MAR ADRIATICO
LA CAMPANIA
FOGGIA
BRINDISI
LECCE
TARANTO
POPOLAZIONE E ATTIVITA’
Nell'habitat garganico troviamo varie specie di fringillidi, la cince, il tordo, il merlo, cornacchie
grigie, ghiandaie, e alcune coppie di corvi imperiali.
Tra i mammiferi, noto è il capriolo italico, lepri, ricci, talpe, tassi e volpi.
CINCIA
TORDO
FRINGILLIDE
TASSO
CAPRIOLO
TALPA
Un ruolo di
primaria
importanza è
svolto
dall’agricoltura,
caratterizzata da
zone specializzate
in determinate
colture:
OLIVI nel SALENTO
e nelle MURGE,
VIGNETI e ALBERI
DA FRUTTO
nella terra di BARI,
GRANO nel
TAVOLIERE.
Importante è anche la pesca con l’allevamento di
MOLLUSCHI e CROSTACEI nel golfo di TARANTO
L’INDUSTRIA è un settore ben avviato
soprattutto nei centri portuali di BARI,
BRINDISI e TARANTO, ma anche nel resto della
zona le aziende manifatturiere e alimentari
riescono a ritagliarsi un bella fetta di mercato.
Il turismo è tra le fonti primarie di ricchezza. Oltre alle meravigliose spiagge , la Puglia presenta
una vastissima offerta di fantastici paesaggi, come l’ENTROTERRA SALENTINO, LE GROTTE in
provincia di BARI o i tanti parchi nazionali e di patrimoni storico-artistici come il CASTELLI DI
ANDRIA o i famosi TRULLI DI ALBEROBELLO
BORGO SALENTINO
TRULLI DI ALBEROBELLO
CURIOSITA’
Lo stemma della regione Puglia è costituito da uno scudo, a sua volta sormontato da una
corona "federiciana", dedicata a Federico II di Svevia.
Lo scudo
racchiude alla
sua sommità
sei cerchi, che
rappresentano Il corpo centrale
le sei province è costituito da
pugliesi. un ottagono nel
cui centro
campeggia
l'albero d'ulivo,
simbolo di pace
e fratellanza.
L'ottagono invece, rappresenta Castel del Monte, costruzione di origine medievale, che
costituisce uno degli itinerari turistico-culturali più suggestivi della Regione. I colori
dominanti dello stemma sono l'oro, l'argento, il rosso e l'azzurro del mare.
ORIGINE DEL NOME
La denominazione «Puglia»
deriverebbe da A-PLUVIA, che
letteralmente significherebbe
"priva di pioggia", "assetata, arida"
in relazione non solo al clima ma
anche alle caratteristiche del tipo
di terreno predominante.
IL CALZONE
Nella tradizione barese il calzone è un
timballo di pasta lievitata fatta a mano e
riempita con olive nere, alici, cipolla fritta, uva
passa e ricotta. Quest’ultimo ingrediente è per
la tradizione barese, particolarmente
interessante: è un latticino fermentato
spalmabile dalla consistenza cremosa e dal
sapore piccante e amarognolo.
ORECCHIETTE
Le orecchiette sono un tipo di pasta casareccia
di semola che viene chiamata in dialetto
‘strasc’nat’ perché chi prepara questo tipo di
pasta, con un gesto apparentemente semplice,
ma di una precisione che solo con una lunga
pratica si può acquistare, si incava a conchiglia
con un colpo di pollice, venendo poi trascinata
sul tavolo e fatta seccare al sole.
Il condimento per antonomasia delle
orecchiette sono le cime di rapa, fatte saltare
con olio, sale e filetti di acciuga
TARALLI
Il gustoso TARALLO ha caratteristiche
tipicamente pugliesi: preparato con olio
extravergine di oliva e l’aggiunta di spezie
che vanno dai semi di finocchio ai
peperoncini, dalle olive alla cipolla. Col
tempo si sono diffuse anche versioni dolci
dei taralli, da accompagnare al caffè o a
chiudere un pasto: glassati con limone o
ricoperti di cioccolato.
Caratteristica è l’espressione “tarallucci e
vino” ad indicare l’abbinamento classico
del tarallo pugliese, sposo di alcuni vini
rossi tipici del territorio pugliese.
I TRULLI
Le prime costruzioni simili ai Trulli risalgono addirittura all’epoca preistorica. Alberobello assunse una forma
simile a quella che possiamo vedere oggi nel corso del XIV secolo: il Conte di Conversano ricevette dal principe
di Taranto, un appezzamento di terra come premio per i servigi resi durante le Crociate. Con l'arrivo del Conte il
territorio iniziò a ripopolarsi: per evitare di pagare i tributi dovuti al Re per le nuove abitazioni, i Trulli dei
coloni erano costruiti senza malta. In questo modo le abitazioni potevano essere smantellate rapidamente
prima di eventuali controlli.
ULIVI
Gli ulivi pugliesi, presenti nella regione da
nord a sud, hanno alle loro spalle un’origine
risalente agli antichi Greci. Gli alberi che ad
oggi permettono di produrre olio d’oliva,
sarebbero stati donati dalla dea Minerva come
simbolo di protezione della stessa su tutto il
territorio. Questo regalo le concesse la
venerazione da parte di tutte le popolazioni
locali, che in poco tempo poterono godere di
un’aumentata produzione olearia.
FARINELLA
Farinella è la maschera tipica della tradizione pugliese.
Era il soprannome di un umile fornaio che, in seguito ad
un’idea astuta riuscì ad evitare l’ennesimo saccheggio della sua
città da parte dei Saraceni.
Siamo nel XIV secolo e questo semplice popolano propose ai
suoi concittadini di simulare un’epidemia sconosciuta simile
alla peste. Si cosparsero il corpo di farinella e imitando piaghe
e bubboni dichiararono in quarantena la città di Putignano.
Gli invasori, spaventati dal rischio di un contagio, decisero di
rinunciare.