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Il diritto commerciale è la parte del diritto privato che attiene ai rapporti economici, cioè allo svolgimento di una
attività economica di produzione e di scambio.
Questa connessione del diritto commerciale con l’attività produttiva non è sorta ora: il diritto commerciale volto alla
produzione nasce nell’alto medioevo, dopo il feudalesimo quando cominciano a sorgere dei rapporti di produzione
tra i comuni italiani. In questo periodo storico si hanno tutta una serie di attività economiche svolte da particolari
categorie di soggetti per i quali il diritto romano non era più adatto. Nasce dunque una disciplina che non trova una
fonte di diritto codificato in leggi, ma che nasce come un diritto consuetudinario.
Un fenomeno del genere si ripresenta ora per quanto concerne i rapporti commerciali tra soggetti che risiedono in
nazioni diverse, in quanto è necessario stabilire se applicare le norme della nazione dell’acquirente o quelle della
nazione del venditore; la soluzione consta nell’applicazione di una serie di norme consuetudinarie.
La consuetudine dei mercati fa sorgere determinati istituti che si applicano a determinati soggetti, vengono fuori
istituti che hanno grande impatto sulla realtà. Il diritto commerciale è quindi una categoria storica che varia a seconda
delle condizioni economiche di un determinato luogo in un determinato tempo.
Esempio di istituto particolare è la cambiale che nasce per rispondere alle esigenze sorte nelle fiere internazionali:
commercianti che risiedevano in comuni diversi avevano problemi nella determinazione del prezzo poiché le valute
erano differenti. Questa operazione di cambio di moneta e pagamento di merci fu risolto con l’istituto della cambiale,
attualmente utilizzato per la circolazione di credito.
Altro istituto fondamentale di quel periodo consiste nel superamento del divieto delle usure, termine che presenta
una connotazione diversa da quella attuale (pagamento di interessi sul prestito di denaro calcolando interessi in
maniera superiore alla soglia determinata dal legislatore). In quel periodo l’usura era la previsione degli interessi sul
prestito di denaro, procedura vietata poiché chi ricorreva al prestito era il contadino bisognoso allo scopo di
sopravvivere, in questa prospettiva gli interessi erano considerati come un ulteriore danno.
La situazione si modifica quando è il commerciante a richiedere denaro per investirlo nella propria attività, diventa
dunque comprensibile la presenza dell’interesse allo scopo di partecipare al vantaggio tratto dal commerciante.
In questo periodo lo svolgimento dell’attività economica è alle origini, ma con il passare del tempo e con l’evolversi
della situazione politica ed economica il centro dei rapporti passa dai comuni agli stati nazionali; in questo ambito il
diritto commerciale diventa più ampio.
Dopo la scoperta dell’America, vediamo che il fenomeno diventa più europeo e il diritto commerciale acquista una
maggiore ampiezza perdendo il carattere consuetudinario grazie anche all’intervento di leggi emanate da sovrani (Luigi
XIV). In seguito alla scoperta di Colombo, si avvia lo sfruttamento di queste terre che avviene da parte degli stati
coloniali attraverso la formazione delle compagnie, la più famosa delle indie orientali, cioè delle entità che avevano il
riconoscimento per poter sfruttare quel territorio. Per questi viaggi era necessario acquisire un grosso patrimonio,
difficilmente fornito da un solo soggetto, allo scopo si forma un ente collettivo che aveva bisogno del riconoscimento
dell’autorità governativa, riconoscimento funzionale all’acquisto della personalità giuridica; si formano dunque le
prime forme di società, caratterizzate da:
- Un soggetto giuridico, creato con il riconoscimento da parte dello stato, capace di agire in maniera distinta dalle
persone fisiche.
- Distinzione tra società e patrimonio: la responsabilità dell’acquisto e della rivendita delle merci va in capo alla
compagnia coloniale, non rispondono quindi i patrimoni dei singoli soci e i creditori possono rivalersi solo sul
patrimonio societario.
- Il patrimonio viene raccolto spedizione per spedizione e gli utili acquisiti vengono distribuiti alla fine di ogni singola
spedizione.
- La partecipazione alla compagnia è definita azione, in quanto indica il potere del singolo socio di agire
processualmente per ottenere i diritti che conseguono alla qualità di socio.
In questo contesto si costituisce la borsa, mercato dove si scambiano le azioni delle compagnie coloniali e nascono le
prime banche, soggetti che prestano denaro a soggetti privati.
Nel 1800 con Napoleone abbiamo una maggiore attenzione ai fenomeni commerciali, attraverso un fenomeno di
codificazione e di separazione tra codice civile e codice commerciale, dove il primo tutela la proprietà sul bene e il
secondo attiene ai rapporti di commercio e produzione; distinzione tra i codici osservata anche dall’Italia nel 1865.
In questo periodo le forme societarie si evolvono con la rivoluzione industriale e il diritto commerciale si modifica in
relazione alle nuove realtà economiche che si vengono a creare.
Questa distinzione è valida anche per le società ed è fondamentale per l’interpretazione dell’art. 2567 che stabilisce:
- Ragione sociale delle società di persone e denominazione delle società di capitali e delle cooperative sono regolate
dalle norme dettate in sede di disciplina dei singoli tipi di società
- Si applica il divieto di utilizzare ditta uguale o simile a quello di altro imprenditore concorrente (2564)
- Non sono invece richiamati la scelta della ditta (2563) e il trasferimento della ditta (2565)
Questo fa pensare ad una disparità di trattamento rispetto agli imprenditori individuali dato che quanto detto porta a
pensare che le società non possono formare liberamente la loro ditta, non possono utilizzare una ditta derivata né
possono trasferire la ditta originaria, ma si è chiarito che ragione e denominazione sociale non vanno identificate con
la ditta, in quanto costituiscono il nome necessario delle società e vanno poste sullo stesso piano del nome civile della
persona fisica dato che servono ad individuarle come soggetti di diritto. Il regime che vale per le società va ricostruito:
- Le società devono avere una ragione o una denominazione sociale formata rispettando sia le norme dettate a
riguardo sia il 2564: il nome non può perciò essere uguale o simile a quello prescelto da altra società concorrente
e non è trasferibile
- Le società possono inoltre avere una ditta originaria formata rispettando le norme sulla ditta, ossia dovrà includere
ragione o denominazione sociale
- Le società possono avere una o più ditte derivate, ditte sempre distinte dal nome che a differenza di questo
potranno essere trasferite con l’azienda
In questo modo è ristabilita la parità di trattamento fra imprenditori individuali e società.