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p. 410, La morte del passero: un’occasione per par- Amore e Psiche nelle Metamorfosi di Apuleio
lare di Lesbia (carme 3); T3, p. 413, Lesbia è senza vol. 3, unità 11 ▪ Apuleio ▶ T6, p. 479, C’era una
paragoni (carme 86); T4, p. 413, Fides, foedus, ami- volta un re e una regina... (Metamorfosi 4, 28-33);
citia (carmi 87 e 109); T5, p. 415, Dopo il tradimen- T7, p. 484, Psiche svela l’identità dello sposo (Me-
to, tra autocommiserazione e invettiva (carme 8); tamorfosi 5, 22-23); T8, p. 487, La prima prova di Psi-
T6, p. 417, Scrivere sull’acqua (carme 70); T7, p. 418, che (Metamorfosi 6, 1-5); T9, p. 489, Giove stabilisce
Amare e bene velle (carme 72); T8, p. 420, L’amore, un le nozze fra Cupido e Psiche (Metamorfosi 6, 23-24)
contrasto interiore (carme 85); W4, L’addio defini-
tivo a Lesbia (carme 11) La donna cristiana: sublime martire
Didone innamorata o «porta del demonio»
vol. 2, unità 2 ▪ Virgilio ▶ T17, p. 138, Didone con- Le donne martiri: gli Acta e le Passiones
fessa alla sorella l’amore per Enea (Eneide 4, 1-30); vol. 3, unità 12 ▪ Nascita e diffusione del cri-
T18, p. 141, Enea e Didone: il dovere e la passione stianesimo. L’apologetica ▶ T1, p. 525, L’intransi-
(Eneide 4, 331-387); T19, p. 148, Il suicidio di Didone genza dei martiri di Scillium (Acta martyrum Scilli-
(Eneide 4, 642-671); tanorum 1-17)
vol. 2, unità 5 ▪ Ovidio ▶ W1, Didone scrive a La misoginia di Tertulliano
Enea (Heroides 7, 1-18; 89-110; 183-196) vol. 3, unità 12 ▪ Nascita e diffusione del cri-
Le figure femminili in Orazio stianesimo. L’apologetica ▶ T3, p. 531, La donna
vol. 2, unità 3 ▪ Orazio ▶ W3, Fascino dell’amore secondo Tertulliano: uno strumento del diavolo
e serena disillusione della maturità (Odi 1, 5); T20, (De cultu feminarum 2, 5, 1-5)
p. 277, Passione erotica e amara gelosia (Odi 1, 13);
T21, p. 280, L’ingenuo ritrarsi dell’amore (Odi 1, 23); Le schede da Primordia rerum
W1, E se l’antico amore rifiorisse... (Odi 3, 9) vol. 1, unità 11 ▪ Catullo ▶ La storia delle donne,
p. 400, Clodia e le donne del suo tempo
Le donne degli elegiaci vol. 2, unità 2 ▪ Virgilio ▶ Figure, temi e motivi,
vol. 2, unità 4 ▪ L’elegia romana: Tibullo e p. 146, Didone e il suo “mito”
Properzio ▶ T1, p. 312, Utopia rustica e amore Vol. 2, Unità 4 ▪ L’elegia romana: Tibullo e
(Tibullo, Elegie 1, 1); T2, p. 320, Davanti a una porta Properzio ▶ La storia delle donne, p. 330, La poe-
chiusa (Tibullo, Elegie 1, 5); T4, p. 324, «Amaro m’è tessa Sulpicia.
il giorno e più amaro il buio della notte» (Tibullo, vol. 2, unità 5 ▪ Ovidio ▶ La storia delle donne,
Elegie 2, 4); T5, p. 328, Guerre vere e battaglie d’amo- p. 386, Lusso, moda, cosmesi femminile nella Roma di
re (Tibullo, Elegie 2, 6); W1, Fantasie di morte e lieto Augusto
ritorno (Tibullo, Elegie 1, 3); T6, p. 332, A Cinzia (Pro-
perzio, Elegie 1, 1); T8, p. 336, L’amore innanzi tutto
(Properzio, Elegie 2, 7); T10, p. 339, La fine dell’amore Per approfondire
(Properzio, Elegie 3, 25); T11, p. 342, Sogno, amore e
Cantarella E., L’ambiguo malanno, Editori Riuniti,
morte (Properzio, Elegie 4, 7); W2, Cinzia furibonda
Roma 1981
(Properzio, Elegie 4, 8)
Ead., Tacita Muta. La donna nella città antica, Editori
Ovidio, «maestro d’amore» per le donne Riuniti, Roma 1985
vol. 2, unità 5 ▪ Ovidio ▶ T4, p. 381, Il proemio Criniti N., Imbecillus sexus: la donna romana agli
dell’Ars amatoria (Ars amatoria 1, 1-40); T5, p. 385, I albori dell’impero, in Id. (a cura di), Catullo e Sirmione.
luoghi dell’amore: il teatro (Ars amatoria 1, 89-134); Società e cultura della Cisalpina alle soglie dell’impero,
T6, p. 388, Elogio della modernità (Ars amatoria 3, Grafo, Brescia 1994
101-128); T12, p. 408, Dall’esilio, alla moglie lontana Duby G. - Perrot M. (a cura di), Storia delle donne.
(Epistulae ex Ponto 1, 4, 1-8; 47-58) L’Antichità, Laterza, Roma-Bari 1997
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Gourevitch D. - Raepsaet - Charlier M.T., La studio, come la ragazza pakistana Malala Yousaf-
femme dans la Rome antique, Hachette, Parigi 2001 zai, premio Nobel per la pace 2014: la sua storia è
Cenerini F., La donna romana, Il Mulino, Bologna narrata nel libro Io sono Malala (Garzanti, Milano
2002 2013).
Pomeroy S.B, Dee, prostitute, mogli e schiave. Donne
in Atene e Roma, Bompiani, Milano 2003
2 I ceti subalterni
Cantarella E., Passato prossimo. Donne romane da
Tacita a Sulpicia, Feltrinelli, Milano 20064 La società romana, al pari di quella greca, ha co-
Ead., Dammi mille baci, Feltrinelli, Milano 2009 nosciuto e praticato la schiavitù. Non solo: la
Cenerini F., Dive e donne. Mogli, madri, figlie e sorelle «produzione schiavistica» è stata alla base di al-
degli imperatori romani da Augusto a Commodo, Ange- cune realtà economiche di Roma, come l’azien-
lini Photo Editore, Imola 2009 da agricola descritta dal De agri cultura di Catone,
Ead., Le donne di Roma, «Forma Urbis», Itinerari na- all’interno della quale il lavoro era strettamente
scosti di Roma antica, numero monografico, ESS, servile. La subalternità degli schiavi – esseri pri-
Roma 2011 vi di personalità giuridica – era tale che solo un
mondo fantastico, irreale e talora «alla rovescia»
Persistenza ed evoluzione del tema: come quello della commedia di Plauto poteva
qualche spunto vederli protagonisti e talora trionfatori sui loro
padroni. Non mancano però, specialmente in età
Il confronto si può estendere ad alcune comples-
imperiale, alcune testimonianze di un’attenzione
se figure femminili di romanzi ottocenteschi ita-
sociale nei loro confronti anche da parte di intel-
liani come Gertrude o Lucia de I Promessi sposi di
lettuali appartenenti all’ordine senatorio, come
Alessandro Manzoni (1840), Pisana, la protago-
Seneca – permeato di filantropia stoica – e Plinio
nista femminile del romanzo Le confessioni di un
il Giovane, che usò sempre grande humanitas nei
italiano di Ippolito Nievo (1867) o, ancora, Maria
confronti dei suoi numerosissimi schiavi: siamo
in Fede e bellezza di Niccolò Tommaseo (1840);
ancora però lontani dall’umanitarismo caritativo
quanto alla narrativa europea segnaliamo, tra gli
del messaggio cristiano, umanitario e caritatevo-
altri: Jane Austen, Emma (1816), Gustave Flau-
le. L’eventuale superamento della condizione di
bert, Madame Bovary (1857), Lev Tolstoj, Anna Ka-
schiavo e il raggiungimento dello status di liberto
renina (1877). A proposito della visione della don-
era fonte – per l’interessato – di legittimo orgoglio
na nella letteratura post-romantica, emergono la
e talora diveniva membro del cosiddetto «ceto me-
«scapigliata» Fosca di Iginio Ugo Tarchetti (1869),
dio»; poteva inoltre capitare cha alcuni ex schiavi
le donne fatali dei romanzi giovanili di Verga (Una divenissero ricchi, e il Trimalchione del Satyricon
peccatrice, Eva e Tigre reale editi tra il 1865 e il 1875) di Petronio denota come – in questi casi – essi po-
e il dualismo tra Elena e Maria ne Il piacere (1889) tessero indulgere negli eccessi tipici dei parvenus.
del poeta e romanziere decadente Gabriele d’An- Ma, come dimostrano anche certi epigrammi di
nunzio. Può inoltre essere utile leggere qualcosa Marziale, il cattivo gusto degli arricchiti prescin-
di Simone de Beauvoir, scrittrice e filosofa fran- de comunque dal loro stato giuridico.
cese, considerata tra le «madri» del movimento
femminista del secondo dopoguerra: ricordiamo
il saggio Il secondo sesso (1949), i tre racconti di Una I testi da Primordia rerum
donna spezzata (1967), e la sua Autobiografia, scritta
in più volumi: tra essi spicca Memorie di una ragaz- La «rivincita» degli schiavi
za perbene (1958, I volume). I servi nelle commedie di Plauto
E se molte sono state le conquiste del movimen- vol. 1, unità 4 ▪ Plauto ▶ T4, p. 98, Le rifles-
to femminista, ancora oggi molte donne, in varie sioni di Palestrione (Miles gloriosus 195-234); T5
parti del mondo, combattono per il diritto allo p. 101, Il servus-poeta dello Pseudolus (Pseudolus
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Hugo, I miserabili (1862) ed Émile Zola, Germinal a.C.: notevoli, tra tutte, quelle nel perduto poema
(1885). Sul versante politico e filosofico Il manife- di Nevio e quelle contenute nel racconto storio-
sto del Partito comunista di Karl Marx e Friedrich grafico di Tito Livio, che insiste molto sulla punica
Engels (1848) rappresenta una delle prime siste- perfidia del leader cartaginese Annibale.
matiche teorizzazioni della necessità che i ceti Anche i Galli e i Germani furono sentiti come po-
subalterni si ribellino, dando vita a un nuovo or- poli ostili, dai costumi assai lontani da quelli del
dine sociale. Il Neo-realismo italiano – letterario mos maiorum. I Galli – nonostante il loro stile di vita
e cinematografico – ha posto la «povera gente» al «barbarico» – vennero però assorbiti dalla conqui-
centro della sua attenzione; memorabile, tra gli sta romana, completata da Cesare; più selvaggi e
altri, il film Ladri di biciclette di Vittorio De Sica meno facili da domare i Germani, che ancora in
(1948). età imperiale avanzata Tacito guardava con un
Impossibile non segnalare come, nelle società atteggiamento complesso, incerto tra la presa di
odierne, i veri «ceti subalterni» siano costituiti da distanza, la paura e l’invidia per i loro valori, tanto
immigrati: l’attualità di tale fenomeno suggeri- primitivi quanto incorrotti. E quando, nel iv-v se-
sce – a chi lo voglia affrontare – la ricerca di dati colo d.C., Roma cadde sotto le cosiddette invasioni
aggiornati sulla stampa o nella rete (ad esempio barbariche, furono soprattutto popolazioni d’ori-
sui portali http://www.caritasitaliana.it/ oppure gine germanica a essere viste come cause di tale
http://www.migrantes.it/).
fenomeno storico.
Non fu davvero facile l’apertura della mentalità
3 I Romani e gli altri romana tradizionale ai valori del cristianesimo,
e sono molti i testi – pagani e cristiani – che ce
La cultura romana fu – in linea di massima – piut- lo dimostrano. È però vero che, anche in questo
tosto aperta alla ricezione di ciò che poteva per- caso, l’ostilità si andò progressivamente riducen-
venire dall’esterno di Roma. L’esempio più clamo- do, fino a che, con Costantino, lo stesso impero
roso è dato dal rapporto con il mondo greco, il cui romano adottò la nuova religione come instru-
superiore livello culturale venne subito avvertito mentum regni.
dalla parte più illuminata della classe dirigente
romana. Pertanto, nonostante qualche avversione
da parte dei conservatori capeggiati da Catone il I testi da Primordia rerum
Censore, Roma – soprattutto a partire dal ii secolo
a.C. – si aprì ai valori della cultura greca e il circo- Greci e Romani: un rapporto necessario
lo degli Scipioni fu un laboratorio culturale dove
convivevano intellettuali greci e letterati romani, Omero, l’epica latina e l’aemulatio
come Terenzio. La filosofia, forse il portato più alto vol. 1, unità 2 ▪ Il primato dell’epica ▶ LA PA-
del pensiero greco, fu invece oggetto di mediazio- ROLA AL TESTO 1, p. 28, Livio Andronico: l’incipit
ne culturale soprattutto nel secolo successivo, con dell’Odysia (Odysia fr. 1 Traglia); LA PAROLA AL TE-
l’opera divulgativa di Cicerone o col poema epicu- STO 2, p. 28, Nevio: tra mito e storia (Bellum Poe-
reo di Lucrezio. nicum fr. 24 Traglia); LA PAROLA AL TESTO 3, p. 28,
Ciò non toglie che Roma abbia avuto un’identi- Ennio, il “nuovo Omero” (Annales 2-3 Skutsch); T1,
tà nazionale molto forte, e abbia – nel corso della p. 49, L’arrivo della morte (Odysia fr. 10 Traglia);
sua storia – identificato alcuni popoli come veri e T2, p. 49, I pericoli del mare (Odysia fr. 19 Traglia);
propri nemici. Tra questi, in primis, ci sono i Car- T3, p. 50, Il proemio (Bellum Poenicum fr. 1 Traglia);
taginesi, la cui ostilità con i Romani ha addirit- W3, Apollo (Bellum Poenicum fr. 23 Traglia); T6, p. 51,
tura motivazioni di natura mitica (l’abbandono Dichiarazioni di poetica (Annales 1; 206-210 Skut-
di Didone da parte di Enea). Sono davvero molte, sch); T7, p. 52, Il sogno di Ilia e il mito delle origini
nell’ambito della letteratura latina, le allusioni (Annales 34-50 Skutsch); W5, Tra Omero e Virgilio:
alle guerre puniche combattute nel iii-ii secolo il taglio del bosco (Annales 175-179 Skutsch)
180 Questa pagina può essere fotocopiata esclusivamente per uso didattico. © Loescher Editore - Torino
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(Ab Urbe condita 22, 6-7, 1-4); T14, p. 473, La battaglia stianesimo. L’apologetica ▶ LA PAROLA AL TE-
di Canne: morte del console Emilio Paolo (Ab Urbe STO, p. 500, I cristiani non temono il martirio (Ter-
condita 22, 49); W5, Il terrore cartaginese davanti tulliano, Apologeticum 50, 12-16); T2, p. 530, Cristiani
alle Alpi (Ab Urbe condita 21, 32, 6-9) e servizio militare: l’opinione di Tertulliano (De
corona 11, 1-4); T4, p. 532, Dall’Octavius di Minucio
La distanza dal mos maiorum: Felice: le terribili accuse ai cristiani (Octavius 9,
Galli, Germani e Britanni 2-7)
Cesare, De bello Gallico La patristica: cristianesimo e impero
vol. 1, unità 12 ▪ Cesare ▶ T1, p. 475, La Gallia: vol. 3, unità 13 ▪ L’impero cristiano e la patri-
il territorio e i popoli (De bello Gallico 1, 1); T2, p. stica ▶ T10, p. 590, Se l’impero crolla, la colpa non
478, Le fazioni (De bello Gallico 6, 11); T3, p. 480, La è dei cristiani (Agostino, De civitate Dei 1, 1-2)
società dei Galli (De bello Gallico 6, 13); T4, p. 484, I
druidi e i cavalieri (De bello Gallico 6, 14-15); T5, p. Le schede da Primordia rerum
486, La religione dei Galli (De bello Gallico 6, 16-17); vol. 1, unità 2 ▪ Il primato dell’epica ▶ Lettera-
T6, p. 488, L’istituzione familiare (De bello Galli- tura, p. 34, Il dibattito sull’originalità della letteratura
co 6, 18-19); T7, p. 491, Usi e costumi dei Germani latina
(De bello Gallico 6, 21); T8, p. 492, Agricoltura e di- vol. 1, unità 3 ▪ Origine e sviluppo del teatro
stribuzione delle terre (De bello Gallico 6, 22); T9, latino ▶ La voce della critica (E. Adriani), p. 67, Il
p. 493, Le tribù (De bello Gallico 6, 23); T10, p. 494, teatro romano: le profonde differenze con quello greco
Confronto tra Galli e Germani (De bello Gallico 6, vol. 1, unità 5 ▪ ▶ Catone e gli annalisti ▶ Sto-
24); W2, La selva Ercinia (De bello Gallico 6, 25-28) ria, Civiltà, Cultura, p. 192, Il mos maiorum
vol. 1, unità 6 ▪ Terenzio ▶ Storia, Civiltà, Cultu-
Tacito, Germania e Agricola
ra, p. 216, Il circolo degli Scipioni e l’idea di humanitas
vol. 3, unità 10 ▪ Tacito ▶ T3, p. 398, I Germani
vol. 1, unità 12 ▪ Cesare ▶ Storia, Civiltà, Cultura,
sono come la loro terra (Germania 4-5); T4, p. 403,
p. 490, Le divinità galliche fra interpretatio e sincre-
Religiosità dei Germani: Tacito sulle orme di Ce-
tismo
sare (Germania 9); T6, p. 406, Virtù morali dei Ger-
vol. 1, unità 14 ▪ Cicerone ▶ La voce della critica
mani e delle loro donne (Germania 18-19); T7, p. 410,
(P. Zanker), p. 679, Il collezionismo a Roma: l’appro-
Schiavi e liberti presso i Germani (Germania 25);
priazione dell’arte greca
T13, p. 424, Il discorso di Calgaco: la durezza del po-
vol. 2, unità 3 ▪ Orazio ▶ Storia, Civiltà, Cultura,
tere (Agricola 30)
p. 194 Il simposio in Grecia e a Roma
L’impossibilità di comprendere vol. 2, unità 6 ▪ Livio ▶ Storia, Civiltà, Cultura, p.
il cristianesimo 470, Annibale tra storia, letteratura, critica
vol. 3, unità 10 ▪ Tacito ▶ Storia, Civiltà, Cultura,
Plinio davanti alle prime comunità cristiane p. 401, Tacito e la “purezza” della razza germanica: una
vol. 3, unità 9 ▪ L’età degli Antonini: storia e mistificazione ideologica; Luoghi, p. 402, La Germania
cultura ▶T7, p. 365, Plinio scrive a Traiano sulle per i Romani: un luogo pericoloso
prime comunità cristiane; risposta dell’imperato-
re (Plinio il Giovane, Epistulae 10, 96-97)
Per approfondire
Il «dialogo fra sordi» negli Acta martyrum Dodds E. R., Pagani e cristiani in un’epoca di angoscia,
vol. 3, unità 12 ▪ Nascita e diffusione del cri- La Nuova Italia, Firenze 1970
stianesimo. L’apologetica ▶ T1, p. 525, L’intransi- Bessone L., Stirpi barbariche e Impero sul Reno e sul
genza dei martiri di Scillium (Acta martyrum Scilli- Danubio, La Nuova Italia, Firenze 1977
tanorum 1-17) Momigliano A., Saggezza straniera. L’ellenismo e al-
I cristiani si difendono: Minucio Felice e Tertulliano tre culture, Einaudi, Torino 1980
vol. 3, unità 12 ▪ Nascita e diffusione del cri- Hassall M., Romani e non Romani, in AA.VV., Il mon-
182 Questa pagina può essere fotocopiata esclusivamente per uso didattico. © Loescher Editore - Torino
do imperiale di Roma, III, Laterza, Roma-Bari 1989, completo, riguarda proprio la globalizzazione: si
pp. 165-84 tratta di J. Osterhammel - N. P. Petersson, Storia
Godineau C., César et la Gaule, Collection Errance, della globalizzazione (Il Mulino, 2005). Fra le rifles-
Parigi 1990 sioni più interessanti sul rapporto con l’altro, si
Veyne P., Humanitas: Romani e no, in A. Giardina segnalano i volumi Tzvetan Todorov, La paura dei
(a cura di), L’uomo romano, Laterza, Roma-Bari 1993, barbari (Garzanti, 2009) e Umberto Curi, Straniero
pp. 387-415 (Raffaello Cortina Editore, 2010). Per chiudere, una
Brizzi G., Annibale. Come un’autobiografia, Bompia- breve ripresa dell’attualissimo fenomeno – accen-
ni, Milano 2003 nato nel percorso 2 I ceti subalterni – dei migranti
Ricci C., Stranieri illustri e comunità immigrate a che giungono in Europa da zone di guerra. Per le
Roma. Vox diversa populorum, Quasar, Roma 2006 sue implicazioni etiche, politiche, religiose si in-
Barbero A., Barbari: immigrati, profughi, deportati vita alla consultazione del sito web della Caritas
nell’impero romano, Laterza, Roma-Bari 2006 italiana (http://www.caritasitaliana.it/) o dell’or-
Zecchini G., Le guerre galliche di Roma, Carocci, ganismo pastorale della C.E.I. Migrantes (http://
Roma 2009 www.migrantes.it/), ma anche alla lettura di sti-
Heather P., L’impero e i barbari, Garzanti, Milano molanti saggi (ad es. G. P. Turchi, M. Romanelli,
2010 Flussi migratori, comunità, coesione sociale, Franco
Traina G., La resa di Roma. 9 giugno 53 a.C., battaglia Angeli, Milano 2013). Né va dimenticato l’aspetto
a Carre, Laterza, Roma-Bari 2011. più propriamente economico dell’emigrazione,
come spiega Francesco Daveri nel suo saggio
Stranieri in casa nostra. Immigrati e italiani tra lavoro
Persistenza ed evoluzione del tema: e legalità (Univ. Bocconi, 2010).
qualche spunto
Chi sono oggi, per noi, gli «altri»? Sono quelli che
appartengono a civiltà, culture, religioni diverse 4 La religione, le religioni
e che però – sia a causa dei frequenti movimenti La lunga e complessa storia del popolo romano
migratori sia in virtù dell’imperante globalizza- impedisce di formulare qualunque ipotesi com-
zione – sono in realtà a noi vicinissimi. Gli eventi pleta di «percorso» attraverso la religione roma-
legati al terrorismo internazionale hanno acu- na: ciò che si può suggerire sono semplici itine-
ito l’idea di diversità tra la cultura occidentale e rari alla ricerca delle molteplici manifestazioni di
l’Islam: un buon invito alla tolleranza viene dal questo fenomeno. Bisogna anzitutto premettere
breve libro dello scrittore marocchino Tahar Ben che Roma, nel corso del tempo, ha consolidato l’i-
Jelloun, L’Islam spiegato ai nostri figli (Bompiani, dea che la sua stessa esistenza e potenza era legit-
2001), e dal successivo Il razzismo spiegato a mia fi- timata da un disegno divino, provvidenziale; tale
glia (Bompiani, 2005), che ci aiuta a capire meglio messaggio appare evidente nei racconti mitici
il conflitto arabo-israeliano. Fine analisi dell’inco- dell’«archeologia» di Livio, e – in forme ancora più
municabilità tra mondi contigui, quello dei domi- esplicite – nell’Eneide virgiliana. La pietas – cioè la
natori e quello dei colonizzati, è Passaggio in India devozione religiosa propria già del re Numa (se-
(1924) di E. M. Forster. Parimenti interessante è il condo Livio), ma anche di Enea (nel racconto vir-
libro del premio Nobel per la letteratura Salman giliano) – diviene inoltre uno dei valori fondanti
Rushdie, dal titolo Est, Ovest (Mondadori, 1999), del mos maiorum.
costituito da racconti che focalizzano le diverse Non mancarono, da parte del mondo romano,
realtà sociali e culturali di Oriente e Occidente. E aperture verso la religiosità di altri popoli che
se è vero che India e Cina sono le nuove superpo- diedero origine a vere e proprie forme di sincre-
tenze mondiali, è assai utile la lettura del saggio di tismo religioso. Gli stessi dèi romani sono – in
Federico Rampini, L’impero di Cindia (Mondadori, parte – rivisitazione di divinità greche ed etru-
2006). Un altro suggerimento di saggistica, agile e sche; e ne è ulteriore prova l’atteggiamento di
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Cesare, che chiama spontaneamente le divini- L’investitura di Numa (Ab Urbe condita 1, 18); W3,
tà galliche con nomi latini, sicuro della mesco- L’istituzione dei sacerdozi (Ab Urbe condita 1, 20)
lanza del pantheon celtico con quello latino. La
filosofia epicurea, che ebbe in Lucrezio il suo L’epicureismo e la religione
massimo esponente latino, mise in luce gli orro-
Lucrezio: l’alma Venus filosofica e il tantum
ri delle deviazioni superstiziose della religione.
religio potuit suadere malorum
L’età imperiale avanzata vide il diffondersi di re-
vol. 1, unità 10 ▪ Lucrezio ▶ T1, p. 327, Il proemio:
ligioni orientali (come il culto di Iside, Osiride,
l’invocazione a Venere (De rerum natura 1, 1-43); T2, p.
Mitra…) spesso mescolate a pratiche magiche o
332, Elogio di Epicuro (De rerum natura 3, 1-30); W1,
misteriche, come attestano le opere di Apuleio.
La scienza vince l’irrazionalità (De rerum natura 1,
Negli stessi anni si diffondeva – avversato dalle
112-145); T5, p. 340, Il sacrificio di Ifigenia (De rerum
istituzioni imperiali e dalla cultura pagana – il
natura 1, 80-101); T6, p. 346, Il mondo non è opera de-
cristianesimo. Questa nuova religione, anche at-
gli dèi (De rerum natura 5, 146-173); T7, p. 347, Le origi-
traverso l’opera di difesa e diffusione degli apolo-
ni della religione (De rerum natura 5, 1161-1240)
geti, si affermò fino a diventare, nel corso del iv
secolo d.C., la religione ufficiale di Roma: la con- La religiosità letteraria di Orazio
versione di Agostino è, forse, l’esempio più alto di vol. 2, unità 3 ▪ Orazio ▶ T13, p. 260, Lunghe sono
un esponente della vecchia cultura classica che le speranze... (Odi 1, 4); T15, p. 265, Il gelido inver-
abbraccia la nuova religione. no e il calore delle gioie (Odi 1, 9); T16, p. 268, Carpe
diem (Odi 1, 11); T19, p. 274, Rinnovamento della na-
tura e mortalità dell’uomo (Odi 4, 7)
I testi da Primordia rerum
La religione e il mos maiorum La religione dei Galli
184 Questa pagina può essere fotocopiata esclusivamente per uso didattico. © Loescher Editore - Torino
La patristica: fede e teologia Del Ponte R., La religione dei Romani, Rusconi, Mi-
vol. 3, unità 13 ▪ L’impero cristiano e la patri- lano 1992
stica ▶ T1, p. 568, Un inno di Ambrogio: Il canto del Liebwschüz J. H. W. G., La religione romana, in
gallo (Aeterne rerum conditor); T4, p. 576, L’incipit delle AA.VV., Storia di Roma, II.3, Einaudi, Torino 1992,
Confessiones (Confessiones 1, 1, 1-2); W2, Gli «infer- pp. 237-81
nali» piaceri della carne (Confessiones 2, 1, 1); T8, p. Scheid J., Il sacerdote, in A. Giardina (a cura di),
584, Tolle lege: la conversione di Agostino (Confes- L’uomo romano, Laterza, Roma-Bari 1993, pp. 47-79
siones 8, 12, 28-29) Winkelmann F., Il cristianesimo delle origini, Il Mu-
lino, Bologna 2004
Le schede da Primordia rerum Bottini A. (a cura di), Il rito segreto. Misteri in Grecia
vol. 1, unità 1 ▪ Le prime voci di Roma ▶ Storia, e a Roma, Electa, Milano 2005
Civiltà, Cultura, p. 14, La religione a Roma Champeaux, J., La religione dei romani, Il Mulino,
vol. 1, unità 5 ▪ Catone e gli annalisti ▶ Sto- Bologna 2009
ria, Civiltà, Cultura, p. 192, Il mos maiorum; Arte, Scheid J., Riti e religione dei romani, Sestante, Ber-
p. 207, Il sacrificio dei suovitaurilia nell’arte romana gamo 2009
vol. 1, unità 12 ▪ Cesare ▶ Storia, Civiltà, Cultura, Borgeaud P., Prescendi D., (a cura di), Religioni
p. 490, Le divinità galliche fra interpretatio e sincre- antiche. Un’introduzione comparata, Carocci, Roma
tismo 2009
vol. 1, ▶ Percorsi tematici online, I Romani e la re- Bettini M., Elogio del politeismo. Quello che possiamo
ligione imparare dalle religioni antiche, Il Mulino, Bologna
vol. 2, unità 2 ▪ Virgilio ▶ Luoghi, p. 52, Lavi- 2014
nium, fine del viaggio di Enea
vol. 3, unità 11 ▪ Apuleio ▶ Storia, Civiltà, Cultu- Persistenza ed evoluzione del tema:
ra, p. 466, Religioni dei misteri e culto di Iside qualche spunto
vol. 3, unità 12 ▪ Nascita e diffusione del cri-
Non mancano certo, nella cultura d’ogni tempo
stianesimo. L’apologetica ▶ Storia, Civiltà, Cul-
e luogo, testi letterari con implicazioni religio-
tura, p. 514, Le eresie; Storia, cività cultura, p. 529, Il
se: queste sono evidentissime soprattutto in due
culto dei martiri, la tomba di san Pietro
grandi opere della letteratura italiana, la Divina
vol. 3, unità 13 ▪ L’impero cristiano e la patri-
Commedia di Dante Alighieri e I Promessi sposi di
stica ▶ Storia, civiltà, cultura, p. 550, L’altare della
Alessandro Manzoni, ma anche, di quest’ultimo,
Vittoria: la polemica tra Ambrogio e Simmaco; Storia,
negli Inni sacri e nelle tragedie Il conte di Carma-
civiltà, cultura, p. 560, Il latino dei cristiani; La voce
gnola e Adelchi. Problematiche di ordine religioso
della critica (M. Bettetini), p. 564, Le Confessioni di
venano anche molti dei romanzi del grande scrit-
Agostino: un’opera educativa, oltre l’epos e il roman-
tore russo Fedor M. Dostoevskij, tra i quali Delit-
zo; Figure, Temi, Motivi, p. 572, Tradurre la Bibbia:
to e castigo (1866), L’idiota (1868), I Demoni (1872) e
un’impresa difficile, una divulgazione necessaria; Il les-
I Fratelli Karamazov (1879-80). Per un quadro com-
sico, p. 622, Il lessico della Chiesa
pleto delle religioni, di cui considerare eventuali
influenze letterarie, può essere utile la consulta-
Per approfondire zione di un’opera enciclopedica di carattere divul-
Scheid J., La religione a Roma, Laterza, Roma-Bari gativo quale P. Poupard (a cura di), Grande dizio-
1983 nario delle religioni. Dalla preistoria ad oggi, Piemme,
Sabbatucci D., La religione di Roma antica. Dal calen- Casale Monferrato 2000.
dario festivo all’ordine cosmico, Il Saggiatore, Milano Tra l’altro, la conoscenza delle religioni altrui è un
1988 antidoto ai crescenti fenomeni di intolleranza re-
Siniscalco P., Il cammino di Cristo nell’impero roma- ligiosa che connotano i nostri tempi: a tal fine si
no, Laterza, Roma-Bari 1988 suggerisce la lettura anche dei numerosi volumi
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