Lezione 1 – 14 febbraio
Quali sono gli strumenti che venivano utilizzati per leggere un quadro tra 500 e 600 – patrimonio
condiviso e di emblemi, di simboli di elementi allegorici che è messo a disposizione di scrittori e
pittori, affinché attingano per esprimere concetti.
Il concetto di arte che sottende a questo lavoro che facciamo è un concetto di arte non
sovrapponibile a quello dantesco (vedi appunti modulo 1).
Arte con Aristotele l’arte ha una funzione utile, arte come superamento, chi viene dopo supera il
precedente, la perfezione è la perfetta imitazione della natura.
Due concetti di arte: Dante (Aristotele) e Petrarca (Platone) - vai a vedi appunti.
2 SLIDE - soggetti - AMORE DORMIENTE - opere di Caravaggio fine 500, conservato a Firenze
e opera di Autore caravaggesco, Battistello Caracciolo, napoletano, di metà 600, che rielabora
ulteriormente il soggetto di Amore che dorme.
Eros di Caravaggio è tratto dal patrimonio condiviso, tratti distintivi come ali, frecce e faretra.
Amore viene raffigurato come un bambino o come adolescente, ricordiamo la favola di Apuleio -
amore e Psiche.
Nel 600 Marino scrive Adone, con un libro dedicato ai giochi e litigi affettuosi, tra Venere e Amore
(figlio).
Nel secondo quadro non ci sono i tratti distintivi, però ci ricorda Amore di Caravaggio, qui
l’operazione che Battistello fa togliere tutti i simboli che conosciamo e tenere l’idea di amore che
dorme. Propone una ambiguità semantica. È Gesù bambino che dorme o Amore che dorme.
Nel 500 il segno diventa ambiguo. Qui abbiamo la possibilità di incrociare i significati. Qui sacro e
profano stanno insieme, qui sia in letteratura che in pittura.
Che cosa vuole dire, che cosa devo capire, perché devo vedere amore dormiente?
Questi quadri sono quadri da meditazione, da capricci, non sono quadri da galleria, ma sono quadri
che si ripone in una stanza privata, quadri su cui meditare, guardare mosso da qualche pensiero e
ragionamento che il quadro sollecita.
Ian Fabre autore contemporaneo, lavora con questi soggetti, si è sostituito a Cristo nella Pietà e
questa ha il volto della morte. Lui malato.
La cultura 500/600 esca ha una fiducia nel potere visivo delle parole (detto da Sonia Maffei), questo
potere produce immagini di per sé.
La Maffei dice:
Per indicare l’eternità = serpente con la coda nascosta sotto il resto del corpo, chiamato Ureo
in Egiziano, Basilisco in Greco (fonte Orapollo).
Dopo aver capito questo comincia a essere data una nuova funzione ai geroglifici alla luce
del pensiero cristiano. Avviene un’operazione di sincretismo (incontro tra culture) che
produce tutti quei simboli che l’arte e la letteratura, la cultura cristiana si avvale, che
vengono risentimatizzati nella cultura cristiana. (Dante – Inferno - Leone = superbia, perché
è un vizio capitale condannato dalla Chiesa)
IL simbolo egizio di coraggio, vien però risemantizzato nella cultura cristiana in superbia,
ma non solo vediamo nella slide un gargoil, che significa coraggio della chiesa che si
difende dalle eresie, oppure stesso significato di Dante, oppure come Simbolo di San Marco.
Da uno stesso simbolo, segno si possono dipanare diversi significati, tutti attivi. Il
significato si fa molteplice.
Vengono pubblicati questi geroglifici, già accompagnati da incisioni, sono libri che di per sé
affidano alla parola, che raccontano quello che sono i geroglifici. Ma in tanti casi le parole
sono accompagnati dalle immagini
FORTUNA dei Hieroglyphica tra esoterismo e raionalità (Marsilio Ficino vs L.B. Alberti)
Amore dormiente non ha nulla a che fare con i geroglifici, ma ha elementi che hanno a che fare
ancora con i geroglifici
Piero Valeriano
Umanista fondamentale, che nel 1556 pubblica in volume Hieroglyphica, parte da Orapollo e
compone due tomi:
Nel corso del 500 vengono aggiunti altri libri, simboli riguardanti i geroglifici e non solo e si tratta
di risemantizzare la totalità dei fenomeni della natura e del mondo, l’intera classicità e le sue fonti
sono rilette utilizzate il filtro simbolico del vocabolario di Orapollo.
Questo volume diventa importantissimo, perché qualsiasi a qualunque fenomeno naturale o umano
rappresentabile viene associato un significato. Qualsiasi elemento naturale che noi possiamo
raffigurare o di cui possiamo parlare, arriva già carico di un significato che gli viene dato da questa
cultura sincretica, del mondo egiziano d’origine, e il mondo cristiano d’arrivo.
Per capire i significati degli elementi nel quadro Amore dormiente si può andare a cercare nel testo
di Valeriano i diversi elementi.
Faretra
La faretra nella cultura condivisa è un elemento negativo - contenitore di frecce, frecce che in
amore sono fonte a volte di sofferenza.
Progetto d’amore.
Valeriano dice quelli che sono intrappolati in amore e che non vogliono sciogliersi dai vincoli
d’amore, per lo sforzo d’amare (lussuria) cadono addormentati.
Il sonno è la pigrizia che incombe in chiama per lo troppo sforzo di avere amato. È un sonno che p
una profondissima dimenticanza, si dimentica del resto del mondo, quindi un sonno connotato
negativamente, secondo il segno del vizio.
Parliamo di affetti o di passioni, termini che sono sollecitati nella cultura 500/600esca, il 600 è il
secolo in cui nasce il nostro modo di vedere la coscienza interna, il mondo intimo, nasce nel 600.
Un secolo sottovalutato dal punto di vista scolastico, ma noi siamo debitori della nascita del nostro
io, come nido degli affetti e delle passioni. E anche i quadri.
La seconda opera forse è più concigliante, ma cmq ha degli elementi comuni ad Amore di
Caravaggio.
Questi elementi che stiamo valutando tramite Orapollo e Valeriano.
2 Secondo grande repertorio di cui si dota il 500
IMAGINI de gli dei delli antichi di Vincenzo Cartai
- Mitologia classica rivisitata alla luce dell’allegoresi cristiana. Cioè alla luce della tradizione
nata con i padri della Chiesa di interpretazione delle Sacre Scritture
Il più famoso è quello di Cartari, il punto di partenza è Boccaccio tradotto. Questo di Cartari esce
subito in italiano, non in latino, perché si vuole parlare a tutti di questa mitologia cristianizzata, esce
a metà del 500 (1556), esce senza illustrazioni, vuol dire che la fiducia nel potere delle parole di
essere già immagini di per sé nasce proprio da questi repertori.
Tenerne conto quando faremo Marino, la parola che di per sé è immagine avrà una sua definitiva
esplosione, ma se questo può succedere per Marino, è perché nel 500 si è affidata alla parola la
descrizione di immagine e anche il loro il significato di immagini. Questo repertorio di Cartari
almeno per 20 viene pubblicato senza illustrazioni. Pensiamo allo sforzo immaginativo e a tutti i
riferimenti che il lettore e l’artista doveva fare per recuperare immagini d’associare al testo.
Nel 1571 esce un’edizione con le immagini, quindi si comincia ad associare un’immagine a quello
che viene descritto. Sono fondamentali i primi 20 anni dove le parole da sole erano li a dipingere
con la penna, l’ekphrasis era lo strumento della comunicazione.
Lezione 2 - 15 febbraio
Il Cartari - Le immagini degli dei antichi, esce nel 1556 in volgare = italiano, novità, perché è un
trattato di mitologia, rivolto ai colti, non scritto in latino, ma in italiano, affinchè la sua divulgazione
sia più ampia.
Questo volume arriva alla fine di un lungo percorso che la cultura cristiana ha fatto e prodotto nei
confronti della mitologia classica. Un’appropriazione delle immagini antiche risemantizzate in
senso cristiano.
È della seconda metà del 500 anche la riscrittura in versi delle Metamorfosi di Ovidio, Natale Conti
o Giovanni dell’Anguillara sono i due maggiori riscrittori delle Matamorfosi, già descrivendo i miti
di Ovidio con un significato allegorico cristiano.
Metà e fine 500, siamo davvero all’interno di un contesto in cui c’è una sorta di rivisitazione
complessiva di tutto il patrimonio culturale classico, ad usum dei nuovi precetti controriformistici.
Complice il fatto che la stampa pubblica i capolavori della classicità, spesso traducendoli in volgare.
È tale la potenza di questo trattato che cominciano a riscontrarsi delle intere opere o cicli di opere
ispirate a quanto Cartari dice in proposito degli dei.
Slide - La notte con i suoi figli - Guercino e Jacopo Zucchi - Casino Ludovisi - Palazzo Rucellai.
Guercino (la notte i i suoi figli, 1521) nel momento in cui deve raffigurare in una lunetta, relato con
il resto degli affreschi, si ispira a Cartari.
Allegoria della notte con abiti e atteggiamento che ritroveremo in Dürer.
Pittore Jacopo Zucchi - Roma palazzo Rucellaia e abbiamo una volta che raffigura la genealogia
degli dei totalmente ispirata alle descrizioni di Cartari.
Questo sono solo due casi, ma ce ne sono molti altri.
Palazzo Farnese - Caprarola, dove troviamo delle raffigurazioni ispirate al Cartari, e qui troviamo
come interprete degli scritti di Cartari Annibal Caro.
Cartari dice che amore come la dea Ate che cammina sopra le teste e quindi non appoggiando mai i
piedi a terra ha piedi molli/teneri, così anche Amore perché vola. (vedi slide e collegamento al link)
Cartari da una tipologia di Cupido che però Caravaggio e Caracciolo, conoscono la norma, quello
che Cartari consiglia, però scartano alcuni elementi di questa descrizione, come ad esempio i fiori, e
anche la situazione emotiva diversa non è un cupido gravato dalla cupezza caravaggesca, da Cartari
Caravaggio prende il tema delle ali e delle frecce. Il suo Cupido è più livido e cupo su un fondo
buio.
L’amore dormiente che ì Caravaggio fa e poi Caracciolo riprende, è un amore che non è gioia, non è
trionfo. Però il discorso delle ali e delle frecce. Leggiamo ali d’amore.
Cartari fa una premessa, dove indica una differenza tra amore sacro e amore profano, entrambi sono
rappresentanti a due fanciulli. Vediamo Caravaggio l’amore trionfante. Giovanni Bagliore –
rappresentazione di due amori: l’amore sacro che sottomette l’amore laico. Allegoria per dire che
l’amore verso Dio deve spegnere l’amore per il profano. Questo amore profano viene dipindo come
lo dipinse nel Amore dormiente. Le ali di Cartari simbolo di volubilità, mancanza di ragione e
razionalità, che è in tutti gli amanti e Cartari dice anche (nei casi positivi) che chi ama si innalza a
vedere la bellezza e questo elemento lo possiamo collegare all’Amore dormiente ma ricalcolando i
segni perché questo amore dormiente è a terra; gli strali.
Quando Cartari tratta i due elementi iconografici che ci hanno permesso di identificare Amore
dormiente, ne tratta solo per amore celeste/amore divino, però quello che prendiamo in esame noi
non Amore divino.
Servio era una fonte anche per Dante, pubblicato nel 500 (slide 25)
Amore profano bambino fanciullo perché non razionale, perché incapace di articolare un pensiero
compiuto, ma mozzo/imperfetto e le ali simboleggiano la grande volubilità degli innamorati,
persino di Didone che ama Enea ma cmq penso di condannarlo a morte.
Un bambino che dorme (quello di Caravaggio) e che rappresenta quell’amore profano,
irragionevole, pazzo e volubile di cui cartari ci racconta nel richiamo alla mitologia classica
(Didone e Enea).
Altro repertorio fondamentale Repertori per la modernità “Iconologia di Ripa”, Roma 1593
Vero e proprio vocabolario che permette la traduzione dei simboli in parole, e viceversa”
Raffigurazioni di concetti – Illustrato solo dal 1603
La novità è quella di non rappresentare divinità o figure riconoscibili della mitologia, ma i concetti,
quindi è un repertorio che descrive come possono essere raffigurati i concetti, le idee.
Se noi andiamo nei grandi palazzi nobiliari troviamo nelle zone architettoniche come le lunette
troviamo raffigurazioni emblematiche che hanno a che fare con il Ripa, diversi emblemi che
costellano gli affreschi che hanno a che fare con questo sapere condiviso. Importante è che chi
guardava a queste raffigurazioni riconoscesse in qualche modo il loro significato. Qui troviamo
delle descrizioni, delle ecfrasis ispirate nona quadri esistenti, ma descrizioni ideali di come
raffigurare i concetti.
ASSOLUTA IMPORTANZA DELL’ICONOLOGIA vedi slide 27
Queste immagini che crea sono sulla base di studi approfonditi fondendo elementi antichi e
moderni.
Questo trattato è particolarmente rivolto agli artisti e ai letterati, dichiarato sin dal proemio
Ai lettori del 1611 (slide 29)
Via Garibaldi, civico 5 - vediamo delle raffigurazioni emblematiche di concetti, che sono stati
offerti a Bernardo Castello, degli emblemi che gli descrive l’amico letterato Chiabrera in base al
Ripa.
Queste immagini così come vengono descritte e rappresentate hanno a che fare con la cultura
controriformistica del tempo.
Il famoso trattato “Discorso delle immagini” del cardinale Paleotti del 1582 in cui c’è la descrizione
puntuale di come devono essere dipinti i santi, quindi vediamo come si delineano i repertori con
indicazioni precisi su come dipingere lo scibile sacro e profano, e se poi aggiungiamo Higeroglifici
troviamo come in un quadro siano raccolti moltissimi elementi da decifrare.
Ricordiamo anche De Pictura Sacra del 1604 del Cardinale Federico Borromeo, dove inciterà i
pittori a ritrarre i santi secondo un principio di nuda realtà come se potessimo guardarli da un punto
di vista storico e non soltanto celebrativo.
Su amore nelle prime edizioni, amore profano non viene trattato, se non tramite la citazione di
Seneca, dove Amore ha le frecce, e è un creatore di vizio e è un vizio che si crea in compagnia
dell’ozio, nella nostra opera siamo in presenza di Amore che dorme quindi vi è un richiamo.
Qui abbiamo la citazione riferita a un fanciullo alato che dorme - oblivione = amore che fa
dimenticare tutto il resto a chi lo prova. Qui invece oblivione è inteso come amore che se ne è
andato, amore che ha dimenticato. L’amore che dorme è l’amor finito.
IL Ripa ci dice che Amore profano è sempre ammantato da un’aura negativa, in un’edizione più
avanti ci dice che amore dormiente è allegoria dell’amore finito.
IL quadro di Caravaggio cosa vuol dire? È l’amore finito? L’amore finito è quello che lascia l’uomo
in pace di tornare alla propria razionalità.
Un amore che non nuoce più che non può fare danni e l’uomo contemplandolo (quadro) pensa al
pericolo scampato. È un amore obliato, non mi fa più del male e non sono più tratto dalle passioni.
Questa è un’interpretazione ricavata estrapolando i diversi significati sui testi visti.
Slide 35 - interpretazione di Maurizio Calvesi – il dormire sarebbe un’estensione della sua cecità e
il dormire è anche la conseguenza del troppo amar, cadere in preda al sonno dopo aver troppo
amata. La Morando lo esclude nella presenzaa del quadro, perché il quadro non risulta pacifico, con
pace dei sensi.