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P AROLA DEL S IGNORE

P RIMA D OMENICA DELLA Q UARESIMA


(D ELL ’ O RTODOSSIA )
Ebrei 11, 24-26; 32-40
Fratelli, per fede Mosè, conquistarono regni, esercitarono e prigionia. Furono lapidati,
divenuto adulto, rifiutò di esser la giustizia, conseguirono le torturati, segati, furono uccisi di
chiamato figlio della figlia del promesse, chiusero le fauci dei spada, andarono in giro coperti di
faraone, preferendo essere leoni, spensero la violenza del pelli di pecora e di capra,
maltrattato con il popolo di Dio fuoco, scamparono al taglio della bisognosi, tribolati, maltrattati –
piuttosto che godere per breve spada, trovarono forza dalla loro di loro il mondo non era degno! -,
tempo del peccato. Questo debolezza, divennero forti in vaganti per i deserti, sui monti,
perché stimava l'obbrobrio di guerra, respinsero invasioni di tra le caverne e le spelonche della
Cristo ricchezza maggiore dei stranieri. Alcune donne terra. Eppure, tutti costoro, pur
tesori d'Egitto; guardava infatti riacquistarono per risurrezione i avendo ricevuto per la loro fede
alla ricompensa. E che dirò loro morti. Altri poi furono una buona testimonianza, non
ancora? Mi mancherebbe il torturati, non accettando la conseguirono la promessa: Dio
tempo, se volessi narrare di liberazione loro offerta, per aveva in vista qualcosa di meglio
Gedeone, di Barak, di Sansone, di ottenere una migliore per noi, perché essi non
Iefte, di Davide, di Samuele e dei risurrezione. Altri, infine, ottenessero la perfezione senza di
profeti, i quali per fede subirono scherni e flagelli, catene noi.

Giovanni 1, 43-51
In quel tempo, Gesù «Da Nazaret può mai venire replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il
aveva stabilito di partire per la qualcosa di buono?». Filippo gli Figlio di Dio, tu sei il re
Galilea; incontrò Filippo e gli rispose: «Vieni e vedi». Gesù d'Israele!». Gli rispose Gesù:
disse: «Seguimi». Filippo era di intanto, visto Natanaèle che gli «Perché ti ho detto che ti avevo
Betsàida, la città di Andrea e di veniva incontro, disse di lui: visto sotto il fico, credi? Vedrai
Pietro. Filippo incontrò «Ecco davvero un Israelita in cui cose maggiori di queste!». Poi gli
Natanaèle e gli disse: «Abbiamo non c'è falsità». Natanaèle gli disse: «In verità, in verità vi dico:
trovato colui del quale hanno domandò: «Come mi conosci?». vedrete il cielo aperto e gli angeli
scritto Mosè nella Legge e i Gli rispose Gesù: «Prima che di Dio salire e scendere sul Figlio
Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe Filippo ti chiamasse, io ti ho visto dell'uomo».
di Nazaret». Natanaèle esclamò: quando eri sotto il fico». Gli
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1. Il santo apostolo cessiamo d’essere ciò che siamo convinci che si tratta di uomini
presenta una testimonianza stati. Per un nuovo genere di pietà cambiati, anche se non ne vedi
profetica quando dice: Al momento nel medesimo uomo operano cambiato l’aspetto. Ciò che
propizio ti ho esaudito e nel giorno della insieme morte e vita: muore la eravamo prima, infatti, è così
salvezza ti ho soccorso (II Cor 6, 2); e concupiscenza dei peccati, riceve ridotto al nulla, strappato via,
prosegue lui stesso: Ecco ora il vita l’ordine delle virtù. Nel estinto in noi che ciò che poi
momento propizio, ecco ora il giorno medesimo uomo viene ucciso siamo lo crediamo nato di nuovo
della salvezza (II Cor 6, 2). Perciò l’empio e adultero, perché rinasca e questa seconda nascita segnala
anch'io attesto a voi che sono il misericordioso e casto; viene che è ormai finita la vita
questi i giorni della redenzione, è tolta di mezzo l’idolatria, perché precedente.
questo il tempo della celeste 2. Quanto poi a ciò
medicina, per così dire, il che dice: Io percuoterò e risanerò‘;
tempo in cui potremo certamente il Signore percuote
risanare ogni macchia dei i peccatori con i suoi precetti
nostri vizi e tutte le ferite dei per sanarli, li flagella con i
peccati, a condizione che comandamenti per emendarli,
supplichiamo fiduciosamente prescrive i digiuni, impone la
il medico delle nostre anime e continenza, minaccia il
non trascuriamo alcuna delle giudizio e, incutendo il cupo
sue disposizioni, proprio timore della Geenna,
come degni pazienti. somministra la medicina
Il malato, infatti, affinché noi, nel terrore del
trova la medicina per la futuro, correggiamo il
propria malattia se osserva presente. Così, infatti,
con piena sollecitudine le percuotendolo risanò
prescrizioni del medico; ma l’apostolo Paolo(At 9, 1-19).
se fa altro da ciò che gli viene Quand’era un persecutore, un
ordinato e il male si aggrava, empio, un blasfemo, mentre si
la colpa non è del medico, affrettava verso Damasco per
bensì dell’indisciplinato. E il distruggervi le chiese,
medico è il Signore Gesù all'improvviso lo percosse con
Cristo che afferma: Io ucciderò e io la religione si diffonda; si estingue il terrore di un lampo celeste per
farò vivere (Dt 32, 39). Infatti il il fornicatore e ubriacone, perché inondarlo con la luce dello
Signore in certo modo uccide si origini il morigerato e sobrio. splendore evangelico; lo punì con
prima di far vivere. Per prima Così perciò il Signore fa morire la cecità degli occhi di carne per
cosa mediante il battesimo uccide per dare la vita; così uccide per illuminare la vista degli occhi
in noi gli omicidi, gli adulteri, i giovare; così. flagella per spirituali; lo atterrì con la
delitti, i furti e in questo modo ci correggere. debolezza del corpo per risanarlo
fa vivere dell’eternità immortale Dunque tutta la sua con il fervore della fede. Certo,
come uomini nuovi. Moriamo severità nei riguardi degli uomini rialzandosi da terra, Paolo con gli
infatti ai peccati, proprio per che gli appartengono consiste nel occhi esteriori non vedeva gli
mezzo del lavacro, e siamo fatto che in loro siano puniti i uomini né la volta celeste, ma con
rigenerati alla vita per mezzo dello peccati e si salvi l’anima, siano i lumi della mente vedeva Cristo e
Spirito, come afferma il santo sradicati i vizi esecrabili e si il cielo.
apostolo: Poiché siete morti ai vostri alimentino le migliori virtù. In Perciò tanto gli giovò
delitti e la vostra vita è nascosta con forza di questa pietosa uccisione l’esser percosso dal Signore che
Cristo (Col 3, 3). Infatti siete stati operata dal Signore (1) molti, da giudeo divenne cristiano, da
sepolti con lui nella morte mediante il possiamo costatarlo, si sono blasfemo apostolo, da Saulo
battesimo (Rm 6, 4). convertiti, si sono volti al meglio Paolo. A tal punto egli mutò
In un certo modo e da pessimi sono diventati ottimi l’uomo vecchio nella sua condotta
realmente veniamo uccisi quando a tal punto che, vedendoli, ti che cambiò persino il nome.
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3. Avendo pertanto un pioggia celeste la bruciante sete digiuna. Per questo egli è più
medico di tal fatta, che delle terre (I Re 18, 41-46). E familiare, intimo e amico di
percuotendo risana, dando la certo sappiamo che ciò accadde qualunque uomo nel quale abbia
morte vivifica, sottoponiamoci a in figura per noi, perché anche colto una maggior presenza delle
lui con tutta pazienza per le cure, noi, digiunando nel corso di sue stesse opere, come dice la
perché qualunque cosa abbia questi quaranta giorni, meritiamo Scrittura: E Mosè parlava con Dio
scorto in noi che sia obbrobriosa, la pioggia spirituale del battesimo. faccia a faccia come uno parla con un
qualunque cosa sordida per le La celeste acqua dall’alto inondi la suo amico (Es 33, 11).
colpe, qualunque cosa fetida per terra troppo a lungo arida nei Perciò anche il Signore
le piaghe, incida, amputi, tagli via nostri fratelli di tutto il mondo, e Gesù Cristo, in vista di ricevere la
e, recise tutte le ferite del diavolo, gloria della risurrezione, applicò
questo solo faccia rimanere in Pensiero del le sue virtù a un digiuno di
noi: ciò che è di Dio. giorno quaranta giorni e quaranta notti,
Questo poi è il suo primo per mostrare che non il pane, ma
precetto: che in questi quaranta „Dio disse: «Facciamo i comandamenti so no vita per gli
giorni ci impegniamo nei digiuni, l'uomo a nostra immagine, uomini (Mt 4, 2-4). Grazie ai
nelle orazioni, nelle veglie. Con i digiuni di questi quaranta giorni,
digiuni, infatti, si reprime la secondo la nostra dunque, si riconcilia Dio, si
lascivia del corpo, con le orazioni somiglianza: dòmini sui aprono i cieli, si dischiudono gli
si nutre l’anima devota, con le pesci del mare e sugli uccelli inferi.
veglie si respingono le insidie del E allora anche noi, fratelli
diavolo. Quando dunque questo del cielo, sul bestiame, su diletti, digiuniamo con continuità
tempo sarà stato compiuto con la tutti gli animali selvatici e e devozione in questo spazio di
fedele esecuzione dei comandi, su tutti i rettili che strisciano tempo, affinché ci sia propizio il
allora l’anima, purificata e allenata Signore, si spalanchino per noi i
da tante pratiche, giungendo al sulla terra»”. cieli, gli inferi non prevalgano!
battesimo, è ristorata Gen 1, 26 (Mt 16, 18).
dall’inondazione dello Spirito (San Massimo di Torino,
santo(2). Tutto ciò che la febbre Sermone 35 – I Digiuni all’inizio
delle diverse malattie aveva fatto l’inondazione del lavacro salutare della Quaresima, nel libro - Sermoni
in lei seccare viene irrorato dalla irrori la prolungata siccità dei Liturgici, Edizioni Paoline, Milano,
rugiada della grazia celeste, pagani. La siccità, infatti, e 1999, p.125-130)
cosicché essa deponge la l’arsura dell’anima patisce
corruzione dell’uomo vecchio e chiunque non è irrigato dalla Note:
acquisti i caratteri della nuova grazia del battesimo. (1) Anche San Zeno di Verona
giovinezza. In modo mirabile nel Con un digiuno di parla del battesimo come « spada
medesimo uomo la santità altrettanti giorni e notti anche il pietosa » che con un colpo solo
succede alle colpe, la giustizia santo Mosè meritò di parlare con uccide l’uomo vecchio e dà vita al
all’iniquità, l’infanzia alla Dio, rimanendo alla sua presenza nuovo: cfr. Trattato 1,2,25;
vecchiezza e per un nuovo genere e intrattenendosi con lui, e poté 2,10,2: CCL 22,21 e 182 (ed. B.
di nascita è un altro colui che ricevere dalla sua mano i precetti Léfsted); I discorsi, a cura di G.
rinasce, benché sia lui stesso che della legge (Es 24, 18: Dt 9, 9-11). Banterle (SAS 1), Milano-Roma
ha peccato. Per quanto, infatti, la condizione 1987, pp. 46-48 e 278.
4. Così infatti Elia! con un umana gli impedisse la visione di (2) Questo tratto ricorda che i
digiuno ininterrotto nel corso di Dio, tuttavia la grazia dei digiuni catecumeni, dopo una lunga
quaranta giorni e quaranta notti lo rendeva prossimo alla preparazione, ricevevano il
meritò di por fine con la rugiada comunione con la divinità. E battesimo durante la Messa del
degli acquazzoni alla lunga ed questa in noi la partecipazione Sabato Santo.
eccezionale siccità del mondo alle virtù di Dio: il fatto che
intero (i Re 17, 1) e poté far digiuniamo frequentemente,
inondare dall’abbondanza della poiché sempre Dio stesso

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