↓
durante il suo soggiorno a Parigi conosce Huygens e approfondisce i suoi studi matematici → inventa il calcolo
infinitesimale
↓
si reca a Londra accolto nella royal society → lavora come bibliotecario, consigliere del
↓ duca di Hannover→ passa per Olanda,Italia
politica:lavora per la riappacificazione
fra chiesa cattolica e protestante→ per consentire una pace stabile
culturale:fondazione dell’Accademia delle scienze
↓
muore abbandonato da Giorgio I che parte senza di lui a Londra
nel 1716 ad Hannover
OPERA FILOSOFICA
Costituita da testi brevi e estremamente frammentaria o testi d'occasione (Discorso di metafisica del 1686, i
Nuovi saggi sull'intervento umano pubblicati nel 1765 → commento in forma dialogica del Saggio sull’intelligenza
umana di Locke)
↓
contrapposta alla natura sistematica del suo pensiero, poiché seppur frammentarie le sue opere erano
organizzate e seguivano un andamento modulare
Leibniz riteneva che il sapere dovesse essere messo a servizio dell'umanità affinché la vita comune potesse
essere migliorata
↓
si dichiara favorevole alla teoria nominalista → tuttavia egli riteneva che i primi nominalisti, a causa dei loro
principi, cadesse nell'errore in quanto ritenevano che la conoscenza umana potesse procedere solo per
enumerazione non per dimostrazione
↓
con questo metodo è dunque impossibile stabilire l’esistenza degli universali e dei termini astratti in quanto non
viene preso in considerazione ogni aspetto del particolare
↓
nelle sue critiche al nominalismo, Leibniz introduce anche l'impossibilità di conoscere attraverso i sensi → non è
infatti possibile stabilire idee e verità, acquisite dall'esperienza sensoriale o innate
↓
le verità necessarie della scienza devono questo avere principi interni detti innati
↓ ↪i quali dipendono unicamente dalla ragione
non possono essere stabilite mediante esperienze ↓
lo spirito ricava le verità necessarie dal suo fondo e i sensi ne danno l’occasione
↓
i sensi sono l’inizio della conoscenza ma non il fondamento → la mente presenta idee innate in noi che, seppur
stimolate dall'esperienza sensoriale non derivano unicamente da essa
↪ nihil est in intellectu quod prius non fuerit in sensu nisi intellectus ipse (nulla è presente nell'intelletto
senza prima esistere nel senso, ad eccezione dell'intelletto stesso)
diversi gradi di conoscenza:
1) conoscenza sensibile → oscura = quando vengono percepite nozioni che non ci permettono di
distinguere una cosa dalle altre
chiara = conoscenza che ci permette di distinguere le cose senza alcun dubbio
2) laddove non fosse possibile conoscere per enumerazione, si ha una conoscenza chiara nel suo
universale ma confusa nei suoi particolari
↪ è possibile distinguere carattere evidenti mano enumerare i singoli caratteri distintivi
abbiamo percezione di qualcosa di cui non abbiamo appercezione → percezione di cui
↓ siamo consapevoli
mutamenti dell’anima di cui non si è a conoscenza
3) si ha una conoscenza distinta quando è possibile elencare ogni caratteristica, la quale risulta distinta
dalle altre
↓
si giunge ad una conoscenza adeguata, nei restanti casi essa viene ritenuta inadeguata
↓
può capitare infatti che procedere per enumerazione comporti una procedura troppo lunga a causa
dell'elevato numero di aspetti da analizzare
↪ per questo l'idea viene paragonata ad un chiliagono e di essa possiamo averne solo una conoscenza
simbolica
4) si parla infine di conoscenza intuitiva quando, con un solo atto, risultano evidenti tutte le caratteristiche
dell'oggetto
↓
l’uomo può avere intuizione solo di idee semplici, Dio di quelle complesse
→ le affermazioni che facciamo sulle idee non vertono a ciò che esiste ma solo su ciò che è possibile
↓
le idee negli uomini sono le stesse in dio ma infinitamente più perfette
↓
la ragione è la connessione delle verità con cui giudichiamo quello che i sensi rivelano
↓
non dipende dalla volontà umana nè dall’arbitrio divino
↓
dio è causa di tutte le cose esistenti al di fuori di lui
quando il soggetto è contenuto nel predicato implicitamente bisogna scomporre la nozione iniziale
↓
per dimostrarlo si può ricorrere a due principi:
● principio di contraddizione/ragion necessaria (principio di identità): utilizzato con le verità di ragione
↓
esse sono necessarie in quanto il loro opposto è impossibile/sempre falso
↓
possono essere dimostrate a priori
● principio di ragion sufficiente: utilizzato con le verità di fatto → queste sono contingenti
↓
il loro contrario non implica contraddizione
↓
possono essere dimostrate a posteriori
l’uomo può distinguere tra verità di fatto e ragione → tutte verità di fatto eccetto la logica e la matematica
↓
in dio tutte le verità sono di ragione → perché lui ne determina le conseguenze
↓
prevede a priori quello che succederà
→ fin dal 1666 Leibniz, sostiene la validità del passaggio da un termine definito ad uno primitivo o ad un genere
sommo tramite la scomposizione del primo
↪ questi vanno a costituire una sorta di alfabeto dei pensieri umani
diviene dunque possibile il passaggio dalla sillogistica (logica tradizionale) alla logica dell’invenzione
↓
intendeva formulare una lingua characteristica universalis, che avrebbe permesso di ricondurre ogni termine
primitivo alla singola idea corrispondente
↓
lo scopo era trasformare la logica in un calcolo matematico → attraverso regole di calcolo si ricava un'idea
complessa
METAFISICA
→ in Leibniz il rapporto fra soggetto e predicato viene concepito in modo similare a quello tra la sostanza e le sue
proprietà
↓
quando i predicati si attribuiscono a uno stesso soggetto e questo non si attribuisce più a nient'altro, esso si
chiama sostanza individuale
↓
universo PLURALISTICO (come cartesio) → composto da infinite sostanze individuali
↓
diverse perché posseggono proprietà che altre non hanno
→ il pluralismo di Leibniz differisce sia dal dualismo cartesiano (Dio assoluto, res cogitans ed extensa) che dal
monismo spinoziano (deus sive Natura)
→ viene introdotto il concetto di monade: termine utilizzato per la sua concezione di sostanza
↪ in greco significa unità
↓
conseguenze della sua visione metafisica:
● principio di identità degli indiscernibili: non possono esserci due sostanze la cui unica differenza sia
numerica
● denominazione estrinseca: due sostanze si distinguono solo sulla base delle loro relazioni con
l'esterno
● denominazione intrinseca: due sostanze, seppur caratterizzate dalle stesse proprietà, si differenziano
nel momento in cui vengono messe in relazione a una realtà esterna
↓
secondo Leibniz tutto nell'universo è connesso
↪ un mutamento in un corpo comporta un cambiamento in tutti gli altri corpi
↓
ogni individuo è diverso da un altro perché subisce in modo diverso l’influenza di tutti gli altri
Leibniz si interroga sull'ontologia delle relazioni → definisce composizione una particolare relazione che fa di
un insieme di elementi un aggregato
↓
negli aggregati sono reali solo le parti semplici che lo compongono
↓
può essere definito sostanza solo ciò che è uno, quindi qualcosa di veramente reale
è un sistema chiuso senza porte né finestre in cui l’universo si specchia → la monade esprime al suo interno le
relazioni che ha con le altre
↓
affinché ogni monade possa essere in armonia con il punto di vista delle altre non basta la percezione,
diviene infatti necessario concepire l'esistenza dell'appetizione, ossia la tendenza per la quale la sostanza passa
da uno stato a quello successivo tra due monadi non ci può essere una relazione diretta
→ il mondo sensibile corrisponde a un aggregato di parti che non possiedono in sé per sé una vera unità e per
questo non può essere considerato autenticamente reale per questo bisogna postulare un mondo intelligibile
accessibile attraverso la metafisica
→ le percezioni delle monadi nascono per appetizione grazie alle cause finali, i movimenti dei corpi sono invece
determinati dalle cause efficienti
→ la natura è dunque divisa in due regni: regno della potenza e regno della saggezza
→ ogni sostanza esercita sulle altre un'azione fisica ma NON METAFISICA → le monadi non hanno porte o
finestre e perciò non è possibile che qualcosa possa entrare o uscire → esiste dunque un'armonia prestabilita
tra le monadi
le monadi posso entrare in relazione diretta solo attraverso dio → monade numero uno
↓
● monade delle monadi attraverso il quale l’universo si specchia nella sua forma più esplicita
● monade che percepisce le percezioni sempre e comunque
● la monade delle appercezioni
↓
ogni elemento è una monade generata da Dio
↓
come già detto un rapporto tra le monadi non può essere diretto ma deve essere sempre immediato da Dio
attraverso il principio dell’armonia prestabilita o dell’occasionalismo; l’interazione tra le monadi è un fenomeno
apparente, in quanto ogni monade ha dentro se il tutto e non trova nulla all’esterno di cui ha bisogno
↓
es.1 Dio è il grande orologiaio
e noi siamo degli orologi caricati da lui, in cui le lancette seguono sempre lo stesso percorso; se Dio sincronizza
più orologi contemporaneamente le lancette, in qualsiasi momento andremo a controllare, staranno sempre nella
stessa posizione. Le lancette non si influenzano a vicenda, di conseguenza non c’è un rapporto causa-effetto
diretto tra esse, ma il mediatore (ovvero colui che ha caricato gli orologi) rimane sempre Dio.
↓
le monadi non possono essere tutte uguali o perfettamente coincidenti in quanto ognuna rispecchia l’universo
che ha dentro→ possono tuttavia essere simili
↓
Leibniz sostituisce all’identità il concetto di congruenza
Possono essere gerarchizzate in base al loro grado di chiarezza della conoscenza che è presente dentro di loro
↓
più una monade è in grado di appercepire, cioè di percepire ciò che sta percependo, più è chiara e di
conseguenza si trova ad un livello alto di consapevolezza
↓
è quindi superiore ad un altra
↓
Dio afferma che si può conoscere attraverso un processo di chiarificazione di quello che noi abbiamo dentro
↓
noi abbiamo dentro il tutto in maniera caotica, di conseguenza quando iniziamo a mettere ordine, iniziamo
anche a collocare gli elementi della conoscenza nei giusti scompartimenti
↓
questo porta alla conoscenza senza bisogno di ricevere nulla dall’esterno
(perchè la monade è chiusa)
↓
più siamo in grado di ordinare le conoscenze più siamo elevati nella gerarchia delle monadi
↓
GERARCHIA DELLE MONADI
↓
è formata da una serie di monadi che hanno tutte l’universo dentro, ma si distinguono per una
consapevolezza di se stesse diversa
↓
va dalla monade Dio alla monade sasso
↓
in Dio la consapevolezza è infinita, mentre nel sasso è pari a 0
↓
tra 0 e infinito ci sono i vari numeri reali che vanno verso l’infinito
↓
ad ogni monade può essere attribuito, in base alla capacità di percepire se stesse, e quindi di appercepire, un
grado di perfezione diverso
↓
Dio è la perfezione massima, il sasso la minima
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in mezzo troviamo l’uomo →è capace di appercepire in quanto è immagine di Dio, e di conseguenza possiede
la memoria (senza la memoria non si può strutturare la conoscenza, e senza la conoscenza non c’è
appercezione)
↓
anche gli animali sono capaci di appercepire, in quanto hanno la facoltà della memoria, ma lo fanno ad un livello
inferiore rispetto all’uomo
↓
● siamo congruenti alle monadi uomo
● superiori alle monadi animali
● inferiori alle monadi angelo
↓
l’interconnessione che avviene tra le monadi attraverso Dio rende l’universo un elemento armonico
↓
perchè se interagissimo direttamente tra di noi a volte potremmo incontrarci in maniera positiva, altre potremmo
scontrarci
↓
lui come Spinoza sta provando a risolvere il dualismo cartesiano (secondo cui esistono Dio come sostanza
assoluta e due sostanze: la res cogitans e la res extensa)
↓
● Spinoza lo risolve e afferma che esiste una sola sostanza: Dio ovvero la natura
● Leibniz afferma che esiste una sostanza spirituale, ovvero la monade, che contiene tutto: l'universo, la
possibilità dell’uomo di arrivare a Dio, e anche uno spirito condensato (ovvero l’idea che Dio ha messo
in ogni monade)
→ l’uomo capace di volontà e ragione può scegliere di fare scelte moralmente corrette in quanto può scegliere
una cosa o l’opposto (principio di ragion sufficiente)
↓
in Dio invece si parla di ragion necessaria in quanto lui conosce già il risultato delle nostre azioni
↓
secondo leibniz il nostro è il migliore dei mondi possibili
↓
affronta il problema della teodicea: Leibniz vuole giustificare Dio contro le accuse che gli vengono mosse in
merito all'esistenza del male nel mondo
↓
esistono tre tipi di male
1. male fisico: consiste nel dolore e nella sofferenza
2. male metafisico: consiste nell’imperfezione del creato in quanto solo dio è perfetto
3. male morale:consiste nel peccato.
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Dio ha creato il mondo nel miglior modo possibile, ma ci sono 2 ipotesi:
● Dio non è onnipotente e quindi esiste il male che lo contrasta;
● Dio è onnipotente e tollera il male, quindi è suo complice, di conseguenza vien meno l'infinita
bontà di Dio.
↓
soluzione: Dio è infinitamente buono e potente e se avesse voluto avrebbe disposto che ogni uomo si
comportasse sempre bene o che desiderasse sempre il bene, ma in questo modo gli uomini sarebbero
state delle marionette, senza possibilità di scelta
↓
Dio ha quindi programmato il mondo in modo che gli uomini fossero liberi e per questo diventa il mondo
migliore: è meglio un mondo fatto di uomini liberi che uno dove non c’è il male