ISSN (pubblicazione online): 2531-615X
Lunedì 7 marzo 2022 € 1,50
Anno LVII - Numero 65
Guerra, allarme conti
Confindustria avvisa: con il caro-energia il piano per la ripresa è tutto da riscrivere
Addio all’ecologia, ci toccherà ricorrere a carbone e petrolio. E non basterà
La Lega al premier: inaccettabili le forzature su tasse e catasto
SANDRO IACOMETTI
Il Pnrr va riscritto e la transizione ecologica
messa (almeno temporaneamente) in pan-
china. Fra le bombe che cadono, le minacce
atomiche e gli ucraini che tentano di salvare
la pelle nessuno finora, anche a ragione, se
n’è preoccupato più di tanto. (...)
segue ➔ a pagina 3
ANTONIO RAPISARDA ➔ a pagina 15
Pericolo per le nostre tasche
Caro Mario,
non fare il Putin
VITTORIO FELTRI
La Russia bombarda l’Ucraina senza un moti-
vo serio. La vuole occupare senza un vero
perché. Gli ucraini non intendono cedere a
Putin, il quale dispone di un esercito potente
destinato pertanto a vincere, nonostante l’av-
versario sia eroico e deciso a resistere. Sì, ma
fino a quando?
L’esito delle battaglie è segnato e mi do-
mando se non convenisse a Kiev calare le
brache e trattare una resa onorevole. Farsi
ammazzare per orgoglio patriottico suscita
ammirazione, tuttavia solo fino a un certo
punto. “Primum vivere” rimane un principio
fondamentale, ma che finora non ha convin-
to della propria saggezza il popolo aggredito.
Intanto assistiamo, grazie all’informazione,
specialmente televisiva, a spettacoli struggen-
ti: gente che fugge piangendo, bambini incon-
sapevoli e spaventati, un caos che noi occi-
dentali preferiremmo evitare ignorando co-
me, ossia con quali mezzi.
I pacifisti anche di casa nostra desiderereb-
bero il cessate il fuoco, però mandano nel
Paese invaso armi per aiutare la resistenza e,
in realtà, agendo così, prolungano l’agonia
della Nazione martoriata. Mia moglie ed io,
sebbene siamo vecchi e rimbambiti, offriamo
nel nostro alloggio milanese ospitalità a una
profuga con un figlio, per puro senso umani-
tario. Eppure non è in tal modo che si vince
una guerra contro un colosso quale quello di
Putin. Ormai ci stiamo abituando ai bombar-
damenti come ci eravamo abituati al virus,
sceso in secondo o terzo piano. Non si parla
che di battaglie, ci siamo assuefatti alle spara-
torie che, oltre ad essere quotidiane, sono di-
ventate quasi familiari. In effetti subiamo pu-
re quelle che ci colpiscono nelle nostre case.
Il bombarolo più micidiale è Mario Draghi,
il quale si è messo in testa di massacrarci con
le tasse ovvero la riforma sanguinosa del cata-
sto, con cui punta a svuotarci il portafogli.
Egli ci ha presi di mira e ha intenzione di
andare fino in fondo alle (...)
segue ➔ a pagina 6
OPINIONI NUOVE - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale
D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004, n. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano
Attento Draghi
Trasferito in un bunker
Lo Zar minaccia
il Cristo di Leopoli
RENATO FARINA ➔ a pagina 12
LA FINTA NECESSITÀ DI AVERE UN NEMICO
A chi fa comodo
lo scontro con Mosca
ANTONIO SOCCI ➔ a pagina 11
Nel primo GP senza Valentino trionfo in tutte le categorie
Tripletta in Qatar: l’Italia delle moto rinasce
ROBERTO BALESTRACCI
La nuova era della MotoGp, la prima dopo
l’addio alle corse su due ruote di una leggen-
da come Valentino Rossi, non poteva non
aprirsi con la vittoria di un italiano. Un’impre-
sa, se proprio vogliamo dare un’identificazio-
ne precisa, “Bestiale”. Sul circuito di Losail in
Qatar, gara d’esordio della nuova stagione
del Motomondiale, tutti aspettavano Pecco
Bagnaia con la sua Ducati, ma a trionfare e a
FONDATORE VITTORIO FELTRI
www.liberoquotidiano.it
e-mail:direzione@liberoquotidiano.it
Gli speculatori: dalla Cina al Medio Oriente
Quelli che lucrano sul conflitto
CARLO NICOLATO
In guerra c’è sempre chi ci guada-
tale portata ai danni di una delle par-
ti in causa l’operazione è un po’ più
complicata, visto che in breve tem-
gna, che sia lo strozzino di strada, il po la Russia non avrà nemmeno i
venditore di armi o lo speculatore di soldi per evitare la bancarotta. Ma
borsa, sulle macerie c’è sempre chi c’è sempre l’Occidente che avrà bi-
ha fatto affari e si è arricchito. In que- sogno di energia e in (...)
sto caso con di mezzo sanzioni di segue ➔ a pagina 6
Sapelli: «Il Cremlino è fuori controllo»
«La Russia può usare la Bomba»
PIETRO SENALDI vecchia Russia, incrocio delle cultu-
re europea e asiatica. Oggi il potere
Professore, cosa succede in Rus- a Mosca è molto più simile a quello
sia? cinese, un regime capitalista mono-
«Succede che il Paese negli ultimi polistico di Stato a regime terroristi-
dieci anni è cambiato. Non svolge co».
più quel ruolo positivo, che aveva E Putin, quanto è cambiato?
sempre avuto, di collegamento tra «È come un cieco che si (...)
Occidente e Oriente. Non c’è più la segue ➔ a pagina 10
Va in piazza, ma sugli aiuti fa il vago
Letta prende in giro gli ucraini
FAUSTO CARIOTI sguardi smarriti e il cuore pesante.
«Siamo la stessa cosa». Ha detto pro-
prio così, ieri, Enrico Letta, ed era
«Siamo qui con voi oggi per dimo-
strare che stiamo con voi. Siamo la
stessa cosa». Lui e quelli del Pd, il
serissimo. Capace che ci credeva pu-
re. Era in piazza della Repubblica,
partito della Ztl turbato per le emis-
sioni di CO2, come i parenti dei
davanti a qualche centinaio di ucrai- bombardati e delle (...)
ni della capitale radunati con gli segue ➔ a pagina 13
portare in alto la bandiera tricolore è invece
la “Bestia” Enea Bastianini, davanti a Binder
(Ktm) e Pol Espargaro (Honda). Il riminese -
scattato dalla seconda piazza dopo una quali-
fica quasi perfetta e conclusa con la commo-
zione una volta sceso dalla moto - sul traccia-
to qatariota in notturna scrive una pagina di
storia: gioca d’attesa nella parte iniziale di ga-
ra e trova il suo primo successo nella classe
regina sulla Ducati (...)
segue ➔ a pagina 23
Prezzo all’estero: CH - Fr3.70/MC & F - € 2.50
2 lunedì
7 marzo
2022
RESTIAMO AL BUIO
«Se Putin chiude i tubi
arriverà l’Austerity
Dovremo razionare
i nostri combustibili»
Per Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, sarà inevitabile tagliare i consumi
«Senza carbone e petrolio non avremo elettricità e calore il prossimo inverno»
FAUSTO CARIOTI
■ Diversificazione delle fon-
ti energetiche e dei Paesi forni-
tori, più gasdotti e rigassificato-
ri, aumento dell’estrazione
del gas dal suolo italiano: è
quello che Mario Draghi ha
annunciato in parlamento ed
è ciò che il presidente di Nomi-
sma Energia, Davide Tabarel-
li, chiede da anni. Vox claman-
tis in deserto, almeno sinora.
Scosso dalla guerra in Ucrai-
na, il governo sembra aver ca-
pito che non esistono alternati-
ve. Si trova costretto a fare tut-
to di corsa, però, e non sarà
indolore.
Professor Tabarelli, cito il
premier: «In assenza di for-
niture dalla Russia, la situa-
zione per i prossimi inverni,
ma anche nel prossimo futu-
ro più immediato, rischia di
essere più complicata».
Quanto complicata?
«Rischia di essere disastro-
sa, apocalittica, difficile da im-
maginare. Se si fermano le
esportazioni di gas del nostro
principale fornitore è una si-
tuazione peggiore di quella
del 1973. Importiamo quasi 30
miliardi di metri cubi dalla
Russia ogni anno, sostituirli è
impossibile».
Nel 1973, in seguito alla
guerra dello Yom Kippur e
ad altri eventi, gli italiani co-
nobbero l’Austerity. Torne-
rà di nuovo? Sono ipotizza-
bili razionamenti del gas già
nel corso di quest’anno?
«Se la Russia taglia le sue for-
niture, certo che dovremo ra-
zionare, perché altro gas in gi-
ro per il mondo non ce n’è. Le
scorte ora sono buone e ci per-
mettono di arrivare alla fine
dell’inverno, che è vicina. Tut-
tavia, dal primo aprile occorre
cominciare a ricostituirle per
il prossimo inverno, quando
la domanda si impenna per il
riscaldamento».
Qual è lo scenario peggio-
re?
«Nello scenario peggiore do-
vremmo abbassare le tempe-
rature nei condomini e inter-
rompere le forniture di gas ed
elettricità a quelle industrie
che si rendono disponibili, in
cambio di un compenso. Poi
usare più carbone dove possi-
bile. Nelle case dovremo con-
PRIMO PIANO
sumare anche legna e pellet.
Pure nella Pianura Padana, do-
ve adesso è vietato per inqui-
namento da polveri. Ma il tut-
to non servirà ad evitarci tagli
più pesanti».
Quale apporto potrà veni-
re dal gas liquefatto traspor-
tato via mare, che ci sarebbe
stato promesso anche da
Joe Biden?
«Da mesi, in Italia, i prezzi
del gas sono superiori a 100
euro per megawattora, con
punte venerdì a 200, mentre
negli Usa è salito un po’, toc-
cando i 14 euro per megawat-
tora. Ci stanno mandando tan-
te navi con Gnl, quindi, per-
ché a loro conviene e realizza-
no grandi guadagni, anche se
non metto in dubbio che lo
facciano pure per solidarietà.
Biden fa bene a promettere,
ma deve chiedere aiuto ai pe-
trolieri del Texas, che tradizio-
nalmente sono degli accaniti
repubblicani. Vedremo se glie-
lo daranno».
Nel breve periodo, per am-
missione del premier, è pro-
babile che useremo più car-
bone e più petrolio. Le cen-
trali le abbiamo, si tratta so-
lo di farle lavorare. C’è il ri-
schio che la soluzione “tap-
pabuchi”, facile e comoda,
divenga strutturale?
«Di petrolio ne usiamo tan-
tissimo già adesso, ma nei tra-
sporti. Tornare al petrolio e al
carbone nella generazione
elettrica non è un dramma, vi-
sta la gravità della situazione.
Non dobbiamo avere paura di
sporcarci le mani, se vogliamo
avere elettricità e calore il pros-
simo inverno».
Draghi ha preso atto che
per non dipendere dalla
Russia serviranno più termi-
nali di rigassificazione e il
raddoppio del gasdotto Tap,
ambientalisti e comitati
“Nimby” permettendo. Ma
quanto tempo occorre per
fare queste e le altre infra-
strutture necessarie?
«Tutta o quasi tutta l’ener-
gia che consumiamo viene da
strutture, tubi, fili, centrali, fat-
ti nell’arco dei decenni. L’ener-
gia, quella moderna, è una
questione di lungo termine e
per fare nuove strutture ci vo-
gliono anni. Per il raddoppio
del Tap ci vogliono quattro an-
IL MIX ENERGETICO ITALIANO
Il confronto con alcuni Paesi europei
100%
8%
15%
18% 6%
75% 5%
15%
5% 5%
10%
1% 36%
50%
2%
35%
44%
31%
25%
«Entro il prossimo inverno, 26% 23%
poco. Forse mezzo miliardo di 17%
metri cubi, su una produzione
che l’anno scorso è caduta a 3 0%
miliardi, minimo storico dal
lontano 1954. Vale il discorso GERMANIA SPAGNA FRANCIA
di prima, perché anche le piat-
taforme e gli impianti di pro-
duzione sono strutture com-
plesse, grosse, costose, piene FONTE: elaborazioni ISPI su dati BP
STOP AI GASDOTTI di acciaio e dispositivi compli-
cati, fatti per andare sotto ter-
«Se si fermano le ra, dal fondo del mare, per più facile da far capire, riguar- parla da anni, non si è mai
esportazioni di gas del duemila o tremila metri. Poi i da la nostra fattura energetica fatto. Ognuno ha trattato
giacimenti devono essere colti- con l’estero, che è tutta ric- con Vladimir Putin e Gaz-
nostro principale vati, come fossero un orto: van- chezza sottratta alla nostra prom per conto proprio. Sta-
fornitore ci troveremo no fatte manutenzione, ricer- economia. Con i prezzi degli volta sarà diverso?
peggio del 1973» ca ed esplorazione per capire ultimi giorni andiamo oltre i «Sì, per forza sarà diverso.
dove si trova quello che dob- 90 miliardi di euro nel 2022, La Russia è stata sempre un
biamo produrre. E noi non fac- un record storico, da confron- fornitore affidabile e lo è an-
ciamo questi investimenti da tare con i 23 miliardi del 2020 che in queste ore, perché il
oltre dieci anni. È come che e i 35 dell’anno scorso. Questo flusso in arrivo non si è inter-
ni; per completare il rigassifica- avessimo lasciato andare l’or- costo si spalmerà un po’ su tut- rotto, nonostante i tubi passi-
tore di Porto Empedocle in Si- to per anni e adesso volessimo ti, imprese e famiglie, ma l’ef- no proprio per l’Ucraina. In
cilia, un po’ avanti con le auto- subito zucchine, pomodori e fetto sarà quello di rallentare, ogni caso questo approccio co-
rizzazioni, servono almeno tre asparagi». se non di bloccare, la crescita. mune non cambia la sostan-
anni». Gran parte del rincaro del- Quella crescita che doveva far- za, perché di gas in giro ora e
Il gas del sottosuolo italia- le materie prime, par di capi- ci tornare alla normalità dopo nei prossimi anni ce n’è ben
no è sfruttato poco. Tra le re, sarà scaricata sulla fisca- la pandemia». poco. Abbiamo fatto l’indu-
trivelle attuali e quelle che si lità generale, ma poco cam- Draghi ha chiesto agli al- stria del gas dopo la Seconda
possono costruire, di quan- bia: sempre noialtri paghe- tri governi europei «un ap- guerra mondiale con i mono-
to può aumentare la nostra remo. Quali sono le sue sti- proccio comune per lo stoc- polisti nazionali: da noi l’Eni
produzione in un tempo re- me del costo complessivo caggio e l’approvvigiona- con la Snam, in Francia Gas
lativamente breve, diciamo per gli italiani? mento di gas», senza il qua- de France, in Germania Ruhr-
entro il prossimo inverno? «La misura più semplice, e le per noi sarà dura. Se ne gas, in Gran Bretagna British
Moody’s declassa ancora Mosca Sciopero delle marinerie italiane
Russia verso il default Gasolio troppo caro
Gli Usa: stop al greggio Fermi i pescherecci
■ Le sanzioni alla Russia e le misure contro il suo sistema ■ Da questa notte i pescherecci delle marinerie italiane non
finanziario spingono il paese sempre più verso l’orlo del de- usciranno in mare. E sarà cosi' tutta la settimana. La decisio-
fault. Anche l'agenzia Moody's, dopo S&P e Fitch, ha tagliato ne. comunica l'Associazione produttori Pesca, è stata presa
il rating sul debito sovrano al giudizio Ca, ovvero un prossi- durante un'assemblea avvenuta a Civitanova Marche (Mace-
mo default con un outlook negativo. E si avvicinano le sca- rata) e che ha visto i rappresentanti dell'80% delle marinerie
denze di due titoli sovrani in dollari che Mosca vorrebbe italiane: “Sciopero generale per tutti. Il caro gasolio non per-
pagare ai creditori stranieri ma in rubli, un espediente che mette più di sostenere l'attività di pesca e il comparto ha
potrebbe non riuscire a evitare la dichiarazione di default. E deciso di fermarsi”. «Mercoledì le associazioni di categoria
se il flusso di gas verso l'Europa procede regolare intanto saranno a Roma», ha spiegato Apollinare Lazzari, presidente
cresce la pressione degli Stati Uniti, questa volta è stato il dell'Associazione produttori pesca di Ancona, «per un incon-
turno del segretario di Stato usa Antony Blinkn, per varare tro al Ministero. Vediamo se è possibile far entrare il compar-
assieme all'Europa un bando formale all'importazione di pe- to della pesca tra quelli che vedranno un sostegno nel prossi-
trolio russo. Una situazione che tuttavia, de facto, si sta già mo decreto. Altrimenti continueremo a stare in terra. Così,
verificando visto che acquirenti, armatori, banche e assicura- non possiamo più lavorare: i costi superano di gran lunga i
tori di tutto il mondo stanno soppesando i rischi di acquista- guadagni». Nelle Marche, regione dove si è tenuta la riunione
re e organizzare gli acquisti di greggio da Mosca. Una interru- dei rappresentanti dell'80% delle marinerie italiane, «tutti i
zione o comunque riduzione delle forniture sarebbe un ulte- pescherecci di San Benedetto del Tronto, Civitanova Marche,
riore colpo all'economia del paese ma certo farebbe ancora Ancona, Fano e Pesaro hanno aderito compatti all'iniziativa».
più salire il prezzo del petrolio sui mercati internazionali Domani andranno negli uffici delle Capitanerie di Porto per
come ha sottolineato il trader indipendente Vitol alla Bloom- consegnare i documenti delle imbarcazioni senza sbarcare i
berg con alcune stime che si spingono fino a 150 dollari. marinai (per non far perdere lo stipendio ai dipendenti).
 PRIMO PIANO lunedì
3
7 marzo
2022

RIPRESA A RISCHIO
11%

7%
A Bonomi non tornano i conti:
4%

«Il piano-Draghi va riscritto»

36%
42%
ITALIA
Gas. Tutte società che abbia-
mo smantellato, privatizzato e
messo in Borsa, perché si dice-
va che il mercato è il dio e lo
Stato è il male. Ora il mercato
occorre chiuderlo e non solo
serve lo Stato: servono uno Sta-
to con l’elmetto e una vera
unione di Stati».
È mancata una parola nel
discorso di Draghi: «nuclea-
re». L’unico che la pronun-
cia, isolato, è il ministro Ro-
berto Cingolani.
«Il nucleare è rimasta la pri-
ma fonte a copertura della pro-
duzione elettrica d’Europa. La
Germania stava chiudendo le
sue centrali nucleari, anche
perché vecchie, ma speriamo
si sbrighi a riaprirle. La Fran-
cia produce il 70% dell’ener-
gia elettrica col nucleare e mol-
ta la manda a noi, per fortuna.
Senza di essa, ci sarebbe un
altro problema per il nostro si-
stema elettrico, che dipende
per metà dal gas».
Ma nel medio e lungo pe-
Secondo il presidente di Confindustria la guerra ha fatto saltare lo schema del Pnrr: oltre a una nuova
politica energetica servono pure più investimenti in difesa e ricerca. Le Regioni: «Pronte al confronto»
segue dalla prima
SANDRO IACOMETTI
(...) Ma la questione lanciata
ieri da Carlo Bonomi sarà il
tema centrale con cui l’Italia
dovrà fare inevitabilmente i
conti nei prossimi mesi. Inuti-
le fingere che il mondo, com-
preso quello entro i nostri con-
fini, dopo l’offensiva di Putin
rimarrà lo stesso.
Gli analisti in questi giorni
stanno producendo una mo-
le sconfinata di simulazioni.
Scenari diversi basati su una
serie assai lunga di variabili
imprevedibili come la durata
della guerra, il blocco delle for-
niture energetiche, gli effetti
collaterali delle sanzioni, i
contraccolpi di un default del-
la Russia. C’è qualcosa, però,
che accomuna anche le previ-
sioni più ottimistiche: la ripre-
sa si è bloccata, il Pil al 4,7%,
come stimato dal governo nel-
la Nota di aggiornamento al
Def, ce lo possiamo tranquilla-
mente scordare (c’è addirittu-
ra chi lo vede sotto il 3%), il
debito pubblico risalirà e i
combustibili fossili, a partire
da carbone e petrolio, saran-
no necessari per contrastare il
caro energia e compensare i
flussi di Mosca su cui, in qua-
lunque modo finisca, non po-
tremo più fare affidamento.
OBIETTIVI
Il risultato è semplice. Ed è
quello anticipato dal presiden-
te di Confindustria: «I tempi e
gli obiettivi del Pnrr e della
La missione in Qatar con l’ad dell’Eni
TEMPI LUNGHI
«La transizione green
può essere realizzata
solo se accompagnata
con investimenti molto
forti che oggi non ci
sono. Quindi o si va
avanti cosi e si mettono
in conto i costi sociali
oppure bisogna essere
realisti ed allungare
i tempi»
transizione ecologica andran-
no rivisti, il piano va allungato
nella sua estensione tempora-
le». Non è una polemica politi-
ca contro Mario Draghi, che
fino a qualche settimana fa
continuava soddisfatto a gio-
cherellare col suo pallottolie-
re dei traguardi del Pnrr, né
una ripresa delle ostilità tra in-
dustriali e governo, dopo le
critiche alla manovra finanzia-
ria, ma una semplice constata-
zione. Il rialzo dei prezzi dei
prodotti energetici e delle ma-
terie prime alimentari, en-
trambi esportati in grande
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi
quantità da Ucraina e Russia
si innesta in un quadro di già
forte inflazione e problemi
nelle catene di forniture. Gli
aumenti segnalati a febbraio,
secondo un calcolo del Coda-
cons e quindi prima dello
scoppio del conflitto, si tradu-
cono in un aggravio di 2.275
euro per una famiglia media e
son quindi destinati a cresce-
re. Per Bonomi fino a ora le
imprese italiane hanno resisti-
to a trasmettere ai prezzi fina-
li gli incrementi dell'energia fi-
no al 400% ma questo ha un
limite.
L’allarme del capo di Con-
findustria non è finalizzato a
ricevere aiuti. «Non chiedia-
mo ristori», ha spiegato ieri in-
tervenendo a Mezz’ora in più
di Lucia Annunziata. E nean-
che a mettere in discussione il
premier, che è «competente e
sa cosa deve essere fatto». An-
zi, Bonomi ha trovato anche
lo spazio per bacchettare i par-
titi sulla riforma del catasto,
che deve essere portata avan-
ti, perché ora il sistema «non
è congruo ed equo».
Quello che chiedono gli in-
dustriali è una revisione delle
priorità, a partire da quelle
sull’energia: «Serve più Gnl,
più rigassificatori che abbia-
mo bloccato negli anni scorsi
e quelli che ci sono non sono
sufficienti; dobbiamo impor-
tare più gas da altre nazioni,
raddoppiare il Tap dall'Azer-
baijan, incentivare le fonti rin-
novabili».
TRANSIZIONE
Quanto alla transizione
green, essa può essere realiz-
zata «solo se accompagnata
con investimenti molto forti
che oggi non ci sono. Quindi
o si va avanti così e si mettono
in conto i costi sociali oppure
bisogna essere realisti, allun-
gare i tempi ed accompagna-
re la transizione». Insomma,
«bisogna cambiare tutto, ser-
ve una politica di medio e lun-
go periodo che però», ha det-
to, «attualmente non vedo». E
il problema non è solo l’ener-
gia. Secondo Bonomi c’è biso-
gno di una strategia di indi-
pendenza per noi e per l'Ue
anche su altri campi, dalla di-
fesa alla ricerca.
«Le riflessioni di Bonomi
meritano la massima attenzio-
ne», ha replicato il presidente
della Conferenza delle regio-
ni, Massimiliano Fedriga. «Sia-
mo pronti a sederci alla cabi-
na di Regia per valutare ogni
possibile azione che, in una
prospettiva di collaborazione
istituzionale, consenta di valu-
tare in quest'ottica i diversi in-
terventi».
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Di Maio e Descalzi a caccia di gas

riodo, si può pensare di ri-
durre la propria dipenden-
za dall’estero affidandosi
all’incremento delle rinno-
vabili, come vuole fare Dra-
ghi?
«Le rinnovabili sono un so-
gno, più che un pensiero. Te-
niamo presente che la nostra
prima fonte rinnovabile è
l’idroelettrico, che copre il
20% della produzione totale.
Viene da centrali che abbia-
mo fatto quando eravamo po-
veri e non c’erano gli ambien-
talisti che protestavano contro
le dighe e lo sbancamento di
intere vallate. Ci ha consentito
la prima fase di modernizza-
zione del Paese. Oggi fare an-
che solo una piccola, minusco-
la centrale è impossibile. Quin-
di no, con le sole rinnovabili
non ce la faremo. Non nel
prossimo inverno, di sicuro».
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Il ministro grillino: «Rafforzata la collaborazione con gli emiri contro i ricatti dello Zar»
■ L'Italia vuole agire tempestivamen-
te per incrementare le forniture energe-
tiche dai Paesi partner in vista di una
possibile chiusura dei rubinetti da parte
della Russia. È questo il contesto in cui
si e' svolta la visita (precedeuta da una
telefonata di Mario Draghi all’emiro)
del ministro degli Affari esteri, Luigi Di
Maio, a Doha, in Qatar, insieme all'ad
dell’Eni, Claudio Descalzi. Le autorità
di Doha «mi hanno confermato che si
impegneranno a rafforzare la partner-
ship energetica con l'Italia», ha annun-
ciato il ministro a conclusione della visi-
ta. «Il Qatar è un partner energetico sto-
rico e affidabile per l'Europa e per l'Ita-
lia. E' il nostro principale fornitore di
gas naturale liquefatto (Gnl) e terzo for-
nitore in termini assoluti di gas natura-
le». Secondo Di Maio, «rafforzando i le-
gami con il Qatar e con altri Paesi dove
Il ministro degli
Esteri Luigi di
Maio si è recato
insieme all’ad
dell’Eni Claudio
Descalzi in
mi sono recato la settimana scorsa - l'Al- secondo cui «per questo lavoriamo, di Qatar per
geria - ci rendiamo autonomi anche da concerto con gli altri Stati membri, a chiedere l’invio
eventuali ricatti dal gas russo». In Qatar una strategia energetica europea». Nel di più gas in
Di Maio e Descalzi hanno incontrato pieno della guerra in Ucraina, «abbia- Italia
l'emiro del Qatar, Tamim Bin Hamad al mo definito un piano di sicurezza ener-
Thani, il premier e ministro dell'Interno getica per tutelare i nostri cittadini e le
del Qatar, sceicco Khalid Bin Khalifa nostre imprese. Stiamo dando il
Bin Abdulaziz al Thani, il ministro degli massimo per il nostro Pae-
Esteri del Qatar, Mohammad bin Abdel- se», ha proseguito. Il
rahman al Thani, e il ministro dell'Ener- «consolidamento della
gia del Qatar, Saad Sherida al Kaabi. partnership energeti-
Dopo le visite in Algeria e Qatar, sono ca con il Qatar porte-
in corso di pianificazione «altre missio- rà sviluppi positi-
ni per diversificare ulteriormente le fon- vi anche per
ti energetiche all'Italia», ha rivelato il mi- le nostre
nistro grillino. «Si pone con urgenza la impre-
necessità di accelerare il processo di di- se», ha
versificazione delle fonti di approvvigio- poi con-
namento energetico, condizione fonda- cluso il ti-
mentale per garantire la nostra stabilità tolare della Farne-
e la sicurezza», ha spiegato il ministro, sina. © RIPRODUZIONE RISERVATA
4 lunedì
7 marzo
2022
LA BATTAGLIA DEL GRANO
Ora il mondo rischia la carestia
Russia e Ucraina sono tra i maggiori produttori di cereali del pianeta. E con meno cibo i paesi poveri diventerebbero polveriere
BENEDETTA VITETTA
■ A distanza di poco più di
dieci anni dalla cosiddetta
“Primavera araba” del 2011,
oggi il conflitto tra Russia e
Ucraina (definita il “cesto di
pane d’Europa” visto che da
lì arriva buona parte di mais e
grano) potrebbe reinnescare
una nuova ondata di proteste
e disordini sociali in diversi
parti del mondo sempre a
causa dell’impennata del
prezzo del pane. Rincari che,
ricordiamo sono stati tra i fat-
tori scatenanti, dieci anni fa,
delle rivolte di vari Paesi del
Maghreb e Medio Oriente.
Ma questa volta lo shock
alimentare avrebbe propor-
zioni maggiori visto che po-
trebbe coinvolgere oltre mez-
zo miliardo di persone tra
Vecchio Continente, Paesi af-
facciati sul Mediterraneo e
del MO e che coinvolgerebbe
pure lo Yemen e l’Iran.
Guardando i prezzi dei ce-
reali, si nota che dall’inizio
del conflitto sono letteralmen-
te schizzati in alto (mais e gra-
no rispettivamente del 17 e
del 38,6%), mettendo a ri-
schio la sicurezza alimentare
di diversi Paesi d’Europa (Ita-
lia compresa visto che impor-
ta il 64% del fabbisogno di gra-
no e il 53% del mais per l’ali-
mentazione del bestiame) e
non solo dal momento che
per la guerra sono bloccate le
esportazioni dall’Ucraina e
rallentate quelle dalla Russia.
In più, è impensabile che in
questi giorni i contadini ucrai-
ni siano alle prese con la semi-
na e così ci si aspetta un bru-
sco calo della produzione.
Cosa che provocherà un
raddoppio, se non addirittu-
ra la triplicazione, del prezzo
del grano ucraino. Insomma
a questo punto è concreto il
rischio che da qui a breve po-
tremmo andare incontro a
uno shock alimentare dalle
conseguenze imprevedibili.
Insieme Russia e Ucraina
CODACONS
Il caro vita ormai
pesa 2.275 euro
per ogni famiglia
■ «Mentre s’attende di
capire l’impatto della cri-
si russo-ucraina sui prez-
zi al dettaglio in Italia, il
caro-bollette continua a
fare vittime e a far salire i
listini di beni e servizi».
Lo denuncia il Codacons
che ha analizzato gli ulti-
mi dati Istat sull’inflazio-
ne di febbraio, calcolan-
do che complessivamen-
te si traduce in una mag-
giore spesa annua di
2.275 euro per una fami-
glia con due figli.
PRIMO PIANO
io, sui massimi dagli ultimi
La crisi dei prezzi sette anni - e l’impatto mag-
giore sarà sulla sicurezza ali-
Var. dei prezzi sul mercato europeo, in euro per tonnellata mentare degli importatori di
I MAGGIORI L’IMPENNATA DI GRANO grano più poveri.
PRODUTTORI
DI GRANO Germania Ucraina Russia Cina
400
381,75 euro «In queste settimane abbia-
AL MONDO 3 marzo 2022 mo parlato soprattutto di ef-
Milioni
24 26 73 131 fetti dal punto di vista energe-
300
di tonnellate tico. Attenzione, però, alla si-
curezza alimentare che può
200 essere detonatore molto peri-
coloso» afferma Giuseppe
100
Dentice, capo del desk Mena
presso il Centro Studi Interna-
zionali (CeSI), «c’è il prece-
0
dente delle primavere arabe,
2018 2019 2020 2021 2022 ma le rivolte del pane sono
MAIS
sempre state alla base delle
400
turbolenze in MO. Niente gra-
379 euro no, niente pane. E senza pa-
3 marzo 2022 ne la gente scende in piazza».
300
ALLARME CARESTIA
200
Tra i Paesi più a rischio c’è
l’Egitto dove, dall’inizio della
Canada USA Francia India Australia
100 crisi ucraina, il prezzo del pa-
30 62 29 93 131 ne è salito del 50%, ma anche
la Tunisia, il Libano (qui l’in-
0
2018 2019 2020 2021 2022 flazione è al 350%) e la Tur-
FONTE: www.atlasbig.com FONTE: Factset, prezzo alla chiusura chia. Per non parlare di Libia,
Siria, Yemen e persino Iran.
garantiscono 1/3 della produ- esperti di agricoltura e i politi- no che i prezzi alle stelle po- ra degli Stati Uniti. Ad aumentare ancora di
zione mondiale di grano. ci sono ben consapevoli trebbero scatenare disordini. In più gli esperti ipotizzano più la situazione è l’incertez-
dell’impatto che ha il ritardo «Dovranno trovare altri forni- che che la vorticosa crescita za su quanto potrà protrarsi il
DISORDINI SOCIALI delle spedizioni sui Paesi che tori e tutto ciò significa prezzi dei prezzi andrà ad alimenta- conflitto. Cosa che nemme-
dipendono dall’Ucraina per più alti», spiega Joseph Glau- re ulteriormente la corsa no gli analisti sono ora atttual-
Secondo un’analisi pubbli- grano, cereali, olio di girasole ber, ex capo economista del dell’inflazione alimentare - mente in grado di prevedere.
cata dal Financial Times, gli ed orzo. E gli analisti prevedo- Dipartimento dell’Agricoltu- già in rialzo del 7,8% a genna- Cosa che sta facendo ulte-
riomente alzare i prezzi.
«Il mercato è preoccupato
che questo non è un proble-
ma che si risolverà presto» so-
stiene Tim Worledge di Agri-
census, l’agenzia di dati e
prezzi agricoli. Le scorte di
grano sono strette ovunque e
mentre i compratori cinesi e
sudcoreani di mais ucraino,
usato per nutrire il bestiame,
cercano venditori altrove, i
ministri dell’agricoltura della
Ue stanno valutando di per-
mettere agli agricoltori di au-
mentare la produzione usan-
do il 10% di terra che di solito
lasciano incolto in risposta al-
la guerra in Ucraina.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DATI ENIT
Con la guerra
persi 8 milioni
di turisti
■ Il turismo russo in ita-
lia è fatto “big spender”.
Non solo oligarchi e ma-
gnati, ma persone con un
certo reddito e tenore di
vita. Dal 2009 al 2014 i per-
nottamenti di turisti russi
sono passati dai 3,6 milio-
ni a quasi 8 milioni e la
spesa è salita da 623 milio-
ni a 1,3 miliardi. Il salto di
qualità risale al 2003,
quando Putin fu ospite di
Berlusconi in Sardegna.
Da allora l’Italia è una del-
le mete più gettonate.
lunedì 7 marzo 2022
5
6 lunedì PRIMO PIANO
7 marzo
2022

LE MADRI IN FUGA COI FIGLI IN BRACCIO TROVANO UN AIUTO CONCRETO IN STAZIONE

Solidarietà fra mamme:

Le polacche lasciano
passeggini per le ucraine
■ Le mamme polacche lasciano passeggini vuoti nelle
stazioni ferroviarie per le madri provenienti dall’Ucrai-
na. Dalla televisione le hanno viste arrivare coi figli in
braccio perché hanno dovuto lasciare le loro case in
tutta fretta per fuggire all’attacco russo e hanno preso
con sè solo lo stretto indispensabile. La fotografia è stata
postata su Facebook da Julia Musakovska, poetessa e
manager ucraina, sul suo profilo Facebook. Il numero
dei rifugiati che ogni giorno attraversano il confine polac-
co-ucraino continua a salire: sfondata la quota di 100mi-
la venerdì, sabato le autorità polacche hanno registrato
129mila nuovi ingressi. Dall’inizio dell’aggressione mili-
tare, gli ufficiali della Guardia di frontiera polacca hanno
registrato oltre 922.400 persone in fuga dalla guerra.

FURBETTI E DOPPIOGIOCHISTI
Ecco chi lucra sulla guerra
Qatar, Algeria, Azerbaigian, persino l’Iran si fregano le mani: su gas e petrolio presto sostituiranno i russi in Europa
La Cina offre a Mosca il suo circuito di carte di credito alternativo a Visa. Anche sulle armi c’è chi è pronto a fare soldi
segue dalla prima mercato del greggio di Putin
CARLO NICOLATO PRO E CONTRO ne potranno approfittare tut-

(...) particolare di gas, quella LE SANZIONI Africa

quota del 40% dalla Russia
che l’Europa vuole sostituire
il più in fretta possibile anche
e soprattutto per evitare ricat-
ti futuri, sempre che non si
arrivi alla chiusura dei rubi-
netti da un giorno con l’altro.
La Ue ha già dettato le linee
guida in una decina di punti
piuttosto vaghi e di difficile at-
tuazione, visto che si punta
come sempre sulle rinnovabi-
li, ma già alcuni Paesi si stan-
no fregando le mani perché
se nell’immediato il gas non
arriva più dalla Russia per for-
za dovrà arrivare da altre par-
ti.
Una di queste ad esempio
è il Qatar il quale è già stato
contattato, anche dal nostro
governo, perché aumenti la
sua quota di produzione. Il
Qatar dunque, la cui posizio-
ne sulle sanzioni alla Russia
non è del tutto chiara, sarà
sicuramente uno dei benefi-
ciari dell’invasione russa.
Con il Qatar certamente l’Al-
geria la cui produzione di
gas, attualmente di 130 mi-
liardi di metri cubi all’anno,
aumenterà drasticamente in
cambio ovviamente di una
ricca ricompensa Ue. C’è poi
anche l’Azerbaigian che sa-
rebbe pronto ad aumentare
la sua capacità di esportazio-
ne di gas attraverso la Trans
Adriatic Pipeline da 8 miliar-
di di metri cubi attuali a 10
miliardi.
AREA POST SOVIETICA
In programma nello stesso
Paese c’è anche la costruzio-
ne di un altro gasdotto chia-
mato Southern Gas Corridor,
un progetto da 40 miliardi di
dollari sponsorizzato dalla
Ue. L’Azerbaigian peraltro è
un altro Paese in ex area so-
26
ti gli altri produttori mondia-
li, da quelli del Golfo al Vene-
zuela, ancora dall’Azerbai-
Favorevoli gian alla Nigeria. Perfino
l’Iran, ovvero per la maggior-
Tiepidi e indecisi parte Paesi non certamente
allineati alle sanzioni, sebbe-
Contrari ne in alcuni casi alleati di fer-
ro degli Usa (Arabia Saudita).
CENTRO E ATTENTI ALL’INDIA
ASIA OCEANIA EUROPA NORD AMERICA SUD AMERICA MEDIO ORIENTE AFRICA
Giappone Panama
C’è poi la questione del gra-
Singapore
Australia Quasi tutti Usa
Cile
Libano no, i cui due tra i maggiori
Sud corea
Nuova Zelanda favorevoli Canada
Colombia
Kuwait produttori sono proprio i
due Paesi impegnati nella
guerra. Chi ne potrà lucrare
India Filippine Israele
Bangladesh Laos
Argentina Guatemala dai vuoti lasciati sono gli altri
Arabia Saudita
Cambogia
Malesia Indonesia Bolivia El Salvador produttori mondiali, a inizia-
Emirati Arabi
Vietnam Brunei Perù Costa Rica
Quatar
re da Canada, India e Cina,
questi ultimi due opposti alle
Nicaragua sanzioni. La posizione della
Cina Iran Sudan
Cuba Cina ovviamente è la più deli-
Nord Corea Serbia Messico Siria Repubblica cata in quanto come alleata
Brasile
Myanmar Turchia Centrafricana
Venezuela di Putin e seconda economia
del mondo dalla guerra in
Ucraina rischia solo di per-
vietica rimasto provvidenzial- Europa con il loro di scisto (e re produttore di gas, ma è il GENERALE SVIZZERO derci, ma per il momento si è
mente in silenzio sulla que- qui qualcuno ci ha visto un secondo più grande trader di offerta ad esempio di sostitui-
stione delle sanzioni. Sem- certo interesse economico combustibile acquistato in re i circuiti Visa e Mastercard
pre relativamente al gas ne dell’America a spingere per Paesi dell’area Indo-Pacifico. «Fate scorte sospesi a Mosca con un siste-
trarranno certamente vantag-
gio gli Stati Uniti già attivi in
la guerra), ma anche il Giap-
pone, che non è un particola-
Dal gas al petrolio il passo è
breve, con la riduzione sul
di cibo e acqua ma di pagamento attivo in Ci-
na e gestito da Unionpay, il
per nove giorni» Mir. Al progetto sarebbero in-
teressati gli istituti russi Sber-
■ Il capo dell’esercito
Minaccia alle nostre tasche
bank, Alfa Bank, Rosbank,
svizzzero Thomas Süssli Tinkoff-Bank, Raiffeisen e
lancia un appello alla MKB.
Caro Draghi, non fare il Putin calma alla popolazione
elvetica. Tuttavia non è
La Russia però oltre a gas,
petrolio e grano, ma anche e
sicuramente una cattiva soprattutto di armi. Carri ar-
segue dalla prima tata di balzelli. Draghi non demorde, ci idea, dice, tenersi pron- mati, aerei e missili, cannoni
VITTORIO FELTRI spreme come limoni per fare bella figu- ti, ad esempio allesten- ecc di fabbricazione russa ar-
ra (del cavolo) con Bruxelles. Non ne do scorte d’emergenza. rivano in tutto il mondo. Se le
(...) nostre tasche, portandoci via il dena- vuole sapere di tenere giù le mani dal Lo ha affermato in un’in- sanzioni riusciranno a deva-
ro che abbiamo investito per donarci un catasto, ha in animo di inasprire il valo- tervista a “Blick Tv” rac- stare l’economia russa al pun-
appartamento di proprietà, la cui acqui- re degli immobili per fare cassa. E non comandando di avere to tale che Mosca non sarà
sizione ha comportato a tutti noi sacrifi- c’è verso di fargli mutare idea. Data la da mangiare e da bere più in gradi di produrre ed
ci mostruosi dovuti a mutui sanguisu- situazione, varrebbe la pena di cambia- per cinque giorni con esportare le sue armi si cree-
ghe. Non c’è niente da fare. re presidente del Consiglio, non perché nove litri a persona di rà un vuoto che pochi altri
Anche l’Italia adesso ha il suo zar, sia antipatico, anzi, è simpaticamente provviste d’acqua. Per- Paesi potranno colmare: tra
cioè un premier incazzato che pretende odioso nel momento in cui punta a im- Süssli, però, al momen- questi certamente Usa, Fran-
dai cittadini il versamento di imposte poverirci. to non ci sono indizi di cia, Germania, Cina, Gran
pazzesche per contentare l’Europa asse- © RIPRODUZIONE RISERVATA un conflitto nucleare. Bretagna, Italia e Israele.
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7 marzo
2022
LA DENUNCIA USA
I russi sparano apposta
sui profughi in fuga
Putin: ci fermiamo
se l’Ucraina s’arrende
L’americano Blinken: prove dei crimini di guerra dell’Armata rossa a Mariupol
Oggi atteso terzo round di negoziati ma il Cremlino non vuol cedere su nulla
ANGELO ZINETTI
■ Ancora bombe sui civili. Il
secondo tentativo di evacuare
la popolazione dalla città di
Mariupol, dopo quello fallito
sabato, è stato interrotto a cau-
sa dei bombardamenti russi,
dice il consigliere del ministe-
ro dell’Interno ucraino, Anton
Gerashchenko. «Non ci posso-
no essere corridoi aperti per-
ché solo il cervello malato dei
russi decide quando iniziare a
sparare e a chi», ha riferito su
Telegram.
Gli attacchi agli sfollati, forse
opera delle milizie del Don-
bass, hanno riacceso il tema
dei crimini di guerra, già solle-
vato dal presidente ucraino Vo-
lodymyr Zelensky. «Abbiamo
informazioni molto credibili ri-
guardo ad attacchi deliberati
sui civili che costituirebbero
crimini di guerra», ha dichiara-
to il segretario di Stato Usa, An-
tony Blinken, in un’intervista
alla Cnn, assicurando che gli
Stati Uniti «esamineranno»
con attenzione queste informa-
zioni riguardo a crimini di
guerra che i russi avrebbero
commesso in Ucraina.
CONFERME DELL’ONU
Anche l’ufficio delle Nazioni
Unite per i diritti umani parla
degli orrori e conferma la mor-
te di 364 civili in Ucraina
dall’inizio dell’invasione. Altri
759 civili sono rimasti feriti dal
24 febbraio alla mezzanotte di
sabato. L’ufficio Onu, che usa
un metodo rigoroso e riporta
solo le vittime confermate, ha
detto di ritenere che le cifre rea-
li siano considerevolmente
più alte, «soprattutto nel terri-
torio controllato dal governo e
soprattutto negli ultimi giornì,
poiché la ricezione di informa-
zioni da alcuni luoghi in cui si
sono verificati intensi combat-
timenti è stata ritardata e molti
AZIENDA SANITARIA LOCALE BARLET-
TA - ANDRIA - TRANI
Esito di gara - CIG 8926016D69
  
PRIMO PIANO
L’INVASIONE DELL’UCRAINA 1 Èdalla
fallito un secondo tentativo di fare evacuare i civili
città di Mariupol, sotto assedio da una settimana.
Qui mancano acqua, cibo ed energia elettrica
2 Un attacco missilistico ha 3
BIELORUSSIA
distrutto l'aeroporto Si intensificano gli
Brest civile di Vinnitsya, una attacchi russi a Kiev. A
città di quasi 400.000 Irpin, in periferia, tre
Chernihiv persone che si trova circa persone sono state uccise
Chernobyl Sumy 200 chilometri a da un colpo di artiglieria
POLONIA Lutsk sud-ovest di Kiev sparato in un tratto di
Romny strada usato dai civili per
Leopoli
p 3 Kiev
lasciare la città
Kharkiv 4
2 Poltava
Zone di combattimento
Cherkasy Secondo l'Ufficio dell'Alto
Vinnitsya
Vinn 4 commissariato delle
Aree sotto il controllo
Nazioni Unite per i diritti
delle truppe russe
UCRAINA Dnipro umani nei primi dieci
Direttrici dell'invasione Donetsk
Luhansk
giorni di guerra in Ucraina
delle
llee truppe
dell ttruppe russe Zaporizhzhia sono stati uccisi almeno
Mariupol 364 civili e almeno
MOLDAVIA
Mykolaiv 1 759 sono stati feriti
Melitpol
Kherson RUSSIA con Erdogan che aveva solleci- li Bennett a Mosca (ieri il pre-
ROMANIA Odessa Mar
d’Azov tato il Cremlino a decretare mier ha nuovamente sentito al
Isola dei CRIMEA con urgenza un cessate il fuo- telefono Putin), oggi il mini-
La CCrimea
rimea è stat
stata già annessa serpenti Sebastopoli Territorio sotto il controllo
dalla Russia ma non è riconosciuta Mar dei separatisti russi già prima co. stro degli Esteri Yair Lapid è a
dalla comunità internazionale Nero dell'invasione Il segretario di Stato Usa, An- Riga per incontrare Blinken, re-
FONTE: Istitute for Study of War, The Guardian, Ministero della Difesa della Gran Bretagna e Governo ucraino tony Blinken, incontrerà Ma- duce da un blitz in Moldavia.
cron a Parigi domani sera per Gli Stati Uniti sostengono il
rapporti sono ancora in fase di cancellerie anche in vista del ha fatto sapere a Emmanuel continuare a coordinare la ri- Paese confinante con l’Ucrai-
conferma. I funzionari ucraini terzo round di trattative dirette Macron che Kiev deve esaudi- sposta all’invasione russa in na che sta accogliendo un
hanno presentato numeri mol- fra le due parti, che dovrbbe re le domande di Mosca per Ucraina, ha riferito il portavo- gran numero di rifugiati. Non
to più alti». tenersi già oggi. La Russia, pe- continuare il dialogo con la ce del Dipartimento di Stato solo: Chisinau non è parte né
Nonostante il fallimento dei rò, non ha intenzione di rece- Russia e che se non raggiunge- Usa, Ned Price. Prosegue an- di Ue (ha fatto domanda di
corridoi umanitari, la diploma- dere dalle sue richieste. Ieri il rà i suoi obiettivi con i negozia- che l’intensa attività diplomati- adesione in questi giorni) né
zia internazionale ha dato presidente russo Vladimir Pu- ti, lo farà con la guerra. Stessa ca di Israele per mediare. Do- della Nato e teme anch’essa
un’accelerata ai contatti fra le tin, nel corso di una telefonata, posizione era stata espressa po il viaggio del premier Nafta- l’espansionismo di Mosca che
NASCOSTA COI QUATTRO FIGLI
Due colpi durissimi alla resistenza
Distrutti tutti i jet ucraini
E la Polonia non darà i Mig
■ Il Cremlino ha annunciato ieri la Steve Daines, l’hanno rivelato sui so-
completa distruzione delle forze aer- cial, pubblicando foto. Quello che è
re ucraine. Un annuncio non smenti- successo durante la riunione è emer-
to da Kiev nel giorno in cui la Polonia so nelle ultime ore, con il Wall Street
ha fermato sul nascere la possibilità Journal che ha rivelato alcuni retro-
di fornire all’Ucraina vecchi aerei mili- scena: il leader di minoranza al Sena-
tari per rispondere all’invasione rus- to, Mitch McConnell, ha chiesto a Ze-
sa. Non è chiaro se si trattasse solo di lensky cosa servisse a Kiev e il presi-
aerei, o anche di piloti ma i jet faceva- dente ucraino ha indicato il bisogno
no parte dei residuati che ogni Paese di aerei militari per contrastare i russi.
dell’ex blocco sovietico ha ereditato Zelensky è tornato sull’ipotesi della
dopo la fine dell’Urss nel 1991. Gli Sta- «no-fly zone» sul cielo dell’Ucraina,
ti Uniti stavano esplorando un com- ma ha aggiunto, attraverso un inter-
plicato accordo con la Polonia che prete, «se non potete dichiararlo, al-
L’amante dello Zar è in Svizzera prevedeva uno scambio di aerei: Var-
savia avrebbe inviato a Kiev vecchi
Mig di fabbricazione sovietica, in
meno datemi gli aerei». Il Cremlino,
venuto a conoscenza dell’incontro
via Zoom, ha dichiarato: «Chi ospite-
■ «L’amante di Vladimir Putin, è rintanata in uno chalet molto pri- cambio di F-16 americani. L’intesa rà jet ucraini sarà coinvolto nella guer-
 


 
 ¿
- Alina Kabaeva, si starebbe nascon- vato e molto sicuro da qualche par- avrebbe richiesto il via libera del Con- ra». E Varsavia si è tirata indietro. Il
mento della fornitura triennale di n. 3 sistemi
analitici, in service, per la determinazione del dendo in Svizzera con i loro quat- te in Svizzera». La Kabaeva, 38 an- gresso ma qualcosa è andato storto. primo ministro Mateusz Morawiechi
marker Presepsina con annesso materiale di
consumo per le necessità delle UU.OO. di
tro figli piccoli». Lo riporta Page ni, ginnasta olimpica vincitrice La riunione via Zoom tra il presi- ha scritto su Twitter: «La Polonia non
Patologia Clinica della ASL BT. Aggiudicata- Six, la pagina di gossip del New dell’oro, avrebbe quattro figli dal dente ucraino Volodymyr Zelensky e darà i suoi caccia all’Ucraina così co-
rio: GEPA s.r.l.. Valore complessivo offerto: €
548.670,00 + IVA. Documentazione su www.
York Post, svelando alcuni partico- leader russo, 69 anni, ma i due non 280 membri del Congresso Usa dove- me non metterà a disposizione gli ae-
empulia.it. Invio GUCE: 03.03.2022. lari. «Mentre Putin effettua il suo lo hanno mai confermato ufficial- va restare segreta, su espressa richie- roporti. Noi stiamo aiutando concre-
Il direttore area gestione patrimonio
dott. Giuseppe Nuzzolese
assalto all’Ucraina, la sua famiglia mente». sta di Kiev, ma non è stato così. Due tamente gli ucraini ma in altre aree».
senatori repubblicani, Marco Rubio e © RIPRODUZIONE RISERVATA
 PRIMO PIANO lunedì
9
7 marzo
2022

GUERRA GIÀ MONDIALE

I cadaveri dei civili uccisi dalle
bombe russe mentre cercavano
di fuggire dalla cittadina di Irpin.
I profughi di guerra ucraini sono
ormai un milione e mezzo (LaP)
Gli stranieri al fronte:
a Kiev 20mila volontari
Per Mosca i mercenari
A fianco di Zelensky rinforzi da 52 Paesi, Italia inclusa. Il Cremlino risponde
coi professionisti della Wagner e miliziani siriani (pagati mille dollari al mese)

La guerra “sporca”
I GRUPPI PARAMILITARI
Si ritiene che sia
Ucraina di proprietà di Evgenij
Prigožin, un uomo d'affari
100.000 con stretti legami
con il presidente
Ucraina

ucraini nella Difesa Territoriale russo Putin

20.000 Libia Siria

volontari stranieri da 52 paesi Sudan

Venezuela
Rep. Centrafricana

RUSSIA Dove è attivo

il gruppo Wagner Madagascar

1.400 CHE COS’È

potrebbe cogliere come prete- mercenari COMPAGNIA WAGNER Il gruppo Wagner, noto anche come PMC Wagner, ChVK Wagner
o CHVK Vagner, è un'organizzazione paramilitare russa
sto per invadere l’esistenza an-
che lì di una regione russofona
Dissenso
ribelle, la Transnistria. MERCENARI

LO SPAZIO AREREO
Intanto Zelensky ribadisce
di essere pronto a negoziare di-
rettamente con il capo del
Cremlino mentre l’Onu fa sa-
pere che in 10 giorni sono oltre
un milione e mezzo i rifugiati
fuggiti dall’Ucraina. Il presi-
dente ucraino ha riferito che la
Russia avrebbe intenzione di
bombardare la città portuale
di Odessa, sul mar Nero. I rus-
si, ha detto in un discorso:
«Bombe contro Odessa? Arti-
glieria contro Odessa? Missili
contro Odessa? Sarà un crimi-
ne di guerra».
Ieri si è rifatta viva sui media
occidentali l’ex prima ministra
ucraina Yulia Tymoshenko
che ha fatto appello agli alleati
di Kiev perché «chiudano il cie-
lo» sull’Ucraina. In un’intervi-
sta alla Bbc, ha detto che il suo
Paese «ha apprezzato le dure
sanzioni» imposte alla Russia
dall’inizio dell’invasione, ma
che serve ulteriore «serio aiu-
to» e «quell’aiuto è chiudere il
cielo sull’Ucraina». Una mossa
che nessun governo occidenta-
le vuole fare perché sarebbe
un reale atto di guerra contro
la Russia (consisterebbe in pra-
tica nell’abbattere i jet russi in
volo). Ieri è stata la volta, fra gli
altri, del presidente del Consi-
glio europeo, Charles Michel,
il quale ha ricordato che la
chiusura dello spazio aereo
dell’Ucraina potrebbe innesca-
re una guerra mondiale.
Ma con l’aviazione ucraina
ormai a pezzi le prospettive
per Kiev sono nerissime.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il direttore
del Bolshoi
si dimette
■ Il direttore musicale
e direttore principale del
Teatro Bolshoi, Tugan
Sokhiev, ha annunciato
le sue dimissioni, dicen-
do di sentirsi sotto pres-
sione a causa delle richie-
ste di prendere posizio-
ne sul conflitto in Ucrai-
na. Sokhiev detto che le
sue dimissioni sono
«con effetto immediato»
e riguardano anche il
suo ruolo di direttore
musicale all’Orchestre
National du Capitole de
Toulouse in Francia. So-
khiev ha lamentato di es-
sere stato «costretto ad
affrontare l’impossibile
scelta tra il miei amati
musicisti russi e quelli
francesi».
Il dissenso alla politica
del governo è sceso anco-
ra in piazza. È di 4.359 il
numero degli arresti ef-
fettuati in Russia nella so-
la giornata di ieri nel cor-
so delle manifestazioni
contro la guerra in Ucrai-
na svoltesi in 56 città del
Paese, secondo il conteg-
gio tenuto da Ovd-Info,
che si occupa di monito-
rare le proteste nella Fe-
derazione. Solo a Mosca
e San Pietroburgo i fermi
sono stati rispettivamen-
te 1.636 e 1.185.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
44.000
volontari milizie armate
di Donetsk e Lugansk
FONTE: Foreign Policy research institute
MIRKO MOLTENI
■ La guerra in Ucraina potrebbe arenar-
si in un confronto “per procura” fra l’Occi-
dente e la Russia sul modello della guerra
civile spagnola combattuta fra il 1936 e il
1939. Come allora, infatti, si crearono del-
le brigate internazionali e legioni di volon-
tari o mercenari, così oggi Kiev e Mosca
possono contare su miliziani, anche stra-
nieri, di fiancheggiamento delle forze ar-
mate regolari.
Proprio ieri, il ministro degli Esteri
ucraino, Dmytro Kuleba ha comunicato
che procede spedita la creazione di una
«Legione internazionale di difesa territo-
riale», che potrebbe arrivare a contare nel-
le prossime settimane 20.000 uomini. Per
adesso, fra quelli già arrivati in Ucraina e
quelli in viaggio, sarebbero per Kuleba
«almeno 16.000 i volontari stranieri prove-
nienti da 52 Paesi», soprattutto statuniten-
si, canadesi ed europei, su cui può conta-
re Kiev. La rete di reclutamento si snoda
sulle varie ambasciate ucraine nel mon-
do ed è attiva già da una decina di giorni.
Fra chi si offre di combattere contro i rus-
si ci sono sia ex-militari, magari veterani
delle guerre condotte dagli Stati Uniti e
dai loro alleati negli ultimi vent’anni, gen-
te quindi che ha alle spalle un solido ad-
destramento secondo gli standard della
Nato, sia civili, per esempio medici o tec-
nici, che possono rendersi utili. Fra i più
attivi ci sarebbero gli inglesi, anche per-
ché la stessa segretaria agli Esteri del go-
verno di Londra, Liz Truss, aveva il 27
febbraio esortato i suoi concittadini ad ar-
È una compagnia militare privata i cui aderenti avrebbero preso parte
a conflitti in Siria e nella guerra del Donbass
I RAPPORTI CON LA RUSSIA
La struttura di comando della Russia per Wagner rimane oscura,
ma il suo supporto si materializza in tre forme: finanziamento,
equipaggiamento e addestramento
ruolarsi. Ieri, tuttavia, il capo di Stato
maggiore della Difesa britannica, ammi-
raglio Tony Radakin, ha cercato di porre
un freno osservando che «per i britannici
combattere in Ucraina sarebbe illegale e
inutile» e che sarebbe «meglio aiutare
Kiev dal Regno Unito».
CONTRORDINE BRITANNICO
L’ammiraglio della Royal Navy ha inol-
tre fatto notare che se «militari britannici
in servizio fossero affluiti in Ucraina», an-
che a titolo personale, ciò avrebbe dato
ai russi «l’errata percezione» di un impe-
gno della Gran Bretagna nella guerra. I
volontari arriverebbero un po’ da tutti i
Paesi europei. Già il 2 marzo il giornale
di Stoccolma Svenska Dagbladet riporta-
va che «sono già 400 i cittadini svedesi
disponibili ad arruolarsi per Kiev». E il 3
marzo il generale russo Konashenkov la-
mentava che «mercenari stranieri com-
piono sabotaggi e incursioni contro i con-
vogli russi e i rifornimenti di materiale, e
contro l’aviazione che li supporta».
Il governo russo ha inoltre protestato
apertamente con l’addetto militare
dell’ambasciata della Croazia a Mosca a
causa dell’arrivo in Ucraina, attraverso la
Polonia, di almeno «200 mercenari croa-
ti» organizzati dal comandante croato
Denis Seler, che fin dal 2015 ha combat-
tuto al fianco dell’esercito di Kiev contro
i filorussi del Donbass. I volontari stranie-
ri si affiancano ai circa 100.000 volontari
ucraini che finora, secondo Kuleba,
avrebbero assicurato la loro adesione, an-
che dalle comunità emigrate all'este-
ro, alla Forza di Difesa Territoriale che
supporta l’esercito regolare ucraino.
LA RISPOSTA DI MOSCA
Del resto, anche i russi fanno affida-
mento su volontari e mercenari. Fra
gli almeno 44.000 miliziani delle forze
filorusse del Donbass, oltre ai residen-
ti locali e ad almeno 4000 russi “doc”,
vi sono volontari da Italia, Serbia, Spa-
gna, Francia, Germania, Armenia e al-
tri Paesi. Gli ucraini denunciano che i
russi avrebbero arruolato anche «alcu-
ne migliaia» di mercenari siriani, della
parte filogovernativa di Damasco, co-
me accaduto già per la guerra in Libia,
i quali verrebbero pagati «1000 dollari
al mese con contratto fino a ottobre
2022». Notevole è l’impegno dei mer-
cenari filo-Cremlino della compagnia
Wagner, capeggiata dal coriaceo Dimi-
tri Utkin.
Fin dal 2 febbraio, tre settimane pri-
ma dell’offensiva, la stampa america-
na segnalava che molti di essi, fino a
quel momento di stanza in Africa, so-
prattutto nel Mali e nella Repubblica
Centrafricana, stavano rientrando in
Russia per essere mandati in Don-
bass. Gli uomini della Wagner già
schierati in Ucraina dall’inizio del con-
flitto sarebbero oltre 400, ai quali se ne
starebbero via via aggiungendo altri
1000, stando a «fonti di intelligence»
evocate ieri dalla Cnn.
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10 lunedì
7 marzo
2022
PERICOLOSISSIMO PUTIN
«Ha distrutto i valori
e il sistema di potere
della vecchia Russia
Ora può far di tutto»
Giulio Sapelli: «Il premier russo è impopolare in patria. È possibile che una rivolta
lo destituisca, ma prima di cadere lui potrebbe schiacciare il pulsante atomico
come il dottor Stranamore. Nessuno nella sua cerchia ha la forza per fermarlo»
segue dalla prima
PIETRO SENALDI
(...) dibatte nei propri furori
perché circondato da incompe-
tenti. Sta portando il Paese ver-
so un neo-stalinismo».
Come è potuto accadere?
Fino a poco fa era considera-
to uno dei leader più abili e
intelligenti al mondo, oggi si
inseguono voci che lo danno
per ammattito.
«L’invecchiamento, la deca-
denza, le malattie, la vertigine
del potere, l’isolamento oligar-
chico, la frustrazione per non
aver fatto della Russia una po-
tenza economica. Gli uomini
cambiano, per questo il potere
personale è preoccupante ed
esistono le democrazie».
In tanti sostengono che
Putin abbia delle ragioni,
perché l’Occidente ha umi-
liato la Russia e paventare
l’adesione dell’Ucraina
nella Nato è un’idiozia po-
litica…
«Putin forse aveva delle ra-
gioni, ma ora ha torto. Gli Stati
Uniti hanno senza dubbio offe-
so la Russia e l’equilibrio mon-
diale, ma alla fine, a definire se
hai ragione, è il modo in cui
reagisci ai torti, e Putin ha sba-
gliato». I destini del mondo so-
no nella mente e nei nervi di
un uomo sempre più autorefe-
renziale, che ha stravolto la
macchina del vecchio potere
sovietico, circondandosi di
un cerchio più rovinoso che
magico. L’invasione
dell’Ucraina potrebbe essere
il preludio di accadimenti an-
cora più tragici, per i quali do-
vrebbe battersi il petto anche
l’Occidente. «Abbiamo affron-
tato la disgregazione dell’impe-
ro sovietico con lo spirito di chi
va a un banchetto, anziché con
le accortezze che ogni sconvol-
gimento degli equilibri geopoli-
tici mondiali richiederebbe».
Così la vede Giulio Sapelli, eco-
nomista, professore, consulen-
te delle più importanti aziende
italiane e, per anni, componen-
te del Valdai Club: quindici in-
tellettuali che ogni anno si da-
vano appuntamento per una
settimana a Mosca e a San Pie-
troburgo, per poi passare due
giorni con Putin, ospiti nella
sua dacia, allora frugale e ben
PRIMO PIANO
diversa da come sarebbe stata
dopo.
«Ci sono due Putin», spiega
Sapelli, «il primo governava co-
me i vecchi leader sovietici, sul-
la base dei valori e degli interes-
si economici nazionali, con
una rete di potere antica, che
traeva la sua forza dai servizi
segreti, il Kgb dal quale provie-
ne lo stesso Vladimir, e l’eserci-
to. È il Putin che aveva condot-
to la lotta a Eltsin, riuscendo a
cacciarlo perché Boris stava di-
lapidando le immense risorse
russe dandole in pasto a una
cricca di amici monopolisti
che si erano arricchiti depre-
dando il Paese. Il secondo è un
leader che non è stato in grado
di fermare il sacco dell’ex Urss
ed è riuscito solo a mantenere
il controllo dell’energia, il gas e
Il
president
e ucraino
Zelenski.
Gli Usa
pensano
già alla
sua
successi
one.
Putin in un colloquio al suo
tavolo di lavoro in cui tiene a
distanza di 15 metri i suoi più
stretti collaboratori.
Come pensa che andrà Cosa può fare l’Occidente? stare tutta l’Ucraina».
MISSIONE FALLITA
avanti la guerra? «Deve agire diplomatica- Dopo di che si fermerà?
«Chiamato per fermare il «Può finire molto male, per- mente e favorire il dissenso rus- «Putin non vuole rifare l’im-
sacco dell’Urss, Vladimir ché l’Armata Rossa ormai è un so. Sono già stati arrestati oltre pero sovietico, e neppure quel-
esercito mal guidato, i generali settemila contestatori: è un da- lo zarista, come si dice: condu-
non ha saputo salvare il storici sono stati accantonati, e to rilevante. Questa guerra può ce invece una guerra etnica,
suo Paese» infatti l’avanzata procede lenta rafforzare lo spirito russo, che vuole riunire intorno a sé tutto
perché i nuovi specialisti di ci- è quello di Sacharov, dei gran- il mondo russofono ma si illu-
bernetica non so- di intellettuali.Pu- de, tant’è che il Kazakistan, il
PRATICA DI MARE no capaci di fare tin oggi in Russia Tagikistan, il Kirghizistan non
«Il sogno di Berlusconi la guerra. Hanno è più debole di si sono fatti coinvolgere. Il lea-
difficoltà logisti- quanto non si der è mal consigliato, come di-
era realizzabile ma gli che e sono privi pensi, anche in mostra l’appello fatto ai soldati
Usa l’hanno boicottato» di copertura ae- provincia; il suo ucraini ad arrendersi, ignoran-
rea, i reparti non consenso, o me- do che il loro nazionalismo glie-
sono coordinati. glio l’accettazio- lo avrebbe impedito. Mosca
Con l’arrivo dei ne pragmatica pensava che la guerra si sareb-
il petrolio, cogestita con i milita- ceceni poi po- del suo dominio, be risolta in una settimana.
ri. È un capo che ha perso cari- tremmo assistere resiste solo nelle Questo conferma il livello assai
sma, sostituendolo con l’autori- a massacri strada L’economista Giulio Sapelli zone rurali. Nelle misero dei consiglieri presiden-
tarismo, quasi allucinato, che per strada, come scorse elezioni, ziali».
governa con una schiera di si- nella ex Jugoslavia. Ho una spe- due mesi fa, ha votato solo il Quanto serviranno le san-
gnorsì, un ministro della Dife- ranza nel fatto che tra i soldati 48% dei russi e il capo medita zioni economiche dell’Occi-
sa, Shoigu, che non è neppure russi ci siano molti coscritti, ra- di sciogliere perfino Russia Uni- dente?
un militare e Gerasimov, il ca- gazzi che forse avranno remo- ta, il suo partito: significhereb- «È un mezzo al quale non
po delle Forze Armate, invento- re a sparare sui civili, ma certo be che ormai a Mosca la politi- credo. Lo ritengo controprodu-
re della guerra ibrida e degli at- il conflitto si deciderà sul cam- ca è finita e si governa solo con cente, perché alimenta il lega-
tacchi cibernetici, l’uomo che po e la sua durata dipenderà la polizia». me del popolo con la dittatura.
ha svilito l’esercito, preferendo dalla capacità di resistenza del A cosa punta Putin? Le sanzioni hanno aiutato gli
le brigate mercenarie». popolo ucraino». «Lo ha detto: vuole conqui- ayatollah in Iran e Castro a Cu-
È allo studio un piano per la successione
Gli Usa danno Zelensky già per morto
Secondo il New York Times, si valuta una strategia per il dopo in caso fosse ucciso
GIANLUCA VENEZIANI La riflessione sulla successione a Zelen- to in Polonia. Qualche ora dopo il leader
sky nell’ipotesi di un passaggio di potere ucraino aveva rintuzzato le fake news nemi-
■ Con una mano provano a salvar- traumatico si impone per due ragioni: la che facendosi riprendere nello studio presi-
lo, con l’altra scrivono il piano per so- prima è che la Costituzione ucraina non è denziale a Kiev icol suo capo di gabinetto.
stituirlo in caso di un suo decesso. È il abbastanza chiara sul tema, ossia non espli- Anche restare nella capitale ha un forte va-
doppio scenario su cui, secondo il New cita il modo in cui dovrebbe avvenire il cam- lore simbolico per Zelensky, perché signifi-
York Times, stanno lavorando gli Usa bio al vertice senza passare, viste le circo- ca difendere in modo strenuo il cuore del
ma anche altri Paesi riguardo al presiden- stanze eccezionali, per le elezioni. La secon- Paese, essere disposti a tutto, anche a ri-
te ucraino Zelensky. Attingendo a fonti pro- da è che lo stesso presidente ucraino si rifiu- schiare la vita, pur di non capitolare.
venienti «da più governi», il quotidiano ta di abbandonare il suo Paese, nonostante Ciò non vuol dire tuttavia che l’Occiden-
americano racconta la strategia di emergen- le serie minacce alla sua incolumità, testi- te non continui a far pressioni affinché il
za, non troppo remota, che si attiverebbe moniate dai tre tentativi (finora fortunata- presidente ucraino si metta in salvo. Come
qualora le forze militari russe catturassero mente sventati) di ucciderlo, e le ripetute rivela il britannico The Sun, le forze speciali
o uccidessero il capo di Stato di Kiev. proposte di evacuazione fattegli dagli Usa. di Usa (150 Navy Seals) e Regno Unito (70
Preoccupazione principale degli Stati Zelensky intende rimanere lì a combatte- soldati d’élite di Sua Maestà), insieme a dei
Uniti e dei loro alleati è assicurare, in qua- re con gli ucraini e contro l’invasore. Scelta militari ucraini, si sarebbero ritrovate in
lunque evenienza, un governo ucraino indi- che gli fa onore ma che gli serve anche a una remota base militare in Lituania per
pendente, dal momento che - una volta de- tenere alto il morale del suo popolo e delle preparare il salvataggio di Zelensky. Ma il
posto Zelensky - Mosca insedierebbe un sue truppe (se gli ucraini venissero abban- piano si attiverebbe solo nel caso in cui
escutivo fantoccio. E, anche in quel caso, donati dal loro presidente, sarebbe l’imma- l’evacuazione venisse richiesta dallo stesso
avere un leader indipendente (ma, nella so- gine plastica della sconfitta ormai inevitabi- presidente. E, vista la tenacia mostrata fino-
stanza, filo-occidentale) da riconoscere evi- le). Tale fermezza gli offre anche il destro ra nel restare lì al suon di «Ho bisogno di
terebbe che un governo sostenuto diretta- per mostrare le falsità diffuse dalla propa- munizioni, non di un passaggio», non pare
mente dalla Russia acquistasse troppa legit- ganda russa. Solo due giorni fa il presidente essere al momento un’ipotesi probabile e
timità o si imponesse come unica scelta della Duma russa aveva dato credito a una imminente.
possibile. voce secondo la quale Zelensky era scappa- © RIPRODUZIONE RISERVATA

SANZIONI DANNOSE
«Le sanzioni? Controprodu-
centi, non consentono
cambi di regime»
COME IN JUGOSLAVIA
L’Ucraina nella Nato?
Quando Berlino riconobbe
Croazia e Slovenia scaturì
un genocidio»
ba, non hanno mai agevolato
un cambio di regime. Le san-
zioni sono il simbolo del decli-
no degli Stati Uniti, che le usa
perché non sa più esercitare il
proprio ruolo di potenza ege-
monica, culturale e diplomati-
ca».
Si dice che l’Occidente
punti a mettere in ginocchio
economicamente la Russia
per favorire la sostituzione
di Putin…
«Questo è possibile, perché
Putin è debole e i magnati, eli-
minati dall’esercizio del potere
politico, si sono stancati e sono
preoccupati. Però, proprio per
questo, è anche possibile che
Putin, solo e disperato, opti per
un gesto estremo. Nessuno nel
suo cerchio ristretto avrebbe la
forza di fermarlo e la sua fase
delirante, con ricorso a sugge-
stioni magiche, potrebbe fare
di lui una sorta di dottor Strana-
more».
La guerra era evitabile?
«Questa guerra nasce
dall’avidità, di potere e denaro,
con la quale l’Occidente gestì
la dissoluzione dell’impero so-
vietico. Reagan e Gorbaciov sti-
pularono un tacito patto di fer-
ro che stabiliva che nessun Pae-
se oltre-cortina sarebbe mai en-
trato nella Nato o nell’Unione
Europea. Ma l’Occidente poi fa-
vorì la destituzione di Gorba-
ciov per insediare Eltsin e av-
viare la stagione delle privatiz-
zazioni selvagge e, come inse-
gna il Faust, dagli errori radica-
li nascono i mostri».
Dopo aver vinto la Guerra
Fredda non abbiamo saputo
vincere la pace?
«Gli Stati Uniti non hanno ca-
pito la complessità del mondo
slavo, una polveriera dove può
scoppiare l’incendio in ogni
momento. Hanno mancato di
conoscenza e appoggiato per-
sonaggi improbabili. Non si so-
no mai davvero fidati dei russi
e di fatto li hanno ridotti alla
fame».
Abbiamo illuso l’Ucraina,
paventandole l’ingresso nel-
la Nato?
«Questa vicenda mi ricorda
quando la Germania, all’inizio
degli anni Novanta, riconobbe
unilateralmente la Slovenia e
la Croazia. Era evidente che ne
sarebbe scaturito un genoci-
dio».
Cosa dovremmo fare og-
gi?
«L’Ucraina non può vincere
sul campo, serve la diploma-
zia. Va fatta una sorta di Con-
gresso di Versailles, quello che
non si fece quando crollò
l’Urss. Tutto nasce dalla man-
canza di un accordo di pace do-
po la Guerra Fredda».
E cosa dovrebbe stabilire
questo accordo?
«Anche se la Russia è il Pae-
se aggressore, non va umiliato,
bisogna consentirle di ritirarsi
senza perdere la faccia. So be-
nissimo che in teoria Kiev
avrebbe diritto a entrare nella
Nato, ma non può farlo. Va ri-
conosciuta a Mosca la Crimea,
che è culturalmente Russia, va
dichiarata l’Ucraina nazione
demilitarizzata e va applicato
l’accordo di Minsk del 2014,
che riconosceva un’autono-
mia al Donbass».
L’Italia che ruolo può gio-
care?
«Il solito, quello del vassallo
intelligente e capace. Malgra-
do gli ultimi governi, conservia-
mo una grande tradizione di-
plomatica e di intelligence e
dobbiamo metterla al servizio
degli Stati Uniti per fargli fare la
pace con la Russia».
Il sogno di Berlusconi di
inizio millennio, a Pratica di
Mare, quando tentò di mette-
re d’accordo Washington e
Mosca, era irrealizzabile?
«Era realizzabile, ma si è
scontrato con la volontà
dell’establishment americano,
che fece l’errore di fermarlo
perché voleva sottomettere la
Russia anziché riconoscerla».
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LA CREAZIONE DEL NEMICO
A chi fa comodo
lo scontro con Mosca
L’odio per lo Zar ha consentito all’Occidente di rinsaldare la propria identità
Ma gli errori non stanno da una sola parte. E il dialogo converrebbe a entrambi
ANTONIO SOCCI
■ Siamo sicuri di aver biso-
gno di un Nemico da odiare?
È una pulsione profonda del
nostro animo che è smarrito
e ferito dal male. Non a caso
la parola “diavolo” viene dal
greco “dia-bàllein” che signifi-
ca separare, contrapporre. In-
fatti il diavolo vede tutti come
nemici, mentre Cristo non
considera nessuno come ne-
mico, neanche chi lo sta ucci-
dendo (ma questa “follia” è
una cosa dell’altro mondo e
ci tornerò dopo).
Nell’incertezza della nostra
solitudine (“chi sono io?”), il
Nemico diventa la scorciatoia
per darsi un surrogato di iden-
tità e uno scopo di vita. Um-
berto Eco in Costruire il nemi-
co scrive: «Pare che del nemi-
co non si possa fare a meno.
La figura del nemico non può
essere abolita dai processi di
civilizzazione. Il bisogno è
connaturato anche all’uomo
mite e amico della pace».
ODIARE QUALCUNO
La cosa vale per l’indivi-
duo, per la società e perfino
nella politica planetaria. «Si
veda», scriveva Eco, «che co-
sa è accaduto agli Stati Uniti
quando è scomparso l’Impe-
ro del Male e il grande nemi-
co sovietico si è dissolto. Ri-
schiavano il tracollo della lo-
ro identità sino a che Bin La-
den, memore dei benefici ri-
cevuti quando veniva aiutato
contro l’Unione Sovietica, ha
porto agli Stati Uniti la sua ma-
no misericordiosa e ha forni-
to a Bush l’occasione di crea-
re nuovi nemici rinsaldando
il sentimento d’identità nazio-
nale, e il suo potere. Avere un
nemico è importante non so-
lo per definire la nostra identi-
tà, ma anche per procurarci
un ostacolo rispetto al quale
misurare il nostro sistema di
valori e mostrare, nell’affron-
tarlo, il valore nostro. Pertan-
to, quando il nemico non ci
sia, occorre costruirlo».
Così per ogni stagione – an-
che qua in Occidente – c’è un
Nemico da odiare. In questo
momento è Putin e ne fa le
spese tutto quello che può es-
sere associato a lui in quanto
russo: da Dostoevskij agli atle-
ti delle paralimpiadi, dai gatti
ai libri, da Tarkovskij ai foto-
grafi, forse presto toccherà pu-
re all’insalata russa.
Come sia potuto accadere
va capito, perché, dopo il crol-
lo del comunismo, Putin era
assai aperto all’Occidente (al-
PRIMO PIANO lunedì
11
7 marzo
2022
SCORCIATOIA lativi armamenti) e – come perfino ogni domanda rende
scrive L’Osservatore romano sospetti di complicità occulta
«Nella nostra solitudine il – «dopo gli anni della disten- col Nemico dell’umanità
Nemico diventa la sione, continuando ad appli- (che poi, in questo caso, è co-
scorciatoia per darsi un care al nuovo mondo i vecchi lui che ci rifornisce di energia,
schemi militari, prima è torna- da noi ben pagata, senza la
surrogato di identità» ta la Guerra Fredda, poi la quale sarebbe tutto spento:
guerriglia e ora siamo alle so- quindi un Nemico a intermit-
glie della guerra guerreggia- tenza).
BIANCO E NERO ta». Che l’invasione dell’Ucrai-
«Domina il pensiero na sia un atto scellerato è cer-
binario: o di qua o di là. RITORNO AL PASSATO to. Ma una volta individuato
Putin come il Cattivo ci si chie-
Però bianca o nera è Perciò la Russia è regredita de dove sono i Buoni fra gli
l’ideologia, non la al passato zarista/sovietico. Stati occidentali. Forse le po-
Ci ritroviamo buttati indietro tenze dell’ovest sarebbero
realtà» di 70 anni e, con l’elmetto in più credibili se riconoscesse-
testa, dobbiamo stare attenti ro che anche loro, negli ulti-
a non spegnere il cervello, ri- mi trent’anni, hanno bombar-
la Ue e perfino alla Nato): lo nunciando a ogni riflessione dato e invaso e che è l’ora di
dimostra il Trattato di Pratica critica per lasciare spazio solo affermare un’altra logica. Ma
di Mare. Poi qualcuno negli alla guerra al Nemico. questo implicherebbe dei
Usa ha ritenuto che non fosse In 1984 di George Orwell il mea culpa e la necessità del
conveniente l’incontro fra Grande Fratello convocava dialogo anziché dello scon-
Russia ed Unione europea e tutti per i rituali “Due minuti tro. Così salterebbe tutta la
che la Russia non dovesse tor- di odio” collettivi e si ha la sen- narrazione sul Nemico e i go-
nare a essere un protagonista sazione – anche in questi gior- verni occidentali non ci stan-
globale. ni - di essere convocati pure no.
Così si è cominciata ad al- noi in liturgie analoghe duran-
largare la Nato ad Est (con re- te le quali ogni distinguo e MANICHEISMO
Perciò domina il pensiero
TRUMP PRONTO ALL’ASSALTO binario: bianco o nero, o di
qua o di là. Purtroppo però
bianca o nera è l’ideologia,
«Bombardiamo i russi non la realtà. Nel mondo
dell’ideologia la ragione o il
con aerei camuffati» torto stanno da una parte so-
la. Invece nella realtà «gli erro-
ri non stanno da una parte so-
la», come scriveva L’Osserva-
tore Romano. È noto infatti
che la Santa Sede continua a
ripetere che la pace sarà possi-
bile solo con il reciproco rico-
noscimento delle giuste esi-
genze di Kiev e di Mosca.
La Chiesa si sottrae alla logi-
ca dell’odio e del Nemico. Ha
un’altra logica, non binaria,
non da guerra fredda (né cal-
da). Il Papa ripete che uomini
e popoli non hanno bisogno
di un Nemico, ma di miseri-
cordia e comprensione. Che
vuol dire dialogo e consapevo-
lezza che l’altro è un bene per
me.
È vero pure nel caso specifi-
co: Romano Prodi più volte
ha ripetuto che l’Europa ha bi-
sogno della Russia e la Russia
ha bisogno dell’Europa. In
questo contesto l’Ucraina
avrebbe tutto da guadagnare
nel fare da ponte fra Ue e Rus-
sia (lo dimostra il gasdotto
■ Gli Usa dovrebbero «mettere la bandiera cinese» che le porta tanti introiti).
sui caccia F22 e «bombardare a tappeto la Russia. Poi Avrebbe tutto da guadagnare
diciamo “è stata la Cina, non siamo stati noi” e loro da questo incontro. Ci arrive-
cominciano a combattersi tra di loro e noi ci sediamo remo, facendo tacere i canno-
a guardare», ha detto ieri l’ex presidente Usa Trump, ni, se si rifiuterà il “dia-bàll-
partecipando a un evento dei Repubblicani a New ein”. Il dialogo e la compren-
Orleans. Quindi ha ribadito di essere stato molto più sione reciproca convengono.
duro lui con Putin degli altri presidenti dem. www.antoniosocci.com
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12 lunedì PRIMO PIANO
7 marzo
2022

LA FOTO SIMBOLO
RENATO FARINA

Il Cristo più forte

■ È successo che sabato il fotogra-
fo portoghese André Luís Alves assi-
stesse ad una scena in fondo banale
di tipo logistico. Chissà quanti ci so-
no passati davanti, con il cellulare in-
nescato o la Nikon spalancata, dilet-
tanti e professionisti, pronti a docu-
mentare scene di soldati che si batto-
no il petto giurando di vincere o mo-
rire, o forse – se si ha la fortuna di
vederlo in tempo e di sopravvivere -
un missile che uccide gente inerme.
Hanno visto anche loro quel movi-
mento di mani e legno, ma si sono
girati a cercare altri soggetti
meno consumati dal già sapu-
to. Non è proprio una notizia,
il trasferimento di un Crocifis-
so, tra l’altro neppure attacca-
to alla croce, sospeso nella
sua impotente immobilità
mentre attraversa un portone:
un’opera d’autore ignoto e
ignorata da gran parte
dell’umanità, da trasferire dal-
la parete dove stava tranquilla
a un luogo più sicuro. Accade
normalmente, è prassi. An-
che quando si organizza una
mostra si usano precauzioni
con i quadri e le statue quasi
fossero persone.
Alves ci ha visto invece qual-
cosa di immortale, il segno di
un’epoca, o forse di tutte le
epoche: quelle mani delicate
di operai, che stavano accom-
pagnando fuori dalla cattedra-
le armena di Leopoli (Ucraina
Occidentale), un Crocifisso in
legno, in realtà mostravano il
destino del mondo, la sua tra-
gedia e forse una speranza da
mettere al riparo.
SUI SOCIAL
Sta di fatto che l’immagine è circo-
lata vorticosamente su Twitter. La fol-
lia imperiale di Putin si è dovuta sot-
tomettere, insieme alla voluttà teme-
raria di contrattacco di Zelensky,
all’icona in cui sta l’essenza della no-
stra povera vita di uomini e donne. E
chi ha dominato la scena piantando-
si come una scheggia di granata nel-
la mente di milioni di persone, so-
vrapponendosi alla guerra in Ucrai-
na, sintetizzando il sangue dei bam-
bini e dei soldati morti, le lacrime del-
le madri con il fagotto, sbugiardando
chiunque osi giustificare questa mat-
tanza o pretenda di sistemare la fac-
cenda con le armi? Ma certo: Lui. E
delle bombe dello zar
Nel crocifisso di Leopoli, messo al riparo in un bunker, il segno della
tragedia, ma anche della speranza che si sovrappone al conflitto
chi se non il volto del Nazareno mor-
to, che pretende di salvarci facendo-
si crocifiggere una, dieci, un milione
di volte? (Ma quand’è che risorge?).
Non è un pistolotto da pulpito. È
accaduto ancora. È cronaca. Ieri do-
vunque ti girassi su internet vedevi
Gesù Cristo, con la barba allucignola-
ta e ingrommata dal sangue, e ti guar-
dava, aveva gli occhi chiusi, ma ti ve-
deva. Quella faccia lì parla anche da
morta, anche quando è destinata, co-
me nel nostro caso, non a essere av-
volta dal fazzoletto della Veronica,
ma da una coperta resistente ai fram-
menti di granata. Hanno spiegato
poi gli esperti: «Stiamo avvolgendo
le sculture con teli ignifughi, lana di
vetro, un alluminio speciale, e poi le
mettiamo all’interno di sacchi».
A sinistra il Crocifisso di Leopoli viene
messo al sicuro. La foto è di André Luís
Alves. Sopra la Deposizione dalla Croce di
Cristo di Pieter Paul Rubens
C’è anche la foto del Cristo impac- sepolto, e fu quando Leopoli (Lviv in
chettato, ma delle altre sculture non ucraino, una città che ha molto di
importa a nessuno, quella lì invece italiano nelle sue architetture) fu oc-
non lascia in pace, viene voglia di to- cupata dalle truppe di Hitler. Poi rieb-
glierle di dosso quella sindone assai be la luce, quel Crocifisso. Ma
poco sacra fatta di condimenti chimi- nell’Ucraina sovietica la cattedrale ar-
ci, ed esporre quel corpo come sfida mena fu sconsacrata, ridotta a ma-
alla guerra. È il Crocifisso, incute spa- gazzino di arte inutilmente sacra,
vento, eppure sprizza inspiegabil- guai a venerarla, e i preti armeni spe-
mente speranza dalla sua pena. Che diti nei gulag. Ha ripreso vita liturgi-
sia davvero destinato a rovesciare il ca – e ospita anche messe cattoliche
suo e il nostro sepolcro? È la doman- – dopo la fine dell’Urss.
da che attraversa l’umanità da due- Hitler era pagano, detestava le reli-
mila anni, e pareva sparita in questa gioni semitiche. Oggi il Crocifisso è
età del nichilismo o del panteismo minacciato invece da una guerra di
orientale, invece torna. È un fatto. Ie- imperialismo cristiano.
ri è tornata. Tutto questo ambaradan intorno
C’è un’altra suggestione a colpire. a una povera scultura è accaduto
Quel Crocifisso armeno venne mes- quasi per distrazione, come tutte le
so al riparo un’altra volta, occultato, grandi scoperte del genio umano.
André Luís Alves dopo aver postato
quella foto ne ha messa in sequenza
un’altra: in una strada deserta un
bambino suona il flauto, mentre un
anziano signore gli passa accanto.
«Che cosa li lega?», si chiede Alves.
Entrambi vivono in un Paese in guer-
ra, ma per via dell’età non sono co-
stretti a combattere. «Passato e futu-
ro si intersecano nella stessa immagi-
ne», si risponde il reporter. Il Cristo
ucciso portato in un bunker è il se-
gno indelebile di colui che ha offerto
la sua vita per tutti. Dramma. Cristo
però non è solo: i fedeli operai impe-
gnati a sorreggerlo mostrano l’arma
più potente che l’umanità pos-
sa conservare: la speranza.
NON MUORE MAI
Lo sguardo si sposta da que-
gli uomini che tengono il berret-
to ben calcato in testa per il fred-
do, al corpo morto, annichilito
da secoli sul Calvario. Sembra
morto cento volte. Ma non
muore mai abbastanza: perché
sta ancora con la bocca spalan-
cata? Cerca di respirare o di dir-
ci qualcosa? Ma certo, dice
qualcosa che purtroppo dimen-
ticheremo. Fino alla prossima
volta, perché noi uomini siamo
così. Costruiamo e poi distrug-
giamo.
La fotografia così drammati-
ca e potente induce a paragoni.
Non c’entra Caravaggio, man-
ca la luce. Rievoca piuttosto la
Deposizione dalla Croce di Cri-
sto di Pieter Paul Rubens (conserva-
to nella Cattedrale di Nostra Signora
ad Anversa), dove l’apostolo Giovan-
ni sostiene il corpo che viene calato
da Nicodemo e Giuseppe d’Arima-
tea. Nel quadro di Rubens la Vergine
Madre è a sinistra del gruppo, in bas-
so, e, disperata, sfiora il gomito del
figlio. A sinistra, inginocchiata, la
Maddalena sostiene i piedi del Mes-
sia. Nell’immagine di Alves non ci
sono. Dov’è la Madonna, dov’è anda-
ta Maddalena? Ma certo che le abbia-
mo viste, stanno in ginocchio prima
di partire con il bambino per mano e
un fagotto; stanno in quelle innume-
revoli carovane in marcia verso Occi-
dente. Quella bocca aperta del Cristo
armeno di Leopoli dice le parole pro-
nunciate ieri dal Papa: «La guerra è
una pazzia! Fermate questo fiume di
sangue e di lacrime». Una foto non
può fare miracoli, d’accordo. Ma se
ce ne fosse una, è questa.
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Lezione francese: a Parigi arriva la collezione Morozov

LUCA BEATRICE
■ Anche nell’ultimo weekend un
foltissimo pubblico di parigini e turi-
sti ha preso d’assalto le sale della
Fondation Louis Vuitton dove è stata
prorogata fino al 7 aprile quella che
per molti è già la mostra dell’anno: la
collezione dei fratelli Morozov, consi-
derata la più importante al mondo di
dipinti moderni e impressionisti.
Oltre all’appagamento di vedere
per la prima volta “live” capolavori
di Bonnard, Cézanne, Gauguin, Van
Gogh, Monet, Picasso che raramen-
te lasciano i loro musei di provenien-
za, c’è la curiosità di capire se qualco-
sa è cambiato nel rapporto tra le ope-
re e il pubblico da quando è comin-
ciato il conflitto tra Russia e Ucraina.
In Francia si respira intanto un clima
molto diverso rispetto all’Italia, il co-
Assurdo boicottare i russi nell’arte
vid sembra davvero archiviato se
non per l’obbligo di mascherina sui
mezzi pubblici e i sempre più rari
controlli del green pass. Tanta gente
è tornata a vedere le mostre, si forma-
no code davanti ai cinema, insom-
ma chi è abituato a respirare cultura
ha avuto fretta di riprendere le pro-
prie abitudini, certo i francesi non so-
no terrorizzati da ministri pavidi di
natura come dalle nostre parti.
A nessuno comunque sono venu-
te in mente azioni di boicotaggio con-
tro i due fratelli Mikhail e Ivan Moro-
zov, imprenditori del tessile, che in
soli vent’anni riuscirono a comprare
circa 300 capolavori di arte francese,
superando la fase iniziale di un gusto
autarchico grazie ai continui viaggi a
Parigi dove capirono in fretta quali
fossero i veri valori della pittura. Uni-
ca collezione russa a rivaleggiare per
importanza con l’America, i Moro-
zov acquisirono tutte le opere prima
della rivoluzione bolscevica, che fe-
dele ai propri principi scellerati le di-
sperse in ogni dove. Ai fini di recupe-
rarne il gusto originale, l’allestimen-
to ricostruisce alcuni ambienti voluti
dai collezionisti agli inizi del ‘900.
I controlli all’ingresso della Fonda-
tion Vuitton sono degni di quelli di
un aeroporto - il patron Bernard Ar-
nault e il suo competitor/rivale a col-
pi di miliardi François Pinault che
espone la propria collezione alla
Bourse amano molto i bodyguard ve-
stiti di nero, palestrati e con sguardo
truce - la sensazione è che sia stata
intensificata la vigilanza accanto alle
opere e ai tornelli, però si tratta di
misure dissuasive perché nessuno
degli oltre 1 milione di visitatori è ar-
rivato al museo disegnato da Frank
Gehry con cattive intenzioni. C’è da
chiedersi però cosa accadrà dopo la
scadenza della proroga: i dipinti de-
vono tornare all’Hermitage di San
Pietroburgo, al Pouchkine e al Tretia-
kov di Mosca, con la certezza di viag-
giare senza rischi, cosa che al mo-
mento nessuno si sente di garantire.
Secondo una legge, lo stato francese
non può sequestrare opere di com-
petenza di istituzioni pubbliche stra-
niere. Piuttosto meglio aspettare e
conservarle in sicurezza fintantoché
(e se) la situazione si sarà normalizza-
ta. Certo, a rileggere i comunicati
che accompagnarono a novembre il
lancio della mostra, sembra di vivere
in un altro mondo. «Una mossa che
dà lustro alla Russia e alla Francia. I
rispettivi presidenti si sono espressi
nel catalogo dell’esposizione, cemen-
tando l’amicizia culturale tra i due
Paesi. Si tratta di un appuntamento
storico, di grande valore culturale e
di grande peso politico», dichiarava-
no ignari di ciò che sarebbe accadu-
to. Ciò nonostante, nessuno tocchi la
collezione Morozov e chi non l’aves-
se vista vada a Parigi perché davanti
a certi quadri c’è da perdere la testa.
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 PRIMO PIANO lunedì
13
7 marzo
2022

IL PD GIOCA ALLA GUERRA

Letta prende in giro gli ucraini
Il segretario si presenta al corteo anti-russo e ai manifestanti dice: «Siamo una cosa sola, abbiamo una battaglia comune»
Ma quelli gli chiedono di armi e aerei e lui svicola. Intanto la Cuppi vuole risolvere il problema portando i profughi in Italia
segue dalla prima
FAUSTO CARIOTI
(...) vittime di Kiev: uguali
uguali, identiche angosce.
Così preoccupati per le sor-
ti dell’Ucraina, gli uomini e le
donne del Pd, da farsi in due.
Un giorno la delegazione gui-
data dal vicesegretario Peppe
Provenzano scende in piazza
con l’Anpi, convinta che la
reazione di Vladimir Putin
sia stata «innescata dal conti-
nuo allargamento della Nato
ad est, vissuto legittimamen-
te da Mosca come una cre-
scente minaccia». E quello
dopo il loro segretario va a so-
lidarizzare con i civili che pre-
gano di essere salvati dall’Al-
leanza atlantica. Il sabato con
la Cgil, contraria a fornire ar-
mi all’Ucraina, e la domenica
con gli ucraini, per i quali le
forniture di armi che abbia-
mo promesso sono troppo
poco, e ci implorano di im-
porre la no-fly zone sui loro
cieli, o almeno di dare loro i
nostri aerei da guerra.
Ed è chiaro, perché Letta
ha studiato la mitologia pro-
gressista e perché ieri gli si
leggeva in faccia, che men-
tre parlava pensava a quel
giorno del 1963 in cui John
F. Kennedy disse agli abi-
tanti di Berlino Ovest «Ich
bin ein Berliner», io sono
uno di voi. Le mura delle
terme di Diocleziano, alle
sue spalle, come il Muro di
Berlino. I momenti in cui
si sente il respiro della Sto-
ria.
La retorica della politica
funziona così. Sfrutta le
emozioni, che sono una le-
va potente, per smuovere
DAL PALCO
«Siamo vicini a tutto
quello che può aiutare
contro la guerra. Solo
la diplomazia ci aiuta»
Enrico Letta
vano portarlo al sicuro in Po-
lonia. E si può immaginare
quale uso intendano fare del-
la nostra solidarietà e dei no-
stri ringraziamenti. Tanto più
quando vengono dal capo di
un partito in cui metà degli
eletti e degli elettori non fa di-
stinzione tra aggressore e ag-
gredito.
«Letta baionetta», lo sfotte-
vano l’altro giorno i manifesti
dei pacifisti. Senza capire,
ottusi che sono, che
quello in scena in
questi giorni è Let-
ta saponetta: ri-
sponde scivo-
lando tra le pa-
role, sguscia
fuori da ogni de-
cisione.
Gli chiedono se la sinistra
non sia spaccata tra la linea
pacifista della Cgil e dell’Anpi
e quella del ministro Lorenzo
Guerini, che d’intesa con Ma-
rio Draghi sta aumentando la
spesa per la difesa e inviando
armi agli ucraini. Risposta:
«La cosa peggiore che possa
capitare sono divisioni e spac-
cature. È esattamente quello
che vuole Putin». Bene, ma
che vuol dire?
Gli ucraini in piazza
davanti a lui stanno
con Volodymyr Ze-
lensky e vogliono
che l’Italia, assie-
Enrico Letta ieri
era in piazza a
Roma insieme ad
altri dem per
manifestare con
il popolo ucraino
(LaPresse)
me agli altri Paesi della Nato,
impedisca agli aerei russi di
volare nei cieli di Kiev. Il Pd
con chi sta? La risposta del se-
gretario è da sibilla cumana:
«Noi siamo vicini a tutto quel-
lo che può aiutare, perché
questa guerra si interrompa.
Solo la diplomazia ci può aiu-
tare». Che ha la vaga parven-
za di un rifiuto espresso da
uno che ha una gran paura a
parlar chiaro. Ma allora, visto
che quella è la principale ri-
chiesta degli ucraini, lasciati
soli a combattere, come fa
Letta a guardarli in faccia e
dire «siamo la stessa cosa»,
«siamo insieme a voi in una
battaglia comune»? Comune
a chi?
Da Monte Sole gli fa eco la
compagna Valentina Cuppi,
sindaca di Marzabotto e presi-
Anpi e non solo
dente del Pd, alla guida della
marcia della pace. «Le porte
europee devono rimanere
aperte a tutti coloro che scap-
pano da guerre e sofferenze.
Quanta ipocrisia
Siamo pronti anche ad anda-
re là, ad aiutare gli ucraini e
tra i compagni
portarli in salvo», promette or-
gogliosa. E questo certo che è
vero, perché è la ragione so-
ciale del Pd: risolvere tutti pro-
blemi del mondo, dalla fame
all’innalzamento degli ocea-
ni passando per le guerre,
svuotando i Paesi che ne sof-
frono e portando la loro popo-
lazione in Italia. Continuano
a non capire ciò che scrisse
Karol Wojtyla, uno che di
guerre e invasioni sapeva
qualcosa: il primo diritto è
quello a «non emigrare».
Chiedere agli ucraini.
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IURI MARIA PRADO
■ Ma i pacifisti e quelli
della Repubblica fonda-
ta sulla Resistenza, sono
gli stessi? Siamo ormai a
quatto o cinque genera-
zioni educate alla retori-
ca della lotta partigiana
contro il male nazifasci-
sta, e non mi pare che
quell’apostolato preve-
desse il ripudio delle ar-
mi che ora costituisce il
verbo esclusivo del paci-
fismo secondo il model-
lo italiano.
Le implorazioni pacifi-
ste risuonano nelle reda-
zioni Bella Ciao che però
non scacciano l’invasor,
e sulla parete del salotto
progressista associato
nella lotta arcobaleno
c’è la foto di Salvador Al-
lende che imbraccia il
mitra:ma dovevano esse-
RETORICA
Generazioni intrise
di retorica della lotta
partigiana contro
il nazifascismo
re, i partigiani e il resi-
stente cileno, compagni
purtroppo ineducati al
radicalismo pacifista
odierno.
La realtà è che una
buona quota di questo
pacifismo viene dritto
dritto da una piazza mila-
nese con cinque cadave-
ri appesi, dritto dritto dai
gloriosi cortei “Viva Ho
Chi Minh!”, dritto dritto
dai festosi roghi delle
bandiere statunitensi e

gli elettori. Non si salva nessu-

no, tantomeno il JFK pisano,
ma dinanzi ai parenti delle vit-
time e degli sfollati ci si aspet-
tava un po’ di pudore, a mag-
gior ragione da parte del lea-
der di un partito che promet-
te di combattere populismo e
becerume.
Invece, Letta tocca il fondo
del repertorio e scava. «Sia-
mo qui», ha declamato, «a
portarvi la solidarietà di tutti
gli italiani e a ringraziarvi per
l’esempio straordinario di re-
sistenza e di leadership mora-
le che state dando». Bravi,
continuate così, siamo orgo-
gliosi di voi. Solo che sta par-
lando con quelli il cui presi-
dente ha risposto «Mi servo-
no munizioni, non un passag-
gio» agli americani che vole-
Oggi il premier a Bruxelles per il piano sull’energia
Draghi telefona a Zelensky: siete parte della famiglia Ue
■ Non sono certo le 14 telefonate inter-
corse tra Putin e Macron negli ultimi gior-
ni, ma tra il nostro premier Mario Draghi
e il leader ucraino Volodimir Zelensky le
chiamate ci sono, finora sono almeno
due, e a darne notizie, ieri, è stato lo stes-
so presidente assediato dai russi. «Ho di-
scusso con il presidente del Consiglio ita-
liano Mario Draghi del modo per contra-
stare l’aggressione. L’ho informato sui
crimini della Russia contro i civili, sul ter-
rorismo nucleare. È stata sollevata la que-
stione del sostegno all’Ucraina e dell’esa-
me della nostra domanda di adesione in
Europa», ha postato su Twitter lo stesso
Zelensky. Da Palazzo Chigi hanno quin-
di ribadito che il premier ha condannato
gli attacchi della Russia ai civili e alle in-
frastrutture nucleari, ha riaffermato la vo-
lontà italiana di fornire sostegno e assi-
stenza all’Ucraina e alla sua popolazione
e ha ribadito come l’Italia sostenga l’ap-
partenenza dell’Ucraina alla famiglia eu-
ropea. Il presidente Zelensky ha ringra-
ziato il presidente del Consiglio Draghi
per la sua vicinanza e per quella dell’Ita-
lia». Nel corso del colloquio telefonico, si
spiega, «è stata ribadita la profonda ami-
cizia tra il popolo italiano e il popolo
ucraino e la grande solidarietà dell’Italia
nei confronti dell’Ucraina»
Draghi oggi volerà quindi a Bruxelles
per il vertice europeo in cui non solo si
parlerà di un possibile ingresso - in futu-
ro - nel paese di Kiev nell’Ue e si riaffron-
terà il nodo delle sanzioni e della difesa
europea (anche alla luce del referendum
che riguarda la Danimarca), ma sul tavo-
israeliane.
Tutta roba che ciascu-
no può giudicare bene o
male, ma che compila
un curriculum abbastan-
lo ci sarà soprattutto la questione energe- za incompatibile con i va-
tica. Il piano italiano, come riferiscono gheggiamenti di ecume-
fonti di governo, si basa su tre punti fon- nismo pacioso che certu-
damentali: rendersi autonomi dal gas ni (anzi molti) oppongo-
russo nel breve periodo, diversificare le no ora “a tutte le guerre”.
fonti nel lungo termine e implementare È pagata a buon prez-
di molto l’utilizzo delle rinnovabili. Le zo, la pace dei pacifisti.
stesse fonti fanno notare che sugli stoc- È pagata con la guerra
caggi di gas l’Italia sarebbe messa meglio sulle pelle degli altri. E
di altri paesi europei, con un livello di chi vi resiste non ha dirit-
circa il 25%, e che quindi non dovrebbe to alla Costituzione più
avere problemi a breve. In ogni caso, la bella del mondo radica-
situazione è talmente incerta da richiede- ta nella resistenza, per-
re lungimiranza. Anche così si spiega la ché quella è buona a dar
missione del ministro degli Esteri Luigi cattedre e stipendi demo-
Di Maio in Qatar e di questo parleranno cratici qui, lungo il como-
oggi Draghi e la presidente della commis- do settantennio di pace.
sione Ursula von der Leyen. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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14 lunedì
7 marzo
2022
Ancora lontana la soglia d’allarme
Covid, risalgono i contagi
ma i ricoveri restano stabili
Tasso di positività sui tamponi di nuovo in crescita, i virologi rilanciano l’allarme
Pregliasco: «Troppa disattenzione, in questi giorni c’è stato un effetto liberi-tutti»
CLAUDIA OSMETTI
■ Sì, è vero: l’aumento c’è
(ed è lieve). Però no, non è il
caso di preoccuparci. Ché ab-
biamo fatto tutto quello che
potevamo (l’89,45% degli ita-
liani con più di dodici anni ha
completato il proprio ciclo
vaccinale e l’82,54% il braccio
ce l’ha messo addirittura tre
volte), il resto è opera di Omi-
cron (con i nuovi casi che, un
paio di mesi fa, son schizzati
su alla velocità della luce) e,
adesso, è anche una questio-
ne di “assestamento”. D’ac-
cordo: gli addetti ai lavori regi-
strano i primi segnali di risali-
ta. Dobbiamo dircelo, perché
la pandemia è fatta di numeri
e ci siamo abituati a leggerla
nelle tabelle del ministero del-
la Salute.
L’Iss, al secolo l’Istituto su-
periore di sanità, sostiene che
l’Rt, cioè il tasso di contagio,
nell’ultima settimana, abbia
“guadagnato” qualche zero
virgola: è passato dallo 0,73 di
fine febbraio allo 0,75 di oggi.
Lo stesso ha fatto l’indice di
trasmissibilità sui ricoveri
ospedalieri (che ora tocca lo
0,77 e, prima, era lo 0,76). La
buona notizia è che finché re-
sta sotto l’uno (ossia sotto la
soglia d’allarme) può essere
gestito abbastanza facilmente
e, comunque, non prelude a
un exploit esponenziale di
quelli che ci hanno già manda-
to a gambe all’aria almeno un
paio di volte. La “cattiva” noti-
zia è che, sulle piccole unità, il
trend sembra confermato: sa-
bato (i dati di ieri - 35.057 con-
tagi, 105 morti e la percentua-
le di positività all’11,8% - la-
sciano il tempo che trovano
perché di domenica si fanno
meno tamponi e così la foto-
grafia, necessariamente, risul-
ta sfuocata) si sono contate
39.963 nuove infezioni, 1.588
■ Un provvedimento tempora-
neo ma destinato a far discutere è
senz’altro quello che arriva dal Ve-
neto e coinvolge tre poliziotti no
vax padovani sospesi dal servizio e
dalla retribuzione, tra la fine di di-
cembre e l’inizio di gennaio, pro-
prio in virtù del loro no al vaccino e
dei rischi connessi.
Secondo quanto riferisce il Cor-
riere del Veneto, i tre agenti tutti cin-
quantenni continueranno a non
poter lavorare in polizia ma lo Stato
almeno per ora dovrà pagare loro
gli stipendi, compresi gli arretrati.
Lo ha stabilito la presidente del Tri-
bunale amministrativo regionale
accogliendo parzialmente, in via
provvisoria, la richiesta di sospensi-
va presentata dai poliziotti. I tre so-
no sostenuti nel loro iter legale dal
Cosap, uno dei sindacati di catego-
ITALIA
bollettino covid
105
Vittime registrate
nelle ultime 24 ore
COVID-19
NUOVI CONTAGI
35.057
RICOVERI IN TERAPIA INTENSIVA
603
FONTE: Ministero della Salute - ISS, ore 18 del 6 marzo
«Ci sono diversi fattori
da tenere presente.
Anzitutto i focolai, che ci nimo dubbio: c’è da star tran- Pregliasco, «però ci ha traghet- chiosa Pregliasco, «è ovvio
sono ancora e sono
diversi: ma proprio per
questo arrivano in
maniera differente.
Pochi giorni fa ero in
Sicilia e mi raccontava- liberi-tutti»,
no che lì adesso c’è la
coda dei bambini»
Fabrizio Pregliasco
in più rispetto a sette giorni colpo, il sereno. La tregua. La l’esperto, «e mi raccontavano una, a Bolzano i ricoveri cre-
prima, con un leggero incre- vita che torna alla normalità che lì adesso c’è la coda dei scono, rispettivamente, di
mento su base settimanale perché i vaccini da una parte bambini. Una sorta di concau- uno e di cinque.
del 4%.
In attesa della sentenza sulla sospensione, con gli arretrati
I poliziotti No-vax avranno lo stipendio
ria. La sospensione per loro era
scattata per legge nel momento in
cui il governo, nel pieno della quar-
ta ondata di covid aveva deciso per
diverse figure professionali (dal per-
sonale scolastico a quello sanitario,
dalla polizia ai militari) che non po-
tessero tornare a lavorare “fino alla
comunicazione dell’avvio o del
completamento del ciclo vaccinale
o della somministrazione della do-
se di richiamo”. Questo al fine di
tutelare la salute delle persone che
lavoravano negli stessi settori e argi-
nare la diffusione dei contagi. Lo
stesso provvedimento però preve-
deva anche la sospensione della bu-
sta paga a fine mese. Naturalmente
VIA AI CONTROLLI
Test sui profughi
nell’abbandono dell’obbligo
delle mascherine all’aperto,
perché hanno rappresentato
una misura di protezione mol-
A Napoli
i primi 9 casi
■ Sono 9 i casi di positi-
to importante, non l’unica e
magari neanche la principale,
ma sicuramente fondamenta-
le. Invece, da circa un mese
(dall’11 febbraio, per essere
vità al Covid-19 emersi
tra i rifugiati provenienti
dall’Ucraina e arrivati a
Napoli. I tamponi risultati
positivi sono stati tutti ese-
precisi: ndr), non dobbiamo guiti nel centro allestito
più portarle quando cammi- dalla Asl Napoli 1 presso
niano per strada. Si tratta, ov- il Consolato generale
viamente, di de- dell’Ucraina a Napoli,
cisioni di caratte- uno dei due punti, insie-
re politico che me all’hub di prima acco-
devono tenere glienza nel Covid residen-
CONTAGIATI
DA INIZIO 13.026.112 in considerazio-
ne tanti aspetti.
ce dell’Ospedale del Ma-
re, dove il Dipartimento
EPIDEMIA
155.887 Non c’è solo di prevenzione dell’Asl
Vittime totali
da inizio
ATTUALMENTE
POSITIVI 1.016.341 l’emergenza
nitaria, c’è
sa-
an-
sta eseguendo i tamponi
sui profughi ucraini.
pandemia
che quella eco- All’Ospedale del Mare so-
LE REGIONE CON IL MAGGIOR NUMERO nomica». no stati eseguiti 37 tampo-
DI NUOVI CASI NELLE ULTIME 24 ORE Eppure ciò ni, tutti negativi, mentre
che forse sta pe- al Consolato dell’Ucraina
sando di più è sono stati eseguiti 51 tam-
C SICILIA 4.017 proprio un poni, di cui 9 positivi ora
T “cambio di per- trasferiti in sistemazioni
cezione” del vi- alloggiative autonome.
rus che stiamo
LAZIO 3.923 vivendo tutti,
sulla nostra pel-
le. Le misure A PARTIRE DA OGGI
che si allentano
TAMPONI ESEGUITI TASSO POSITIVITÀ
LOMBARDIA 3.627 (sacrosanto sfor-
296.246 +11,8% biciarle), i tg che Novavax arriva
si riempiono di
altre (terribili)
nelle farmacie
CAMPANIA 3.421
notizie: basti della Capitale
pensare alle ma-
RICOVERATI NEI REPARTI ORDINARI nifestazioni, giu- ■ A partire da oggi 7
VENETO 3.029 stissime, che so- marzo nelle farmacie
8.828
no nate in que- del Lazio sarà possibile
ste ore a favore sottoporsi alla vaccina-
dell’Ucraina in- zione anti-Covid con
Lo ripetiamo, perché il con- tra hanno creato quell’equili- vasa dai tank russi. «Rispetto Nuvaxovid (Novavax),
cetto deve essere chiaro e non brio che «non ha fatto scom- al coronavirus vivevamo già l’ultimo vaccino appro-
dobbiamo avere il benché mi- parire la malattia», aggiunge in un clima di rilassatezza», vato dalle autorità sani-
tarie e da poco arrivato
quilli. Quantomeno nella mi- tato in questa fase che è sicura- che le marce oceaniche di anche in Italia.
sura in cui, un’emergenza sa- mente migliore». Già, ma allo- qualche migliaio di cittadini, Nuvaxovid, a differen-
nitaria che dal 2020 ci sta ra perché adesso, seppur in se la si prende dal punto di za dei vaccini a mRna
scombussolando l’esistenza, maniera tenue, i numeri sem- vista dei contagi, possano inci- prodotti da Pfizer/Bion-
ce lo lasci essere. «Col grande brano andare nell’altra dire- dere. Però, ecco, fino a un me- Tech e Moderna, si basa
desiderio di “farla finita” ci si è zione? se fa non ci sarebbe venuto in sulla tecnologia delle
lasciati andare, quasi fosse un «Ci sono diversi fattori da te- mente di organizzarne una, proteine ricombinanti,
commenta il viro- nere presente. Anzitutto i foco- nonostante la drammaticità
logo e ricercatore Fabrizio Pre- lai, che ci sono ancora e sono di quello che sta avvenendo a
già usata per altri vacci-
ni in uso da anni. Secon-
gliasco. Il grande caos di gen- diversi: ma proprio per que- Kiev e che è fuor di discussio- do i dati disponibili, Nu-
naio, le code per fare un tam- sto arrivano in maniera diffe- ne». Mentre i dati nazionali vaxovid di Novavax mo-
pone, i test positivi che si mol- rente» e, quindi, possono inci- parlano di sei pazienti in me- stra un’efficacia di circa
tiplicavano manco fossero ta- dere (o no) sulla conta del bol- no nelle terapie intensive e un il 90% nel prevenire la
belline, milioni di cittadini in lettino di giornata. «Pochi gior- calo di altri 146 nei reparti co- malattia Covid-19 sinto-
quarantena. E poi, quasi di ni fa ero in Sicilia», commenta vid ordinari, tanto per dirne matica anche nella po-
polazione di età superio-
re ai 64 anni.
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e il virus più contagioso dall’al- sa può essere vista anche © RIPRODUZIONE RISERVATA
tecnicamente viene detta “mono-
cratica” e come tale ha effetto tem-
poraneo. Insomma il Tribunale am-
ministrativo ha accettato di sospen-
molti degli esclusi hanno fatto ricor- dere il provvedimento che impone
so mettendo i tribunali nella condi- il green pass ma per la sola parte
La scheda zione di esprimersi sulla legittimità
dei provvedimenti. Lo stesso è acca-
che concerne la retribuzione. Il che
significa che i tre agenti non lavore-
duto nel caso dei tre poliziotti pado- ranno ma saranno pagati in attesa
IL DECRETO 172 vani. In attesa che si arrivi a senten- che si pronunci il collegio dei magi-
■ Il 15 dicembre scorso, con de- za, la presidente del Tar di Venezia strati con sentenza definitiva. Il 23
creto legge 172, è scattato l’obbligo ha però preso una decisione che marzo intanto è fissato un nuovo
vaccinale per i lavoratori della sani- solleverà ampio dibattito. Ha con- esame della domanda cautelare.
tà, docenti e personale della scuola, fermato cioè la sospensione dal ser- Naturalmente il caso padovano ri-
militari, forze di polizia vizio ma ha ritenuto sia consistente schia di non restare isolato. Sono
«il pregiudizio derivante dalla pre- tanti infatti gli agenti sospesi dal ser-
LA RETRIBUZIONE clusione assoluta alla percezione vizio che si sono rivolti al sindacato
■ Il mancato adempimento deter- dello stipendio», cosa che provo- per contestare la sospensione e ve-
mina l’immediata sospensione dal cherebbe a danno dei tre agenti di rificare se ci sono i termini e i pre-
servizio. Durante il periodo di so- Padova «una situazione di estrema supposti per opporsi alla decisione
spensione non sono dovuti la retribu- gravità e urgenza». Di lì la decisio- del ministero dell’Interno.
zione né altro compenso. ne di concedere una misura che © RIPRODUZIONE RISERVATA

Le “barricate” della Lega sulla riforma del catasto
«Su tasse e casa Draghi deve trattare»
Romeo, capogruppo del Carroccio al Senato: il governo sbaglia a impuntarsi, noi non vogliamo la crisi, ma così non va
ANTONIO RAPISARDA
■ La linea della Lega è chia-
ra: «Siamo in un governo di
unità nazionale, ci siamo con
responsabilità. Ciò significa
che su tutti i temi si deve trova-
re un compromesso». A parla-
re è Massimiliano Romeo, ca-
pogruppo della Lega al Sena-
to. L’invito rivolto a Mario Dra-
ghi è di valutare bene «e con
maggiore equilibrio» l’agenda.
Romeo lo dice con la prover-
biale moderazione ma senza
mezzi termini: «Ci sono partiti
come Articolo 1 di Speranza
che hanno troppo peso sulle
decisioni del governo rispetto
ai numeri che hanno in Parla-
mento».
Sul catasto è stata proprio
un’esponente del partito di
Speranza, il sottosegretario
Cecilia Guerra, a lanciare
l’aut aut al centrodestra. La
battaglia sulla casa - in pie-
na crisi ucraina - val bene
una crisi di governo?
«Nessuno vuole la crisi. Ha
sbagliato il governo ad impun-
tarsi su questo tema. Anche
perché quando hai tre forze di
maggioranza - Lega, Fi e Cam-
biamo - e FdI dall’opposizione
che chiedono di modificare
quella norma, perché così
com’è lascia prelude a possibi-
li aumenti delle tasse sulla ca-
sa, era meglio non far arrivare
a una votazione, com’è poi an-
data, ma invece trovare una
MEGLIO MEDIARE
«Quando hai tre forze di
maggioranza, più Fratelli
d’Italia, che chiedono
di modificare quella
norma, era meglio non
arrivare a una votazione
Massimiliano Romeo
Capogruppo Lega
giusta mediazione».
Mario Draghi non sembra
orientato a mediare. L’avver-
timento è di non tentare nuo-
vi blitz...
«A noi questa questione che
o passa la riforma del catasto o
cade tutto sinceramente sem-
bra un po’ uno spauracchio.
In realtà non si comprende la
volontà di insistere su temi –
come il catasto – che non sono
vincolanti sul Pnrr. Il governo,
insomma, dovrebbe essere
LE NOVITÀ PIÙ RILEVANTI NELLA RIFORMA DEL CATASTO
MAPPATURA DEGLI IMMOBILI
Nuovi strumenti a disposizione dei comuni
e dell’Agenzia delle Entrate, per individuare
gli immobili non censiti o che non rispettino
l’effettiva categoria catastale. Censimento
dei terreni agricoli e degli immobili abusivi
REVISIONE DEI DATI CATASTALI
Classificato anche il valore
patrimoniale del bene e una rendita
parametrata ai valori di mercato.
Sia la rendita sia il valore saranno
adeguati periodicamente
CONDIVISIONE DEI DATI
Facilitare la condivisione dei dati
tra Agenzia delle entrate e uffici comunali
e la verifica della loro coerenza ai fini
dell’accatastamento degli immobili
più flessibile e rispettoso delle di mercato espone indubbia-
preoccupazioni che i cittadini mente al rischio di una patri-
e intere categorie stanno viven- moniale “mascherata”. Altro
do in questo momento. Del re- che disinformazione: direi
sto ogni partito si confronta grande attenzione, perché noi
col proprio elettorato, a difesa le cose le approfondiamo e
di quelli che sono gli interessi non le guardiamo con superfi-
che rappresentano». cialità».
Per Letta la vostra sarebbe La legge sulla concorren-
disinformazione: non esiste za sarà un altro appunta-
il rischio patrimoniale. mento a rischio?
«I nostri esperti hanno dimo- «Qui ci sono alcuni temi - ol-
strato come questo voler equi- tre quello dei balneari c’è quel-
parare i dati catastali al valore lo dell’idroelettrico, del tra-
ITALIA
quanto aumenterebbe
ROMA 183,1%
MILANO 123,0%
NAPOLI 75,3%
TORINO 19,1%
Variazione delle rendite catastali rivalutate ai fini
Imu secondo una stima della Uil Servizio Lavoro
e Coesione
sporto pubblico locale, dei taxi
- che possono assumere una
rilevanza molto problematica
per i settori di riferimento: è
un tema su cui occorre lavora-
re ed è proprio qui che torno a
richiamare un’attenta valuta-
zione. Soprattutto su quello
che effettivamente ci viene
chiesto dall’Europa per i fondi
del Pnrr, distinguendo da ciò
che non è impegnativo per il
Pnrr: per esempio il tema dei
balneari – esattamente come il
lunedì
15
7 marzo
2022
catasto – non lo è. Tanto per
essere chiari».
Il 31 marzo scade lo stato
di emergenza. Al momento
però resterà il green pass.
«Abbiamo ribadito la nostra
posizione: il 31 marzo scade lo
stato di emergenza, il presiden-
te Draghi lo ha confermato, e
quindi verranno meno le basi
giuridiche per giustificare qual-
siasi tipo di restrizioni delle li-
bertà personali, green pass
compreso. Tutti i Paesi euro-
pei stanno andando verso l’eli-
minazione del pass. Non è che
l’Italia può essere l’unico Pae-
se a restare “prigioniero”. Non
si può essere europeisti a tar-
ghe alterne. Su questo punto
la stragrande maggioranza del
Parlamento è sulle nostre posi-
zioni. Ci auguriamo che Dra-
ghi abbia colto tale aspetto».
Salvini si sta prodigando
per la de-escalation in Ucrai-
na, ma lo criticano: gli rinfac-
ciano un pacifismo di faccia-
ta e la vicinanza a Putin.
«Mi sembra che si voglia at-
tribuire a tutti i costi colpe che
non ci sono. Salvini da una par-
te ha messo in evidenza il voto
sulla risoluzione, però dall’al-
tra parte ha messo sul campo
il fatto che i politici non do-
vrebbero soffiare sul fuoco,
ma invocare il negoziato. Non
si tratta di essere pacifisti. Ma
di costruire un percorso politi-
co per la pace fra i popoli
dell’Est». © RIPRODUZIONE RISERVATA
16

leLettere
lunedì 7 marzo 2022

lettere@liberoquotidiano.it
Le lettere via e-mail vanno inviate sottolineando nell’oggetto: “lettere”. Via posta vanno indirizzate a: Libero - viale L.Majno 42-20129 Milano, via fax al n.02.999.66.264
Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi. segui la rubrica anche su

POSTA PRIORITARIA FAUSTO CARIOTI

Nuovi e migliori motivi OGGI

per avere paura

Caro Carioti,
sono molto preoccupato: chi se lo aspettava
che avremmo avuto un principio di guerra
in Europa? E il bello sarà che, se anche si
tramutasse in una semplice occupazione o
se, magari, dovesse finire in breve tempo, ci
saranno milioni di profughi per chissà quan-
ti anni. E li dovremo accogliere, perché que-
sti diranno sempre che, comunque, c’è o
c’è stata una guerra. E l’Italia si sta racco-
mandando all’Algeria per avere il gas che
dalla Russia non verrà più. E dovrà, per for-
za di cose, prendersi non barconi, ma basti-
menti di migranti! E la pandemia? Dicono
che sia finita, cioè ne stanno parlando di
meno. E se ricomincia? Speravamo in una
ripresa e invece bollette alle stelle, depres-
sione economica e riapertura delle centrali
a carbone! Cosa ci manca ancora? Finisco
con uno sproloquio: Putin ha invaso l’Ucrai-
na, ma l’ha fatta reagire, ha dato la stura
all’Amor di Patria che sembrava sparito. E
noi? Chi mai ci invaderà con quelle modali-
tà, facendo sortire un analogo sentimento
patriottico? Noi saremo invasi con la tecni-
ca della rana in pentola, messa nell’acqua
che bolle senza che se ne accorga.
Rosario Francalanza
e.mail
■■ ■
Caro signor Francalanza,
non tutto va male come lei scrive. L’Alge-
ria, in cambio del gas, dovrà accontentar-
si dei nostri soldi (tanti): barconi e basti-
menti carichi di immigrati non c’entra-
no, arriveranno o no indipendentemente
dalle forniture di metano. Quanto al vi-
rus, la sua forza si è attenuata e il nostro
stile di vita è tornato quello del 2019, con
qualche profonda ferita in più. Toccando
ferro, insomma, se ne riparla alla prossi-
ma pandemia, sperando che riguardi i no-
stri pronipoti (nulla di personale, ma noi
e i nostri figli abbiamo già dato). La guer-
ra, invece, segna il ritorno alla normalità:
l’“incidente” della Storia, l’eccezione,
non sono i conflitti armati, ma i lunghi
periodi di pace come quello che è appena
terminato. Questo sì che deve farci pau-
ra, molto più dell’arrivo dei profughi
ucraini (ai quali, fosse per me, porte aper- DOMANI
te finché è necessario).

LA CRISI INSEGNA
Per mantenere la pace
occorre anche difenderla
Spiace doverlo ammettere, ma
questa guerra scatenata dalla
Russia in Ucraina deve farci ca-
pire che per mantenere la pa-
ce, in un contesto di grandi cri-
si internazionali come quello
che stiamo vivendo, bisogna
avere la capacità di “difender-
la”. In questo senso, cioè, l’Ita-
lia deve aumentare gli investi-
menti militari verso quel 2%
del Pil auspicato dagli america-
ni per i Paesi della Nato. Inol-
tre, visto che l’Unione europea
si muove sempre di più verso
un concetto di difesa comune,
rinforzare la difesa sarà neces-
sariamente una priorità per
avere il peso politico che ci
compete e, particolare non tra-
scurabile, potrebbe diventare
un’attività strategica anche
GUERRA NUCLEARE?
Ma il conflitto atomico
è un problema planetario
Fermo restando l’orrore per
una guerra nucleare, ci si do-
manda se solo l’Occidente de-
ve temerla o se il problema ri-
guarda tutte le parti in conflit-
to. È naturale che anche dall’al-
tra parte ci sia qualcuno che si
pone il problema della reazio-
ne. Oppure ci sono alcuni che
prevedono di restare vivi e usci-
re dai rifugi dopo un paio di ge-
nerazioni per impossessarsi di
cio che rimarrà? Quando si su-
pera il confine della pazzia, tut-
to puo essere.
Stefano Pelloni
e.mail
RADIO LONDRA
E oggi nessuno informa
FIGLI DEI FIORI
I sessantottini credono
ancora che ci sia l’Urss
A me pare di avere capito che
l’Ucriana è una nazione indi-
pendente assalita da una nazio-
ne vicina per puro motivo di
annessione (e ora direi quasi di
punizione). Credo che chi è abi-
tuato a criticare l’Occidente a
prescindere dovrebbe avere
maggiore preparazione e obiet-
tività ideologica. Cosa di cui,
però, dubito visto che queste
persone provengono quasi tut-
te dai famosi anni sessantottini
di chiara ispirazione comuni-
sta.
Gilberto Cherio
Riccione (Rn)
LA FREDDURA
Covid e Ucraina: eppure
BATTAGLIA DEI PREZZI
Gas, grano e petrolio:
rincari senza precedenti
Prezzi a livelli mai visti per il
gas, che nei giorni scorsi ha di
nuovo aggiornato il record sto-
rico a 208 euro per Megawatto-
ra. I maggiori indici di materie
prime sono ai massimi da quat-
tordici anni. Un balzo così forte
e rapido non si era verificato
nemmeno all’apice dello
shock petrolifero dei primi an-
ni Settanta. Il gas nell’ultima
settimana e potrebbe rincare
ulteriormente se si fermeranno
i flussi nei gasdotti dalla Russia.
Anche per il grano, con le spedi-
zioni dal Mar Nero bloccate, Abbonamenti nazionali
c’è stato un rincaro di una rapi- • 12 mesi: 7 giorni ...............................................................................................€ 330
• 6 mesi: 7 giorni...............................................................................................€ 175
dità senza precedenti: oltre il • 3 mesi: 7 giorni...............................................................................................€ 95
40%. L’inflazione rischia un’ul- • 12 mesi: 6 giorni ...............................................................................................€ 290
• 6 mesi: 6 giorni...............................................................................................€ 155
teriore impennata e l’econo- • 3 mesi: 6 giorni...............................................................................................€ 85
mia minaccia di frenare per il • 12 mesi: 5 giorni ...............................................................................................€ 250
costo esorbitante dell’energia, • 6 mesi: 5 giorni...............................................................................................€ 130

nell’ottica economica, essendo i russi di quel che accade noi siamo impreparati aggravato da rincari e carenze • 3 mesi: 5 giorni...............................................................................................€ 70

la tecnologia di difesa in gran Ho paura della guerra, mi do- Il covid ci ha trovati imprepara- di ogni tipo. L’euro peraltro è ai Il versamento dovrà essere intestato a: Editoriale Libero S.r.l.
parte know how italiano. In- mando se non ne abbiano i rus- ti. La guerra in Ucraina ci trova minimi da due anni sul dolla- Viale L. Majno, 42 - 20129 Milano

somma, che ci piacia o meno si. Forse nessuno li informa: impreparati. Mi chiedo cosa ro, valuta in cui è quotata la INFORMATIVA ABBONATI (versione “breve”):
la “neutralità” non sarà più pra- una volta c’erano le radio occi- stiano studiando e program- maggior parte delle materie pri- Ai sensi degli artt. 13 e 14 del Regolamento EU 2016/679, la società Editoriale Libero srl,
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ISSN (Testo Stampato): 1591-0420
 LiberoPensiero
Treccani lancia i poster d’artista di Utopia
■ La Treccani lancia lancia “Utopia”, una raccolta di poster d’artista che ambisce a
illustrare, gli oltre centocinquantamila lemmi del Vocabolario dell’Istituto dell’Enciclope-
dia Italiana. Per l’occasione, Treccani Arte ha invitato un gruppo di artisti a scegliere una
parola che rispecchi il proprio lavoro e pensiero e ad associare a essa un’immagine.
SCHERZI DA PONTEFICI
Parolacce e battute, i Papi insospettabili
Il turpiloquio di Benedetto XIV, Innocenzo IX che non si alzava mai dal letto, le freddure di Pio X e Pio IX
che giocava a nascondino nei giardini vaticani coi figli dei dipendenti: il lato sconosciuto dei Santi Padri
CATERINA MANIACI
■ È possibile immaginare un Papa
che sbotta usando “parolacce” di va-
rio genere, mutuate da dialetti e mo-
di di dire popolareschi, e si esprime a
tratti «come un carrettiere»? Sì, non
solo è possibile immaginarlo, ma è
esistito storicamente. Si tratta di Be-
nedetto XIV, un grande Pontefice, re-
gnante nella seconda metà del Sette-
cento, al secolo Prospero Lorenzo
Lambertini, di origini bolognesi. Sem-
bra appunto che si esprimesse spes-
so con una certa libertà e le sue - pre-
sunte - gaffes in occasioni pubbliche
o solenni facessero inorridire la Curia
romana e invece divertire molto i fe-
deli.
Si era accordato con monsignor
Teodoro Boccapaduli, che poi fu no-
minato Maestro di Camera, affinché
gli tirasse la manica ogni volta che
avesse pronunciato una parola fuori
posto. Però, all’ennesima strattonata
del suo assistente, un giorno Benedet-
to XIV non resistette e sbottò a voce
alta: «Hai rotto, Bocca-
paduli!». Il povero pre-
lato, tra le altre cose,
non essendo partico-
larmente attraente, do-
vette sorbirsi dallo
stesso Pontefice l’ap-
pellativo di «mostro di
Camera», storpiatura
evidente della sua qua-
lifica ufficiale.
Siamo ormai abitua-
ti alla presenza di pon-
tefici poco legati alle
formalità e dal linguag-
gio semplice e disin-
volto, ma una sia pur
rapida carrellata lun-
go la millenaria storia
della Chiesa dimostra che, tutto som-
mato, l’attitudine allo scherzo, alla
battuta, all’epiteto spiritoso non è so-
lo appannaggio della contemporanei-
tà o comunque legato al più recente
passato. Lo documenta un agile sag-
gio appena pubblicato dalla casa edi-
trice Fede & Cultura, scritto da Gilles
Jeanguenin, dal titolo esplicativo
Scherzi da papa. Aneddoti e curio-
sità sotto la cupola di San Pietro,
(pp.128, euro 14). Ed ecco sfilare sot-
to gli occhi del lettore una galleria di
fatti, personaggi e detti memorabili,
senza dimenticare l’amore e la passio-
ne per gli animali: dall’elefante regala-
to a Leone X e divenuto abitante mol-
to amato dei giardini vaticani, soprat-
tutto quando spruzzava d’acqua con
la proboscide i curiosi che lo circon-
davano e di cui Raffaello ci ha lascia-
to anche un ritratto, al canarino di
Pio XII, che amava ascoltare il suo
canto nei momenti liberi, gli agnellini
BENEDETTO XIV
Si era accordato con il
Maestro di Camera affinché
gli tirasse la manica ogni volta
che diceva un improperio
portati in occasione della Pasqua con
tanti pontefici si lasciavano andare a
gesti di tenerezza… E poi le parolacce
di Benedetto XIV, Innocenzo IX
che governò la Chiesa dal suo letto,
Pio IX che giocava a nascondino nei
giardini vaticani con i figli dei dipen-
denti: la cupola di San Pietro custodi-
sce arcani e segreti, ma anche molte
chiacchiere e facezie. Il saggio in que-
stione raccoglie cronologicamente
una serie di aneddoti storici che han-
no fatto spettegolare, sorridere o
“scandalizzare” i salotti dei sacri pa-
lazzi e non solo. D’altra parte, anche i
«Anna Politkovskaja, reporter per amore»
■ Domani alla Feltrinelli Duomo di Milano, alle 18.30 Lucia Tilde Ingrosso presenta per
la prima volta il suo ultimo libro “Anna Politkovskaja. Reporter per amore (Morellini
editore). L’autrice ne parla con le giornaliste Lucia Esposito e Stella Pende. Con letture di
Silvia Messa e Giulio Valentini.
PIO X
Un monsignore gli chiese:
«Chi è un papa?». E lui: «Un
cardinale che non desidera
più la morte di un papa»
papi sono uomini e, sulla Cattedra di
Pietro, si sono alternati pontefici san-
ti e altri dalla vita tormentata, come è
stato minuziosamente documentato
e raccontato. Quello che forse non è
stato messo in risalto molto frequen-
temente è il senso dell’umorismo e
della voglia di vedere il lato più buffo
e curioso della vita di cui erano prov-
visti molti dei vicari di Cristo sulla ter-
ra.
Sfogliando il saggio di Jeanguenin
appare nitida, tra le altre, la figura di
Pio X, dotato di un proverbiale senso
dell’umorismo. Viene riportato il cele-
LEONE X
Possedeva un elefante che,
nei giardini vaticani, con la
proboscide spruzzava d’acqua
i curiosi che lo circondavano
bre scambio di battute tra il pontefice
e un monsignore, il quale chiede pro-
prio a lui di definire chi sia un papa. E
Pio X risponde con un sorriso: «Un
papa è un cardinale che ha smesso di
desiderare la morte di un papa». Pas-
sato qualche anno, nel 1926 papa Pio
XI riceve un gruppo di frati francesca-
ni tedeschi che si dovranno occupare
della cucina della Santa Sede. E affer-
ma, con un misto di severità e di iro-
nia: «Vi raccomando la precisione te-
desca, vi raccomando il silenzio tede-
sco, ma non la cucina tedesca!». L’au-
tore chiosa che probabilmente papa
lunedì
17
7 marzo
2022
Un gruppo di cardinali
riunito durante una
celebrazione nella
Basilica di San Pietro.
Accanto, la copertina di
«Scherzi da papa».
sotto alcuni dei
Pontefici che l’autore,
Gilles Jeanguenin, cita
nel suo libro
Ratzinger non sarebbe stato d’accor-
do con quest’ultima raccomandazio-
ne… Ci vengono descritte anche del-
le liti condominiali in Vaticano, tra
cardinali e monsignori, con tanto di
insulti in romanesco.
A Castel Gandolfo i papi passeggia-
vano con libertà tra le vie del paese. Si
racconta che Pio IX entrasse spesso
nelle case dei paesani, nelle cucine a
sollevare i coperti delle pentole per
vedere se c’era abbastanza cibo da
cucinare. Nei giardini
vaticani oltre a passeg-
giate e meditazioni,
animali esotici o dome-
stici di varie dimensio-
ni, ci si poteva imbatte-
re in papa Giovanni
XXIII che voleva impa-
rare ad andare in bici-
cletta grazie nientedi-
meno che a Gino Barta-
li. Del resto, come vie-
ne sottolineato nel sag-
gio, diversi papi sono
stati anche dei grandi
sportivi. Si ricordano
sempre le “prodezze”
del grande Karol Woj-
tyla, pontefice e santo.
Ma anche il futuro Pio IX aveva gioca-
to alla pallacorda; Pio XI fece la scala-
ta del Monte Rosa, il giovane Pacelli,
che diventerà Pio XII, praticava l’equi-
tazione e il nuoto e Jorge Bergoglio,
oltre ad essere un tifoso di calcio, ha
giocato a basket. E a proposito di pa-
pa Francesco, ecco che conversazio-
ne avviene il 6 ottobre 2016, quando
riceve in udienza privata l’arcivesco-
vo di Canterbury Justin Welby. Nella
biblioteca del Palazzo Apostolico, ad
un certo momento, scoppiano risate
sonore. Tutti i presenti si chiedono
cosa possa aver scatenato tanta ilari-
tà. Il primate anglicano chiede a Fran-
cesco se conosce la differenza tra un
liturgista e un terrorista. Alla risposta
negativa del pontefice Welby ribatte:
«Con il terrorista si può negoziare».
Come lo definisce l’autore, un esem-
pio di autentico umorismo ecumeni-
co.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
18 lunedì SPETTACOLI
7 marzo
2022

ROBY FACCHINETTI
«I Maneskin non saranno mai come i Pooh»
Il cantante torna con “Se perdo te”e punge la band dell’anno: «Sono bravi, ma devono arrivare ai miei tremila concerti»
FRANCESCA D’ANGELO
■ Roby Facchinetti, sa come dovremmo
iniziare quest’intervista?
«No: mi dica».
Con lei che canta Uomini soli intonando
«Dio delle città, e delle immensitàààà».
«Ha ragione: quello che sta accadendo in
Ucraina è sconvolgente. Abbiamo davvero biso-
gno di un aiuto dall’Alto. Sono rimasto impres-
sionato nel vedere le immagini dei bambini,
tutta quella povera gente in fuga e gli uomini
che provavano a combattere i missili (i missili!)
con dei semplici fucili».
Teme possa scoppiare una Terza Guerra
Mondiale?
«Spero proprio di no: non dobbiamo metter-
ci allo stesso livello della Russia. Putin non è
altro che un sanguinario e ho il sospetto che
non si fermerà solo all’Ucraina. Questa situazio-
ne drammatica può però essere un’occasione
per l’Europa per dimostrare il grande potere
della democrazia. È con questa che dobbiamo
abbattere i cannoni di Putin».
Veniamo a lei. Settimana scorsa è uscito il
suo nuovo singolo Se perdo te e il 22 marzo
inizierà la tournée. Quindi finalmente la
musica riparte?
«Sì! Stavolta non vediamo semplicemente la
luce in fondo al tunnel: stiamo proprio uscen-
do fuori, da questo benedetto tunnel!».
Mi perdoni, ma non sarà fin troppo ottimi-
sta?
«Lo sono per natura ma, stavolta, sono i nu-
meri a dirlo. La vaccinazione ha fatto la differen-
za anche se, certo, ora dovremo lavorare per
liberarci dalle paure che inevitabilmente abbia-
mo interiorizzato in questi due anni. Per esem-
pio, io non riesco ancora a rinunciare alla ma-
scherina all’aperto: continuo ad avere paura».
Da bergamasco, come giudica le dichiara-
zioni di quei no vax che negano l’esistenza
dei morti per Covid?
«È orrendo! Solo delle persone cattive posso-
no sostenere tale tesi. In casa mia abbiamo avu-
to sette perdite e, in tutta Bergamo, non c’è una
famiglia che non sia stata toccata direttamente
o indirettamente dal Covid. Alcune persone
hanno deciso di denunciare i negazionisti, e
non posso che essere d’accordo con la loro scel-
ta».
I Pooh erano soliti chiudere i loro concer-
ti con Chi fermerà la musica. Eppure, alla
fine, la musica si è fermata per davvero. Co-
me valuta le misure adottate?
INIZIATIVA “UGUALI E INSIEME”
La Rai «per la parità»
aggiunge un logo in tv
■ Domani, in occasione della Giornata
Internazionale della Donna, la Rai impie-
gherà il segno dell’uguale per mettere in
evidenza la necessità di favorire la parità di
genere. «L’8 marzo, per sensibilizzare gli
utenti sull’importanza di raggiungere que-
sto traguardo di civiltà, il servizio pubblico
multimediale schiererà numerosi dei suoi
volti più conosciuti», ha affermato l’Ammi-
nistratore Delegato della Rai Carlo Fuortes.
«Grazie a un logo formato dalle due linee
orizzontali parallele che verrà aggiunto su-
gli schermi, il segno comparirà durante la
giornata in tutte le trasmissioni della Rai»,
ha continuato Fuortes. Spillette con il sim-
bolo dell’uguale verranno indossate da pro-
tagoniste e protagonisti dei programmi di
intrattenimento e informazione.
«È facile sindacare con il senno del poi. Vero
è, però, che il nostro settore è stato tra quelli
più abbandonati. All’inizio evidentemente non
era considerato una priorità, poi la categoria si
è mobilitata, ha saputo dialogare con il gover-
no e qualcosa è cambiato. I fondi però non
sono stati adeguati, così come il sistema di ero-
gazione».
Anche le sue maestranze hanno accusato
il colpo?
«Purtroppo quattro dei miei collaboratori
hanno dovuto cambiare mestiere. D’altronde,
se hai dei figli e un mutuo da pagare, i 600 euro
una tantum non ti bastano nemmeno per arri-
vare al 5 del mese».
Oggi lei ha 77 anni, 50 dei quali vissuti
con i Pooh. Ora fa il solista, certo, ma si può
davvero smettere di essere “uno dei Pooh”?
«No ed è un onore che non mi abbandonerà
mai. Vuole sapere la verità? Può accadere che
dicano: “Ma quello è Roby Facchinetti!” e l’al-
tro: “Chi, scusa?!?”. “Quello dei Pooh!”, e solo
allora capiscono chi sono». (ride, ndr)
Ma è vero che, dopo la vittoria a Sanremo
nel 1990, avevate rinunciato di andare
all’Eurovision perché non vi sentivate pron-
ti?
«Confermo, ed è l’unica cosa che non rifarei
di tutti i 50 anni di carriera con i Pooh. È stato
un errore. Al nostro posto andò Toto Cutugno,
che vinse l’Eurovision ottenendo una visibilità
pazzesca all’estero».
E dire che oggi c'è chi sta facendo carte
false per l’Eurovision 2022.
«Lo capisco: dopo la vittoria dei Maneskin i
cantanti si sono resi conto che la kermesse è
una vetrina potentissima, che regala visibilità
mondiale».
Sì, a patto però di essere bravi come i Ma-
neskin...
«Eh, lei ha ragione ma lo vada a spiegare
all’artista! (ride, ndr) I Maneskin sono molto
bravi però non credo che la band sarà in grado
di durare 50 anni, come noi Pooh, e fare gli
stessi numeri».
Perché?
«Non tanto per loro: il fatto è che i tempi oggi
sono cambiati. Noi abbiamo fatto qualcosa co-
me 3mila concerti. Difficile che facciano lo stes-
so o che la band non si sciolga prima».
Quest’anno Amadeus ha ricevuto tantissi-
me canzoni per Sanremo: tra queste c’era
anche un suo brano?
«No, guardi, non mi è proprio passato per la
capa! (ride, ndr) Sanremo al momento non è
tra i miei desideri ma sono anche un uomo che
cambia spesso idea, quindi mai dire mai».
Tra l’altro le star over70, come Orietta
Berti, Iva Zanicchi, Gianni Morandi hanno
dimostrato di essere molto più accattivanti
dei colleghi giovani. Com’è possibile?
«Noi abbiamo una cosa che non si compra
da nessuna parte: l’esperienza. Avere alle spal-
le qualcosa come 3mila concerti fa la differen-
za. Il pubblico se ne accorge e apprezza».
Sì, ma gente come Berti o Morandi riesce
addirittura a essere all’avanguardia...
«È la vocazione dell’artista: una persona non
è tale se non è creativa. Questo vuole dire sape-
re tenere il passo con i tempi e, spesso, antici-
parli. Nel caso specifico dei Pooh, noi rappre-
sentavamo anche un modello edificante di ami-
cizia, affetto e unione. A volte penso che, nel
nostro successo, il lato umano abbia perfino
prevalso sull’aspetto musicale».
Voi siete stati i primi a parlare di omoses-
sualità, peraltro in modo molto poetico, con
Pierre. Ormai invece se ne parla in continua-
zione: sono i frutti di una battaglia (vinta)
oppure sta diventando una moda?
«Non voglio leggerla come moda perché sa-
rebbe molto triste... Secondo me semplicemen-

RAI UNO RAI DUE RAI TRE CANALE 5 ITALIA UNO RETEQUATTRO LA7
6.00 RaiNews24 6.00 Olimpiadi, 6.00 RaiNews24 6.00 Prima pagina 6.15 Belli dentro 6.00 Il Mammo 6.00 Meteo - Traffico -
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Giandotti e Marco 11.10 I Fatti Vostri 10.40 Elisir 10.55 TG5 - Ore 10 Meteo.it 9.40 Hazzard “Il Duca dei 9.40 Coffee Break.
Frittella 13.00 TG2 Giorno 11.55 Meteo 3 - TG3 11.00 Forum. Condotto da 13.00 Grande Fratello VIP Duke” con Tom Wopat Condotto da Andrea
9.50 TG1 13.30 TG2 Costume e 12.25 TG3 Fuori TG Barbara Palombelli 13.15 Sport Mediaset 10.40 Carabinieri 2 Pancani
9.55 Storie Italiane. Società 12.45 Quante Storie 13.00 TG5 - Meteo.it 14.05 I Simpson “L’arresto” con 11.00 L’aria che tira.
Condotto da Eleonora 13.50 TG2 Medicina 33 13.15 Prima tv Passato e 13.40 Beautiful 15.25 The Big Bang Theory Manuela Arcuri Condotto da Myrta
Daniele 14.00 Ore 14. Condotto da Presente “Tiberio le 14.10 Una vita “L’approssimazione 11.55 TG4 - Meteo.it Merlino (Diretta)
11.55 E’ sempre Milo Infante due facce 14.45 Uomini e Donne della spedizione”“La 12.25 Il segreto 13.30 TG La7
mezzogiorno 15.00 Detto Fatto. Condotto dell’imperatore”. 16.10 Amici di Maria concitazione del 13.00 La signora in giallo 14.15 Tagadà - Tutto quanto
“Marzo pazzerello... da Bianca Guaccero Condotto da Paolo 16.40 Grande Fratello VIP fraintendimento” “New York, New fa politica. Condotto
anticipi di primavera” con Carla Gozzi, Mieli 16.50 Love Is In The Air 16.15 The Goldbergs York!” con Angela da Tiziana Panella
13.30 TG1 Jonathan Kashanian e 14.00 TG Regione - TG 17.25 Pomeriggio Cinque. “Breakfast Club” Lansbury (Diretta)
14.00 Oggi è un altro giorno. Gianpaolo Gambi Regione Meteo Condotto da Barbara 16.45 Modern Family “La 14.00 Lo sportello di Forum. 16.40 Taga Focus
Condotto da Serena 16.15 Ciclismo, Tirreno - 14.20 TG3 - Meteo 3 D’Urso pace ritrovata” “Un Condotto da Barbara 16.50 Taga-Doc. Condotto
Bortone Adriatico 2022 Crono: 14.50 Leonardo 18.45 Avanti un altro. papà è poco e due Palombelli da Tiziana Panella
15.55 Prima tv Il paradiso Lido di Camaiore - 15.00 Piazza Affari Condotto da Paolo sono troppi” 15.30 Speciale TG4 - Diario 18.15 Lie to Me “Vittime di
delle signore - Lido di Camaiore, 15.05 Speciale TG3: Ucraina Bonolis con la 17.35 Due uomini e 1/2 di guerra guerra” con Tim Roth
Daily “Quarta (1a tappa) (Diretta) 16.45 TG3 L.I.S. partecipazione di Luca “Sensi di colpa” 16.45 Delitto a Albi 19.05 Lie to Me “Una
stagione, 121a 17.25 Gocce Azzurre 16.50 Rai Parlamento TG Laurenti “E’ un piacere (Poliziesco, 2020) con testimonianza
puntata” 18.05 TG Parlamento 16.55 Aspettando Geo. 19.55 TG5 Prima Pagina conoscerti Walden Léonie Simaga, Bruno difficile” con Tim Roth
16.45 TG1 - TG1 18.10 TG2 L.I.S. - Condotto da Sveva 20.00 TG5 - Meteo.it Schmidt” Debrandt, Frédérique 20.00 TG La7
Economia - Meteo 2 Sagramola con 20.40 Striscia la Notizia - 18.20 Studio Aperto Live Kamatari. Regia di 20.35 Otto e mezzo.
Che tempo fa 18.15 Speciale TG2 Emanuele Biggi La Voce dell’Inscienza. 18.30 Meteo.it - Studio Delphine Lemoine. Condotto da Lilli
17.05 La vita in diretta. 19.00 Blue Bloods “Bugie 17.15 Geo. Condotto da Condotto da Gerry Aperto 19.00 TG4 - Meteo.it Gruber
Condotto da Alberto consentite” con Sveva Sagramola, Scotti e Francesca 19.30 C.S.I. Miami “Vittima 19.45 TG4 L’ultima ora 21.15 Chernobyl “The
Matano Donnie Wahlberg Emanuele Biggi Manzini sacrificale” 19.50 Tempesta d’amore Happiness of All
18.45 L’eredità. 19.40 The Good Doctor “Un 19.00 TG3 21.20 Prima tv Grande 20.25 N.C.I.S. “Gli scherzi 20.30 Stasera Italia Mankind” “Vichnaya
Condotto da Flavio genio silenzioso” con 19.30 TG Regione - TG Fratello VIP “6a della mente. 2a parte” 21.20 Quarta Repubblica. Pamyat” con Stellan
Insinna Freddie Highmore Regione Meteo edizione, 47a puntata 21.20 Prima tv Freedom Condotto da Nicola Skarsgård
20.00 TG1 20.30 TG2 - 20.30 20.00 Blob - Al televoto Miriana Oltre il confine “I Porro 23.30 TG La7
20.30 Soliti ignoti - 21.00 TG2 Post 20.20 Prima tv Che succ3de? Trevisan, Davide rimedi per La 0.50 Motive “Un 23.40 Otto e mezzo.
Il ritorno. Condotto da 21.20 Delitti in Paradiso 8 20.45 Prima tv Un posto al Silvestri e Jessica Sindrome del Lunedì; capolavoro nascosto” Condotto da Lilli
Amadeus “Omicidio in diretta” sole Selassie”. Condotto da Anagni e la sua con Kristin Lehman Gruber (Replica)
21.25 Prima tv Vostro Onore “Delitto a cavallo” 21.20 Prima tv PresaDiretta Alfonso Signorini Cattedrale; I laghetti 1.55 TG4 L’ultima ora - 0.20 Camera con vista
“Terza puntata” 23.35 Re-Start “Le “Ucraina, catastrofe 1.00 TG5 - Notte - sotto il Colosseo, a Notte (Repl.)
“Quarta puntata” conseguenze umanitaria”. Condotto Meteo.it Roma “. Condotto da 2.20 Fratello homo sorella 0.50 L’aria che tira.
con Stefano Accorsi economiche della da Riccardo Iacona 1.35 Striscia la Notizia - Roberto Giacobbo bona (Nel Boccaccio Condotto da Myrta
23.30 Prima tv Vie delle guerra russo-ucraina”. 23.20 La Versione di Fiorella La Voce dell’Inscienza. 23.45 Tiki Taka - La superproibito) Merlino (Replica)
Storie. Condotto Condotto da “Ospiti Litfiba e Paola Condotto da Gerry Repubblica del (Commedia, 1972) con 2.45 Tagadà - Tutto quanto
da Giorgia Annalisa Bruchi Minaccioni”. Condotto Scotti e Francesca Pallone Krista Nell, Sergio fa politica. Condotto
Cardinaletti 1.10 I lunatici (Dir.) da Fiorella Mannoia Manzini 2.00 Studio Aperto - Leonardi. Regia di da Tiziana Panella
0.45 S’è fatta notte 2.00 Gocce Azzurre 0.00 TG3 Linea notte 2.00 Uomini e Donne La Giornata Mario Sequi (Replica)
 SPETTACOLI lunedì
19
7 marzo
2022

Roby Facchinetti, all’anagrafe Camillo Lorenzo

Ferdinando Facchinetti, è nato a Bergamo il 1º
maggio 1944. Per 50 anni è stato tastierista e
La tv di Carbone.... Cosa c’è stasera
voce dei Pooh. Il primo approccio con la musica
avviene all’età di 4 anni quando, a orecchio, FILM bardamenti di centrali nucleari hanno spin-
comincia a suonare un’armonica a bocca. to prevedibilmente i programmisti de La 7
Seguono lo studio della fisarmonica a 8 anni e LA BATTAGLIA DI ALAMO a rispolverare questo sceneggiato andato
del pianoforte a 10. A 11 anni inizia a comporre RAI MOVIE ORE 21.10 in onda la prima volta pochi anni fa. La
i primi brani, attitudine che lo porterà a far Con John Wayne, Richard Widmark e Lau- produzione è americana e pure il cast (tra
parte di numerosi complessi degli Anni 50 e 60 rence Harvey. Regia di John Wayne. produ- gli interpreti Jarred Harris, il Moriarty degli
zione USA 1960. Durata: 3 ore e 12 minuti ultimi Sherlock Holmes). Davvero molto al-
Monumento cinematografico edificato da ta la qualità del prodotto (checchè ne ab-
te se ne parla di più perché finalmente l’omo- John Wayne per celebrare il primo glorio-
sessualità è considerata normale. Nel 1977, bian detto i russi). Molto spazio alla su-
quando cantammo Pierre, era invece una paro- so capitolo della storia del West: la difesa spense (con gli atti di eroismo degli operai
la proibita. Mi piace pensare che, nel nostro di Fort Alamo nel Texas. 185 texani contro di Chenobyl) e anche agli spiegoni sulle
piccolo, abbiamo fatto la differenza come 4mila messicani. Finì ovviamente in un ragioni del disastro (incuria e anche colpe-
Pooh». massacro. Che però passò immediatamen- voli omertà).
Senta, ma lei non pensa mai: «A 80 anni te alla leggenda (i texani che qualche setti-
mollo»? mana dopo sbaragliarono i quattromila del DOCUMENTI
«Nemmeno per sogno! Come disse una volta generale Santa Ana anda-
anche Red, voglio schiattare sul palco! Il fatto è SCIARADA IL CIRCOLO
rono alla carica gridando DELLE PAROLE
che la musica è una cosa bellissima... e mi paga- «Alamo»). Wayne è Davy
no pure per farla! (ride, ndr) Inoltre è uno di RAI 5 ORE 21.15
Crockett e Richard Wid- Il centenario della nascita
quei mestieri dove non esiste un’età pensiona- mark l’altrettanto leggen-
bile». di Pier Paolo Pasolini ha
Beh, ma sarà faticoso reggere il palco, lo dario Jim Bowie. Durante dato ovviamente il via a
stress dei concerti, cantare fino a notte fon- la lavorazione i due litiga- tante rievocazioni sulla vi-
da… rono in continuazione e di ta e le opere dello scritto-
«Mi creda: la musica è come una droga. Non brutto. Il grande John re-regista friulano. Il pro-
sa quante volte avevo la febbre, o mal di testa, Ford si offrì di girare tutte gramma di stasera su
prima dei concerti ma, una volta salito sul pal- le scene di Widmark. For- Rai5 rievoca la giovinezza
co, mi passava tutto». se è per questo che «La
Di certo, lei ha spaziato anche molto: ol- del personaggio (raccon-
battaglia di Alamo» è ve- tato dal cugino Nico Naldi-
tre alla musica, l’abbiamo vista giudice a nuto così bene.
The voice senior, e poi guest star in The fac- ni) e la morte del fratello, partigiano cattoli-
chinettis. Prossima tappa? SPORT co ucciso da uno spietato commando co-
«Mi concentro sul tour Symphony, che parte munista.
il 22 marzo dalla mia Bergamo. Inoltre sto lavo- TIRRENO-ADRIATICO
rando su un’opera, di due ore, ispirata a Parsi- RAIDUE ORE 15.15 ATTUALITÀ
fal». Sta arrivando la primavera e con essa tor- PRESA DIRETTA
Non è però che la vedremo all’Isola dei nano le grandi classiche del ciclismo su RAITRE ORE 21.20
famosi, magari insieme ai Cugini di campa- strada. Su Raidue a partire dalle 15.15 si Riccardo Iacona oggi si scatena contro i
gna? corre la celebre Tirreno-Adriatico. Su Euro-
«Può stare tranquilla e dormire serena: mai “banditi digitali”, gli hackers che entrano
sport dalle 14.15 i francesi rispondono con nei files delle società private e degli enti
nella vita! (ride, ndr) Il Grande fratello e L’isola la Nizza-Parigi.
dei famosi non fanno per me». pubblici per poi chiedere un riscatto. Chi
Ultima domanda, d’obbligo: in futuro po- SERIE TV sono, da dove vengono questi gangster
trebbe esserci una nuova reunion dei cybernetici? E come riescono a eludere i
Pooh? CHERNOBYL controlli?
«No. Senza Stefano d’Orazio e Valerio Negri- LA 7 ORE 21.15
ni, poi, non avrebbe senso...». La guerra in Ucraina e i recentissimi bom- © RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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20
lunedì
7 marzo
2022
Aveva 76 anni
Addio a Pino Wilson,
capitano della Lazio
campione d’Italia ’74
NAPOLI
MILAN
RETI: 4' st Giroud.
NAPOLI (4-2-3-1): Ospina; Di Lorenzo, Rrahmani,
Koulibaly, Mario Rui; Fabian Ruiz (31' st Mertens),
Lobotka (36' st Anguissa); Politano (22' st Ounas),
Zielinski (36' st Lozano), Insigne (22' st Elmas);
Osimhen. All. Spalletti.
MILAN (4-2-3-1): Maignan; Calabria (35' st
Florenzi), Kalulu, Tomori, Hernandez; Tonali (23' st
Krunic), Bennacer; Messias (35' st Saelemaekers),
Kessié, Leao (44' st Ibrahimovic); Giroud (23' st
Rebic). All. Pioli.
ARBITRO: Orsato.
NOTE: ammoniti Koulibaly, Rrahmani, Giroud,
Osimhen, Hernandez, Maignan.
Commento
Il Diavolo
è “squadra”
FABRIZIO BIASIN
■ Imagine cantata a squar-
ciagola da tutto il “Marado-
na” prima di Napoli-Milan
fa venire i brividi, inutile spie-
gare perché. Al resto ci pen-
sano le due squadre, capaci
di mettere sul prato un’inten-
sità davvero non indifferente
ma, almeno nel primo tem-
po, assai poco produttiva.
Parliamoci chiaro: non s’è vi-
sto un tiro (forse mezzo), al
limite solo l’arbitro Orsato
che, come spesso gli capita,
ha scelto di essere assoluto
protagonista del match (si è
rifatto strada facendo, va det-
to).
Nel secondo tempo però
cambia tutto, la squadra di
Pioli prende campo, segna
con Giroud, crea altre occa-
sioni, si merita i tre punti e
lancia un messaggio assai
chiaro: chi sottovaluta i ros-
soneri (molti, anche tra i me-
dia) commette un grave erro-
re. I rossoneri sono nelle par-
ti altissime della classifica da
due anni esatti e davvero
non può essere un caso: for-
se non sono i più tecnici del-
la serie A, forse non hanno le
individualità dei loro avver-
sari, ma dimostrano una vol-
ta di più di essere la squadra
più “squadra” e non è poco.
Difficile, anzi, impossibile di-
re se tale unità d’intenti ba-
sterà ai rossoneri per conqui-
stare il tricolor (l’Inter ha pur
sempre una partita da recu-
perare), ma il successo di ieri
è sufficiente per certificare
un fatto: chi snobba il Milan
non ha capito una fava.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LiberoSport
■ Era semplicemente una leg-
genda: mai al centro dell’atten-
che ci lega è eterna». Così il pro-
filo twitter ufficiale della Lazio
ruolo del libero in chiave moderna, attento
a difendere ma anche ad impostare l’azio-
zione, umilissimo, ma una leg- ha voluto ricordare il suo ex gio- ne.
genda. Era, banalmente, il cuo-
re pulsante del popolo laziale.
catore.
Wilson giocò nella Lazio dal
Pedina importante della cosiddetta “ban-
da Maestrelli”, caratterizzò quel gruppo di
Se n’è andato Giuseppe “Pino”
Wilson, capitano della Lazio
1969 al 1980, dodici anni infra-
mezzati da un’esperienza nel
giocatori parecchio chiacchierati e capaci di
prestazioni straordinarie, così tanto da la-
campione d’Italia nel 1974, ave-
va 76 anni e se l’è portato via
1978 con i Cosmos di New
York. Con il club capitolino ha
sciare un segno indelebile nel calcio Anni
70. Dopo Re Cecconi, Chinaglia e Maestrelli
un ictus nella notte tra sabato e collezionato 324 partite e 6 gol. anche Wilson se n’è andato anzitempo. Ver-
domenica. «Insieme, siamo diventati Cam- Difensore allo stesso tempo elegante e grin- rà seppellito nel cimitero di Prima Porta a
pioni. Ciao Pino, nostro Capitano, la storia toso, fu tra i primissimi ad interpretare il Roma, dove già riposa Chinaglia.
0
1
L’esultanza di Giroud al
“Maradona” (LaPresse)
SERIE A
AL “MARADONA” 0-1 E VETTA SOLITARIA VENERDÌ
28ª GIORNATA
Inter - Salernitana
Milan da scudetto
5-0
SABATO
Udinese - Sampdoria
2-1
Roma - Atalanta
1-0
Cagliari - Lazio
Fondamentale vittoria dei rossoneri a Napoli, decisiva la rete di Giroud a inizio ripresa 0-3
Pioli spegne l’entusiasmo di Spalletti e ri-sorpassa l’Inter (che ha una partita in meno) IERI
Genoa - Empoli
0-0
CLAUDIO SAVELLI rettore di gara che più “inglese” non si brio, dove una giocata fuori dal contesto
può, se è vero che le migliori occasioni tattico può indirizzare il tabellino e il de- Bologna - Torino
■ Tra Napoli e Milan l'equilibrio è qua- del primo tempo sono due rigori dubbi stino. Giocata che, secondo le statistiche, 0-0
si perfetto come recita la classifica. Quel che il direttore di gara non concede. Epi- può essere un tiro da fuori area visto che Fiorentina - Verona
“quasi” è dovuto all'unico giocatore dei sodi simili, uno per ogni area di rigore. Il le due contendenti sono quelle che con- 1-1
ventidue titolari ad aver vinto Mondiali e primo vede Bennacer disarcionato da tano più reti dalla distanza (10 a 9). Eure- Venezia - Sassuolo
Champions League, e quindi abituato un colpetto di anca e ginocchio di Kouli- ka, più o meno: la conclusione dal limite
1-4
ad annusare i momenti decisivi e a pie- baly, che però frena per evitare il tocco. Il di Calabria in avvio di ripresa non è delle
garli al proprio volere. Trattasi di Olivier secondo, invece, è un tocco di Tomori migliori ma diventa un assist per Giroud Juventus - Spezia
Giroud. Colui che segnò i due gol nel sulla scarpa di Osimhen che scorre sulla che apre il piattone d'istinto e beffa Ospi- 1-0
derby che ha cambiato il finale di stagio- linea di fondo. Sono due rigori per un na. Zero a uno e Napoli chiamato ad una Napoli - Milan
ne. Al francese basta un tiro sporco di arbitro fiscale, non lo sono per uno co- reazione che assomiglia ad una prova di 0-1
Calabria (e un movimento d'antologia me Orsato: quantomeno si può applaudi- maturità definitiva. LA CLASSIFICA Pt. G
dell'attaccante, necessario per evitare il re all'uniformità di giudizio. Prova fallita. Mentre Spalletti chiede MILAN 60 28
fuorigioco) per inventare il tocco che va- calma ai suoi e una risalita del campo INTER 58 27
le l'1-0 in favore del Milan e quei fonda- NERVOSISMO LATENTE attraverso il fraseggio, il Napoli si fa pren- NAPOLI 57 28
mentali tre punti che dirottano la lot- dere dall'ansia della rimonta e affretta le JUVENTUS 53 28
ATALANTA 47 27
ta-scudetto verso Milano. Anche perché Sono però episodi che scatenano il ner- giocate, snaturandosi e offrendo il fianco ROMA 47 28
il Napoli fallisce la gara della svolta, quel- vosismo latente degli allenatori, che san- a contro-attacchi del Milan, che negli LAZIO 46 28
la che, secondo Spalletti, avrebbe dovu- no di giocarsi più di una partita ma l'oc- spazi va a nozze. Non ci va, ma il gol di FIORENTINA 43 27
to consegnare i giocatori alla leggenda, o casione per lo scudetto che cambiereb- Giroud basta e avanza per scavalcare l'In- VERONA 41 28
perlomeno ad uno sprint finale con il be le loro carriere. Viene ammonito pre- ter e lasciare il Napoli a -3. Si viaggia sul SASSUOLO 39 28
TORINO 34 27
vento in poppa: vento che ora è dalla sto Pioli ed è richiamato all'ordine Spal- filo e si guarda al calendario: prossimo BOLOGNA 33 27
parte del Milan, a +2 sull'Inter che ha letti, a riprova della tensione che regna turno Verona-Napoli e Milan-Empoli EMPOLI 32 28
una gara in meno ma gli scontri diretti a sovrana ai confini del terreno di gioco e, mentre l'Inter farà visita al Torino. L'im- UDINESE 29 26
sfavore. per osmosi, al suo interno. In campo, l'in- pegno più facile, anche per via del fatto- SAMPDORIA 26 28
L'intensità è alta, di quelle che si vedo- tensità è alta ma le occasioni latitano. re-campo, è quello dei rossoneri, che do- SPEZIA 26 28
CAGLIARI 25 28
no in poche occasioni e, soprattutto, non Nessuno stappa la partita e, dopo la sfu- vranno dimostrarsi all'altezza delle rin- VENEZIA 22 27
negli scontri direttissimi come quello del riata della prima mezz'ora, il ritmo cala. novate ambizioni post-Maradona. GENOA 18 28
Maradona. La favorisce anche Orsato, di- Si entra nella fase in cui si accetta l'equili- © RIPRODUZIONE RISERVATA SALERNITANA 15 26
 Campionato sospeso
In Messico
botte e feriti
alla partita
FIORENTINA
VERONA
RETI: 10’ pt Piatek, 20’ pt Caprari (rig).
FIORENTINA (4-3-3): Terracciano 6.5; Venuti 5.5, Milenkovic
5, Igor 6, Biraghi 5.5; Castrovilli 5.5, Torreira 6 (31’st Amrabat
sv), Maleh 5 (1’st Duncan 6.5); Ikonè 5 (1’st Callejon 6), Piatek
6 (26’ N.Gonzalez 5.5), Saponara 5.5 (1’st R.Sottil 5.5). All.
Italiano.
VERONA (3-4-1-2): Montipò 6; Casale 6, Gunter 6,
Ceccherini 6.5; Faraoni 6 (42’st Sutalo sv), Tameze 6, Ilic 6,
Lazovic 6 (16’st Depaoli 6); Caprari 6.5, Simeone 5.5,
Lasagna 5.5 (23’st Bessa 6). All. Tudor.
ARBITRO: Manganiello.
NOTE: ammoniti Italiano, Gunter, Simeone, Ceccherini, Bessa.
Insigne e Politano Turbo Hernandez,
sono dei fantasmi Calabria decisivo
NAPOLI 4-2-3-1
OSPINA 6.5: a gioco fermo, prodezza su Mes-
sias. Quest'anno infonde sicurezza come forse
al Napoli non ha mai fatto.
DI LORENZO 6.5: tiene botta su Leao, che non
tiene botta su di lui. È l'uomo in più in fase
offensiva.
RRAHMANI 5.5: Koulibaly esce forte, lui gli co-
pre le spalle. Rimedia l'ammonizione che lo limi-
ta.
KOULIBALY 5.5: spesso in ritardo negli anticipi,
cosa non da lui. Vedi l'ammonizione per l'inter-
vento tardivo su Giroud. La sua linea è lenta ad
aggredire Calabria sul gol subito.
MARIO RUI 6: partita di sofferenza perché il
Milan lancia lungo nella sua zona, obbligandolo
a numerosi colpi di testa, non il suo forte. Ma
regge.
FABIAN RUIZ 5.5: spazia in orizzontale, raddop-
piando nella zona di Di Lorenzo. La regia però è
opaca (dal 31' st Mertens 6).
LOBOTKA 5.5: ha più spazio del compagno di
reparto ma non lo sfrutta. Un po' pigro, lento, e i
passaggi sono spesso elementari (dal 36' st
Anguissa sv).
POLITANO 5: luce intermittente. Dopo un avvio
brillante, sbaglia parecchie scelte. Era l'uomo
della differenza visto lo spazio alle spalle di
Theo (dal 22' Ounas 5.5).
ZIELINSKI 5: più croce che delizia stavolta. Non
si fa vedere. In queste partite, servirebbe come
il pane (dal 36' st Lozano sv).
INSIGNE 4.5: fuori dal gioco. Nella sua ultima
sfida-scudetto, lecito aspettarsi molto di più (dal
22' st Elmas 5.5).
OSIMHEN 6.5: incontro e in profondità, in area e
lontano da essa, lotta ovunque e contro chiun-
que. Attaccante totale.
■ Delirio in Messico durante Que-
retaro-Atlas (Torneo Clausura), ga-
ra sospesa dopo le scene di violen-
za iniziate sugli spalti e proseguite
dentro lo stadio Corregidora. Scon-
tri duri, con almeno 22 feriti (in un
primo momento si era parlato di al-
cuni morti, notizia non conferma-
ta). Il campionato è stato sospeso.
1 GENOA
1 EMPOLI
GENOA (4-2-3-1): Sirigu 6.5; Hefti 6, Maksimovic 6.5,
Oestigard 6, Vasquez 5.5; Sturaro 6, Badelj 6;
Gudmundsson 6, Melegoni 6.5 (17’ st Rovella 6), Portanova
6.5 (17’ st Amiri 6); Yeboah 5.5 (11’ st Destro 6). All.
Blessin.
EMPOLI (4-3-2-1): Vicario 7; Stojanovic 6, Romagnoli 6.5,
Luperto 6, Parisi 6; Benassi 5.5 (17’ st Bandinelli 6.5),
Asllani 6 (28’ st Tonelli 6), Zurkowski 6 (28’ st Stulac 6);
Bajrami 6 (17’ st Henderson 5.5), Verre 5.5 (7’ st La Mantia
5.5); Pinamonti 5. All. Andreazzoli.
ARBITRO: Aureliano.
NOTE: ammoniti Blessin, Sturaro, Verre, Luperto, Yeboah,
Portanova, Bandinelli, Rovella.
MILAN 4-2-3-1
MAIGNAN 6.5: preciso nelle uscite. Con i
piedi è il primo regista: millimetrici i lanci per
Messias nella zona di Mario Rui.
CALABRIA 7: pedina Insigne, non gli conce-
de mai mezzo metro per la giocata. Il suo tiro
sporco diventa assist per Giroud (dal 35’ st
Florenzi sv).
KALULU 6.5: non si nota perché non sbaglia.
Continua a stupire da centrale, o forse non
stupisce più.
TOMORI 6.5: qualche disimpegno approssi-
mativo dovuto alla fatica: domare questo Osi-
mhen non è cosa semplice. Ci riesce.
HERNANDEZ 6.5: nulla di decisivo ma ogni
sprint apre lo schieramento del Napoli come
fosse burro, almeno fino alla linea difensiva.
TONALI 5.5: sotto il suo livello stagionale per
un tempo, infatti Pioli rinuncia a lui nel finale
(dal 23' st Krunic 6).
BENNACER 6.5: ritmo, intensità e pulizia nel-
le giocate. Si scambia con Kessié per rifinire
l'azione sulla trequarti.
MESSIAS 6: parte bene, mettendo in difficol-
tà Rui. Poi si dedica alla fase difensiva più
che a quella offensiva (dal 35' st Saelemae-
kers sv).
KESSIÉ 6: dà fisicità e sporca l'avvio di azio-
ne partenopeo, ma quando la squadra è in
possesso non fa la differenza.
LEAO 6.5: nel primo tempo fa più male al
Napoli quando trasloca sulla fascia opposta
alla sua. Nella ripresa, punge.
GIROUD 7: rimedia un bel buco sulla caviglia
dai tacchetti di Koulibaly, fatica, zoppica, lot-
ta e alla fine incassa il premio: 1-0 da nove
d'area (dal 23' st Rebic 6).
C.S.
Premier League ■ Il gol dell’ex (Sancho) non basta
allo United: il City stravince il derby
lunedì
21
di Manchester 4-1 e consolida il pri-
Dominio City: mato in Premier. Ronaldo, fermato 7 marzo
2022
da un problema all’anca, non c’è,
4-1 nel derby Guardiola trionfa grazie alle dop-
piette di De Bruyne e Mahrez. Per i
all’United Red Devils quarta gara senza vitto-
rie nelle ultime sei in campionato.
0 BOLOGNA 0 VENEZIA 1
0 TORINO 0 SASSUOLO 4
BOLOGNA (3-4-3): Skorupski 7; Soumaoro 6, Medel 6.5 RETI: 2’ pt Raspadori, 17’ pt Berardi (rig), 29’ pt Scamacca (rig), 34’
(36’st Binks sv), Theate 6 (36’st Mbaye sv); De Silvestri 6 pt Henry, 26’ st Berardi (rig).
(15’st Dijks 6), Schouten 5.5, Svanberg 6, Hickey 6;
Orsolini 6, Barrow 5.5 (31’st Falcinelli 6), Sansone 6 (15’st VENEZIA (4-3-3): Romero 5; Mateju 6, Svoboda 4.5, Ceccaroni
Soriano 6). All. Mihajlovic. 5.5, Haps 5.5; Kiyine 5 (19’ st Ampadu 6), Vacca 5.5 (30’ st
Tessmann sv), Fiordilino 5.5; Aramu 4.5 (41’ st Sigurdsson sv),
TORINO (3-4-2-1): Berisha 6; Djidji 6.5, Bremer 6, Henry 6.5 (30’ st Nsame 6), Okereke 6 (41’ st Nani sv). All. Zanetti.
Rodriguez 5.5; Singo 6.5, Ricci 6, Mandragora 6, Vojvoda
6; Pobega 5.5, Brekalo 6; Belotti 5.5 (40’st Sanabria sv). SASSUOLO (4-2-3-1): Consigli 7; Muldur 6 (37’ st Ruan sv), Ayhan
All. Juric. 5.5, Ferrari 7, Kyriakopoulos 6; Frattesi 6 (37’ st Harroui 6),
Henrique 6; Berardi 7.5 (45’st Magnanelli sv), Raspadori 7, Traorè
ARBITRO: Massimi. 6.5 (45’ st Ceide sv); Scamacca 7 (27’ st Defrel 6). All. Dionisi.
NOTE: ammoniti Schouten, Pobega, Theate, Ricci, Medel, ARBITRO: Pairetto.
Rodriguez.
NOTE: ammoniti Aramu, Fiordilino, Vacca, Scamacca, Svoboda.
Espulso Zanetti al 38’ st per proteste.
SPEZIA BATTUTO 1-0
Modello Juve: soffre e vince
Gol di Morata, poi la resistenza. Allegri: «Ci servono successi così»
FEDERICO STRUMOLO
■ Che non sia la squadra più spet-
tacolare del campionato ormai è
chiaro a tutti, ma la Juventus dimo-
stra di essere sempre più matura. I
bianconeri battono
1-0 lo Spezia all’Al- JUVENTUS 1
lianz Stadium, muo- SPEZIA 0
vendo un importante RETI: 21’ pt Morata.
passo in avanti nella
corsa Champions. La JUVENTUS (3-5-2): Szczesny; Danilo,
De Ligt, Rugani; Cuadrado, Locatelli,
Vecchia Signora, infat- Arthur, Rabiot, Pellegrini (18’ st
ti, si porta a 6 punti di Bernardeschi); Vlahovic (40’ st Kean),
Morata. All. Allegri.
vantaggio sul quinto
posto dell’Atalanta Nikolaou,(4-4-2):
SPEZIA Provedel; Ferrer,
Erlic, Reca; Verde, Bastoni,
(sconfitta ieri dalla Ro- Maggiore (31’ st Bourabia), Gyasi;
ma), che dovràperò re- Agudelo, Manaj (31’ st Kovalenko). All.
cuperare la gara con- Thiago Motta.
tro il Torino. ARBITRO: Forneau.
Una vittoria alla por- NOTE: amm. Erlic, Vlahovic, Pellegrini,
tata sulla carta, per la Bourabia.
differenza di organico
delle due squadre (nonostante lo
Spezia, in questo campionato, aves-
se già vinto in casa di Napoli, 1-0, e
Milan, 2-1), ma affatto scontata per
la solita emergenza infortuni che de-
ve fronteggiare Allegri. Il tecnico, in-
fatti, fa i conti con nove assenze (l’ul- Vlahovic, Locatelli, Morata: i 3 protagonisti del gol festeggiano sul prato dell’Allianz (LaP)
timo a dare forfait è Dybala, per un
nuovo problema al flessore) e deci-
de di sperimentare, mandando in
campo una Juve ibrida, che impo-
sta con la retroguardia a 3, ma difen-
Szczesny c’è, Provedel flop,
de con la linea a 4. Nel primo tem-
po i bianconeri fanno la partita, ma
Vlahovic meno Erlic gigante
senza prendersi rischi e aspettando
il momento giusto per colpire. L’oc- JUVE 3-5-2 SPEZIA 4-4-2
casione arriva alla metà del primo SZCZESNY 6.5: bravissimo su Agudelo, atten- PROVEDEL 5: innesca l’azione del gol di Mora-
tempo, quando Provedel sbaglia il to su Gyasi. ta sbagliando il rinvio. Prova a rifarsi con un
rinvio, aprendo il campo agli avver- DANILO 6: ordinato e utile in impostazione. ottimo intervento su Cuadrado, ma non può
sari, che sono bravissimi e arrivano DE LIGT 5.5: qualche rischio di troppo nel bastare.
in porta con un’ottima combinazio- finale. FERRER 6.5: tra i più intraprendenti dei suoi,
ne tra Vlahovic, Locatelli e Morata. RUGANI 5.5: a volte va in affanno. prova anche una conclusione, con poche spe-
Lo spagnolo segna, ritrovando un CUADRADO 6.5: nel primo tempo è un perico- ranze di realizzazione.
gol che mancava in campionato ad- lo costante per la difesa di Thiago Motta. NIKOLAOU 6.5: mette una pezza dove può.
dirittura dal 18 dicembre (nel 2-0 Quando prova a segnare, Provedel c’è. ERLIC 7: bravissimo su Vlahovic.
sul Bologna). La ripresa è diversa, LOCATELLI 6.5: l’assist per Morata corona RECA 5.5: soffre in fase difensiva, mai propo-
dato che la squadra di Thiago Mot- un’ottima prestazione in entrambe le fasi. sitivo in avanti.
ta reagisce e sfiora il pari in più occa- ARTHUR 6: detta i tempi davanti alla difesa, VERDE 6: ci prova, ma gli manca qualità
sioni (la più ghiotta è per Agudelo: anche se pare finire la benzina nella ripresa. nell’ultima giocata.
Szczesny c’è), ma la Juve resiste fi- RABIOT 6: la corsa non manca mai. Va in BASTONI 6.5: dà ritmo alla mediana. In più, è
no alla fine. sofferenza quando lo Spezia aumenta la pres- bravo a chiudere le linee di passaggio avversa-
Allegri («Per arrivare a vincere la sione. rie.
squadra ha bisogno di successi sof- PELLEGRINI 5.5: inoffensivo con la palla tra i MAGGIORE 6: si impegna in entrambe le fasi
ferti»), dunque, può sorridere, an- piedi (dal 18’ st Bernardeschi 6: un giallo che (dal 31’ st Bourabia 6).
che perché i 3 punti con lo Spezia gli farà saltare la Sampdoria). GYASI 5.5: ha un’occasione di testa, ma non
(che resta a +4 sulla zona retroces- VLAHOVIC 6: questa volta non segna, ma riesce a dare forza alla conclusione.
sione) gli permettono di festeggiare mette comunque lo zampino nell’azione del AGUDELO 5.5: i movimenti tra le linee non
il 14° risultato utile di fila in campio- gol (dal 40’ st Kean sv). mancano. Fallisce, però, la palla del pareggio
nato (9 vittorie e 5 pareggi; l’ultimo MORATA 7: mostra quella freddezza che nel finale.
ko il 27 novembre, 0-1 con l’Atalan- spesso gli è mancata per battere Provedel e MANAJ 5.5: non ha molte occasioni per se-
ta). Per arrivare a 15 tocca resistere regalare i 3 punti ad Allegri. Ora sono 6 i suoi gnare e non riesce a sfruttare i pochi palloni a
alla Samp, sabato a Genova. centri in serie A. disposizione (dal 31’ st Kovalenko 6).
© RIPRODUZIONE RISERVATA
22 lunedì 7 marzo 2022

Anna Falchi
testimonial
Nuovarredo

presenti in:
LOMBARDIA | TOSCANA | LAZIO | PUGLIA | BASILICATA

nuovarredo.it
 SPORT lunedì
23
7 marzo
2022

Enea Bastianini sul podio del

Gp del Qatar insieme a Nadia
Gresini, vedova di Fausto. Per il
pilota Ducati si tratta della 1ª
vittoria in MotoGp. A sinistra
Celestino Vietti, vincitore in
Moto2, a destra Andrea Migno,
1° in Moto3 (LaP)

TRIS ITALIA IN QATAR!

segue dalla prima
ROBERTO BALESTRACCI
(...) del Team Gresini, grazie
ad una strategia vincente. Un
trionfo arrivato nel segno di
Fausto, scomparso l’anno scor-
so per Covid. La scena più
commovente arriva però sul
podio quando Enea, dopo la
premiazione, abbraccia e fe-
steggia con la maglia di Fau-
sto, Nadia Padovani. «È un’in-
credibile emozione  - dice a fi-
ne gara - ho spinto sin dal via,
ma la cosa più importante è
che ho cercato di risparmiare
le gomme (tattica vincente vi-
ste le mescole più morbide de-
gli avversari, ndr). Quando ho
passato Pol Espargaro, lui ha
recuperato ma ho capito che
dovevo provare a vincere in
tutti i modi. Lui è andato largo
e lì ce l’ho fatta. È difficile parla-
re, questa vittoria la dedico a
Fausto perché “ci” e “mi” ha
spinto tanto dal cielo. È un mo-
mento fantastico per il team.
Abbiamo pianto tutti e sono fe-
lice anche per la mia famiglia a
casa, ringrazio tutti».
MALE PECCO
Assente (quasi) ingiustifica-
to Pecco Bagnaia. Tutti lo
aspettavano come detto ma il
ducatista non comincia affatto
bene la sua stagione forse accu-
sando troppo le pressioni accu-
mulate dal finale di stagione
scorso fino ad ora. Su un circui-
to per tradizione favorevole al-
la Ducati e al suo motore, Pec-
co, dopo una brutta qualifica
(nono al via), sbaglia la stacca-
ta alla fine del rettilineo inizia-
le al 12° giro e stende il pole
man Martin, chiudendo così
con 0 punti la prima uscita sta-
gionale.
Quarto posto, a pochi passi
dal podio, per l’Aprilia di Aleix
Espargaro che dopo la gara in-
fatti, mastica un po’ amaro:
«Ho 32 anni ed ora è un po’
Bastianini nel nome di Gresini
Vittorie per la Ducati in MotoGp, Vietti in Moto2, Migno in Moto3. Enea: «È per Fausto»
tardi, ma con questa moto mi
posso divertire. Ho perso trop-
po tempo all’inizio altrimenti
potevo chiudere secondo o ter-
zo». Al traguardo il francese
precede comunque Marc Mar-
quez che comincia ad accumu-
lare punti pesanti in ottima
mondiale. Nonostante un fee-
ling non ancora al 100% con la
nuova moto, il numero 93 del-
la Honda chiude davanti al
campione del mondo in cari-
ca, Quartararo. Il pilota della
Yamaha, lamentatosi tutto il
weekend per il poco feeling
con la moto, ha subito anche il
sorpasso di Johann Zarco al fo-
tofinish, con il connazionale
della Pramac che gli ha sfilato
l’ottava posizione.
Weekend nerissimo anche
per l’altro pilota Yamaha, Mor-
bidelli. L’azzurro chiude 11esi-
mo e commenta così: «È stata
una gara difficile. Abbiamo fati-
cato questo fine settimana. Par-
lando della mia gara, ho avuto
una partenza davvero brutta.
Non sono stato abbastanza fur-
bo nel compiere le manovre
giuste nei primi giri, e ho perso
molto tempo».
Se la giornata però è stata
emozionate per il primo suc-
cesso di Bastianini e il contem-
poraneo ricordo di Gresini, la
vittoria di Enea regala all’Italia
un altro storico traguardo.
Con la vittoria della Ducati del
Sci in Svizzera
La Brignone
seconda
in gigante
■ Strepitosa Federica
Brignone. In gigante dise-
gna una seconda man-
che spettacolare e chiu-
de il fine settimana di
Lenzerheide con un 2°
posto. Davvero niente
male per la fresca vincitri-
ce della coppa del mon-
do di specialità in Su-
perG (la terza in carriera
dopo quelle di gigante e
combinata). Quinta do-
po la prima manche, la
Brignone è arrivata al tra-
guardo con 95 centesimi
di vantaggio sulla Gisin,
abbastanza per mettere
in cascina il 48° podio in
carriera. Vittoria per la
francese Worley, terza la
Hector.
In testa alla Coppa del
Mondo ancora Mikaela
Shiffrin con 1156 punti,
poi Vlhova (1039) e Bri-
gnone (931). In quella di
gigante la Hector (522)
primeggia davanti alla
Worley (467). Le donne
si trasferiscono ad Are
per un gigante e uno sla-
lom prima delle finali di
Courchevel.
Team Gresini, infatti, si com-
pleta un Triplete tutto italiano
dopo le vittorie in Moto3 e Mo-
to2 di Migno e Vietti (primi da-
vanti a Garcia e Canet).
L’ultima volta che era acca-
duta una tripletta tutta italiana
era il settembre del 2018 quan-
do a Misano Dalla Porta, Ba-
gnaia e Dovizioso vinsero ri-
spettivamente in Moto3, Mo-
to2 e MotoGp. In totale, tre vit-
torie azzurre in tutte e tre le
classi, sono quattro: nel 2017
al Mugello con Migno, Pasini e
Dovizioso. E poi, il più lonta-
no, nel 2008 con Rossi, Simon-
celli e Corsi. Il motomondiale
torna tra 2 settimane con il Gp
dell’Indonesia.
LE CLASSIFICHE
Classifica piloti MotoGp:
Bastianini 25; Binder B 20;
Espargaro P 16; Espargaro A.
13; Marquez M. 11; Mir 10;
Rins 9; Zarco 8; Quartararo 7;
Nakagami 6; Morbidelli 5; Vi-
nales 4; Marini 3; Dovizioso 2;
Gardner 1; Binder D; Di Gian-
nantonio; Fernandez; Bezzec-
chi; Mille; Marquez A; Oilvei-
ra; Bagnaia; Martin 0.
Classifica piloti Moto2:
Vietti 25; Canet 20; Lowes 16;
Fenandez 13; Arborino 11;
Ogura 10; Navarro 9; Roberts
8; Beaubier 7; Schrotter 6; Di-
xon 5; Acosta 4; Arenas 3; Alco-
va 2; Fenati 1; Aldeguer; Rami-
rez; Corsi; Bendsneyder; Gon-
zalez; Rodrigo; Zaccone; Ku-
bo; Van Den Goorbergh; Kelly;
Antonelli; Baltus; Dalla Porta;
Salac 0.
Classifica piloti Moto3: Mi-
gno 25; Garcia 20; Roba 20; On-
cu 13; Mcphee 11; Moreira 10;
Foggia a9; Guevara 8; Yamana-
ka 7; Artigas 6; Ortola 5; Rossi
4; Nepa 3; Fernandez 2; Kelso
1; Holgado; Bertelle; Bartolini;
Ahi; Carrasco; Riu Male; Wha-
tley; Sasaki; Masia; Surra; Og-
den; Suzuki; Tatay; Fellon 0.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
lunedì 7 marzo 2022