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INTRODUZIONE
I primi sistemi di controllo elettronico erano di tipo centralizzato, dove una ECU – o Nodo -
di elaborazione centrale, collegata a sensori e attuatori, provvedeva alla elaborazione di
tutte le funzioni di gestione sul processo sotto controllo (ad esempio la gestione del
motore).
I collegamenti tra i vari sensori e attuatori distribuiti sul veicolo erano complessi;
qualunque modifica al sistema, ad esempio l’applicazione di un nuovo dispositivo
elettronico, richiedeva significative modifiche all’impianto e questo, fino a pochi anni fa,
riguardava sia i processi industriali che i sistemi di controllo degli autoveicoli.
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RETI DI COMUNICAZIONE AUTOMOTIVE
Negli ultimi anni lo sviluppo della tecnologia di comunicazione automotive ha determinato
un utilizzo crescente di sistemi in grado di interagire e scambiarsi informazioni modificando
il loro comportamento in funzione dei dati ricevuti.
CAN (acronimo di Controlled Area Network): è stato sviluppato nel 1986 in Germania,
presso la Robert Bosch Gmbh. Il CAN è un bus seriale progettato per reti interne al
veicolo; dal punto di vista elettrico adotta una coppia di fili incrociati per la comunicazione
ed è stato espressamente progettato per offrire una soluzione affidabile anche in ambienti
rumorosi e sottoposti ad interferenze di tipo elettromagnetico. In un veicolo possono
essere presenti più istanze di CAN bus: per esempio il controllo dei finestrini e dei sedili è
normalmente eseguito da un CAN bus a bassa velocità, mentre la gestione del motore ed
il controllo dei freni richiedono un CAN bus ad alta velocità. Occorre notare che si possono
trovare applicazioni del CAN bus non soltanto nel campo automotive, visto che esso si è
guadagnato una considerevole importanza anche nei settori dell’automazione industriale,
dei sistemi aerospaziali, e della domotica. La massima velocità supportata è pari ad 1
Mbps per distanze fino a 40m, 125 Kbps per distanze fino a 500m, e 50 Kbps per distanze
fino a 1000m.
SAE J1850: questo bus, sviluppato nel 1994, è principalmente utilizzato per applicazioni
diagnostiche e condivisione dei dati su veicoli fuoristrada e stradali. Esistono due tipi di
implementazioni del bus SAE J1850:
● un’implementazione basata sull’utilizzo di una coppia di fili differenziale in grado di
fornire una velocità pari a 41.6 Kbps con una modulazione di tipo PWM;
● un’implementazione basata sull’utilizzo di un singolo filo in grado di fornire una
velocità pari a 10.4 Kbps con un sistema di trasmissione VPW (Variable Pulse
Width).
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di pioggia e temperatura. Per tutti questi tipi di applicazioni, non sono richieste funzionalità
quali elevata velocità, ridondanza, oppure tolleranza ai guasti. La massima velocità
ottenibile con un bus LIN è pari a 19200 bps con una lunghezza dei cavi fino a 40 metri,
ma esso supporta anche le velocità di 2400 e 9600 bps. Dal punto di vista elettrico, il bus
LIN è basato su un’interfaccia UART ad 8 bit, e supporta un’architettura di tipo Single
Master/Multi Slave. Con questa architettura, l’aggiunta o la rimozione di un nodo comporta
delle conseguenze soltanto sul nodo Master: i nodi Slave non vengono influenzati in alcun
modo. Un’altra caratteristica del bus LIN è che il nodo Master è in grado di sincronizzare
tutti gli Slave, per cui non è necessaria la presenza di un clock od oscillatore esterno. Per
tutti questi motivi, il bus LIN può essere considerato come una soluzione a basso costo.
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RETE DI COMUNICAZIONE CAN
È un sistema di comunicazione digitale seriale, noto anche come CAN bus, sviluppato in
ambito automobilistico e poi utilizzato anche nei settori navale e industriale, in grado di
gestire sistemi di controllo distribuiti di tipo real-time con un elevato livello di sicurezza e di
integrità dei dati trasmessi.
Il CAN bus fu sviluppato nell’86 da Bosch su richiesta Mercedes affinché i vari dispositivi
elettronici presenti nelle automobili potessero comunicare tra loro senza che questo
determinasse un complesso e consistente incremento di cavi e connessioni.
La figura evidenzia la trasmissione della temperatura motore (50 °C) dal sistema gestione
motore al gruppo strumenti.
In realtà, il messaggio è inviato su linea CAN e giunge a tutti i nodi presenti sulla linea
(ABS, SRS, etc.); solo il gruppo strumenti al quale è destinato, però, lo riconosce come
suo e lo elabora per visualizzare la temperatura motore sull’apposito indicatore.
L’unità di misura della velocità di trasmissione nel caso di trasmissione binaria – cioè
quando è presente un livello alto e uno basso - è il bps (bit per secondo) che indica
appunto quanti bit al secondo sono trasmessi lungo la linea.
In questo contesto, il bit, definito anche unità elementare dell’informazione trattata da un
elaboratore elettronico, rappresenta l’unità di definizione di uno stato logico; la
rappresentazione logica del bit è data dai soli valori 0/1.
Cosicché, ad esempio, se nella nostra linea CAN abbiamo una trasmissione dati di 1
Mbit/s, cioè 1.000.000 bit/s, avremo (1.000.000:8) Byte/s equivalenti a 125 kByte/s.
La necessità di usare tali appare chiara se si pensa, ad esempio, che lo standard USB 2.0
può raggiungere velocità di 480 Mbit/s, equivalenti a 60 MByte/s.
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COLLEGAMENTO CAN
Il collegamento fisico tra le varie unità elettroniche è realizzato mediante due fili intrecciati
tra loro, denominato doppino.
Nella trasmissione dei segnali, un serio problema è rappresentato dalle Interferenze Radio
Frequenza (RFI), disturbi captati dal cablaggio che unisce i nodi del sistema e generati
dagli apparati elettrici ed elettronici che oggi ci circondano.
La prima linea di difesa consiste nello schermare i cavi con un conduttore metallico (calza
o strisce avvolte) poi messo a terra, realizzazione questa che presenta dei limiti (come la
necessità di collegare a massa sia l’inizio che la fine del cavo elettrico), per compensare i
quali si utilizza la tecnica differencial che sfrutta due cavi: sul primo viene inviato il segnale
trasmesso come positivo, sull’altro lo stesso segnale trasmesso in negativo.
I disturbi saranno presenti in entrambi i cavi e avranno valori uguali: il ricevente non deve
far altro che la differenza tra i due segnali in modo che il rumore risulti nullo.
Questo metodo funziona bene solo se sui due cavi c’è lo stesso disturbo; per questo
bisogna che i cavi occupino lo stesso spazio fisico e per una corretta approssimazione si
avvolgono i due cavi insieme.
Il doppino è composto da due linee, una alta H (High) e una bassa L (Low).
Per rappresentare il bit “0”, entrambe le linee restano a 2,5 V (la loro differenza è di 0 V).
Il valore logico “1” viene rappresentato portando la linea H a 3,5 V (rispetto a massa) e la linea L a 1,5 V (con
differenza di potenziale tra le due linee di 2 V).
TERMINAZIONE BUS
La linea CAN bus ISO deve essere elettricamente chiusa a prescindere dalla sua velocità
- soprattutto se il collegamento è ad alta velocità - e questo viene fatto usando un resistore
di 120 Ω ad ogni fine bus.
Il cavo deve necessariamente avere impedenza nominale di 120 Ω; un’impedenza
compresa tra 108 e 132 Ω è consentita.
La terminazione ha un duplice scopo:
• Rimuovere il segnale di riflessioni, ovvero falsi segnali, alla fine del bus
• Garantire un livello di segnale (DC) corretto.
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Nota:
L’impedenza è una grandezza fisica vettoriale che rappresenta la forza di opposizione di
un bipolo al passaggio di una corrente elettrica alternata.
Nel caso della corrente continua, utilizzata per il messaggio CAN, l’impedenza è uguale
alla resistenza (resistenze da 120 Ωalla fine dei bus).
MESSAGGI CAN
Viene inviato da un nodo che risulta busy (occupato) per ritardare la trasmissione del
Overload Frame pacchetto successivo.
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Lo standard CAN utilizza messaggi brevi: l’utilità di carico massimo è di 94 bit.
Non vi è alcun indirizzo esplicito nei messaggi è il loro contenuto a determinare
implicitamente il loro indirizzo.
La circolazione dei dati sulla linea seriale di tipo CAN è possibile solo se viene adottato un
“protocollo di trasmissione”, che è l’insieme di regole che permettono la comunicazione tra
due o più “unità elettroniche” dette NODI mediante lo scambio di informazioni o “pacchetto
dati”.
nel frame
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1. (NBC) Nodo Body Computer 11. Attuatori NCM
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Gestione degli errori
Il CAN è stato sviluppato principalmente per l’applicazione automotive; una delle sue
caratteristiche è dunque l’efficienza nella rilevazione e nella gestione degli errori, elemento
critico in questo campo.
I nodi CAN hanno la capacità di rilevare un errore e di passare in una modalità adeguata
allo stato operativo in cui si trova l’interfaccia, che può addirittura disattivarsi (bus-off).
Nessuna stazione CAN difettosa può bloccare la rete per un progressivo deterioramento
dovuto alla rilevazione di un certo numero di errori.
Il nodo CAN è anche in grado di rilevare disturbi provocati dalle tolleranze di
funzionamento dell’oscillatore e modificare il comportamento di conseguenza, cioè
risincronizzarsi.
Ogni nodo può avere un differente istante di campionamento e quindi per effetto del
disturbo può verificarsi che due nodi, A e B, leggano due livelli logici differenti.
1 CAN_H interrotto
2 CAN_L interrotto
3 CAN_H in corto a tensione batteria
4 CAN_L in corto a terra
5 CAN_H in corto a terra
6 CAN_L in corto a tensione batteria
7 CAN_L in corto con filo CAN_H
8 CAN_H e CAN_L interrotto nella stessa posizione
9 Perdita di connessione alla rete di terminazione
10 Messaggio CAN non ricevuto/mancante su linea bus
11 Messaggio CAN errato o mancante da nodo esterno
Con i guasti 9, 10 e 1, il bus sopravvive ma alcune unità sono escluse dal sistema.
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ANALISI RETE CAN SU PRESA DIAGNOSI
Nota:
Lo schema riportato è di tipo generico.
In caso di intervento su una vettura specifica, consultare gli schemi specifici del
costruttore.
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CASO 1
INTERRUZIONE LINEA CAN SU MODULO TESTATA (RADIO)
Il sistema è pienamente funzionante, tranne che per il modulo radio che non ricevendo il
messaggio di inizializzazione rimarrà spento.
Dal momento che il modulo radio è anche collegato alla linea MOST non sarà attivo
neanche il collegamento Bluetooth del telefono e l’eventuale navigatore satellitare.
Nota:
Se si controlla la rete CAN dalla presa diagnosi, non sarà possibile rilevare l’interruzione
misurando la resistenza in quanto le resistenze di carico (da 120 Ohm) si trovano sul
gruppo strumenti e sul Body Computer che risultano ancora collegati.
Solo in caso di interruzione sulle dorsali vettura (linee CAN che collegano direttamente le
due unità elettroniche) sarà possibile rilevare eventuali interruzioni.
Se uno dei valori è superiore o uguale a 200 KΩ, il collegamento è interrotto e sarà
necessario controllare il cablaggio per rilevare il punto di interruzione.
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CASO 2
Un’interruzione sulla linea o su uno dei collegamenti determinerà valori non corrispondenti
e almeno in una misura il valore di tensione sarà uguale a 0 V.
In questo caso effettuare il test di continuità.
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FUNZIONE DI RICONOSCIMENTO CENTRALINE
Questa procedura deve essere utilizzata ogni volta che si renda necessaria la sostituzione
di una centralina che sfrutta la connessione al bus CAN.
La sostituzione deve essere effettuata solo con una centralina originale ordinata in base al
numero di telaio dell’auto fornito al momento dell’ordine. Non scambiare mai le centraline
tra vetture diverse.
Le centraline sono codificate infatti in base al numero di telaio.
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ELEMENTO RETE STATO CENTRALINA SIGNIFICATO
Il sistema è configurato
OK correttamente e non presenta
errori
Segnala l’anomalia causata
dall’impossibilità di ricevere
dati o informazioni dal CAN
Errore CAN BUS della rete. In generale,
quindi, indica il mancato
ricevimento di dati di scambio
Body computer (SERVER) con una o più centraline.
Indica la presenza di errori
specifici relativi ai segnali in
ingresso e in uscita, o alle
funzioni svolte dal sistema in
Errori esame e presenti nella
centralina oggetto del controllo
(in questo caso il body
computer)
Il sistema è configurato
OK correttamente e non presenta
errori
Segnala l’anomalia causata
dall’impossibilità di ricevere dai
o informazioni dal CAN BUS
Errore CAN della rete. In generale quindi
indica il mancato ricevimento
di dati di scambio con una o
più centraline.
Indica la presenza di errori
specifici relativi ai segnali in
ingresso e uscita, o alle
Porta baule (NODO) funzioni svolte dal sistema in
Errori esame e presenti nella
centralina oggetto del controllo
(in questo caso la centralina
porta baule)
Indica che la centralina è
prevista ma che non viene
rilevata come attiva. La
situazione potrebbe essere
determinata dalla mancata
Non attiva
configurazione della centralina
stessa o da problemi di
mancato funzionamento
causati da anomalie elettriche
es alimentazione
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Indica che la centralina
elencata nella lista proposta
dal programma non è prevista
- - nella
configurazione/allestimento del
modello di vettura
Il sistema è configurato
OK correttamente e non
presenta errori
Segnala l’anomalia causata
dall’impossibilità di ricevere
dai o informazioni dal CAN
BUS della rete. In generale
Errore CAN
quindi indica il mancato
ricevimento di dati di
scambio con una o più
centraline.
Indica la presenza di errori
specifici relativi ai segnali in
ingresso e uscita, o alle
Quadro strumenti (NODO) funzioni svolte dal sistema
Errori
in esame e presenti nella
centralina oggetto del
controllo (in questo caso la
centralina porta baule)
Indica che la centralina è
prevista ma che non viene
rilevata come attiva. La
situazione potrebbe essere
determinata dalla mancata
Non attiva configurazione della
centralina stessa o da
problemi di mancato
funzionamento causati da
anomalie elettriche es
alimentazione
In generale è possibile avere una indicazione sullo stato della rete, verificando la
condizione dell’odometro. Infatti se questo si presenta nella condizione lampeggiante,
indica che almeno una centralina connessa alla rete CAN non è correttamente configurata.
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Altri controlli sulla rete CAN
Coma abbiamo visto la linea CAN è composta da due canali sui quali viaggiano il segnale
alto CAN H e il segnale basso CAN L.
Il circuito presenta 2 resistenze di terminazione da 120 Ω ciascuna, collocate in due delle
centraline facenti parte della rete.
Questo rappresenta una notevole differenza tra le due tipologie, soprattutto nel caso in cui
si verificasse un guasto.
Ipotizzando che una ECU si guasti oppure smetta di comunicare a causa di un connettore
ossidato o una spinetta lenta, si genererebbero due situazioni molto differenti:
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Per effettuare un controllo sulla rete, si rende necessario dapprima:
1. Verificare l’integrità del circuito
2. Verificare che il segnale viaggi nella maniera corretta
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A seconda della configurazione della linea, i risultati ottenuti possono avere interpretazioni
diverse.
Nel caso in cui i due fili, CAN H e CAN L, fossero in cortocircuito reciproco, la misura di
resistenza risulterebbe pari a 0 Ω.
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È evidente che, a seconda di dove si presenti il guasto, l’effetto potrà essere diverso.
Interpretazione misure rete in parallelo
Misura Esito
60 Ohm Anello principale (azzurro) integro – Derivazioni in
parallelo (rosso) non misurabili a questo livello*
120 Ohm Circuito aperto anello principale (azzurro)
0 Ohm Corto circuito tra CAN H e CAN L
In altre parole, il segnale CAN può viaggiare correttamente ma non è detto che tutte le
centraline possano comunicare.
Le operazioni appena descritte sono state eseguite per mezzo della presa OBD, ma
potevano essere eseguite indifferentemente su un qualsiasi punto del circuito CAN, come
il connettore di una delle centraline facenti parte della rete.
Queste prove possono velocizzare l’individuazione del guasto, soprattutto se supportate
dall’utilizzo di attrezzatura diagnostica e dell’oscilloscopio, strumento a cui dedicheremo
attenzione nei prossimi paragrafi.
Pertanto lo stesso problema su due centraline diverse porterebbe a due guasti molto
diversi tra loro, seppur lungo lo stesso circuito.
Tale configurazione mista serve a definire la priorità che alcune centraline hanno rispetto
ad altre. Rete in serie prioritaria rispetto a quella in parallelo.
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Linea CAN C1 su Fiat 500X
NOTA BENE: A seconda dell’allestimento del veicolo, i moduli ACC, TCM, DTCM ed ESM
potrebbero essere presenti o meno.
Le centraline connesse in serie sono di fondamentale importanza per la marcia del veicolo
e per la sicurezza, quindi se non fossero in grado di comunicare tra loro il rischio sarebbe
maggiore.
Se invece la centralina Infotainment smettesse di inviare dati agli altri moduli, l’unico
effetto sarebbe di non aver a disposizione alcune funzioni legate al comfort.
NOTA BENE: Le centraline ABS e Airbag sono collegate in parallelo alla rete CAN C1, ma per i
motivi di sicurezza di cui sopra si trovano in serie al circuito CAN C2.
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Problemi Rete Can FIAT 500X: Verifica del segnale CAN con oscilloscopio
Questo tipo di segnale viaggia su entrambi i fili costituenti la rete in maniera speculare
rispetto ad un valore di riferimento: tanto aumenta il segnale alto (CAN H), tanto
diminuisce il segnale basso (CAN L).
La velocità con cui questo segnale varia è altissima, quindi per una questione di sensibilità
dello strumento, è preferibile utilizzare un oscilloscopio per controllare l’efficienza della
rete.
Per effettuare la prova, è necessario collegare la sonda sul pin interessato (ad esempio il
pin 6 della presa diagnosi) e il riferimento negativo della sonda al negativo batteria (o a un
qualsiasi punto di massa, pin 4 della presa OBD).
Quadro On
Motore Off
Oscilloscopio Volt c.c.
Sonda 1 Pin 6 presa OBD (CAN H)
Rif. negativo Sonda Pin 4 presa OBD (massa elettrica
Sonda 2 Pin 14 presa OBD (CAN L)
Rif. negativo Sonda Pin 4 presa OBD (massa elettrica)
Fondo scala tensione ±5 V
Tempi/div 50 μs/div
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Per quanto detto in precedenza, si può dedurre che questo segnale viaggia in maniera
corretta. Infatti le due forme d’onda risultano perfettamente speculari rispetto al valore di
riferimento di 2,5 V.
Quando il segnale alto (grafico rosso) aumenta di 1 V rispetto al riferimento e arriva a 3,5
V (2,5 V + 1 V), il segnale basso (grafico blu) si porta a 1,5 V (2,5 V – 1 V).
Lo stesso si verifica con il picco del segnale registrato in questa schermata, dove il
segnale alto raggiunge i 4,1 V (2,5 V + 1,6 V) e il segnale basso risulta pari a 0,9 V (2,5 V
– 1,6 V).
Quadro On
Motore Off
Multimetro Volt c.c.
Filo rosso Pin 6 presa OBD (CAN H)
Filo nero Negativo batteria
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I valori sopra riportati non corrispondono all’effettivo andamento dei due segnali mostrati
precedentemente nell’oscillogramma, ma costituiscono un valore medio.
Questo è dovuto alla sensibilità dello strumento, non adatto a rilevare il comportamento
istantaneo del segnale CAN.
In generale:
CAN H + CAN L = 5 V (±0,1 V)
In questo caso, il semplice calcolo proposto fornisce un risultato più che valido:
CAN H + CAN L = 2,94 V + 2,10 V = 5,04 V
NOTA BENE: Il risultato di 5 V dato dalla somma di due valori uguali e pari a 2,5 V
rappresenterebbe una situazione di anomalia, dovuta a 2 possibili cause:
Per la verifica della qualità di un segnale digitale ad alta velocità, lo strumento più idoneo
resta l’oscilloscopio.
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GLOSSARIO
CAN: Control Area Network – Controllo di un’area tra diverse reti di lavoro
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