GENERI
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La NARRAZIONE
FANTASY
PERCORSI
A
ED PER SCOPRIRE IL GENERE
SCH
LA LETTERATURA
FANTASY
Il termine FANTASY (fantasia, immaginazione, magia) è preso a prestito dall’inglese,
e nei dizionari italiani è considerato nome invariabile sia maschile sia femminile: questo
significa che, per indicare questo particolare genere di narrazione, è corretto dire sia
“il Fantasy” sia “la Fantasy”.
La letteratura fantasy ha una lunga storia: ufficialmente nasce nell’Ottocento, in realtà
le sue origini risiedono nella mitologia antica, nelle saghe epiche medievali, in tutte
quelle opere in cui si incontrano draghi e cavalieri, cavalli alati e incantesimi, ma-
gie e creature straordinarie che si muovono in ambienti fantastici.
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Quando
ci immergiamo nel Fantasy,
non vorremmo più uscirne: ecco perché
i testi delle prossime pagine sono più lunghi
del solito. Leggi, ascolta
e fantastica!
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La storia
Eragon è un ragazzo. Una notte va in una foresta,
sulle montagne della Grande Dorsale, a cacciare
per la sua famiglia. Trova un oggetto misterioso.
All’inizio sembra una pietra preziosa, ma in realtà…
I luoghi Il tempo
• Una foresta. • In un passato indeterminato.
• La casa di Eragon. • Di notte.
I personaggi
• Eragon, un giovane coraggioso.
• Un essere straordinario.
DIZIONARIO MULTILINGUE
PAROLE CHIAVE PER CAPIRE
inquietudine: stato d’animo di chi è preoccupato, ansia.
fantasy: fantasia, immaginazione, magia. In italiano è un nome invariabile,
puoi dire sia “il fantasy” sia “la fantasy”.
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COMPRENDERE
1. Che cosa trova Eragon nella foresta?
ANALIZZARE
5. In quale tempo si svolge la vicenda?
A. In una data ben precisa
B. In un futuro lontano
C. In un passato non preciso
D. In un tempo non preciso
• ....................................................................................
.............................................................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................................
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LE CARATTERISTICHE
DEL TESTO FANTASY
Il genere fantasy presenta alcuni elementi tratti da vari altri generi e sottogeneri lettera-
ri precedenti, come la fiaba, il mito, le saghe epiche medievali, il ciclo bretone, il roman-
zo storico; il risultato sembra essere una fusione del tutto nuova e originale. Della fiaba
ha, per esempio, le atmosfere sognanti e la struttura basata su un compito da portare
a termine; del romanzo ha la lunghezza e l’articolazione complessa della trama; dell’e-
pica riprende le figure di eroi senza macchia e disposti a qualunque sacrificio…
I romanzi fantasy possono essere anche molto diversi tra loro, ma gli ingredienti fon-
damentali di ciascuna storia di questo genere sono sempre più o meno gli stessi:
vediamoli insieme.
L’AMBIENTAZIONE
I luoghi in cui agiscono i personaggi richiamano vagamente mondi preistorici o me-
dievali che possiedono delle caratteristiche fantastiche: castelli misteriosi, radure
verdeggianti, foreste fitte e cupe, montagne inaccessibili, città meravigliose…
Il tempo è vago e indefinito, perché l’idea che si vuole trasmettere è che in un tempo
lontano (passato o futuro che sia) tutto è possibile.
I PERSONAGGI
• L’eroe protagonista: è sempre buono, giovane, forte,
puro di cuore. Egli è il prescelto, colui che non sa di ave-
re grandi imprese da compiere, ma ci si trova in mezz
perché predestinato da una volontà superiore per salvar
l’umanità dal male.
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LA TRAMA
La narrazione fantasy è di solito complessa: la storia prende inizio da un problema
(un oggetto magico che deve essere recuperato, un trono da riconquistare, una
principessa da salvare…) e prosegue con un’incredibile sequenza di ostacoli che
l’eroe deve superare, in un incessante conflitto tra bene e male che appassiona
il lettore per centinaia di pagine; la vicenda si conclude sempre con la vittoria del
bene sul male.
Infine, non manca mai l’elemento magico, che è fondamentale perché stimola l’im-
maginazione rispetto alla possibilità che accadano cose straordinarie pronunciando
formule incomprensibili. Il lancio di un incantesimo al momento giusto può cambiare
all’improvviso il corso della vicenda. La magia, però, non è utilizzata sempre e solo
dai buoni (nani, gnomi, hobbit, unicorni…); anzi: nelle mani di uno stregone, degli elfi
oscuri, dei goblin, dei vampiri, può non solo creare problemi, ma arriva addirittura a
ritorcersi contro chi l’ha usata.
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LA TECNICA NARRATIVA
Il genere è caratterizzato da:
• narrazione in terza persona;
• ricche descrizioni, che permettono di creare ambientazioni magiche, personaggi
e creature speciali;
• colpi di scena frequenti, che tengono il lettore con il fiato sospeso;
• rovesciamento delle aspettative.
IL LINGUAGGIO
Il linguaggio è suggestivo e ricco di:
• figure retoriche, soprattutto similitudini e metafore, espressioni efficaci per sti-
molare l’immaginazione e coinvolgere il lettore;
• nomi fantasiosi, che contribuiscono a creare atmosfere fantastiche.
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AL CINEMA
• Mastro Hora, maestro del tempo
(da Momo alla conquista del tempo di Enzo D’Alò)
• Che cos’è il tempo?
(da Momo di Johannes Schaaf)
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La storia
Un giorno, lo hobbit
Bilbo Baggins riceve la visita
del vecchio stregone Gandalf,
che gli affida una missione…
Il luogo
• La caverna dove vive Bilbo.
Il tempo
• Un passato indefinito.
I personaggi
• Lo hobbit Bilbo Baggins.
• Lo stregone Gandalf.
DIZIONARIO MULTILINGUE
PAROLE CHIAVE PER CAPIRE
avventura: impresa insolita, straordinaria, rischiosa
e piena di sorprese inaspettate.
stregone: nel fantasy, essere straordinario dotato di eccezionali capacità.
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COMPRENDERE
1. Quali sono le caratteristiche del luogo in cui si svolge
la vicenda?
A. È una caverna hobbit, quindi è comoda
B. È una caverna hobbit, quindi è sporca e umida
C. È una caverna hobbit, quindi è molto piccola
ESPRIMERE E VALUTARE
7. Che cosa succede quando Bilbo apre la porta?
Immagina e scrivi il seguito del racconto.
Poi, se vuoi, confronta la tua conclusione con il fumetto completo.
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COME RICONOSCERE
UN VERO FANTASY?
Nel mare di titoli che
riempiono gli scaffali,
come riconoscere
un “vero” Fantasy?
Una formula magica
vera e propria non c’è,
ma alcuni indizi sì!
AL CINEMA
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Gli HOBBIT sono gente piccola, più minuti dei nani, tendono a metter su
un po’ di pancia, indossano abiti dai colori vivaci, non portano scarpe per-
ché i loro piedi sviluppano piante naturalmente dure come il cuoio e sono
ricoperti di un pelo fitto caldo e scuro. Vivono in modo semplice coltivan-
do la terra, amano le feste e la buona tavola.
Gli GNOMI sono piccole creature timide e gentili. Vivono nei luoghi più
disparati: grotte di cristallo o miniere d’oro, d’argento o di diamanti, ma
anche in tronchi cavi. La loro principale attività è quella di preservare le
bellezze naturali. I maschi hanno la barba e sono di aspetto sgradevole e
deforme, mentre le femmine sono molto belle. Da non confondere con i
NANI.
La grande famiglia degli ELFI comprende spiriti a metà strada tra gli dèi e
gli uomini. Generalmente immortali, possono essere:
• Elfi della Luce, benevoli e utili, dotati di grande sapienza, hanno u
aspetto armonioso;
• Elfi del Crepuscolo, cavalcano gli ultimi raggi di sole del giorno, facend
nascere il sentimento della nostalgia in chi è lontano da casa.
Gli elfi prevedono il futuro e controllano le arti magiche, abitano la luce e
l’aria ma vivono anche nei boccioli dei fiori, sulle piante e nell’acqua. Ama-
no la musica, il canto e la danza.
La famiglia dei FOLLETTI è talmente grande che risulta difficile fare una
descrizione unica del loro aspetto. Di solito hanno occhi che tendono al
rosso, lucenti nell’oscurità. Sono dei gran burloni ma possono anche diven-
tare dispettosi, maligni e spietati.
Non sono dotati di poteri magici. Amano cavalcare rane, liberare le muc-
che dalle stalle e intrecciare le criniere dei cavalli. Vivono sia nei boschi sia
nelle case dei contadini, dove sono accolti con gran rispetto.
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LA NARRAZIONE
FANTASY
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252
«Che cosss’ha in mano?» disse Gollum, guardando la spada, che non gli piaceva
affatto.
35 «Una spada, una lama che fu forgiata a Gondolin1!».
«Ssss!» disse Gollum, e si fece educatissimo. «Forse dovremmo sederci qui e
chiacchierare un pochettino, tesssoro mio. Gli indovinelli gli piacciono, forse gli
piacciono, non è vero?».
Era ansioso di mostrarsi amichevole, almeno per il momento e fin tanto che non
40 ne sapesse di più sulla spada e sullo hobbit: se fosse veramente tutto solo, se fosse
buono da mangiare, e se lui, Gollum, avesse veramente fame. Gli indovinelli erano
la sola cosa che gli fosse venuta in mente. Porli, e talvolta risolverli, era stato l’unico
gioco cui avesse mai giocato con altre buffe creature che sedevano nelle loro caverne
in un passato lontano lontano, prima di perdere tutti i suoi amici e di essere scaccia-
45 to via, solo, e di scendere furtivamente nelle tenebre, sotto le montagne.
«Benissimo» disse Bilbo, che era ansioso di mostrarsi d’accordo, fin tanto che
non ne sapesse di più su quella creatura: se fosse tutto solo, se fosse aggressivo o
affamato, e se fosse un amico degli orchi.
«Comincia tu» disse, perché non aveva avuto il tempo di pensare un indovinello.
50 Così Gollum sibilò:
Radici invisibili ha,
più in alto degli alberi sta,
lassù fra le nuvole va
e mai tuttavia crescerà.
55 «Facile!» disse Bilbo. «È la montagna, penso».
«Indovina cosssì facilmente? Deve fare a gara con noi, tesssoro mio! Se il tesoro
domanda e lui non risponde, lo mangiamo, tesssoro mio. Se lui domanda e noi non
rispondiamo allora facciamo quello che vuole, eh? Sssì, gli faremo vedere la via d’u-
scita!».
60 «D’accordo!» disse Bilbo, non osando contraddirlo e stillandosi disperatamente
il cervello per farsi venire in mente qualche indovinello che potesse salvargli la vita.
Trenta bianchi destrier
su un colle rosso
battono e mordono,
65 ma nessun si è mosso.
Questo fu tutto quello che gli venne in mente di chiedere. Era per giunta un indo-
vinello vecchio, e Gollum sapeva la risposta proprio come voi.
«Bazzecole, bazzecole» sibilò. «I denti! I denti! tesssoro mio! Ma noi ne abbiamo
solo sssei!».
70 Poi pensò a un altro indovinello.
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1. Nelle prime righe del testo sono presenti quattro parole onomatopeiche, cioè parole che
riproducono rumori e suoni. Trovale e trascrivile.
............................................................................................................................................................................ ....... 2
5. Gollum cattura pesci nel lago con le sue mani. Come sono le sue dita? Trascrivi l’aggettivo
e il paragone che le descrivono.
a. .......................................................................................................................................
b. ....................................................................................................................................... ....... 2
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6. Rileggi la descrizione di Gollum (righe 7-16) e indica se le seguenti affermazioni sono vere
o false.
VERO FALSO
9. Il sibilo di Gollum fa sì che “Lo hobbit schizzò quasi fuori dalla pelle” (riga 24). Questa
frase significa che Bilbo
A. scappò via rapidamente
B. balzò su con spruzzi d’acqua
C. fuggì in fretta e furia
D. balzò in piedi di colpo ....... 1
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12. Gollum e Bilbo si accordano per la gara di indovinelli, per prendere tempo e conoscersi
meglio l’un l’altro. Attribuisci all’uno o all’altro stati d’animo e pensieri. Metti una crocetta
per ogni riga.
STATI D’ANIMO E PENSIERI BILBO GOLLUM
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