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Colori
Nella religione, nella società,
nell'arte e nella psicoterapia
Indice
Presentazione 7
Magda Di Renzo
Introduzione 11
ROSSO 19
Per entrare in sintonia - Associazioni - Effetti psichici - La teo
ria dei colori di Goethe - Esperienze primordiali - Simbolismo -
Archetipi - Il rosso nei costumi popolari e nelle superstizioni -
L'archetipo del rosso ai nostri tempi
ROSA 51
Per entrare in sintonia - Simbolismo
BLU 63
Per entrare in sintonia - Associazioni - Effetti psichici -
Esperienze primordiali - Simbolismo e archetipi
GIALW 83
Per entrare in sintonia - Associazioni - Effetti psichici -
Esperienze primordiali - Simbolismo - Archetipi - Excursus:
Vincent van Gogh
VERDE 109
Per entrare in sintonia - Associazioni - Effetti psichici -
Esperienze primordiali - Simbolismo e archetipi - L'archetipo del
verde ai nostri tempi
ARANCIONE 1 33
Per entrare in sintonia - Associazioni ed effetti psichici -
Simbolismo - Archetipi
VIOLA 141
Per entrare in sintonia - Associazioni - Effetti psichici -
Simbolismo - Archetipi
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INDICE
MARRONE 151
Per entrare in sintonia - Associazioni - Effetti psichici -Archetipi
NERO 163
Per entrare in sintonia - Associazioni - Effetti psichici -
Simbolismo - Esperienze primordiali -Archetipi -Il nero nei co
stumi popolari e nelle superstizioni -L'archetipo del nero ai no
stri tempi
BIANCO 181
Per entrare in sintonia - Associazioni - Effetti psichici -
Esperienze primordiali - Simbolismo - Il bianco nei costumi po
polari e nelle superstizioni - Archetipi
GRIGIO 1 99
Per entrare in sintonia: il grigio in poesia - Associazioni e signifi
cato psicologico - Il simbolismo del grigio nei sogni e nella pittura
ARGENTO 2 19
Per entrare in sintonia - Associazioni e simbolismo - Il mistero
dell'argento: sintesi ed epilogo
ORO 243
Per entrare in sintonia: la sfera d'oro- Il simbolismo dell'oro: as
sociazioni e archetipi - Il concetto aureo
Note 283
Bibliografia 295
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Presentazione
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PRESENTAZIONE
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PRESENTAZIONE
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PRESENTAZIONE
Magda Di Renzo
Analistajunghiana. Responsabile del Seroizio
di Psicoterapia per l'Irifanzia e l'Adolescenza
dell'Istituto di Ortojonologia - Roma
lO
Introduzione
«< colori sono forze irradianti, energie che agiscono su noi in modo
positivo o negativo, indipendentemente dal fatto che ne siamo con
sapevoli o meno» 1 , scrive Johannes Itten nella sua opera classica,
artistico-pedagogica L'Arte del colore. Portare a concepire i colori
come forze diffondenti reali, che mettono in contatto con determi
nati campi di energia, è infatti anche il proponimento di questo li
bro. I tre colori primari, rosso, blu e giallo sono i più importanti vei
coli espressivi fra i colori: puri , mai miscelati con altri, al loro ric
co simbolismo sono dedicati i primi tre capitoli del libro.
I tre colori secondari, arancio, verde e violetto sono ricchi di sfu
mature e differenziati con i loro molteplici toni. Ciascuno di questi
è ottenibile dalla miscela di un paio dei colori primari. Mi occuperò
di loro nei capitoli successivi. A causa della sua particolare forza
espressiva nel mondo terroso e terreno, non ho voluto certo rinun
ciare al plurimiscelato color marrone. Non mancheranno poi i valo
ri fortemente espressivi posizionati ai limiti della scala cromatica, il
bianco e il nero, che mediano la rappresentazione della luce e del
l'ombra, della vita e della morte, l'indomita interezza dei colori nel
la luce piena e il loro offuscarsi nel buio. A questi valori limite sono
dedicati i capitoli corrispondenti. In questa nuova rielaborazione del
libro, ho voluto aggiungere un capitolo sull'importante concetto del
valore limitare e mediano tra nero e bianco, ossia il grigio inteso co
me espressione dell'amalgamato, indeciso, celato. Ho inoltre dedi
cato un capitolo al rosa, poiché è fra i colori di moda. È infatti rap
presentativo del carattere espressivo dei valori cromatici schiariti,
attenuati, delle morbide tinte pastello. Con l'argento e l'oro, aggiun
go infine lo splendore dei metalli nobili trascendenti la scala cro
matica, che corrispondono alla luce lunare e a quella solare.
La presenza intorno a noi dei colori, come energie che ci influen
zano positivamente o negativamente, è costante e possiamo vedere
le loro apparizioni più incontenibili nella natura: il blu cristallino
l l
INTRODUZIONE
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INTRODUZIONE
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INTRODUZIONE
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INTRODUZIONE
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INTRODUZIONE
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INTRODUZIONE
L" arco di piume colorate è nato su ispirazione del!" antico mito messicano della crea
zione del •Serpente di piume verdi'. che lì coagisce al!" origine di tutte le cose. La pit
trice (di una cinquantina d'anni) raffr.gura !"attività creativa del serpente di piume
verdi in modo tale da jar nascere i singoli colori e al contempo farli rientrare in una
sequenza di tonalità secondo un ordine cromatico. un arco di colori posizionati l'uno
accanto all'altro. Qui la tematica esposta è !"individualità di ciascun colore e nel
contempo l'appartenenza di tutti i colori a un loro proprio ordine.
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INTRODUZIONE
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ROSSO
La favola Die feurige Krote («<l rospo rosso fuoco») illustra in modo
impressionante la corrispondenza tra un'apparizione cosmica
come il rossore del cielo e un'esaltazione spirituale che monta,
nella veste di un mostro color rosso fuoco. Il sarto di Andreasburg,
nel suo peregrinare attraverso la regione dello Harz, dormendo
all'aperto, vede, svegliandosi di soprassalto, forse sognando anco
ra, come l'avvampare del cielo coincida con l'arrivo di un rospo. Il
sarto doveva superare la sua paura e il suo ribrezzo e baciare quel
rospo: avrebbe così liberato la fanciulla stregata, come dice il
seguito della favola. Il sarto, però , nonostante il sostegno del par
roco, non riesce a compiere l'azione. L'inizio della favola rende evi
dente che nel mondo culturale della Chiesa il colore rosso è stato
demonizzato. Altrimenti non sarebbe stato chiamato in aiuto pro
prio il parroco. Questo fuoco incantato, sovrannaturale e questa
passionalità potrebbero - grazie a un bacio, grazie alla dedizione -
ritornare a una dimensione «umana». Probabilmente, la figura
soverchiante del rospo era nata soltanto poiché il sentimento e la
ragazza dovevano assolutamente essere «scacciati via» .
Nel romanzo d i Ingeborg Bachmann Malina, il rosso appare
come colore che salva la vita, personificato dal simbolo del fiore
rosso, che, pur in mezzo al pericolo di soccombere, spicca come
una visione fiorendo dall'oscurità. In Ingeborg Bachmann, il fiore è
contemporaneamente anche il segno di un incontro amoroso.
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ROSSO
Per Shiki, la giovane vita che si esprime col rosso è l'annuncio della
primavera:
La prima primavera:
il gilè rosso scarlatto
del giovane mandriano'.
Buson trova al mattino perfino una tomba immersa nel rosso della
vita:
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ASSOCIAZIONI
ASSOCIAZIONI
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ROSSO
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EFFETfl PSICHICI
EFFETfi PSICHICI
BLU
GIALLO GIALW
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ROSSO
Max Liischer14 cita quali più importanti valori espressivi del ros
so l'autonomia, l'attività e la tendenza all'autocontrollo. Per lo stu
dioso, il rosso rappresenta, inoltre (se miscelato con il giallo) , «lo
stato psicologico dell'ergotropia", aumenta il polso, la pressione
sanguigna e la frequenza respiratoria.
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LA TEORIA DEI COLORI DI GOETHE
PORPORA
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VERDE
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ROSSO
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ESPERIENZE PRIMORDIALI
ESPERIENZE PRIMORDIALI
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ROSSO
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ESPERJENZE PRJMORDIALI
st'esperienza. Fra gli odierni popoli selvaggi delle Isole Figi è inve
ce ancor viva l'usanza di stendersi in una buca, coprirsi di sangue
e di interiora e alzarsi al levar di un grido, come il morto che torna
alla vita. Soltanto dopo ci si ripulirà. Un'esperienza certamente
magica, questa, che indubbiamente già nel mistero mitraico - ben
ché compiuta concretamente - veniva vissuta come un mistero psi
chico-spirituale. Se analizziamo alcune espressioni del Nuovo Te
stamento, come «morire con Cristo» (Romani 6, 1 1 ) , «essere purifi
cati dal sangue di Cristo» (Romani 3, 25; 5, 9; Efebi l , 7; 2, 1 3) , ri
conosciamo la loro radice e il loro background in siffatte antiche fi
gurazioni sacrificali. Dal punto di vista delle esperienze e dei ritua
li che ne fanno parte, esiste un'esperienza atavica uguale per tut
te le persone, ossia quella del rosso del sangue che richiama anco
ra l'esperienza di vivere, l'atto del trascorrere e del donare la vita in
tutta la sua potenza. Non l'atto del buttare via, bensì quello di
aprirsi completamente all'eros, alla lotta o al sacrificio e allo stes
so tempo, grazie alla contiguità della morte oppure attraverso la
morte stessa, risorgere a nuova vita. L'esempio più convincente di
questo passaggio è la nascita. Il rituale del sacrificio è la condivi
sione di questa esperienza ancestrale, nella quale il discorso si fon
da sempre sul rinnovamento della vita attraverso il sangue dona
to. Quando si parla della relazione del sangue con la sofferenza, il
sacrificio e la morte, avvertiamo che questi processi si esprimono,
dal punto di vista del simbolismo cromatico, nelle gradazioni di tra
sformazione del rosso dal carminio al porpora e al viola. In tali gra
dazioni al rosso si miscelano parti di blu, il rosso vitale si trasfor
ma, grazie al contributo del blu trascendente. Quello che mi sem
bra davvero importante, è che questo simbolismo esprime la vita in
tutta la sua pienezza. Il sacrificio simboleggiato nel rosso non è un
deviare ascetico dalla vita, ma un'entrata piena, che trasfigura.
Parliamo dell'elevazione della vita attraverso il dono della vita stes
sa. Ecco, in questo consiste l'esperienza primordiale del rosso co
me colore del sangue.
n rosso deljùoco
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ROSSO
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ESPERIENZE PRJMORDIALI
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ROSSO
SIMBOLISMO
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SIMBOLISMO
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ROSSO
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ARCHETIPI
Non era affatto ovvio quindi che questo colore, già così sovrac
carico di negatività, fosse in seguito adottato fra i colori simbolici
sacri del cristianesimo. Il rosso è però stato canonizzato soltanto
come conseguenza del simbolismo dell'amore e del pensiero dell'in
carnazione e del sacrificio. Il rosso sangue del vano intorno a uno
degli altari a Ronchamp, progettato da Le Corbusier, è una chiara
espressione di questa simbologia.
ARCHETIPI
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ROSSO
ma che tali divinità facciano a tutti gli effetti parte del simbolismo
del rosso e segnalano in quale «punto• della scala dei valori del ros
so debbano trovare giusta collocazione: soltanto quando ci imbatte
remo in una divinità rappresentata effettivamente in rosso, avremo
davvero la prova che rientra nell'archetipo di questo colore.
Per la tonalità scarlatta, alla quale associamo la lotta, il corag
gio, la furia distruttrice-creativa o creatrice-distruttiva, possiamo
citare Marte, che nell'antichità era appunto descritto e rappresen
tato in rosso scarlatto. A lui sono attribuiti il ferro e la rossa terra
ferruginosa. Bizzarramente, il mito dice che Marte, nella sua rela
zione con Mrodite, che è anche la Dea dell'Amore e quindi rientra
a sua volta nella sfera del rosso, genera Armonia. Quando la com
ponente rossa del guerresco entra in fusione con la componente
dell'amore, nella scala psichica del rosso, può realmente dare luo
go a un'armonia. Anche Achille, in un vecchio manoscritto (A mbro
siana), è rappresentato con un mantello rosso.
Naturalmente, pure Odino, il dio germanico della tempesta e
della poesia, deve essere collocato in questa scala dei rossi. Egli è
dipinto in rosso fuoco soprattutto nelle raffigurazioni dell'incon
scio, alcune delle quali sono riprodotte da Jacobi. Dall'era germa
nica non ci sono pervenute raffigurazioni del dio, ma solo testi.
Nelle esperienze vissute nell'inconscio, egli è rosso in maniera del
tutto evidente. Odino rimanda a un simbolismo complesso, che qui
interessa soprattutto per il suo aspetto tempestoso e focoso-creati
vo, come pure per un elemento distruttivo che lo lega agli emblemi
del fuoco. E nel contempo egli è anche il dio dei cantori pieni d'ar
dore e dei poeti infuocati.
Per il Profeta Isaia (Isaia 6) , è nel rosso del fuoco che si muove
la forza invocante di Serafino, l'angelo incandescente, Serafino si
gnifica «l'ardente•, «colui che brucia•. Così lo rappresenta Chagall in
una finestra della Cattedrale di Fraumunster a Zurigo ( 1 970) ; il
Profeta stesso avvampa per questo tocco fuggevole di Serafino. Dal
viso fino alla regione del cuore, tutto s'infiamma nel rosso dell'an
gelo ispiratore. Nel rosso del fuoco, in un'altra fmestra della Cat
tedrale di Fraumunster, il Profeta Elia resta rapito d'estasi nel suo
barroccio; di rosso fiammante s'accendono i destrieri e il carro stes
so. Elia è preso dalla forza del fuoco e, trasformato insieme al suo
carro come in un'improvvisa accelerazione di incandescente ener
gia, viene portato contro Geremia, luttuoso e meditante nel blu pe
sante che lo circonda, accovacciato nella zona superiore della fme
stra, come se questa sferzata di energia dovesse vivificare anche lui.
Dello stesso rosso delle fiamme sono le lingue di fuoco che du-
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ARCHETIPI
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ROSSO
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ARCHETIPI
Esempi
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ROSSO
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ARCHETIPI
I pescatori
di tutto il paese sono fuori
il papavero è in fiore2".
Il legame con il colore rosso può esprimere, inoltre, e con gran for
za, il tipo di rapporto vissuto con l'erotismo, soprattutto in quei ca
si in cui esistono blocchi.
Un altro studente aveva disegnato una rosa tenera e delicata,
ma anziché disegnarla in rosso, colore che le avremmo attribuito
quasi automaticamente, la colora di nero. Lo stupore manifestato
dal resto del gruppo ha dato al pittore la consapevolezza che, pro
babilmente, non era stata una coincidenza, o solo una predilezio
ne per un certo tipo di rappresentazione grafica, a fargli scegliere il
nero quale colore per la rosa. A questo punto diede una spiegazio
ne agli stupiti compagni, rendendo noto al gruppo che soffriva di
emofilia e che quindi per lui il colore rosso, quale colore del san
gue, era sovraccarico di significati negativi. Al contempo anche la
sfera dell'erotismo ne era influenzata e quindi, a causa della pru
denza con la quale aveva dovuto muoversi durante tutta la sua vi
ta, era stato limitato anche nelle sue opportunità di incontro. La di
scussione aperta su questo problema allentò visibilmente la sua
tensione e già nel suo disegno successivo si poteva ammirare un
rosso energico.
Oggi la rosa è quasi esclusivamente simbolo d'amore.
Nell'antichità questo fiore era dedicato ad Mrodite, ovvero a Ve
nere. La rosa rossa sarebbe nata dal sangue di Adone. Divenne il
simbolo dell'amore, della fertilità, ma anche del rispetto nei con
fronti dei defunti. A Roma, la rosa serviva per incoronare Dioniso
e rosso è anche il colore del dio del vino, Bacco.
Nel cristianesimo essa è invece in relazione con la Croce. La ro
sa rossa ricorda il sangue versato e le ferite del Cristo, la coppa che
raccolse il «sangue benedetto», e come tale è il simbolo della rina
scita.
Nei dipinti ispirati alla religione cristiana, chi portava l'attribu
to della rosa rossa prendeva automaticamente parte all'archetipica
del rosso: in ambito religioso, questo è vero soprattutto per Maria
e per altri Santi della cristianità, come, per esempio, Elisabetta di
Turinga e Teresa di Lisieux.
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ROSSO
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La rosa nera
La rosa. legata al colore rosso. WlO dei più frequenti simboli eroticL appare qui in nero:
i suoi valori espressivi a causa del colore nero - con il suo simbolismo di protesta. nega
zione e blocco - sono trasposti con valenze speculari opposte. Questa pittura d parla
della nostalgia di Wl erotismo che non può ancora essere permesso.
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ARCHETIPI
La vela bianca con i suoi triangoli concentrici. che riprendono in una tonalità più
tenue tutti i colori del quadro. si staglia chiara e luminosa davanti allo sfondo rosso,
nel quale il cielo e il mare appaiono come tuffati nel .fuoco e nel sangue. Il dipinto è
nato quando il pittore ha deciso di dare libero sfogo ai suoi sentimenti. sconvolti
durante il decorso di una malattia inguaribile, trovanso in sé una calma interiore per
andare incontro al suo destino.
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ROSSO
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IL ROSSO NEI COSTUMI POPOLARI E NELLE SUPERSTIZIONI
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ROSSO
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L'ARCHETIPO DEL ROSSO AI NOSTRI TEMPI
Cafrt, la donna, subito dopo aver dato alla luce il figlio , veniva di
pinta di rosso, nel Borneo con la curcuma, un colorante rosso.
Presso diverse trtbù indiane il bambino viene strofinato con l'ocra
rossa.
Nei liti d'iniziazione dei popoli prtmitivi dell'Australia e della Nuo
va Guinea, raggiunta l'età virtle i giovani erano colorati di rosso.
Tingere di rosso, ma anche indossare nastrt, fazzoletti o calze
rosse, in molte località fa parte degli usi nuziali. Un'usanza pro
pria dei matrtmoni degli antichi romani consisteva nell'avvolgere
la sposa nel jlammeum, una sorta di manto rosso. La sposa della
Grecia moderna, quella albanese, quella armena e quella tartart
ca della Ciimea indossano un velo nuziale rosso.
È comune l'abbigliamento rosso per i sacerdoti: in prtmo luogo,
per proteggere il religioso da pertcolosi influssi nocivi, e poi per
renderlo partecipe delle forze vivificanti del suo dio. Così è cono
sciuto soprattutto l'abbigliamento rosso dei sacerdoti del culto di
Marte. Ma perfino i plimi sacerdoti della crtstianità, come del re
sto dimostrano ancora oggi alcuni usi nella chiesa cattolica roma
na, vestivano l'abito sacerdotale rosso.
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ROSSO
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L'ARCHETIPO DEL ROSSO AI NOSTRI TEMPI
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ROSSO
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ROSA
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ROSA
Matthias Grunewald
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SIMBOLISMO
e svincolata' .
SIMBOLISMO
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ROSA
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SIMBOLISMO
La guarigione di un lebbroso
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ROSA
La notte santa
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SIMBOLISMO
Kali-Mantra
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ROSA
La guarigione di un lebbroso
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SIMBOLISMO
Kali-Mantra
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ROSA
L'albero sognante
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SIMBOLISMO
L'albero sognante
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BLU
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BLU
gue una voce e trova Mathilde sul fondo del fiume, che continua
a scorrere lentamente al di sopra delle loro teste:1•
Com'è possibile che noi comprendiamo in modo intuitivo la
simbologia del blu, sulla quale si fonda questo testo, ovvero tutto
il senso e il contenuto del frammento del romanzo? Come già evi
denziato, la simbologia cromatica si basa sulla sua piacevolezza e
comprensibilità, attributi sui quali Novalis, a ragione, è in grado
di elaborare significati, sulle esperienze fondamentali che noi ab
biamo fatto in natura con un determinato colore e con l'emozione
che gli corrisponde. Per confrontare i contributi che possono ve
nire dalle ricerche nei campi della psicologia dei colori, dell'esteti
ca e della teologia, consulteremo ora di nuovo le associazioni che
il blu evoca.
ASSOCIAZIONI
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EFFETfl PSICHICI
EFFETfl PSICHICI
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BLU
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EFFETTI PSICHICI
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BLU
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EFFETfl PSICHICI
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BLU
Il colore blu Prussia deriva il suo nome dalle uniformi blu dei
reggimenti prussiani. Sono propriamente classiche le uniformi
della Marina sulle quali sembrano essersi accordate tutte le na
zioni. Nel blu scuro della Marina l'originario colore del mare sem
bra corrispondere al freddo e duro simbolismo del blu , che espri
me ordine, razionalità, disciplina. Qui si evidenzia la funzione di
guida e controllo del Blu 4, della quale parlano Heiss e Hiltmann.
In molti paesi, il blu scuro è anche il colore degli appartenenti al
le Ferrovie ma, soprattutto, della Polizia. Le uniformi della compa
gnia aerea Lufthansa, che condivide il colore del cielo, sono gli
abiti da lavoro di coloro i quali inseguono la nostalgia di casa, ma
lo fanno nei limiti della disciplina imposta da una grande compa
gnia aerea. Nelle persone che individualmente rifiutano il blu ,
spesso si evidenzia un'avversione dettata dalla fobia da regola
mento che il blu rappresenta, oppure una ribellione contro tutto
ciò che è uniformato. Se una donna respinge del tutto lo charme
del blu cielo o quello del velluto scuro come la notte , ciò pone l'ac
cento perlomeno su un'insicurezza o su un'inibizione per quanto
riguarda le caratteristiche espressive citate. Spesso, sullo sfondo
di un rifiuto degli abiti blu c'è anche una opposizione semi-incon
sapevole nei confronti dei genitori, i quali per esempio tentano
troppo spesso di convincere il loro bambino biondo a vestirsi in
blu, poiché «si intona così bene coi suoi occhi" .
ESPERIENZE PRIMORDIALI
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ESPERIENZE PRIMORDIALI
nerale della KPF. L'incontro con il blu del cielo autunnale ebbe per
lui il valore di una esperienza trascendentale capace di modifica
re il percorso della sua spiritualità: •lo non sostengo che il cielo si
dischiuda, no, non si apre; vibra oscillando verso l'alto e improv
visamente si solleva, in un silente bagliore [ . . . ) » . Il cielo appariva a
Frossard come un cristallo di •infinita trasparenza» di una •quasi
insopportabile potenza luminosa». Egli aveva la sensazione che un
ulteriore incremento di quella condizione lo avrebbe annientato .
Aveva avuto più volte la stessa esperienza: •Questa luce che face
va impallidire totalmente il giorno, questa dolcezza che non di
menticherò mai più e che è la mia unica cognizione teologica»7 •
La morbidezza e il chiarore del cielo di primavera, con il giallo
e l'oro fusi all'orizzonte di un blu trasognato e nostalgico , sono di
verse dalle sensazioni evocate dallo splendido blu , intenso e seta
so, di un cielo di piena estate, che sembra ronzare di calore e di
silenzio. Nessun cielo eguaglia in trasparenza e brillantezza cri
stallina quello della stagione autunnale. L'intensità e la profon
dità, però, possono essere ancora più intense nel cielo invernale e
accrescersi - soprattutto nel contrasto dovuto alla neve - fino a
sconfinare nel blu-viola, dietro il quale si può intuire il nero asso
luto dell'infinito . A sé stante è il blu vellutato del cielo notturno,
che abbisogna della luna per divenire visibile; mentre del tutto
particolari sono la guizzante freschezza nel blu del cielo mattuti
no; la dolce foschia sul caldo blu del cielo a mezzogiorno e il blu
violaceo del cielo serale che si perde nel gioco di colori del tra
monto . A ognuna di queste tonalità del blu del cielo, favorite dai
momenti della giornata e dal cambio delle stagioni, sono legate
particolari esperienze e umori, che dovremmo lasciar emergere a
livello cosciente, se vogliamo capire le nuance del blu in un qua
dro. Cosi, per esempio, Morike cattura l'atmosfera unica del cielo
primaverile all'inizio di una poesia:
L'esperienza del blu sta al cielo come il vissuto di questo colore sta
all'acqua, in cui di nuovo si rispecchia il cielo. Perfino fiumi com
pletamente inquinati che, quando il tempo è grigio, mostrano sen
za veli la torbidezza marrone delle loro acque, nei giorni limpidi
ostentano, come se fossero lo specchio del cielo, festose striature
blu . Ma il mare riesce ancor più fortemente a trasmettere l'espe-
71
BLU
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ESPERJENZE PRJMORDIALI
L'incontro con il blu del cielo , nella sua intangibilità e nella sua
infinità, ancorché tutto celante e su tutto estesa, conduce all'espe
rienza del trascendente, il travalicante, per il quale Jaspers ha tro
vato l'espressione figurativa dell'«abbraccio inglobante» . Con esso il
blu può mediare l'incontro con la sfera delle divinità che si crede
abitino il cielo e da lì opertno. Così il blu diventa simbolicamente il
colore della trascendenza e anche il colore mediatico e rtflettente
tra il Celeste e il Terreno, tra Dio e la Terra. In quanto colore del
l'elemento aereo, diventa altresì il simbolo della trasparenza del
l'uomo a causa della presenza e potenza di Dio che attraverso di lui
agisce, il colore della fede e della fedeltà e del desiderto di supera
re se stessi.
L'ampiezza e l'illimitatezza del cielo e dei mari rendono il blu al
tresì il colore della nostalgia, del navigare e del volare, del deside
rio per lo straordinario , l'irraggiungibile. Come colore delle profon
dità marine, è anche collegato all'inconscio, alla profondità della
proprta anima.
Il blu dell'arta e dell'acqua raggiunge la qualità della limpidez
za e della trasparenza, nel senso tradizionale trasmesso della tra
sparenza di natura razionale e della permeabilità intellettuale,
nonché dello spirtto e della spirttualità. La componente spirttuale
del blu si basa più su una relazione nei confronti dell'altezza del
cielo, la sua componente spirttuale più sul simbolismo del mare e
della sua profondità. In ambedue gli elementi lo sguardo si può
perdere nell'infinito.
Il blu del cielo arioso, ventoso e nuvoloso può assumere però
anche la valenza espressiva più immaginifica di nuvole scompi
gliate dal vento e carattertzzare quindi il sogno, la fantasticherta o
la perdita del senso della realtà, fino a sconfinare nel «regno delle
nuvole». Se c<le spaliamo talmente grosse da far venir giù il blu dal
cielo» , finiamo per negare la realtà. Il blu dell'ebbrezza da alcool o
assunzione di droghe è diventato proverbiale nell'espressione «es
sere blw• .
Il blu, infine, può evocare in modo accentuato la paura di an
negare nell'abisso fino alla peur bleu, come i francesi chiamano la
metafisica, «paura blw. E proprio dalla Francia viene la fiaba di
Barbablù, nella quale la lontananza dalla natura e la distruttività
crescono fino a diventare brama di uccidere. Quale colore inquie
tante e magico, il blu, accanto al blu-viola, carattertzza la magia,
infatti i maghi appaiono spesso in vesti o con cappelli blu. Questo
simbolismo assume i vissuti del freddo tipico del blu-ghiaccio e del
blu -acciaio.
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BLU
SIMBOLISMO E ARCHETIPI
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SIMBOLISMO E ARCHETIPI
L'Io femminile è nella prigione in cui l'ha rinchiusa il padre. Nel ro
manzo appare con evidenza che si tratta veramente della prigionia
del «complesso di Elettra». In prigione non le si consente di diventa
re creativa, non la si lascia scrivere, le si vogliono strappare dalla
lingua delle frasi, «metterle al sicuro» , dopo che lei le aveva intuite e
pensate, lungo la via che conduceva alla prigione (nella luce blua
stra!) . Tuttavia una Istanza Suprema salvifica, sulla quale neanche
il padre ha alcun potere, le invia le pietre nelle quali si sono cristal-
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BLU
Il giovane che finora aveva vissuto una vita piena di inibizioni e ri
tirata, fece questo sogno dopo aver avuto, il giorno precedente, «un
accesso d'ira contro tutto il mondo» e avere contemporaneamente
scoperto in sé una forza e una potenza mai conosciute prima. Il so
gno lo impressionò molto: «Mi sento molto arricchito da questo so
gno, ho la sensazione che succeda qualcosa di importante, di mi
sterioso. Mi sento intensamente vivo, come non mi capitava ormai
da tempo. Di per sé è un sogno un po' kitsch, ma non m'importa
nulla» . Quanto alla situazione iniziale - l'uomo che sbuca dall'om
bra e che scava nella terra - il sognatore riferisce, come prima im
pressione, di aver avuto paura al pensiero che quello fosse un mal
vivente. Presumibilmente emerge dal sogno che la nuova forza, che
scava nel terreno della sua vita lasciandosi trovare, ha a che fare
con la collerica emozione del giorno prima, di cui naturalmente ave
va anche avuto paura, ma grazie alla quale la sua forza si era de
stata ed era diventata cosciente.
Riferendosi all'uomo del sogno sconosciuto ma rassicurante, egli
commenta: «mi aiuta, tira fuori dalla terra ciò di cui ho bisogno» . Ciò
che il giovane trova sono tre sfere - simboli di un tutto sferico che
rappresenta la sua essenza, il suo «Sé» - come la principessa che,
76
SIMBOLISMO E ARCHETIPI
all'inizio della fiaba del Principe rospo, gioca con un globo, con una
palla d'oro. Il sogno, mediante il linguaggio simbolico delle immagi
ni, rappresenta un processo di consapevolezza che libera le emozio
ni corrispondenti ai tre colori primari delle sfere e culmina nel blu:
«era un bellissimo blu profondo, tranquillo, forse anche triste - tut
tavia pieno di atmosfera» . In questo colore dell'introversione e forse
di una certa depressione, ma anche presagio di nuove evoluzioni, il
sognatore ritrova se stesso nella maniera più profonda e più vera.
Tale evoluzione interiore non sarebbe stata possibile senza attra
versare i due stadi, in cui compaiono la sfera rossa e quella gialla a
illuminare la situazione.
Parlando del rosso il sognatore osserva: «in realtà il rosso mi fa
paura - ma questa sfera rossa non mi suscitava alcun timore, era
come un rubino, di un rosso aggressivo» . L'emozione del giorno pre
cedente, «rabbia contro tutto il mondo, ma che al contempo infon
de forza», si concretizza nell'immagine onirica della sfera rossa che
però non gli scatena più alcuna paura, ma somiglia piuttosto a una
pietra preziosa, pur non rinnegando la vivificante emozione del gior
no precedente, richiamata appunto dal tono aggressivo del rosso.
Quanto al giallo della seconda sfera, egli afferma: «Anche il giallo
non mi piace - ma con questa sfera era diverso. Era un accendersi
nel buio, un chiarore come quello del sole che sorge» . La consape
volezza, la luce che entra nella sua sfera emotiva, nel suo stesso es
sere, si esprime nella luminosità del giallo: «Tutto si fa percettibil
mente più chiaro nel luogo dove c'è l'uomo che scava, quando com
pare questa sfera gialla». Con la sua forza illuminante che crea fat
tivamente la luce, si riesce fmalmente a scoprire e a vedere la sfera
blu scuro: «La vedo soltanto poiché nel frattempo si è fatto giorno».
In quale modo riesca a esprimersi, attraverso il colore blu, l'e
sperienza vissuta da una persona in pericolo di dipendenza, che al
contempo è anche un artista, è messo in evidenza da uno dei suoi
quadri : il blu fluente forma uno spazio enorme, illimitato, fluttuan
te come in mezzo ad aria, acqua e ghiaccio. Sembra non poter dare
alcun sostegno. In questo spazio si trova, molto piccolo, come espo
sto su un ferreo conoide sotto il predominio del blu, un uomo. Egli
appare in rosso, un segno che gli evoca ancora valori come dedizio
ne, ansia, libido. Il rosso significa sempre anche libido. Egli non ha
una collocazione fissa, ma brancola nel blu. Questo blu sembra ri
cordare il sogno, l'ebbrezza, la visione, vuol rappresentare l'essere
liberi e al momento stesso prigionieri fra i flutti del subconscio, vuo
le esprimere la paura metafisica, la peur bleu di colui il quale ha
smarrito la terra sotto i piedi. Parallelamente, questo spazio fatto di
77
BLU
Acquerello di un trentacinquenne.
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SIMBOLISMO E ARCHETIPI
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BLU
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SIMBOLISMO E ARCHETIPI
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BLU
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GIALLO
ASSOCIAZIONI
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GIALLO
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EFFETfl PSICHICI
EFFETfl PSICHICI
Egli ritiene che il giallo dia inizio alla parte positiva-attiva della sca
la dei colori, che culmina nel porpora. Dalla particolare natura lu
minosa del giallo parte anche Heimendahl, ma l'accentua in ma
niera ancor più pregnante di Goethe:
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GW.LO.
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EFFE'ITI PSICHICI
Esempi
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GIALLO
Acquerello di un trentacinquenne.
Dopo una serie di pitiure esclusivamente vertenti dal blu al viola, questo acquerel
lo risplende nel colore complementare giallo, ed evoca anche nella jorma circolare
soleggiante. il senso dello scioglimento. della rilassatezza e dell'apertura verso il
mondo. Qui si evidenzia chiaramente una schiarita che supera la minaccia da
parte dell'inconscio e rende possibile una visione serena.
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ESPERIENZE PRIMORDIALI
ESPERIENZE PRIMORDIALI
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G IALLO
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SIMBOLISMO
SIMBOLISMO
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GIALLO
ARCHETIPI
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ARCHETIPI
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GIALLO
Celidonia, io ti tracanno,
Itterizia, io ti sprofondo
nella terra2".
Erano molto i fiori gialli che venivano utilizzati contro l'itterizia: l'i
perico, il dente di leone, la calendola, la primula, per nominarne
soltanto alcuni. Secondo le antiche discipline terapeutiche, il colo
re giallo era considerato la «segnatura rerum», cioè l'attributo de
terminante, così come l'urina gialla al contrario era giudicata il vei
colo attraverso il quale il colore giallo doveva essere estratto dal
corpo.
Anche il seguente incantesimo può essere considerato una tera
pia che si avvaleva di pratiche magiche per analogia cromatica: si
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ARCHETIPI
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GIALLO
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GIALLO
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GIALLO
Mitra era per gli iraniani «l'invincibile dio del sole e della luce» , il
simbolo della purezza e della castità, al quale il credente si legava
con un giuramento. Anche Zaratustra personifica il principio della
luce nell'antico dualismo persiano, che è prima di tutto un princi
pio etico in base al quale ogni credente affronta una lotta consa
pevole contro le tenebre.
Il greco Helios con il suo carro solare compare in giallo: «Giallo
brillante è la sua veste, quando emerge dai flutti», lo stesso cielo
luminoso è il suo vestito. Su un carro trainato da quattro destrie
ri alati sbuffanti fuoco attraversa di giorno il cielo, mentre di not
te sosta a est, oppure torna indietro attraversando il mare in una
coppa d'oro, verso il paese dell'alba. Occasionalmente, come sua
consorte, è nominata la dea della luna, sua sorella Selene, che si
unisce a lui nel periodo della luna nuova. Quale dio della luce, egli
regna anche sulla luce degli occhi, può guarire la cecità, mentre i
peccatori o i sacrileghi sono da lui puniti con l'ottenebramento
della vista. Essendo il dio della luce, è nello stesso tempo una di
vinità che tutto vede e sente e, come tale, è testimone di tutte le
azioni e le vendette, di tutti i sacrilegi. L'arte figurativa lo rappre
senta nella maggior parte dei casi con il disco solare e circondato
dai raggi.
Sol, il dio sabino-romano del sole, assimilato al dio greco Helios,
aveva un tempio sul Quirinale ed era considerato il protettore del-
1 00
ARCHETIPI
101
GIALLO
1 02
EXCURSUS: VINCENT VAN GOGH
ne aveva una passione per i due colori che più di altri si denigra
vano, il giallo limone e il blu di Prussia�> .
Nella primavera del 1 888, van Gogh si fece mandare dei colori da
suo fratello Theo che - a quanto lui affermava - difficilmente si sa
rebbero potuti trovare, per esempio «i tre gialli cromo�>: arancione,
giallo, limone. Egli utilizzava tutte le varianti del giallo, dal più chia
ro giallo limone al più scuro arancione. Li utilizzava per esempio an
che nei suoi cieli, come egli stesso scrive riguardo a uno dei suoi di
pinti: «Cielo limone chiaro che si staglia contro i pini disperati�>.
Nelle sue parole percepiamo la realtà espressiva piuttosto negati
va e pungente del giallo limone. Spesso però utilizzava il giallo an
che come sfondo per i suoi ritratti dove, per esempio nella sua
Arlesiennfil9 del novembre 1888, il dominante nero-blu del ritratto di
questa donna dai tratti forti contrasta alquanto duramente con lo
sfondo chiaro giallo limone del dipinto, il che rende lampante perché
Kurt Badt giudichi questo quadro come «Un simbolo del destino":lO.
Di fronte a un cielo verde-giallo nell'oscuro quadro denso di pre
sagi, n seminatore11 , sorge un pesante sole giallo: «Ecco uno schizzo
del mio ultimo quadro, al quale sto ancora lavorando, di nuovo un
seminatore. Un immane disco solare giallo limone, un cielo verde
giallo con nuvole rosa. Il paesaggio è violetto, il seminatore con l'al
bero, blu Prussia�>. Per tutti i colori di van Gogh si può dire che egli
non li usa come Renoir o Cezanne, con una brillantezza libera, lu
cente e fluttuante, bensì come «una sostanza plastica pesante, den
sa. Li tratta come un orafo tratta le pietre e i vetri colorati. Così van
Gogh lavora con sostanze e paste di colore che stende sulla tela. Sul
tutto appone pennellate di colore, utilizzandole come farebbe uno
smaltatore [ . . . ] . Intesi come masse, i colori testimoniano per van
Gogh il potere, il segreto e la forza, come fossero pietre preziose e
metalli. I colori stessi, personificano per lui qualche cosa che va ol
tre il puro e semplice cromatismo�>32• Così scrive già nel 1 882:
Nell'estate del 1 888 van Gogh raffigurò le sue quattro stanze ad Ar
les3:1 che anche nella realtà aveva fatto tinteggiare completamente di
giallo: «Sotto il sole giallo zolfo, sotto un cielo di puro cobalto, tutto il
pavimento è giallo [ . . ]�>. Questa casa, del colore del sole, doveva di
.
ventare una casa aperta, nella quale dovevano abitare e lavorare pit
tori fra loro affmi allo scopo di donarsi un reciproco influsso creati-
1 03
GIALLO
Ora sono al lavoro sul quarto quadro dei girasoli, questo è un maz
zo di quattordici fimi che si stagliano contro uno sfondo giallo come
una natura morta con mele cotogne e limoni che ho dipinto tempo fa.
1 04
EXCURSUS: VINCENT VAN GOGH
L'autunno
n quadro autunnale di van Gogh libera molte tonalità del giallo per ricondurre nel di
pinto la ricchezza della mietitura dei campi; la luce solare imprigionata nel grano ma
turo. NeU'uso qUD.Si estatico del giallo di intensità sempre più crescente, egli raggiun
ge la pienezza della luce, ma anche la pericolosa •luminosità accecante• deUe sue ulti
me opere.
1 05
GIALLO
I quadri degli ultimi anni, nei quali van Gogh esprime la sua ricer
ca sofferente e affannosa con una mietitura oltremodo esuberante,
sono davvero toccanti. Egli ha disegnato un Campo di grano con
mietitore e sole (da giugno a settembre 1 889) in due versioni:
Sto lottando con un quadro che ho iniziato alcuni giorni prima del
mio malessere, un mietitore; lo studio è totalmente in giallo, ap
plicato con uno spessore terribile, ma il soggetto era bello e sem
plice. In questo mietitore ho visto - una figura vaga, come di un
diavolo che combatte nel calore dei tizzoni ardenti, per riuscire a
terminare il lavoro - ho visto in lui l'aspetto della morte, nel sen
so che l'umanità è il grano che si miete [ . . ]. Ma in questa morte
.
non c'è nulla di triste, avviene in piena luce, con un sole che il
lumina tutto con una luce dorata.
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EXCURSUS: VINCENT VAN GOGH
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GIALLO
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VERDE
Nella raccolta di favole della Francia del Sud L'uomo di tutti i colo
ri., i l narratore Cazaux racconta come lui stesso incontrò «il verde»,
di cui parla nella fiaba n re dei corvi.
Una volta i l piccolo Cazaux, che allora aveva dieci o undici anni,
era passato con suo padre sotto la Roccia dell'Ospedale, erano cir
ca le quattro del pomertggio e il tempo era splendido, allorquando
suo padre rtmase improvvisamente fermo e disse: «Guarda». E Ca
zaux continua il suo racconto.
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VERDE
ASSOCIAZIONI
EFFETfi PSICHICI
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EFFElTI PSICHJCJ
lll
VERDE
ESPERIENZE PRIMORDIALI
1 12
ESPERIENZE PRIMORDIALI
1 13
VERDE
luogo diverso dai giardini sempre verdi del paradiso, co:rpe mo
strano le visioni coraniche . Similmente avviene nell'Antico Testa
mento: nel Salmo 23 si dice: «Il Signore è il mio pastore , nulla mi
mancherà. Egli mi pascerà su un prato verde• .
Le popolazioni della foresta vergine e della giungla vivono il
verde ancora in un altro modo. Qui la vegetazione lussureggia
con grande esuberanza e invade da un giorno all'altro lo spazio
vitale dell'uomo, che ogni volta deve riconquistarselo duramente.
Anche in questi luoghi il verde è vissuto come erogatore di vita,
ma allo stesso tempo, come accade in tutte le culture, come una
forza sovrannaturale che tutto inghiotte. La natura verde qui è la
«grande madre», che elargisce la vita, nutre, ma che anche divo
ra. Dissodare, tagliare, bonificare sono attività che qui giocano un
ruolo sia pratico che psicologico, riferendosi contemporaneamen
te alla penetrazione della giungla e del subconscio. Dal punto di
vista psichico , infatti, questo inconscio fitotomico le corrisponde
in pieno.
Tuttavia, anche qui è in agguato l'ambivalenza presente in ogni
lotta dell'uomo contro la natura; se alcuni anni or sono si festeg
giava, quale operazione culturale unica nel suo genere, il progetto
di costruire una grande autostrada attraverso la foresta pluviale
del Brasile, ora invece si riconoscono le catastrofiche conseguenze
ambientali ed ecologiche di questo disboscamento per il continen
te sudamericano. Infatti, i terreni sui quali cresce la foresta tropi
cale pluviale amazzonica coi suoi molti frutti sono in realtà deser
tici, e soltanto attraverso un complicato circolo biologico di nu
trienti possono alimentare le piante della foresta, ma in caso di
dissodamento sono esposti a un «lavaggio)) che li porta a una tota
le sterilità. Se il disboscamento continuerà con questi ritmi, in
Brasile potrebbe nascere un secondo deserto del Sahara. Già ora
nell'ovest brasiliano si sono manifestati una siccità molto pesante
e catastrofici allagamenti. I dissodamenti del corso superiore del
Rio delle Amazzoni gridano vendetta. Ciò nonostante, ancor pochi
anni or sono, è stata liberalizzata la deforestazione da parte di
aziende private per un territorio la cui estensione copre dieci vol
te quello della Svizzera9•
In generale, soltanto da qualche anno è riconosciuto il ruolo
fondamentale che il verde della vegetazione gioca per la vita e per
la sopravvivenza della specie umana:
1 14
SIMBOLISMO E ARCHETIPI
SIMBOLISMO E ARCHETIPI
Creazione e germogliazione
1 15
VERDE
1 16
SIMBOLISMO E ARCHETIPI
La Sophia verde
Hildegard von Bingen (Tratto da: Il mondo e l'uomo, Codex Latinum, Lucca, Bi
blioteca Statale).
In una visione di Hildegard von Bingen appare Sophia, la cosmica signora della
saggezza, nel verde del suo mantello reale in mezzo alla ruota della vita. La sua
saggezza è caratterizzata dal simbolismo del verde soprattutto come saggezza del
la natura, con la quale governa il cosmo dall'interno.
1 17
VERDE
Quindi Hildegard parla qui di una forza verde virtuale, sulla qua
le si basa tutto il verde che esiste, scatenata dalla luce, ma infine
anche da Dio stesso: «Oh, verde del dito divino, nel quale Dio ha
radicato la sua pianta» . All'origine della creazione , la forza del ver
de era così potente che non era ancora necessaria l'agricoltura per
rendere la terra feconda. Soltanto dopo l'allontanamento dell'uo
mo da Dio, la sua caduta dovuta al «peccato originale», secondo
Hildegard la forza del verde si è così fiaccata che ora tutto il ver
de è minacciato dalla siccità e ha bisogno di continue cure.
Rimane però una forza residua dall'eternità che è in grado di
rinnovare tutto.
Dalla mortalità non può scaturire alcuna vita, ma la vita esiste sol
tanto in vita. Nessun albero verdeggia senza la forza di lussureg
giare, nessuna pietra può fare a meno del proprio verde umido, nes
suna creatura è priva di questo particolare vigore insito in se stes
sa, la stessa eternità viva non è priva della forza di germogliare.
1 18
SIMBOLISMO E ARCHETIPI
1 19
VERDE
Turchese
1 20
SIMBOLISMO E ARCHETIPI
tra la vita e la morte alle prime luci del giorno, in un giardino im
merso nella trasparente freschezza evocata dal turchese.
Dall'altro lato, appare invece l'angelo come in un flutto spiritua
le, un'aura verde malachite in una immagine libraria ancora più an
tica (Sacramentalio da St. Gereon, Colonia, intorno all'anno l 000)
per l'annunciazione della nascita di Cristo a Marta. Speranza , tra
sformazione, accadimento pieno di grazia, ma anche futura solitu
dine e isolamento di Marta a causa del suo destino così diverso, tro
vano espressione in questo colore, che Max Frteling attribuisce nel
suo test cromatico anche all'esperienza dell'emarginazione.
I miti su morte-e-trasformazione
121
VERDE
1 22
SIMBOLISMO E ARCHETIPI
1 23
VERDE
Su di un verde Achmardei
portava il premio del paradiso,
di guarigion radice, tronco e riso,
era un oggetto che Graal si chiamava,
e un tesoro di prodigi infiniti recava [ )25•
. . .
1 24
L'ARCH ETIPO DEL VERDE AI NOSTRI TEMPI
1 25
VERDE
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L'ARCHETIPO DEL VERDE AI NOSTRJ TEMPI
1 27
VERDE
pubblico nel 197 1 il suo manifesto per «Il rimboschimento delle no
stre città»'36, nel quale chiedeva la coltivazione di erba, muschi e al
beri sui tetti delle case, in misura tale che la città vista da un aereo
non potesse più essere distinta dal bosco. Da un lato Hundertwas
ser si era ispirato a modelli scandinavi e austriaci di case ricoperte
da vegetazione e dall'altro aveva articolato il suo programma anche
mediante i propri quadri. Nel frattempo anche Hannover ha ormai
realizzato un intero quartiere con i tetti rinverditi dalle piante.
Alla fine, sotto l'influsso dello sconvolgimento provocato dalla
pubblicazione dei dati sulle dimensioni del degrado ambientale e
delle sue conseguenze per il pianeta, è entrato in azione il movi
mento ecologico, dal quale nella Repubblica Federale ha avuto ori
gine la «Griine Alternative Liste», la Lista Alternativa Verde, che nel
frattempo è entrata a far parte del governo. L'archetipo del verde
ha causato profonde trasformazioni fino dentro lo scenario politi
co, comprese nella definizione «Graswurzel-Revolution» , rivoluzione
agricola radicale.
Sempre in questo contesto possiamo dire che anche la bandiera
verde del Profeta Mohammed è stata piantata nuovamente in molti
luoghi della terra nell'ambito di una rivitalizzazione dell'Islam, ma è
ancora difficile dare una valutazione approfondita di questo evento;
comunque esso è senza dubbio collegato a un risveglio della spiri
tualità che si sta verificando a livello mondiale. Se i segnali non c'in
gannano, questo risveglio non avviene però sotto gli auspici di una
religione politico-istituzionale, bensì piuttosto sotto il segno del Chi
dr, dell'Imam nascosto, oppure - se vogliamo dirlo con il linguaggio
dei cristiani - sotto il segno dello Spirito Santo. L'aspetto mistico
della religione che cerca di superare leggi e istituzioni, rimasto a
lungo nell'ombra oggi si sta ridestando. Movimenti di pensiero, co
me il sofisma, la cabala, ma anche la mistica cristiana, hanno un
impatto percettibile e creano nuovo interesse e non più soltanto dal
punto di vista storico; stanno infatti guadagnando adepti che cer
cano un risvolto pratico nell'ambito di questi insegnamenti. Paral
lelamente si sta evolvendo una letteratura sempre più ampia su
questi argomenti. Si sta realizzando una nuova concezione della fi
losofia della natura e perfino una «teologia della natura»37•
Dal subconscio dei nostri contemporanei emergono sogni e im
maginazioni che contengono l'archetipo del verde in tutta la sua
complessità. Per esempio una donna di cinquant'anni, che vive in
modo problematico il suo matrimonio e il rapporto con il proprio
corpo, immagina d'incontrare un delfino verde mentre nuota nel
mare. Dato che le viene incontro pieno di comprensione e di fidu-
1 28
L'ARCHETIPO DEL VERDE AI NOSTRI TEMPI
n delfino verde
IL deifìno, La creatura acquatica più intelligente, compare spesso nei sogni e nei
disegni dei nostri contemporaneL Quando è verde, è associato con i valori espres
sivi della sperW1Za, dello sviluppo e della crescita. Qui L 'autrice nuota strettamen
te unita al deifìno: è una rafftgurazione del suo sviluppo interiore reso possibile dal
contatto con L'inconscio, simboleggiato dal deifìno.
1 29
VERDE
Una notte mi svegliai e vidi, avvolto di luce, ai piedi del mio letto,
il Crocifisso. Non era grande al naturale, ma era chiaramente vi
sibile, e vidi che il suo corpo era di oro verdognolo. La visione era
straordinariamente bella, ma mi spaventò"".
1 30
L'ARCHETIPO DEL VERDE AI NOSTRI TEMPI
nalità di base - rosso, giallo e blu. Il verde è quindi visto come il cen
tro del sistema cromatico (Goethe) . come il colore della riconcilia
zione e della misericordia (mistica ebraica della cabala) e forma il
centro delle finestre. Questo verde è il colore del Cristo, la cui metà
inferiore del corpo, dai fianchi fmo ai piedi, è immersa in un giallo
oro verdino. Sulla vetta di un verde albero della vita, i cui rami ac
colgono anche Maria come Virgo Viridissima e il bambino Gesù, en
trambi in verde, il Cristo è «messo in croce» : appena risorto, viene
circondato da una verde aureola di proporzioni enormi. Ed egli, co
sì trasfigurato, è colui che viene e che riporta in sé il colore del co
smo verde e di tutte le sue forze, riconducendole tutte nel simbolo
«di un nuovo cielo e di una nuova terra» . In questo contesto, il ver
de giunge forse alla sua più profonda testimonianza , al nucleo cen
trale del vero e proprio messaggio rivolto al tempo in cui viviamo.
131
ARANCIONE
Tutto ciò che abbiamo detto del giallo, vale anche qui, solo che ri
sulta potenziato. Il giallo-rosso dà realmente all'occhio la sensa
zione del calore e del piacere, dal momento che rappresenta il co
lore dei tizzoni più ardenti e anche lo splendore più blando del so
le che tramonta. Per questo motivo è piacevole quando si tratta di
paesaggi; quando invece si tratta di abbigliamento può dare più o
meno gioia o essere anche magnifico. Una piccola punta di rosso
conferisce subito al giallo un altro aspetto e se gli inglesi e i tede
schi si accontentano di quei pallidi colori cuoio giallo smorto, il
francese invece, come già notava Pater Castel, predilige il giallo
accalorato di rosso, come peraltro ama gioiosamente tutti i colori
che si trovano nella sezione cromatica di polo positivo . Appena il
giallo puro tende leggermente verso il giallo-rosso, diventa impos
sibile contenere l'accrescimento di quest'ultimo nel rosso-giallo.
La sensazione piacevole e gioiosa che ci suscita il giallo-rosso,
s'incrementa fino alla percezione di qualcosa d'insopportabilmen
te violento quando passa al rosso-giallo pieno. Qui la parte attiva
positiva è al massimo della sua energia e non c'è da stupirsi che
le persone energiche, sane e semplici gioiscano in modo particola
re di questo colore. Ciò s'è potuto appurare da qualche tempo con
1 33
ARANCIONE
Gatto e uccello
Pau! Klee, 1928 (Qu 3). Olio e tinta su tela di mussolina gessata. Museum of Mo
dern Art. New York.
Arancione-giallo e verde sono gli accenti cromatici con i quali Paul Klee articola la
sua faccia di gatto che. con il suo •terzo occhio•, quello della saggezza dei gatti. già
percepisce l'uccellino che vorrà catturare di lì a poco. L'arancione-giallo del piacere
sensuale. una tonalità che si può vedere nel pelo di qualche gatto selvatico. con
trasta in modo complementare col verde degli occhi magicamente ipnotici, coi quali
il gatto prende di mira frontalmente l'uccello.
1 34
ASSOCIAZIONI ED EFFElTI PSICHICI
1 35
ARANCIONE
SIMBOLISMO
1 36
ARCHETIPI
ARCHETIPI
1 37
ARANCIONE
Pasqua
1 38
ARCHETIPI
1 39
VIOLA
In quest'ametista
Le età della notte riposano
e un atavico intelletto di luce
la mestizia accese
che liquida ancor era
e piangeva
Ancor riluce il tuo morire
solida violetta' .
141
VIOLA
ASSOCIAZIONI
1 42
SIMBOLISMO
EFFETfl PSICHICI
SIMBOLISMO
1 43
VIOLA
1 44
SIMBOLISMO
1 45
VIOLA
Onde viola
Disegnato da una donna di cinquant'anni con pastelli a cera (la stessa che ha
realizzato il Delfino Verde).
Il viola. come colore della tensione creativa. muove l'energia del quadro con un
movimento a spirale verso l'angolo inferiore sinistro. nel quale l'esperienza dice che
spesso si esprime simbolicamente il subconscio: dato che questo movimento di ri·
succhio si trova nel mare, che come tale rappresenta la profondità del proprio esse·
re, l'immagine indica una fase nella quale il subconscio assume una potente forza
di attrazione.
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SIMBOLISMO
1 47
VIOLA
ARCHETIPI
1 48
ARCHETIPI
1 49
VIOLA
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MARRO NE
151
MARRO NE
Della fine dell'estate, ma anche della vita, ci parla con dolce e me
lodiosa seduzione la poesia L'aiuola rotonda
ASSOCIAZIONI
1 52
ASSOCIAZIONI
1 53
MARRONE
EFFETTI PSICHICI
Il marrone non appare in tutti i test cromatici. Nel test della pira
mide cromatica di Pflster, simboleggia la capacità di stimolo e quel
la di resistenza. Per capacità di stimolo è intesa la capacità impul
siva, che si accresce fino a divenire una forza creativa di organiz
zazione e di penetrazione, la capacità di resistenza può invece ar
rivare a diventare costrizione coatta. Freud mette in relazione an
che le feci - come simbolo rappresentativo del complesso anale -
con l'obbligo e la coercizione ed eventualmente anche con il sadi
smo.
Heiss e Hiltmann sottolineano, ancora secondo il test della pi
ramide cromatica, che il marrone potrebbe essere visto come «rap
presentante di una forza di resistenza psichica» intendendo la ca
pacità di autoaffermarsi e autoimporsi 1 1 •
1 54
EFFE1TI PSICHICI
Elisabeth Weth
Con terra vera. dai colori marroni rossicci e ocra, Elisabeth Weth realizza il circolo
protettivo intorno alla foto d'agenzia (AP) di una bambina •segnata dalla guerra•.
che la impressiona talmente da desiderare di salvarla dal dimenticatoio per inse·
rirla nel suo quadro. Il cerchio è come un movimento che la cinge e la protegge: così
lei ripara la bambina nel tondo caldo e marrone della terra. che è al contempo
abbracciato da un angelo. i cui gesti tutelari vibrano insieme a quelli della bambi
na senza difese.
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MARRO NE
1 56
ARCHETIPI
ARCHETIPI
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MARRONE
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ARCHETIPI
Nel Medioevo, insieme al nero, il marrone era uno dei colori del
lutto. È il colore della vita che deperisce, come si esprime nel foglia
me che avvizzisce e nella miseria.
Nei dipinti di ispirazione religiosa cristiana, occasionalmente il
marrone è usato per la pelle del Diavolo: lo si è visto collegato con
il fumo emanante dal fuoco di Sodoma e Gomorra. Similmente, il
marrone fumo è in Tibet il colore delle divinità accese di collera del
Bardo, nella situazione dei quaranta giorni dopo la morte, accanto
alle quali si pongono naturalmente anche le divinità cariche di gra
zia benevolente, rappresentate in altri colori. Il marrone ruggine
Monaci marroni
I monaci col saio marrone, ognuno dei quali porta in braccio un bimbo vestito di
giallo luminoso con i capelli neri, sono stati sognati e dipinti all'approssimarsi del·
l'inderogabile morte da un malato inguaribile. Come in un risucchio, la parte infe
riore sinistra attira verso di sé tutto il movimento del quadro: verso il luogo simbo
lico dell'introversione. del subconscio, che qui può anche rappresentare la direzio·
ne della morte. n marrone qui indica la rinuncia, la moderazione delle pretese, l'ac
cettazione della morte. Oltre che colore della terra (humus}, questo è anche il colo
re della povertà e dell'umiltà (humilitas}, come lo defmì peraltro San Francesco, il
quale scelse per sé e per i suoi confratelli la tonaca marrone e che salutò la propria
morte chiamandola •Sorella Morte•.
1 59
MARRO NE
Conclusioni
1 60
ARCHETIPI
della madre terra ci viene incontro anche dal marrone caldo della
corteccia degli alberi. nella pelliccia marrone degli animali, ma an
che nella colorazione marrone di molti alimenti naturali (noci) o
preparati (al forno o rosolati) . Bisogna assegnare al polo caldo, o
della fertilità del marrone, anche la particolare intensità del mar
rone nero (scuro) . che si esprime nelle tonalità dei terreni partico
larmente fertili, come l'humus o il fango del Nilo, e al quale si n
collega anche il simbolismo erotico del marrone scuro.
Del polo freddo del marrone fa parte tutto ciò che ricorda la ter
ra invernale, dura, nuda, le foglie che marciscono, la fame che spin
ge a mendicare, la sensazione di umiliazione e di abbattimento che
conduceva i penitenti nel Medioevo a coprirsi di un sacco marrone.
Al polo freddo del marrone appartiene anche la colorazione e la
significatività delle feci dure, che possono essere espulse solo con
una gran pressione di spinta, espressione della costrizione di un'e
ducazione troppo severa, che genera e coltiva angosce e tormenti
della coscienza. Nel suo libro n giovane Lutero, Erikson IH scrive che
Lutero stesso soffriva di stitichezza, a causa del suo tormento di
coscienza dovuto a una educazione severissima, della quale riuscì
a liberarsi - insieme a questo suo disturbo - quando incominciò a
elaborare la sua dottrina.
Su un'educazione oltremodo rigida si fonda anche l'impulso in
teriore al sadismo, e così fu vissuto come manifestazione di massa
sotto il segno delle uniformi marroni, degli stivali marroni e delle
giacche di pelle. Allo stesso modo, il marrone è anche il colore del
diavolo, della distruzione e dell'inferno.
Marrone-fumo sono le colleriche Heruka del Bardo, marrone
nero sono rappresentate le altrettanto colleriche Vajrajogine nelle
danze '9• Però qui il polo distruttivo freddo entra nuovamente in
contatto attraverso la potenza emotiva di queste colleriche divinità
danzanti, con il polo caldo. La terra invernale dura può sciogliersi
e incominciare di nuovo a germogliare.
Se cerchiamo un pittore nelle cui opere il marrone abbia trova
to una particolare espressione, dobbiamo citare, primo fra tutti,
RembrandF0• Il pittore moderno Anselm Kiefer2 ' , invece, ha espo
sto molteplici opere sulla Documenta di Kassel. Utilizzando mate
riali naturali come sabbia, terra e paglia, crea dei quadri che colle
gano la sostanza della terra, per esempio la sabbia del Brandebur
go, con la storia locale e propriamente anche con la terribile storia
del Terzo Reich. I suoi quadri mostrano nuance marroni di elevata
e sensuale evidenza e concretezza.
161
NERO
Nero: dove mai il colore della notte, della morte e dell'amore po
trebbe risvegliare un'eco più forte, se non nelle opere di Nelly Sachs
e Paul Celan, i due poeti ebrei, che hanno vissuto il terrore della
persecuzione antisemita nel Terzo Reich e ne sono rimasti profon
damente segnati?
Le bacche-di-neve' s'infrangono
sulla nera agata notturna
ancor di sogno contaminata
bianco puro più non c'è sulla Terra2•
Così Nelly Sachs attribuisce il nero all'agata e alla notte, sui quali
il bianco appunto si infrange. Il nero è più forte. Spegne tutti i co
lori. Però la poetessa riesce anche a capovolgere questo assunto,
manifestando la speranza quasi inconcepibile dopo la morte di
gran parte del popolo ebreo. Lei parla di semi «con radici di luce>�,
«allorquando il corpo è disteso accanto)) . Qui di seguito la luce
trionfa sul nero:
1 63
NERO
Linea come
capello vivo
teso
scurito come una notte nera di morte
da te
a me'.
1 64
ASSOCIAZIONI
Celan e Sachs tuttavia parlano nelle loro immagini niente meno che
della Shoah:, la loro poetica è memoria dei defunti, il loro nero ha il
colore del lutto, perfino nelle poesie d'amore.
ASSOCIAZIONI
1 65
NERO
1 66
EFFElTI PSICHJCJ
mente era buono e che in qualche maniera è stato poi «reso nero»,
oppure concerne l'abuso o l'utilizzo segreto di qualcosa di prezio
so, o addirittura di sacro, cosa che per esempio avviene durante le
«messe nere».
EFFE'ITI PSICHICI
SIMBOLISMO
1 67
NERO
ESPERIENZE PRIMORDIALI
1 68
ESPERIENZE PRIMORDW..I
1 69
NERO
ARCHETIPI
1 70
ARCHETIPI
171
NERO
Esempi del simbolisnw del nero nei sogni e nelle opere d'arte
1 72
IL NERO NEI COSTUMI POPOLARI E NELLE SUPERSTIZIONI
1 73
NERO
donna nera con lunghi capelli neri, uno spirito maligno cercava le
puerpere e i loro bambini per funestarle. I racconti islandesi di co
loro che sono tornati alla vita citano «gli uomini blU», gli spiriti ne
ri dei defunti. Se in lingua tedesca la parola Hune significa «il de
funto» e l'aggettivo «hun» significa «nero», allora la parola Hiinen
grab sta a indicare la tomba di un uomo «annerito» dalla morte. In
molti casi la morte è vista a livello popolare come un uomo alto e
nero che, di notte, s'appoggia alla finestra della casa dentro la
quale una persona sta morendo. «Il cacciatore selvaggio» è imma
ginato come un uomo nero con una lunga barba, la sua contro
parte, la nera cacciatrice selvaggia, è chiamata la Margret nera. La
wilde Jagd, la «caccia selvaggia» ha come protagoniste delle entità
nere. È da qui che trae la propria origine il famoso «uomo nero»,
ancor oggi tirato in ballo per spaventare i bambini. In nero, o più
o meno in bianco , secondo il loro grado di facoltà redentoria, la
credenza popolare dipinge le anime dei defunti, per esempio quel
le degli assassini.
I demoni della vegetazione appaiono, come Demetrio, in nero.
In Germania sono noti fra questi il Kornmann, il Roggenmohr,
l'Heigidle, tutte espressioni di natura vegetale che sono probabil
mente da intendersi come demoni dei defunti che elargiscono fer
tilità. Tutti questi spiriti rimandano a un'origine animistica .
L'animo umano spesso appare nella figura di un animale nero
sotto forma di spirito, per esempio con le fattezze di un cane ne
ro. Nelle vesti di un barboncino nero - come si vede anche nel
Faust è il diavolo stesso che si manifesta. I gatti neri possono ce
-
1 74
IL NERO NEI COSTUMI POPOLARI E NELLE SUPERSTIZIONI
nert (pecore, maiali, vacche) e nel pertodo delle piogge indossa abi
ti nert. Appena l'Indo - erogatore di tutta la fertilità - comincia a
salire di livello, gli vengono sacrtficati tort e morelli.
Nella magia nera sono utilizzate parti di animali nert. Le streghe
irlandesi sapevano, per esempio, come far perdere il latte alle vac
che degli altrt e cioè usando corde realizzate coi peli del cline di
stalloni nert. D'altro canto, però, la contadina che si recava sotto la
mucca col prtmo uovo di una gallina nera, era in grado di rtcono
scere la strega che le aveva tolto il latte.
n potere respingente confertsce al nero il ruolo di colore protet
tivo contro demoni e spirtti. Nella Prussia Ortentale si credeva, per
esempio, che le persone coi capelli nert fossero al sicuro dagli in
cantesimi delle streghe. Così i visi dei bambini si imbrattavano di
sporco e fango per proteggerli dal malocchio. L'usanza di tingere di
colore nero per spaventare gli spirtti maligni è ampiamente diffuso.
In Grecia si usava dipingere croci nere sulle porte la notte di
Natale, per proteggersi dagli influssi malvagi. Dagli ebrei di Buko
wina dertva invece l'uso di annertre col carbone le mura delle loro
case durante le epidemie di peste. In Persia e in India si dipingono
in nero i visi dei bambini, quando esiste il pertcolo che siano presi
di mira dalla cattiverta. In alcune trtbù degli indiani del Sud
Amertca, i parenti dei defunti si pitturano di nero. Dell'atto di an
nertre il viso in occasione di determinate feste crtstiane (per esem
pio durante la rtcorrenza dei tre Re Magi) probabilmente è ancora
conservata la memorta anche nelle nostre zone. Abiti di lutto nert
sono in genere ancora diffusi. n loro uso era probabilmente da
ascrtversi al tentativo di sfuggire all'invidia del morto stesso, mor
tificando il proprto aspetto estertore oppure mimetizzandolo.
In occasione di nascite, matrtmoni e funerali, gli anziani si crede
vano particolarmente esposti agli influssi degli spirtti maligni e quin
di bisognosi di magie allontananti. Per madre e figlio sono partico
larmente significativi gli amuleti e gli oggetti di colore nero. In Tur
chia e in Grecia, per proteggere il bambino dal malocchio gli vengono
disegnate sul corpo delle macchie di fuliggine; in alcune zone dell'Au
stria, invece, gli viene messo addosso un ciuffetto di peli nert di toro.
In Estonia la puerpera portava il nero contro il malocchio; nei din
torni di Ravensburg le puerpere e le madrtne indossavano abiti neri
la prtma volta che andavano in chiesa. Dalle pubblicazioni fmo alle
nozze, nel terrttorto della Germania del Nord, la sposa indossava un
abito nero. Per il giorno delle nozze, invece, ne era fatto divieto, poi
ché avrebbe portato sventura. Nella regione supertore del Palatinato
si teneva davanti al mortbondo una candela nera di Loreto.
1 75
NERO
A causa della sua stretta relazione con gli spiriti maligni, con la
morte e con il trapasso, al colore nero è attribuita la caratteristica
di arrecare sventure. Un tempo gli ambasciatori di morte erano so
prattutto il corvo, la cornacchia e la civetta, ma anche il cane nero
o il coleottero nero quando comparivano in gran numero.
Molto più raramente, il nero può anche significare fortuna, per
esempio quando si incontrano uno spazzacamino o un gatto nero.
1 76
L'ARCHETIPO DEL NERO AI NOSTRI TEMPI
Con questo gatto nero dallo sguardo espressivo, che spicca sulla tovaglia rosso
profondo del tavolo dijamiglia, l'autrice del quadro tenta di esprimere la sua auto
nomia e rivendica il proprio diritto a quanto di '.felino• c'è in lei stessa, manifestan
do qui con il nero sia l'inibizione, che la seduttivitiL Il nero è anche il colore di ciò
che, nonostante la tendenza alla rimozione, si afferma con determinazione.
1 77
NERO
1 78
L'ARCHETIPO DEL NERO Al NOSTRI TEMPI
1 79
BIANCO
181
BIANCO
Invisibile
ciò che pareva marrone
dei pensieri i colori e selvaggiamente
sovrastati dalle parole
Il più bianco dei colombi s'è alzato in volo: ora posso amarti!5
1 82
ASSOCIAZIONI
la tua neve -
dalla quale la vita s'allontana così in silenzio
come dopo una preghiera recitata fino alla fine -
Questi versi sono scritti con i caratteri usati per le iscrizioni sulle
tombe. E nella poesia sui «semi con radici di luce• già citata per il
nero, lei scrive:
Per lei il bianco è una tale metafora dell'assoluto, che erompe nel lamento:
bianco puro più non c'è sulla Terra [ . [".
. .
ASSOCIAZIONI
1 83
BIANCO
1 84
EFFE1TI PSICHICI
Mare di fiori
Il bianco mare di margherite sovrasta gioioso e festivo di luce la metà sinistra del
viottolo marrone. La parte sinistra del quadro, che dal punto di vista del simboli
smo dello spazio è più collegata con l'inconscio, segnala che dall'inconscio del gio
vane uomo che ha dipinto il quadro è esploso un intenso sentimento, che sta pre
mendo per inviare la sua luce anche verso la parte destra, più vicina alla sfera
cosciente e consapevole.
EFFETfl PSICHICI
1 85
BIANCO
ESPERIENZE PRIMORDIALI
1 86
SIMBOLISMO
SIMBOLISMO
1 87
BIANCO
1 88
SIMBOLISMO
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BIANCO
Il carattere luminoso del colore rende ovvio il suo utilizzo come colo
re magico2". Nella magia taumaturgica popolare serve per sanare per
esempio gli occhi in caso di malattie oftalmiche. La cicoria coi suoi
fiori bianchi si usa come emostatico, il che tra l'altro sottolinea l'an
tagonismo fra i colori bianco e rosso.
Negli incantesimi per la fertilità il bianco è usato piuttosto spes
so. Per questo motivo il contadino nelle regioni tedesche di Baden e
dei Monti Metalliferi semina da una bisaccia di stoffa bianca. Si in
dossano abiti bianchi per ballare intorno al carrubo, l'albero del pa
ne di San Giovanni. Tre «doni bianchi», la farina, il latte e le uova, fa
voriscono invece la realizzazione dei desideri. Nella fiaba dei fratelli
Grimm del serpente bianco30, c'è un riferimento alla credenza popo
lare che chiunque mangi la carne di un serpente bianco impara a co
noscere le lingue degli animali, ottenendo perfmo il dono della veg-
1 90
IL BIANCO NEI COSTUMI POPOLARI E NELLE SUPERSTIZIONI
191
BIANCO
presso la tribù dei Negri di Eve, tutti i conoscenti del defunto si di
pingono di colore bianco come segno della loro incolpevolezza. Il
bianco come colore funebre è usato altresì in India, nel Borneo, a
Giava, Annam. in Cina e presso alcune tribù indiane. Lo conoscono
anche i popoli slavi: così per esempio in alcuni paesi sorabici, ancor
oggi il colore funebre è il bianco, come bianco è nelle zone montane
l'abito del defunto.
Dal pallore dei cadaveri ha tratto la sua origine il personaggio del
la donna bianca, che di solito abita da sola in una montagna. In
bianco appaiono gli spiriti dei morti in genere, sia nelle tradizioni po
polari tedesche, sia in quelle delle tribù africane. Le anime dei mor
ti bianchi vengono evocate soprattutto in storie di cercatori di tesori,
di spiriti e di fantasmi. Anche i demoni delle malattie - messaggeri di
peste o di colera - appaiono in bianco.
Animali bianchi, come le rondini, le farfalle, i cani, i gatti, i topi, i
ragni e i cavalli possono essere ambasciatori di morte. Un corvo
bianco è però in grado di suggerire una medicina contro la peste. poi
ché gli animali bianchi possono anche portare fortuna. Se una ra
gazza nel giro di un solo anno vede cento cavalli bianchi, vuoi dire
che nello stesso anno prenderà marito.
ARCHETIPI
Il bianco è il colore delle grandi divinità della luce. Nel Vecchio Te
stamento, l'abito di Geova è descritto come intessuto di luce, «il tuo
abito è luce» (Salmo 1 04, 2) . oppure di tela di lino bianca. Il suo vol
to risplende (4. Mosè 6, 25; Salnw 4, 7; 3, 1 7; 89, 16) . L'angelo della
resurrezione si presenta in bianco (Matteo 28, 3) .
Dalla radice «div» , risplendere, nelle lingue di ceppo indo-germa
nico si è sviluppato il concetto di «divinum», il divino. I maghi per
siani indossano abiti bianchi in onore del supremo dio della luce
della religione persiana, Ormuzd, in origine, come abbiamo già det
to, con lo scopo di rendersi simili a lui e di prendere parte ai suoi
poteri. Il lungo vestito dei sacerdoti Jesidi in Asia Minore è bianco;
tra gli Jain , in India, c'è il gruppo speciale dei «vestiti di bianco» . Sia
i bramani d'India, sia gli spirituali dell'Islam indossano abiti bian
chi. Anche gli animali sacrificali delle divinità della luce sono bian
chi. In Perù si sacrificavano al sole dei lama bianchi, mentre per gli
indiani delle Cornacchie erano dei bisonti bianchi. Il dio romano
Jupiter, quale divinità della luce, otteneva in sacrificio dei tori bian
chi.
1 92
ARCHETIPI
La bianca Tara
Divinità tibetana. La bianca Tara è una forma di apparizione tenue e Lunare della
dea buona. Tara, La quale altrimenti si rivela spesso in verde. Qui ella fluttua come
La Luna stessa sopra un paesaggio che rinverdisce. Col bianco si vuole simbolizzare
che Lei assomma in sé La pienezza dei colori. nel momento che precede La Loro sud
divisione. Tara è un emblema della completezza delleforze vitali.
1 93
BIANCO
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ARCHETIPI
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BIANCO
L'esempio di un sogno
1 96
ARCHETIPI
197
GRIGIO
È tempo di fabbricare
il sogno in grigio
che è ormai senza pace
e si è già lasciato andare nei miei capelli
mentre prendo respiro.
1 99
GRIGIO
200
IL SIMBOLISMO DEL GRIGIO NEI SOGNI E NELLA PITIURA
cida, fino a che l'eroina femminile della favola, con il suo silenzio co
stante e a rischio della propria morte, riesce a liberarlo.
Dal punto di vista psicologico, questo colore significa che ci si in
trattiene nella zona dell'indecisione, dell'indifferenziazione, del vela
to. Ma può avere significati anche relativamente positivi di un com
portamento all'insegna della discrezione, della decenza, qualità ama
te da chi si veste distintamente in grigio. Tuttavia, e più spesso in
connessione con il grigio l'atmosfera umorale della tristezza, di una
disposizione d'animo alla quale mancano gli alti e i bassi, che cor
risponde a una quotidianità o anche a un modo di comportarsi gri
gi, che noi definiamo «Mausgraw (grigio-topo) .
Grigio-topo si vestiva, e si sentiva, una donna che all'inizio della
terapia non osava neanche utilizzare tutta la superficie della sedia
per sedersi, ma si appoggiava soltanto sul suo bordo esterno. Il suo
comportamento e anche il suo abbigliamento incominciarono a
cambiare soltanto dal momento in cui fece un sogno nel quale lei era
una pirata e saccheggiava sulle coste del Mediterraneo tutto ciò che
le serviva per vivere e che il suo cuore desiderava.
Nei dipinti religiosi, significativamente, il grigio quasi non com
pare, se si fa eccezione per l'atmosfera del tutto differente degli ac
querelli giapponesi, che amano tuffare nelle più raffinate nuance fra
il nero e il bianco, e quindi nel grigio, i loro paesaggi mistici, oppu
re per le illustrazioni che accompagnano le storie didattiche che in
segnano a percorrere la strada della meditazione, come per esempio
nella storia fantastica n bue e il suo pastore.
In Europa, attualmente, i soggetti analizzati utilizzano il grigio
sempre più spesso nelle illustrazioni d'origine spontanea inconscia.
Spesso in questi casi tale colore esprime in qualche modo una con
dizione atavica persa nel grigio, dalla quale tuttavia possono anco
ra emergere tutti i colori.
201
GRJGIO
202
IL SIMBOLISMO DEL GRIGIO NEI SOGNI E NELLA PITIURA
soltanto la testa di un cavallo che viene alla luce, mentre il resto del
corpo dell'animale è ancora nascosto e murato e quindi è come se in
un certo qual modo non fosse ancora tollerato o permesso. Questo
quadro sembra porre la domanda di quanto tempo debba ancora
trascorrere prima che la luce e le tenebre, la bontà e la cattiveria
possano fmalmente essere separati e con ciò divenire discernibili.
Dopo questo disegno, avevo stimolato la sognatrice, forse un po'
troppo prematuramente, affinché facesse il tentativo di condurre
questo cavallo in libertà. Ubbidientemente, lei provò a far questo
nella sua fantasia e in seguito anche in un disegno, ma durante
questo tentativo divenne ancora più timorosa nella sua rappresen
tazione grafica - «per non disegnare nulla che, per carità, non sia
vero» - e regredì ancor di più nella scelta degli strumenti, non uti
lizzando più i pastelli a cera. ma soltanto una sottile matita. Quindi,
con esili tratti. disegnò soltanto i contorni di se stessa e del cavallo
grigio, mentre lo conduceva, con molta prudenza, verso destra, fuo
ri dalla stanza con il soffitto a volta.
203
GRIGIO
D pagliaccio e la suora
204
IL SIMBOLISMO DEL GRIGIO NEI SOGNI E N ELLA PITIURA
I tre dadi
Dallo sfondo del quadro viene in primo piano il grigio della figura dei
tre dadi, realizzati inoltre con uno strato di colore spesso, dalla su
perficie compatta, mentre dietro viene ancora una volta utilizzata la
tecnica del tratteggio, eseguita o con un pennello relativamente
asciutto o con i soliti pastelli a cera.
Sulla linea mediana diagonale sono posizionati tre dadi grigi, cia
scuno con una spaccatura. Dall'interno della loro metà sinistra ri
splende il rosso formando il nucleo dei dadi. Il connubio tra il grigio
e il rosso ha un effetto estetico molto particolare. E anche la chiu
sura del rosso nei dadi grigi si rivela quasi elegante. Fino a ora, la
chiusura nel grigio, e quindi nella depressione, era per l'autrice del
quadro l'unica possibilità di percepire l'energia del rosso, l'energia
dell'eccitazione e dell'aggressività, non come pericolosa e straripan
te quindi, ma come «impacchettata in una buona confezione», tanto
che poteva occasionalmente farla transitare oltre il confine diagona
le dello sfondo. Le manifestazioni della sua aggressività, in effetti, si
erano rivelate fino a quel momento in modo relativamente modera
to, ben dosate e in «forma giusta» . Lo sfondo è costituito dal rosso e
dal verde. La metà sinistra del quadro, che come l'esperienza inse
gna rappresenta l'inconscio collettivo, entra col rosso in esaltazione
creativa: ma è l'inconscio di una donna che, come dimostra la ver
de zona destra del quadro, che simboleggia la parte cosciente, tenta
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GRIGIO
I tre dadi
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IL SIMBOLISMO DEL GRIGIO NEI SOGNI E NELLA PITTURA
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GRIGIO
n re grigio
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IL SIMBOLISMO DEL GRIGIO NEI SOGNI E NELLA PITIURA
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GRJGIO
Maria Uihlein
210
IL SIMBOLISMO DEL GRIGIO NEI SOGNI E NELLA PITIURA
Maria Uihlein, una donna nel pieno della sua esistenza, che al mo
mento sta vivendo un prolifico flusso di immagini interiori, dipinge
il quadro qui riportato dopo una fantasticheria, nella quale ha scor
to un sasso quadrato, un dado, che è totalmente circondato da un
albero gigantesco, da lei ritenuto un platano o una quercia. Si po
trebbe anche intendere che il sasso è stato partorito dall'albero.
Nel quadro, il tronco dell'albero si apre come una vagina e di
schiude la vista sul sasso grigio-azzurro, un cubo di cristallo di
roccia trasparente che, come dice Maria Uihlein, è come nascente
dal corpo dell'albero, formatosi nel corso della sua vita.
Dalla formazione delle pieghe del tronco, marroni, calde e vive -
un bel contributo anche al simbolismo del colore marrone- . nasce
quindi il cristallo grigio luminoso dalla tonalità azzurra; il nucleo
chiaro, trasparente alla luce e cristallino, per così dire il nucleo del
l'essenza dell'albero è probabilmente anche il nucleo della donna
che lo vede e lo dipinge. Una siffatta immagine di provenienza inte
riore indica quel punto della vita dove il sé più profondo della don
na, che finora è rimasto nascosto nell'albero della vita, nell'evolu
zione vitale diventa visibile ed emerge dal corpo che lo circonda ver
so la consapevolezza e, in un certo qual modo, «s'addensa e diviene
visibile». Il colore grigio che qui, come spesso accade, caratterizza la
pietra, in questo contesto è contemporaneamente divenuto traspa
rente, lascia passare la luce e ha superato la propria neutralità
acromatica a favore di una tenera tonalità di blu, il colore del cielo
luminoso, dell'affetto nei sentimenti e della fantasia. Con questa
nuance il cristallo esce dall'oscurità protettiva dell'albero nella luce
chiara della coscienza consapevole.
In una fantasticheria di poco successiva, Maria Uihlein vede un
anello con una pietra blu. Ora può portare al dito, e cioè utilizzare
in modo cosciente, quello che era venuto alla luce dall'oscuro sub
cosciente dell'albero ancora in grigio, il che significa che può final
mente orientarsi progressivamente verso il suo nucleo più profon
do, verso il suo sé.
211
GRIGIO
212
IL SIMBOLISMO DEL GRIGIO NEI SOGNI E NELLA PITIURA
Ora che è al centro della sua vita, talvolta il marito appare all'autrice
di questo quadro nelle vesti di una «foca» marrone-grigia, che solo lei
riesce con difficoltà a raggiungere con le sfumature tonati dei suoi sen
timenti, la musica del flauto che ella suona e di cui disegna le note.
Il pentagramma è grigio sopra di lei e sui fiori colorati, mentre il
vento lo porta verso di lui, che è grande, pesante e non trasparente,
213
GRIGIO
.·
2 14
IL SIMBOLISMO DEL GRIGIO NEI SOGNI E NELLA PITIURA
La stessa donna due anni dopo sogna un uomo che si trova trop
po in alto e deve tornare al suolo. Egli prende quindi lo steccato,
che lo separa dall'abisso di cui ha paura e - dopo averlo messo
sulle spalle a mo' di ali - salta dawero in quel profondo baratro.
Come arriverà lui (o forse si tratta di se stessa?) in fondo all'abis
so? Grigio egli precipita (sta !evitando?) tra le rocce grigie.
Epilogo
Nel Museo Picasso di Antibes, dalle cui finestre si vede il mare, c'è
un quadro di Nicolas de Stael, Bateaux à Antibes, Navi ad Antibes.
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GRlGIO
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IL SIMBOLISMO DEL GRIGIO NEI SOGNI E NELLA PITIURA
Navi ad Antibes
217
GRIGIO
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ARGENTO
219
ARGENTO
ASSOCIAZIONI E SIMBOLISMO
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ASSOCIAZIONI E SIMBOLISMO
tro Paolo (Storia degli Apostoli 19, 24), forgiò dei tempietti d'ar
gento per la dea Artemide- del resto erano innumerevoli gli ogget
ti d'argento degli antichi. A causa del suo significato simbolico di
purezza, questo colore è messo in relazione anche con Maria; ella
veniva raffigurata spesso adagiata sulla mezzaluna, ed era cele
brata in una vecchia canzone come una stella di salvezza che
sorge dal mare: «Maria, io ti saluto, oh Maria, aiutaci». La stella
d'argento del mattino, che sovrasta tutte le altre in splendore, nel
l'antichità era proprio quella di Venere, una costellazione femmi
nile. È la stella delle partenze: la partenza mattutina per la mon
tagna, per l'uscita in mare o anche - come stella serale - l'astro
che accompagna la migrazione notturna attraverso il deserto. Nel
linguaggio simbolico della Cristianità, l'argento conquistato me
diante l'affinazione della pietra impura che lo circonda, rappre
senta anche e sempre l'affinazione dell'anima da tutto ciò che non
fa parte del suo nucleo essenziale.
F1auti magici
22 1
ARGENTO
222
ASSOCIAZIONI E SIMBOLISMO
223
ARGENTO
224
ASSOCIAZIONI E SIMBOLISMO
n vaso d'argento
Nel Museo Egizio del Cairo si può ammirare un vaso d'argento dalla
forma di mela granata, alto 13,4 cm, e con un diametro di 10,8 cm.
A causa della sua rarità, l'argento era considerato più prezioso del
l'oro. Soltanto quando grandi quantità di argento arrivarono in
Egitto dall'Asia Minore tramite i tributi e il commercio- siamo all'i
nizio della XVIII dinastia - il suo valore incominciò a scendere a
vantaggio dell'oro.
Nel tesoro funerario di Tutankhamon, in mezzo a un gran nume
ro di oggetti d'oro, soltanto due erano in argento, la già citata trom
ba e il vaso a forma di melagrana. È evidente che il forgiatore d'ar
gento egizio non aveva ancora una conoscenza diretta di quel frut
to che allora era appena stato introdotto in Egitto, dato che lo fab
brica con nove sepali, invece dei cinque che possiede in realtà la
melagrana. Ciò nondimeno le mele granate avevano ormai assunto
in Egitto un valore simbolico. Durante il periodo Arnarna, tra la ca
sa reale egizia e quella babilonese era uso scambiarsi melagrane
d'argento. Presso i fenici, questo frutto significava vita e rinnova
mento.
Meravigliosamente panciuto, con tre ghirlande di foglie che lo cir
condano, il vaso a forma di melagrana è un ottimo esempio del sim
bolismo femminile con il quale di continuo si collega l'argento. Per
di più, la melagrana, come simbolo e tematica, è un atavico segno
di erotismo e di fecondità, come del resto lo sono anche altri frutti
con molti semi. In Grecia, la mela granata era consacrata alle divi
nità di Demetra, Mrodite ed Era. A Roma, le donne sposate da poco
portavano corone realizzate con i rami dell'albero del melograno. In
India era considerato perfino un mezzo contro la sterilità. Dal punto
di vista allegorico, l'apertura della mela granata è vista come sim
bolo della deflorazione. La forma sferica, la moltitudine di semi e il
gradevole profumo di questo frutto erano emblema di completezza e
universalità. Nella sua conformazione, questo vaso imita in modo
225
ARGENTO
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ASSOCIAZIONI E SIMBOLISMO
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ARGENTO
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ASSOCIAZIONI E SIMBOLISMO
chiglia mentre, nel bordo superiore del quadro, il cielo sembra se
guide. Anche il fumo esce con forza dall'ampio camino della nave,
salendo verso il cielo dello stesso colore. Avanti tutta, così inizia
questa traversata. È una grossa casa con moltissime fmestre che
naviga sul mare aperto, provvista dai simboli di Hundertwasser, che
segnano la via con spirali e cerchi, e ricordano anelli di funi o anche
oblò e soprattutto la forma delle sue fmestre, che egli riempie d'ar
gento luccicante.
Il luccichio argenteo dei flutti nella luce sembra essere penetrato
nel colore delle fmestre, dalle quali si può intravedere.
La connessione del tema della casa con il tema della barca è
caratteristica per Hundertwasser; per lui è vitale il collegamento del
sentirsi-a-casa con l'essere sempre di nuovo pronti a partire. Come
simbolo fisico di questo collegamento, Hundertwasser ha trasforma
to un vecchio battello da sale in una barca a vela con buone qualità
nautiche, che gli funge al contempo sia da officina che da casa. Hun
dertwasser stesso dice: «lo ho costruito la mia barca come dovrebbe
essere una casa: viva, e per essere vivi occorrono i colori [ . . . ) . Era una
barca siciliana di legno, che da sessant'armi trasportava sale e sab
bia da una costa all'altra della Francia e dell'Africa. L'ho guidata io
stesso da Palermo a Venezia, l'ho tagliata due volte al centro, e per
tre anni ho modificato e ristrutturato prua e poppa nel vecchio can
tiere di Pellestrina» ' . Un'altra citazione di Hundertwasser si accom
pagna al misterioso brillare argenteo delle fmestre sulla chiglia della
nave: «La pittura ti dà la possibilità di entrare in regioni inesplorate,
che si trovano molto lontane da noi. lo credo che dipingere sia un'at
tività religiosa»2•
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ARGENTO
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ASSOCIAZIONI E SIMBOLISMO
I vicini m - Eurasia
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ASSOCIAZIONI E SIMBOLISMO
La purificazione
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La barca d'argento
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ASSOCIAZIONI E SIMBOLISMO
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ARGENTO
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ASSOCIAZIONI E SIMBOLISMO
La barca d'argento
Su uno sfondo blu permeato di verde, il colore del mare, nel qua
le la trascendenza della profondità si connette con la crescita, la
donna di cinquantacinque anni, autrice anche dei quadri che ab
biamo esaminato in merito al colore grigio, viaggia su una barca
d'argento che appare sulla destra del dipinto. La barca, con la sua
forma di falce lunare - una luna crescente come un guscio aperto
a metà - ricorda una gondola che si incurva ad arco alle estremità,
somigliando così a figure vessillifere bicefale, ed è quindi anche
ambivalente per quanto riguarda le possibili direzioni di marcia.
Tuttavia, qui è raffigurata come una sedia con un'inclinazione ante
riore, e cioè spinta in avanti e verso il basso, sebbene la donna
appaia seduta nella parte posteriore della barca. È come se questa
venisse sollevata da dietro a destra e da sotto dall'acqua, per tro
varsi nella posizione più adatta a prendere il triangolo d'oro, o
almeno per entrare in contatto con questo. La donna sembra sedu
ta in modo rigido, con i capelli d'argento - lo stesso colore della
barca - vestita di viola, il colore della tensione creativa, della soffe
renza, dell'ambivalenza - è un umore climaterico? - e forse è vista
come la signora di questa barca, che sembra davvero troppo picco-
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ARGENTO
L'argento nellefavole
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ASSOCIAZIONI E SIMBOLISMO
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ARGENTO
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IL MISTERO DELL'ARGENTO: SINTESI ED EPILOGO
I maghi levantini, nella loro ricerca del senso della vita, seguirono
una stella straordinaria. Era «più luminosa di tutte le altre stelle.
La sua luce era indescrivibile e la novità della sua comparsa causò
uno stupore diffuso; tutte le altre stelle, il sole e la luna compresi,
facevano ridda intorno a lei e la sua luminosità sovrastava la luce
di tutti; mentre regnava lo sbigottimento circa la provenienza di
questa nuova apparizione tra loro» (Ignazio di Antiochia). L'argento
ha in sé qualcosa di mattutino, è il metallo delle fanfare, che invi
tano a mettersi in marcia, per intraprendere ogni volta un nuovo
pezzo di strada verso la sconfinatezza inesplorata del deserto.
È la striscia d'argento all'orizzonte, che promette speranza a ogni
migrazione della vita. È il metallo del suono delle campane, che tiene
lontano i pericoli del cammino, che offre protezione dalla ferocia sel
vaggia degli animali e delle persone, che riesce ad ammansirli e per
fmo a indurii al ballo. La bianca luna d'argento è la stella della Vergine
Maria, ma anche il simbolo delle giovani divinità come Persefone,
Artemide e Diana. L'argento è il metallo dei regali nuziali alla sposa:
delle gioie, delle monete. degli abiti. D'argento sono le ciotole, i boc
cali, le posate, gli strumenti che servono nella vita di tutti i giorni e
durante le feste, oggetti spesso ereditati di generazione in generazio
ne. Argentea risplende la stella delle Nozze Sante: la luna piena.
D'argento brillano nella sua luce le gocce di rugiada e anche le lacri
me. L'argento è il metallo, che non si perde nel forno fusorio della vita,
ma chiarifica e s'affma fmo al massimo della sua purezza. D'argento
è infine anche la falce, non dissimile nella sua forma dalla falce lu
nare, che taglia il grano maturo, simbolo del raccolto e della morte, e
altresì emblema della invincibile speranza di rinnovamento e rinasci
ta sotto il segno della luna. Argentei sono i capelli delle persone anzia
ne, d'argento è la barca che alla fme «nuota via» leggera come un
pesce sul mare notturno. È proprio la sostanza argentea che l'anima
si è guadagnata mediante la purificazione, cui si riferisce tutto il sim
bolismo dell'argento, che invita a spalancare con form il Sé - come
chiamati dal suono di un flauto- e a camminare sulla via, seguendo
sempre la stella del mattino, la stella dei saggi. Non dobbiamo quin
di rifiutare la fornace fusoria dell'esistenza- la nostra grande passio
ne - ma piuttosto accettarla come il più grande laboratorio di tra
sformazione possibile, dove alla fine le scorie possono essere espulse
dall'essenza della nostra entità di persone.
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ORO
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ORO
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IL SIMBOLISMO DELL'ORO: ASSOCIAZIONI E ARCHETIPI
Senza dubbio il fatto che l'oro sia stato eletto a unità di misu
ra di tutte le altre monete deve essere in qualche modo riconduci
bile alla qualità e all'aspetto di questo metallo prezioso, che è inat
taccabile dalla ruggine e dagli acidi ed è, per così dire, indistrutti
bile. Nel forno di fusione dell'orafo non si annienta, anzi s'affina al
massimo grado di purezza.
Non in ultimo, grazie a queste qualità, è adatto a rappresenta
re un valore estremo , che è altrettanto inattaccabile e indistrutti
bile come l'oro, e, come questo, è puro e autentico.
Ognuno di noi ha certo tra i suoi ricordi un momento in cui è
stato catturato, sedotto dall'oro, da un bel gioiello, da una vecchia
lampada, da un luogo sacro nel quale rifulge un mosaico d'oro.
Sicuramente c'è una catena, un bracciale, un anello d'oro che te
stimonia la nostra storia, il legame più importante della nostra vi
ta - che altro potrebbe rendere così insostituibili queste gioie? Per
la bambina, di cui parlavo all'inizio, la sfera d'oro rappresentava
proprio lo stupore, la meraviglia, il Natale . . .
L'oro nellefavole
Nelle favole sono senza dubbio numerosi gli eroi e le eroine che
hanno un rapporto con l'oro, per esempio la principessa de Il re ro
spo ha come giocattolo preferito il globo d'oro. Questo rotola nel
pozzo e viene riportato alla luce dal rospo, che poi coinvolge la
principessa nel suo particolare destino. Le verrà restituito il globo
d'oro, ma solo a condizione che doni il suo amore al servizievole
rospo.
La storia del ribrezzo e dell'orrore che ella prova nei suoi con
fronti è cosa nota; soltanto allorquando la principessa davvero lo
tocca - sia pure per gettarlo contro il muro - egli è liberato grazie
a lei dall'incantesimo e lei stessa può ora manifestare la sua capa
cità di amare.
Il globo d'oro - simbolo del tondo Tutto, del «Sé mobile» (M. Ja
coby) - è riuscito a mettere in rotolamento il tutto, la storia dei suoi
rapporti, il suo cammino verso se stessa come donna, quasi come
succede in Il Tizio diferro («Der Eisenhans») , dove anche il destino
del Principe viene messo in movimento grazie a una sfera, la quale
rotola direttamente nella gabbia del selvaggio Tizio di ferro che glie
la restituirà soltanto dopo che lo avrà seguito nel mondo selvaggio
- che i genitori con tanta cura gli avevano tenuto nascosto - da cui
il tizio di ferro proviene. Nel bosco, il giovane deve passare attra-
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ORO
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IL SIMBOLISMO DELL'ORO: ASSOCIAZIONI E ARCHETIPI
ta che fin dalla nascita portano sulla fronte, quale segno distinti
vo dei depositari del futuro rinnovamento:!.
Ai giovani che nelle favole entrano in contatto con l'oro è sempre
riservato un destino speciale, essi sono chiamati a percorrere un
cammino particolare. A volte devono recuperare l'oro nascosto a Ii
schio della vita. Il giovane nato in una «pelle fortunata» deve riusci
re a prendere i tre capelli d'oro proprio al diavolo, per poter libera
re il paese. Infatti, laggiù nell'inferno, si trova il più profondo sape
re, bandito da quel regno ove il pozzo della piazza del mercato si è
prosciugato e il melo non porta più alcun frutto d'oro, nel quale i
valori della profondità spirituale (simboleggiati dall'acqua del pozzo
e anche dell'eros emblematizzato dalle mele d'oro) hanno subito una
squalificazione, una svalutazione, una maledizione.
Maria D'Oro viene ricoperta d'oro, ma soltanto quando ritorna
dal servizio nella ctonia dimora della Signora Holle, presso la quale
aveva imparato a fare ciò che il momento fortunato consentiva,
ossia raccogliere le mele mature ed estrarre dal forno il pane cotto;
mentre sua sorella, che vorrebbe in un momento indebito e da in
trusa assicurarsi le grazie della Signora Holle, viene invece rico
perta di pece nera (curiosamente, la parola Pech, - pece in tedesco
- significa anche sfortuna, N.d.T.)4•
Nelle fiabe accade sempre che qualcosa, fino a quel momento,
considerata senza valore - per esempio la paglia - viene trasforma
ta in oro, come in Strepitolino. E in questo contesto, non si giunge
ad alcun risultato senza l'aiuto di misteriosi spiriti buoni o anche
pericolosi. Le favole intendono con ciò rappresentare le forze della
nostra natura finora nascoste nella nostra anima, non tenute in
debito conto o perfino disprezzate, che ora bisogna però richiamare,
per poter trovare l'oro della vita. Tuttavia, il loro nome non deve es
sere svelato anzitempo.
Una traccia dorata dell'eros conduce in molte fiabe all'adempi
mento: Allerleirauh, una ragazza bisbetica, fa trovare al re del suo
cuore i segni del suo amore sul fondo di una ciotola contenente
una zuppa di pane che lei stessa ha cucinato. Il re vi trova infatti
degli oggetti d'oro e infine un anello, segnali che indicano chi lei sia
davvero e quali sentimenti nutra nei suoi confronti.
La mitologia dell'oro
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ORO
azioni grandiose, come le eroine e gli eroi delle fiabe, erano molto
spesso connesse con l'oro, trae origine anche dall'antico legame
che tale metallo aveva con le divinità. Ovunque in queste storie, il
metallo più prezioso è in connessione con le forze e i valori più ele
vati e potenti.
Nella mitologia germanica, la sala della generazione divina degli
Asi è foderata di lastre d'oro. Parlano invece dei giochi da scac
chiera e dei birilli d'oro degli Dei germanici - citati nella Voluspa -
le saghe del periodo tardo cristiano, per esempio, quelle della zona
di San Gallo, che raccontano di un gioco di birilli d'oro, giacente
nascosto in una determinata grotta. Secondo un'altra leggenda, so
no invece sotterrati tra le fondamenta di un convento. Nella ver
sione più antica dell'Edda, il ponte di Gjol è lastricato d'oro lucido.
La saga popolare danese narra che Thor possiede un martello d'o
ro, mentre Sif. sua moglie, ha i capelli d'oro. Anche il cavallo di
Odino, Gullfexi, e lo stallone di Heimdahl, Gulltopp, hanno una cri
niera aurea; mentre il cinghiale di Freyr, Gullinbursti, ha le setole
d'oro. Le lacrime di Freya sono di oro rosso.
L'oro affondato
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IL SIMBOLISMO DELL'ORO: ASSOCIAZIONI E ARCHETIPI
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ORO
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ORO
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IL SIMBOLISMO DELL'ORO: ASSOCIAZIONI E ARCHETIPI
Ankh
Ankh
Nella sfera
del sole sorgente
carico di potenza
Geroglifico di Ankh
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ORO
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IL SIMBOLISMO DELL'ORO: ASSOCIAZIONI E ARCHETIPI
Sekhet
Museo Egizio
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ORO
Lo sfondo d'oro
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IL SIMBOLISMO DELL'ORO: ASSOCIAZIONI E ARCHETIPI
La grande via
Uno dei pochi pittori moderni, accanto a Klimt, che usa regolar
mente e attentamente l'oro nei quadri, e che quindi ricorda l'utiliz
zo medievale dell'oro, è Friedensreich Hundertwasser. Il suo qua
dro La grande via ( 1955) si rifà all'atavico tema della via a spirale.
Il percorso inizia in basso a sinistra - nel regno simbolico dell'in
conscio - con una forma ovoidale nera, nel cui interno si trova un
cerchio di uguale forma blu . Qui dall'«uovo» dell'ignoto, dall'oscuro
ventre materno, inizia la via che ogni essere umano deve percorre
re e che si estende in numerose spire, a volte condotte attraverso i
colori verdi e terreni, altre volte attraverso paesaggi blu-acquatici,
fino a giungere a un punto mediano quadrato, di colore blu profon
do. In corrispondenza con questo e a esso simile, poiché vi si rifà
per forma e grandezza, in alto a sinistra nel quadro - nello spazio
simbolico del paterno, dell'angolo dell'eternità - c'è un quadrato
d'oro. Due delle carreggiate più esterne della via si approssimano
a questa zona dorata. Essa si trova come all'esterno della natura
le direzione del percorso che conduce verso il centro, all'esperien
za del Sé, al ritrovamento del Sé, forse però anche a un girare in
circolo intorno a se stessi; è come un contrappunto al centro blu,
uno stare dirimpetto, quindi, una sfida che sembra provenire da
un'altra dimensione. Oppure è forse da intendere che la grande via
di ciascuno, dopo un movimento involutivo verso se stessi, infine
compie un movimento evolutivo verso l'esterno, fino alla verità più
estesa, per finire da ultimo nella via dell'eternità? Dato che il qua
dro è molto famoso, rinunciamo a riprodurlo in queste pagine, a fa
vore di un altro che tratta una tematica attinente «L'Io ancora non
lo sa».
che Klee aveva dipinto soltanto nella maniera in cui gli arabi l'ave
vano fatto per secoli e secoli»10•
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ORO
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IL SIMBOLISMO DELL'ORO: ASSOCIAZIONI E ARCHETIPI
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ORO
L'oro nell'erotismo
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IL SIMBOLISMO DELL'ORO: ASSOCIAZIONI E ARCHETIPI
L'aspettativa
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ORO
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IL SIMBOLISMO DELL'ORO: ASSOCIAZIONI E ARCHETIPI
L'oro per Morike è la luce del sole che ogni cosa riscalda, che infi
ne irrompe nella giornata autunnale avvolta nel suo velo di neb
bia. Egli descrive questa emersione del mondo dal passato del
giorno di nebbia, dove il paesaggio sembra ancora dormire Nella
nebbia, e il bosco, i prati e tutto il mondo sono vissuti come anco
ra immersi nei loro sogni. «Presto vedrai» e qui Morike rivolge la
parola al lettore stesso, «quando il velo cadrà, il cielo blu nella sua
verità». È il cielo blu , però, che nella realtà del suo particolare
chiarore settembrino, lascia via libera alla luce del sole. Questa
sommerge con i suoi raggi i colori attenuati dell'autunno e risve
glia le loro tonalità di marrone, giallo e rosso fino a farli divenire
brace intensa, e a farli scorrere come in un «oro caldo» .
Tutto ciò accade «forte d'autunno». Che bella espressione figu-
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ORO
D'oro qui è l'albero delle grazie, che riapre la porta, che libera la so
glia dal suo incantesimo pietrificante, procurando l'accesso alla tavo
la di nuovo condivisa, al desinare nuovamente provvisto della sua
sacralità.
Dell'oro del Sé
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IL SIMBOLISMO DELL'ORO: ASSOCIAZIONI E ARCHETIPI
267
ORO
Allo stesso modo, anche a un'altra donna di mezza età e che negli
ultimi tempi ha avuto in dono un prodigo flusso di quadri dal sub
conscio, Maria Uihlein, è apparsa una misteriosa figura femminile
con un vestito d'oro, proveniente dall'arco del portone che lei aveva
già precedentemente aperto nel suo immaginario. Da questo oscu
ro arco e dal profondo blu spirituale, che per lei è molto importan
te, viene avanti una donna che, come dice la pittrice stessa, «pre
senta dei tratti somatici del viso piuttosto estranei» .
L'estraneità le ricorda l'estremo Oriente , la misteriosa e dignito
sa femminilità delle donne asiatiche e, contemporaneamente - dal
punto di vista spirituale - il Tantra, l'insegnamento tibetano del
profondo, che connette fra loro la spiritualità e la sessualità in un
modo che per l'autrice del quadro sta incominciando a diventare
significativo. Da quando è entrata in contatto con immagini sim
boliche, come questa donna in abito d'oro, che lei realizza con pa
stelli a cera, carica di gioielli in pietre preziose rossi-verdi-blu ,
anche la sua femminilità - come lei stessa racconta - si è arricchi
ta di crescenti contenuti spirituali ed erotici, che confluiscono in
scindibilmente nel suo vissuto esperienziale.
Ancor prima che Maria Uihlein avesse la visione della donna
ammantata d'oro, le era apparso nel buio il muso di un capriolo, il
cui occhio espressivo brillava come un gioiello d'oro. Commentan
do questa sua fantasia, disse che ricordava a lei stessa e al marito
la gazzella della quale si parla nel Cantico dei Cantici della Bibbia,
come simbolo degli amanti. In seguito ha poi riconosciuto nel ca
priolo anche l'animale accompagnatore della grande dea, che per
sonifica la femminilità primordiale originaria. Ancora prima, aveva
già trovato dell'oro in un sogno; in una specie di caverna sotterra
nea a cielo aperto, piena di vetri colorati, di pietre preziose e infine
anche del prezioso metallo. Una maschera pen.1viana si era stesa
su di lei durante questo sogno, e lei aveva percepito le parole: «Di
notte, la grande dea si china su di te».
È quasi stupefacente che questa donna sia riuscita a incontrare
il suo Sé autentico.
Il metallo prezioso lucente come il sole risplende nell'area lingui
stica germanica, dove, al contrario dell'ambito linguistico romanzo,
il sole è un simbolo femminile e ne sembra la personificazione. In
aree linguistiche, come quella spagnola e francese invece il sole è un
simbolo al maschile, anche il suo splendore di luce, l'oro, prende
parte al simbolismo maschile. Basti ricordare soltanto la corona
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IL SIMBOLISMO DELL'ORO: ASSOCIAZIONI E ARCHETIPI
Maria Uihlein
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ORO
La vecchia saggia
Una donna, che da poco aveva perso il suo amato consorte, Maria
Michels, si sente sollevata e consolata dal quadro immaginato e in
seguito dipinto della vecchia saggia, dalla quale ella è guardata con
aurei occhi da gufo. L'oro degli occhi era per lei così significativo
che, il giorno dopo aver finito il quadro, avvertì il bisogno di accen
tuarlo ulteriormente. La saggezza notturna del gufo della quale la
vecchia saggia è partecipe anche nella favola - per esempio quella
di Grimm La guardiana delle oche - si collega in questo contesto con
il simbolismo di saggezza dell'oro che gli alchimisti ricercavano nella
«Pietra filosofale» (in tedesco «Pietra dei Saggi», N.d.T.) . Il processo
chimico-fisico di rifusione nell'opus alchemica, al quale gli adepti
consacravano la propria vita, era considerato fondamentale ai fini
della produzione della pietra filosofale d'oro.
L'oro degli occhi, come anche la loro forma rotonda, si ripete nel
disco d'oro che sta alle spalle della donna e che ne rafforza la schie
na, il grembo e la testa fino alla fronte - conferendole al contempo
un'aura splendente simile a quella del sole.
Tracce d'oro, come stelle, tempestano il campo sovrastante blu
profondo che, come un cielo protettivo, fa da corona a tutta la figu
ra della vecchia saggia. Scintille d'oro si trovano perfmo sulla pavi
mentazione nera-rossiccia, sulla quale poggiano i suoi piedi nudi. Il
cerchio giallo oro e l'arco irregolare, attraverso cui il blu profondo
con le luci dorate entra nel campo visivo, riassumono, accentuan
dole, le contrapposizioni del verde e del viola-rosso che caratteriz
zano questa vecchia saggia, simbolo unificante gli estremi opposti.
Che cosa li collega fra loro? Sono le qualità di affermazione del
messaggio di un viola-rosso, colore della trasformazione carica di
sofferenza, e di un verde che spazia tra il verde-giallo, il colore della
crescita, e il verde blu, il colore della resistenza. Color viola-rosso
sono i piedi, il grembo, il tronco e le braccia e inoltre anche la parte
sinistra dei capelli: tutto ciò è quindi rinchiuso in una trasforma
zione dolorosa. L'altra metà dei capelli è invece d'un verde germo
glio-in-crescita molto primaverile; verdi-blu , pieni di forza di ten
sione e di resistenza sono le ginocchia e il grembo, mentre il ples-
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IL SIMBOLISMO DELL'ORO: ASSOCIAZIONI E ARCHETIPI
La vecchia saggia
Maria Michels
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ORO
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ASSOClAZIONI
Elisabeth Weith
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ORO
IL CONCETTO AUREO
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IL CONCETTO AUREO
Mettimi come un sigillo sul tuo cuore, come un sigillo sul tuo
braccio; perché !"amore è forte come la morte, la gelosia è dura co
me il soggiorno dei morti. l suoi ardori sono ardori di fuoco, fiam
ma divina. l flutti più potenti non potrebbero spegnere !"amore, i
fiumi non potrebbero sommergerlo. Se uno desse tutti i beni di
casa sua in cambio dell'amore, non sarebbe del tutto disprezza
to? (Cantico dei Cantici 8, 7) .
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ORO
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IL SIMBOLISMO CROMATICO
DEI CHAKRA
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IL SIMBOLISMO CROMATICO DEI CHAKRA
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IL SIMBOLISMO CROMATICO DEI CHAKRA
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IL SIMBOLISMO CROMATICO DEI CHAKRA
della profondità. Il blu chiaro e luminoso del Chakra del collo, dona
un rilassato distacco e una leggerezza liberatori e apre all'ispira
zione spirituale.
Nel colore del blu indaco, ma anche nel giallo e nel viola, risplen
de il sesto Chakra, quello della fronte. Il suo principio è la consa
pevolezza dell'essere. Il «terzo occhio», attribuito al sesto Chakra, è
più di ogni altra cosa stimolato dalla contemplazione di un cielo
notturno di uno sterminato blu profondo e carico di stelle, che può
aprire lo spirito all'infinita profondità e immensità della creazione
manifesta, oltre a influire sulle sottili forze d'azione, le strutture e
le leggi che agiscono sia nel macrocosmo e sia nel microcosmo del
nostro organismo. Se impiegato dal punto di vista della terapia dei
colori, un blu indaco trasparente ha un effetto «dischiudente e
chiarificante» per il sesto Chakra. Conferisce pace interiore allo spi
rito, chiarezza e profondità e apre anche i sensi ai livelli più sottili
della percezione.
Nel viola - o anche nei colori dell'interezza bianco e oro - risplen
de e agisce il settimo Chakra, il centro della scriminatura, che cor
risponde al principio del «puro essere». L'avventura dell'esperienza
che può coglierci e catturarci sull'apice di una montagna molto
alta, la «top experience>> , la vicinanza al cielo e il totale distacco dal
le cose della vita di tutti i giorni, apre il centro della scriminatura
alla capacità di vivere esperienze di trasformazione e di luce, che
possono trovare la propria espressione nel colore viola, nel bianco
e nell'oro. Questi colori compaiono inoltre nello splendore di luce
bianca dorata della neve che incornicia le alte montagne e fa ap
parire il cielo simile a un viola scuro che induce alla trasformazio
ne dello spirito e dell'anima, libera dalle limitazioni, e può condur
re a vivere l'esperienza dell'unità cosmica.
Il bianco, d'altro canto, comprende in sé lo spettro di tutte le to
nalità cromatiche, consentendo di vivere a un livello superiore l'in
tegrazione e la totale pienezza della vita e aprendo così la psiche
all'esperienza della luce divina e della trascendenza verso il sopran
naturaleH.
Conclusioni
280
IL SIMBOLISMO CROMATICO DEI CHAKRA
28 1
Note
Per l'introduzione
283
NOTE
Rosso
284
NOTE
Rosa
Blu
285
NOTE
Giallo
286
NOTE
Verde
287
NOTE
288
NOTE
Arancione
Viola
l . N . Sachs, Fahrt ins Staublose. Die Gedichte der Nelly Sachs, ©Suhrkamp ,
Frankfurt am Main, 1 96 1 , p. 342.
2 . F. Stefanescu-Goanga, op. cit.
3. J .W. Goethe, op. cit.
4. R. Heiss, P. Halder, op. cit. , p. 78.
5. Ibidem, p . 78.
6. F. Stefanescu-Goanga, op. cit.
7. E. Heimendahl, op. cit.
8. Frieling H . , Auer X. , op. cit.
9. E. Heimendahl, op. cit.
1 0 . K. Koestlin, op. cit.
1 1 . V. Kandinsky, op. cit.
289
NOTE
Marrone
Nero
290
NOTE
Bianco
29 1
NOTE
wahL. cit.
1 2 . V. Kandinsky. op. cit.
1 3 . E. Heimendahl, op. cit.
1 4 . J .J . Tikkanen, op. cit. , in particolare p. 230.
15. J. Jacobi, op. cit.
16. Herder-Lexikon, Symbole, elaborato da M. Oesterreicher-Molwo, su in-
carico della redazione del lessico, Freiburg, 1 978.
17. «".lU Ei• . in Herder -Lexikon, cit.
1 8. «".lU Milch•, in Herder-Lexikon, cit.
19. M . Eliade, Das Mysterium von Tod und Wiedergeburt.
20. San Giorgio, Scuola di Novgorod, 1 380 ca . , Galleria Tretj akow Mosca (ri
prodotto in V. Lasareff, op. cit.) .
2 1 . Kreuzabnahme, Salterio dell'Abbazia di St. Alban , XII sec . , St. Godehard,
Hildesheim (Scheda d'arte: Ars Liturgica Maria Laach, n . 5670).
22. Christi HOllenfahrt, russo, XVI sec . , Museo delle Icone di Recklinghausen
(Scheda d'arte: c.e. Aurei Bonger, Recklinghausen, n. 92).
23. «ZU Salz•, in Herder-Lexikon, cit.
24. •zu Lilie• , in Herder-Lexikon, cit.
25. «ZU Lotos• . in Herder-Lexikon, cit.
26. •zu Kristall•. in Herder- Lexikon. cit.
27. •zu Diamant• , in Herder - Lexikon, cit.
28. «ZU Delphin•. in Herder- Lexikon, cit.
29. G. Haupt, op. cit. , p. 46.
30. J. e W. Grimm, op. cit.
3 1 . Mengis, colonna 344, in H. Bachtold-Staubli, op. cit.
32. G. Haupt, op. cit. , p. 46.
33. Ibidem
34. G. Haupt. op. cit., p. 77.
Grigio
l . R. Auslander, •Wahrend ich Atmen hole•. in Die Sichel rru'iht die Zeit zu
Heu. Gedichte 1 95 7- 1 965, S. Fischer GmbH, Frankfurt am Main, 1 985.
2. M. Liischer, Grosser Liischer-Test. Personlichkeitsbeurteihmg durch Farb
wahL. cit.
Argento
292
NOTE
C. Hanser, Munchen /Wien 1 955, 42° edizione 1 994, vol. 2, p. 1 254 e sgg.
6. Maggiori particolari su questo in l. Riedel, Die weise Frau in Miirchen und
Mythen, Olten e Dusseldorf, 1 989.
7. Ibidem
Oro
l . V. Kast, Der Teufel mit den drei goldenen Haaren. Zurich, 1 984, p. 67.
2. •Eisenhans•. in l. Riedel, Tabu im Miirchen, Olten, 1 985, p. 1 74 e segg.
3. l. Riedel, •Das Madchen des Schmieds, das zu schweigen verstand• in
Jacoby J . , Kast V. , Riedel l . , Das Base im Miirchen, cit . , p. 1 30 e sgg.
4. l. Riedel, Frau Holle. Goldmarie und Pechmarie, Zurich, 1 995.
5. Gregorio il Grande, Omelia 1 0.
6. H. Egner, in Es war ein merkwiirdiger Tag. Gedichte und Geschichten,
protocollo dell'Ev. Akademie Hofgeismar. V anno, Hofgeismar, 1 98 1 .
7 . L. Schreyer, op. cit. , p . 1 30.
8. W . Schone. Ober das Uc ht in der Malerei, Berlin, 1 983, p. 24.
9. Ibidem
10. F. Hundertwasser. in un documento filmato di F. Radax.
l l . F. Hundertwasser, tradotto secondo il Catalogo Hundertwasser. New
York, 1 973.
1 2 . Ibidem
1 3 . G . Klimt, 1 93 1 , p. 1 35.
14. M . Eisler, 1 93 1 .
1 5 . G . Trakl , •Rondel•. in Dichtungen und Briefe, cit. p. 720.
16. Ibidem.
l 7. Si veda la nota 5 di •argento•.
18. E. Morike. op. cit.
19. G. Trakl, op. cit. , p. 724.
20. G . Benn, •Mai più solitario . . . •. in Poesie statiche, cit, p. 88.
2 1 . Ibidem
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