Il fondatore dello scoutismo non si propone come teorico dell’educazione, ma nei suoi scritti
sottolinea la valenza pratica della sua proposta.
Egli distingue i termini: educare, insegnare, istruire, autoeducazione, a partire dalla riflessione
sull’esperienza vissuta in prima persona e attraverso la sua esperienza militare. Si rende conto
che l’“educazione-istruzione” del suo tempo offerta da famiglia, scuola, esercito non è
sufficiente ed adatta allo sviluppo del giovane. In particolare, «l’addestramento militare lo
plasma fino a renderlo simile ad un modello predeterminato ed a farne un pezzo di
meccanicismo, mentre lo scopo dello Scautismo è anzitutto di sviluppare il carattere personale
e lo spirito d’iniziativa del singolo»
Anzi, quest’ultimo dà ad ogni singolo ragazzo l’ambizione e l’entusiasmo di imparare da sé, lo
appassiona alla propria formazione, lo incoraggia ad educarsi da sé «il segreto di ogni sana
formazione è di far sì che ogni allievo impari da sé, invece di istruirlo convogliando dentro di lui
una serie di nozioni in base ad un sistema stereotipato»
Nello Scautismo l’educazione diventa così autoeducazione, di cui protagonista e responsabile in
prima persona è l’educando stesso.
«L’autoeducazione, cioè quando un ragazzo impara da sé, è ciò che gli rimane impresso e che
lo guiderà in seguito nella vita, molto più di qualsiasi cosa impostagli da un insegnante
attraverso l’istruzione»
«Uno degli obiettivi originari dello Scautismo è stato quello [...] di mostrare che dando ai
ragazzi attività interessanti, essi potevano essere condotti ad acquisire da sé gli elementi
fondamentali del carattere, della salute e della abilità manuale. [...] Il successo dei risultati è
interamente dovuto allo studio del ragazzo ed alla utilizzazione delle sue tendenze – quali che
possano essere – per il suo stesso sviluppo. [...] Il modo precipuo per riuscire è di sviluppare,
anziché reprimere il carattere del bambino, e contemporaneamente, e soprattutto, di non
trattarlo da bambino. Egli vuole fare le cose, perciò incoraggiamolo a farle nella giusta
direzione e lasciamogliele fare a modo suo. Lasciamogli fare i suoi sbagli: è attraverso di essi
che egli si fa un’esperienza»
Baden-Powell chiarisce che «il segreto del nostro metodo [...] è di studiare il ragazzo. Per
giungere al cuore del ragazzo, dovete voi stessi avere il cuore di un ragazzo»
E conclude: «Questo studio praticamente si risolve in una specie di gioco di tracce: si tratta
[...] cioè di osservare con un atteggiamento di simpatia ogni dettaglio del temperamento del
ragazzo»
Saper penetrarne le aspirazioni e mettersi dalla sua parte è tutto ciò che è chiesto ad un capo
scout che «deve rendersi conto delle esigenze, delle prospettive e di desideri delle differenti
età della vita del ragazzo; deve occuparsi di ciascuno dei suoi ragazzi individualmente,
piuttosto che della massa»
Il successo della proposta educativa scout dipende anche dalla capacità di saper rispondere alle
esigenze del ragazzo, accolte pienamente e punto di partenza per l’elaborazione e
programmazione dell’itinerario formativo.
Questa finalità viene tradotta da Baden-Powell nella proposta di un originale principio
pedagogico: chiedere, domandare, interrogare il ragazzo per scoprire ciò che lo interessa di
più. «Quando siete incerti circa il modo migliore per trattare col ragazzo ai fini della sua
formazione, risparmierete tempo, preoccupazioni, pensieri e vista se, invece di studiare trattati
di psicologia, consulterete la migliore autorità sull’argomento, ossia il ragazzo stesso»
Mission di WOSM
La missione dello Scoutismo è contribuire all'educazione dei giovani,
attraverso un sistema di valori basato sulla Legge e sulla Promessa, per
aiutare a costruire un mondo migliore in cui tutti siano pienamente realizzati
come singoli individui e giochino un ruolo attivo nella società.
Mission di WAGGGS
La missione del Movimento delle Guide e delle ragazze Scout è di fornire alle
ragazze ed alle giovani donne opportunità di auto-formazione nello sviluppo
del carattere, di un civismo responsabile e del servizio nella loro comunità e in
quella mondiale
WOSM
Dovere verso Dio: Adesione ai principi spirituali, lealtà alla religione che li esprime ed
accettazione dei doveri che ne conseguono.
Dovere verso gli altri: Lealtà verso il proprio Paese in armonia con la tendenza alla pace
locale, nazionale ed internazionale, alla comprensione ed alla cooperazione.
Partecipazione allo sviluppo della società con il riconoscimento e rispetto per la dignità del
proprio simile e per l'integrità del mondo naturale.
Dovere verso se stessi: Responsabilità verso lo sviluppo delle proprie capacità.
WAGGGS
L'essenza del dovere verso Dio: il riconoscimento della necessità di una ricerca verso una
fede in Dio, verso un Essere Superiore e il riconoscimento di un Forza più grande dell'uomo e
di più alti Principi Spirituali.
L'essenza del dovere verso la Patria: l'accettazione del concetto di responsabilità verso le
comunità in cui viviamo.
L'essenza del Servizio: l'accettazione della pratica di rendersi utili verso gli altri.
L'essenza della Legge: il dovere verso gli altri e la Fratellanza dell'uomo;
L'autodisciplina: il rispetto verso se stessi ed il rispetto verso tutte le forme di vita.
CNGEI
Il Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani (CNGEI), che conta circa
12.000 soci, e' l'associazione scout laica italiana che ha come finalità quella di contribuire alla
costruzione di un mondo migliore attraverso l'autoeducazione progressiva dei giovani.
Lo scopo è quello di formare il buon cittadino: un cittadino in grado di compiere scelte
autonome e responsabili, impegnato in prima persona per promuovere la solidarietà, i diritti
universali, la pace, la tutela dell'ambiente; un cittadino che percorre un proprio
cammino spirituale orientato a dare un senso alla propria vita.
La dimensione spirituale caratterizza trasversalmente ogni momento dell’attività educativa,
poiché si propone di formare un individuo educato al gusto di ricercare, di non dare mai
niente per scontato o per definitivamente acquisito, di interrogarsi continuamente sui temi
dell’esistenza umana.
Ogni adulto svolge nell'associazione un servizio che è stimolato dalla gioia di poter offrire
qualcosa di sé agli altri, ed in tal modo il servizio offre gioia anche a chi lo riceve.
Il CNGEI si caratterizza per le sue scelte associative:
Laicità per poter scegliere, per stimolare il cammino personale di crescita di ciascuno, per
incentivare il dialogo e l'interiorizzazione dei valori, per educare alla ricerca spirituale;
Coeducazione che implica l'educare insieme ragazze e ragazzi diversi per nazionalità, etnia,
religione, in un percorso di conoscenza, confronto, arricchimento di sé;
Democrazia associativa che favorisce nei giovani la costruzione collettiva dei processi
decisionali ed educa all'utilizzo efficace dei principali strumenti democratici;
Scelta adulta che considera i soci adulti parte integrante dell'Associazione di cui essi
assicurano, volontariamente, il funzionamento: per ogni ruolo è garantita un'adeguata
formazione;
Impegno civile, per assumersi responsabilità verso la comunità locale, nazionale e
internazionale; ci impegniamo come adulti a operare in azioni di solidarietà, con impegno
volontario, in difesa dei diritti, per la promozione della pace e per la tutela e valorizzazione
sostenibile dell'ambiente e ad educare i giovani a questi valori.
Il C.N.G.E.I. è un'Associazione di Promozione Sociale democratica con poteri di libera
scelta e di autodeterminazione, secondo gli indirizzi dettati dall'Assemblea Nazionale e nel
rispetto dei principi contenuti nello Statuto ed è guidata dal Consiglio Nazionale.
L'Associazione è composta da tutti gli appartenenti alle Sezioni affiliate, dislocate sul territorio
nazionale e l'Assemblea è composta da rappresentati di ognuna di queste.
Organi elettivi
Presidente
Il/la Presidente ha la firma sociale, i poteri di delega e la rappresentanza legale
dell'Associazione.
Capo Scout
Il/la Capo Scout ha la direzione tecnica dell'Associazione. E' responsabile, nei confronti
dell'Assemblea e degli Organi Scout Internazionali, degli aspetti metodologici e programmatici
del C.N.G.E.I.
Essi sono:
il CNazL Lupetti, CNazE Esploratori, CNazR Rover
Commissari Nazionali e Responsabili dei settori sono coadiuvati da una CoCon (Commissione
consultiva) ovvero un gruppo di lavoro che li affianca e lavora per il raggiungimento degli
obiettivi del programma nazionale.
Organi elettivi
Presidente
Il/la Presidente ha la firma sociale, i poteri di delega e la rappresentanza legale
dell'Associazione, nonché le funzioni stabilite nello statuto.
Commissario di Sezione
Il CdS è il responsabile della corretta applicazione del Metodo Scout e il custode delle tradizioni
della Sezione, nonché delle funzioni stabilite nello statuto.
Comitato di Sezione
Il Comitato di Sezione amministra e coordina tutte le attività della Sezione, secondo quanto
previsto nello Statuto della Sezione.
Organi nominati
Capo Gruppo
Il CG è nominato dal PSez, su proposta del Commissario di Sezione e su designazione del
Comitato di Sezione. Egli è educatore, formatore e gestore di persone e beni; rappresenta il
Gruppo sul territorio, ne anima e coordina le attività di sviluppo
Coordinatore Senior
Il Coordinatore Senior è nominato dal Presidente di Sezione, su proposta del Commissario di
Sezione e su designazione del Comitato di Sezione. Il CdS prima di formulare la sua proposta,
deve consultare in apposita riunione tutti i senior facenti parte del Clan.
Strutture organizzative
Il Consiglio di Gruppo, il Consiglio di Sezione, la Riunione dei Capi ed il Clan
I tre concetti di base del metodo scout sono realizzati concretamente attraverso
Programmi Progressivi e Stimolanti.
Programmi le attività praticate dai/dalle giovani nello scautismo non sono fini a se
stesse, ma inserite in quadro programmatico che si basa su specifici obiettivi educativi.
Progressivi il programma deve essere ideato in modo da soddisfare le necessità di
un graduale ed armonioso sviluppo del/della giovane, che deve essere stimolato/a alla
crescita. Ogni ragazzo/a è protagonista della propria crescita, si pone degli obiettivi per
migliorare e segue le proprie personali tappe.
Stimolanti per poter coinvolgere il/la giovane, il programma deve proporre attività
varie, coinvolgenti, basate sugli interessi dei ragazzi (a questo proposito Baden Powel
ha lanciato il motto “ask the boy”) e deve anche offrire emozione ed avventura .
Gli scenari ideali per l’attività scout sono la natura e la vita all’aria aperta, che offrono
contemporaneamente opportunità per attivare lo sviluppo fisico, lo sviluppo intellettuale, lo
sviluppo sociale e quello spirituale. La vita a contatto con la natura favorisce anche lo sviluppo
di una maturità comportamentale ambientale indispensabile per un futuro cittadino che dovrà
affrontare la realtà di uno sviluppo sostenibile.
Il fine dello scautismo è quello di favorire lo sviluppo del carattere dei giovani, rendendoli
capaci di acquisire progressivamente responsabilità indipendenza, oltre che lealtà e capacità di
cooperare, e di imparare a guidare la propria vita.
Fino a prima della approvazione del nuovo Regolamento, il Senior era colui che non era ne
dirigente ne capo, ora sono da considerarsi Senior tutti i Soci Adulti (Senior = Socio Adulto) o
meglio tutti si devono considerare Soci Adulti dell’Associazione, indipendentemente dal ruolo
che ricoprono. Vale pertanto la figura del Socio Adulto come colui che dà il suo contributo di
Servizio all’Associazione ricoprendo temporaneamente degli incarichi (dirigente, capo, etc..) in
funzione delle esigenze/necessità dell’Associazione/Sezione. Ecco farsi luce da questa
impostazione il concetto di contratto, ovvero: “io sto in questa Associazione per ricoprire un
determinato incarico, per fare ciò mi devo preparare (formare), ricoprirò l’incarico per un
periodo di tempo determinato, cercherò di farlo con il massimo dell’impegno perché io l’ho
voluto, dopodiché mi rimetterò a disposizione dell’Associazione/Sezione per un nuovo incarico
che sarà in funzione dei programmi di sviluppo/obiettivi che l’Associazione/Sezione si è data
(Progetti di ...), questo lo faccio perché credo nello Scoutismo e nella sua missione e perché
l’Associazione/Sezione ha bisogno di me”.
L’Associazione/Sezione ha bisogno di Capi, di Dirigenti e di un supporto tecnico, competente,
culturale, logistico, organizzativo, ecc...; tutte queste componenti sono indispensabili. In una
Sezione il supporto tecnico, logistico e organizzativo, ecc... è fornito dai Soci Adulti
indipendentemente dal fatto che essi siano organizzati o meno in Clan e indipendentemente
dal fatto che abbiano contemporaneamente altri incarichi (Capi, Dirigenti), l’efficacia della loro
azione è direttamente dipendente da quanto la Sezione abbia una “visione strategica” del
percorso che deve fare e degli obiettivi che deve raggiungere, ovvero di quanto si sappia
dotare di uno strumento efficace di programmazione (Progetto di Sezione).
Da un gruppo di adulti di servizio (Clan) è legittimo attendersi un impegno serio e consapevole,
ma è doveroso concedere il diritto ad organizzarsi in modo autonomo (Progetto di Clan),
progetto che deriva e condivide gli obiettivi della Sezione (Progetto di Sezione). Gli sforzi che si
stanno facendo per “sollecitare” le Sezioni a lavorare su progetti sono strategici alla crescita di
Clan organizzati ed efficienti e di conseguenza alla formazione di Soci Adulti consapevoli del
ruolo che ricoprono e dell’importanza del valore del “servizio” verso l’Associazione. Il Clan
quindi come strumento di crescita per la Sezione vista nella sua globalità, ma anche preziosa
opportunità per i Gruppi/Unità.
Il contratto
Se il Clan si dota di un suo Progetto per contribuire allo sviluppo della Sezione, se i Dirigenti
assumono un impegno verso l’assemblea che li ha eletti, se i Capi definiscono con il CdS i
termini del loro impegno come educatori, i Soci Adulti che non si riconoscono nel Progetto di
Clan ma che intendono ugualmente dare il loro contributo alla Sezione sottoscrivono un
“contratto” con il Coordinatore Senior. I termini del contratto sono definiti dall’accettazione del
concetto di “servizio” e dalla necessità che la Sezione sappia individuare un ruolo per ogni
Socio Adulto e che ogni Socio Adulto abbia un suo ruolo all’interno della Sezione/Associazione.
I termini del contratto devono essere chiari, realizzabili e verificabili.
La iscrizione/re-iscrizione
Un altro aspetto fondamentale del Regolamento è rappresentato dalla “domanda di
ammissione a socio effettivo presentata a seguito dalla partenza dalla Compagnia”, questa
procedura vuole di fatto enfatizzare le differenze esistenti tra l’esperienza fatta come soggetto
dell’azione educativa dello scoutismo e la scelta di fare servizio come Socio Adulto in una
Associazione che educa i giovani. Considerando che non è sufficiente essere stato ammalato
per ritenere di aver imparato ad essere un buon dottore e che quindi non è la stessa cosa
essere stato educato per sentirsi educatore, giustamente l’Associazione mette a disposizione
tutta una serie di strumenti/percorsi per formare dei buoni educatori, diretti o indiretti che
siano. Essere soci comporta diritti e doveri come è ovvio, nella nostra Associazione il diritto è
sostanzialmente quello di poter partecipare alle scelte associative con l’acquisizione del diritto
di voto, mentre i doveri sono rappresentati dal vincolo a testimoniare con il proprio
comportamento i valori scout della legge e della promessa e l’assunzione dell’impegno a
sottoscrivere un “contratto” e a ricoprire un ruolo utile allo sviluppo dell’Associazione, dopo
essersi formati per svolgerlo.