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RIASSUNTO
Capitolo II: GLI UOMINI SULLA TERRA 2
1. MIGRAZIONI IN MASSA 3
3. MIGRAZIONI INTERNE 5
4. MIGRAZIONI TEMPORANEE 6
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SABIOTE
SITUAZIONE 8
POPOLAZIONE 9
ECONOMIA 10
ISTORIA 13
TRACCIATO URBANO 14
LE CASE 16
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BIBLIOGRAFIA
RIASSUNTO
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Capitolo II: GLI UOMINI SULLA TERRA
1.- Aree ad altissima densità, con più di 200 abitanti per kmq
(isola di Giava, Cina...)
2.- Aree ad alta densita, con più di 100 abitanti per kmq (Cina,
Giappone, zona indiana, zona dell’Europa centro-atlantica, valle del
Nilo...)
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4.- Aree a mediocre densit’a, da 10 a 50 ab per kmq (peninsula
Iberica, peninsola Balcanica, Russia fino al 60º parallelo...)
1. MIGRAZIONI IN MASSA
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b) Migrazioni di popoli
Gli indoeuropei iniziarono nel millennio II a.C migrazioni in due fronti:
- Per l'est arrivarono dal Punjab e per l'ovest finirono in Europa centrale fino ad
arrivare dalla Spagna.
Le migrazioni di paesi germanici ebbe una gran importanza nella formazione del
quadro etnico dell'Europa.
Ed infine, dobbiamo menzionare che in Spagna, come in Italia, le migrazioni non
ebbero tanto effetto come in altre zone, e dette migrazioni ebbero meno influenza
etnica.
c) Migrazioni coatte
Possiamo parlare di due tipi di emigrazioni in questo comma che sono i seguenti:
- Emigrazioni per obbligo (schiavi)
- Emigrazioni per la guerra.
In quanto alle emigrazioni per obbligo dobbiamo menzionare gli schiavi. Un
chiaro esempio di queste emigrazioni forzose è quello che sorse dietro la scoperta
dall'America dove gli schiavi erano sfruttati.
Ed in quanto alle emigrazioni per guerre, le persone emigravano cercando zone
dove Lei non vedesse affettati ed a causa della post-guerra (fame, povertà, eccetera).
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Infine, dietro l'I Guerra Mondiale, Stati Uniti, dovette chiudere le frontiere in
quanto all'immigrazione dovuto alla quantità di persone che pretendevano di entrare nel
paese.
b) Migrazioni internazionali
La principale caratteristica delle migrazioni internazionali è che si oltrepassano le
frontiere politiche tra stati, non suolo le frontiere fisiche.
Esistono grandi emigrazioni verso la Francia dietro l'I Guerra Mondiale che arrivò
alla numerosa cifra di due milioni di stranieri in appena 10 anni.
3. MIGRAZIONI INTERNE
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La popolazione rurale discende sempre di più in tutto il mondo. Una causa di ciò è
la ricerca di lavoro in città con più sviluppo industriale.
È differente lo spopolamento anche secondo il paese del che parliamo. Lo
spopolamento è più basso in India, Cinga o Brasile, dovuto alla deficienza di
macchinario ed al lavoro di opera. In questi paesi la manodopera è fondamentale.
4. MIGRAZIONI TEMPORANEE
a) Alpeggio e transumanza
Un altro tipo di emigrazione è il relazionato con compiti o lavori temporanei e
lavori agrari, come per esempio la vita pastorale. Queste migrazioni normalmente sono
alla montagna o la pianura, con clima relativamente lieve per l'inverno.
Parlando dei lavori temporanei o per stazioni, con questo sorge il passo dalla
proprietà comune alla proprietà privata.
Infine, con questi lavori ed emigrazioni, dobbiamo parlare della transumanza, che
consiste nel lavoro agricolo che si realizza per stagioni in ambienti complementari ma
che sono lontani. Questo tipo di lavoro normalmente non attrae alla popolazione.
b) Migrazioni stagionali
Come menzionavamo prima, i lavori agricoli stanno caratterizzati essenzialmente
per stazioni. Questo si va oggigiorno riducendo grazie alla meccanizzazione
dell'agricoltura. Per esempio, molto italiani in inverno andavano a lavorare all'Argentina
approfittando degli investimenti stagionali. Ma coi progressi tecnici, ogni volta è meno
necessaria l'arrivo di immigranti per realizzare questo tipo di lavori.
Dobbiamo dire anche che il ritmo stagionale è caratterizzato in gran parte per
l'attività turistica, poiché il flusso della clientela fa che sia molto necessaria la
manodopera in zone turistiche come nella costa, spiaggia, etc.
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c) Spostamenti pendulari
Normalmente gli spostamenti di popolazione sono soggetti allo squilibrio tra zone
deboli e forti poiché la gente cerca lavoro in zone più prosperi e si ha bisogno di
manodopera. Se tra la zona forte ed il debole esiste una gran distanza, questo si tradursi
in spostamenti di popolazione.
Se la distanza non è maggiore di 60-80 km, la manodopera normalmente si muove
dal posto di residenza al lavoro senza arrivare a muoversi definitivamente. Di lì il nome
di migrazioni pendolari perché vanno sempre e vengono.
SABIOTE
SITUAZIONE
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POPOLAZIONE
In quanto alla
distribuzione della
popolazione sull'area urbana di
Sabiote, se suolo prendiamo in
considerazione la zona abitata,
vediamo che la popolazione si
sente relativamente dispersa.
Questo si deve soprattutto al tipo di abitazioni (consistente quasi nella sua totalità in
case unifamiliari di varie piante) ed all'assenza di blocchi di piani.
ECONOMIA
Entre 6 y 19 trabajadores 20
De 20 a más trabajadores 1
Transportes
Vehículos turismos. 2003 1.158
Autorizaciones de transporte:
33
mercancías. 2006
Turismo
Restaurantes. 2009 3
Hoteles. 2009 2
12
Casas Rurales. 2009 4
Plazas en hoteles.
80
2009
Plazas en C.Rurales.
30
2009
Otros indicadores
Inversiones realizadas en nuevas
149.498€
industrias. 2005
Mercado de Trabajo
Paro registrado. Mujeres. 2006 79
13
Trabajadores eventuales agrarios
85
subsidiados: hombres. 2005
ISTORIA
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Prima di descrivere la tipo distribuzione degli edifici in Sabiote, è
necessario fare una piccola rassegna storica per comprendere la cosa
migliore.
TRACCIATO URBANO
Una volta fatto questo percorso per la storia del paese, sarà facile identificare le
differenti zone del piano urbano di Sabiote, come l'epoca della sua costruzione.
Come succede con la maggior parte degli insediamenti in Europa, nella
morfologia della cittadina si distingue il centro storico dove si trovano il municipio, la
chiesa ed il resto di edifici principali. Tuttavia, nel caso di Sabiote, il centro storico non
concorda col centro urbano come è di sperare; questo si deve a che le caratteristiche
orografiche non lo permettono e dovuto a ciò il paese si è andato estendendo durante
l'unico versante della collina che lo permette.
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I paesi antichi seppero approfittarsi di questa enclave da dove si scorge tutta la
provincia, quello che significa, tra altre cose, una maggiore protezione fronte nemici.
Nel tracciato attuale, i resti visibili più antichi che si conservano, benché suoli di un
modo vestigiale, procedono dell'epoca romana. Parliamo del castttello (ricostruito e
modificato per arabi e cristiani) della che suolo rimane una torre e di un piccolo
frammento della Via Salaria.
Più notevolmente possiamo apprezzare la
zona costruita sotto la dominazione araba,
consistente nei resti dell'antica cittadella che fanno
parte del castello-palazzo (1), le muraglie,
l'orientazione delle chiese (8, 30) verso la Meca ed
il quartiere dell'Albaicín (14), caratterizzato per il
tracciato disuguale e quasi labirintico delle sue
strette strade, dove si conserva lo stile
architettonico arabo nei portici delle facciate, nei
pati interni e nella calce delle pareti. Una
caratteristica molto comune nei bianchi paesi
dell'Andalusia.
A
partire dalla
riconquista
Cristiana
fino ad
avanzato il
LE CASE
La forma delle abitazioni del centro storico segue alcuni modelli caratteristici,
comuni alla maggioranza del resto di paesi e casali della provincia.
Le case dell'albaicín, si distinguono per essere edifici di piccola altezza, di due
piante come massimo, con le pareti della facciata ed i pati interni fatti in mattone crudo
e pietra coperta di calce. La struttura della
porta, sorprendentemente bassa, questo
sopportata per un'architrave di legno ed in
occasioni due stipiti ornamentali fioriti con
motivi mudéjar ad entrambi i lati della
porta, questa ultima fabbricata in legno. Le
finestre e balconi normalmente sono piccoli,
con una grata di acciaio verso fuori nel caso
delle finestre ed una ringhiera nel caso dei
balconi (entrambi gli elementi normalmente
si adornavano con piante e fiori). La
distribuzione delle stanze è molto variabile,
tenendo in conto l'irregolarità degli
appezzamenti e le continue modificazioni effettuate negli edifici. Si è arrivato perfino a
dare il caso di case di due piante che montano la sua seconda pianta sulla prima pianta
della casa annessa. In generale, i soggiorni li conformano un'anticamera, salone, patio
interno, cucina, toilette abbastanza rudimentali e camere da letto nella pianta superiore,
ma inoltre possono esistere stalle o recinti utilizzati per la bimba di animali, granai e
cantine per l'olio ed il vino. I materiali utilizzati sono sempre pietra, legno e mattone
crudo. La calce e la pietra servono come termoisolante, conservando la casa fredda in
estate. Nel caso del suolo, esistevano grandi lastre di pietra a modo di pavimento.
Ovviamente, oggigiorno rimangono poche case che non abbiano riformato
completamente il suo interno, per forza o per estetica. Anche cosí, la struttura essenziale
di quartiere arabo si conserva, quello che lo trasforma nella seconda albaicín più
importante della Spagna, dopo il quartiere omonimo ubicato a Granada.
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I palazzi rinascimentali mostrano
una facciata semplice dove prevale la
linea retta e la simmetria; le finestre e
balconi sono alti e la porta principale,
fatta in legno, è fiorita con colonne e
rilievi di motivi classici e florares.
Nell'interno, può avere fino a tre piante
ed un patio in occasioni delimitato per il
resto dei soggiorni (patio andaluso) o per
un chiostro, come succede col patio del
convento. Le sale sono ampie e
luminose, disposte regolarmente durante
un corridoio, con alcuni stanze che a suo
tempo servì per alloggiare i lavoratori, stalle, toilette e cantine sotterranee. I materiali
continuano ad essere pietra e legno, benché sparisca il mattone crudo e la calce. In
quanto al resto delle case rinascimentali di minore volume, seguono la disposizione
regolare propria dell'epoca. Sono case di medio volume o antichi palazzi divisi.
All'interno di alcune di esse, si conservano resti di antiche chiese e palazzi, che servono
come muri od ornamenti delle nuove case. Nella storia recente, tornò ad utilizzare la
calce in alcuni facciate rinascimentali, benché ciò supponesse l'occultamento di blasoni
e rilievi che si stanno rimettendo attualmente.
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Il resto di case all'interno del recinto murato, sono di nuova costruzione,
completamente rimodellate ed adattate alle nuove tecnologie. Sono costruite di mattone,
cemento e cemento e non c'è un interno predefinito. Orbene, la facciata deve essere
bianca o di pietra e le porte di legno affinché l'ambiente non si veda affettato.
Anche le muraglie e torrioni di Sabiote fanno
parte di alcuni edifici. Possono apparire facendo parte
della facciata, attraversandoli o demarcando certe parti
della casa nel caso dei torrioni, all'interno dei quali può
avere camere da letto, saloni, o semplicemente scale.
Questo ha permesso di mantenere in piede la
maggioranza della forza benché alcuni tele si sentono
nascoste, come già ho detto, dentro le proprie case.
Se usciamo dalle muraglie, troviamo alcuni
palazzi rinascimentali e barocci, oltre ad edifici
emblematici come il municipio, la Chiesa di Santa
María ed il convento annesso a lei. Il resto di
edificazioni, corrispondono già con la nostra epoca e
non rispondono a nessun canone concreto. Sono case unifamiliari di varie piante,
costruite su un piano più o meno regolare e fatte di mattone e cemento principalmente.
Una menzione speciale merita la piazza di tori, del S.XIX con la sabbia di piana
circolare è come abitudine, ma integrata col resto di abitazioni della mela.
Esistono caratteristiche comuni a tutte le abitazioni del centro storico, come è la
ribasso inclinazione dei tetti, all'essere un territorio dove appena nevica e dove la
stazione di pioggia è più o meno marcata ed i pati interni più o meno grandi, per
sfruttare al massimo le ore di sole che sono abbastanza in Andalusia.
BIBLIOGRAFIA
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• P. DAGRADI, “uomo ambiente società, introduzione alla geografia
umana”, temas II, IV y VIII, Patron, Bologna 1995.
• www.sabiote.com
• http://wikanda.jaenpedia.es/wiki/Sabiote
• http://www.librosvivos.net/smtc/PagPorFormulario.asp?
TemaClave=1008&est=5
• http://serrano.iespana.es/serrano/pueblos/images/sabiote.jpg
• http://bo.kalipedia.com/geografia-espana/tema/andalucia.html?
x=20080728klpgeodes_1.Kes
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