www.gazzetta.it giovedì 2 giugno 2011 1 € REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 026339 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL.

28 TEL. 026339 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281

POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO anno 115 ­ Numero
Anno numero 128
ITALIA

TENNIS SEMIFINALI DONNE A PARIGI: LA CINESE LI NA SFIDA LA SHARAPOVA, POI IN CAMPO L’AZZURRA INIZIATIVA GAZZETTA DA OGGI

Vai Schiavone, riprovaci Soldatini

storici d’Italia
Francesca, regina in carica, contro la Bartoli per centrare la finale da collezione
Francesca Schiavone, milanese, compirà 31 anni il prossimo 23 giugno 3 MARTUCCI E TOMMASI ALLE PAGINE 24­25 3 A 1,99€ PIÙ IL PREZZO DEL GIORNALE

ESPLODE UN NUOVO SCANDALO SCOMMESSE

CALCIO INFETTO
Gare truccate, giocatori drogati: falsate B e Lega Pro
Signori e altri 15 agli arresti, indagati Doni e Bettarini
Nel mirino 18 gare. L’ex attaccante,
ritenuto attore principale, davanti
CLUB A RISCHIO
alla questura dice: «Abbiate pietà». Coinvolte Atalanta e Siena
L’inchiesta parte dalla denuncia della Vacilla la promozione
Cremonese: contro la Paganese
viene dato un sonnifero a 5 giocatori
3 BIANCHIN, BINDA, BOVOLENTA, CENITI, FROSIO, GALDI, IL COLPO A VUOTO
GRAZIANO, IARIA, PELUCCHI, ROMANI E SCHIANCHI PAG 2­9
Tentarono di combinare
TROPPE SQUADRE Inter­Lecce, ma fallirono
TANTE TENTAZIONI
di RUGGIERO PALOMBO
LE TELEFONATE CALDE
Non è un fulmine a ciel sereno. Tanto più per Dubbi su Brescia­Bologna
chi, come la Gazzetta dello Sport, tiene viva da
quasi cinque mesi una inchiesta sulla
e su altre partite di A
«Gomorra del calcio», la piaga delle partite
taroccate ai fini di scommessa, giunta alla
puntata numero 11. Quello di ieri, a cura della L’ORGANIZZAZIONE
Procura di Cremona, va tuttavia molto oltre un
puro e semplice 12° capitolo. In azione tre clan: centrale
L’ARTICOLO A PAGINA 2 3 Giuseppe Signori, 43 anni, esce dalla questura di Bologna. Ora l’ex azzurro è agli arresti domiciliari LIVERANI il ruolo del portiere Paoloni
MERCATO 1 TALENTI UDINESI IN PRIMO PIANO MERCATO 2 I GIALLOROSSI TRATTANO IL ROMPI PALLONE BASKET SEMIFINALI GARA 2: OGGI SIENA­TREVISO

Juve, assalto a Sanchez Roma, c’è Luis Enrique di Gene Gnocchi

Eto’o chiama Asamoah Palermo, preso Pioli
3 DALLA VITE E LAUDISA ALLE PAGINE 10 E 12
Cantù raddoppia
Calcioscommesse. Beppe Signori si
sente tranquillo sul suo rinvio a
Milano ancora k.o.
3 BARTEZZAGHI E CHIABOTTI A PAGINA 27
3 CATAPANO E D’URSO ALLE PAGINE 11 E 13 giudizio: lo dà a 3,40.

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 GIOVEDÌ 2 GIUGNO 2011
R
#
LA GAZZETTA DELLO SPORT

CALCIOSCOMMESSE
y

CALCIO E
il commento T INDAGO’
di RUGGIERO PALOMBO
5 RIPRODUZIONE RISERVATA SU PIAZZA
FONTANA

Troppe squadre Guido Salvini,

tante tentazioni 56 anni, è il gip
di Cremona che

GIRO DI GARE
ha firmato
Non è un fulmine a ciel sereno. Tanto più per l’ordinanza di
chi, come la Gazzetta dello Sport, tiene viva da custodia
quasi cinque mesi una inchiesta sulla «Gomorra cautelare e di
del calcio», la piaga delle partite taroccate ai fini arresti

TRUCCATE
di scommessa, giunta alla puntata numero 11. domiciliari per i
Quello di ieri, a cura della Procura di Cremona, soggetti
va tuttavia molto oltre un puro e semplice 12o coinvolti
capitolo. É la fotografia cruda e spietata del nell’inchiesta
livello di inquinamento del nostro calcio e «Last bet». Nel

SCOMMESSE
consola assai poco sapere che il fenomeno ha corso della sua
ramificazioni internazionali, come dice sempre carriera, Salvini
Platini e come, scandalo 2009 e sentenze 2011, si è occupato
sanno bene in Germania. dei maggiori
Sedici arresti, e quello che fa più male riguarda processi della
storia italiana,

CORRUZIONE:
Beppe Signori, bandiera di Foggia, Lazio e
Bologna, il goleador capace di inventarsi come giudice
mediano nella memorabile Italia Norvegia di Usa istruttore e poi
'94. E 28 indagati, con qualche nome eccellente gip a Milano. Ha
che ritorna (Doni e Bettarini), quasi che certi condotto
fatterelli del 2001 e del 2004 non fossero mai indagini sul

16 ARRESTI
avvenuti. Numeri destinati ad aumentare, non terrorismo di
appena cominceranno gli interrogatori. sinistra, ha
riaperto le
Molto di quanto è dentro sei mesi (appena) di indagini sulla
intercettazioni lo potete trovare in queste pagine, strage di Piazza

sintesi delle 611 dell’ordinanza del gip Guido
Salvini: ce ne è abbastanza per farsi un'idea del
tanto che hanno in mano gli inquirenti, ma
naturalmente non è il caso di tirare conclusioni e
tantomeno emettere sentenze. Per ora è chiaro
che la necessità di dover riscrivere parte della
classifica di Serie B è qualcosa più di
un'ipotesi e lo stesso dicasi a proposito della
Lega Pro. Sulla Serie A è bene astenersi e
aspettare gli sviluppi, anche se qualche
intercettazione «profetica» fa venire i brividi.
Non sappiamo se di questa storiaccia sono
ancora da scrivere i capitoli più choccanti.
Aspettando gli eventi, quattro considerazioni: 1.
Pugno di ferro. É una necessità: sui
calcioscommesse, cui siamo abbonati dal 1980,
c'è stata una deriva sempre più buonista. Niente
sconti 31 anni fa, troppa leggerezza ultimamente.
Nel 2004 il Modena fu il solo penalizzato,
quattro società se la cavarono con semplici
multe e le squalifiche andarono dai tre anni di
Marasco, all'anno riservato al portiere (proprio
come il Paoloni di Cremona) Generoso Rossi ai 5
mesi per Bettarini. Evidentemente poco.
2. Troppo calcio, troppe scommesse. Il format
di 132 (ora 127) società professionistiche è terreno
fertile per far crescere la malapianta della
scommessa taroccata. Tanto più nelle serie
inferiori dove i calciatori a fine carriera
prosperano e gli stipendi languono, quando
proprio non arrivano. Meno società e scommesse
limitate al calcio di vertice non risolverebbero il
problema, ma forse aiuterebbero a
ridimensionarlo.
3. Carraro dixit. «Come per l'antimafia occorre
un pool per le frodi sportive. Le scommesse sono
in forte espansione, per controllarle non bastano
più il Coni e le Federazioni» fu il cartello della
sua intervista alla Gazzetta dello Sport, il 21
gennaio. Ma non se lo è filato nessuno.
4. Benedette intercettazioni. Roberto di
Martino, capo della Procura della Repubblica di
Cremona ha parlato chiaro: senza di quelle
niente si sarebbe scoperto. Il calcio malato
ringrazia. In casi come questi le intercettazioni
aiutano a guarire. Si spera.
I MONOPOLI AGLI SCOMMETTITORI
«Non ci saranno rimborsi»
«Per il pagamento delle scommesse vincenti fa
fede il referto arbitrale e quindi, da regolamento,
non è possibile richiedere rimborsi su eventuali
partite sulle quali gli organi competenti stanno
indagando». Così spiegano dai Monopoli di Stato.
In casi analoghi ci furono in passato anche
richieste di risarcimento avanzate dal Codacons,
ma è difficile che un utente abbia conservato la
giocata per così tanto tempo. Proprio il
Codacons ieri ha chiesto che «tutte le partite di
calcio i cui risultati possono essere stati falsati
dall’organizzazione scoperta dalla magistratura di
Cremona debbano essere rigiocate».
Fontana a fine
anni Ottanta, si
è occupato del
caso Parmalat e
Enipower, di
Abu Omar e
delle Nuove
Brigate Rosse.
R
Guido Salvini, IL TARIFFARIO fermati l’ex goleador della Lazio, indicato
56 anni, ha Quanto costa
firmato le
richieste
taroccare
una partita?
d’arresto
Serie A
Serie B
Lega Pro
FRANCESCO CENITI
MAURIZIO GALDI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dParte da Cremona l’attacco al
cuore della Gomorra del calcio.
Parte con 16 arresti, il nome più
eccellente è Beppe Signori ex at-
taccante di Lazio e Nazionale
considerato uno dei capi dell’or-
ganizzazione, e 28 indagati,
compreso Cristiano Doni (capita-
no dell’Atalanta) e Stefano Betta-
rini. C’è da restare sgomenti a
leggere le oltre 600 pagine del-
l’inchiesta Last bet (Ultima scom-
messa): i reati contestati sono as-
sociazione a delinquere ed estor-
sione, naturalmente frode sporti-
va. Gli attori sono soprattutto
giocatori, ma anche dirigenti. La
regia è affidata a tre organizza-
zioni (gli zingari, gli albanesi e i
bolognesi) colpevoli di aver for-
temente condizionato negli ulti-
C’E’ SIGNORI
Tutto è scaturito da una denuncia della
Cremonese. Tre organizzazioni (gli
Zingari, i Bolognesi e gli Albanesi), hanno
condizionato partite di B e Lega Pro. Tra i
tra i capibanda. Sospetti su match di A
400 mila
euro
120 mila
euro
60 mila
euro
mi mesi il risultato di diverse par-
tite di B e di Lega Pro. Ma atten-
zione: siamo all’inizio di quello
che potrebbe essere uno tsuna-
mi che rischia di minare la credi-
bilità del calcio. Del resto, da me-
si la Gazzetta sta denunciando
come le infiltrazioni criminali ab-
biano messo le mani sul mondo
delle scommesse, grazie anche
alla collaborazione dei giocatori
(spesso sotto ricatto per i debiti
accumulati). Insomma, la sensa-
zione è che le 18 gare prese in
esame dalla Procura di Cremona
(compresa Inter-Lecce 1-0, gara
finita diversamente da quanto si
aspettavano Signori e soci che
puntarono 150 mila euro sul-
l’over) siano solo la punta del-
l’iceberg.
Fenomeno diffuso Che il fenome-
no sia diffuso, del resto, è la con-
vinzione degli stessi inquirenti.
Il procuratore di Cremona, Ro-
berto di Martino, parla aperta-
mente di «quadro sconfortante,
gli imputati conoscono molte
persone. Questo consente di arri-
vare ai giocatori che si prestano
anche per pochi soldi a interveni-
re cercando di pilotare la gara.
Si parla addirittura di un tariffa-
rio». Questo: 400mila euro per
alterare una gara di A, 120 mila
per la B, 60 mila per la Lega Pro.
E il Gip, Guido Salvini, che ha fir-
mato le ordinanze di custodia
cautelare, scrive: «Gli indagati
riuscivano a manipolare contem-
poraneamente fino a 5 partite al-
la settimana. L’attività dell’asso-
ciazione è tuttora in corso e sta
incidendo sulle ultime fasi dei
campionati, con gravi danni per
società, scommettitori leali e per
la regolarità delle competizioni
sportive».
Giocatori narcotizzati Come in
ogni giallo che si rispetti, c’è un
fatto che indirizza gli inquirenti
verso la soluzione. L’inchiesta,
durata 6 mesi, sul nuovo terre-
moto calcioscommesse parte dal-
la denuncia della Cremonese. Il
motivo? Cinque giocatori grigio-
rossi durante il secondo tempo
della gara vinta 2-0 contro la Pa-
ganese (14 novembre 2010) si
sentono male. Uno di loro (Ger-
vasoni, indagato) finisce fuori
strada con la macchina. Dalle
analisi del sangue si scopre che
hanno bevuto liquidi contamina-
ti con un sonnifero (il Minias).
La Procura si muove e i sospetti
si concentrano sul portiere Mar-
co Paoloni che avrebbe drogato i
compagni nell’intervallo speran-
do in una rimonta degli avversa-
ri (ultimi in classifica!). Da quel
momento Paoloni «conduce» i
magistrati verso scenari più im-
ponenti. Le intercettazioni (ol-
tre 50 mila) allargano l’inchiesta
e le squadre coinvolte.
Come funzionava il sistema Le
scommesse sono la chiave di tut-
to. Fiumi di denaro puntati su
partite di tutti i campionati. Fiu-
mi di denaro a volte di «prove-
nienza sconosciuta» e dunque ri-
conducibili a camorra e ’ndran-
gheta che attraverso lo Stato rici-
clano, investono e guadagnano.
Questo è il primo passaggio, già
ampiamente dibattuto in altre
inchieste in corso (come quella
della Dda di Napoli e di Reggio
Calabria). Il tramite sono i gioca-
tori e le organizzazioni che si
adoperano per raccogliere infor-
mazioni, combinando diretta-
mente i risultati. Nel caso di Cre-
mona, il gip Salvini mette a fuo-
co il lavoro degli zingari, con a
capo lo slovacco Almir Gegic ex
del Chiasso. I contatti più fre-
quenti sono con Mauro Bressan
(ex di Fiorentina, Bari, e natural-
mente Chiasso) e Antonio Bella-
vista (ex capitano del Bari). Se-
condo Salvini, gli zingari predili-
gono un contatto diretto con i
giocatori da corrompere e si con-
centrano su A e B. Per capire la
loro spregiudicatezza, in occa-
sione della presunta combine di
Siena-Sassuolo, in un primo
tempo vorrebbero andare a por-
tare i soldi direttamente nell’al-
bergo dove Daniele Quadrini
(centrocampista degli emiliani)
è in ritiro con la squadra. Per al-
terare una partita di A sono di-
sposti a spendere tra 300 e 400
mila euro, come nel caso di una
gara del Chievo quando Bellavi-

MANETTE
SIGNORI ni,
” Signori, 41 an
Giuseppe “Beppe ra a Bo lo gna
viene portato in
Qu es tu
rg hese
Polizi a in bo
da due agenti di
INTER-LECCE
Il gol di Gi
ampaolo Pazz
in Inter-Le ini
cc
del 20 marz e 1-0
o 2011
sta cerca un contatto col capita- di Bologna che nell’inchiesta di
no gialloblù Pellissier per fargli Cremona ha la parte centrale. Il
la proposta (non ci sono prove gip scrive: «Finanziano la corru-
che ci sia stato). Satelliti a que- zione e scommettono sulle parti-
sto gruppo sono gli scommettito- te combinate». Per Salvini, Si-
ri albanesi che avevano rapporti gnori è «il leader indiscusso» di
in particolar modo con Giorgio questo gruppo insieme ai com-
Buffone, d.s. del Ravenna, squa- mercialisti Manlio Bruni e Fran-
lificato un mese fa per 2 anni do- cesco Giannone, tutti finiti ai do-
po aver tentato di comprare il miciliari con altri 5. Tra i loro re-
match di Lumezzane offrendo ferenti i giocatori dell’Ascoli
circa 50 mila euro al calciatore Sommese e Micolucci e natural-
Pisacane che lo aveva denuncia- mente Paoloni. Proprio il portie-
to alla Procura sportiva (dati al re del Benevento convince l’orga-
Ravenna 7 punti di penalizzazio- nizzazione a giocare 150 mila eu-
ne). ro sull’over (da 3 gol in su) di In-
ter-Lecce garantendo di aver
Il ruolo di Signori Ma è il gruppo contattato 3 calciatori dei puglie-
CONFEREN
ZA
Il capo de
lla Squadr
Lo Presti a di lealtà sportiva». Più netto il tecnico Colantuo-
(con la gi mobile Sergio
il procur
atore Robe acca chiara)
(al centro rto di Ma
Antonio Bu del tavolo) e il
rtino
A
questore
fano (al
nella conf
n su
erenza st o fianco)
ampa a Cr
emona
CENZA
ATALANTA-PIA ri di Cristiano
dei du e ri go 0a 3-
Uno
anta-Piacenz
Doni in Atal 2011
o
del 19 marz
si. Le cose vanno diversamente
(1-0, segna Pazzini) e Paoloni è
minacciato fisicamente per i sol-
di persi. Ecco perché uno dei ca-
pi d’imputazione ipotizzati dalla
Procura è anche l’estorsione.
Capitolo aperto E’ chiaro che un
simile scenario mette in discus-
sione i campionati di B e Lega
Pro di questa stagione. Ma come
scritto all’inizio ci potrebbe esse-
re dell’altro. Nelle intercettazio-
ni c’è chi «prevede» il risultato
esatto di 4 sfide, compreso Bre-
scia-Bologna 3-1. Si parla di una
gara del Chievo a Milano nella
quale qualcuno avrebbe garanti-
GIOVEDÌ 2 GIUGNO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT R
#
LE SOCIETÀ COINVOLTE
HANNO Atalanta e Siena
DETTO
«Siamo estranei,
problemi di altri»
Il Piacenza: «Non siamo sereni,
V playoff e playout da rinviare»
Colantuono
(all. Atalanta) Ma la Lega di Serie B dice di no
«E’ tutta una
comica, la nostra ROBERTO PELUCCHI
promozione è 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
meritata e
legittima. Doni dFesta? Ma quale festa. Nei bicchieri di Atalan-
non c’entra» ta e Siena non c’è più lo spumante, ma il veleno.
Nonostante il tentativo di mostrarsi sereni, le no-
tizie provenienti da Cremona hanno messo tutti
in agitazione. L’Atalanta «apprezza le parole di
grande pacatezza e responsabilità del presidente
federale Giancarlo Abete e ripone la massima fi-
ducia nelle indagini della Procura ordinaria e di
quella sportiva. La società è altresì certa che da
V queste indagini emergerà la propria estraneità e
Perinetti quella dei propri tesserati, ai quali ha sempre ri-
(d.s. Siena) chiesto il massimo impegno e rispetto dei doveri
«Cerchiamo di
rimanere calmi, no: «È tutta una comica. Andatevi a rivedere le
siamo una partite in questione e ve ne accorgerete da soli.
La nostra promozione, così come quella del Sie-
società che
na, è meritata e legittima, e non può essere mes-
fa le cose
sa in discussione da queste voci senza fondamen-
per bene»
to. Ancora più assurdo è il coinvolgimento di Do-
ni nella vicenda. Cristiano non farebbe mai il ma-
le dell’Atalanta». Sulla stessa lunghezza d’onda
il Siena, per bocca del d.s. Perinetti: «Abbiamo
vinto quella partita (con il Sassuolo, ndr) per 4-0
contro una squadra rimaneggiata da infortuni e
squalifiche. Se tesserati del Sassuolo sulla loro
pelle hanno fatto qualcosa che non dovevano fa-
V re sono problemi loro e del Sassuolo. Al momen-
Riccardi
to mi sembra che si debbano preoccupare altri,
(a.d. Piacenza)
non il Siena». Ma il Sassuolo nega tutto: «La so-
«Vanno rinviati
cietà si ritiene danneggiata e si riserva di tutelar-
playoff e playout si legalmente in tutte le sedi opportune».
di B. Manca, non
soltanto a noi, Sorpresi «Dormiamo sonni tranquilli su questa
la necessaria
vicenda che non riguarda il calcio Padova», è il
serenità» pensiero del d.g. della società veneta Sottovia.
L’Ascoli ha annunciato l’intenzione di costituirsi
parte civile. «La società non rischia nulla, sem-
mai è parte lesa — sostiene l’avvocato Proietti
—. Siamo in presenza di reati, eventuali, riferiti
solo a chi li avrebbe commessi, e tutti per altro da
to l’over ma con almeno un gol verificare». Il Piacenza, che dovrà giocarsi la per-
ospite (Milan-Chievo 3-1 o In- manenza in B con l’AlbinoLeffe, ha chiesto di rin-
ter-Chievo 4-3?), si legge di stra- viare playoff e playout. «Il momento è talmente
ni personaggi che scommettono grave che manca, non solo a noi, la necessaria
a occhi chiusi su diverse gare serenità», ha detto l’a.d. Riccardi. Ma dalla Lega
(Modena-Frosinone, Croto- di B è già arrivata una risposta negativa. Fasano,
ne-Atalanta, Lucchese-Beneven- capitano del Ravenna, afferma «con forza la tota-
to con il tecnico Galderisi dato le estraneità della squadra rispetto alle vicende
per «sicuro», la chiacchieratissi- che sono emerse». «Ribadiamo di non sapere nul-
ma AlbinoLeffe-Piacenza, Mode- la di partite truccate o di calcioscommesse», ag-
na-Siena, Reggina-Livorno) e si giunge il presidente Fabbri. Nelle intercettazioni
scambiano informazioni preci- compare anche il nome di Corvia, attaccante del
se. Insomma, la Gomorra del cal- Lecce, che si difende: «Sono molto sorpreso. La
cio ha radici profonde. Da Cre- mia estraneità è documentata in maniera inequi-
mona parte uno sradicamento vocabile. Ho conosciuto Paoloni quando abbia-
che può far solo bene. Ma sareb- mo giocato nel medesimo settore giovanile della
be sbagliato considerarlo come Roma e poi a Terni; con quest’ultimo non ho con-
l’atto finale. tatti di alcun tipo da oltre due anni».
 GIOVEDÌ 2 GIUGNO 2011
R
#
LA GAZZETTA DELLO SPORT
CALCIOSCOMMESSE
TRE VOLTE CAPOCANNONIERE IN SERIE A
L’urlo di Signori
fuori dalla Questura
«Abbiate pietà»
ANDREA SCHIANCHI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dGiuseppe Signori, 43 anni,
esce dalla Questura di Bologna
dopo due ore di interrogatorio
e, prima di rientrare a casa do-
ve si trova ora agli «arresti do-
miciliari», implora: «Abbiate
pietà». Non dice altro, perché
non può, ma la sua faccia rac-
conta il crepuscolo di un uomo
che, negli anni Novanta, era un
eroe del calcio. Foggia, Lazio e
Bologna sono le tappe principa-
li di una carriera d’oro: in totale
Signori ha realizzato 188 gol in
Serie A, è l’ottavo cannoniere
di sempre. Mica uno qualun-
«Brescia-Bologna
IN CUSTODIA
CAUTELARE
IN CARCERE
que: ha vinto per tre volte la
classifica dei marcatori, ha in-
dossato la maglia della Nazio-
nale (28 presenze e 7 reti in az-
zurro più il rifiuto di entrare
nella semifinale del Mondiale
’94 e la conseguente lite con il
c.t. Sacchi), è stato al centro di
clamorosi casi di mercato.
Tiri mancini Con Zdenek Zeman
è cresciuto nel Foggia delle me-
raviglie (1989-1992): Rambau-
di ala destra, Baiano centravan-
ti e Signori ala sinistra. Micidia-
le il suo tiro mancino e la preci-
sione nei calci da fermo. Picco-
lo di statura (171 centimetri) e
velocissimo, andava via di slan-
e Francesco Giannone
cio agli avversari e piazzava im-
prendibili bordate in diagona-
le. La Lazio lo acquistò nel
1992. In biancoceleste restò fi-
no al 1998: idolo dei tifosi, lea-
der dello spogliatoio e capita-
no. L’11 giugno 1995, quando
si venne a sapere che l’allora
presidente laziale Sergio Cra-
gnotti lo aveva venduto al Par-
ma, i tifosi si accamparono da-
vanti alla sede di via Novaro.
Cragnotti si rimangiò la cessio-
ne.
Nuovo ruolo Lasciò la Lazio nel
1998 per una lite con Eriksson,
si trasferì provvisoriamente al-
la Samp e poi sbarcò a Bologna.
Sei campionati in Emilia e 67
gol. Chiusa la carriera all’estero
Zeman lo lanciò nel (prima in Grecia con l’Iraklis e
Foggia, la Lazio lo poi in Ungheria con il Sopron),
acquistò e ne fece un s’inventò un ruolo come com-
campione. In mentatore tv. L’azzardo è sem-
pre stato nel suo dna. Ai compa-
Nazionale giocò il gni proponeva una strana scom-
Mondiale del 1994 messa: «Se riuscite a mangiare
un Buondì in 30 passi, vi dò 50
mila lire». Nessuno ce la fece e
Signori diventò ricco.
Antonio
Un faldone di oltre 600 pagine contiene i primi risultati delle
indagini, intercettazioni e documenti che hanno portato agli ar-
Bellavista resti di 16 persone e a ulteriori indagini su altre 28. La base di
Ex calciatore tutto sono pedinamenti e intercettazioni che collegano fra loro
gli imputati e ricostruiscono le attività illecite. Sono 18 le parti-
te — tra Serie A, B e LegaPro — oggetto degli accertamenti degli
inquirenti e qui potete leggere alcuni stralci delle conversazio-
ni telefoniche, catalogati per partita o per argomento: chiari-
scono di che cosa parlassero, e come, gli accusati.
a cura di MARCO IARIA, LUCA BIANCHIN e ALEX FROSIO
Giorgio LIVORNO-ASCOLI
Buffone 25 febbraio 2011
Direttore ERODIANI: «Allora dimmi».
sportivo PIRANI: «Prima ti dico io...».
del Ravenna ERODIANI: «Ok».
PIRANI: «Io sono stato... il capi-
tano (Sommese Vincenzo, ndr)
mi ha ribadito che lui momenta-
neamente è fuori... ma è fuori
nel senso che non è partecipe ...
non è che non gliele dicono le
cose gliele dicono però... anche
Massimo
E
Erodiani perché fino adesso abbiamo
avuto... mi ha detto... poco da
fare... io gli ho garantito al cen-
to per cento che la società
(Ascoli Calcio, ndr)... e questo
mi devi credere te lo dico anche
a te... è in fallimento perché via
bancaria ho saputo che non ha
Marco Paoloni pagato gli stipendi ma non ha
Portiere pagato i contributi...».
del Benevento
ERODIANI: «Mm».
(ex Cremonese)
PIRANI: «Per cui lui mi ha det-
to... ma ha pagato gli stipendi
per cui ha detto... la prossima
settimana ti faccio anche il boni-
fico poco che sia però te lo fac-
cio in maniera che...».
Gianfranco ERODIANI: «Mm».
Parlato
PIRANI: «Viene ulteriormente
Ex calciatore, scalato... lui ha preso tre stipen-
collaboratore
di quindi ha preso bene... e pe-
del Viareggio rò mi ha detto... Marco due ce
ne sono che sai te... però qual è
la condizione che sono due ma
loro... eh qui hanno ragione...
loro non vogliono assolutamen-
te contatto con nessuno con...
di quelli di là... l’unico contatto
M
Marco
devi essere te... loro invece di là
P
Pirani
come sempre chiedono il con-
tatto...».
Odontoiatra La puntata va male, scommetto-
no sulla vittoria del Livorno ma
la partita finisce 1-1. Ecco cosa
avrebbe detto a Pirani il difen-
sore dell’Ascoli, Vittorio Mico-
lucci:
PIRANI: «No, no, no, non mi
L’EX MARITO DI SIMONA VENTURA
Bettarini furioso
«Ora devo tutelare
la mia reputazione»
5 RIPRODUZIONE RISERVATA mai raggiungere altissimi livel-
li. Si legge sul suo sito: «Di ca-
d Stefano Bettarini, 39 anni, rattere vivace ed impulsivo, Ste-
un passato da calciatore di me- fano non mostra particolare in-
dio livello e un presente che clinazione per il calcio, in tene-
spesso lo porta sulle pagine dei ra età. Basket, judo e ciclismo
giornali di gossip. Per 14 anni sono i primi sport a cui si dedi-
ha tenuto il pallone tra i piedi, ca. A 12 anni ha la fortuna di
dal 1991 al 2005, cominciando approdare a Staggia Senese,
con il Baracca e finendo con il una società ben organizzata
Parma, e collezionando anche per il settore giovanile che fa
una presenza con la Nazionale compiere a Stefano un impor-
(nel 2004 con Trapattoni c.t.). tante salto di qualità. Sarà l’In-
Lucchese, Salernitana, Caglia- ter ad averlo». E’ Giampiero Ma-
ri, Fiorentina, Bologna, Vene- rini il suo scopritore. A Milano
zia, Sampdoria sono le tappe di trascorre due anni.
un’onesta carriera da terzino si-
nistro. Su e giù per la fascia al Reazione Non è la prima volta
servizio dei compagni, senza che il suo nome viene accostato
AI DOMICILIARI
Mauro
n
Bressa
Ex calciatore
parlare proprio più perché... Mi-
colucci ieri te lo dico già ha fat-
to l’ultima partita».
ERODIANI: «Eh».
PIRANI: «E ha giocato bene eh!
Ha giocato bene perché io l’ho
sentito stanotte mi ha detto...
ma se non vengono dentro Vittorio
l’area come cazzo fai a dargli Micolucci
una mano e c’ha ragione, e c’ha Calciatore Ascoli
ragione e che faccio la deve but-
tare dentro lui con le mani?».
ERODIANI: «No, no, infatti».
ATALANTA PIACENZA
19 marzo 2011
BUFFONE: «Eccoce quà come
stamo».
PIRANI: «Bene, io prima di tut- pe
to ti devo dare una bella noti- Giusepri
Sign o
zia».
BUFFONE: «Dimmi». Ex calciatore
PIRANI: «Atalanta-Piacenza».
BUFFONE: «Sì».
PIRANI: «Il Piacenza va a per-
dere».
BUFFONE: «Sì».
PIRANI: «Sì sì te lo dico al 100
per cento».
BUFFONE: «Va bè».
Vincenzo
PIRANI: «C’ho dei miei che gio-
cano lì, loro vanno a perdere». Sommese
BUFFONE: «Eh e siamo sicuri Calciatore
l iatoree Ascoli
A
qua».
PIRANI: «Al cento per cento».
BUFFONE: «Eh va bè».
PIRANI: «Ohhh Giò».
BUFFONE: «Uhm».
PIRANI: «Sono sei giocatori».
INTER-LECCE
20 marzo 2011 Almir
GIANNONE Francesco: uhm.. Gegic
ascolta un'altra cosa..
Calciatore
l i
lc Chiasso
ERODIANI: «Dimmi...».
GIANNONE: «Eh... di là quanti
ne abbiamo noi?». e Manlio Bruni,
ERODIANI: «Di là dove? Di fuo- Francesca La Civita,
ri?». Ismet Mehmeti e
GIANNONE: «No, lì dei no-
stri...!». Gianluca Tuccella

Era un buon terzino
sinistro, chiuse la
carriera nel 2005 e
cominciò l’attività
nel mondo
dello spettacolo
a finirà 3-1, sicuro»
ERODIANI: «Dei nostri doma-
ni?».
GIANNONE: «Eh!».
ERODIANI: «Quasi tutti...».
GIANNONE: «Eh...».
ERODIANI: «Quasi tutti...».
GIANNONE «Bon va bè... c’è
pure... quello in porta?».
ERODIANI: «Sì, sì, sì!».
GIANNONE: «Eh, va bene».
ERODIANI: «E c’abbiamo pure
l’interlocutore».
GIANNONE: «Eh...».
ERODIANI: «È Corvia!».
GIANNONE: «Va bene dai...».
ERODIANI: «Mi ricordo pure il
nome per essere cristallino!».
Antonio Bellavista parla con
Stefano Bettarini e gli offre di
giocare un over su Inter-Lecce.
BELLAVISTA: «Per domani se
ti dò una chicca?».
UOMO toscano (l’utenza è in-
testata a Bettarini): «Nooo!».
BELLAVISTA: «Ci sto a lavora-
re vediamo... un over».
UOMO Toscano: «Allora spero
che la chicca me la dai pure a
me».
BELLAVISTA: «Ti piace un
Over?».
UOMO Toscano: «Sììì?».
L’Inter vince solo 1-0 e l’Over
fallisce. Paoloni diventa il ca-
pro espiatorio.
ERODIANI: «Bravo, però co-
munque la cazzata è stata fat-
ta... ci vuole un assegno che da-
rai tu a garanzia, che ti sarà ri-
dato quando avranno risistema-
to le cose... ma comunque la
cazzata l’hai fatta tu e tu devi
risolvere! Non puoi mettere al
lastrico 20 famiglie, per un tuo
gioco... un tuo divertimento...
una tua malattia mentale... per-
ché qua veramente... cioè qua
veramente la gente ti viene a
sparare!». Cioè, hai capito?
Questo io te lo sto dicendo da
amico».
PAOLONI: «Ho capito, sparar-
mi... digli di venire a sparar-
mi...».
ALESSANDRIA-RAVENNA
20 marzo 2011
PIRANI: «Allora a noi ci interes-
sa o l’uno l’x o il due o l’over».
BUFFONE: «Uhm».
PIRANI: «Oppure over tre e
mezzo piu di quattro volte quel-
le robe lì non te stà più a cervel-
a vicende di scommesse. Accad-
de anche nel 2005: ricevette,
come lui stesso ricorda oggi,
«una sanzione disciplinare (5
mesi, ndr) per omessa denun-
cia di condotte illecite di altri».
Rabbiosa la reazione di Bettari-
ni, allo scoppio dello scandalo:
«Ho già conferito mandato ai
miei legali per tutelare la mia
reputazione, perché il mio no-
me è stato accostato con lo stes-
so rilievo a persone che addirit-
tura sono state arrestate men-
tre io non sono stato neppure
informato dell’indagine».
In tv Ma Bettarini, negli ultimi
anni, ha avuto l’onore del palco-
scenico soprattutto per vicende
extracalcistiche. Sposato con Si-
mona Ventura, da cui ha avuto
due figli, poi separato e sempre
al centro del gossip nazionale.
In tv ha partecipato a trasmis-
sioni come «La Talpa» su Italia
1, «Buona Domenica» su Cana-
le 5, «Ballando con le stelle» su
RaiUno, e collabora a «Quelli
che il calcio».
a.s.
là che vince il primo tempo che
tanto non se fa niente».
BUFFONE: «Ah ho capito».
PIRANI: «Già».
BUFFONE: «Va bè ma chi se si
fa un discorso de pareggio il pa-
reggio quindi».
PIRANI: «Pareggia alla gran-
de».
BUFFONE: «Ehhh lo so però
sto aspettando oggi oggi che mi
chiami e ancora non mi ha chia-
mato a detto che voleva parlare
prima lui e voleva vincere con
noi insomma ecco io gli ho det-
to di no anche perché si è pre-
sentato con una miseria e ho
detto se non ti presenti con al-
meno tre volte quello che mi
hai detto».
PIRANI: «Levami una curiosità
con quanto si è presentato».
BUFFONE: «50».
PIRANI: «Eh un po’ pochini».
BENEVENTO-PISA
21 marzo 2011
Il gruppo criminale aveva pun-
tato sul 2 ma vince il Beneven-
to. Così viene preso di mira Pao-
loni, portiere del Benevento:
BRUNI: «Sì...».
BELLAVISTA: «Sì, questo non
è da sparargli proprio d’ammaz-
zarlo di botte...».
BRUNI: «Eh... ammazzarlo sì...
ammazzatelo voi portatecelo
qui che l’ammazziamo... per-
ché tanto se l’è gio....... io non
ho giocato perché non avevo
più soldi...».
BELLAVISTA: «Sì ma ho capito
ma che discorsi sono uno...».
BRUNI: «Ammazzatelo voi...».
BELLAVISTA: «Ammazzatelo
voi... ma te... innanzitutto mo
domani ha detto già non fa alle-
namento... ah... cioè... Mas...
no allenamento non allenamen-
to lui domani sera anche sul tar-
di deve essere a Bologna forse
non è chiaro...».
PADOVA-ATALANTA
26 marzo 2011
ERODIANI: «Hai visto quello
dell’Atalanta».
PARLATO: «Ho visto... ho visto
ma guarda per me non fanno
niente guarda che ti dico».
ERODIANI: «Invece già hanno
fatto tutto».
IL CAPITANO DELL’ATALANTA
2001: Doni assolto
Da allora esulta
tenendo la testa alta
5 R PRODUZIONE RISERVATA
d Cristiano Doni, 38 anni, tre-
quartista di buona tecnica e no-
tevole fantasia, ha un modo tut-
to suo di esultare dopo ogni
gol: la mano sotto il mento a
tenere alta la testa, perché lui
da un’altra brutta vicenda di
scommesse è già uscito. Era il
2000-01, venne accusato di
aver «pilotato» il risultato di
Atalanta-Pistoiese di Coppa Ita-
lia: fu scagionato. Logico mo-
strare con orgoglio la propria
onestà.
Un uomo, una maglia Ora la vi-
cenda sembra più complicata,
INTERCETTAZIONI
«INTER-LECCE DA
OVER, LAVORO
SUI SALENTINI»
IL PIANO SALTA
«VOGLIO PAOLONI
LO AMMAZZO»
anche perché Doni è un tessera-
to dell’Atalanta, ne è addirittu-
ra il capitano, e questa storiac-
cia rischia di mettere in discus-
sione la promozione in A della
squadra bergamasca. Una cosa
che lui, Doni, proprio non rie-
sce a mandare giù, perché al-
l’Atalanta è legato a doppio filo
e perché, come ha dichiarato,
«questa è una maglia davvero
speciale, quasi magica; forse la
potrei scherzosamente avvici-
nare al costume che trasforma-
va Clark Kent in Superman».
Superman Doni è il miglior
marcatore di sempre dell’Ata-
lanta e le sue invenzioni, nono-
stante i 38 anni suonati, sono
Fu accusato di aver
pilotato un risultato
di Coppa Italia del
2000-01: ne uscì
pulito. Nel 2002
giocò il Mondiale
PARLATO: «Eh no adesso ve-
drai che viene fuori dei casini.
Fidati, fidati».
ERODIANI: «Eh lo so ma dice
che lo hanno fatto in società mo
ho parlato con l’uomo di Doni
che lo ha chiamato di fargli
10.000 €a Doni».
PARLATO: «Addirittura».
ERODIANI: «Sì per l’X perché
lui non riusciva a muoversi e gli
ha detto mi fai 10.000,00 €per
l’X».
SIENA-SASSUOLO
27 marzo 2011
ERODIANI: «Mi dai il numero
di Quadro (Daniele Quadrini,
calciatore del Sassuolo, ndr)?».
(Erodiani legge a Pirani quello
che sta scrivendo via Skype a
Paoloni, ndr)
PIRANI: «Com’è che non ho ca-
pito?».
ERODIANI: «Che praticamen-
te ha chiuso ha chiuso con il Sas-
suolo perde a Siena e quindi è
ok gli zingari dice portano i sol-
di "ma devono consegnare i sol-
di a lui andrò anch’io" (Erodia-
ni legge quello che sta scriven-
do, ndr)».
PIRANI: «Questo sempre Mar-
co?
ERODIANI: «Sì sì che c’è sto
Quadrini che è il compare Qua-
drini capito allora forse gli avrà
detto tutto il casino in piedi...».
PIRANI: «Cosa fa il... lui t’ha
detto che il Sassuolo perde a
Siena».
ERODIANI: «Eh sì e in più ci sta
il Quadrini però io devo fare il
movimento con gli zingari e gli
zingari che portano i soldi in
modo che noi facciamo cassa».
BEPPE SIGNORI
Quello di Bologna è un gruppo
di scommettitori, legati all’am-
biente del calcio, che sostanzial-
mente finanziano la corruzione
e scommettono sulle partite
che vengono loro proposte Ero-
diani e Pirani. Lo stesso Erodia-
ni riferisce a Pirani di un collo-
quio con il gruppo: «Noi venia-
mo da Bologna sai... sappiamo
di te, sappiamo tutto. Sapeva-
no che avevamo fatto Spal-Cre-
monese, sapevano che avevo
fatto Benevento-Cosenza, sape-
vano che avevo fatto Cremone-
GIOVEDÌ 2 GIUGNO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT R #
alla base dei successi di questa
stagione.
In azzurro Nella sua carriera, se
quello dell’Atalanta è il nome
più presente, non vanno dimen-
ticati i passaggi da Rimini, Pi-
stoiese, Bologna, Brescia, Sam-
pdoria e l’esperienza in Spagna
al Maiorca. Per lui anche la gio-
ia della convocazione in azzur-
ro, al Mondiale 2002. Il c.t. Tra-
pattoni credeva moltissimo nel
talento di Doni che, nel campio-
nato 2001-02, aveva collezio-
nato 30 presenze e realizzato
16 gol. Doni partì titolare nelle
prime due partite del girone,
contro l’Ecuador e contro la
Croazia (una vittoria e una
sconfitta). L’avventura mondia-
le del 2002, ce lo ricordiamo
ancora, finì a causa di quel «ga-
lantuomo» di nome Byron Mo-
reno che faceva l’arbitro e ne
combinò di tutti i colori. Doni
chiuse la sua esperienza azzur-
ra con 7 presenze e 1 gol (in
Giappone-Italia del novembre
2001).
a.s.
se-Monza... aspetta, un’altra
partita mi hanno rinfacciato...
Veniamo da Bologna perché sia-
mo andati a parlare con un per-
sonaggio importante perché
vorremmo farlo entrare con noi
di qua e di là... non ti sto dicen-
do i nomi m’ha fatto... ho detto
va beh se non me lo dici è Bep-
pe Signori. Ghiacciati... sono ri-
masti ghiacciati».
In una telefonata tra Giannone,
del gruppo di Bologna, e Paolo-
ni, il primo dice al secondo che
il suo invito a pagare tutto glie-
lo invia anche «da un altro...
che ha fatto duecento gol in se-
rie A... che ieri sulla tua invece
ha giocato cinquemila euro...».
Per gli inquirenti si tratta di Si-
gnori.
SERIE A
In una telefonata, Parlato co-
munica a Bellavista l’avvenuta
consegna della somma di dana-
ro da parte degli zingari. Nel
corso della conversazione Bella-
vista chiede al suo interlocuto-
re di metterlo in contatto con il
«Pelli» (Pellissier) giocatore
del Chievo, in quanto gli zinga-
ri pagavano anche 400.000 eu-
ro per questa partita.
In un’altra conversazione, Ero-
diani racconta a Giannone:
«L’anno scorso ho fatto il Chie-
vo a Milano... Over tre e mez-
zo... si sono presentati là... mi
hanno detto, vi facciamo vince-
re la partita, fateci fare un gol!
La partita mi sa che finì tre a
uno... quattro a uno». Il 9 mag-
gio 2010 Inter-Chievo finì 4-3.
E il 16 ottobre Milan-Chievo ter-
minò 3-1.
La discussa partita tra Brescia e
Bologna del 2 aprile, finita 3-1
per i lombardi, compare tra le
carte. In un’intercettazione del
25 marzo, Pietro Bassi, «un in-
formatore amico del ds della
Nocerina» secondo l’ordinan-
za, predice a Gianfranco Parla-
to, uno degli arrestati, quattro
risultati rivelatisi esatti: Crocia-
ti Noceto-L’Aquila 0-1, Taran-
to-Nocerina 2-1, Lucchese-Be-
nevento 1-2 e appunto Bre-
scia-Bologna 3-1. «Il Brescia
prende tutto capito?», dice Bas-
si a Parlato che chiede: «Che
ha?». «Il Bolo». «Può essere
quello può essere».
 GIOVEDÌ 2 GIUGNO 2011
R
#
LA GAZZETTA DELLO SPORT

CALCIOSCOMMESSE
2-2 a Monza. E a gennaio gli
L’INCHIESTA va male per Spal-Cremonese:

P
NASCE SU doveva finire 1, invece finisce
X. Così a fine mese Paoloni vie-
DENUNCIA DELLA ne ceduto al Benevento, altra

LA CHICCA DEL PORTIERE

CREMONESE, società impeccabile per quan-
to riguarda entità degli stipen-
Contro lo Spezia INSOSPETTITA di (lui in questa stagione gua-
dagnava 110mila euro) e pun-
DALLE
una papera PRESTAZIONI
tualità nei pagamenti. Ma i
suoi vizietti non cambiano. La
e poi l’espulsione DEL PORTIERE società campana finisce al cen-
tro delle indagini per alcune
17-10-2010. Marco Paoloni, E DA UN partite (in casa con Viareggio,
Cosenza e Pisa, e a Taranto) e
portiere della Cremonese, si
fa rubare palla da Colombo
INQUIETANTE addirittura s’offende contro
(Spezia), pronto a crossare al EPISODIO chi solleva in anteprima il ca-
centro per il pari di Cesarini. so: anche la Gazzetta è stata
Poco dopo Paoloni è espulso querelata dal Benevento. Oggi
per una spinta all’arbitro e i fatti ci danno ragione.
squalificato per tre giornate
La moglie Paoloni, dagli atti, ri-
sulta in difficili condizioni eco-
nomiche, pressato dalle ban-

Debiti e avvelenamenti
che che gli sollecitano i rientri
sui conti in rosso. Il portiere
coinvolge anche la moglie Mi-
chela Spinelli, professoressa,
chiedendole immobili da ipo-

Paoloni al centro di tutto

Puntava, perdeva e combinava mettendo nei guai anche la moglie
A Cremona il sonnifero ai compagni, a Benevento altri tarocchi
NICOLA BINDA
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dCome portiere non era nean-
che male. Come infermiere e
come amministratore, meglio
lasciar perdere. Marco Paolo-
ni è il calciatore che fa nascere
l’inchiesta, protagonista di
un’incredibile serie di imbro-
gli, sia sul campo che negli spo-
gliatoi, per non parlare di quel-
li bancari. Un ragazzo di 27 an-
ni che vede stroncata la sua
carriera iniziata nelle giovani-
li della Roma, e lo proietta in
una realtà che gli disegna un
futuro preoccupante. Domeni-
ca avrebbe dovuto giocare i
playoff con il Benevento (Pri-
ma divisione, girone B), inve-
ce è finito in carcere.
La carriera Dopo la Roma, Pao-
loni ha giocato a Teramo, Ter-
ni e Ascoli, entrando in contat-
to con quel mondo marcio che
l’ha rovinato. Dal 2008 era a
Cremona e l’estate scorsa ha
detto no al Brescia, in Serie A.
Una scelta che, letta oggi, sem-
bra dovuta alla volontà di re-
stare aggrappato a un mondo
dove potersi muovere con di-
sinvoltura per fare combine.
Che fosse chiacchierato, Paolo-
ni, lo si sapeva. Dopo Cremo-
nese-Spal 1-4 del 6 settembre
le società di scommesse segna-
larono giocate anomale (e ri-
sultate vincenti) nella zona di
Pescara. Il 17 ottobre fa il pata-
trac: la Cremonese al 90’ vince
2-1 e Paoloni si fa ingenua-
mente (?) rubare la palla tra i
piedi per il 2-2 e poco dopo nel
protestare spintona l’arbitro
che lo espelle (tre giornate di
squalifica). Voto Gazzetta: 3.
Una lettera di scuse alla socie-
tà e ai tifosi servirà ben poco.
Avvelenati L’episodio che fa an-
dare su tutte le furie il presi-
dente Arvedi e il suo a.d. Turot-
ti è quello del 14 novembre. Si
gioca Cremonese-Paganese e
Paoloni diluisce nelle bevande
nello spogliatoio un sonnifero
(il Minias, principio ansioliti-
co ipnotico Lormetazepam)
per indebolire le forze dei com-
pagni: aveva scommesso con-
tro la vittoria della sua squa-
dra. Il sabotaggio però non ba-
sta, la Cremonese vince 2-0. A
Paoloni va male, ad alcuni
suoi compagni va peggio: Zan-
Marco Paoloni, 27 anni, a gennaio
da Cremona a Benevento SCOLPINI
chetta e il giovane Rivetti fini-
scono in ospedale, Gervasoni
(poi ceduto al Piacenza e con-
tattato dallo stesso Paoloni
per la combine sul campo del-
l’Atalanta) ha un incidente
stradale, altri lamentano malo-
ri di varia natura. Gli inquiren-
ti sono in possesso anche della
ricetta per il farmaco, scritta
dal dottor Pirani (il dentista di
Ancona al centro dell’inchie-
sta), e sanno pure chi l’ha ac-
quistato per darlo a Paoloni.
Cessione A Cremona insomma
l’hanno smascherato. Lui insi-
ste: la settimana dopo la gara
con la Paganese, con un errore
a tempo scaduto propizia il
tecare, ed è braccato dagli
strozzini, per un impressionan-
te giro di assegni, carte di cre-
dito e contanti, per debiti di de-
cine e decine di migliaia di eu-
ro. Gli stessi organizzatori di
questo giro illegale lo accusa-
no per la mancata riuscita di
alcune truffe, vedi quella di In-
ter-Lecce, e lo chiamano in
causa per rimediare il giorno
dopo in Benevento-Pisa. Fini-
sce 1, ma nell’accordo doveva
finire 2. Ma lui si impegna an-
cora, racconta bugie, piange
al telefono con la moglie, si of-
fre di contattare giocatori di al-
tre squadre, vedi Quadrini del
Sassuolo per la gara di Siena.
E intanto scommette, non solo
sul calcio, su tutto. E si rovina.
QUI CREMONA
Turotti accusa
e rivela anche
minacce subìte
CREMONA Ribellarsi al
sistema. Sandro Turotti, a.d.
della Cremonese, è uno degli
uomini chiave dell’inchiesta.
A dare il via alle indagini (con
l’esposto presentato in
Procura dopo Cremonese
Paganese) è stato lo stesso
dirigente che 6 mesi dopo si è
visto avvicinare da Massimo
Erodiani, uno dei 16 esponenti
dell’organizzazione che ha
sconvolto il mondo del calcio.
Erodiani ha tentato di ricattare
Turotti facendo capire, con
toni minacciosi, di avere prove
(tra cui la ricetta medica usata
per il tentato avvelenamento)
della responsabilità di Paoloni
nell’episodio dell’introduzione
del sedativo nell’acqua.
Con ciò Erodiani ha cercato di
coinvolgere il dirigente per far
valere le sue pretese di
denaro nei confronti di Paoloni
che con il suo comportamento
avrebbe danneggiato il
gruppo. In sostanza Erodiani
avrebbe provato a capire se
poteva ottenere vantaggi
alternativamente da Paoloni o
dalla Cremonese. Il tentativo è
fallito ma è stato documentato
e gli ulteriori approfondimenti
scaturiti da questo episodio
hanno fatto emergere che
Erodiani aveva poco tempo
prima, nel quadro della attività
estorsiva, minacciato anche la
moglie di Paoloni, Michela
Spinelli. Turotti, indiziato della
fallimentare stagione della
Cremonese, è così rinato.
Con la sua denuncia ha
contribuito a smascherare un
cancro pronto a minare il
mondo del calcio.
Davide Romani
 GIOVEDÌ 2 GIUGNO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT R
 GIOVEDÌ 2 GIUGNO 2011
R LA GAZZETTA DELLO SPORT
CALCIOSCOMMESSE
L’Atalanta ora rischia
di perdere la Serie A
I bergamaschi potrebbero subire una penalizzazione
per responsabilità oggettiva. Abete: «Figc parte civile»
MAURIZIO GALDI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
d«Mi par di capire che l'indagi-
ne riguardi tante partite e che
non siano coinvolti dirigenti,
ma soltanto ex giocatori e tes-
serati. Alcuni arrestati, altri in-
dagati, e questa è già una diffe-
renza importante»: è molto
cauto il presidente della Feder-
calcio Giancarlo Abete nel com-
mentare le notizie che arriva-
no dall’Italia a Zurigo dove è
impegnato nell’assemblea del-
la Fifa, ma sicuramente assicu-
ra che la Figc «si costituirà par-
te civile». Intanto in via Po, se-
de della Procura federale, il ca-
po Stefano Palazzi ha già uffi-
cialmente chiesto ai magistrati
di Cremona i documenti uffi-
ciali, ma i suoi più stretti colla-
boratori sono a lavoro sul ma-
teriale recuperato dai media.
Tempi brevi La Procura su pre-
sunte combine che riguardava-
no i campionati di Serie B e Le-
ga Pro stava già indagando (co-
me anche su alcune delle parti-
te di Serie A segnalate anche
nell’ordinanza del Gip di Cre-
mona), per questo ora si tratte-
rà solo di mettere insieme il
materiale raccolto con le inter-
cettazioni dei magistrati per
far partire in tempi brevi i defe-
rimenti che porteranno ai pro-
cessi sportivi davanti alla Disci-
plinare in primo grado e alla
Corte di giustizia federale in se-
condo.
DAL RITIRO DELLA NAZIONALE SORPRESA E SPERANZE
Pirlo e Matri scandalizzati
«Se è vero, è uno schifo»
Prandelli: «Ci mancava...»
Buffon: «Meglio non
dare giudizi ora».
Chiellini: «Da stupidi
rovinarsi così»
DAL NOSTRO INVIATO
MIRKO GRAZIANO
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
FIRENZE d «Ci mancava solo
questa», dice Prandelli allar-
gando le braccia. Il c.t. rinvia a
oggi ogni ulteriore commento
sul nuovo scandalo che ha tra-
volto il calcio di casa nostra.
Quasi certamente, però, ne
avrà già parlato con i suoi ra-
gazzi. Per guardarli negli oc-
chi, per capirne lo stato d’ani-
mo a poche ore da una gara de-
cisiva verso Euro 2012. Gigi Ri-
va, a sua volta, è in particolare
«addolorato per Beppe Signo-
ri, mi piange il cuore».
La squadra Andrea Pirlo è uno
dei capitani storici della Nazio-
nale di Prandelli. Carisma e
personalità non gli mancano.
Lascia lo spogliatoio dopo la se-
Chi rischia cosa Come ha anche
detto il presidente Abete, in
questa prima fase dell’inchie-
sta penale sembrano non emer-
gere responsabilità dirette del-
le società (non sono cioè coin-
volti presidenti o amministra-
tori delegati), ma oggettive (in
quanto coinvolti calciatori o al-
tri tesserati). I precedenti mo-
strano come in questi casi le
eventuali penalizzazioni possa-
no essere contenute. I prece-
denti riguardano di recente il
duta del mattino e sa già che i
media sono lì, pronti a racco-
gliere, a «pretendere» la sua
opinione. Un paio di autografi,
poi Andrea si ferma. Espressio-
ni e smorfie non hanno biso-
gno di interpretazioni. Uomo
da sempre di poche parole, ma
efficaci: «Uno schifo! Una bel-
la botta, ne abbiamo parlato
fra di noi in mattinata». Dieci
minuti prima pure Gigi Buf-
fon, l’altro monumento azzur-
ro, non si era sottratto: «Fin-
ché non si sa qualcosa di più
definitivo non è il caso di dare
presunto tentativo di illecito
del Ravenna punito con sette
punti di penalizzazione in clas-
sifica (attenzione che ora po-
trebbero aumentare visto il
coinvolgimento nell’inchiesta
di Cremona ancora del d.s.),
ma anche i sei dati all’Arezzo
per quell’Arezzo-Salernitana
emerso in Calciopoli, senza
che la società toscana fosse
mai stata coinvolta. In quel ca-
so si trattò di una sorta di «inde-
bito arricchimento». Ma nel
calcioscommesse del 2004
(quello da cui nasce Calciopo-
li) ci fu la sola penalizzazione
di quattro punti (in sede di ar-
bitrato anche ridotti) al Mode-
na.
Chi ne gioverà Non si possono
anticipare eventuali processi
sportivi, ma un’eventuale pe-
nalizzazione potrebbe colpire
l’Atalanta, che rischierebbe la
promozione appena conquista-
ta. In questo caso al posto dei
bergamaschi potrebbe salire
una delle squadre che perde-
ranno i playoff in base alla mi-
Cristiano Doni, gliore classifica dopo la conclu-
38 anni, aveva
sione del campionato. Bisogna
giocato con poi vedere le posizioni di Siena
l’Atalanta dal
(l’altra neopromossa) e Pado-
1998 al 2003 e va. Posizioni tutte da verifica-
ci è tornato da re per valutare se ci sia stato o
capitano meno l’illecito sportivo. Stesso
nell’estate discorso potrebbe valere per le
2006 squadre coinvolte nei playoff
DEEPART di Prima divisione di Lega Pro
(a proposito il presidente Ma-
calli ha già dato mandato di co-
stituirsi parte civile all’avvoca-
to Salvatore Catalano).
giudizi. Però, in questo mo-
mento proprio non ci voleva».
Matri si accoda a Pirlo: «Se è
tutto vero è decisamente uno
schifo». Il resto della truppa
«scappa» velocemente, qualcu-
no fingendo di parlare al telefo-
nino, altri ammettendo di non
voler commentare prima di
aver capito bene il peso della
vicenda. «Io di queste cose non
parlo», dicono in molti, fra que-
sti anche Viviano, che forse an-
cora non sa che nell’inchiesta e
nelle intercettazioni compare
un accenno anche a Brescia-Bo-
logna, partita già chiacchiera-
ta per la sospensione delle pun-
tate.
Parla il Chiello Giorgio Chiellini
davanti ai giornalisti ci finisce
invece secondo programma.
«È stato un risveglio burrasco-
so, inutile nasconderlo — dice
—. Chissà, forse spetterà a noi
della Nazionale riscattare un
po’ tutti come dopo Calciopoli.
Andrea Pirlo, Facciamo il mestiere più bello
32 anni, del mondo, è da stupidi rovi-
centrocampi- narsi per queste cose. Voglio
sta e capitano sperare che il caso possa sgon-
azzurro, fiarsi presto, ma l’impressione
campione del è che qualcosa di serio ci sia
mondo 2006, davvero. Non ci voleva, non fa
è appena comunque bene alla nostra im-
passato dal magine. Se dovessero essere
Milan alla confermate certe cose prove-
Juventus rei rabbia e delusione. In ogni
ANSA modo, è sempre meglio aspet-
tare gli sviluppi delle indagini.
Una nuova calciopoli? Augu-
riamoci di non essere di fronte
a qualcosa di così importante».
SULLA GAZZETTA
La nostra
denuncia
l’intervento
di MATTIA GRASSANI
1
avvocato ed esperto di diritto sportivo
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Fondamentali i tempi
per i deferimenti
ed eventuali penalità
Le risultanze delle indagini condotte dalla
Procura della Repubblica di Cremona ci
consentono di fare il punto sulle conseguenze
sportive del procedimento penale in corso.
Innanzitutto occorre chiarire che quest’ultimo e
l’iter disciplinare presso la Figc viaggiano su
binari autonomi.
Il Procuratore Federale, però, ai sensi della
Legge 401/89, già oggi potrà chiedere ai
Magistrati titolari dell’inchiesta copia degli atti.
Nel marzo scorso anche il Cio Sulla base delle prove acquisite, Stefano
aveva lanciato l’allarme Palazzi deciderà se e chi deferire alla
Disciplinare e quali posizioni meritino
l’archiviazione. I tempi sono fondamentali per
valutare l’impatto di eventuali sanzioni sulla
stagione che si sta concludendo. Ogni club i
cui tesserati dovessero essere ritenuti
responsabili risponderà a titolo oggettivo, in
caso di coinvolgimento di calciatori o dirigenti.
Le pene previste dal codice calcistico, per tale
fattispecie, partono dalla penalizzazione di
A fine marzo i Monopoli dicono stop uno o più punti in classifica. Siccome il
alle giocate su Brescia-Bologna principio dell’afflittività governa il sistema
della giustizia domestica, anche se i
campionati sono ormai agli sgoccioli, gli
scenari prefigurabili sono due, ovviamente in
ipotesi di condanna. Classifica di Serie B da
riscrivere, con club promossi - in nessun caso
a beneficiarne potrà essere la Sampdoria - al
posto di quelli che hanno vinto sul campo (lo
stesso vale per la retrocessione in Prima
divisione). Oppure, penalizzazione a futura
memoria per i colpevoli, da scontare l’anno
prossimo. Preferibile la prima soluzione, per
molteplici ragioni, in primis di giustizia
sostanziale.
Ricordo che, dopo Calciopoli, a fronte della
Juventus retrocessa, venne ripescato il
Messina che, nel torneo 2005-06, era
legittimante finito al terz’ultimo posto, mentre
il Bologna, parte lesa al termine dello
In aprile segnalazioni e indagini spareggio con il Parma del 2004-05, non ebbe
aumentano tra Serie A e B alcun risarcimento.
DA DICEMBRE
LA GAZZETTA LA REAZIONE DEI VERTICI
RACCONTA
«LA GOMORRA
Petrucci: «Scellerati,
infangano il sistema»
DEL CALCIO»
UN’INCHIESTA Tantissime le reazioni a questo nuovo scandalo del
PROFETICA calcioscommesse. Il neopresidente
dell’Assocalciatori, Damiano Tommasi, sottolinea:
«Viviamo una delle brutte pagine che ogni tanto ci
tocca girare. Speriamo di farlo in fretta, e di
ripartire con una marcia in più. Siamo in attesa di
capire meglio la situazione, le notizie che finora
arrivano dalla Procura parlano da sole, quando
interviene la magistratura è sempre bene pesare le
parole ed essere rispettosi. Sono i calciatori ad
andare in prima pagina, ma credo che dietro ci sia
qualcosa di più grande e che presto emergerà.
Ai giocatori dico di stare attenti, perché quando si
entra in certi giri le cose diventano più grandi di
loro, e non si governano più».
Il presidente del Coni Gianni Petrucci è durissimo
e annuncia di aver dato mandato ai legali di
valutare i danni allo sport italiano: «Sono sgomento
e indignato per quanto sto apprendendo ora dopo
ora. Il mondo del calcio non può essere offeso e
umiliato da soggetti di dubbia moralità che con i
loro comportamenti scellerati infangano l'immagine
di un intero sistema».
Anche la presa di posizione del sottosegretario alla
presidenza del Consiglio con delega allo sport,
Rocco Crimi, è durissima: «Questo scandalo
scommesse è vergognoso. Sono cose che
infangano il mondo del calcio, che è un mondo
pulito, e vanno perseguite senza sconti a
nessuno».
Infine il presidente della Lega di B Andrea Abodi
auspica rapidità: «Sono certo che la giustizia,
anche sportiva, farà velocemente il suo corso e
sarà in grado di chiarire quanto prima ruoli e
responsabilità. In tal senso, proprio perché ci
sentiamo colpiti e vittime di quanto ipotizzato,
anticipo fin d'ora che la Lega Serie B si costituirà
parte lesa».

CALCIOSCOMMESSE
1980
In prigione!
E l’Italia capì
che il marcio
c’era anche
tra i campioni
Arresti negli stadi, Milan e Lazio
in B. Poi tutti assolti in tribunale
1 2
GERMANO BOVOLENTA
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dDomenica 23 marzo 1980,
una domenica nera e piena di
pioggia. Ventiquattresima
giornata del campionato di cal-
cio di Serie A, l'Inter perde 2-0
a Torino contro la Juventus,
ma rimane in testa alla classifi-
ca e vincerà lo scudetto. L'alle-
natore nerazzurro è Eugenio
Bersellini, lo chiamano il Ser-
gente. A «Tutto il calcio minu-
to per minuto», condotto da
Roberto Bortoluzzi, ribadisco-
no i risultati finali. Poi la musi-
ca: Toto Cotugno, che ha appe-
na vinto il festival di Sanremo,
canta «Solo noi». Poi la tv man-
da in onda «Novantesimo mi-
nuto» con Paolo Valenti senza
il suo solito, bellissimo sorriso
ironico. É successo qualcosa.
Fuga in Ape Immagini dallo sta-
dio Olimpico di Roma. La Ro-
ma ha appena battuto 4-0 il Pe-
rugia, le telecamere inquadra-
no un taxi giallo e una Fiat 128
della polizia ferme sulla pista
d’atletica, sotto la tribuna
Monte Mario. Poi arriva un'
Ape di color arancione. Due ra-
gazzi depositano due borse
sul motocarro, salgono accan-
to al guidatore e partono. So-
no Mauro Della Martira e Lu-
ciano Zecchini, giocatori del
Perugia. Lasciano lo stadio, po-
co dopo sono arrestati. Gli al-
tri giocatori sono negli spoglia-
toi, assediati dagli uomini del-
la polizia e della guardia di fi-
nanza. Continua a piovere.
Poi la notizia di un blitz, di re-
tate in molti stadi d'Italia. Poli-
zia e finanza, guidati dal co-
mandante Gaetano Nanula,
fanno irruzione a San Siro, do-
ve il Milan ha appena perso
2-0 dal Torino. Poi a Marassi,
all'Adriatico di Pescara, al Par-
tenio di Avellino e alla Favori-
ta di Palermo. Blitz spettacola-
ri e drammatici. Finiscono in
manette altri giocatori: Enrico
Albertosi e Giorgio Morini (Mi-
lan), Stefano Pellegrini (Avelli-
no), Sergio Girardi (Genoa),
Massimo Cacciatori, Bruno
Giordano, Lionello Manfredo-
nia e Giuseppe Wilson (La-
zio), Claudio Merlo (Lecce),
Guido Magherini (Palermo).
In prigione, a Regina Coeli, fi-
nisce anche il presidente del
Milan, Felice Colombo.
La truffa Sono arrestati dopo
una denuncia di due scommet-
titori incalliti: il grossista di
frutta Massimo Cruciani e
l'oste Alvaro Trinca. Nell'espo-
sto alla Procura della Repub-
blica di Roma si «dichiarano»
truffatori truffati. Da chi? Da
giocatori senza scrupoli, dispo-
sti a vendere le partite, a pun-
tare su se stessi in cambio di
venti-trenta milioni di lire. Un
vomitevole giro di gare trucca-
te. Partite che però, a volte,
non finiscono come dovrebbe-
ro. I giocatori «promettono»,
ma in campo non sempre man-
tengono.
Raggiro Lo chiameranno il To-
tonero, o Scandalo delle scom-
messe o Truffa&Verdura. Cru-
ciani si sente vittima di un co-
lossale raggiro e piagnucola:
«Sono completamente rovina-
to e vivo ancora nel terrore di
minacce e rappresaglie». Cru-
ciani ha conosciuto i laziali
Wilson, Manfredonia, Caccia-
tori e Giordano al ristorante
«Le Lampare» di Alvaro Trin-
ca, al quale lui fornisce frutta e
verdura. Qui patteggiano e
scommettono (clandestina-
mente) sulle partite garanten-
do il risultato. A parole. Ma sul
campo, come detto, non sem-
pre succede. Cruciani s'indebi-
ta sino al collo e finisce, dice
lui, sul lastrico. E allora decide
di spifferare tutto. Il pentolo-
ne è scoperchiato, l'odore è
schifoso. Scattano le indagini
della Federcalcio (che sa tutto
da tempo) e della magistratu-
ra ordinaria, con i pubblici mi-
nisteri Monsurrò e Roselli. I
L’irruzione della
Polizia all’Olimpico
nel 1980, dopo
Roma-Perugia
3 4
5 (Avellino) 6 anni; Massimo Cacciatori
6
1. La prima pagina della
Gazzetta. 2. Giorgio Morini
3. Massimo Cacciatori
4. Enrico Albertosi 5. Giuseppe
Wilson 6. Felice Colombo
giocatori restano in prigione,
in regime d’isolamento, una
decina di giorni. Qualcuno, si
racconterà, chiede una radioli-
na per seguire le partite in di-
retta. Lo scandalo è enorme.
La Gazzetta titola in prima pa-
gina: «Il Milan deve andare in
B». Si scopre infatti che il rosso-
nero Giorgio Morini va a Ro-
ma e consegna 20 milioni (for-
niti dal presidente Colombo),
avvolti in carta da giornale, a
Trinca e Cruciani. Vuole farli
tacere dopo la partita combi-
nata con la Lazio, vinta dal Mi-
lan 2-1. Paolo Rossi riceve un
avviso di garanzia: è accusato
di aver concordato il pareggio
fra Avellino-Perugia e finito
2-2. Con due gol suoi.
Indignazione La gente di quell'
Italia, attraversata dagli scan-
dali e dalle corruzioni (partiti,
enti, banche, forniture milita-
ri), si indigna. Il giocatore
Montesi della Lazio, ex Lotta
continua, non si sorprende.
«Nel paese di Tanassi non c'è
da meravigliarsi se un calciato-
re vende una partita». Già,
nell'Italia di 30 anni fa, lo sti-
pendio medio di un giocatore
di Serie A è di 8 milioni al me-
se. Quello di un operaio
600-650 mila lire. Quello scan-
dalo cambia molte cose, il cal-
cio trema, ma non si ferma. La
giustizia sportiva «fa il suo cor-
so» e scrive dure sentenze. Mi-
lan e Lazio sono retrocesse in
B, altre (e altri) si salvano. La
giustizia ordinaria assolve in-
vece tutti perché il fatto non
sussiste: manca una legge sul-
la truffa sportiva. Nel 1982,
dopo il trionfo Mundial, con
Paolo Rossi capocannoniere e
poi Pallone d'oro, amnistia per
tutti. Trent'anni dopo Paolo
Rossi dirà: «Fu l'ingenuità di
un minuto, due al massimo.
Per aver parlato con un faccen-
diere (Cruciani, ndr) che mi
aveva presentato un mio com-
pagno di squadra (Della Marti-
ra, ndr). Dissero che avevo ac-
cettato delle cose. Ma non era
vero. Lo ripeto da trent'anni.
Sono stato ingenuo, forse do-
vevo denunciare. Ma come si
fa a denunciare un compa-
gno? Solo che è stata una cosa
drammatica».
Bis e tris Nel 1986 l'Italia del
pallone ci ricasca: scommes-
se-bis. Scandalo meno vistoso.
Niente arresti, niente manette
per calciatori o dirigenti. In ga-
lera ci vanno alcuni allibratori
del totonero. Arrivano però
squalifiche e punizioni. A La-
zio e Udinese vengono commi-
nate penalizzazioni di nove
punti, da scontarsi nella stagio-
ne successiva. Penultimo scan-
dalo con scommesse incorpo-
rate. Anno 2004: nella bufera
finiscono giocatori, dirigenti e
allenatori tra Modena, Siena,
Chievo, Sampdoria, Ancona,
Pescara e Como. Gli emiliani
se la cavano con una penalizza-
zione, multe per Siena e
Samp. Squalificati Generoso
Rossi, Marasco e Bettarini. Pro-
sciolto il Chievo. Adesso l'ulti-
ma puntata delle grandi truf-
fe. Ultima?
GIOVEDÌ 2 GIUGNO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT R
TRUFFE STORICHE
Scommesse
illegali: anche
il 2001 e 2004
senza pace
Calcio e scandali, una storia amara
che dura da oltre ottant’anni.
Combine, scommesse, biscotti,
chiamateli come volete: ogni volta è
stata bufera.
1927 Il primo scandalo arriva nel
1927, quando il derby Torino-Juve
sale alla ribalta per un episodio di
corruzione (i granata avrebbero
pagato la collaborazione di
Allemandi) che costa la revoca dello
scudetto ai granata.
1980 La tempesta arriva i nel 1980,
dopo l'esposto di due scommettitori:
nella polvere finiscono nomi noti
anche della serie A tra i quali Lionello
Manfredonia e Bruno Giordano della
Lazio, Enrico Albertosi e Giorgio
Morini del Milan, compreso il
presidente dei rossoneri, Felice
Colombo. Giornate pesantissime,
con i calciatori portati via in manette
dai Carabinieri negli stadi. La
giustizia ordinaria assolve i giocatori
coinvolti, ma quella sportiva usa il
pugno di ferro: Milan e Lazio
retrocedono in B; le squalifiche per i
calciatori vanno da tre mesi a sei
anni. Colpito anche Paolo Rossi, i
suoi tre anni vengono ridotti a due e
TUTTO E’ NATO torna nel 1982 trasformandosi
nell’eroe del mondiale in Spagna, che
A ROMA DALLA porta gli azzurri di Enzo Bearzot al
terzo titolo iridato. E’ il primo grande
DENUNCIA DI UN scandalo di illeciti sportivi e partite
COMMERCIANTE truccate nella storia del calcio
italiano, che porta anche alle
E DI UN OSTE CHE dimissioni del presidente federale
Artemio Franchi.
SI AFFIDAVANO Gli squalificati Ecco il quadro delle
A UN GIRO squalifiche: Stefano Pellegrini
DI CALCIATORI (Lazio) 5 anni; Mauro Della Martira
PER TRUCCARE (Perugia) 5 anni; Enrico Albertosi
(Milan) 4 anni; Giuseppe Savoldi
LE GARE DI A, MA (Bologna) 3 anni e 6 mesi; Carlo
Petrini (Bologna) 3 anni e 6 mesi;
CHE SPESSO NON Bruno Giordano (Lazio) 3 anni e 6
mesi; Lionello Manfredonia (Lazio) 3
MANTENEVANO anni e 6 mesi; Guido Magherini
L’IMPEGNO. (Palermo) 3 anni e 6 mesi; Lionello
Massimello (Taranto) 3 anni; Pino
NELLA RETE Wilson (Lazio) 3 anni; Luciano
Zecchini (Perugia) 3 anni; Paolo
FINISCONO NOMI Rossi (Vicenza) 2 anni; Francesco
Cordova (Avellino) 1 anno e 2 mesi;
GROSSI: Giorgio Morini (Milan) 1 anno; Claudio
Merlo (Lecce) 1 anno; Stefano Chiodi
GIORDANO, (Milan) 6 mesi; Piergiorgio Negrisolo
PAOLO ROSSI, (Pescara) 5 mesi, Maurizio Montesi
(4 mesi), Giuseppe Damiani (Napoli) 3
MANFREDONIA, mesi; Franco Colomba (Bologna) 3
mesi.
WILSON... COSI’ 1986 Nella primavera ’86 è ancora
E’ SCOPPIATO calcio scommesse. L’indagine parte
da un’intercettazione di un’indagine
IL PRIMO VERO sul traffico di stupefacenti. Gli
SCANDALO investigatori si imbattono in una
telefonata su Triestina-Lecce del 2
giugno 1985. «Finirà in parità — dice
un malavitoso — siamo tranquilli».
Triestina-Lecce finisce 1-1.
La Procura di Torino si attiva e il
pentolone viene scoperto un’altra
volta. La giustizia sportiva compila
un listone di 30 partite taroccate.
Il Vicenza è escluso dalla A
nonostante la promozione, il Perugia
è scaraventato in serie C2 e altri
club sono puniti.
2001 Purtroppo il calcio scommesse
torna di scena anche in anni più
recenti. Nel 2001 si apre un'inchiesta
su Atalanta-Pistoiese di Coppa Italia,
per un presunto tentativo di combine
per consentire scommesse pilotate.
2004 Arriva un altro mezzo tsunami:
sotto i riflettori dei giudici sportivi
finiscono il Modena, la Sampdoria, il
Siena e alcuni giocatori noti, tra i
quali Stefano Bettarini — allora
marito della conduttrice televisiva
Simona Ventura — che la disciplinare
condanna a 5 mesi di stop. Il Modena
evita la retrocessione, blucerchiati e
toscani se la cavano con una multa,
prosciolto il Chievo, finito nella
bagarre.
2009 Gli scandali non hanno confini,
il vizio delle scommesse illecite non
ha freni. In Germania, nel 2009, 15
persone finiscono in manette
nell’ambito di un’inchiesta su un giro
di scommesse illegali legato a una
serie di partite di calcio truccate in
una decina di Paesi europei.