La conformazione attuale della penisola arabica, per lo più
desertica, è dovuta al progressivo inaridimento del paese
cominciato 6000 anni fa, a causa dell’ indebolimento dei monsoni (venti stagionali, provenienti da sud). L’Arabia è un subcontinente bagnato a sud dall’oceano indiano, a ovest dal Mar Rosso, ad est dal Golfo Persico e confinante a nord con il deserto siriano. La penisola è divisa in due aree: - A sud c’è l’Arabia Felix (nome dato dai Romani), l’attuale Yemen, terra fertile e popolata, famosa per la produzione di incenso, mirra e spezie. Anticamente era una zona ricca di porti commerciali e rotte carovaniere per il trasporto di beni e prodotti fino all’Egitto, il medio oriente e le coste del Mediterraneo. - All’ interno vi è la parte desertica, contornata da montagne e costellata da ricche oasi urbane, che fu punto di riferimento per le vie carovaniere. L’Arabia preislamica presentava una divisione tra la parte sud e l’entroterra: la prima era ricca di città mercantili, in cui spiccò la città della Mecca, sulla costa del Mar Rosso. Il vasto deserto interno, invece, era in mano a tribù nomadi di beduini, sempre in lotta tra loro e dediti anche alle scorribande per attaccare le carovane dei mercanti. Nel 570 a.C. alla Mecca nacque Maometto, il profeta destinato a rivoluzionare la religione araba. Proveniva da una famiglia di mercanti e, durante i suoi viaggi, era venuto a contatto con comunità ebraiche e cristiane. Secondo la tradizione, nel 610 ebbe una visione, forse dell’Arcangelo Gabriele, che in sogno si rivolgeva a lui chiamandolo Allah (profeta dell’unico Dio), invitandolo a diffondere la vera religione. La nuova religione, monoteista, fu chiamata Islam (sottomissione) e il credente Musulmano, colui che obbedisce e si affida completamente a Dio. La religione islamica ha vari punti di contatto con le altre due grandi religioni monoteiste, l’ebraismo e il cristianesimo: molti principi (il mondo ultraterreno, l’unicità divina, la fratellanza, gli angeli, ecc) e credenze coincidono, e così Maometto si pone in continuità con i grandi profeti Mosè e persino Gesù. Maometto, che riuscì a farsi dei seguaci, si schierava contro la religione politeista tradizionale e si professava portavoce del vero e unico Dio. Ciò causò lo scontro con l’ambiente della Mecca, finché fu costretto a trasferirsi a Medina con i suoi seguaci: era il 622, l’anno in cui i musulmani cominciano il calendario islamico. In poco tempo, Maometto assunse il comando della città e riuscì a islamizzare l’intero paese. Nel 629 i medinesi occuparono la Mecca, assoggettarono tutta la popolazione e nominarono Medina centro sacro dell’Islam. Le comunità ebraiche e cristiane furono lasciate libere di professare la propria fede, in cambio di un tributo. I fondamenti della religione islamica sono contenuti nel libro sacro del Corano, considerato “Parola che deriva direttamente da Dio”. Gli insegnamenti riportano regole sia per il credente che per la comunità. Interessanti sono le norme riferite alla poligamia (matrimonio con più mogli) e ai comportamenti femminili (non esporre il proprio corpo se non al marito, indossare il velo, ecc.). In questo libro sono presenti i cosiddetti 5 pilastri della fede utili al credente per guadagnarsi la salvezza eterna: - La professione di fede, secondo cui Allah è l’unico Dio e Maometto è il suo profeta; - La preghiera, da recitare 5 volte al giorno; - L’elemosina; - Il digiuno, dall’alba al tramonto, da osservarsi durante il Ramadam (mese in cui Maometto ebbe la rivelazione); - Il pellegrinaggio alla Mecca, almeno una volta nella vita.
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