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Effetti farmacologici indesiderati delle vaccinazioni

Dr. Steffen Rabe


Aggiornato al 30 marzo 2016.

Attualmente in ogni vaccinazione praticata vengono immessi nel corpo per lo più materiali proteici
estranei in condizioni, nel caso ideale, di asetticità, con strumenti, nel caso ideale, sterili.
Soltanto questo fatto è il fondamento di una serie di rischi associati alle vaccinazioni, quali:
- ferite dei tessuti, dei nervi e dei vasi sanguigni con susseguenti problemi,
dolore nel punto di iniezione, paralisi sensitivo-motorie, sanguinamenti etc.;
- Infezione della sede dell’iniezione, fino alla formazione di ascessi;
- Reazioni allergiche acute ad un componente del vaccino fino allo shock anafilattico,
minaccioso per la vita.
Il confronto dell’organismo con la sostanza vaccinale in seguito alla vaccinazione, può condurre ad
una serie di sintomi aspecifici generali e di malattia, quali:
- aumento della temperatura;
- debolezza;
- dolori alla testa ed alle membra;
- mancanza d’appetito;
- nausea e vomito;
- diarrea.
Questi effetti farmacologici indesiderati, possono in linea generale presentarsi dopo ogni
vaccinazione, con minore o maggiore probabilità, a seconda del vaccino. Essi sono manifestamente
espressione del confronto dell’organismo con la sostanza vaccinale e, come tali, di una certa
importanza per il successo della vaccinazione; se, come avviene di routine, la febbre dopo le
vaccinazioni viene contrastata, per esempio col paracetamolo, gli anticorpi misurabili come risposta
immunitaria dopo la rispettiva vaccinazione risultano sensibilmente inferiori come concentrazione.
Non è chiaro se ciò poi significhi qualcosa in termini di riduzione della difesa ricercata con il
vaccino (Das 2014, Primula 2009).
Oltre a ciò, ad ogni vaccinazione sono inerenti rischi di specifici effetti collaterali (paralisi dopo la
vaccinazione orale antipolio, morbillo vaccinale dopo antimorbillosa, episodi di
ipotonia/iporeattività o convulsioni febbrili dopo vaccinazione antipertosse, etc.)
Naturalmente è difficile distinguere in un problema di salute che compaia in stretta connessione
temporale con una vaccinazione, il nesso causale o la concomitanza semplicemente casuale dei due
eventi; almeno nel singolo caso è difficile provare il nesso causale. Di regola, é accettata come
prova il ripetersi spesso concomitante di entrambi gli eventi, cosa che rende difficile, sino ad
impedire tale riconoscimento, nel caso di effetti collaterali rari.

Letteratura:
Das RR. PLoS One. 2014 Sep 2;9(9):e106629. doi: 10.1371/journal.pone.0106629.
(http://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0106629) (Abruf
30.03.2016)
Prymula R. Lancet. 2009 Oct 17;374(9698):1339-50

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