Suini
Bovini
Roditori
Echinococcus
granulosus
L’echinococco causa una malattia chiamata
echinococcosi cistica (o idatidosi), caratterizzata dalla
presenza di cisti di dimensioni ed aspetto
variabili in diversi organi del corpo,
più frequentemente nel fegato e nei polmoni. Più raramente
vengono colpiti la milza, i reni, la cavità addominale, le
ossa e il cervello.
L’echinococco è molto diffuso, in particolare nelle zone in
cui si praticano la pastorizia e l’allevamento di bestiame.
In Italia si trova prevalentemente nelle isole, soprattutto
Sardegna, nel centro e nel sud del paese
Echinococcus spp.
Da adulti sono parassiti dei carnivori
(canidi)
nella fase larvale possono parassitare
diverse specie di mammiferi
Gli adulti sono tra le più piccole tenie
(3-7 mm circa)
Due sono le specie di interesse medico-
veterinario:
E. granulosus (echinococcosi cistica)
E. multilocularis (echinococcosi
multiloculare/alveolare)
Scolice
SEM: Echinococcus
granulosus
Collo
Poro
genitale Proglottide
immatura
Proglottide U
matura
Proglottide
gravida
Echinococcus granulosus: adulti
Cestode ciclofillideo
CLASSIFICAZIONE del genere Echinococcus
Morfologia:
Numero e dimensioni degli
uncini
Dimensioni strobila
Anatomia apparato
riproduttore
Sviluppo Metacestodi e adulti in vitro
e in vivo
Composizione
Chimica: Proteine, RNA e lipidi nei
metacestodi
Relazione ospite-
Parassita
...
larva esacanta
Ospite intermedio: pecora, capra, cavallo, cammello, maiale, uomo...
Parassita dixeno
L'adulto vive nel tenue di canidi
(ospite definitivo)
Con le feci è liberata una
proglottide alla settimana
Le uova sono vitali nel terreno per
2 anni
Nell'ospite intermedio dall'uovo
esce una larva esacanta, che si
localizza in fegato e polmoni e si
sviluppa a cisti idatidea
L'ospite definitivo si infetta
mangiando carni contenenti cisti
Ospite definitivo
Ospite intermedio
Ruminanti, suini, uomo ed altri animali
Echinococcus granulosus - biologia
adulto nell’intestino di lupi e cani
cisti idatidee nei tessuti degli erbivori
accidentalmente infesta l’uomo → zoonosi
Lo scolice ha 4 ventose, un rostello con doppia corona di
uncini e uno strobilo con 3 proglottidi
Echinococcus granulosus:
sezione della cisti idatidea
La membrana interna, detta membrana proligena
membrana proligena è composta da
cellule del parassita
La membrana esterna, detta
membrana avventizia, è uno strato
acellulare originato dall'ospite, con
funzione incapsulante
All’interno delle cisti per gemmazione
si formano delle capsule proligene,
contenenti fino ad una dozzina di
protoscolici
I protoscolici nella ciste possono dare protoscolici
la formazione di cisti figlie o
distaccarsi
La cisti idatidea cresce 5-10 cm il primo anno e poi rallenta,
ma può crescere fino a raggiungere le dimensioni di un
pallone e contenere diversi litri di liquido
L’ingestione di uova di echinococco può avvenire tramite acqua o cibi contaminati,
o per contatto tra la bocca e altri mezzi contaminati (mani, pelo di cane, ecc).
Non è completamente noto il ruolo degli insetti nel trasportare e
disseminare le uova del parassita.
Il contatto con cani domestici non infetti, nutriti con alimenti
controllati e che non hanno accesso a visceri di ruminanti
infetti non è pericoloso per la trasmissione all’uomo.
Il contatto con animali da allevamento anche se infetti non è
fonte di infezione per l’uomo, tuttavia implica la presenza di
cani infetti nella stessa area.
Echinococcus
granulosus:
localizzazioni
Le larve esacante forano la
parete intestinali e arrivano
ai polmoni attraverso il
circolo linfatico o al fegato
attraverso il circolo ematico
Sono possibili altre
localizzazioni, le più comuni
sono il SNC e il rene
LE CISTI
Le cisti si possono localizzare in diversi organi ma considerando la direzione del flusso
sanguigno e linfatico e la funzione di filtro di alcuni organi, si riscontrano con
frequenza diversa in:
Fegato (50-80% dei casi)
Polmone (10-40%)
Milza (1-10%)
Muscoli (5%)
Ossa (3%)
Reni (2%)
Encefalo (1%)
Cuore (<1%)
Nell'età infantile la localizzazione polmonare è predominante, con il 70% circa dei casi
totali, mentre nell'età adulta e senile prevale la localizzazione epatica (70-75%)
LE TIPOLOGIE DI CISTI
L’aspetto della cisti all’ecografia varia in relazione allo stadio
della malattia e aiuta il medico a decidere il trattamento più idoneo.
Di seguito viene mostrato come può apparire ecograficamente la cisti
secondo la più recente classificazione approntata dall’Organizzazione
Mondiale della Sanità
Cisti idatidee nel fegato
Cisti idatidee nel fegato
Cisti idatidea nel polmone
Cisti idatidea
Il fegato (per via ematica) ed il polmone (per via linfatica) costituiscono per la migrazione della larva i due principali filtri:
ciò spiega la frequenza della localizzazione epatica (55-70% dei casi), seguita dalla sede polmonare (15-34%)
Hydatid Cyst of Human Brain
Cisti idatidea nell’addome
Ascite: raccolta di liquido nella cavità peritoneale
causata dalla compressione dei vasi da parte della ciste
(localizzazione epatica)
Cisti idatidea nel cervello
Echinococcus granulosus: patogenesi
L’effetto della presenza di cisti idatidee
nell’uomo può essere asintomatica per
anni (anche 20!)
Viene spesso individuata dopo ecografia
per altre ragioni
I danni dipendono dalla localizzazione della cisti e dalle sue dimensioni
Nel passato, si procedeva alla rimozione chirurgica.
Oggi sono disponibili, in alternativa, il trattamento farmacologico (farmaci
benzimidazolici) e il trattamento percutaneo: la puntura percutanea
ecoguidata con aspirazione del contenuto della cisti, iniezione di sostanza
scolicida e sua riaspirazione. La sigla PAIR indica le quattro fasi di questa
tecnica (Puntura, Aspirazione, Iniezione e Riaspirazione).
Starting samples:
Pericistio e membrana laminata
CE3b cyst
Membrana proligena
How to proceed:
Cut 25mg of tissue and proceed with the DNA extraction using a
commercial kit
Starting samples:
How to proceed:
centrifuge the cyst fluid at 9000 g for 10 min at room temperature and
wash the pellet twice with 1mL of PBS. Proceed with DNA extraction using a
commercial kit.
Echinococcus granulosus: epidemiologia
Diffuso in tutto il mondo, in
associazione con l’allevamento ovino,
e con altre tipologie di allevamento.
In Italia è presente nelle regioni dove
si allevano gli ovini (Sardegna,
Appennini centrali)
Dati di prevalenza:
Sardegna: il 50% delle pecore è
infestato e sono positivi 11 abitanti
ogni 100.000 (in alcuni paesi si arriva
all’1.7%)
Abruzzo: in alcuni comuni 20
abitanti positivi ogni 100.000
ospedalizzati
Fattori che condizionano la diffusione
dell’echinococcosi-idatidosi
elevata prevalenza d’infestazione degli ovini
elevato tasso di fertilità delle idatidi ovine
stretto contatto dell’ovino con il cane
elevato numero di macellazioni familiari
funzione determinante dell’uomo (è l’anello di congiunzione tra
ovino e cane) con la somministrazione di visceri crudi al cane
Profilassi
Controllo demografico delle popolazioni canine
(scopo principale ridurre il randagismo)
controllo delle nascite/piani di abbattimenti
anagrafe canina (sui cani rurali e urbani)
identificazione (tatuaggio, microchip)
censimento dei cani vaganti
istituzione di canili comunali
Vaccinazione...
Echinococcosi negli ovini, un vaccino per combatterla
Echinococcus in Sardegna: interessato il 95 per cento degli allevamenti.
La zoonosi nell'isola colpisce l'uomo quasi sette volte più che nella penisola.
Contro l'echinococcosi cistica in campo un piano di intervento che preveda l'uso
di un vaccino per gli ovini, che rappresentano gli ospiti intermedi, e che viene
già ampiamente utilizzato in Australia, Nuova Zelanda, Cina e Sud America.
Si tratta di una profilassi di nuova generazione che, sicuramente, rappresenta un
innovativo strumento efficace di lotta contro questa zoonosi e rafforzerebbe le
strategie attualmente a disposizione.
ALCUNI ESEMPI DI ERADICAZIONE
Nuova Zelanda, Tasmania, Cipro meridionale, Islanda e Groenlandia vengono
considerati temporaneamente indenni, grazie a campagne di educazione sanitaria e di
controllo ed eradicazione decennali.
La Campagna di eradicazione in Islanda è stato uno dei primi programmi di controllo specifico,
basato sulla sola educazione sanitaria, che abbia portato ad una significativa diminuzione della
trasmissione della parassitosi.
La principale ragione del successo è stata l’alta percentuale di persone colte presenti nel Paese,
nonché l’obbligo di leggere l’opuscolo sul controllo proposto da Krabbe (1864). Questo tipo di
piano di controllo, anche se è molto economico, è molto lento, ed è stato utilizzato in Islanda solo
dal 1863 al 1890.
TRATTAMENTO DEI CANI: i programmi basati sull’uso dell’arecolina nei cani (TASMANIA
E NUOVA ZELANDA), hanno portato ad una eradicazione di E. granulosus nel giro di 20-25 anni
e la scomparsa di casi umani in 10-12 anni dall’inizio della fase di attacco (Liu, 1997).
L'arecolina è un alcaloide naturale ottenuto dalle noci di Betel
Echinococcus
multilocularis
Strobila con 4-5 proglottidi (di più di E. granulosus), l’ultima di
queste, ripiena di oncosfere quando matura, è lunga più della metà
dell’intero strobila.
L’adulto vive
nell’intestino di volpi (e
cani), mentre la larva vive
nel fegato dei roditori
(accidentalmente
nell’uomo)
Il gatto si ritiene non
abbia importanza ai fini
epidemiologici
Il ciclo silvestre impedisce l'eradicazione - Reservoir
CICLO SILVESTRE
Il controllo della diffusione del parassita risulta molto difficile dato l'ampio range
degli ospiti intermedi/definitivi selvatici che costituiscono il serbatoio
dell'infestione.
Echinococcus multilocularis
Lunghezza 3-4 mm, numero di proglottidi 4-5
Morfologia simile a E. granulosus
Echinococcus multilocularis: biologia
L’uomo si infesta mangiando per esempio frutti di bosco
contaminati da uova disperse dalle feci delle volpi
Nell’uomo lo sviluppo è lento
Di solito i primi sintomi compaiono dopo 5 anni
L’infestazione di regola è letale se non viene diagnosticata in
tempo e il fegato diventa inoperabile per la diffusione
incontrollata della membrana proligena nell’interno del
parenchima
Cisti multiloculare nell’uomo
Echinococcosi alveolare
La cisti multiloculare è caratterizzata da una crescita
diffusa, multicistica, con una matrice gelatinosa
all’interno della quale si formano numerosi protoscolici.
La crescita è invasiva a livello locale e può dare metastasi
sistemiche.
La rapida diffusione sistemica delle metastasi esclude
l’asportazione chirurgica. La sola terapia possibile è
rappresentata dal trattamento
farmacologico con
antielmintici quali il
mebendazolo e il praziquantel.
Echinococcus multilocularis
Echinococcus multilocularis
Echinococcus multilocularis
Diffusione dell’echinococcosi multiloculare
Molto diffusa nelle regioni subartiche, quali Canada, Alaska e Russia
Presente nell'arco alpino e in aumento nell'Europa continentale
Eradicazione impossibile a causa del serbatoio rappresentato dagli animali selvatici
Source: http://cmr.asm.org/cgi/content/full/17/1/107/F9
Positive correlation between Echinococcus multilocularis prevalence in red foxes and mean annual precipitationa,
northern Slovakia, 2000–2010
Confirmed human cases of alveolar echinococcosis, Slovakia, 2000–2013 (n=26)
24 animals, all from the Trentino Alto Adige
region, were found positive!
The foxes were heavily parasitized by 11 helminthic genera, but none of the
animals was infected by E. multilocularis neither by E. granulosus
(harboured adult worms or their DNA)
Oksanen A, Siles-Lucas M, Karamon J, Possenti A, Conraths FJ, Romig T, Wysocki P, Mannocci A, Mipatrini D, La
Torre G, Boufana B, Casulli A. The geographical distribution and prevalence of Echinococcus multilocularis in
animals in the European Union and adjacent countries: a systematic review and meta-analysis.
Parasit Vectors. 2016 Sep 28;9(1):519.
Oksanen A, Siles-Lucas M, Karamon J, Possenti A, Conraths FJ, Romig T, Wysocki P, Mannocci A, Mipatrini D, La
Torre G, Boufana B, Casulli A. The geographical distribution and prevalence of Echinococcus multilocularis in
animals in the European Union and adjacent countries: a systematic review and meta-analysis.
Parasit Vectors. 2016 Sep 28;9(1):519.