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I disagi del comportamento

La psichiatria è una scienza che studia e cura malattie che possono anche essere non organiche . La
psichiatria si suddivide in due sottogruppi:

1. Neuropsichiatria: che si occupa di prendersi cura di persone in età evolutiva


2. Psichiatria: che si occupa di prendersi cura di adulti

Spesso il disagio psichico è legato al concetto di genitorialità, perché alcuni disturbi sono legati alle figure
genitoriali.

Il genitore è colui che è responsabile del ruolo che si sta assumendo ed è consapevole della necessità di
soddisfare i bisogni del bambino di cui si è genitori. Il ruolo del genitore è una figura dinamica, che deve
sapersi adattare alle diverse situazioni.

La neuropsichiatria definisce tre stili genitoriali:

1. Permissivo: il genitore non pone o non riesce a fare rispettare regole al figlio;

2. Autorevole: il genitore pone poche regole, chiare e condivise e le fa rispettare al figlio;

3. Autoritario: il genitore impone regole in maniera rigida senza dare alcune spiegazioni

In base allo stile genitoriale si formano diversi tipi di famiglie:


1. Solida: è una famiglia che riesce a soddisfare i bisogni del bambino e al contempo fa comprendere
al bambino anche le dinamiche difficili e sofferenti da affrontare. Vengono quindi soddisfatti i
bisogni primari del bambino ma anche quelli dell’affetto e della sicurezza, del gioco, di complicità 1,
di condivisione del tempo libero. In questo senso anche una famiglia con genitori separati o
divorziati può essere una famiglia solida. Un punto di riferimento importante all’interno della
famiglia è la figura dei nonni perché possono fare da figure di riferimento e dare ulteriore
accudimento al bambino.

2. Disagiata: è una famiglia che non riesce a soddisfare i bisogni del bambino per un qualsiasi motivo
che prescinde dall’affetto che i genitori provano nei confronti del bambino. Esistono, infatti,
famiglie che amano profondamente i figli ma non sanno prendersene cura, così come esistono
famiglie che non danno amore ai figli. In entrambi i casi, non vengono soddisfatti i bisogni dei figli e
questi vivono un malessere. In queste famiglie spesso i figli segnalano il loro malessere sviluppando
un disagio comportamentale che può prendere varie forme.

La neuropsichiatria si occupa di indagare e prendersi cura dei disagi comportamentali dei minori che
vivono situazioni di disagio. I disagi comportamentali si suddividono in: nervosi e psicosi.

1. La nevrosi è un disturbo generalizzato che porta il bambino ad avere disturbi d’ansia o disturbi
dell’evacuazione ma che fa mantenere al soggetto (in questo caso il bambino) un contatto con la
realtà;
2. La psicosi è un disagio che può manifestarsi in mille modi ma che ha come tratto distintivo il fatto
che il soggetto (in questo caso il bambino) non ha contatto con la realtà.

Le nevrosi
1
non significa che il genitore debba essere amico del figlio che altrimenti verrebbe investito di responsabilità che non
deve avere proprio perché è figlio e non genitore
I disturbi dell’evacuazione si possono presentare come: enuresi (perdita di urine) ed encopresi (perdita
di feci). La perita di urine può avvenire sia per cause organiche o a malattie, si parla di enuresi di tipo
primario; l’enuresi può essere dovuta anche ad altri motivi che non sono organici ma di tipo
psicologico, allora si parla di enuresi di tipo secondario. Le cause psicologiche di una enuresi di tipo
secondario in una famiglia possono essere la nascita di un fratellino, la perdita di un nonno, la
separazione dei genitori. Perché una enuresi possa considerarsi di tipo secondario, è necessario che ci
sia perdita di urine per almeno tre volte a settimana in un periodo di tempo di almeno 3-4 mesi.
Attraverso l’enuresi il bambino, che non riesce ad esplicitare i propri bisogni, segnala il proprio bisogno.
Il bambino utilizza il suo corpo per comunicare un disagio che non riesce ad elaborare verbalmente,
anche perché ancora non ha sviluppato capacità astrattiva e logica, per cui non sa spiegarsi.

L’encopresi funziona come la perdita delle urine; inoltre il controllo sfinterico avviene quando il
bambino è più grande e ha circa 5 anni. Le cause e le dinamiche, nonché la diagnosi di encopresi sono
le stesse dell’enuresi ma l’encopresi è molto più stigmatizzante dal punto di vista sociale, perché i pari
(gli altri bambini) si accorgono dell’assenza del controllo sfinterico (anche banalamente attraverso il
cattivo odore) e lo segnalano in maniera diretta e, a volte, con durezza, umiliando il bambino che soffre
di encopresi.

Sia per l’enuresi che per l’encopresi non esiste alcuna terapia farmacologica ma solo la rieducazione
che va fatta rispettando i tempi del bambino, senza punirlo ma piuttosto incoraggiandolo quando riesce
ad operare controllo sia per l’urina che per le feci. I farmaci non vanno quindi mai somministrati se
non in casi estremamente particolari, perché questo genere di farmacia crea problemi danneggiando
gli altri organi.

La schizofrenia

La schizofrenia è una malattia che insorge nel periodo dell’adolescenza e che è molto difficile da
diagnosticare. Nel momento dell’esordio si possono notare i seguenti sintomi: apatia, isolamento,
comportamento bizzarro.

I sintomi della schizofrenia si dividono in positivi e negativi:

I positivi sono quelli che caratterizzano la schizofrenia:

1. Delirio: che è una convinzione assurda che non ha alcun contatto con la realtà;
2. Allucinazioni: che degli stati di pura immaginazione e possono essere visive e/o uditive
3. Comportamenti bizzarri: che possono essere sbalzi di umore che può velocemente passare da una
fase depressiva a una maniacale.

I sintomi negativi cono quelli che non sono esclusivi della schizofrenia ma si possono trovare anche in altre
situazioni, patologiche o meno:

1. Apatia: nessuna reazione agli stimoli esterni;


2. Mancanza di interessi: nessuna iniziativa verso attività

La schizofrenia ha un’origine multifattoriali (non c’è un solo fattore) dei quali sicuramente fanno parte:

 l’alterazione biochimica, che intacca la quantità di dopamina. In condizioni normali, la dopamina


controlla i movimenti involontari. Nelle varie fasi della malattia (depressiva/maniacale) essa
aumenta o diminuisce andando ad intaccare i movimenti della persona schizofrenica;
 componente genetica. I cromosomi (nr 17 e 22) alterano la quantità di dopamina;
 la predisposizione alla schizofrenia che può essere ereditata, non solo come eredità genetica ma
come vera e propria predisposizione alla malattia, dati particolari eventi stressanti.

Dalla schizofrenia si può guarire se diagnosticata in tempo e se adeguatamente trattata tramite


farmacoterapia e tramite riabilitazione in ambiente naturale (famiglia) o in ambiente artificiale (centri
diurni). L’ambiente artificiale può essere una comunità ma anche una clinica o un ospedale, nel caso di
necessità di ricovero che nei casi più gravi può avvenire anche tramite il Trattamento Sanitario
Obbligatorio.

L’autismo

L’autismo è una forma di psicosi infantile che può avere diverse manifestazioni nel soggetto, per cui
oggi si parla di spettro autistico.

Un tempo la causa dell’autismo era attribuita alla mancanza di affettività da parte da parte della madre,
che veniva definita “madre frigorifero”. Oggi gli studi hanno definito che le cause dell’autismo sono
molteplici ma sicuramente non da attribuire alla madre. Si parla infatti di cause multifattoriali quali:

1. fattori biochimici: la serotonina è il neurotrasmettitore maggiormente coinvolto e va a controllare i


movimenti, le emozioni;
2. predisposizione personale e genetica

Le caratteristiche dell’autismo sono:

1. l’isolamento della persona che al massimo riesce a mantenere un rapporto uno a uno;
2. la compromissione del linguaggio verbale e non verbale;
3. le stereotipie che comportano la ripetizione di gesti o parole

Queste tre caratteristiche sono fondamentali per diagnosticare l’autismo ma devono essere
compresenti. Inoltre, devono essere presenti anche dei sotto-indicatori che vengono sempre
attentamente osservati in ambito di diagnosi clinica.

L’autismo è maggiormente presente nei maschi ma può essere presente anche nelle femmine, le quali
però, se sono autistiche lo sono in forme più gravi.

All’interno dell’autismo esistono tante forme, per cui si parla di spettro autistico che comprende
persone con alti livelli di intelligenza e persone con basso livello di intelligenza. Idiota sapiente è il
termine con cui viene definito in medicina l’autistico che ha alti livelli di intelligenza.

La persona autistica ha bisogno di seguire una routine quotidiana fissa e prestabilita.

Un’altra caratteristica importante è la presenza di una funzionalità fisica nella norma, il che comporta
che con lo sviluppo siano presenti delle pulsioni sessuali normalissime ma purtroppo incontrollate da
parte del soggetto.

Il trattamento dell’autismo è sicuramente di tipo riabilitativo che va a lavorare sulla riabilitazione del
comportamento e linguaggio (ovviamente nel limite della capacità della persona) ma anche
farmacologico che permette di controllare l’aggressività, l’irritabilità, la compulsività. Nel trattamento
dell’autismo è fondamentale la collaborazione tra scuola e famiglia. La persona con autismo non ha
autonomia quindi andrà sempre assistita sia dentro la scuola (dal docente di sostegno), sia in famiglia
ma anche dentro comunità rieducative diurne.
Il dipartimento di salute mentale

Il dipartimento di salute mentale funziona tramite una serie di strutture decentrate. Il dipartimento di
salute mentale si divide in: centro di salute mentale (CSM); centro diurno (CD); servizio di diagnosi e
cura psichiatrico (SDCP); strutture residenziali (RS).

Il dipartimento di salute mentale è il centro di coordinamento e gestione delle varie strutture. Il


dipartimento si serve del centro di salute mentale che poi coordina le attività a livello territoriale. Il
centro di salute mentale organizza gli interventi sulla persona svolgendo un’anamnesi che comporta
l’osservazione ma anche una serie di esami che servono allo svolgimento della diagnosi. Il centro
diurno lavora 5-6 giorni a settimana per 8 ore al giorno. Gli utenti che si rivolgono al centro diurno
svolgono attività educative e ludiche che sostengano la persona nella sua particolare autonomia. Nel
caso in cui la persona abbia una particolare gravità della patologia, il CSM invia la persona presso le
strutture residenziali. Il servizio di diagnosi e cura psichiatrica altro non è che il reparto di psichiatria
degli ospedali che, qualora necessario, osserva la persona, la tiene in cura per un periodo limitato.
Anche rispetto all’SDCP, se la situazione del soggetto è particolarmente grave, il soggetto viene inviato
presso le strutture residenziali.

La Riforma Basaglia è alla base dell’attuale funzionamento del dipartimento di salute mentale. Franco
Basaglia vede il malato mentale come una persona che non può essere limitata alla sua malattia e non
può essere istituzionalizzata.

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