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Cos’è?
È un movimento ambientalista internazionale nato nell’agosto del 2018, quando la quindicenne
svedese Greta Thunberg decise di non entrare a scuola per diverse settimane per protestare
davanti al parlamento per la mancanza di azioni concrete rispetto alla crisi climatica. Ogni
venerdì Greta ha manifestato in segno di protesta, e con il passare dei giorni si unirono a lei altri
giovani studenti e man mano altre città in tutto il mondo.
È uno sciopero mondiale pacifico e spontaneo nato dall’azione solitaria di Greta divenuta la
paladina del movimento. La battaglia individuale si è trasformata in collettiva assumendo una
portata globale.
Il “diritto al futuro” è la principale richiesta dei ragazzi di Fridays for future, che definiscono il
loro movimento “pacifico, apartitico e contro ogni forma di discriminazione”. Un domani che
rischia di essere compromesso dal riscaldamento globale. Sono, ormai, molti gli studi scientifici
che dimostrano come l’innalzamento delle temperature medie stia avvenendo a dei ritmi
accelerati mai registrati prima, con conseguenze devastanti.
L’Antartide sta perdendo masse di ghiaccio a una velocità che da 40 miliardi di tonnellate l’anno,
nel decennio 1979-1990, è salita a 252 miliardi di tonnellate l’anno tra il 2009 e il 2017. La
Groenlandia si sta sciogliendo con un’intensità che è la più alta da almeno 350 anni e i ghiacciai
di montagna sono in ritirata in quasi tutto il pianeta. Per quel che riguarda le responsabilità
dell’uomo, la letteratura scientifica è chiara al riguardo: c’è una forte correlazione temporale tra
l’aumento delle temperature medie e l’aumento nell’atmosfera della concentrazione di gas serra,
causato dalle attività umane. Un altro aspetto da considerare è l’inquinamento, determinato
dall’immissione in atmosfera di sostanze inquinanti, che ha molteplici conseguenze negative sulla
nostra salute.