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LE SUPPLICI

Rumore di Mare; Registrazione Bambina Pesce; Le donne intonano la litania di


Dying Song si vedono arrivare da lontano le donne, appena sbarcate, con fagotti e
valigie, stanche affannate, bagnate, che poggiano i bagagli.
LUOGHI: RIVA, ALTARE SACRO, VEDETTA GRECA

PELASGO Roberto
DANAO Anathol
SUPPLICE 1 Valeria
SUPPLICE 2 Camila
SUPPLICE 3 Alessia
SUPPLICE 4 Giorgia

MUSICA 1 DYNG SONG - ENTRATA DANAIDI(SUPPLICI)

SUPPLICE 1
Zeus, getta l’occhio su noi pellegrine
Imbarcate allo sbocco sabbioso del Nilo

SUPPLICE 2
Addio paese divino, terra rasente la Siria! Sbandate migriamo!

SUPPLICE3
Esiliate per scelta, fuggiamo dagli uomini, rifiutando le nozze empie coi figli d’Egitto
Danao, nostro padre, attuò, tra le scelte dolenti, la più fiera:

SUPPLICE 1 2 3
Migrare sull’arco del mare e ancorarci qui, sulle sponde di Argo

SUPPLICE1
O città, o terra, acqua limpida e dei del cielo, e voi, vendicatori che occupate le
tombe sottoterra e tu Zeus salvatore, accogliete questo stuolo di supplici

SUPPLICE 1 2 3
e ricacciate il fitto sciame di Egizi violenti
che pretendono nozze empie
contro la nostra volontà

SUPPLICE 1 Periscano sul mare selvaggio in tempestose burrasche, tuoni, fulmini,


venti che portano pioggia, prima che ci portino in letti proibiti dalla legge
impadronendosi di noi cugine.
Sulla scia della musica, le Supplici prendono coscienza del luogo in cui si trovano,
città straniera di Argo; Supplice 1 cerca un posto dove ammucchiare i bagagli e le
Supplici si riposano.
MUSICA 2 TRAGEDIA SCENA DELLA RICERCA/COREO SUPPLICE

SUPPLICE 3 La mia ansia è incontrare chi m’ami, premuroso di me fuggitiva. Ci


sarà?

SUPPLICE 1 preghiamo la collina argiva che la stirpe della sacra madre possa
sfuggire al giogo delle forzate nozze e che la pura figlia di Zeus, Atena, con tutte le
sue forze ci metta al sicuro. Oh tu vergine, proteggi le vergini!

SUPPLICE 2 Terra, comprendi la mia lingua incerta

MUSICA 3 KULNING ENTRATA DANAO


Danao, figura protettiva, si avvicina alle supplici sfinite al suolo; con dolcezza le
aiuta ad alzarsi, le accarezza, le stringe, le riunisce in un luogo protetto)

DANAO
Figlie mie dovete essere prudenti.
Adesso dovete ascoltarmi,
vedo la polvere
muta messaggera di qualcuno che avanza.

Le Supplici guardano verso l’arrivo imminente di una minaccia.

SUPPLICE
Forse i capi di questa terra
vengono a scrutare chi siamo.

DANAO
Figliuole, per voi è più sicuro rimanere qui.
Guardate, è sacro agli Dei del paese.

SUPPLICE
L’altare rappresenta più di una fortezza,
è uno scudo infrangibile

DANAO
A sagge parole si accompagnino occhi sereni
Non mostrate arroganza nel parlare.
Siete straniere, fuggiasche e bisognose.
Il linguaggio orgoglioso non si addice ai deboli
RITO DI PURIFICAZIONE
Le supplici si spogliano dei veli, del turbante, degli strati che rappresentano i a
corazza, rendendosi fragili; si lavano, mentre Pelasgo arriva.

ENTRATA PELASGO
I ramoscelli sono il simbolo della supplica

PELASGO
Da dove venite, stuolo di donne?
Nulla avete di greco
Non portate le vesti di Argo
ma abiti esotici
Che audacia spingervi qui
senza avviso, senza padroni e senza araldo..
Qui giacciono dei ramoscelli, simbolo della supplica
deposti da voi presso gli dei riuniti,
secondo l’usanza delle supplici.
In questo siete concordi alla terra greca
per il resto sarebbero legittime molte supposizioni.
Dunque sentiamo.

MUSICA ????? SCENA SILENZIOSA AVVICINAMENTO SUPPLICI-PELASGO


Le Supplici, una dopo l’altra, su avvicinano a Pelasgo, concedendosi in funzione
dell’accoglienza (relazione erotico-sensuale), dapprima fermate dalla Supplice 1, la
maggiore, la più razionale

TUTTE
Chi sei tu?
Un privato cittadino, un sacerdote
o il capo della città?

PELASGO
Sono Pelasgo
figlio di Palectone
nato da Gaia, la terra
e governo questa regione.
Da me prende il nome la stirpe dei Pelasgi
che coltivano questo suolo
Ora che siete informati sul mio conto
dimmi tu: di che sangue ti fregi?

TUTTE
dello stesso tuo sangue
PELASGO
Quello che dite non è credibile
straniere, a donne africane siete simili

SUPPLICE
Come te vantiamo origine argiva

PELASGO
come osate dirlo?

TUTTE
credici Re. Qui è la nostra radice, il ceppo della nostra stirpe

PELASGO
Favole!

SCENA DEL MITO

DANAO
Sono figlie mie, di Danao
figlio di Belo
della stirpe della giovenca imbizzarrita che trovò pace
nella fertile terra del Nilo

PELASGO
Di cosa parli?

DANAO
Qui, in questa terra di Argo viveva Io
Sacerdotessa di Era

SUPPLICE 1
Mentre tornava dal fiume paterno
l’aveva vista Giove
che le disse beato farai
lo sconosciuto che ti sposerà

SUPPLICE 3
ritìrati nell’ombra
di quei boschi profondi
e non temere
un Dio ti protegge
non un dio qualunque, ma io, Zeus,
che con mano potente
reggo lo scettro del cielo

DANAO
Ma lei fuggiva

SUPPLICE 1
e il Dio
nascosto un lungo tratto di terra con una distesa di nebbia
fermò la sua fuga
e le rapì l’onore

SUPPLICE 2
il loro amplesso fu scoperto da Era
Ma Giove, prevedendo l’arrivo della moglie
aveva mutato Io nelle forme di una giovenca

DANAO
e anche così è bella

SUPPLICE 1
Tanto che Era
lo affidò alla sorveglianza di Argo
cento occhi aveva tutt’intorno al suo capo
due alla volta riposavano a turno
In qualunque modo si sistemasse, sorvegliava Io

SUPPLICE
Ermes Agifonte lo uccise
mandato da Giove

SUPPLICE
e così era inviò un tafano a tormentarla
facendola fuggire per tutta la terra.

Le supplici nel frattempo si avvicinano a Pelasgo.

PELASGO
in quella corsa senza fine Io raggiunse il Nilo
E riprende l’aspetto di prima tornando qual’era
Cadonle i peli dal capo, le corna scemano
gli occhi impiccioliscono
il muso s’accorcia, le spalle e le mani tornano
e l’unghie si perdono
sciogliendosi in cinque ciascuna
della giovenca non resta più nulla se non il candore.
Conosco quel di cui dite

DANAO
Da Io, nativa di questa terra
discende la nostra stirpe.

ALTARE SACRO

PELASGO
capisco che antichi legami vi stringono a questo suolo.
Ma perché v’induceste a lasciare la casa paterna?
perché mi supplicate in nome degli Dei?
Quale sventura vi ha colpito?

SUPPLICE 1
O re dei Pelasgi, i mali degli uomini han vari colori,
sì che mai ne puoi trovare due di penne uguali.
Chi avrebbe immaginato che una fuga disperata
spingerebbe in Argo una stirpe già congiunta con voi,
migrata per avversione ai letti nuziali?

SUPPLICE 3
Per non diventare schiave della prole d’Egitto
Fuggiamo da matrimoni scandalosi
imposti a noi dai nostri cugini
contro il nostro volere

SUPPLICE 1
Sii pio nei nostri confronti, non tradirci
non consegnarci a loro
quando verranno a richiederci

PELASGO
Siete vittime di una cosa terribile
Ma varrebbe a intraprendere una nuova guerra

SUPPLICE 2
Ascoltaci con animo benigno
la Giustizia fa scudo a chi si batte per lei!

TUTTE (incazzose)
ascoltami principe d’Argo
E guardami
sono io supplice
fuggitiva e randagia
bestia braccata dai lupi
pellegrina in attesa

PELASGO
Non vorrei si spaccasse lo stato

SUPPLICE 1
Tu hai mente matura. Io nacqui dopo:
eppure devi ascoltarmi.
Se rispetti chi prega
grati saranno i sacrari divini

PELASGO
ma voi non sceglieste a rifugio il cuore della mia casa!
Se è una peste che macchia intero lo Stato, Argo s’unisca
elabori insieme la cura.
Riunirò a discussione la gente

TUTTE
sei tu lo stato, sei tu la gente
governi, senza rendere conto
Può tutto la tua semplice mossa
Dal tuo trono governi ogni cosa

PELASGO
Non posso aiutarvi senza espormi a rovina!
Né mi sorride umiliare il tuo grido.
Bloccato! l’angoscia, dentro, mi inchioda: decidere, non
decidere, affrontare la sorte

SUPPLICE 1
Zeus ha rancore per chi è sordo al parere di chi soffre

PELASGO
Non è saggio, è vero, disprezzare le vostre preghiere
Ma se i figli d’Egitto hanno potere su di voi
è legale in base alle leggi del vostro paese; chi può obiettare?

SUPPLICE 2
non voglio finire nel pugno
della prepotenza dei cugini
TUTTE
Alleati alla giustizia! Decidi!

PELASGO
Non posso risolvere il caso senza il parere del popolo.
Guai se dicessero: “ migranti accettasti e sfacesti lo Stato”

SUPPLICE 1
un consanguineo antenato ci scruta, lassù:
ago della bilancia, Zeus, libra imparziale
oltraggio sugli empi, purezza sui retti.
Ora i piatti son pari, sospesi. E tu
esiti a fare giustizia?

Le Supplici se ne vanno.

PELASGO
Duello mortale…o con loro...o con gli altri..
sono chiglia inchiodata ai paranchi marini.
Ma un sangue che è il nostro...no..
Quanto vorrei essere cieco, non esperto veggente di pena.
Sono entrato nel precipizio profondo della sventura!
Bisogna calarsi sul fondo, scandagliare il pensiero,
laggiù è il rimedio.
Chiara è la pupilla, non ebbra: di uno che fruga l’abisso.
devo pensare a una fine serena: sono in ansia per Argo, poi
per me stesso. Non voglio ferro e fuoco su Argo!
Né che mi si pianti in cuore, maligno il Rimorso.
E’ plumbea presenza, t’annienta, non puoi redimerti mai,
neppure defunto, nel Nulla…

DANAO
Sia saggio il consiglio, ma sappi che le mie figlie sconteranno in base al tuo agire

SUPPLICE 1
Ti arrovelli dunque? sotto i tuoi occhi la brutalità scellerata incombe su di noi

PELASGO
La lingua scocca dove non deve, fitte che scuotono forte dentro chi ode.

SUPPLICE 1
Ascoltami!!! Ora suggello la mia richiesta pietosa.
PELASGO
T’ascolto, nulla mi sfugge

SUPPLICE 1
Abbiamo fasce e cinture che stringono le nostre vesti

PELASGO
strumento bellissimo

SUPPLICE 1
pensa... è lì la chiave di tutto

PELASGO
che stai per dire

SUPPLICE 1
Se non ci accordi un impegno fedele…

PELASGO
trovi in quei lacci la chiave…a che fare?

SUPPLICE 1
arricchire gli dei di speciali pendagli votivi

PELASGO
sii più chiara

SUPPLICE 1
se non vuoi impegnarti con noi
ci impiccheremo, subito, alle statue degli dei

PELASGO
Ferme!
Tu! ( a Danao) padre venerando di queste giovani donne
abbraccia subito le frasche, posale su ogni braciere dei potenti padroni di Argo. che
ognuno in città, scorga l’emblema del vostro viaggio
e la mia scelta non abbia contrasti
piace alla piazza criticare il governo.
Ma il popolo può farsi indulgente con voi
per l’oltraggio brutale dei maschi.

DANAO
Non ha prezzo, per noi, l’incontro con chi,
umano, ci offre asilo
Esce

PELASGO
Io radunerò gli uomini d’Argo.
Preparo il paese a darti soccorso
Si allontana

TUTTE
Corre verso Pelasgo E noi?

PELASGO
Passa quaggiù, dove l’area sacra si spiana

TUTTE
Può farci da scudo?

PELASGO
Non vi lascio agli artigli di uccelli da preda.

TUTTE
Non meravigliarti se temo. Ho un incubo dentro, e rilutto

PELASGO
Ti sia augura bene: solo di bene dovresti parlare
Voi pregate gli dei cittadini.
Io vado. Convinzione sia mia scudiera.

SUPPLICE 1
Sorelle
Dirigiamoci ai pubblici altari, culla dei numi.
Ci guardi dall’alto Zeus protettore
Nelle mani le supplici fronde
adorne di nivei serti
posate sull'altare solenne
come spaurite colombe sotto un volo di falchi
è senza macchia l’uccello che si ciba di un altro uccello
è immacolato chi sposa contro il rifiuto della donna?
Nel mentre, le Supplici riportano le fronde all’altare in processione e si dirigono
verso la zona sacra.

ZONA SACRA
Arriva Danao da lontano
DANAO
Figlie, fatevi forza. Buoni, per noi, i decreti presi dal popolo

SUPPLICE 2
Padre, sii benedetto! Narraci tutto.

DANAO
Ecco la legge: ( apre una pergamena) “Ci trapiantiamo su questo suolo, padroni di
noi stessi immuni da agguati. Qui è il nostro rifugio solenne. Se si tenta un atto di
forza, sia la morte civile, l’esilio ufficiale per chi, cittadino, rifiuta soccorso”.

SUPPLICE 1
Sorelle
intoniamo a Zeus il canto
E’ tempo di pregare per Argo:
favorevoli voti, a ripagare favori.
Lunga vita ad Argo
Lunga vita!!!

MUSICA
RITO PROPIZIATORIO

SUPPLICE 1
Zeus accogli la nostra nuova supplica
che peste umana non spopoli questo paese
aggressore non faccia cruenta la guerra

SUPPLICE 2 3
Siano salvi i cittadini
da Ares omicida
Sorrida Apollo alla forza di Argo

SUPPLICE 1
Zeus trasformi in giardino felice
questo nobile suolo, di somma giustizia

Danao saluta le supplici ed esce- si cambierà d’abito per fare l’araldo- le supplici
escono e si dirigono verso la riva; il pubblico non le vede; suono di allarme.

PELASGO
Dall’altura, culla di supplici, avvisto la barca.
Le vele, la prua, al timone la gente nemica rema a ritmo costante

SUPPLICE 1
Che incubo, uno scatto e le navi sono qui
SI abbrevia lo spazio del tempo
l’angoscia diventa delirio
razza d’Egitto furiosa ingorda di sangue
in chiglie compatte varcano l’acqua
una folla di argivi lo attende
nel sole a picco rovente

SUPPLICE 2
Una sventura si abbatte su di noi
Santità d’altare non conta , per loro
signore della città proteggici.

Da lontano si vede l’Araldo degli egizi che si avvicina.

PELASGO
vedo….
Vedo l’Araldo corro a serrare gli eserciti…

SUPPLICE 1
La violenza nemica
merita la tua occhiata tremenda, Zeus
Ceppo d’Egitto - intollerabile- ci bracca
maschi rapaci sui passi di donna
fuggitiva in delirio di grida

SUPPLICE 2
AHHH! Vorrei essere trofeo per le cagne!
Pasto per i rapaci
Corri, Morte!
Precedi la notte che mi farà sposa

Dalla paura, le Supplici si dileguano e spariscono si sentono solo le voci della


violenza subita. Appare Pelasgo sul promontorio che silenziosamente disperato
vede la scena

SUPPLICE 1
Tu pirata
razziatore

SUPPLICE 2
non tornerò mai con te a vedere quel flusso ( il Nilo) gravido di male

SUPPLICE 1 meriti morte disperata. Il NIlo potente ti inghiotta!


Disintegri la tua insolenza!

TUTTE
Principe! Pelasgo! E’ finita per noi!

PELASGO
Forestieri! Cosa vi viene in mente, sfregiare la gente pelasga!
T’illudi che sia terra di donne?
Non prenderai le donne. Sfiorale ancora e gemerai senza attendere troppo
Il mio nome che serve? Verrà la sua ora, e ben lo saprete tu e i tuoi seguaci
le donne puoi anche condurle. Ma solo se inclini, con il sorriso nel cuore
Argo ha sancito che senza consenso non si cede questo gruppo di donne
Chiodo passante, martellato di qua e di là: nessuno lo smuove.
Ora spostati svelto dal tiro dei miei occhi

Le Supplici, dapprima di spalle, si girano verso Pelasgo.

MUSICA
L’Araldo si allontana; mentre Pelasgo parla, le Supplici riprendono le loro cose (veli,
bagagli, etc).
Ora donne, riprendete coraggio
Entrate nella rocca munita
Dentro abbondano case che sono di tutti.
Laggiù vi è concesso fermarvi tra mura dorate di agi, in mezzo a molte famiglie
Se altro è il vostro piacere, v’è concesso di scegliere stanza isolate.
Tra le offerte cogliete la più gradita
Garante sarò io stesso, e con me tutta Argo.

SUPPLICE 1 2 3
Rigoglio di bene ti compensi del bene
maestà dei Pelasgi

SUPPLICE 2
Se sente parlare straniero, ogni lingua critica, scatta
Sull’emigrante, è svelta a scattare la mente maligna

SUPPLICE 1
Solo bene, ci tocchi!
Vogliamo la lode, non la ciarla maligna
dei nostri vicini.

SUPPLICE 3
Lassù Artemide intatta mi segua con occhio benigno.

Le Supplici si avviano verso Argo.

SUPPLICE 1
Un sussulto solo mi annebbia il cuore:
vedo raffiche ostili e lotte per le donne in fuga
Già una volta i predoni varcarono il mare
Inesorabile futuro!

SUPPLICE 2
Immenso infinito la mente di Zeus:
nulla esiste al di là
Non conosci che porta il domani.

Vanno via tutte tranne Supplice 1

SUPPLICE 1
Gente forestiera subisce l’esame del tempo.
Un pò di bene si mescoli al male,
perfino due punti di male su tre
mi contento. Che giustizia
esegua il giudizio.

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