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Costruzioni di questo tipo sono presenti più o meno(anche in grande quantità) in quasi tutte le città
del Mondo; per questo motivo una serie di architetti di primo piano riunitisi in un consiglio
internazionale d'architettura (il Council Of Tall Building della World Federation of Great Towers)
hanno stabilito un ulteriore distinzione che permettesse di distinguere gli edifici aventi numerosi
piani dai veri e propri grattacieli, ancora oggi pochissimi in tutto il mondo.
Fu creata così una classificazione ulteriore denominata appositamente Supergrattacielo
(dall'inglese Supertall) e da riferirsi solamente alle "megastrutture", cioè a quegli edifici che, per
dimensioni e proporzioni, abbiano raggiunto o superato gli 80 piani o che comunque abbiano un
altezza minima compresa fra i 300 e i 400 metri.
Attualmente meno di venti edifici in tutto il pianeta possono essere definiti come supergrattacieli e
fra questi solamente 10 (comprese le Twin Towers o Torri Gemell di New York distrutte l'11
settembre del 2001) hanno superato i 400 metri di altezza, mentre solo 6 edifici superano
attualmente i 100 piani.
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Il XX secolo
Fattori che determinarono la cessazione della pianificazione industriale della costruzione di questi
giganteschi manufatti furono certamente la copertura edilizia pressoché quasi totale dei nuclei
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urbani più importanti dell'isola ma soprattutto la perdita di quella necessità che tanto animava le
grandi società e le grandi aziende del XX secolo di concentrare in un unico punto (come in una
sorta di quartier generale) quanti più dipendenti ed uffici possibili.
La perdita di tale necessità è da avvisare nell'introduzione dei moderni mezzi di comunicazione
(come telefoni cellulari) e soprattutto dei computer e di Internet, la rete mondiale creata (in Europa)
dagli Stati Uniti per preservare la comunicabilità internazionale fra le diplomazie statunitense e
sovietica in caso di guerra nucleare, in grado di mettere in contatto in pochi secondi anche persone
che si trovino l'una dall'altra parte del mondo rispetto all'altra.
Tuttavia oggi in Estremo Oriente, Cina e soprattutto Hong Kong si costruiscono imponenti
grattacieli per celebrare lo sviluppo tecnologico e la ricchezza raggiunti dal governo di Pechino che
dopo l'acquisizione di Hong Kong nel 1997 può contare sull'economia e la tecnologia di una delle
città più ricche al Mondo.
Midtown Manhattan
All'inizio del secolo XX, negli anni che vanno dal 1920 al 1940 sono state costruite nel centro di
Manhattan altissime torri di tantissimi piani. In breve tempo, nel periodo in cui il mondo si avviava
verso la Seconda Guerra Mondiale l'isola principale di New York divenne un concentrato di scienza
e tecnologia; il crogiuolo in cui l'umanità del XX secolo dava sfoggio della propria potenza e della
tecnologia raggiunta dopo millenni di storia della civiltà. Colossali pinnacoli e maestosi contrafforti
segnalavano al mondo, proprio come il faro di un porto alle sue navi, che l'era delle macchine era
iniziata, che l'atomo era stato scisso e che lo spazio infinito dell'Universo era a portata di mano e
che niente da allora in poi sarebbe più stato come prima.
Fra gli edifici più importanti che vennero costruiti in quel periodo nel Midtown di Manhattan vi
sono: il Chrysler Building (1931, 319 metri, 77 piani), il Chanin Building (1920, 215 metri, 44
piani), il General Electric Building (1931, 270 metri, 70 piani), l'Empire State Building (1931, 381
metri, 102 piani).
Altri edifici di imponenti dimensioni vennero costruiti sempre in quegli anni nel sud di Manhattan,
nei pressi di Wall Street. Fra i più importanti bisogna ricordare il Numero 40 di Wall Street (1930,
281 metri, 70 piani) e il Singer Building (1921, 205 metri, 45 piani), costruito dalla celebre ditta che
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fabbricava macchine per cucire e distrutto nel 1960 per far posto al ben più imponente Chase
Manhattan Plaza di 70 piani, alto 260 metri.
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20 Wuhan International Securities Building Wuhan 331 m 68 2005
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42 Plaza 66 Shanghai 288 m 66 2001
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Linee guida sul calcestruzzo ad alte prestazioni
si parla di «alta resistenza». In particolare, fino alla classe C60/75 sono ritenuti ancora validi i
modelli di calcolo e i risultati sperimentali frutto dell’estesa ricerca svolta nel passato sui calcestruzzi
ordinari.
Come riportato nel paragrafo 6.2.1, il calcestruzzo ad alta resistenza considerato in queste
linee guida, comprende le classi superiori a C60/75 e fino a C100/115, con i numeri di classe a
rappresentare la resistenza caratteristica a compressione dopo 28 giorni di maturazione umida. Il
primo numero e riferito alla resistenza di provini cilindrici di diametro 150 mm e altezza 300 mm,
il secondo alla resistenza di provini cubici di lato 150 mm.
Quando i provini sono di dimensioni diverse da quelle indicate si possono usare i fattori di
conversione suggeriti nel paragrafo 6.2.5 che rappresentano una accettabile approssimazione.
Per il confezionamento, la maturazione e la rottura dei provini si adottano i metodi normaliz-
zati in uso per il calcestruzzo ordinario o convenzionale con l’avvertenza di impiegare soltanto
casseforme metalliche.
Rispetto a quanto avviene con i provini di calcestruzzo convenzionale, i risultati delle misure
sono molto sensibili alle modalità di prova. Si raccomanda perciò che le modalità stabilite dalle
norme siano rigorosamente osservate e perche sia possibile raggiungere lo standard richiesto e
necessario:
a) che i tecnici di laboratorio abbiano una documentata esperienza nel settore dei calcestruzzi A.P.
ed A.R.;
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Il metodo di proporzionamento dei calcestruzzi A.P. ed A.R. non differisce sostanzialmente da
quello in uso per il calcestruzzo ordinario. Poichè allo stato attuale delle conoscenze non e possibile
basare la progettazione degli impasti sulle caratteristiche dei materiali componenti, i rapporti di
composizione sono scelti sulla base della lavorabilità, della durabilità, della resistenza ad una data
stagionatura e della economia.
Lo studio degli impasti di prova richiede un notevole lavoro di laboratorio e la determinazione
dei rapporti ottimali e piu difficoltoso che per il calcestruzzo ordinario. In particolare si deve
controllare con molta cura la compatibilità tra cemento e additivi e l’operazione risulta alquanto
complessa quando si impiega una combinazione di additivi con diversa funzionalità.