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Il paese che fabbrica le bambole di pezza

1. La Repubblica: la Nigeria è un repubblica federale di 36 Stati dell'Africa sud-occidentale. Ha


ottenuto l'indipendenza dagli inglesi nel 1960. Ha un territorio di 923.768 km 2 e una popolazione
che oggi si aggira sui 200 milioni di abitanti (191 mln nel 2017) e un tasso di crescita di 2,5%. La
sua moneta è il naira: 1 euro = 433 naira; 50.00.000 euro = 21.662.,225 (la somma è indicativa di
quanto una “bambola di pezza” nigeriana sulla strada italiana deve versare alla madame per
estinguere il proprio debito del viaggio di sola andata dalla Nigeria all’Italia))

La Nigeria è il paese più popoloso del continente e il settimo Stato al mondo per popolazione. In
Nigeria abita un sesto della popolazione dell'Africa, che attualmente ammonta a circa
1.200.000.000. I nigeriani fra meno di dieci anni, ossia nel 2025, potranno essere circa 230 milioni
(la metà della popolazione dell'intera Europa). È uno dei paesi al mondo che condanna
l'omosessualità con la pena di morte per lapidazione.
2. Storia recente: dal febbraio 2006 il Movimento per l'Emancipazione del Delta del Niger (nel
profondo sud della Nigeria) ha compiuto vari attacchi a strutture petrolifere della regione.
2.1 Le compagnie petrolifere internazionali operano nel paese ((Nigerian National
Petroleum Company con capitale di maggioranza rispetto alle altre, Shell, ELF, AGIP, Chevron,
Total and Exxon) tramite Joint Venture (= unione di compagnie). Alcune Ong (Amnesty
International e Environnemts Rights Action dell’ONU), e le inchieste giornalistiche, hanno
denunciato come in Nigeria, sia stato devastato il Delta del Niger, a causa delle fuoriuscite di
petrolio dagli oleodotti che hanno contaminato falde acquifere, corsi d'acqua, foreste, mangrovie e
campi coltivati dai quali le comunità territoriali traggono il sostentamento.
Le fuoriuscite sono causate in genere dalla pratica consolidata di prelevare abusivamente il
petrolio dagli oleodotti praticandovi dei fori in località remote e non sorvegliate, per poi venderlo al
mercato nero. Lo compagnie petrolifere sono responsabili, con la copertura del governo nazionale,
per i gravi e ripetuti abusi perpetrati e la Corte di Giustizia della Comunità economica degli Stati
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dell'Africa occidentale (Ecowas, dicembre 2012) sottolinea l'esigenza per il governo stesso di
riportare tali società alle proprie responsabilità.
2. In Nigeria è ancora estensivamente praticato il gas flaring. Si brucia il gas naturale in
eccesso estratto insieme al petrolio, perché risulterebbe altrimenti troppo costoso costruire
infrastrutture adeguate per trasportarlo nei luoghi di consumo. Il gas combusto genera una fiamma
sopra le torri petrolifere, un processo fortemente inquinante per l'atmosfera, liberando ingenti
quantità di anidride carbonica, costringendo le popolazioni alla fuga e alle migrazioni, soprattutto
verso l’Italia, 36.000 i nigeriani sbarcati in Italia nel 2016 dei quali 11.000 ragazze ridotte poi a
bambole di pezza (il 90%).
3. Le città principali sono concentrate nelle pianure del sud. Il rilievo si spegne
progressivamente verso la fascia costiera, profonda in media 60–70 km, nella quale spicca la vasta
superficie deltizia del Niger (circa 25 000 km²), che ha un fronte di 350 km ed è solcata da
numerosi rami del fiume, i cosiddetti Oil Rivers, "fiumi dell'olio", perché attraversano una zona
ricca di palme da olio. La Nigeria è approssimativamente divisa in queste tre regioni dai fiumi
Niger (da nord-ovest verso sud) e Benue (da nord-est verso sud), che percorrono il paese per poi
confluire al centro, e uniti scorrono verso sud in direzione dell'oceano Atlantico, al cui incontro
creano il delta del Niger.
3. Etnie: la grande varietà di lingue, costumi e tradizioni tra i 250 gruppi etnici nigeriani danno al
paese una ricca diversità. Il gruppo etnico dominante nel nord è quello degli Hausa-Fulani di
religione islamica. La popolazione Yoruba è predominante nel sud-ovest. Le popolazioni
meridionali sono in maggioranza di religione cristiana. Yoruba, Hausa-Fulani e Igbo formano i
cosiddetti Big Three che hanno caratterizzato la conflittualità politica e militare di tutta la storia
indipendente nigeriana, a partire dal 1960. La questione fondamentale riguardava l'allocazione delle
risorse e la suddivisione dei poteri a livello politico-militare tra il Nord e il Sud, questione che ha
sempre visto uno squilibrio favorevole al nord musulmano, in contrasto con la maggior produttività,
emancipazione culturale ed imprenditoriale del sud cristiano(l’esempio maggiore è la guerra del
Biafra del 1967, tentativo di secessione della regione sud-orientale abitata dall'etnia Igbo). La
frammentazione della Federazione Nigeriana ha portato dalle 3 macro-regioni post-indipendenza
ad un totale di 36 stati odierni. La Nigeria conta 10 città con una popolazione superiore al milione,
tra cui Benin City, 2.406.697 ab., città e periferie urbane incluse.
4. Religione: secondo recenti stime, il 50,4% della popolazione nigeriana aderisce all'Islam
(soprattutto sunnita, fedele alla Tradizione – la Sunna, la corrente maggioritaria nell'islam mondiale
- al 90% - sostenitrice dell'elezione del califfo e non di una tradizione di autorità emanante dalla
tradizione genealogica del profeta - gli sciiti). Il più importante sultanato musulmano è Sokoto, il
cui sultano è ufficialmente la massima autorità islamica del Paese. Il Cristianesimo è praticato dal
48,2% della popolazione (74,1% protestanti, 24,8% cattolici, 0,9% altri cristiani). Aderiscono
all'Animismo e ad altre religioni l'1,4% della popolazione. Gli Hausa-Fulani che vivono nel nord,
sono in maggioranza di religione islamica. Oltre la metà degli Yoruba (che vivono nel sud-ovest) è
di religione cristiana e circa un quarto islamica, mentre la parte restante segue le religioni animiste
tradizionali. Gli Igbo sono in grande maggioranza cristiani, e costituiscono il gruppo etnico
prevalente nel sud-est.
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5. La lingua: la lingua di comunicazione utilizzata tra persone di etnie diverse è l'inglese,


prevalentemente in una versione semplificata (una forma prossima a una lingua dialettale mista
della parlata locale con l’inglese). Hausa, yoruba e igbo sono i dialetti nigeriani più parlati.
6. L'economia nigeriana: è la 26ª economia mondiale per PIL nominale (Prodotto Interno Lordo)
ed è la prima del continente africano. Il settore agricolo, sceso dal 35% al 22%, non ha tenuto il
passo con la crescita degli altri settori e il Paese, da esportatore netto di cibo, è diventato
importatore netto (attualmente nella zona del Nord occupata da Boko Harma è presente una grave
carestia che affligge 2,5 milioni di persone). Il settore manifatturiero (il terzo per grandezza del
continente) serve larga parte dell'Africa occidentale, anche se pesa solo per il 6,8% del PIL. C’è un
legame speciale con l’Italia per le rimesse tramite la Western Union: «Western Union possiede la
fetta di mercato maggiore in Nigeria (70-80%) e un contratto in esclusiva con First Bank of Nigeria
per il trasferimento di soldi» recita un rapporto della Banca Mondiale «ma soprattutto è il maggiore
veicolo di trasferimento delle rimesse, che provengono principalmente dall’Italia a Benin City, dove
i soldi vengono investiti nel crescente business edilizio» (18 novembre 2016, Foundation for
Africa). Sono soldi, molti soldi quelli che entrano in Nigeria tramite la tratta: il denaro sporco è
riciclato nell’edilizia! Un business tipico delle mafie internazionali, comprese quelle nigeriane!
Dall’edilizia in Benin-City nasce la tratta delle donne nigeriane!

7. Petrolio e servizi: nonostante sia considerata una delle maggiori esportatrici di petrolio, la
Nigeria genera soltanto il 2,7% del produzione mondiale e il settore petrolifero rappresenta solo il
14,4% del PIL. In crescita sostenuta è il settore terziario, che ha raggiunto il 52% del PIL: in
particolare, si è osservata la crescita dei settori bancario, cinematografico (la Nollywood con molte
sue produzioni di stampo pornografico e di pessimo gusto) e delle telecomunicazioni (quest'ultimo
salito all'8,7% del PIL).
8. Le risorse minerarie includono, oltre al petrolio, carbone e stagno. I principali prodotti agricoli
sono olio di palma, cocco, agrumi, mais e canna da zucchero. Nel 1960 la Nigeria, un tempo nota
come il Paese degli "oil rivers", era il primo produttore ed esportatore mondiale di olio di palma, ma
all'inizio degli anni ottanta ne è diventato un paese importatore. Nel 1984 ha importato 110.000
tonnellate di olio di palma dalla Malesia e l'anno successivo ha stipulato un contratto di
approvvigionamento a lungo termine con questo Paese. La produzione di arachidi è crollata a
partire dal 1975 e gli enti di commercializzazione dell'arachide, che nel 1972 avevano acquistato
circa 454.000 tonnellate di questo prodotto, nel 1978 ne hanno acquistate 50. m. afr. Una
produzione agricola messa sulla china di una catastrofe! 85 milioni di nigeriani vivono con 2 $ al
giorno e altri 14 milioni sono ridotti alla fame!
Una domanda: come uscire e sopravvivere a questo marasma sociale e economico?
Pino Locati m. afr.

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