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Per poter contare su una solida maggioranza, Giolitti indisse nuove

elezioni, nel maggio 1921, alleandosi con nazionalisti e fascisti. Gli esiti
della consultazione segnarono però l’avanzata dei fascisti. Nel novembre
1921 venne fondato il Partito Nazionale Fascista, che riceveva il sostegno
di ceti medi e piccola borghesia e anche dalla grande borghesia agraria e
industriale. Il Fascismo inasprì le violenze delle squadre d’azione.
Mussolini, a quel punto, ordinò ai suoi seguaci, nel 1922, di intraprendere
una marcia su Roma, per prendere il potere. Vittorio Emanuele III invitò
Mussolini a formare un nuovo governo. Per limitare il potere del
Parlamento Mussolini istituì il Gran Consiglio del Fascismo. Fu approvata
una nuova legge elettorale e vennero indette, nell’aprile del 1924, nuove
elezioni nelle quali la lista capeggiata da Mussolini ottenne la
maggioranza, anche grazie a dei brogli. Giacomo Matteotti aveva
denunciato in Parlamento le illegalità elettorali e venne assassinato da
sicari fascisti. I primi 10 anni del Fascismo saranno positivi. Nel 1925-1926
furono emanate le leggi fascistissime, che abolivano la divisione dei
poteri. Mussolini instaurò una dittatura personale, basata su un partito
unico. Nel 1929 Mussolini propone un concordato alla Chiesa, che la
Religione Cristiana sia la religione di Stato con i Patti Lateranensi, ovvero il
superamento del Non Expedit. Il 1929 è importante anche per la Crisi del
29, che fu una delle cause della Seconda Guerra Mondiale. A Wall Street,
a New York, ci fu una crisi in borsa delle azioni, le quali ebbero uno
sviluppo sul prezzo perché tutti volevano comprarle.

Mussolini ad occhio non aveva una grande simpatia per Hitler. Hitler era
alla guida di un movimento politico di estrema destra, il Nazismo, il quale
si basava su l’assoluta superiorità della razza ariana, identificata con il
popolo tedesco e l’ineguaglianza delle razze inferiori. Da questa premessa
discendeva l’antisemitismo nazista, che si tradusse in una vera e propria
persecuzione del popolo ebraico. Con l’approvazione delle leggi di
Norimberga, nel settembre 1935, le persone di origine ebraica furono
private della cittadinanza tedesca e fu loro vietato contrarre matrimoni
con persone tedesche.
Hitler amava Mussolini dal punto di vista politico. Il mondo vedeva in
Mussolini un leader che equilibrava gli squilibri. Egli valorizza il ruolo degli
eserciti per la vittoria dell’Italia. Si è sempre dimostrato sensibile alle
forze armate. Nel 1932/1933 Hitler vede con i propri occhi il Fascismo.
L’Europa tra le due guerre vive una difficile situazione economica, che
provoca la diffusione di regimi autoritari, da un lato, e dall’altro un
momento critico per le democrazie. I regimi autoritari si diffondono in
Austria, in Portogallo e in Europa orientale e settentrionale. Invece il
momento critico per le democrazie viene vissuto in Francia e in Gran
Bretagna

Nel 1935 ci fu una crisi diplomatica in Austria. Il premier austriaco è un


amico di Mussolini. In Austria, c’erano due tendenze: una filofascista, una
filonazista. In realtà ad Hitler non piaceva tutto ciò.Venne organizzato un
attentato da parte delle forze filonaziste austriache nei confronti del
Premier. L’Europa teme che da lì a poco Hitler avrebbe invaso le
fabbriche. Egli non si fermò, andò sempre più avanti. Invece Mussolini,
nel 1935 decide di avviare una guerra per la conquista dell’Etiopia che si
concluse vittoriosamente nel 1936, ma costò anche l’uscita della Società
delle Nazioni e l’isolamento internazionale. In tale situazione Mussolini si
avvicinò alla Germania di Hitler fino a firmare un accorso nel 1936, l’Asse
Roma-Berlino. Ma nel 1939 lo sbilanciamento dell’alleanza a favore della
Germania, che aveva avviato un’aggressiva politica estera, spinse l’Italia
ad occupare l’Albania. Nata nel 1937 per “tutelare la razza” italiana da
quella etiopica, il regime rafforzò la legislazione razziale indirizzandola nel
1938-1939 contro gli ebrei, pesantemente discriminati ed esclusi dalla
vita civile, sociale ed economica del paese.

Il 1 settembre 1939 Hitler invase la Polonia, suscitando la reazione di


Francia ed Gran Bretagna, aveva inizio così la Seconda Guerra Mondiale.
Contro la Polonia i tedeschi utilizzarono la tattica della guerra-lampo.
L’esercito hitleriano occupò poi Danimarca, Norvegia, Olanda, Belgio e
Lussemburgo. Nel maggio del 1940 i tedeschi invasero la Francia, dove
venne creato un governo collaborazionista. Intanto Mu7ssolini, dopo
l’iniziale “non belligeranza”, decise l’ingresso dell’Italia nel conflitto, il 10
giugno 1940, avviò la cosiddetta “guerra parallela” nei Balcani e in Africa,
ma l’avanzata fu disastrosa e solo l’intervento tedesco consentì di
recuperare i territori persi in Libia e conquistare Grecia e Iugoslavia.
Nel giugno del 1941, Hitler decise l’invasione dell’Unione Sovietica, con
l’Operazione Barbarossa. I tedeschi giunsero nei pressi di Mosca e di
Leningrado, ma furono bloccati dall’inverno. Intanto il 27 settembre 1940
Germania e Italia strinsero con il Giappone il Patto tripartito. Il 1941
terminò con l’attacco a sorpresa della base navale statunitense di Pearl
Harbor sferrato dal Giappone, che provocò l’ingresso degli USA nel
conflitto. Nel 1942 l'Asse riprese con successo l'iniziativa in Medio Oriente
e in Unione Sovietica. Questi successi, ebbero però l’aspetto negativo, di
allargare il fronte, rendendo difficili i contatti e i rifornimenti, mentre le
truppe alleate poterono beneficiare di aiuti americani. I primi segni di
un’inversione di tendenza a favore degli Alleati si ebbero sul fronte
russo,a Stalingrado, dove l’armata tedesca fu costretta a una disastrosa
ritirata. Gli anglo-americani avevano iniziato la contro-offensiva anche in
Estremo Oriente e in Africa. Quasi tutta l’Europa fu sottoposta, durante il
conflitto, alla dominazione della Germania. Hitler iniziò a mettere in
pratica il suo progetto di un nuovo ordine, puntando al sistematico
sfruttamento delle materie prime e della manodopera dei paesi occupati.
A partire dal 1941, si iniziò poi a parlare di “soluzione finale” per gli ebrei:
i nazisti organizzarono con meticolosa crudeltà deportazioni in massa nei
campi di concentramento e di sterminio, dove gli ebrei, quando non
morivano a causa dei lavori forzati o delle torture, venivano sterminati
nelle camere a gas ed eliminati nei forni crematori. Durante la seconda
guerra mondiale la popolazione civile fu sottoposta a un regime di
razionamento dei generi di prima necessità e coinvolta in numerosi
bombardamenti aerei. Il dominio nazista sugli Stati europei fu agevolato
dai vari governi collaborazionisti, tuttavia sin dall’inizio della guerra
nacque uno spontaneo movimento di lotta, la Resistenza.

Il 25 luglio 1943 gli Americani sbarcarono in Sicilia, quindi le truppe


americane conquistarono la regione e decisero di proseguire. In questa
data il Gran Consiglio del Fascismo decretò la fine del regime fascista,
mentre il re fece arrestare Mussolini. Il nuovo governo guidato dal
Maresciallo Badoglio si accordò segretamente con gli Alleati per trattare
una pace separata.L’8 settembre 1943 il Re decide di scindere il patto
d’acciaio con i tedeschi e decide di firmare un armistizio. A quel punto i
tedeschi occuparono l’intera penisola non ancora liberata. Intanto
Mussolini, che era evaso grazie ai tedeschi, venne posto a capo della
Repubblica Sociale Italiana, con sede a Salò. Molti ufficiali aderirono alla
Repubblica di Salò e seguirono ancora Mussolini. La lotta contro i nazisti e
i fascisti di Salò venne condotta anche dalla Resistenza. Nel settembre le
truppe anglo-americane si arrestarono sulla linea Gustav, e nell’inverno
del 1944, sulla linea gotica. L’Italia restava divisa in due tronconi e il Nord
si apprestava a trascorrere un inverno tragico, segnato da fame,
bombardamenti e stragi nazifasciste. Nel corso della guerra di liberazione,
poi molti italiani residenti sul confine con la Iugoslavia dovettero subire la
violenza dell’esercito comunista di Tito, che aveva occupato l’Istria e la
Venezia Giulia. Si verificarono uccisioni di massa di civili italiani, i cui corpi
venivano poi occultati nelle foibe, ovvero cavità naturali di origine carsica.
Il 6 giugno 1944 venne aperto un nuovo fronte in Europa: gli anglo-
americani sbarcavano in Normandia, liberavano la Francia e marciavano
alla volta della Germania, dove convergevano anche i sovietici da Est.
Dopo l’incontro di anglo-americani e sovietici sull’Elba, l’occupazione
sovietica di Berlino e la liberazione dell’Italia, il 25 aprile 1945, la resa
della Germania fu inevitabile. Mussolini venne fucilato il 28 aprile, invece
Hitler alcuni giorni dopo si suicidò. Il crollo dei regimi nazista e fascista
sancì la fine della guerra in Occidente, ma non sul Pacifico. Il nuovo
presidente americano Truman decise di sganciare la Bomba atomica su
Hiroshima e Nagasaki il 6 e 9 agosto del 1945. Il Giappone firmò la resa.
La guerra aveva causato gravi perdite umane e materiali soprattutto nei
paesi europei, mentre gli Stati Uniti avevano potenziato il loro apparato
produttivo. Nel 1944 i paesi alleati si incontrarono a Bretton Woods per
affrontare i problemi economici causati dalla guerra; qui crearono due
importanti organismi - la Banca mondiale e il Fondo monetario
internazionale (FMI) - e stipularono un accordo per regolare il commercio
internazionale (GATT). La ricostruzione economica e sociale segul vie
opposte nell'Est e nell'Ovest. Nell'Europa occidentale l'influenza
americana portò alla valorizzazione della proprietà privata, del libero
mercato e a una politica monetaria liberista, secondo il modello
capitalistico. La ripresa avvenne grazie agli aiuti statunitensi (piano
Marshall, 1948-1958) che permisero al paesi europei di affrontare anche i
problemi sociali e di avviare la costruzione di un moderno Welfare State;
in questa direzione si mosse per prima la Gran Bretagna. I paesi del blocco
sovietico seguirono una via propria alla ricostruzione, coordinati dal
COMECON, organismo sovranazionale nato nel 1949 sotto la guida di
Stalin. L'URSS si doto inoltre di un nuovo piano quinquennale (1946-
1950), che prevedeva lo sfruttamento massiccio della forza-lavoro e delle
risorse dei paesi satellite e una rigida trasformazione delle imprese
economiche da capitalistiche a collettivistiche.
Alla conferenza di Jalta (febbraio 1945) fu definita la sparizione
dell'Europa in due sfere di influenza controllate da Stati Uniti e Unione
Sovietica. La volontà di collaborazione tra gli Alleati si espresse nella
creazione, nel giugno 1945, dell'organizzazione delle Nazioni Unite (ONU)
per garantire la pace a livello mondiale e nell'istituzione di un Tribunale
penale internazionale per punire responsabili dei crimini di guerra
(Norimberga, 1945-1946). Durante la conferenza di Potsdam (17 luglio-2
agosto 1945) emersero però i primi contrasti tra gli Alleati, che divennero
aperta rivalità nel marzo 1947 con l'enunciazione, da parte del presidente
americano, della dottrina Truman. Stalin a sua volta dette vita al
Kominform.
Il mondo e l'Europa furono così divisi in due blocchi: i paesi del blocco
orientale, retti da governi di tipo socialista influenzati dall'URSS, e i paesi
del blocco occidentale, modellati sulle democrazie liberali e legati agli
Stati Uniti. La rivalità tra i due blocchi andò aumentando rapidamente,
ben presto furono create anche due contrapposte alleanze militari:
nell'aprile 1949 nacque il Patto Atlantico (Stati Uniti, Canada e diversi
Stati dell'Europa occidentale) e la NATO, in funzione anticomunista, nel
maggio 1955 fu siglato il Patto di Varsavia tra i paesi dell'Est, in funzione
antiamericana. Emblematica fu la crisi di Berlino (divisa in quattro settori
tra gli Alleati): i sovietici realizzarono il blocco della città, aggirato grazie al
ponte aereo predisposto da USA e Gran Bretagna (1948-1949). Dopo la
fine del blocco, nella Germania occidentale fu costituita la Repubblica
Federale Tedesca e nella Germania orientale la Repubblica Democratica
Tedesca.Nel 1950 scoppiò una grave crisi internazionale in Corea, dove gli
USA appoggiarono la Corea del Sud, che era stata invasa dalla Corea del
Nord, sostenuta dalla Cina e dall'URSS. La guerra coreana intensificò la
corsa agli armamenti, che fini per diventare un fattore di equilibrio e di
dissuasione dal conflitto. Il nuovo quadro politico in Estremo Oriente
spinse gli USA a cambiare strategia verso il Giappone, che divenne un
sicuro baluardo contro il comunismo. La guerra fredda causò inoltre
un'ondata di anticomunismo negli Stati Uniti (maccartismo).
Inoltre un'altra tappa fondamentale della Guerra Fredda è la costruzione
del Muro di Berlino nel 1961, che impediva l'esodo della popolazione da
Berlino Est verso Berlino Ovest.
Il muro venne abbattutto nel 1989, per volere di Gorbaciof. Così morì il
comunismo.

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