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ESSERE E DIVENIRE

Eraclito, scuola dell’essere che diviene.


E’ un filosofo delle colonie greche orientali, vive ad Efeso.
E’ ammirato ma anche “oscuro” (è burbero, eremita, antidemocratico “uno vale diecimila” (un sapiente
vale come 10000 dormienti)).
Scomodo -> critica la vita politica (si rifiuta di presentarsi alla corte del sultano Persiano… ecc…).
Crede che la legge dell’universo stia nel PANTA REI e non negli DEI.
Filosofo del conflitto, ritiene che siano i conflitti (verrà ripreso anche dai futuristi ad esempio), le
discordanze a generare l’equilibrio del mondo. Il polémos, la guerra, ha deciso gli uomini sudditi e re,
stupidi e intelligenti, dei e umani..
Filosofo del FUOCO, simbolo della forza distruttrice che genera un nuovo equilibrio.
E’ anticonformista, arrogante, saccente (da malato si rifiuta di farsi curare dai medici), è ambizioso.
Siamo e non siamo (siamo quello che siamo ora, ma non siamo quelli di un istante prima né quelli
dell’istante dopo)
- GLI SVEGLI E I DORMIENTI
Eraclito ritiene che è «unico e comune il mondo per coloro che sono svegli», cioè coloro i quali si
interrogano sul mondo, filosofeggiano e dunque hanno chiaro cos’è il mondo, «agli altri uomini rimane
celato ciò che fanno da svegli, allo stesso modo di quando non sono coscienti di quel che fanno
dormendo» mentre gli altri, i dormienti, non si interrogano sulle questioni filosofiche e dunque non
capiscono a fondo la realtà. Il suo pensiero è dunque ARISTOCRATICO e viene definito “spregiatore del
volgo (popolo)”.
- I MIGLIORI E I PIU’
Contrapposizione tra i “migliori”, i quali “preferiscono una cosa sola a tutte le altre: la gloria eterna alle
cose caduche” e i “più”, che “invece pensano solo a saziarsi come bestie”. Da qui notiamo come il
suo pensiero politico possa essere oligarchico e monarchico e la sua filosofia “aristocratica” (a
favore dei migliori).
- PANTA REI (tutto scorre)/ LEGGE DEL COSMO
In natura tutto diviene (l’autunno diviene inverno, “ primavera, “ estate; alternanza vita-morte;
“E’ impossibile fare due volte il bagno in un fiume: esso scorre
cambia sempre”.
Frammento 12: “Non si può discendere due volte nello stesso fiume” (il fiume è l’essere della realtà e
il divenire della stessa)
- LA DOTTRINA DEI CONTRARI
Tutto si determina perché ne esiste un opposto, senza di esso, né l’uno né l’altro sarebbero
determinabili.
Da questo si spiega la legge del divenire, allo stesso tempo si è e non si è, dunque si DIVIENE perché
si è ciò che si è ora ma non ciò che si era un istante fa.
Lo scontro tra i contrari è un polemos (guerra) in superfice, ma in realtà genera l’armonia. L’armonia è
prodotta dal conflitto.
Ricerca l’equilibrio nella TOTALITA’, non nel caso singolo (X io malato – tu sano ma bensì MALATTIA –
SALUTE).
I dormienti credono sia il caos a dominare gli eventi, lui sostiene che i pochi svegli che vanno al di là
dell’apparenza, capiscono che dietro il caos c’è l’ordine dell’equilibrio del tutto.
- L’ARCHE’ DI ERACLITO
Per Eraclito l’Arché (l’origine dei fenomeni della natura) è il FUOCO: esso si condensa, diventa ARIA,
quindi ACQUA e poi TERRA, dopodiché può tornare a rarefarsi per diventare prima ACQUA poi ARIA e
poi FUOCO.
In realtà, dobbiamo intendere il FUOCO per Eraclito come la dimostrazione del suo Panta rei: il fuoco è
sempre vivo, sempre diverso, sempre in continuo movimento, ma è pur sempre fuoco! Dunque E’ ma non
E’ perché DIVIENE.
E’ il DIVENIRE la realtà fondamentale.
- L’UNIVERSO COME DIO-TUTTO
«La divinità è giorno-notte, inverno-estate, guerra-pace, sazietà-fame. Ed essa muta come il Fuoco.»
(Frammento 67)
Per Eraclito, c’è un Dio-Tutto che è sia giorno sia notte, sia inverno sia estate..
Egli crede anche nella ciclicità del Cosmo e nell’alternarsi di fasi di produzione-distruzione.

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