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L’EDILIZIA PRIVATA.

LA DOMUS
I ceti più ricchi abitavano nella domus (casa), mentre la
maggior parte della popolazione abitava in edifici in
condominio detti insulae.
La domus ha poche aperture verso l’esterno, da cui è
separata da un alto muro. Un cortile aperto (atrio) e un
giardino circondato da portici (peristilio) costituivano i
centri delle due parti in cui la casa era divisa,
rappresentando così la classica abitazione delle
popolazioni meridionali e mediterranee, che invitava alla
vita all'aperto.
Nel peristilio (peristylium) (8), il grande giardino
circondato da portici a colonne, ornato da statue, marmi
e fontane, si svolgeva di solito la vita privata della
famiglia.

LA DIMENSIONE PUBBLICA NELLA CITTA’ ROMANA E’


COSI’ IMPORTANTE CHE SI RIFLETTE ANCHE NELLA
VITA DOMESTICA. LA CASA SVOLGE UN RUOLO L’atrio (2) con l’impluvium (3),
SOCIALE E POLITICO, PER GLI OTIA E I NEGOTIA vasca per la raccolta dell’acqua
Tablino: grande
stanza per ricevere

Sul fronte della casa, spesso botteghe e taverne


La società romana fu una società dove il potere delle
immagini era fortissimo, soprattutto nei luoghi
pubblici, ma anche in privato:
nelle abitazioni, pitture, mosaici, statue, oggetti
artistici dovevano servire a tradurre in immagini la
vita sociale pubblica e privata del proprietario
dell’abitazione.

Pittura parietale da Pompei


Mosaico pavimentale in una domus in Turchia
LA DOMUS ROMANA MODELLO PER TANTI PALAZZI
RINASCIMENTALI

Nel Rinascimento, i signori, quale segno di


ricchezza e cultura, si ispirarono al modello
della domus romana per la costruzione dei
propri palazzi.
Ad esempio, Palazzo Medici Riccardi.

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