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Fridays for Future

Cos’è?
È un movimento ambientalista internazionale nato nell’agosto del 2018, quando la quindicenne
svedese Greta Thunberg decise di non entrare a scuola per diverse settimane per protestare
davanti al parlamento per la mancanza di azioni concrete rispetto alla crisi climatica. Ogni
venerdì Greta ha manifestato in segno di protesta, e con il passare dei giorni si unirono a lei altri
giovani studenti e man mano altre città in tutto il mondo.
È uno sciopero mondiale pacifico e spontaneo nato dall’azione solitaria di Greta divenuta la
paladina del movimento. La battaglia individuale si è trasformata in collettiva assumendo una
portata globale.

Quali sono gli obiettivi dei Fridays for Future?


L’obiettivo principale è quello di attirare l’attenzione di politici per far rispettare gli Accordi di
Parigi sulle restrizioni delle emissioni di CO2 e porre un freno ai cambiamenti climatici.
Il movimento chiede ai governi di tagliare i combustibili fossili, azzerando le emissioni di gas
tossici a livello globale entro il 2050 e in Italia entro il 2030. Un obiettivo ambizioso ma non
l’unico. Si chiede di rispettare gli accordi di Parigi del 2015 in cui ci si impegnava a contenere
l’aumento della temperatura globale al di sotto di 1,5°C rispetto all’epoca pre-industriale.
I manifestanti chiedono di incentivare il passaggio a energie rinnovabili e una riduzione dei
consumi privati.

Chi può partecipare?


Tra i manifestanti dei FFF non sono ammessi solo gli studenti. Come si legge sul sito italiano,
possono partecipare persone di ogni età e categoria.

Che cosa hanno ottenuto i ragazzi di Fridays for future?


Il principale risultato raggiunto dal movimento Fridays for future è stato quello di essere riuscito
a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla crisi climatica in corso. Un grido d’allarme cui non
sono rimaste indifferenti neanche le istituzioni che, almeno formalmente, hanno accolto le
rivendicazioni dei ragazzi muovendo i primi passi nella direzione di una svolta verde in cui
l’Unione europea punta a giocare un ruolo di primo piano.

Il “diritto al futuro” è la principale richiesta dei ragazzi di Fridays for future, che definiscono il
loro movimento “pacifico, apartitico e contro ogni forma di discriminazione”. Un domani che
rischia di essere compromesso dal riscaldamento globale. Sono, ormai, molti gli studi scientifici
che dimostrano come l’innalzamento delle temperature medie stia avvenendo a dei ritmi
accelerati mai registrati prima, con conseguenze devastanti.
L’Antartide sta perdendo masse di ghiaccio a una velocità che da 40 miliardi di tonnellate l’anno,
nel decennio 1979-1990, è salita a 252 miliardi di tonnellate l’anno tra il 2009 e il 2017. La
Groenlandia si sta sciogliendo con un’intensità che è la più alta da almeno 350 anni e i ghiacciai
di montagna sono in ritirata in quasi tutto il pianeta. Per quel che riguarda le responsabilità
dell’uomo, la letteratura scientifica è chiara al riguardo: c’è una forte correlazione temporale tra
l’aumento delle temperature medie e l’aumento nell’atmosfera della concentrazione di gas serra,
causato dalle attività umane. Un altro aspetto da considerare è l’inquinamento, determinato
dall’immissione in atmosfera di sostanze inquinanti, che ha molteplici conseguenze negative sulla
nostra salute.

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