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IL MOMENTO ANGOLARE

( o momento della quantità di moto)

A partire dalla quantità di moto è possibile definire un’altra grandezza vettoriale che prende il nome di
“Momento angolare”.

Supponiamo di avere il nostro punto materiale, di massa m, in moto con una certa velocità v , e di
osservare il moto di questa particella a partire da un sistema di riferimento x y z, e quindi avremo
un’origine degli assi che possiamo indicare con O. Il nostro punto P avrà ovviamente una coordinata in
questo sistema di riferimento , o in generale rispeto al nostro punto O avrà quindi un vettore posizione che
indichiamo con r.

Allora date queste premesse si definisce il momento angolare , del nostro punto materiale m, come il
vettore ( che indichiamo con L) che si ottiene moltiplicando vettorialmente il vettore posizione r per la
quantità di moto mv

P o v

y L= r x mv = r x p
r

O x -modulo |r||mv|sin o

Z -direzione perpendicolare ad r e v

-verso dato dalla regola della mano dx

Questo vettore L è un vettore non applicato il cui valore dipende dal punto O (che viene detto polo), che
stiamo scegliendo.

Cambiando il nostro polo O ovviamente cambierà anche il valore di L.

Vediamo subito un esempio:

Immaginiamo di avere un punto materiale che si muove di moto rettilineo uniforme e supponiamo che il
moto avvenga sul piano del nostro foglio. Allora il nostro vettore L sarà un vettore ortogonale al foglio e la
direzione sarà ortogonale. Secondo la regola della mano dx sarà un vettore entrante.

mv L = mv r sin o = mv b
b r

Se andiamo a costruirci la distanza che c’è tra il nostro polo di riferimento e la retta

O lungo cui si muove il nostro oggetto, r sin y non è altro che questa disanza b (braccio)
Evidentemente se avessimo scelto come polo proprio un punto dell’asse r e p sarebbero stati paralleli , il
sen di 0 sarebbe stato 0 e quindi il modulo di L sarebbe stato anch’esso = 0 , perché b= 0.

Il momento angolare dipende fortemente dalla scelta del nostro polo.

Un polo fuori dall’asse in cui si muove il nostro oggetto corrisponde ad un momento angolare diverso da 0 ;
un polo sull’asse dove si muove il nostro punto materiale corrisponde ad un momento angolare = 0.

-Un altro esempio che possiamo considerare è quello di un oggetto che si muove di moto circolare

( supponiamo intanto di guardare sul piano) .

m avrà una certa velocità v , che è tangente e supponiamo di

v scegliere come polo proprio in centro della nostra circonferenza.

- O= centro circonferenza
L r - L= r x mv
O - Modulo di L= r mv sen90°= r mv

- La direzione sarà perpendicolare al piano del foglio

- Il verso dato dalla regola della mano dx

( in questo caso sarà uscente)

Se w= cost anche v= wr = cost e anche L= cost

Questo ovviamente se abbiamo scelto O (il polo), coincidente con il centro della circonferenza .
Ora possiamo immaginare  di guardare la cosa al di fuori del piano; quindi se questa adesso è la nostra
circonferenza, possiamo immaginare di andare a scegliere come punto O, rispetto a cui calcolare il nostro
momento angolare, non più il centro della circonferenza ma un punto che si trova su un’asse
perpendicolare al piano di rotazione (O); allora la velocità(V) sarà tangente alla nostra circonferenza .

L = mv r sen90° = mv r

L L

V N

C R

Questo sarà il nostro L, quindi man mano che il nostro punto si posta, anche il nostro L si sposta;

quindi varia in direzione e verso, e non nel moto, perché rimane sempre lo stesso e anche se il moto
avviene con w*r=costante, il vettore L non è costante.

(Mentre come abbiamo visto prima quanto omega era costante, L era costante in moto, e la direzione del
verso erano sempre perpendicolari ed uscenti, e quindi L era costante come vettore.)

Se scegliamo un altro punto per calcolarci il nostro momento angolare, questo momento angolare calcolato
rispetto a questo punto è diverso e può anche non essere costante pur essendo il nostro punto il moto
circolare uniforme.

Quindi la scelta del nostro polo per il calcolo del momento angolare è fondamentale perché influisce sul
valore e anche sul fatto che questo valore possa essere più o meno costante nel tempo.
- Sempre a partire da un polo di riferimento è possibile calcolare una nuova grandezza.

Immaginiamo di avere una forza F che agisce in un certo punto di applicazione P sul nostro punto materiale
di massa m, quindi questa forza F è individuata da un certo vettore. La posizione del nostro punto
materiale P è ovviamente individuata da un certo vettore r rispetto a O che può essere l’origine del nostro
sistema di riferimento.

m F

P Allora fatte queste premesse si definisce il nuovo vettore

r chiamato momento meccanico della forza F ( rispetto ad O)

y come il vettore che si indica in alcuni casi con TAO o con m

O x nato dal prodotto vettoriale del raggio posizione per la forza stessa F.

Z=m=rxF

Quindi il momento meccanico della forza F rispetto a un punto O non è altro che il prodotto vettoriale del
vettore posizione per la forza stessa.

Per la definizione di prodotto vettoriale possiamo dire che  il nostro vettore TAO avrà:

-modulo Z = |r||F| sen o (dove teta è sempre L angolo formato da r e F)

Z - la direzione sarà ortogonale tanto ad r quanto F quindi perpendicolare al piano

individuato dal vettore posizione e dalla forza F

- il verso dato dalla regola della mano dx

Quindi anche il moneto TAO dipende dal polo che abbiamo scelto all’inizio.  

-Se poi sul nostro punto materiale m non agisce una semplice forza, ma ne agiscono più di una, quindi
abbiamo un F1, F2, F3 che agiscono sul nostro punto materiale e sono tutti vettori, che ha una certa
coordinata r rispetto al polo O, allora possiamo scrivere che il momento tau complessivo, cioè totale, sarà la
somma dei tau con i.
F1

Z= E Zi = E ri x Fi=
m F2 = E ri x Fi = r x EFi
r F3

Z tot= r x Ftot

Quindi per definizione il tau sarà la somma dei momenti delle singole forze, quindi sarà la sommatoria su i
di( r con i ) vettore ( F con i ), quindi la sommatoria dei prodotti vettoriali del punto di applicazione della
forza di esima moltiplicato vettorialmente per la forza di esima stessa.

Ma dato che abbiamo a che fare con un punto materiale e le forze sono tutte applicate nello stesso punto
quindi r con i = r, per tutte le forze, questo si traduce in sommatoria di i su r che moltiplica vettorialmente F
con i; e utilizzando la proprietà distributiva del prodotto vettoriale, questo equivale a scrivere r che
moltiplica vettorialmente la sommatoria di F con i.

E questa sommatoria di F con i, non è altro che la somma di tutte le forze che agisce sulla nostra forza
totale e quindi troviamo che il nostro tau totale, il momento totale della forza, è uguale a r, il vettore di
applicazione, moltiplicato vettorialmente per la forza totale cioè la risultante.

Quindi il momento totale di un sistema di forze è definito come la somma dei singoli momenti è
esattamente equivalente al vettore momento della forza complessiva. Questo ovviamente quando abbiamo
a che fare con un punto materiale e quindi tutte queste forze che stiamo considerando sono applicate nello
stesso punto. Quindi hanno tutte lo stesso raggio vettore rispetto al nostro polo O, rispetto al quale stiamo
calcolando il momento tao.
LAVORO SVOLTO DA:
 Buglione Arianna
 Caliendo Angela
 Decrescenzo Francesco
 Del Gesso Antonio
 Di Marzo Ilaria
 Errichiello Martina
 Giugliano Biagio
 Tufano Aniello

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