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Le 5 ferite – riconoscerle e curarle

Cristina De Siati

Nasciamo per dare la possibilità alla nostra anima essere noi stessi, di esprimersi al meglio
vivendo molteplici esperienze e tutti, nessuno escluso, abbiamo la stessa missione: vivere
queste esperienze per poterci evolvere.
Fintantoché una situazione viene vissuta nella non-accettazione, nel senso di colpa, nel
giudizio, nella paura, l'essere umano continuerà ad attrarre circostanze e persone che gli
faranno rivivere quella stessa esperienza. E' il cammino che la nostra anima ha scelto per
potersi evolvere, per risolvere conflitti che si porta dietro da altre incarnazioni e questa vita
rappresenta il modo migliore per porre fine a corsi e ricorsi di situazioni e poter finalmente
proseguire sulla sua strada.
 
Rifiuto, abbandono, umiliazione, tradimento e ingiustizia sono le ferite che
c'impediscono d'essere noi stessi, ci condizionano e gettano un’ombra scura sulla nostra
vita impedendoci di vedere il vero scopo della nostra esistenza.

Esse determinano molti aspetti del nostro carattere perché, per sopravvivere a tali ferite,
reagiamo indossando delle maschere che ci consentono di non rivivere quel dolore:

● una persona rifiutata, userà la maschera del fuggitivo;

● una persona abbandonata, quella del dipendente;

● se invece è l'umiliazione il sentimento che predomina, sarà portata ad essere


masochista;

● con il tradimento diventa un controllore;

● se ha subito un'ingiustizia diventerà rigida.

Indossiamo la maschera solo quando vogliamo proteggerci. Ferite e maschere sono


strettamente collegate. La ferita interiore può essere paragonata ad una ferita fisica presente
da tempo e che si è trascurato di curare.
 
Analizziamo brevemente queste ferite e le relative maschere:
 
RIFIUTO: è una ferita profondissima, perché la persona che ne soffre si sente respinta in
tutto il suo essere e, soprattutto, nel suo diritto ad esistere.
Fra le 5 ferite è la prima che si manifesta ed si presenta nella vita di un individuo molto
precocemente, solitamente dal concepimento al primo anno di età.
La ferita del rifiuto viene vissuta con il genitore dello stesso sesso, il cui ruolo è quello di
insegnarci ad amare, ad amarci e a dare amore. Il fuggitivo si sente dunque respinto dalle
persone del suo stesso sesso, le accusa di respingerlo ed è più in collera con loro che con
se stesso, ma quando vive il rifiuto di una persona dell'altro sesso, è portato ad auto-rifiutarsi
e rivolgere la sua rabbia contro se stesso. Questa maschera ci fa credere di non essere
abbastanza importante per prendere il nostro posto, di non aver diritto ad esistere come tutti
gli altri.
 
ABBANDONO: abbandonare qualcuno significa lasciarlo, non volersene o potersene più
occupare. Si tratta di una ferita posta sul piano dell'avere e del fare, più che sul piano
dell'essere come avviene per il rifiuto.
Si manifesta in genere tra il primo e il terzo anno di età ed è data dalla mancanza di
nutrimento affettivo o del genere di nutrimento desiderato. E' una ferita vissuta con il
genitore del sesso opposto, il cui compito è quello di insegnarci a lasciarci amare e ricevere
amore. Il dipendente si sente facilmente abbandonato da tutte le persone dell'altro sesso ed
è indotto ad accusare loro piuttosto che se stesso, ma quando si sente abbandonato da una
persona del suo stesso sesso si auto-accusa pensando di non aver fatto tutto ciò che era
necessario o di non avergli dato la giusta attenzione. Abbandono e rifiuto possono essere
confusi tra di loro. Questa maschera ci fa fare l'impossibile per non essere lasciato o per
ottenere maggiore attenzione.
 
UMILIAZIONE: questa ferita è legata al mondo fisico, e si manifesta tra il primo e il terzo
anno d'età, nel momento in cui si sviluppano le funzioni del corpo fisico. Si verifica quando il
bambino avverte che uno dei genitori si vergogna di lui. E' una ferita vissuta generalmente
con la madre. Il masochista si sente facilmente umiliato dalle persone di sesso femminile ed
è incline ad accusarle, ma si auto-accusa se vive un'umiliazione con qualcuno di sesso
maschile e prova vergogna per il proprio comportamento o per i propri pensieri. Questa
maschera ci fa caricare sulle spalle responsabilità ed impegni prima ancora che ce lo
chiedano.
 
TRADIMENTO: questa ferita si sviluppa tra i due e quattro anni, quando si risveglia l'energia
sessuale e viene vissuta con il genitore di sesso opposto, con cui ci sarà un grande legame
d'amore e quindi un forte complesso di Edipo. Molti di quelli che soffrono di tradimento
hanno sofferto perché il genitore di sesso opposto non "ha mantenuto la parola" in base alle
aspettative che il bambino si era creato.
Il controllore si sente tradito facilmente dalle persone dell'altro sesso ed è incline ad
accusarle per il proprio dolore o le proprie emozioni, ma se vive un tradimento da qualcuno
del suo sesso, se la prende con se stesso accusandosi di non aver saputo prevedere tale
esperienza ed impedirla. E' possibile anche che viva questo tradimento come un'ingiustizia.
Questa maschera ci fa fare cose incredibili pur di evitare di perdere la reputazione, di essere
ritenuto affidabile.
 
INGIUSTIZIA: si manifesta fra i tre e i cinque anni nella fase di sviluppo dell'individualità con
il genitore dello stesso sesso, nel momento in cui prende coscienza di essere un essere
umano distinto dagli altri, con le sue specifiche peculiarità. Il bambino trova ingiusto non
potersi esprimere ed essere se stesso. Soffre per l'autoritarismo del genitore, le sue critiche
frequenti, la sua severità, la sua intolleranza o il suo conformismo.
Il rigido soffre per la ferita da ingiustizia con le persone del suo stesso sesso e le accusa di
essere ingiuste con lui, ma si autoaccusa se l'ingiustizia gli arriva da persone dell'altro
sesso. E' possibile anche che tale ingiustizia venga vissuta come un tradimento e che
sviluppi una rabbia feroce.
Questa maschera ci fa diventare grandi perfezionisti, molto esigenti ed intolleranti con noi
stessi.

Verifichiamo con il quadrante -10/+10 la presenza di tali ferite nel soggetto che ci interessa
trattare con il nostro pendolo e vediamo quanto incidono sul suo benessere attuale:

● RIFIUTO
● ABBANDONO
● INGIUSTIZIA
● UMILIAZIONE
● TRADIMENTO

Chiedere alle nostre guide spirituali se vogliono essere coinvolte al fine di lavorare per noi e
se la risposta sarà positiva procedere.
Al solito si procederà dapprima con la ferita che rappresenta l'incidenza più alta, dopo di che
si passera a quella successiva fino ad aver lavorato su tutte e 5.

PROTOCOLLO:

La fase della guarigione inizia con il riconoscimento e l’accettazione della ferita, chiederemo
poi al nostro sistema radiestesico di perdonare l'anima del genitore che ha causato
involontariamente la ferita e di rendere benefica l’energia rilasciata.
 
“Desidero andare indietro nel tempo, esattamente un attimo prima che si verificasse
quel lontano evento che ancora oggi mantiene la ferita … nella mente inconscia di ...”

Fai girare il pendolo o il biotensore in senso ANTIORARIO finché non torna spontaneamente
all'oscillazione.
 
“Chiedo che la maschera .... relativa alla ferita.... venga dissolta affinché .... (il
soggetto) possa sentirsi libero nei suoi comportamenti”

Fai girare il pendolo o il biotensore in senso ANTIORARIO finché non torna spontaneamente
all'oscillazione.
 
"Chiedo di pacificare l'anima di ... e di perdonare il genitore che ha provocato
involontariamente la ferita"
 
Fai girare il pendolo in senso ORARIO finché non torna spontaneamente all'oscillazione.
 
“Chiedo che vengano cambiate le frequenze di quell'evento che ha generato la ferita
… e che vengano sintonizzate sul livello a loro più appropriato.”

Fai girare il pendolo in senso ANTIORARIO finché non torna spontaneamente


all'oscillazione.

“Chiedo che tutta l'energia resa neutra in questo protocollo dal movimento antiorario
del mio pendolo venga ora trasformata in energia benefica.”

Fai girare il pendolo in senso ORARIO finché non torna spontaneamente all'oscillazione.
 
“Chiedo che l'energia di quell'evento venga portata avanti nel tempo, fino al
presente.”
 
Fai girare il pendolo in senso ORARIO finché non torna spontaneamente all'oscillazione.

“Chiedo che l'energia recuperata da quella ferita venga reintegrata nella mente
inconscia di … e armonizzata affinché smetta di attirare a sé circostanze e persone
che gli fanno rivivere quella stessa esperienza e possa riattivare capacità e talenti che
sono rimasti inespressi fino ad oggi a causa di essa”

Fai girare il pendolo in senso ORARIO finché non torna spontaneamente all'oscillazione.

“La ferita … è curata e la relativa maschera dissolta. Ora …  è libero.


 
Fai girare il pendolo in senso ORARIO finché non torna spontaneamente all'oscillazione.

Misurare nuovamente a quanto ammonta l'effetto negativo della ferita sulla quale si è
lavorato.
Se è 0%, ok. Se è ancora presente, verificare nei giorni successivi ed eventualmente
valutare se è necessario ripetere il protocollo.

Ringrazia il tuo sistema radiestesico per il lavoro svolto.

OSSERVAZIONI:

Pare sia utile lasciar passare tre – quattro settimane tra l'elaborazione di una ferita e la
successiva, per consentire all'inconscio di “digerire” quanto è stato fatto e di comunicare alla
persona (in genere in chiave simbolica attraverso i sogni nelle prime tre notti successive al
lavoro) che “qualcosa” si è mosso. Questo intervallo è comunque soggettivo, può essere
anche più breve.

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