Chiara
Monastero S. Chiara
Chiara, umile ancella,
Novena di S. Chiara 2014
Tu che hai seguito Cristo
ricalcando le sue orme
“CONOSCI LA TUA VOCAZIONE”
di umiltà e povertà,
accogli la nostra preghiera
Dal Testamento di S. Chiara:
per la pace del mondo,
Nel nome del Signore. Amen.
per la ricostruzione della nostra città, Tra gli altri benefici, che ricevemmo ed ogni giorno riceviamo dal nostro
Donatore, il Padre delle misericordie, per i quali dobbiamo maggior-
intercedi la serenità per le famiglie mente rendere grazie allo stesso glorioso Padre, c’è la nostra vocazione:
e la speranza per i giovani, e quanto più è grande e perfetta, tanto più a lui siamo obbligate.
Perciò l'Apostolo dice: «Conosci bene la tua vocazione».
a tutti dona la benedizione del Signore.
Donaci la gioia di vivere il Vangelo
e insegnaci ad Amare
con tutto il cuore Dio e Gesù suo Figlio
crocifisso e risorto per noi Introduzione:
Alla vigilia dell’anno della Vita Consacrata
affinché non cada mai voluto da Papa Francesco, siamo invitate a
dalla nostra mente il ricordo di Lui. sostare a lungo innanzi all’orizzonte della
prima ora…
Amen A fare dell’intera esistenza un pellegrinaggio
di trasformazione nell’amore.
Seguiamo l’esortazione della Madre S. Chiara e
viviamo questa novena meditando sulla nostra
vocazione e missione, per restituire a Dio
il talento moltiplicato.
In questo cammino, ci faremo accompagnare
e guidare dai testi di P. Giacomo Bini,
Monastero S. Chiara nostro padre e fratello.
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mo sono evidenti: la folla, gli altri, le cose. L’altro può, in qualche modo, 2° giorno: 3 Agosto
impedire l’incontro con il Signore, quando, centrato su me stesso, entro
IL CUORE CONTEMPLATIVO
in competizione con lui. Sono sicuro, al novantanove per cento, che tutti
pecchiamo in questo: quando viviamo insieme, spesso usiamo molte
energie per il confronto, perdendo di vista il senso autentico della rela- Preghiera di adorazione: (FF 2905-2906)
zione con Cristo. Nella vita di comunità, noi stessi spesso diventiamo Lasciati accendere sempre più fortemente da questo ardore di carità!
questuanti di un riconoscimento. A volte ci chiediamo come mai chi ci Contempla le indicibili sue delizie, le ricchezze e gli onori eterni, e sospirando
vive accanto non si accorge del bene che compiamo. Diventiamo, allora, per l’eccessivo desiderio e amore del cuore, grida: Attirami dietro a te, correre-
questuanti di affetto, questuanti di tante cose… mo al profumo dei tuoi unguenti, o Sposo celeste! Correrò e non verrò meno,
Convertirsi, allora, è ricentrarsi continuamente in Cristo, senza compe- finché tu mi introduca nella cella del vino, finché la tua sinistra sia sotto il mio
tere con gli altri, i quali non sono più buoni o più cattivi di me, sono capo e la destra felicemente mi abbracci e tu mi baci col felicissimo bacio della
solo coloro che il Signore conosce e ama. Io non ho il diritto di giudicar- tua bocca.
li, ma di aiutarli. Il mio confronto esclusivo è con Gesù Cristo. Chiara
invita Agnese ad avere gli occhi fissi su di lui. Mi pare che il religioso, la Dagli scritti di P. Giacomo:
religiosa, soprattutto le contemplative, siano coloro che hanno gli occhi Il termine contemplazione è composto da tre parole: cum templum e
fissi sul Dio che viene, sul Dio che passa. Gli occhi fissi! Non è facile fis- azione. Parto dall’ultima parola per definire la contemplazione come
sare gli occhi, eppure coloro che lo fanno, accolgono la mediazione della azione dello stare con qualcuno nel tempio. È l’azione per eccellenza,
comunità, dei fratelli e delle sorelle. perché forma il cuore. Il francescano, la francescana sono persone ferite
dal profondo desiderio di essere possedute da Dio. Io credo che, quando
Il responsorio è sostituito dal canone: Christe lux mundi. la ferita resta aperta ed è autentica, non si ha paura dei propri peccati,
Orazione finale: O Dio, che nella gloriosa trasfigurazione del Cristo delle mancanze, delle debolezze, dell’indegnità. Non abbiate paura, ve
Signore, hai confermato i misteri della fede con la testimonianza della lo dico, lasciate aperta questa ferita e ripartite. Per me la ferita è qualche
legge e dei profeti e hai mirabilmente preannunziato la nostra definitiva cosa di profondo, è presenza dello Spirito che noi, talvolta, soffochiamo
adozione a tuoi figli, fa che poniamo la nostra mente nello specchio del- con tante cose. Per me ferita significa lasciare spazio allo Spirito che abi-
la tua eternità, nello splendore della tua gloria e trasformaci tutti ta in noi, per essere suoi, per essere radicalmente espropriati.
nell’immagine del tuo Figlio. Egli è Dio. La vostra è vita contemplativa, perché è una vita legata all’interiorità.
Che cos’è l’interiorità? È desiderio, è cuore, è attenzione a tutto quello
che si vive dentro, è accoglienza dei messaggi anche reattivi, che rivela-
6° giorno: 7 Agosto no la persona a se stessa. Diventiamo ciò che desideriamo. Se ognuna si
rinnega, separandosi dai valori che il mondo offre, diviene persona libe-
COME SPECCHIO ED ESEMPIO PER IL MONDO
ra. Rinnegare se stessi vuol dire non idolatrare più se stessi, per mettere
Canto di esposizione: Io vi custodirò al centro Dio, significa liberare se stessi da ogni idolo. Quando non si
evidenzia più il negativo che soffoca la vita, come il seme tra le spine,
Preghiera di adorazione: allora la persona libera i doni infiniti che Dio le ha dato. Che cosa non
Te veramente felice! Ti è concesso di godere di questo sacro convito, farebbe Dio con noi, se realmente osassimo mettere a frutto quello che
per poter aderire con tutte le fibre del tuo cuore a Colui, lui ci ha dato!
la cui bellezza è l'ammirazione instancabile delle beate schiere del cielo.
L'amore di lui rende felici, la contemplazione ristora, la benignità ricolma. Il responsorio è sostituito dal canone: Adoramus te, Domine.
La soavità di lui pervade tutta l'anima, il ricordo brilla dolce nella memoria. Mentre una sorella offre dei petali profumati a Colui che tutto si è donato per
Al suo profumo i morti risorgono e la gloriosa visione di lui amore nostro, ci mettiamo in ginocchio in adorazione dinanzi a Lui.
formerà la felicità dei cittadini della Gerusalemme celeste.
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3° giorno: 4 Agosto diverso, da un uomo e da una donna, non da due uomini né da due
INSIEME CON FRANCESCO donne. La vita nasce dalla diversità. Certo, la diversità vi fa soffrire, pe-
rò è creativa. Per cui io metterei innanzitutto la fiducia. A volte è diffici-
In questo giorno, 4 del mese, in cui ricordiamo il Padre S. Francesco, ascoltia- le vivere la fraternità» - attenzione le parole ora sono molto forti - «ma
mo le parole del Testamento della Madre S. Chiara. se non la si vive non si è fecondi». Vedete? Se non si vive la fraternità
“E come il Signore ci donò il beatissimo padre nostro Francesco come fondatore,
non si è fecondi, è quanto vi dicevo prima, la vita nasce dalla diversità.
piantatore e cooperatore nostro nel servizio di Cristo e in quello che promettem-
Anche se facciamo miracoli non siamo fecondi. La fraternità religiosa,
mo al Signore e al beato nostro padre, il quale, inoltre, finché visse, con la paro-
pur con tutte le differenze possibili, è un’esperienza di amore». Sì, è
la e con l’opera fu sempre sollecito di coltivare e nutrire noi, sua pianticella;
un’esperienza d’amore! Ancora una volta lo ripeto, è il cuore del cristia-
così raccomando e affido le mie sorelle presenti e quelle che verranno al succes-
nesimo e il cuore della nostra vita e non possiamo dispensarci da que-
sore del beatissimo padre nostro Francesco e a tutta la religione, affinché ci sia-
sto! È da qui che noi possiamo ripartire, è da queste relazioni fraterne e
no di aiuto a progredire sempre in meglio nel servizio di Dio e specialmente
nell’osservare meglio la santissima povertà”. non mi dite che è un’utopia, perché vi posso portare mille esempi. Si
può costruire qualcosa di bello insieme. Da soli si cammina più veloci,
Durante il canto dell’inno la madre compie il gesto simbolico di unire con il insieme si va più lontano. L’ho fatta anch’io questa esperienza! Da soli
cingolo le icone di Francesco e Chiara e pone al centro il Vangelo, segno della le nostre opere grandiose e i nostri miracoli portano la nostra firma pro-
profonda comunione che unisce le sorelle povere e i frati minori. tagonistica, invece quando facciamo insieme la firma diventa quella del-
lo Spirito Santo.
Dagli scritti di P. Giacomo:
Parlando della complementarità, ho ribadito che il Signore ci ha dato Introduzione al Padre nostro:
una vocazione unica, una missione unica, pur con sfumature diverse. Rendiamo grazie al Padre delle misericordie, che ci ha chiamate ad essere sorel-
L’Ordine delle Sorelle Povere e quello dei Frati Minori camminano pa- le, vivendo in santa unità e, tenendoci per mano, preghiamo che venga il suo
rallelamente. Vivere la complementarità significa aiutarsi scambievol- regno e tutti i suoi figli si riconoscano fratelli, chiamati ad essere in Cristo una
mente. Nella misura in cui noi cresciamo, il carisma francescano diventa sola cosa.
attuale, forte, diventa una parola profetica. Francesco, Chiara, hanno
rivolto lo sguardo verso Dio, attraverso il prisma della croce, per cui
5° giorno: 6 Agosto
vivere la complementarità non è guardarsi gli uni gli altri negli occhi,
ma prendersi per mano per camminare verso...sotto il prisma della cro-
CON CUORE POVERO E OCCHI FISSI SU CRISTO
ce. È guardare verso qualcuno che ci ha chiamato, ci ha conquistato e,
come dice il profeta, ci ha sedotto. Andiamo in questa direzione. Se Durante l’inno si accendono le luci poste sotto l’altare, segno della gloria di
Martin Buber dice che il profeta è colui che ha gli occhi fissi su Dio che Gesù che trasfigura le nostre esistenze.
viene, noi diventiamo profeti tutti insieme, nella misura in cui abbiamo Dagli scritti di P. Giacomo:
l’occhio fisso sul Signore e ci diamo una mano per camminare più veloci
verso di lui. La capacità di ascolto è estremamente importante per noi. Si tratta di un
ascolto profondo, fedele, che affonda nella povertà realmente vissuta.
Ascoltare è accogliere, ospitare. Se io sono pieno, se la mia casa è piena
4° giorno: 5 Agosto di me stesso e di altri desideri, non ascolterò, né accoglierò nulla e nes-
suno. La nostra capacità di ascolto è commisurata alla povertà vissuta:
IN FRATERNITÀ Dio si fa misericordia nella misura in cui noi ci facciamo capienza. Fran-
Dagli scritti di P. Giacomo: cesco e Chiara, a questo proposito, sono molto espliciti.
Per parlare di fraternità, le parole che io vorrei mettere insieme sono Più divento una persona che grida e più il Signore viene; più mi sento
“fiducia” e “rispetto della diversità”. Ricordiamoci che la vita nasce dal sicuro di me stesso e più non ascolto. Talvolta gli ostacoli che incontria-
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