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Psichiatria -lezione VIII-

DISTURBI DA DIPENDENZA DI SOSTANZE:

Che cos’è una sostanza d’abuso? È una sostanza che viene assunta continuativamente nel tempo e
comporta la dipendenza, dove la dipendenza è una condizione per cui nel momento in cui io tento di
interrompere l’assunzione della sostanza ho una serie di sintomi fisici e psichici che mi rendono molto
difficile staccarmi da questa sostanza. Accanto alla dipendenza c’è il fenomeno della tolleranza, significa che
sono costretto ad assumere dosi sempre crescenti per avere gli stessi effetti piacevoli che avevo all’inizio, il
problema importante è che la tolleranza si accompagna non solo a una progressiva perdita dell’efficacia
“benefica” della sostanza, ma al fatto che alla fine si assume la sostanza non tanto per avere l’effetto
benefico, che ormai si è quasi spento, ma per evitare i sintomi da astinenza, da interruzione. Possiamo
notare che nell’assunzione delle sostanze c’è come un percorso dal piacere al bisogno, dal desiderio alla
necessità; inizio perché è “bello”, quello che dice un eroinomane paragonando le prime assunzioni ad
un’esperienza paradisiaca, questo perché le sostanze d’abuso sono sostanze che sono in grado
normalmente di stimolare quei recettori nel cervello che sono deputati alla gestione del dolore. Le sostanze
d’abuso, soprattutto eroina e cocaina, hanno una struttura chimica simile a quelle dell’endorfina e sono
capaci di legarsi ai recettori più delle endorfine naturali; quindi vanno a saturare, a sovraccaricare i recettori
endorfinici e danno questo senso di straordinario piacere. Il problema è che con l’andare del tempo, la
sostanza che è pericolosa, progressivamente richiede dosi sempre maggiori, perché il soggetto diventa
tollerante, resistente a quel dosaggio e l’altro problema è che questa sensazione paradisiaca viene pian
piano a spegnersi e il soggetto alla fine assume la sostanze solo per evitare la sofferenza. È stato ed è
tutt’ora un problema sociale gravissimo, perché innanzitutto colpisce soggetti giovani, la stragrande
maggioranza dei tossicodipendenti sono soggetti che iniziano il loro percorso da giovani e quindi questo
comporta la perdita di risorse importanti oltre al dramma di vite sprecate in questo modo, alimenta un
circuito criminale, in quanto le sostanze d’abuso sono illegali per cui per poter nutrire il mercato ci sono
una serie di organizzazioni criminali molto pericolose; sono sostanze non controllate e questo ne fa un altro
problema, non c’è la certezza della fornitura, per cui queste sostanze, per guadagnare di più, vengono
tagliate e le mescolate a sostanze inerti, a volte vengono associate a sostanze che ne contrastano certi
effetti depressivi (eroina=depressivo respiratorio viene mescolata alla stricnina) il problema grande è che il
sog che compra l’eroina non sa la percentuale di taglio, per cui se viene tagliata poco può andare in contro
a overdose perché non sa di assumere una partita di eroina in cui c’è presente una maggiore quantità di
sostanza. È pericoloso per questi che sono danni a medio termine, ma anche per quelli a lungo termine
perché sono sostane che danneggiano una pletora di organi.

Potremmo distinguere le sostanze stupefacenti in 2 categorie: le up e le down. Le droghe up sono quelle


stimolanti, quelle che fanno sentire energetico e sono soprattutto la cocaina, la metanfetamina e le
sostanze di sintesi (PDPA); le droghe down che danno un effetto di rilassamento e sono fondamentalmente
l’eroina e il tetraidrocannabinolo (o mariuana). Dal punto di vista medico psichiatrico, la mariuana, cioè la
cannabis indìca (proveniente dall’India), sarebbe canapa; esiste la canapa sativa che si usava per fare i
sacchi della spazzatura ed esiste la forma di canapa indica, che appunto veniva dall’India in cui è presente
questa sostanza che si chiama tetraidrocannabinolo che è una sostanza stupefacente, nel senso che da
dipendenza, da tolleranza e porta a guai importanti, infatti l’assunzione continuativa di quantità importanti
comporta un rischio di sviluppare la schizofrenia sei volte superiore a quello della media della popolazione,
quindi è una sostanza in grado di slatentizzare (non ne sappiamo il meccanismo) l’esordio schizofrenico; sog
che magari nella vita non avrebbero avuto questo destino, con l’assunzione continuativa di cannabis
possono avere questo rischio aumentato di sei volte. (Le proprietà di questa sostanza sono note da tempo,
l’assassinio da questo delirio, da “ascisci”, era una setta che faceva degli omicidi rituali e prima di uccidere
facevano bruciare delle cataste di cannabis indica e ne aspiravano i fumi fino a procurarsi questo stato di
rilassamento per poter poi eseguire l’assassinio; assassinio viene da ascasci). Da un punto di vista medico
non esistono droghe leggere o pesanti, la sostanza o è d’abuso o non è d’abuso, e per essere d’abuso deve
avere alcune proprietà farmacologiche e il tetraidrocannabinolo le presenta.

L’eroina invece ci fa entrare in un mondo di grande rischio devastante, l’eroina è un derivato dell’oppio e
l’oppio si estrae dalla capsula del papavero giallo che cresce in Cina, in Afghanistan ( ma anche nel nostro
papavero rosso c’è una piccola quantità di oppio, anni fa nel 700 circa nel sud ai bambini davano il
“papagno” una sorta di estratto di queste capsule del papavero che mescolato con lo zucchero veniva dato
al bambino per farlo addormentare); l’oppio è un misto di tante sostanze tra queste il derivato più
importante è la morfina, dalla morfina che è un potentissimo analgesico (dove le sperimentazioni più
importanti sono state fatte in guerra, ed è oggi ancora il presidio più importante nei confronti dei dolori
cronici e oncologici), dalla morfina per sintesi fu estratto l’eroina che è venti volte più potente della
morfina, fu sintetizzata con l’intento di trovare un analgesico ancora più potente ma fu immediatamente
abbandonato (dalla farmacologia ufficiale) per il pericolo della dipendenza. È una sostanza pericolosa
perché la finestra terapeutica è molto stretta, la distanza tra la dose che da l’effetto benefico e la dose
pericolosa, mortale che da un collasso cardio-circolatorio è molto stretta, perché l’eroina agisce a vari livelli,
quello nervoso centrale a livello cardiaco e a livello polmonare portando ad una serie di guai molto gravi;
oltra ai guai acuti ci sono danni a medio e a lungo termine, l’assunzione continuativa di eroina nel tempo
comporta una serie di problemi con ricadute successive che possono comparire anche molti anni dopo,
anche dopo che il sog se ne è liberato, come le morti improvvise, che sono molto frequenti. La sospensione
brusca dell’eroina comporta una serie di disturbi molto importanti la sindrome d’astinenza con sintomi
imponenti come: sudorazione profusa, dolori diffusi, tremori, senso di smarrimento, palpitazioni
pollachiurie una serie di sintomi di grande sofferenza che spingono il paziente a procurarsi le dosi per
ricominciare e tamponare questo malessere; non si droga più perché gli piace ma per non stare male, la vita
del tossicodipendente trascorre dal buco appena fatto e l’attesa del prossimo buco con la speranza di
avere i soldi per bucarsi ancora, porta ad una vita di grande schiavitù. Per procurarsi la droga fanno di tutto
ed entrano rapidamente nel circuito criminale, diventano spacciatori in proprio per procurarsi la droga; le
società criminali si basano infatti su una rete di spacciatori per “disperazione” che viene pagata con una
dose personale. La durata media della vita di un tossicodipendente si aggira intorno ai 10 anni, sulla base di
studi statistici si evince che dopo questo periodo una percentuale ne muore un’altra diventa
tossicodipendenti cronico e una piccolissima percentuale riesce a liberarsi.

Come si cura? Ci sono stati molti approcci sia farmacologici che psicoterapeutici, ma quello che sembra
funzionare meglio sembrano essere le comunità, strutture nate sotto forma di lavoro, strutture chiuse dove
il sog accetta di esser confinato. Sono strutturate con lo scopo di ricreare confini psicologici importanti,
dove c’è supporto, c’è il lavoro che è altamente educativo e distraente, c’è la frequentazione di gruppi
auto-aiuto. Le comunità terapeutiche, da studi statistici, riescono a migliorare la prognosi.

Come viene assunta? Solitamente per via endovenosa che porta il primo problema, dato dall’assunzione
collettiva e dallo scambio della stessa siringa, facilitando la trasmissione delle malattie trasmissibili per via
sanguigna, soprattutto l’epatite e l’hiv; l’esplosione dell’aids è stata molto legata alla tossicodipendenza.
Altre forme di assunzione oggi sono il fumo e si può bere ci si fanno dei dolci; si fuma in forma in cristalli
che vengono riscaldati.

La cocaina viene da una pianta che si trova in America latina sulle Ande e le foglie delle piante di coca
venivano usate dai contadini, soprattutto dai messaggeri degli Inca perché gli Inca aveva un grandissimo
impero e non c’erano animali da tiro e lì non c’era neanche la ruota ( perché non gli servivanon avendo
animali da tiro) e di conseguenza le comunicazioni in questo grande impero erano fatte a piedi, c’era un
corpo di corridori che portava i messaggi e per poter correre a quelle altezze masticavano le foglie di coca
assumendo una certa quantità di sostanza e aveva una funzioneeccitatoria. Da questa sostanza sono state
estratte altre sostanze tra cui la lidocaina che è un analgesico locale molto usata, e la cocaina che
appartiene alle droghe up, sostanza che è in grado di dare una “spinta energetica”, sog che ne assume
descrive l’esperienza come una sorta di bomba interna, ti senti più potente, più brillante, il problema è che
dopo avviene l’opposto la parte down data dallo svuotamento dei recettori, che porta a stanchezza
estrema, incapacità, torpore; quindi chi ne assume oscilla tra questi due estremi up-down.

L’assunzione continuativa di cocaina può provocare danni cerebro- vascolari di due fattori, innanzi tutto una
degenerazione di alcune parti del cervello soprattutto i nuclei della base, che porta a deterioramento
cognitivo soprattutto nelle funzioni esecutive, nella memoria di fissazione nella memoria di lavoro, quindi
sono sog che vanno in contro, nel tempo, a progressivo deterioramento; l’altro problema è che può
comportare degli episodi cerebro-vascolari acuti:emiplegie, ictus.

Le droghe sintetiche, dove cambia la composizione chimica, sono sostanze che simulano gli effetti
dell’eroina della cocaina, vengono prese in combinazione, in successione, e il livello di pericolosità è
elevatissimo perché sono sostanze che potenziano gli effetti di queste droghe di origine naturale.
Nell’ambito di queste droghe dovremmo considerare una sostanza semi-sintetica che oggi è in calo ed è
LSD, è la 19(dipamide) dell’acido lisergico, l’acido lisergico è una sostanza che deriva da un fungo infestante
la segale, una specie di cerale usato nel nord Europa perché lì il grano non cresce, e questo fungo infettava
la segale e provocava delle escrescenze sul chicco e facendo un pane con questa segale i contadini avevano
delle epidemie di ergotismo, di allucinazioni. LSD che ne è un derivato ha la capacità di provocare una
reazione di tipo spicotico acuto, il sog ha delle allucinazioni. Lsd sostanza una nelle spicosi modello min 40

Vi sono anche altre sostanze allucinogene, che sono derivati di funghi: il peiote, la mescalina, la psicocillina,
sono tutte sostanze in grado di provocare delle reazioni allucinatorie.

Le droghe dei poveri e sono sostanze eccitanti, che vengono inalate, come gli annusatori di colla, di
acetone, perché l’inalazione provoca una stato di stordimento, di apparente leggerezza di testa, per cui nei
paesi molto poveri i ragazzi passano la giornata ad annusare lattine contenenti queste sostanze. Sostanze
che però non sono innocue, comportano dei danni epatici molto gravi.

ALCOLISMO: il guaio più grande per due motivi, in primo luogo perché gli alcolisti sono tantissimi e in
secondo luogo perché è legale. Sostanza d’abuso accettata culturalmente, sostenuta culturalmente è
buono ed economico. Un’assunzione moderata è protettiva perché nel vino ci sono sostanze molto
importanti gli antocianati, resveratrolo, che sono protettivi per il cuore, per le arterie, il problema comincia
quando supera un certo limite si arriva all’ubriachezza e poi all’alcolismo, si entra in un ambito di pericoli e
si diventa alcolisti. Una volta l’ubriachezza era poco conosciuta e il vino veniva usato come energetico per
sostenere il lavoro fisico ma nel momento in cui quest’ultimo si è ridotto ha iniziato ad essere un po’
rischioso. L’alcolista è il sog che dipende dal vino ne fa una fonte principale di sussistenza, il maggior
problema dell’alcolismo nasce perché l’alcool contenuto nel vino ha un alto valore energetico (1gr di
alcool= 7 calorie) questo porta i sog a non mangiare più, vivono di solo alcool perché tutte le calorie le
assumo dall’alcool, ma questo porta un grosso problema non assumendo cibo non assumono tutto i
nutrienti presenti nel cibo soprattutto le vitamine liposolubile, vitamine del gruppo b, d e quindi vanno
incontro a problemi di carenza di vitamine, che portano alla sindrome di “korsakoff”(dove manca la
tiamina) e delle polinevriti per mancanza della vitamina d e b e sia per lesioni dirette nervose; porta quindi
a danni fisici importanti ma anche a danni nell’intero organismo (cerebrali, cardio-vascolari) . Il sog alcolista
cronico ha una speranza di vita estremamente ridotta, e sono molto defedati (perché hanno una
polinevrite, perdono la capacità di percepire la pressione), ma il problema più grande è il Delirium Tremens
( –> delirium=disturbo della coscienza; delirio=disturbo del pensiero) che si presenta nel sog che
improvvisamente viene privato dell’alcool, ed è una forma di delirium, dove il sog sperimenta delle
allucinazioni, uno stato di confusione, di angoscia e allucinazioni visive (vede degli animaletti che gli entrano
nel corpo è angosciato, disperato e molto spaventato, ma siccome si tratta di sog in condizioni
estremamente degradate in alcuni casi possono morire di spavento, quindi sono situazioni di grande
emergenza). L’alcolismo comporta un degrado morale, personale e spesso arrivano a bere di tutto. Non
esiste una terapia efficace, quello che sembra funzionare sono i gruppi di autoaiuto (es. alcolisti anonimi
fondata in America) sono sog che si riunisco uno volta alla settimana e si supportano a vicenda ed è prevista
la figura del tutor che supporta e sostiene nelle fasi acute; la filosofia di base in questi gruppi è riconoscere
che l’alcolismo sia una malattia cronica, quindi non si guarisce ma con l’aiuto degli altri possiamo
controllare, perché se ci si illude di guarire si può ricadere nel baratro.

In sintesi le sostanze d’abuso sono un’enorme problema psichiatrico, in grande crescita,cambiano le


sostanze e una quota crescente della popolazione è esposta a questo problema.

Buona parte delle richieste di visita dallo psichiatra sono dovute a lamentele somatiche e depressione delle
persone che appartengono alla categoria dei disturbi psicologicamente comprensibili, lamentele somatiche
spesso accompagnate da depressione ma quasi sempre il corpo è coinvolto.

(Es. di disturbo somatico: bolo isterico = groppo in gola che non va ne su ne giù, Dispnea = fame d’aria,
sensazione di non riuscire a riempire completamente i polmoni)

DISTURBI DISSOCIATIVI: la dissociazione, che è alla base di questi disturbi,è un termine che veniva usato
una volta per definire la schizofrenia, spesso i vecchi psichiatri parlavano di sindrome dissociativa e sintomi
dissociativi intendendo la schizofrenia, perché nella schizofrenia l’elemento di base è la dissociazione; oggi
però quando parliamo di disturbi dissociativi parliamo di disturbi che non hanno niente a che fare con la
psicosi, non sono disturbi psicotici, sono dei disturbi “minori” di natura non psicotica, qualitativamente
comprensibili che sono legati alla dissociazione delle funzioni della nostra mente ( come se la mente ad un
certo punto funzionasse in maniera separata; mentre nella schizofrenia l’aspetto dissociativo è presente ma
non l’elemento più importante, quelli importanti sono i sintomi positivi e quelli negativi, deliri allucinazioni
e appiattimento affettivo).

I disturbi più importanti sono: la trance dissociativa, l’amnesia e fuga dissociativa, la depersonalizzazione e
il disturbo dissociativo dell’identità.

L’amnesia e fuga dissociativa è un altro fenomeno in cui il sog improvvisamente, in seguito ad un trauma
psicologico, se ne va lontano ed ad un certo momento si dimentica tutto, si ritrova in una parta senza
sapere come ci è arrivato, non ci sono lesioni organiche la mente funziona perfettamente. Differenza:
esistono le fughe epilettiche e le fughe dissociative, sono entrambi sog che si allontanano, ma nella fuga
epilettica il sog sta a vendo in quel momento una crisi epilettica complessa, quindi non è consapevole è una
specie di automa, non risponde; nella fuga dissociativa i sogsi allontana ma è consapevole e lucido, finché
non si riprende ma non sa quello che è successo, in genere è legato a dei traumi psicologici importanti.

Trance dissociative sono dei fenomeni complessi che si verificano solitamente di gruppo, è uno stato di
coscienza alterato, dove non si è consapevole. Non è prettamente un disturbo psichiatrico perché è
innescato da situazioni collettive, religiose, ci sono tante situazioni che fanno parte di natura culturale che
rientrano nei disturbi dissociativi come la mok,è una manifestazione psichiatrica acuta che si osserva nella
cultura javanese, il soggetto preso da mok rompe tutto, ha una crisi di furia incontrollata che ad un certo
punto cessa e lui non ricorda nulla; o come il koro sensazione che il pene gli sia rientrato nella pancia; la
differenza con i deliri è che sono fenomeni culturali e sono reversibili (fenomeni culturalmente determinati)
non siamo in un ambito patologico.

La depersonalizzazione (o de realizzazione) è un disturbo in cui il soggetto sembra come se prendesse le


distanze dal suo sentirsi un’entità concreta, reale. In certi momenti hanno una sensazione strana, come se il
mondo che vedono non fosse reale. Niente a che vedere con la già trattata atmosfera delirante, nella
depersonalizzazione non c’è nessuna interpretazione del mondo, ci si sente strani, diversi, come se fosse un
po’ tutto irreale, e a volte la sensazione che hanno è che loro stessi non si sentano più con la stessa
chiarezza, non si percepiscono più con quel senso di totale adesione che abbiamo noi. Si guardano allo
specchio e si vedono strani diversi, non completamente veri. È un po’ una sensazione che ci si può
procurare, come in quel gioco che si faceva da piccoli dove si ripeteva di continuo una parola fino a che non
perdeva di significato. La sensazione è la stessa. Nella depersonalizzazione la percezione si disgrega e si
distacca dalla consapevolezza. Sono comunque fenomeni transitori e benigni, ma a volte possono essere
preamboli a disturbi più gravi, come l’inizio di un disturbo schizofrenico.

Il disturbo dissociativo da personalità multiple. Le persone affette da questo disturbo sono soggetti che a un
certo punto della loro vita hanno una sorta di mutamento improvviso, e la personalità normale che ognuno
di noi ha lascia il posto a un’altra identità, con un altro nome. La mia personalità che chiamata HOST lascia il
posto a delle personalità AVATAR, che agiscono, vivono, desiderano diversamente dalla personalità HOST
che passa in secondo piano. La personalità principale è inconsapevole, come di addormentasse, ma la
personalità AVATAR è consapevole dell’esistenza di quella HOST. Lo scambio tra le due è un fenomeno che
può durare per ore o per giorni e poi improvvisamente recede. Si possono avere più personalità diverse.

DISTURBI DEL SONNO


Sono una difficoltà nel mantenere un normale ritmo sonno-veglia. Necessitiamo di un periodo di riposo
prolungato costante di almeno 7/8 ore, per conservare le nostre energie, il sonno non è un processo
passivo, non è solo riposo, il sonno è una attività complessadurante la quale sogniamo. Non sappiamo con
certezza assoluta a cosa serva il sogno ma vi sono interessanti ipotesi; quello che è certo è che durante la
notte non ci si limita a entrare in uno stato di torpore ma il nostro cervello attraversa delle importanti fasi,
la più importante delle quali è la fase REM (rapid eye movements) se viene fatto un elettroencefalogramma
ad una persona addormentata vediamo che l’attività cerebrale piano piano va ad abbassarsi man mano che
il sog si addormenta, attività del cervello: i neuroni del cervello a gruppi scaricano e nel cervello sono interi
gruppi di neuroni che scaricano, tradotto dal punto di vista dell’elettroencefalogramma con delle onde che
tracciamo la massima e minima attività di gruppi di neuroni. Normalmente quando siamo svegli questa
frequenza si aggira tra gli 11/13 cicli al secondo e il ritmo beta nel cervello sveglio, quando si inizia a
rilassare la frequenza si abbassa ritmo alfa 8/11, quando ci addormentiamo il ritmo si abbassa e diventa un
ritmo teta 6/8 cicli al sec il cervello addormentato ha questa frequenza rilassata, se andiamo sotto al teta si
entra nella patologia, nel coma più basso. Nel cervello che sta dormendo succede che ricompare il ritmo
beta, si comporta come un cervello sveglio si chiama anche sonno paradosso, in questa fase compaiono
delle onde molto ampie perché mentre avviene questo risveglio del cervello muoviamo gli occhi, e la
potenza dei muscoli che muovono gli occhi è molto maggiore della potenza dei neuroni cerebrali e quindi
sono molto evidenti. I primi osservatori che lo studiarono Aserischi e Claicman nel ‘53 scoprirono che se il
sog viene svegliato in quel momento racconta cosa stava sognando, per questo la fase rem è stata
considerata la fase del sogno, il cervello si risveglia perché in quel momento sta costruendo delle nuove
scene e alcuni ipotizzano che il movimento degli occhi sia dovuto alla persona che segue quelle scene.
Durante la notte abbiamo 3 fasi rem, ma ci sono sogni anche nella fase non rem dove sono un po’ diversi
sono più corti, meno bizzarri e si verificano soprattutto nella fase finale del sonno.

Disturbi del sonno posso consistere in una riduzione del sonno che si può verificare per addormentamento
ritardato, risveglio anticipato oppure interruzione durante il ciclo del sonno; parleremo di insonnia iniziale
quando si fa fatica ad addormentarsi, insonnia centrale quando ci sono dei frequenti risvegli e insonnia
terminale quando ci si sveglia presto. I disturbi del sonno sono un fenomeno molto diffuso che colpiscono
molto la popolazione è uno dei principali motivi di sofferenza, le cause dell’insonnia sono numerose posso
essere di natura fisica, psichica, situazionale; fisica= tutte le situazioni di sofferenza, per esempio dolori,
malesseri vari e in questo caso la rimozione della causa di sofferenza permetterà di recuperare il sonno;
psichica= sono le più gravi le più diffuse, perché molto spesso l’insonnia è collegata alla depressione, uno
dei sintomi della depressione è proprio l’insonnia e lo stesso sintomo vi è nell’ansia generalizzata dove il
sog dorme male, questo sono segnali di allarme per ex nei sog con disturbo bipolare spesso l’improvvisa
perdita del sonno significa che sta per virare verso una fare ipomaniacale; altre volte le cause sono nel
nostro interno, un disagio profondo una difficoltà che non riesco a superare una insoddisfazione di base che
si traduce in una perdita del sonno e infine ci sono le insonnie situazionale legate al cambio del letto, lo
stare in un’altra stanza, un’altra città o lo svolgere un particolare lavoro come le persone che hanno lavori
notturni o di turni. Le parasonnie sono dei fenomeni che si verificano durante il sonno e lo disturbano ma
che non hanno proprio un valore “patologico” e sono gli incubi, il bruxisismo, il pavornocurnus e il
sonnambulismo. Gli incubi sono brutti sogni cheti risvegliamo e si differenziano dai brutti sogni perché
questi ultimi non ti risvegliano, sono dei sogni a contenuto angoscioso; il poavornocturnus è un fenomeno
che colpisce i bambini piccoli che improvvisamente durante la notte hanno una crisi di angoscia enorme e
pervasiva dopo la quale si riaddormentano e dimenticano tutto; il bruxismo sono le persone che durante la
notte digrignano i denti; infine il sonnambulismo è la comparsa di movimenti automatici, eloquio
automatico durante il sonno dove il sog sembra risvegliarsi ma in realtà sta ancora dormendo però può fare
movimenti complessi,e non è vero che è pericoloso. Rem behaviour disorder, disturbo del comportamento
durante la fase rem che prende i sog affetti da parkinson dove agiscono i proprio sogni se sognano di essere
aggrediti si difendono e posso colpire il partner; durante il sonno esistono delle onde che si chiamanoponto
girgolate, che ci paralizzano completamento per evitare che agiamo questo sogno perché potrebbe essere
pericoloso. Poi ci sono le insonnie familiari maligne è una incapacità di dormire che porta alla morte, in cui
per un difetto genetico ad un certo punto ella vita compare questo dissintomoe il sog progressivamente
perde la capacità di dormire fino a che non dorme e più e va in contro a morte, malattia moltorara. La
releleg sindrome, sindrome delle gambe senza riposo, sog che durante la notte hanno una sensazione
fastidiosa e muovono continuamente le gambe e non si addormentano ed hanno un sonno disturbato è
piuttosto diffusa ed è una di quei disturbi che comportano un alterazione del sonno.

Tutti questi disturbi, tranne le parasonnie (disturbi modesti quasi para-fisiologici), fanno parte delle
dissonnie (disturbi del sonno ) e sono quindi le insonnie, rem behaviour disorder, insonnia familiare maligna
e la res leg ; esistono anche le ipersonnie, cioè un eccesso di sonno dato da condizioni di patologie, in cui il
sog dorme di più però esistono molte condizioni metaboliche che comportano una riduzione della vigilanza
per cui rende difficile stabile se l’aumento del sonno sia uno stato fisiologico o uno stato di torpore legato a
disturbi metabolici dato anche da uso eccessivo di farmaci. Esistono anche delle condizioni in cui il sog ha
una durata maggiore del sonno e deve dormire 10/12 ore un sonno fisiologico e come si fa la differenza?
Nel sonno fisiologico è rispettato questo schema fase rem alternato a fase normale, tre per notte, nei
disturbi di natura metabolica c’è un approfondimento del sonno si arriva alla fase teta e si riducono anche
le fasi rem, quindi l’architettura del sonno è modificata (fenomeni rari). Si capisce attraverso
encefalogramma notturno per indagare l’architettura del sonno.

Come si curano i disturbi del sonno? il primo intervento che si fa di solito è il più sbagliato attraverso
assunzione di ipoinducenti, e benzodiazepine, perché, si sono sostanze che ti fanno dormire ma danno
dipendenza fisiologica e non danno sonno fisiologico, sono sostanze che hanno un effetto sedativo; la prima
cosa è quella di eliminare ogni causa che possa disturbare il sonno o modificare le abitudini alimentari è un
primo tentativo e laddove non si riesca così si può ricorrere ad un trattamento farmacologico usando però
sostanze che hanno un effetto specifico sul sonno come il trazodone che nasce come antidepressivo ma è
un ipnoinducente importante perché restituisce un sonno simile nell’architettura a quello fisiologico oppure
si usa la mirtazapina soprattutto se l’insonnia è di origine psichiatrica e depressiva; poi ci sono gli
ipoinducenti non benzodiazepinici sono dei sonniferi che non hanno l’effetto delle benzodiazepine non
danno quindi dipendenza ma fanno dormire (come lo zolpedem e zoplicone); si possono usare gli
antistaminici e alcuni di questi hanno un’azione ipnoinducente per cui ne casi resistenti si possono usare;
nella pratica clinica si possono usare dei neurolettici uno in particolare è la quetiapina a piccole dosi ha un
buon effetto ipnoducente.

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