L'arte simbolo
della fede
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Definire l’arte oggi risulta essere un’impresa titanica, 1
Rodolfo Papa, Discorsi sull’arte
sacra, Edizioni Cantagalli, 2012,
eppure riflettere su una definizione potrebbe essere Siena, p. 17-35
utile a comprendere aspetti antropologici e socio- 2
ibid., p.39-43
3
ibid., p.34, 42
logici propri dell’epoca che stiamo vivendo. Nella
prima disamina di Rodolfo Papa, pittore, teorico e
storico dell’arte, vengono espressi quei caratteri
dell’arte che hanno inserito nella storia la perturba-
zione sulla definizione dell’arte stessa.1 L’autore, ci-
tando Gianfranco Morra, individua una sequenza, o
inevitabile evoluzione umana, che porta alla forma-
zione di quattro stadi umani, legati indissolubilmente
alle dinamiche sociologiche, culturali e scientifiche.
La modernità, nello stadio del terzo uomo, e la post-
modernità, nello stadio del quarto uomo, hanno pro-
dotto una serie di controversie sulla questione del
prodotto artistico, portando a sè gli strascichi di una
concezione esistenziale critica sul piano identitario.2
Si presenta quindi ardua la ricerca di una definizione
di opera d’arte, come la stessa definizione di artista.
Dunque la conclusione di tale grattacapo può solo
rimandare ad una delle tante voci che possono de-
finire questa pratica umana che nei nostri giorni ha
perso il minimo collegamento con l’umanità, o con
l’umanesimo.3 Una volta escluso il dibattito, tanto
agognato, sulla storia dell’arte (l’individuazione del
periodo moderno come del periodo postmoderno),
forse un ritorno ad una definizione classica può ap-
parire anacronistica o tradizionalista, ma non si può
nascondere che dall’antichità si possa trovare più
4
Andrea Chinappi, Che cos’è un’ope- facilmente un senso delle cose più genuino. L’ope-
ra d’arte, 2013 (lintellettualedissiden-
te.it/arte/cose-unopera-darte) ra d’arte, secondo il filosofo neo-platonico Plotino
5
Walter Benjamin, L’opera d’arte è l’idea, l’immagine perfetta che l’artista ha in lui e
nell’epoca della sua riproducibilità
tecnica, Einaudi, ET Saggi, 2014 sulla quale fonda il suo lavoro, concetto che Bene-
(1935) detto Croce attribuisce alla sola immagine interiore
6
Lev Tolstoj, Che cos’è l’arte, Don-
zelli editore, 1897 dell’artista, escludendo il prodotto materico di cui è
7
Alessandro Tempi, Il nome e la cosa. composta.4 Più recentemente, grazie alla concisa,
Per una genealogia del rapporto
Arte-Tecnologia, in “XÁOS. Giornale seppur esaustiva, disamina sulla questione dell’arte
di confine”, Anno II, N.3 Novem- del ventesimo secolo, Walter Benjamin definisce tra
bre-Febbraio 2003/2004 (Numero
doppio), URL: http://www.giornaledi- le righe che l’opera d’arte è la testimonianza storica,
confine.net/anno_2/n_3/15.htm un prodotto artistico che contiene in sé i caratteri di
autorità, autenticità e unicità.5 Nel campo letterario,
lo scrittore e filosofo Lev Tolstoj racchiude il concet-
to di opera d’arte in queste poche righe: “L’arte è
un’attività umana per cui una persona, servendosi
di determinati segni esteriori, trasfonde consapevol-
mente i sentimenti da lei provati in altre persone,
che a loro volta ne restano contagiati e li provano”.6
Nel contesto ecclesiastico, per il dottore della Chie-
sa San Tommaso d’Aquino, troviamo che l’arte sia
definita come recta ratio factibilium - ovvero l’arte è
la corretta ragione delle cose da fare -, viene così
posta tra le virtù dianoetiche insieme alla saggezza,
cioè tra le perfezioni dell’anima razionale.7
A seguito di questa sequenza di definizioni, pos-
siamo concludere che l’arte sia una fonte di cono-
scenza e di emozione interiore, condivisa tramite
strumenti, tecnica (saper fare) e materiali nell’este-
riore. Una definizione ancora molto ambigua, che
non tiene conto della grande crisi che l’arte ebbe 8
Rodolfo Papa, Discorsi sull’arte
sacra, Edizioni Cantagalli, 2012,
quando venne separata dall’artigianato e dalla stes- Siena, p. 28
sa filosofia.8 Tuttavia è certo che nella definizione più 9
Papa Giovanni Paolo II, Lettera di
Giovanni Paolo II agli Artisti, Santa
ambigua troviamo dei caratteri generali, o costanti, Sede, Vaticano, 4 aprile 1999
capaci di esprimere quanto l’arte appartienga alla
sfera individuale, tanto quanto appartiene alla sfera
globale tanto quanto appartiene a Dio, creatore del
nostro mondo terreno. In essa e per essa l’uomo
è artefice, specchio della figura di Dio che opera la
Creazione del mondo. San Giovanni Paolo II, nel-
la Lettera agli Artisti, individua una similitudine tra i
termini polacchi stwórca=creatore e twórca=artef-
ice.9 Il carattere generativo dell’opera d’arte, seppur
analogo all’atto creativo divino, se ne distacca per
l’approvvigionamento della stessa materia che co-
stituisce l’opera. Per Dio la creazione è ex-nihilo (dal
nulla), mentre l’opera d’arte dell’uomo, è frutto di
una massa già esistente, per questo motivo l’uomo
è artefice e non creatore (ars artis ‘arte’ e del tema di
facĕre ‘fare’). Si desume che la crisi sulla definizione
appaia già chiara una volta concepito l’aspetto di
centralità nell’opera d’arte, se in questa posizione ci
sia l’uomo o Dio.