Sei sulla pagina 1di 9

Prefazione

Questa tesi di laurea da me prodotta è il risultato di un intenso e piacevole


lavoro ed è dedicato al grattacielo. Il tema,certo, non è nuovo in Italia;
ancor meno all’estero. Ma io sono persuaso dell’ utilità di ritornare
sull’argomento. E’ evidente che ci sono ancora molti aspetti da
approfondire, anche perché il grattacielo non è un fenomeno statico, ma in
continuo sviluppo ed evoluzione. Pensando a chi in questo momento sta
leggendo, qualcuno potrà obiettare che il fenomeno del grattacielo
rappresenta un modo di configurare l’assetto urbano che è tipico di altri
ambienti, e che poco ha a che vedere con la situazione delle nostre città.
Anzi, da noi il grattacielo è talmente insolito da diventare assai spesso una
sorta di monumento isolato,laddove se ne tenti la costruzione.
Osservazione giusta rispetto alle situazioni esistenti nel nostro paese. Ma
con questo rilievo si dimentica spesso che precisamente nel grattacielo si
danno,ad esempio, aspetti di innovazione organizzativa,tecnologica e
produttiva tra i più avanzati. E’ ovvio che le particolari caratteristiche di
questi edifici,le loro dimensioni e il loro alto grado di complessità
strutturale e funzionale richiedono, per forza, una mobilitazione delle più
sofisticate risorse progettuali della nostra epoca. Partendo da queste
premesse e con queste basi il mio lavoro ha avuto inizio e si è sviluppato
durante tutto il mio percorso di tesi affrontando questo tema utilizzando un
aspetto innovativo sia dal punto di vista strutturale che tecnologico: il
calcestruzzo ad alte prestazioni. Già oggi, ma maggiormente nel
prossimo futuro, la richiesta di calcestruzzo ad alte
prestazioni(calcestruzzo AP) ed alta resistenza (calcestruzzo AR) si farà
sempre più importante. Ciò avverrà non solo perché si potranno costruire
particolari opere, ma anche perché si dovrà assicurare al calcestruzzo un
livello di durabilità sempre maggiore rapportato alle condizioni ambientali
in progressivo peggioramento. Tale livello di durabilità,cui in passato s’era
data scarsa importanza,diventa un elemento fondamentale nella
progettazione e richiede necessariamente la produzione di calcestruzzi di
elevate resistenze meccaniche. Caratteristica quest’ ultima che mi ha
permesso di adottare sezioni di travi e pilastri di dimensioni “comuni” tali
da riuscire a ricoprire luci e sopportare carichi fino ad ora impensabili per
una struttura in calcestruzzo armato.
Storia ed evoluzione del grattacielo
Il grattacielo è un edificio di grosse dimensioni ed espanso verso l'alto costituito da innumerevoli
piani abitabili.
L'etimologia del termine, molto complessa, deriva dall'inglese skyscraper, che significa
letteralmente "coloro che grattano il cielo". La parola skyscraper veniva utilizzata nel XVIII secolo
per indicare gli altissimi alberi maestri che reggevano le vele nelle navi inglesi.
Ma, sin dagli inizi del XX secolo e in tutta l'era moderna e contemporanea, il termine skyscraper
indica una particolare tipologia di edificio, la più imponente costruzione fisica concepita dagli
esseri umani: la Torre moderna caratterizzata da una struttura metallica con scansione in piani.
Viene considerato un grattacielo qualsiasi edificio di altezza superiore ai 100 metri. Tuttavia al di là
della misurazione dell'altezza in metri è di uso comune considerare come grattacieli tutti quegli
edifici che superino i 15 piani di altezza.

L'era dei grattacieli

Manhattan all'inizio degli anni '40 del XX


secolo. Comincia l'era dei grattacieli.

Costruzioni di questo tipo sono presenti più o meno(anche in grande quantità) in quasi tutte le città
del Mondo; per questo motivo una serie di architetti di primo piano riunitisi in un consiglio
internazionale d'architettura (il Council Of Tall Building della World Federation of Great Towers)
hanno stabilito un ulteriore distinzione che permettesse di distinguere gli edifici aventi numerosi
piani dai veri e propri grattacieli, ancora oggi pochissimi in tutto il mondo.
Fu creata così una classificazione ulteriore denominata appositamente Supergrattacielo
(dall'inglese Supertall) e da riferirsi solamente alle "megastrutture", cioè a quegli edifici che, per
dimensioni e proporzioni, abbiano raggiunto o superato gli 80 piani o che comunque abbiano un
altezza minima compresa fra i 300 e i 400 metri.
Attualmente meno di venti edifici in tutto il pianeta possono essere definiti come supergrattacieli e
fra questi solamente 10 (comprese le Twin Towers o Torri Gemell di New York distrutte l'11
settembre del 2001) hanno superato i 400 metri di altezza, mentre solo 6 edifici superano
attualmente i 100 piani.

2
Il XX secolo

Veduta di New York

La rivoluzione industriale e l'introduzione delle macchine favorirono la costruzione di altissime


torri in pietra, vetro e acciaio nell'isola di Manhattan a New York City. Questi edifici raggiunsero
successivamente quote di centinaia di metri di altezza dal suolo superando anche i 100 piani (come
nel caso dell'Empire State Building o delle Torri del World Trade Center).
A partire dal 1920 a New York iniziò una vera e propria competizione, che coinvolse centinaia di
società finanziarie e migliaia di persone fra architetti operai ed ingegneri, sulla costruzione del più
alto edificio al mondo.
Questa "guerra della grandezza" non finì d'essere combattuta con la fine della seconda guerra
mondiale, e, nei vent'anni successivi la fine del conflitto mondiale raggiunse il suo culmine
spostando il suo asse d'azione dal centro cittadino (il cosiddetto Midtown, già peraltro colmo di
edifici) al nucleo della borsa valori situato nella punta più meridionale di Manhattan (la cosiddetta
Lower Manhattan). Qui fra il 1966 ed il 1973 vennero costruite le Torri Gemelle del World Trade
Center e così, fino a questo momento, la corsa alla grandezza ebbe a terminare.

Il nuovissimo Skyline di Hong Kong

Fattori che determinarono la cessazione della pianificazione industriale della costruzione di questi
giganteschi manufatti furono certamente la copertura edilizia pressoché quasi totale dei nuclei

3
urbani più importanti dell'isola ma soprattutto la perdita di quella necessità che tanto animava le
grandi società e le grandi aziende del XX secolo di concentrare in un unico punto (come in una
sorta di quartier generale) quanti più dipendenti ed uffici possibili.
La perdita di tale necessità è da avvisare nell'introduzione dei moderni mezzi di comunicazione
(come telefoni cellulari) e soprattutto dei computer e di Internet, la rete mondiale creata (in Europa)
dagli Stati Uniti per preservare la comunicabilità internazionale fra le diplomazie statunitense e
sovietica in caso di guerra nucleare, in grado di mettere in contatto in pochi secondi anche persone
che si trovino l'una dall'altra parte del mondo rispetto all'altra.
Tuttavia oggi in Estremo Oriente, Cina e soprattutto Hong Kong si costruiscono imponenti
grattacieli per celebrare lo sviluppo tecnologico e la ricchezza raggiunti dal governo di Pechino che
dopo l'acquisizione di Hong Kong nel 1997 può contare sull'economia e la tecnologia di una delle
città più ricche al Mondo.

L'isola dei grattacieli

Midtown Manhattan

All'inizio del secolo XX, negli anni che vanno dal 1920 al 1940 sono state costruite nel centro di
Manhattan altissime torri di tantissimi piani. In breve tempo, nel periodo in cui il mondo si avviava
verso la Seconda Guerra Mondiale l'isola principale di New York divenne un concentrato di scienza
e tecnologia; il crogiuolo in cui l'umanità del XX secolo dava sfoggio della propria potenza e della
tecnologia raggiunta dopo millenni di storia della civiltà. Colossali pinnacoli e maestosi contrafforti
segnalavano al mondo, proprio come il faro di un porto alle sue navi, che l'era delle macchine era
iniziata, che l'atomo era stato scisso e che lo spazio infinito dell'Universo era a portata di mano e
che niente da allora in poi sarebbe più stato come prima.
Fra gli edifici più importanti che vennero costruiti in quel periodo nel Midtown di Manhattan vi
sono: il Chrysler Building (1931, 319 metri, 77 piani), il Chanin Building (1920, 215 metri, 44
piani), il General Electric Building (1931, 270 metri, 70 piani), l'Empire State Building (1931, 381
metri, 102 piani).
Altri edifici di imponenti dimensioni vennero costruiti sempre in quegli anni nel sud di Manhattan,
nei pressi di Wall Street. Fra i più importanti bisogna ricordare il Numero 40 di Wall Street (1930,
281 metri, 70 piani) e il Singer Building (1921, 205 metri, 45 piani), costruito dalla celebre ditta che

4
fabbricava macchine per cucire e distrutto nel 1960 per far posto al ben più imponente Chase
Manhattan Plaza di 70 piani, alto 260 metri.

Elenco dei 50 edifici più alti e più grandi del Mondo

Pos. Nome Stato Altezza Piani Anno di costruzione

1 Burj Dubai Dubai 512 m 141 ancora in costruzione

2 Taipei 101 Taipei 509 m 101 2003

3 Oriental Pearl Tower Shanghai 468 m 1995

4 Petronas Tower 1 Kuala Lumpur 452 m 88 1998

5 Petronas Tower 2 Kuala Lumpur 452 m 88 1998

6 Sears Tower Chicago 466 m 108 1974

7 Jin Mao Tower Shanghai 421 m 88 1998

8 2 International Finance Centre Hong Kong 415 m 88 2003

9 CITIC Plaza Guangzhou 391 m 80 1997

10 Shun Hing Square Shenzhen 384 m 69 1996

11 Empire State Building New York 381 m 102 1931

12 Central Plaza Hong Kong 374 m 78 1992

13 Bank of China Tower Hong Kong 367 m 72 1990

14 Emirates Office Tower Dubai 355 m 54 2000

15 Tuntex Sky Tower Kaohsiung 348 m 85 1997

16 Aon Center Chicago 346 m 83 1973

17 The Center Hong Kong 346 m 73 1998

18 John Hancock Center Chicago 344 m 100 1969

19 Shimao International Plaza Shanghai 333 m 60 2005

5
20 Wuhan International Securities Building Wuhan 331 m 68 2005

21 Ryugyong Hotel Pyongyang 330 m 105 1992

22 Burj al-Arab Dubai 321 m 60 1999

23 Chrysler Building New York 319 m 77 1930

24 Bank of America Plaza (Atlanta) Atlanta 312 m 55 1992

25 U.S. Bank Tower Los Angeles 310 m 73 1990

26 Menara Telekom Kuala Lumpur 310 m 55 2001

27 Emirates Hotel Tower Dubai 309 m 56 2000

28 AT&T Corporate Center Chicago 307 m 60 1989

29 JPMorganChase Tower Houston 305 m 75 1982

30 Baiyoke Tower II Bangkok 304 m 85 1997

31 Two Prudential Plaza Chicago 303 m 64 1990

32 Kingdom Centre Riyad 302 m 41 2002

33 Torre della Commerzbank Francoforte 299 m 56 1997

34 First Canadian Place Toronto 298 m 72 1976

35 Eureka Tower Melbourne 297 m 91 2006

36 Yokohama Landmark Tower Yokohama 296 m 70 1993

36 Wells Fargo Plaza Houston 296 m 71 1983

38 311 South Wacker Drive Chicago 293 m 65 1990

39 SEG Plaza Shenzhen 292 m 70 2000

40 American International New York 290 m 66 1932

41 Key Tower Cleveland 289 m 57 1991

6
42 Plaza 66 Shanghai 288 m 66 2001

42 One Liberty Place Philadelphia 288 m 61 1987

44 Bank of America Tower Seattle 285 m 76 1985

44 Tomorrow Square Shanghai 285 m 55 2003

46 Cheung Kong Centre Hong Kong 283 m 62 1999

46 Trump Building New York 283 m 70 1930

48 Bank of America Plaza Dallas 281 m 72 1985

49 OUB Centre Singapore 280 m 63 1986

49 Republic Plaza Singapore 280 m 66 1995

49 UOB Plaza One Singapore 280 m 66 1992

52 Citigroup Center New York 279 m 59 1977

53 Hong Kong New World Tower Shanghai 278 m 61 2002

7
Linee guida sul calcestruzzo ad alte prestazioni

Il calcestruzzo ad alte prestazioni e ad alta resistenza


Le attuali norme tecniche (D.M.9.1.96) stabiliscono che nei calcoli statici non puo essere
considerata una Rck > 55 N/mm2.
Peraltro, sulla base delle disposizioni di cui al punto 5 della Parte Generale, dei punti 1 e 2
della Sezione I del citato Decreto, l’impiego dei calcestruzzi strutturali aventi resistenza caratteri-
stica cubica 55 N/mm2 < Rck < 75 N/mm2 (calcestruzzi ad alte prestazioni - A.P.) potrà essere
ammesso, previo esame e valutazione del Consiglio Superiore LL.PP., al quale dovranno essere
sottoposte, caso per caso, le documentazioni di progetto.
Per la definizione delle caratteristiche fisico-meccaniche di tali calcestruzzi, in linea orientativa
può farsi riferimento alle norme tecniche, valide per i calcestruzzi aventi resistenza caratteristica
Rck < 55 N/mm2, e possono applicarsi le indicazioni contenute nel successivo paragrafo 8.3.
Per calcestruzzi aventi resistenza caratteristica Rck > 75 N/mm2 (calcestruzzi ad alta resistenza
- A.R.), la documentazione di progetto, da presentare al Consiglio Superiore LL.PP., dovrà
comprendere la modellazione del materiale, operata sulla base di specifica documentazione teorica e
sperimentale, nonchè una adeguata giustificazione delle regole di calcolo adottate.
L’impiego del calcestruzzo in strutture complesse, o fortemente caricate, o di grandi dimen-
sioni, od esposte a condizioni ambientali estreme, ha condotto all’introduzione selettiva di calce-
struzzi «ad alte prestazioni», che sono caratterizzati da:
± elevata resistenza, velocità di indurimento e lavorabilità;
± contenute deformazioni da ritiro e viscosità;
± grande compattezza, con positivi risvolti per la durabilità.
E ormai prassi corrente indicare in 50 N/mm2 la soglia delle «alte prestazioni» (fck > 50 N/
mm ; Rck > 60 N/mm2), mentre per calcestruzzi di classe superiore (oltre C60/75 e fino a C100/115)
2

si parla di «alta resistenza». In particolare, fino alla classe C60/75 sono ritenuti ancora validi i
modelli di calcolo e i risultati sperimentali frutto dell’estesa ricerca svolta nel passato sui calcestruzzi
ordinari.
Come riportato nel paragrafo 6.2.1, il calcestruzzo ad alta resistenza considerato in queste
linee guida, comprende le classi superiori a C60/75 e fino a C100/115, con i numeri di classe a
rappresentare la resistenza caratteristica a compressione dopo 28 giorni di maturazione umida. Il
primo numero e riferito alla resistenza di provini cilindrici di diametro 150 mm e altezza 300 mm,
il secondo alla resistenza di provini cubici di lato 150 mm.
Quando i provini sono di dimensioni diverse da quelle indicate si possono usare i fattori di
conversione suggeriti nel paragrafo 6.2.5 che rappresentano una accettabile approssimazione.
Per il confezionamento, la maturazione e la rottura dei provini si adottano i metodi normaliz-
zati in uso per il calcestruzzo ordinario o convenzionale con l’avvertenza di impiegare soltanto
casseforme metalliche.
Rispetto a quanto avviene con i provini di calcestruzzo convenzionale, i risultati delle misure
sono molto sensibili alle modalità di prova. Si raccomanda perciò che le modalità stabilite dalle
norme siano rigorosamente osservate e perche sia possibile raggiungere lo standard richiesto e
necessario:
a) che i tecnici di laboratorio abbiano una documentata esperienza nel settore dei calcestruzzi A.P.
ed A.R.;

b) che il laboratorio destinato a qualificare gli impasti di prova ed a certificare il calcestruzzo


fornito in cantiere sia dotato di apparecchiature di adeguato livello tecnico e soprattutto di
accertata funzionalità.
Per una corretta utilizzazione dei calcestruzzi A.P. ed A.R. occorre compilare un piano di
assicurazione della qualita nel quale debbono essere elencate in dettaglio le caratteristiche dell’impa-
sto fresco e di quello indurito da controllare, le modalità e la frequenza dei controlli, i valori limite
da rispettare, il laboratorio responsabile delle prove. E inoltre indispensabile che nel piano di
assicurazione della qualità siano definiti i provvedimenti da adottare nel caso di deviazioni dai
valori limite e siano indicati i responsabili destinati a prendere le decisioni finali.

8
Il metodo di proporzionamento dei calcestruzzi A.P. ed A.R. non differisce sostanzialmente da
quello in uso per il calcestruzzo ordinario. Poichè allo stato attuale delle conoscenze non e possibile
basare la progettazione degli impasti sulle caratteristiche dei materiali componenti, i rapporti di
composizione sono scelti sulla base della lavorabilità, della durabilità, della resistenza ad una data
stagionatura e della economia.
Lo studio degli impasti di prova richiede un notevole lavoro di laboratorio e la determinazione
dei rapporti ottimali e piu difficoltoso che per il calcestruzzo ordinario. In particolare si deve
controllare con molta cura la compatibilità tra cemento e additivi e l’operazione risulta alquanto
complessa quando si impiega una combinazione di additivi con diversa funzionalità.

Potrebbero piacerti anche