Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
8 1
è quello di Maria, la serva del Signore, che ha detto il suo fiat senza pretendere da promesso al Signore.
Dio alcuna assicurazione sul suo futuro. È l’atteggiamento profondo di Gesù, total- Chiara aveva percepito il carisma come un dono comunitario più che personale, per-
mente aperto all’obbedienza del Padre. ché la forma vitae era stata frutto dell’esperienza di vita fraterna, non solo delle sue
intuizioni. In questo affidamento della vocazione alle sue sorelle c’è un senso di pace
2° giorno: 3 Agosto profonda e insieme di serena impotenza. La sera dell’8 agosto, Chiara non aveva
ancora tra le mani la conferma papale della sua regola, eppure dice alla sua anima:
DALLA NOBILITAS ALLA VILITAS “va sicura in pace”, senza il peso di quella preoccupazione, è certa che qualunque
cosa accadrà il carisma non è suo, è dono di Dio che ha generato nella Chiesa il pic-
Povertà come esperienza delle beatitudini colo gregge delle sorelle povere. È splendida questa leggerezza con cui Chiara lascia
Dal testamento della Madre S. Chiara questo mondo, nell’incertezza del futuro per le sue sorelle, si spoglia veramente di
tutto per correre leggera incontro allo sposo.
Poi Francesco, osservando attentamente che, pur essendo deboli e fragili nel corpo,
non ricusavamo nessuna indigenza, povertà , fatica, tribolazione, o ignominia e di- 9° giorno: 10 Agosto
sprezzo del mondo, anzi, al contrario, li ritenevamo grandi delizie sull’esempio dei IL COMPIMENTO
santi e dei suoi fratelli, avendoci esaminato frequentemente, molto se ne rallegrò nel
Signore. Povertà come restituzione della vita
Commento Dalla Quarta lettera di S. Chiara a S. Agnese
Il passaggio più duro degli inizi della vita evangelica di Chiara fu quello dal suo sta- Attirami dietro a te, correremo al profumo dei tuoi unguenti, o sposo celeste! Correrò
tus di donna appartenente a una delle famiglie più nobili di Assisi a una condizione e non verrò meno, finche´ tu mi introduca nella cella del vino, finche´ la tua sinistra
socialmente disprezzata. Fu una vera e propria conversione dalla logica del mondo sia sotto il mio capo e la destra felicemente mi abbracci e tu mi baci con il felicissi-
alla logica pasquale del Vangelo; passare a quello stato di indigenza ed emarginazio- mo bacio della tua bocca.
ne di chi nella società non contava nulla. Chiara e le sorelle hanno abbracciato con
gioia una vita fatta di tribolazioni, freddo, fame, mancanza di sicurezze materiali, Commento
incomprensione, ostilità delle famiglie, abbassamento, e consideravano tutto questo L’ultima grande restituzione a Dio, dopo quella delle sorelle e del carisma è quella
“grandi delizie” perché partecipavano alla dinamica di abbassamento abbracciata da della vita. “Tu Signore , sii benedetto, lo quale me hai creata”, queste parole di
Gesù. E’ guardando alla Kenosi di Gesù e all’esempio di Francesco, che queste don- Chiara sono il culmine del suo cammino spirituale, il frutto di tutti i passaggi di po-
ne hanno fatto il salto dalla nobiltà alla condizione di penitenti, riconoscendo in que- vertà che abbiamo meditato in questi giorni. Chiara si ritrova nella sua nudità battesi-
sto passaggio, la gioia riservata agli amici di Dio, gioia del mistero pasquale di chi male, nella vera “altissima povertà” di creatura totale, da sempre e per sempre amata,
trova la vita dentro la morte. interamente nelle mani di Colui che l’ha creata. Non ha più nient’altro al di fuori del
3° giorno: 4 Agosto suo creatore. Chiara si riconosce santificata in Cristo prima ancora di venire alla lu-
ce, abitata dallo Spirito dal momento del Battesimo e sempre custodita con tenero
IL DONO DELLE SORELLE amore materno da quel Padre che aveva conosciuto, nel corso di tutta la sua vita,
come Padre delle misericordie. In punto di morte Chiara celebra il suo essere creatu-
Povertà come esodo dall’io al noi ra, il suo essere cristiana, lasciando emergere, con eccezionale profondità mistica,
Dal testamento della Madre S. Chiara quell’essenza più profonda della sua anima che vive dal Battesimo le relazioni con le
persone trinitarie. Chiara morendo ritorna al Battesimo, il momento della sua nascita
Unita alle poche sorelle che il Signore mi aveva donato poco dopo la mia conversio-
in Cristo! Tutto il lungo cammino della sequela di Gesù, in santa unità e altissima
ne, volontariamente promisi obbedienza al beato Francesco.
povertà, l’ha portata qui, a ritrovarsi semplicemente figlia nel Figlio amato, a gioire
nel sentire su di sé la stessa compiacenza del Padre verso il Figlio. È la piena imme-
Commento
desimazione di Chiara in Gesù. Chiara lascia questo mondo avendo nel cuore solo i
Uno dei primi eventi che ha dato forma alla vita di Chiara dopo la conversione è
sentimenti di Cristo, il gemito dello Spirito che grida “Abbà, Padre”, per questo be-
stato il dono delle sorelle, un dono che fu prima di tutto una ricchezza, ma come ogni
nedice Dio che l’ha creata e restituisce con gioia il dono della vita.
novità portò un cambiamento che richiese un nuovo spazio nel cuore. In breve tempo
intorno a Chiara si crea una piccola fraternità e il progetto di Dio pian piano si svela PREGHIERA PER LA NOVENA
attraverso gli eventi. Chiara e le prime sorelle si mettono nelle mani di Dio attraverso
le mani di Francesco, con l’unico desiderio di accogliere il progetto del Padre celeste Chiara, donna secondo l’Evangelo,
e vivere l’obbedienza di Gesù. E’ un dono grande per Chiara quello delle sorelle ed intercedi per i discepoli di Cristo
è insieme un passaggio di crescita, dall’essere figlia– figlia del Padre celeste-, ma la grazia per vivere nello spirito delle Beatitudini.
anche figlia primogenita di messer Favarone e figlia primogenita di Francesco, Umilissima ancella di Cristo,
2 7
di appartenere a Dio, oltre le prove fisiche non mancavano anche degli episodi spia- all’essere sorella tra sorelle, dall’essere unica all’essere insieme, dall’io al noi. An-
cevoli di contrasti fraterni e Chiara portava la debolezza delle sorelle e allo stesso che in questo passaggio c’è un tratto di mistero della povertà di Gesù, che non ha
tempo correggeva con amore ciò che non era secondo in Vangelo. Nella vita di S. voluto rimanere l’Unigenito del Padre, ma ha accettato di diventare il primogenito
Damiano così semplice ma anche così povera, che conosce il desiderio vivo di santi- fra molti fratelli, condividendo con noi il suo essere Figlio. Il dono della fraternità ha
tà e della perfezione evangelica , ma anche il contatto con la fragilità e la miseria in se stesso l’aspetto della povertà, perché la libertà altrui è sempre limitazione della
umana, si è formata l’unione di Chiara con Gesù, la sua trasformazione in Lui, in una nostra, il vero bene dell’altro non si può realizzare senza una certa morte del nostro
vera circolarità tra contemplazione e vita. Chiara entra nelle sofferenze di Gesù che io. Il dono della fraternità richiede sempre, in un modo o nell’altro, la rinuncia a stare
contempla nei misteri della sua umanità e Kenosi, nella misura in cui sperimenta la al centro, il mettersi da parte perché i fratelli e le sorelle abbiano il loro spazio e vi-
propria sofferenza e fa sua quella delle sorelle. Nello stesso tempo può amare le so- vano in pienezza.
relle come sé medesima perché nel loro volto vede il volto splendido e insieme sfigu- 4° giorno: 5 Agosto
rato del più bello tra i figli degli uomini, divenuto per la nostra salvezza il più vile
degli uomini. Può amare le sue sorelle fin negli abissi della loro povertà perché di- L’ASSUNZIONE DEL GOVERNO
mora lungamente ai piedi del Crocifisso. L’esperienza quotidiana di povertà, fragilità
e sofferenza, che certo a San Damiano non era tutto ma era ben presente, ha scavato Povertà come apertura alla novità
nel cuore di Chiara gli spazi della carità, il luogo dove prende dimora il Dio trinita-
rio. È la quotidianità così semplice e provata che l’ha resa “altra Maria”, grembo Dalla leggenda della Madre S. Chiara
accogliente della Parola e della vita divina. tre anni dopo la sua conversione, declinando il nome e l’ufficio di abbadessa, volle
umilmente essere in basso piuttosto che essere in alto e tra le ancelle di Cristo piu`
8° giorno: 9 Agosto volentieri servire che essere servita. Per ordine del beato Francesco accetto` tuttavia
il governo delle «signore»: per la qual cosa nel suo cuore nacque timore, non orgo-
VERSO IL COMPIMENTO glio e crebbe lo spirito di servizio.
4 5