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L’unico modo per avere un futuro migliore è crearlo oggi

attraverso futuri cittadini migliori.


IL MOVIMENTO SCOUT
Il movimento scout è nato nel 1907 in Inghilterra da un’idea di Lord Robert Baden Powell.

Lo Scautismo ha come obiettivo la formazione integrale della persona secondo i principi ed i


valori definiti dal suo fondatore che aveva indicato in quattro punti i fondamenti del metodo
scout: "formazione del carattere, abilità manuale, salute e forza fisica, servizio del prossimo",
qualità semplici, ma necessarie per formare un uomo libero ed un buon cittadino.

Il fondatore dello scoutismo non si propone come teorico dell’educazione, ma nei suoi scritti
sottolinea la valenza pratica della sua proposta.
Egli distingue i termini: educare, insegnare, istruire, autoeducazione, a partire dalla riflessione
sull’esperienza vissuta in prima persona e attraverso la sua esperienza militare. Si rende conto
che l’“educazione-istruzione” del suo tempo offerta da famiglia, scuola, esercito non è
sufficiente ed adatta allo sviluppo del giovane. In particolare, «l’addestramento militare lo
plasma fino a renderlo simile ad un modello predeterminato ed a farne un pezzo di
meccanicismo, mentre lo scopo dello Scautismo è anzitutto di sviluppare il carattere personale
e lo spirito d’iniziativa del singolo»
Anzi, quest’ultimo dà ad ogni singolo ragazzo l’ambizione e l’entusiasmo di imparare da sé, lo
appassiona alla propria formazione, lo incoraggia ad educarsi da sé «il segreto di ogni sana
formazione è di far sì che ogni allievo impari da sé, invece di istruirlo convogliando dentro di lui
una serie di nozioni in base ad un sistema stereotipato»
Nello Scautismo l’educazione diventa così autoeducazione, di cui protagonista e responsabile in
prima persona è l’educando stesso.
«L’autoeducazione, cioè quando un ragazzo impara da sé, è ciò che gli rimane impresso e che
lo guiderà in seguito nella vita, molto più di qualsiasi cosa impostagli da un insegnante
attraverso l’istruzione»
«Uno degli obiettivi originari dello Scautismo è stato quello [...] di mostrare che dando ai
ragazzi attività interessanti, essi potevano essere condotti ad acquisire da sé gli elementi
fondamentali del carattere, della salute e della abilità manuale. [...] Il successo dei risultati è
interamente dovuto allo studio del ragazzo ed alla utilizzazione delle sue tendenze – quali che
possano essere – per il suo stesso sviluppo. [...] Il modo precipuo per riuscire è di sviluppare,
anziché reprimere il carattere del bambino, e contemporaneamente, e soprattutto, di non
trattarlo da bambino. Egli vuole fare le cose, perciò incoraggiamolo a farle nella giusta
direzione e lasciamogliele fare a modo suo. Lasciamogli fare i suoi sbagli: è attraverso di essi
che egli si fa un’esperienza»
Baden-Powell chiarisce che «il segreto del nostro metodo [...] è di studiare il ragazzo. Per
giungere al cuore del ragazzo, dovete voi stessi avere il cuore di un ragazzo»
E conclude: «Questo studio praticamente si risolve in una specie di gioco di tracce: si tratta
[...] cioè di osservare con un atteggiamento di simpatia ogni dettaglio del temperamento del
ragazzo»
Saper penetrarne le aspirazioni e mettersi dalla sua parte è tutto ciò che è chiesto ad un capo
scout che «deve rendersi conto delle esigenze, delle prospettive e di desideri delle differenti
età della vita del ragazzo; deve occuparsi di ciascuno dei suoi ragazzi individualmente,
piuttosto che della massa»
Il successo della proposta educativa scout dipende anche dalla capacità di saper rispondere alle
esigenze del ragazzo, accolte pienamente e punto di partenza per l’elaborazione e
programmazione dell’itinerario formativo.
Questa finalità viene tradotta da Baden-Powell nella proposta di un originale principio
pedagogico: chiedere, domandare, interrogare il ragazzo per scoprire ciò che lo interessa di
più. «Quando siete incerti circa il modo migliore per trattare col ragazzo ai fini della sua
formazione, risparmierete tempo, preoccupazioni, pensieri e vista se, invece di studiare trattati
di psicologia, consulterete la migliore autorità sull’argomento, ossia il ragazzo stesso»

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IL METODO SCOUT È
“un sistema di autoeducazione progressiva" attraverso:
- una Promessa ed una Legge;- l’ imparare facendo;- l’appartenenza a piccoli gruppi,
- mediante programmi progressivi e stimolanti .
I valori educativi dello Scoutismo oggi sono attualizzati dall'Organizzazione Mondiale del
Movimento Scout (WOSM/OMMS -World Organization of the Scout Movement) e
dall'Associazione Mondiale delle Guide Esploratrici (WAGGGS/AMGE -World Association of Girl
Guides and Girl Scouts)
Esse raccolgono più di 40 milioni di iscritti e sono una delle più grandi organizzazioni di
educazione non formale.

Mission di WOSM
La missione dello Scoutismo è contribuire all'educazione dei giovani,
attraverso un sistema di valori basato sulla Legge e sulla Promessa, per
aiutare a costruire un mondo migliore in cui tutti siano pienamente realizzati
come singoli individui e giochino un ruolo attivo nella società.

Mission di WAGGGS
La missione del Movimento delle Guide e delle ragazze Scout è di fornire alle
ragazze ed alle giovani donne opportunità di auto-formazione nello sviluppo
del carattere, di un civismo responsabile e del servizio nella loro comunità e in
quella mondiale

PRINCIPI DELLO SCAUTISMO E DEL GUIDISMO

WOSM
Dovere verso Dio: Adesione ai principi spirituali, lealtà alla religione che li esprime ed
accettazione dei doveri che ne conseguono.
Dovere verso gli altri: Lealtà verso il proprio Paese in armonia con la tendenza alla pace
locale, nazionale ed internazionale, alla comprensione ed alla cooperazione.
Partecipazione allo sviluppo della società con il riconoscimento e rispetto per la dignità del
proprio simile e per l'integrità del mondo naturale.
Dovere verso se stessi: Responsabilità verso lo sviluppo delle proprie capacità.

WAGGGS
L'essenza del dovere verso Dio: il riconoscimento della necessità di una ricerca verso una
fede in Dio, verso un Essere Superiore e il riconoscimento di un Forza più grande dell'uomo e
di più alti Principi Spirituali.
L'essenza del dovere verso la Patria: l'accettazione del concetto di responsabilità verso le
comunità in cui viviamo.
L'essenza del Servizio: l'accettazione della pratica di rendersi utili verso gli altri.
L'essenza della Legge: il dovere verso gli altri e la Fratellanza dell'uomo;
L'autodisciplina: il rispetto verso se stessi ed il rispetto verso tutte le forme di vita.

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La Federazione Italiana dello Scautismo (FIS) riunisce nello spirito della Legge e della
Promessa scout le principali associazioni che in Italia adottano il metodo educativo scout. La
FIS costituisce la rappresentanza italiana all'interno di WOSM e WAGGGS

La FIS aderisce, per le proprie appartenenti femminili, alla Associazione


Mondiale delle Guide e delle Esploratrici (WAGGGS) e, per i propri
appartenenti maschili, all’Organizzazione Mondiale del Movimento scout
(WOSM).

Le Associazioni federate nella FIS si riconoscono in un impegno educativo


comune nei confronti della gioventù italiana, pur conservando la propria
piena autonomia. Esse sono attualmente il Corpo Nazionale Giovani
Esploratrici ed Esploratori Italiani (CNGEI) e l’Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani
(AGESCI).

CNGEI

Il Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani (CNGEI), che conta circa
12.000 soci, e' l'associazione scout laica italiana che ha come finalità quella di contribuire alla
costruzione di un mondo migliore attraverso l'autoeducazione progressiva dei giovani.
Lo scopo è quello di formare il buon cittadino: un cittadino in grado di compiere scelte
autonome e responsabili, impegnato in prima persona per promuovere la solidarietà, i diritti
universali, la pace, la tutela dell'ambiente; un cittadino che percorre un proprio
cammino spirituale orientato a dare un senso alla propria vita.
La dimensione spirituale caratterizza trasversalmente ogni momento dell’attività educativa,
poiché si propone di formare un individuo educato al gusto di ricercare, di non dare mai
niente per scontato o per definitivamente acquisito, di interrogarsi continuamente sui temi
dell’esistenza umana.
Ogni adulto svolge nell'associazione un servizio che è stimolato dalla gioia di poter offrire
qualcosa di sé agli altri, ed in tal modo il servizio offre gioia anche a chi lo riceve.
Il CNGEI si caratterizza per le sue scelte associative:
Laicità per poter scegliere, per stimolare il cammino personale di crescita di ciascuno, per
incentivare il dialogo e l'interiorizzazione dei valori, per educare alla ricerca spirituale;
Coeducazione che implica l'educare insieme ragazze e ragazzi diversi per nazionalità, etnia,
religione, in un percorso di conoscenza, confronto, arricchimento di sé;
Democrazia associativa che favorisce nei giovani la costruzione collettiva dei processi
decisionali ed educa all'utilizzo efficace dei principali strumenti democratici;
Scelta adulta che considera i soci adulti parte integrante dell'Associazione di cui essi
assicurano, volontariamente, il funzionamento: per ogni ruolo è garantita un'adeguata
formazione;
Impegno civile, per assumersi responsabilità verso la comunità locale, nazionale e
internazionale; ci impegniamo come adulti a operare in azioni di solidarietà, con impegno
volontario, in difesa dei diritti, per la promozione della pace e per la tutela e valorizzazione
sostenibile dell'ambiente e ad educare i giovani a questi valori.
Il C.N.G.E.I. è un'Associazione di Promozione Sociale democratica con poteri di libera
scelta e di autodeterminazione, secondo gli indirizzi dettati dall'Assemblea Nazionale e nel
rispetto dei principi contenuti nello Statuto ed è guidata dal Consiglio Nazionale.
L'Associazione è composta da tutti gli appartenenti alle Sezioni affiliate, dislocate sul territorio
nazionale e l'Assemblea è composta da rappresentati di ognuna di queste.

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1. L'Assemblea è il massimo organo deliberativo del C.N.G.E.I. e si riunisce normalmente una
volta all'anno per discutere sulla relazione tecnico-morale e finanziaria, per verificare le
necessità, i cambiamenti, i problemi, per confrontarsi sul passato, sulle proposte, sulle linee
d'azione e su ogni questione posta all'ordine del giorno.

2. Il Consiglio Nazionale è l'organismo deputato a gestire l'Ente dal lato tecnico,


metodologico, amministrativo e patrimoniale e ne relaziona l'andamento all'Assemblea. Il
Consiglio Nazionale è composto da undici membri compresi Capo Scout e Presidente nazionale.
Ogni tre anni tutti i soci adulti che lo desiderano possono candidarsi a tali cariche, ma
l'idoneità a ricoprirle verrà decisa elettivamente dall'Assemblea Nazionale.
Tutta l'associazione si muove in rispetto dello Statuto e del Regolamento generale tuttavia il
Consiglio Nazionale si adopera affinché quest'ultimo venga rivisto ed adeguato alle crescenti
necessità tecniche dell'Ente.

Organi elettivi
Presidente
Il/la Presidente ha la firma sociale, i poteri di delega e la rappresentanza legale
dell'Associazione.

Capo Scout
Il/la Capo Scout ha la direzione tecnica dell'Associazione. E' responsabile, nei confronti
dell'Assemblea e degli Organi Scout Internazionali, degli aspetti metodologici e programmatici
del C.N.G.E.I.

Il Collegio dei Revisori dei Conti


ha il controllo della gestione contabile del C.N.G.E.I.

La Commissione di Vigilanza e controllo


ha il compito di vigilare sull'osservanza dello Statuto dell'Associazione e delle Leggi dello Stato.
Il Giurì d'onore
Il GIDO è l'organo giudicante dei provvedimenti disciplinari nei confronti dei soci.
Organi Nominati
I Commissari Nazionali alle Branche
Sono organi tecnici proposti dal CS al CN per la designazione al P che li nomina formalmente. I
compiti di maggior rilievo sono:

a) collaborano con il CN tramite il CS per la parte tecnica di loro competenza;


b) sovrintendono al buon funzionamento ed allo sviluppo della branca, servizio o settore di
competenza;
c) studiano l'evoluzione del metodo e le nuove applicazioni che esso comporta;
d) mantengono l'aggiornamento sui programmi delle altre associazioni e degli Uffici Mondiali e
Regionali Scout;
e) preparano e sottopongono al CS i programmi delle attività a carattere nazionale;
f) tengono i contatti con i Capi delle unità interessate;

Essi sono:
il CNazL Lupetti, CNazE Esploratori, CNazR Rover

I Responsabili di Settore: Formazione, Internazionale, Senior, Centro Studi Scout e


Comunicazione

Commissari Nazionali e Responsabili dei settori sono coadiuvati da una CoCon (Commissione
consultiva) ovvero un gruppo di lavoro che li affianca e lavora per il raggiungimento degli
obiettivi del programma nazionale.

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Organizzazione periferica
Sezione
La Sezione è un'Associazione di Promozione Sociale con poteri di libera scelta e di
autodeterminazione, secondo gli indirizzi dettati dall'Assemblea di Sezione, nel rispetto dei
principi contenuti nello Statuto e nel rispetto dei principi fissati dal CNGEI nazionale a cui è
affiliata.
La Sezione è composta dai Gruppi. Il Gruppo è la minima entità educativa, territoriale,
formativa, di sviluppo e gestionale ed è formata dalle tre unità: Branco, Reparto e Compagnia.
Assemblea
L'Assemblea è il massimo organo deliberativo della Sezione e si riunisce normalmente una
volta all'anno per discutere sulla relazione tecnico-morale e finanziaria, per verificare le
necessità, i cambiamenti, i problemi, per confrontarsi sul passato, sulle proposte, sulle linee
d'azione e su ogni questione posta all'ordine del giorno.
Per la composizione, la convocazione e i compiti dell’Assemblea di Sezione, si fa riferimento
agli articoli dello Statuto di Sezione e Nazionale.
Inoltre, l’Assemblea è l’unica competente a deliberare sull’acquisto di beni immobili o
sull’assunzione d’impegni che vincolino la Sezione per un periodo superiore alla durata residua
del mandato del CoS che li propone.

Organi elettivi

Presidente
Il/la Presidente ha la firma sociale, i poteri di delega e la rappresentanza legale
dell'Associazione, nonché le funzioni stabilite nello statuto.

Commissario di Sezione
Il CdS è il responsabile della corretta applicazione del Metodo Scout e il custode delle tradizioni
della Sezione, nonché delle funzioni stabilite nello statuto.

Comitato di Sezione
Il Comitato di Sezione amministra e coordina tutte le attività della Sezione, secondo quanto
previsto nello Statuto della Sezione.

Il Collegio dei Revisori dei Conti


ha il controllo della gestione contabile della Sezione; compiti e funzionamento sono stabiliti
dallo Statuto della Sezione.

Organi nominati

Capo Gruppo
Il CG è nominato dal PSez, su proposta del Commissario di Sezione e su designazione del
Comitato di Sezione. Egli è educatore, formatore e gestore di persone e beni; rappresenta il
Gruppo sul territorio, ne anima e coordina le attività di sviluppo

Capi Unità e Vice Capi Unità


Ai Capi Unità, proposti dal CG e nominati dal CdS, è affidata la formazione scout e
l'educazione dei giovani facenti parte delle Unità.
I VCU sono i collaboratori dei CU.

Coordinatore Senior
Il Coordinatore Senior è nominato dal Presidente di Sezione, su proposta del Commissario di
Sezione e su designazione del Comitato di Sezione. Il CdS prima di formulare la sua proposta,
deve consultare in apposita riunione tutti i senior facenti parte del Clan.

Strutture organizzative
Il Consiglio di Gruppo, il Consiglio di Sezione, la Riunione dei Capi ed il Clan

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Il Metodo scout nel CNGEI
Nel CNGEI il metodo scout, sistema di autoeducazione progressiva, si sviluppa attraverso tre
concetti fondamentali:
Legge e Promessa - sono gli strumenti di base per la formulazione dei principi dello
scautismo, hanno un forte valore educativo: il/la giovane si impegna personalmente di fronte
agli altri a rispettare, al meglio delle proprie capacità, un ben definito codice di
comportamento.
Imparare facendo - è il concetto di educazione attiva (“learning by doing”): nello scautismo
ogni ragazzo/a apprende attraverso un coinvolgimento diretto che passa attraverso
l’osservazione, la creatività, la sperimentazione e l’attività personale.
Appartenenza a piccoli gruppi - il piccolo gruppo è l’ambiente ideale per l’integrazione
del/della giovane nella vita sociale. In esso si può facilmente ottenere la completa conoscenza
degli altri e la mutua considerazione all’interno del gruppo. Il piccolo gruppo permette a
ognuno di comunicare, di conquistare uno spazio personale di espressione e fornisce la
possibilità di esercitare una partecipazione diretta alla vita comunitaria.
Questi aspetti agevolano lo sviluppo del carattere dei/delle giovani, rendendoli/e capaci di
acquisire progressivamente delle responsabilità e li/le educa alla indipendenza, alla lealtà, alla
capacità di cooperare e di guidare. In questo processo l’adulto ha solo funzione di guida:
infatti, rispettando la personalità del/della giovane, lo/la aiuta a scoprire le proprie possibilità
ed ad assumere responsabilità.

I tre concetti di base del metodo scout sono realizzati concretamente attraverso
Programmi Progressivi e Stimolanti.
 Programmi le attività praticate dai/dalle giovani nello scautismo non sono fini a se
stesse, ma inserite in quadro programmatico che si basa su specifici obiettivi educativi.
 Progressivi il programma deve essere ideato in modo da soddisfare le necessità di
un graduale ed armonioso sviluppo del/della giovane, che deve essere stimolato/a alla
crescita. Ogni ragazzo/a è protagonista della propria crescita, si pone degli obiettivi per
migliorare e segue le proprie personali tappe.
 Stimolanti per poter coinvolgere il/la giovane, il programma deve proporre attività
varie, coinvolgenti, basate sugli interessi dei ragazzi (a questo proposito Baden Powel
ha lanciato il motto “ask the boy”) e deve anche offrire emozione ed avventura .
Gli scenari ideali per l’attività scout sono la natura e la vita all’aria aperta, che offrono
contemporaneamente opportunità per attivare lo sviluppo fisico, lo sviluppo intellettuale, lo
sviluppo sociale e quello spirituale. La vita a contatto con la natura favorisce anche lo sviluppo
di una maturità comportamentale ambientale indispensabile per un futuro cittadino che dovrà
affrontare la realtà di uno sviluppo sostenibile.
Il fine dello scautismo è quello di favorire lo sviluppo del carattere dei giovani, rendendoli
capaci di acquisire progressivamente responsabilità indipendenza, oltre che lealtà e capacità di
cooperare, e di imparare a guidare la propria vita.

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RUOLO DEL SOCIO ADULTO NEL CNGEI (dal documento omonimo del 2001)

Fino a prima della approvazione del nuovo Regolamento, il Senior era colui che non era ne
dirigente ne capo, ora sono da considerarsi Senior tutti i Soci Adulti (Senior = Socio Adulto) o
meglio tutti si devono considerare Soci Adulti dell’Associazione, indipendentemente dal ruolo
che ricoprono. Vale pertanto la figura del Socio Adulto come colui che dà il suo contributo di
Servizio all’Associazione ricoprendo temporaneamente degli incarichi (dirigente, capo, etc..) in
funzione delle esigenze/necessità dell’Associazione/Sezione. Ecco farsi luce da questa
impostazione il concetto di contratto, ovvero: “io sto in questa Associazione per ricoprire un
determinato incarico, per fare ciò mi devo preparare (formare), ricoprirò l’incarico per un
periodo di tempo determinato, cercherò di farlo con il massimo dell’impegno perché io l’ho
voluto, dopodiché mi rimetterò a disposizione dell’Associazione/Sezione per un nuovo incarico
che sarà in funzione dei programmi di sviluppo/obiettivi che l’Associazione/Sezione si è data
(Progetti di ...), questo lo faccio perché credo nello Scoutismo e nella sua missione e perché
l’Associazione/Sezione ha bisogno di me”.
L’Associazione/Sezione ha bisogno di Capi, di Dirigenti e di un supporto tecnico, competente,
culturale, logistico, organizzativo, ecc...; tutte queste componenti sono indispensabili. In una
Sezione il supporto tecnico, logistico e organizzativo, ecc... è fornito dai Soci Adulti
indipendentemente dal fatto che essi siano organizzati o meno in Clan e indipendentemente
dal fatto che abbiano contemporaneamente altri incarichi (Capi, Dirigenti), l’efficacia della loro
azione è direttamente dipendente da quanto la Sezione abbia una “visione strategica” del
percorso che deve fare e degli obiettivi che deve raggiungere, ovvero di quanto si sappia
dotare di uno strumento efficace di programmazione (Progetto di Sezione).
Da un gruppo di adulti di servizio (Clan) è legittimo attendersi un impegno serio e consapevole,
ma è doveroso concedere il diritto ad organizzarsi in modo autonomo (Progetto di Clan),
progetto che deriva e condivide gli obiettivi della Sezione (Progetto di Sezione). Gli sforzi che si
stanno facendo per “sollecitare” le Sezioni a lavorare su progetti sono strategici alla crescita di
Clan organizzati ed efficienti e di conseguenza alla formazione di Soci Adulti consapevoli del
ruolo che ricoprono e dell’importanza del valore del “servizio” verso l’Associazione. Il Clan
quindi come strumento di crescita per la Sezione vista nella sua globalità, ma anche preziosa
opportunità per i Gruppi/Unità.
Il contratto
Se il Clan si dota di un suo Progetto per contribuire allo sviluppo della Sezione, se i Dirigenti
assumono un impegno verso l’assemblea che li ha eletti, se i Capi definiscono con il CdS i
termini del loro impegno come educatori, i Soci Adulti che non si riconoscono nel Progetto di
Clan ma che intendono ugualmente dare il loro contributo alla Sezione sottoscrivono un
“contratto” con il Coordinatore Senior. I termini del contratto sono definiti dall’accettazione del
concetto di “servizio” e dalla necessità che la Sezione sappia individuare un ruolo per ogni
Socio Adulto e che ogni Socio Adulto abbia un suo ruolo all’interno della Sezione/Associazione.
I termini del contratto devono essere chiari, realizzabili e verificabili.
La iscrizione/re-iscrizione
Un altro aspetto fondamentale del Regolamento è rappresentato dalla “domanda di
ammissione a socio effettivo presentata a seguito dalla partenza dalla Compagnia”, questa
procedura vuole di fatto enfatizzare le differenze esistenti tra l’esperienza fatta come soggetto
dell’azione educativa dello scoutismo e la scelta di fare servizio come Socio Adulto in una
Associazione che educa i giovani. Considerando che non è sufficiente essere stato ammalato
per ritenere di aver imparato ad essere un buon dottore e che quindi non è la stessa cosa
essere stato educato per sentirsi educatore, giustamente l’Associazione mette a disposizione
tutta una serie di strumenti/percorsi per formare dei buoni educatori, diretti o indiretti che
siano. Essere soci comporta diritti e doveri come è ovvio, nella nostra Associazione il diritto è
sostanzialmente quello di poter partecipare alle scelte associative con l’acquisizione del diritto
di voto, mentre i doveri sono rappresentati dal vincolo a testimoniare con il proprio
comportamento i valori scout della legge e della promessa e l’assunzione dell’impegno a
sottoscrivere un “contratto” e a ricoprire un ruolo utile allo sviluppo dell’Associazione, dopo
essersi formati per svolgerlo.

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I «PUNTI CHIAVE»
SERVIZIO: «scelta da adulti» = scelta di servizio a favore dell’Associazione nel suo complesso
e dei giovani che dell’Associazione sono i fruitori. E’ necessario chiarire bene che non si parla o
non si sta parlando solo di coloro che fino ad oggi abbiamo chiamato Senior, ma ci riferiamo a
TUTTI gli adulti che hanno scelto di svolgere il loro servizio nell’Associazione. Dunque Senior =
Socio Adulto (indipendentemente dal ruolo ricoperto), adulto dunque che ricopre incarichi e
ruoli (temporanei e variabili nel tempo) secondo le necessità della Sezione e dell’Associazione
ed alle proprie caratteristiche, competenze e desideri. Appare chiara la necessità di formarsi
per adempiere sempre meglio al proprio servizio. In generale gli ambiti di servizio sono: Capi
(a diretto contatto con i ragazzi), Dirigenti (a tutti i livelli), Adulti (di supporto tecnico,
logistico, organizzativo, finanziario, culturale, competenze specifiche, pubbliche relazioni,
intervento sul territorio, testimonianza di immagine associativa).
CONTRATTO: scritto o no è la concretizzazione e l’esplicitazione dell’impegno (definito nei
modi e nei tempi) che il socio adulto si assume nei confronti della Sezione/Associazione e
viceversa. Nasce dalla necessità di avere all’interno della Sezione/Associazione adulti
maggiormente consapevoli e coscienti del loro cammino, dell’Impegno richiesto, delle
opportunità offerte. I termini del contratto devono essere chiari, espliciti, verificabili e
realizzabili.
CLAN: gli adulti possono riunirsi in Clan (ribadiamo che al Clan possono prendere parte tutti
gli adulti della Sezione). Il Clan è: - strumento di crescita per la sezione - luogo di pratica
dell’autoeducazione - luogo ove concretizzare il supporto all’Associazione - palestra di
formazione permanente. Il Clan offre: - disponibilità di risorse - opportunità per i gruppi/unità
(attraverso stimoli, supporti e competenze messe a frutto)
PROGETTO DI SEZIONE: è la linea programmatica di sviluppo e crescita (in senso globale)
della Sezione. Ogni adulto è corresponsabile affinché il progetto di Sezione possa trovare
attuazione.
PROGETTO DI CLAN: è il contributo del Clan al realizzarsi degli obiettivi contenuti nel
Progetto di Sezione del quale è parte. I soci adulti che lavorando in Clan vi si riconoscono, in
fondo, lo assumono come «contratto».
ACCESSO DI UN ADULTO DALL’ESTERNO: ci pare opportuno che l’aspirante socio adulto
“debba ricevere adeguate informazioni circa i principi dello scoutismo e le scelte del CNGEI e
compiere un iter di conoscenza dell’Associazione e del metodo che permetta poi di verificare,
all’atto dell’accettazione della domanda, la sua consapevole adesione e la sua disponibilità al
servizio”. Le domande di ammissione da parte di adulti provenienti dall’esterno saranno
esaminate chiaramente dal COS accompagnate dal parere del Coordinatore Senior.
UN ADULTO = UN RUOLO: alla luce di quanto già espresso appare chiara la necessità di
finalizzare la presenza di un adulto all’esplicazione di un ruolo/incarico utile alla
Sezione/Associazione che però sia anche stimolo e motivo di crescita per l’Adulto stesso. I soci
adulti impossibilitati a svolgere attività di Clan ma che intendono ugualmente dare il loro
contributo attivo alla Sezione sottoscrivono un «proprio» contratto con il Coordinatore Senior e
rispondono dell’impegno assunto.
COORDINATORE SENIOR: la nuova terminologia vuole accentuare il ruolo di referente per
tutti i soci adulti della Sezione; è un dirigente (come tale viene nominato dal PCOS) e la sua
presenza è importante in tutte le realtà Sezionali (indipendentemente dall’esistenza o meno del
Clan). E’ responsabile con il C.d.S. dell’iter formativo che gli aspiranti soci adulti devono
compiere.
La REISCRIZIONE: un aspetto importante del nuovo regolamento è rappresentato dalla
«domanda di ammissione a Socio Effettivo» presentata a seguito dalla partenza dalla
Compagnia dal Rover, adesso adulto. Questa procedura vuole di fatto enfatizzare le differenze
esistenti tra l’esperienza fatta come soggetto dell’azione educativa dello scoutismo e la scelta
di fare servizio in una Associazione che educa i giovani.
La FORMAZIONE AL RUOLO: dalla sperimentazione iniziata in alcune Sezioni, verificata e
discussa all’interno del Settore, e’ stato possibile iniziare una collaborazione con il Settore
Formazione per definire un modello di formazione che iniziando dal Corso Senior
(informazione/formazione a livello sezionale) accompagni tutti i soci ad un cammino
concordato che li porti a svolgere il proprio servizio avendo preparazione specifica al ruolo
ricoperto.

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