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IL FATTO DI DJ FABO
Fabiano Antoniani, noto a tutti come dj Fabo, scelse di morire con il suicidio
assistito in una clinica svizzera, il 27 febbraio del 2017. Con lui c’era Marco
Cappato, esponente dell’associazione Luca Coscioni, che il giorno
successivo si autodenunciò. La procura di Milano fu “costretta” ad
accusarlo di aiuto al suicidio e per lui iniziò il processo, arrivato fino alla
Consulta e conclusosi il 23 dicembre 2019 con l'assoluzione dell'esponente dei
Radicali. La Corte costituzionale, chiedendo un intervento del Parlamento
per colmare un "vuoto legislativo", aveva inizialmente rinviato a
settembre 2019 il verdetto sull'aiuto al suicidio.
Suicidio assistito cos’è
Il suicidio assistito è l'aiuto medico e amministrativo portato a un
soggetto che ha deciso di morire tramite suicidio.[1][2]
Differisce dall'eutanasia per il fatto che l'atto finale di togliersi la vita,
somministrandosi le sostanze necessarie in modo autonomo e
volontario, è compiuto interamente dal soggetto stesso e non da soggetti
terzi, che si occupano di assistere la persona per gli altri aspetti:
ricovero, preparazione delle sostanze e gestione tecnica/legale post
morte
L’omicidio consistente
L'omicidio del consenziente consiste nella soppressione della vita di un uomo
che abbia prestato il suo consenso a morire