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CAPANNE: NOZIONI-BASE PER

LA COSTRUZIONE

• La struttura della capanna La costruzione


di capanne, in alternativa o in aggiunta alla
tenda, richiede la c o n o s c e n z a di un esatto
procedimento tecnico per risparmiare tempo
e fatica. Innanzi tutto occorre fare la prov-
vista del materiale di copertura: ginestre,
giunchi, f e l c i , e r i c a , rabarbaro selvatico, s a -
lice piangente, canne, fieno, paglia, o altro
materiale f l e s s i b i l e e di lunghezza appro-
priata (i rami degli alberi sono da evitare
perché non si possono intrecciare abbastan-
za stretti). Quindi occorre predisporre i pali
per la costruzione della capanna, che do-
vranno resistere allo sforzo per l'aggiunta
del materiale di copertura (di s p e s s o r e di
almeno 10-15 c m ) .

• Figura 363: i pali per la costruzione del


telaio di una capanna dovranno e s s e r e sud-
divisi in due c o m p o n e n t i : i longheroni (L)
per la struttura portante, s u i quali appog-
giare, le traverse (T). Per un'eventuale ulte-
riore suddivisione della struttura i divisori
(D) sosterranno il materiale vegetale di c o -
pertura. Le traverse e i d i v i s o r i dovranno
avere un'apertura m a s s i m a di c i r c a 30 c m
perché sostengano efficacemente la coper-
tura, altrimenti si creerebbero delle zone
vuote aperte all'acqua e ai raggi solari.
Sono da considerare alcune regole gene-
rali di progettazione:
1) per qualsiasi forma della pianta di una
capanna, è n e c e s s a r i a la conoscenza delle
misure minime funzionali dell'abitabilità,
come vengono indicate nella figura 364;
2) più piove, o minaccia di piovere, più la
pendenza del tetto deve e s s e r e v e r t i c a l e ;
3) più il materiale di copertura è pesante,
più la pendenza del tetto deve e s s e r e ver-
ticale. Il telaio della capanna deve poter
sostenere il carico totale;
4) le correnti d'aria più nocive, per chi deve

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dormire in una capanna, sono quelle che
circolano v i c i n o al suolo. Il primo metro d i
copertura alla base della capanna dovrà,
perciò, e s s e r e perfettamente s i g i l l a t o ;
5) più l'entrata è p i c c o l a , meno problemi
si hanno per la s u a c h i u s u r a . È opportuno
che l'entrata abbia un gradino alto c i r c a
20-25 c m ;
6) iniziare la copertura sempre dal basso
v e r s o l'alto perché si abbia una impermea-
bilizzazione all'acqua;
7) per l'assemblaggio d e l telaio di una c a -
panna, l'uso del fil di ferro risulta pratico
ed e c o n o m i c o , ma il s u o impiego richiede

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la ferma determinazione di farlo scomparire
allo smontaggio della capanna.
La possibilità di usare due alberi (o uno)
offre alla costruzione un appoggio solido e
resistente. D i v e r s e possono e s s e r e le ma-
niere per appoggiare la trave del c o l m o
del tetto: nella figura 365 vengono indicate
alcune s o l u z i o n i : A) appoggio della trave
del colmo del tetto a una biforcazione (di
altezza opportuna) dell'albero; B) appoggio
della trave e incastro del longherone della
parte inclinata a una biforcazione dell'albe-
ro; C) appoggio all'albero della trave, che
viene sostenuta da un longherone a f o r c e l -
la della parete inclinata. Qualora la posi-
zione o la distanza o la struttura degli albe-
ri non f o s s e adatta per l'appoggio della ca-
panna, si dovranno usare pali di sostegno
a f o r c e l l a (fig. 366), oppure si cercherà un
incavo nel palo di sostegno o un doppio in-

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castro nella trave e nel palo (particolare A ) . perciò dovranno e s s e r e molto verticali, an-
Nella figura 367 viene indicata la s u c c e s - che se lo spazio sovrastante l'altezza del-
sione delle fasi costruttive per una capan- l'uomo resterà inutilizzato. Le pareti late-
na che utilizza l'appoggio della trave del rali rendono complicata la costruzione, an-
c o l m o del tetto (1) a due a l b e r i : il davanti che perché il tetto con poca pendenza fini-
viene protetto da due tronchi di legno ver- sce con il lasciar filtrare l'acqua. Le capan-
de sovrapposti (2) perché c o s t i t u i s c a una ne saranno sempre circondate da un cana-
barriera tagliafuoco per il fuoco a rifletto- letto di s c o l o per l'acqua piovana. A l c e n -
re; il fondo del tetto viene fermato fra due tro del canaletto verranno piantati i pali
tronchi di legno sovrapposti (3); i due lati della costruzione affinché si abbia una dop-
vengono bloccati da due rami (4) appoggia- pia funzione: una esterna per la raccolta
ti alle b a s i ; i longheroni (5) appoggiati alla dell'acqua piovana e una interna per l'even-
tuale raccolta dell'acqua filtrata attraverso
trave del c o l m o del tetto e incastrati fra i
la copertura.
due tronchi sovrapposti del fondo; infine le
traverse (6) sopporteranno il peso del ma- • Incastro a coda di rondine (fig. 369): in
teriale di copertura. sostituzione delle legature, s e r v e a unire
Qualunque s i a la forma di una capanna (fig. perpendicolarmente fra loro dei pali per la
368), è sempre n e c e s s a r i o che le pareti sia- costruzione di capanne, di sostegni per il
no molto inclinate (circa 45°) perché lascino fuoco, di tavoli o altri oggetti che non siano
scorrere l'acqua e risultino i m p e r m e a b i l i ; però sottoposti a s o l l e c i t a z i o n i notevoli.

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Esecuzione (fig. 370): A) con una sega, per 371 vengono indicati alcuni materiali per
un terzo del diametro del palo che dovrà l'intreccio: a) con fil di ferro, b) con corda,
sostenere l'incastro, fare un taglio inclinato c) con liane naturali (giunco, c l e m a t i d e , v i -
verso l'estremità del palo; B) fare, vicino talba, ecc.), d) (ingrandita): come fermare
al primo taglio, un secondo taglio inclinato una liana naturale diventata troppo corta e
opposto, quindi fra i due tagli inclinati fare come continuare con un'altra. Le liane, i
altri tagli paralleli e perpendicolari al palo rovi si potranno raccogliere in inverno do-
e della s t e s s a profondità (sezione S) per- po le prime gelate notturne e. dopo averli
ché C) si p o s s a togliere più facilmente, con ripuliti della c o r t e c c i a e delle nodosità,
un c o l t e l l o , il triangolo ottenuto; D) pren- conservarli arrotolati. Prima di utilizzarli b i -
dere il s e c o n d o palo (di diametro legger- sognerà metterli ad ammorbidire per ven-
mente inferiore) e con l'accetta fare una t i q u a t t r o r e o più nell'acqua tiepida perché
punta tronco-triangolare (particolare p) che
riacquistino la flessibilità originale.
abbia la sezione di base uguale alla sezione
triangolare ricavata nel primo palo; E) in-
castrare a forza i due pali; F) l'incastro a • Muri S p e s s o , per le pareti esterne delle
coda di rondine è terminato.
capanne, si possono utilizzare fascine c o -
I s i s t e m i di copertura di una capanna r i -
chiedono uno stretto intreccio preliminare stituite da materiale vegetale c o n f i b r a
delle traverse o dei d i v i s o r i . N e l l a figura lunga d i s p o s t o invertendo alternativamente
l'estremità per ottenere uno s p e s s o r e il più

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p o s s i b i l e omogeneo. Queste fascine verran-
no legate strettamente con procedimento a
leva per ottenere una c o m p o s i z i o n e c o m -
patta e dello s t e s s o diametro, c o m e viene
indicato nella figura 372, dove il f a s c i o di
materiale vegetale viene riunito e stretto
facendo leva sulla legatura, oppure come
viene indicato nella figura 373, dove il fa-
s c i o di materiale vegetale viene tenuto fer-
mo su un g r o s s o tronco da sei paletti. La
legatura delle fascine può e s s e r e effettuata
usando rami f l e s s i b i l i di vimini o di noccio-
lo o di castagno secondo la legatura indi-
cata nella figura 374. Per eseguire corretta-
mente questa legatura si dovrà immobiliz-
zare sotto il piede l'estremità più sottile
del ramo e torcerla su se s t e s s a perché,
piegandola a metà, s i formi un anello (fig.
375); q u i n d i , dopo avere passato il ramo
attorno alla fascina, si fa passare l'estremi-
tà più g r o s s a del ramo nell'anello e la s i
torce su se s t e s s a (fig. 376) perché, pie-
gandola a metà, si formi un fermo autotor-
cente (fig. 377). Legate le f a s c i n e , s i impi-
leranno in una s p e c i e di telaio costituito
da alti picchetti piantati per terra (fig. 378).
Piccoli fasci di canne (o altro materiale ve-
getale), che si possono riunire abbraccian-
doli, verranno fissati sui divisori delle ca-
panne con anelli di corda (o altro) passanti
a cavallo fra il d i v i s o r i o e il f a s c i o , come

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viene indicato nella figura 379 (che indica,
anche, come un secondo anello di corda
fisserà l'estremità inferiore della seconda
fila di f a s c i , sovrapposti alla prima fila).
381
• Legatura per le traverse
• Figura 380: A ) fare un anello c o n la cor-
da sotto il longherone e far passare sopra,
A
nei due ganci, la traversa; oppure B) pas-
sare la corda sulla traversa diagonalmente
sotto il longherone, ritornare e passare sot-
to la traversa; oppure C) passare la corda
diagonalmente sotto il longherone e ritor-
nare passando sopra la traversa. Q u e s t o
metodo, però, richiede l'esecuzione s i m u l -
tanea delle legature alle due estremità d e l -
le traverse perché rimangano bloccate nel
punto d e s i d e r a t o ; D) s t e s s o metodo prece-
t
dente, ma la corda viene raddoppiata incro-
ciandola sopra le traverse.

• Figura 381 (possono servire anche per


legare i gradini di una scala): A ) per man-
tenere la corda parallela ai longheroni, pas-
sare la corda orizzontalmente attorno al lon-
gherone, poi verticalmente attorno alla tra-
versa (verso l'alto), poi orizzontalmente at-
torno al longherone, poi verticalmente at-
torno alla traversa, facendo però passare la
corda all'interno del primo g i r o ; oppure
B) fare un nodo s e m p l i c e dietro il longhe-
rone e tirare davanti i due ganci del nodo
perché s i p o s s a far passare la traversa (è
uguale alla legatura indicata nella figura
380, particolare A ) .

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• Telaio da campo (fig. 382) È p o s s i b i l e an- un tappeto dai f a s c i ben stretti e uniti fra
ticipare la costruzione di tappeti vegetali loro, la distanza della traversa mobile do-
da avvolgere poi s u l telaio della capanna, vrà e s s e r e maggiorata di c i r c a due terzi r i -
o di c o s t r u i r e (con s p e s s o r e opportuno) ma- spetto alla lunghezza fra i paletti che trat-
terassi da mettere sotto il s a c c o l e t t o , come tengono i cordini f i s s i . Il funzionamento (fig.
isolanti, mediante la p r e d i s p o s i z i o n e di un 383) avviene muovendo alternativamente la
telaio da campo. Per questa operazione oc- traversa mobile verso l'alto e verso il basso
corre piantare in fila una serie di paletti (rispetto all'asse formato dai cordini f i s s i ) ,
di fronte a una traversa fermata a t e r r a , affinché un secondo operatore i n s e r i s c a dei
oppure fermata da un'altra serie di paletti f a s c i di s p e s s o r e uguale, cercando di spin-
uguali e opposta alla prima f i l a . La larghez- gerli v e r s o il fondo perché l'intreccio r i -
za delle file dei paletti, e la distanza fra i sulti stretto e uniforme. Quando questo
paletti e la traversa f i s s a sono in rapporto tappeto (o materasso) avrà raggiunto la lun-
a quanto d e v ' e s s e r e largo e lungo il tappe- ghezza desiderata, s i legheranno e s i taglie-
to vegetale. S u l l a c i m a d e i paletti vengono ranno fra loro i cordini (fig. 384).
legati dei cordini passanti due volte attor- Il risultato d e l l ' i n t r e c c i o dei cordini (fig. 385)
no alla traversa e legati, p o i , a una traversa potrà e s s e r e s e m p l i c e (particolare A ) , o i n -
mobile orizzontale che verrà impugnata dal- crociato (particolare B), se il movimento a l -
l'operatore. Poiché i cordini che stringeran- ternativo basso-alto della traversa mobile
no i f a s c i devono e s s e r e più lunghi d e i cor- avverrà da un lato e dall'altro lato del p a -
dini f i s s a t i fra i paletti, perché s i possa fare letto. C o n questo s i s t e m a si potrà anche in-

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VISTO DALL'ALTO

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trecciare un graticcio con tondini di legno
per piani di appoggio o per la costruzione
di barriere (fig. 386).
• Un altro s i s t e m a s e m p l i f i c a t o di telaio da
campo potrà e s s e r e (fig. 387): fissare a ter-
ra due traverse parallele e tenute sollevate
da alcuni s p e s s o r i . A una delle traverse
annodare (nodo del boscaiolo) una serie di
cordini regolarmente spaziati. C a l c o l a r e la
loro lunghezza perché i cordini liberi riman-
gano due volte più lunghi dei cordini f i s s i .
I cordini verranno f i s s a t i alla seconda tra-
versa c o n cordini di attacco perché ne risulti
una parte f i s s a , in tensione, e una parte
(lunga il doppio) libera per poter legare i
fasci del materiale vegetale a fibra lunga.
Se n e c e s s a r i o , s i potrà intercalare, ogni tan-
to, delle bacchette di legno che diano una
maggiore rigidità al tappetò. Terminato il
lavoro di intreccio, si libererà il tappeto scio-
gliendo i cordini di attacco e i nodi da bo-
scaiolo iniziali dei c o r d i n i , perché si pos-
sano annodare insieme i due capi di ogni
cordino.

• A v e n d o a d i s p o s i z i o n e d e l l ' e r i c a , o del
muschio, o del brugo (si trova soprattutto
nelle zone a nord, nei boschi di betulle), è
opportuno formare le pareti delle capanne
mediante due intelaiature di legno (fig. 388);
mettere a terra un'intelaiatura e ricoprirla,

387

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iniziando sempre dalla base verso l'alto per-
ché gli strati si sovrappongano, appendendo
il materiale vegetale alle traverse orizzon- 389
tali. Quindi mettere la seconda intelaiatura
sopra la prima ricoperta. Legare stretta-
mente fra loro le due intelaiature per for-
mare una parete rigida e solida.

• Graticci (fig. 389) Quando non è p o s s i -


bile disporre di materiale per costruire le
pareti di una capanna, o quando s i deve
erigere una solida barriera per terrazzamen-
ti o per arginare le acque di un torrente o
per consolidare un terreno franoso, è s e m -
pre p o s s i b i l e impiegare delle bacchette ver-
di e f l e s s i b i l i (nocciolo, s a l i c e , castagno,
tiglio, o l m o , frassino, ecc.) che, intrecciate
a graticcio, permettono costruzioni leggere
e solide.
Sono p o s s i b i l i tre t e c n i c h e d i f f e r e n t i :
1) sul posto, piantando dei paletti, attorno
ai quali s i intrecceranno delle bacchette, se-
condo la forma dell'oggetto da formare. Que-
sta tecnica permette inoltre la costruzione
di forme diritte o inclinate (fig. 390);
2) in pannelli, t e c n i c a che permette la co-
struzione di tavoli, di contenitori per c i b i ,
ecc.;
3) con il telaio da campo, per i graticci che
si devono arrotolare: paraventi, amache, let-
t i , piani di appoggio, e c c .
La confezione dei graticci risulta un lavoro
lungo se non s i ha la precauzione di racco-
gliere in precedenza tutto il materiale ne-
c e s s a r i o e di organizzare razionalmente il
lavoro. Perché i graticci risultino più s o l i d i
e r e s i s t e n t i , sarà n e c e s s a r i o legare l'intrec-
c i o superiore e inferiore ai paletti; in ge-
nere è sufficiente ogni tre paletti.
Per costruire un graticcio (fig. 391): traccia-
re sul terreno il perimetro dell'opera e pic-
chettarlo con paletti (preferibilmente di
frassino o di tiglio) leggermente più alti del
n e c e s s a r i o e senza lasciarli troppo spaziati
(massimo 35 c m ) . Infatti, non bisogna spa-
ziare troppo i paletti che servono da strut-

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tura portante alla confezione di g r a t i c c i , né
s c e g l i e r l i di s p e s s o r e troppo g r o s s o , perché
la s u p e r f i c i e del graticcio risulterebbe trop-
po ondulata, e quindi poco pratica, causan-
do una debolezza generale a l l ' i n s i e m e . Fra
questi paletti intrecciare poi delle bacchette
f l e s s i b i l i (fig. 392), alternando le estremità
più g r o s s e delle bacchette ai paletti ter-
minali.
In s o s t i t u z i o n e delle bacchette s i possono
utilizzare le lunghe liane di c l e m a t i d e . Se
queste risultassero troppo lunghe, s i potran-
no intrecciare più volte attorno ai paletti,
per ottenere un graticcio continuo e più uni-
forme (fig. 393). A v e n d o la possibilità di
usare delle liane di c l e m a t i d e di due diffe-
renti s p e s s o r i , s i può utilizzare la loro d i -
versa r e s i s t e n z a m e c c a n i c a come viene i n -
dicato nella figura 394: A ) con la clematide
più g r o s s a formare alcuni intrecci s u l l e tra-

171
/Ni
400 1 cy )

nario). L'applicazione di questa t e c n i c a per-


ri mette, anche, la c o s t r u z i o n e di impianti d a

// / /
campo evitando il trasporto di materiale spe-
c i f i c o pesante, o in appoggio di materiale
complementare (fig. 397).

• Canestri e panieri La t e c n i c a di fabbri-


cazione d e i graticci è s i m i l e a quella d e i
canestri di vimini (o con la clematide). Prin-
pfc f —\ cipi g e n e r a l i :
V_ .1 | ^tff"(('f Uff' *"'"<•
| 1 \ "A
1) il v i m i n e deve e s s e r e lasciato i m m e r s o
W4 mm»/)»\—i • — nell'acqua per almeno ventiquattr'ore, prima
di iniziare il lavoro. N e l c a s o di g r o s s e ba-
'lil/l. 'lllllk ™ chette raccolte da molto tempo, lasciarle
nell'acqua per alcuni g i o r n i ;
2) le estremità delle bacchette verranno
sempre tagliate diagonalmente, c o n la pun-
ta aguzza, perché s i a facilitata l'introduzio-

399 ne delle estremità nei lavori di f i n i t u r a ;


3) lasciando fermo i l lavoro per molto t e m -
«*>_<
po, sarà n e c e s s a r i o r i i m m e r g e r e le bacchet-
v e r s e ; B) f r a questa prima trama intreccia- te di v i m i n e nell'acqua.
re le liane più s o t t i l i . > Il lavoro
S i s t e m i di i n t r e c c i o per c a s i particolari o
per costruzioni ornamentali vengono indi- • Il fondo (fig. 398): prendere s e i g r o s s e
cati nella figura 395: a) a doppia f i l a ; b) a bacchette di v i m i n e . Tre di queste verran-
s p i r a l e ; c) a tripla s p i r a l e . no fessurate c o n un c o l t e l l o (a c i r c a un ter-
zo della loro s e z i o n e diametrale per evitare
• La costruzione d e i muri esterni delle c a - il m i d o l l o centrale) perché s i possano m o n -
panne richiede una t e c n i c a leggermente più tare le s e i bacchette a c r o c e . Prendere p o i
c o m p l e s s a (fig. 396): piantare per terra una una lunga bacchetta di v i m i n e , piegarla in
doppia fila d i paletti che formi lo s p e s s o r e due (punto P nella figura 399) e, girando d a
n e c e s s a r i o d e l muro. Fra questi paletti i n - s i n i s t r a verso destra, iniziare a fermare la-
trecciare d e i rami f l e s s i b i l i (come per la c r o c e d e l canestro c o n t r e g i r i , facendo at-
confezione di un canestro). Stringere e c h i u - tenzione che la bacchetta che v i e n e d a sotto
dere bene questi rami f r a loro per ottenere si incroci per prima contro i bracci della
un i n s i e m e rigido e resistente. R i e m p i r e , c r o c e , perché s i stringano alternativamente
comprimendo accuratamente, di terra que- fra loro le due bacchette. Terminati i t r e g i -
sta doppia struttura. C o p r i r e c o n z o l l e d i ri, stretti bene, s i procederà alla separazio-
terra (che verranno ogni tanto innaffiate, ne d e i bracci d e l l a croce perché formino i
così c h e s i a p o s s i b i l e poi recuperarle ancor raggi d e l fondo d e l canestro (fig. 400). D a
ra verdi per rimetterle al loro posto origi- questo momento s i continuerà a intrec-

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ciare ogni singolo raggio, stringendo forte
le bacchette. Dovendo inserire una nuova
bacchetta, s i cercherà di non s o s t i t u i r l a s e m -
pre s u l l o s t e s s o raggio, ma s u l raggio suc-
c e s s i v o e p o s s i b i l m e n t e c o n l'estremità ver-
s o l'esterno (fig. 401). S i continuerà fino a
raggiungere il diametro desiderato del c a -
nestro, terminando le due bacchette dell'in-
t r e c c i o c o n le estremità piegate verso l'in-
terno di fianco a due raggi (fig. 402). S i no-
terà che il d i s c o sarà leggermente b o m b a t o ,
costituendo l'interno del canestro.

• Montanti (fig. 403): avendo, in questo c a -


s o , dodici raggi per il fondo del canestro,
si taglieranno ventiquattro montanti che ver-
ranno i n f i s s i a due per ogni raggio e piegati
verso l'alto. I montanti, di s p e s s o r e maggio-
re, verranno infissi fra l'intreccio del fondo
con l'aiuto di un punteruolo o di un g r o s s o
chiodo. Per mantenere la posizione v e r t i c a l e
dei montanti s i potrà provvisoriamente riu-
nirli in c i m a c o n una legatura o con un
c e r c h i o di f i l di ferro.
• Cordonatura (fig. 404): l'operazione s u c -
c e s s i v a è di stringere i montanti alla loro

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base c o n un intreccio forte d i tre bacchette temente perché non lascino il minimo g i o c o .
che servirà, anche, da bordo inferiore del È la cordonatura di base che orienta i mon-
canestro per nascondere le estremità dei tanti e che d e f i n i s c e la forma laterale del
raggi del fondo. Questo lavoro d i f f i c i l e r i - canestro. Q u e s t a cordonatura farà termina-
chiede una grande attenzione per capire e re ogni bacchetta sull'opposto montante dia-
seguire la p r o g r e s s i o n e . S i inizierà la cordo- metrale dell'inizio, perché s i dovrà r i c o m i n -
natura c o n una prima bacchetta m e s s a die- ciare un altro inizio di cordonatura uguale
tro il primo montante perché, passando da- all'opposto (come indicato nella figura 405).
vanti ai due montanti s u c c e s s i v i , p o s s a r i - A r r i v a t i con questa seconda cordonatura a l -
tornare dietro il quarto montante. E còsi di l'inizio della prima s i continuerà (sovrappo-
seguito fino a metà c e r c h i o . U n a s e c o n d a nendola alla prima) per un altro mezzo giro.
Quindi s i prenderanno le tre bacchette della
bacchetta verrà posta dietro il secondo mon-
prima cordonatura (provvisoriamente s o s p e -
tante perché, passando davanti ai s u o i due
sa) per eseguire un altro mezzo giro sopra
s u c c e s s i v i montanti, p o s s a ritornare dietro
la cordonatura già fatta. A l termine tutte le
il suo quarto montante. La terza bacchetta estremità delle s e i bacchette della cordo-
verrà posta dietro il terzo montante perché, natura verranno infilate v e r s o l'interno e ta-
passando davanti ai suoi due s u c c e s s i mon- gliate obliquamente a filo del canestro.
tanti, possa ritornare dietro il s u o quarto
montante. Questi passaggi dovranno e s s e r e • Parete (fig. 406): f i s s a t i solidamente i
pressati sulla base e le bacchette tirate for- montanti con la cordonatura d i base, s i ini-

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zierà l'intreccio della parete del canestro. montante perché possa uscire sul fianco
Può esser fatto con s i s t e m i diversi o. più sinistro del sesto montante. Il secondo mon-
facilmente, usando lo s t e s s o procedimento tante, infatti, passerà dietro il sesto mon-
di intreccio per il fondo. Un s i s t e m a pratico tante e si affiancherà al settimo montante,
per confezionare la parete (ricordando che dalla parte s i n i s t r a . Continuare questa ope-
si è iniziato con dodici raggi per il fondo e razione con lo s t e s s o procedimento, cercan-
continuato con ventiquattro montanti per la do di tirare bene i montanti perché il lavoro
parete) è di inserire ventiquattro bacchette finale risulti solido e resistente. Il bordo
lunghe uguali fra i montanti, in s u c c e s s i o n e verrà continuato riunendo a c i a s c u n nuovo
da sinistra verso destra, tutt'attorno alla cor- montante un montante della serie preceden-
donatura di base. Le bacchette dovranno r i - te già piegata prima. A l termine si infile-
sultare inclinate e aperte a ventaglio v e r s o ranno gli ultimi due montanti al posto dei
la destra. L'intreccio si farà passando le sin- due cunei iniziali.
gole bacchette alternativamente davanti e
dietro ogni montante. L'intreccio dovrà es- • M a n i c i (fig. 408): possono essere di due
sere perfettamente regolare per ottenere misure, uno grande che attraversi il diame-
una superficie uniforme. ! montanti dovran- tro del canestro o due piccoli laterali (ma-
no essere mantenuti costantemente vertica- niglie) che permetteranno l'eventuale inse-
l i , tirandoli all'indietro, perché tendono a rimento di un c o p e r c h i o . Inserire l'estremità
piegarsi nel senso del lavoro. Quando si ar- più grossa di una bacchetta nell'intreccio
riverà al termine delle ventiquattro bacchet- della parete del canestro, fare un arco pas-
te che formano la parete del canestro, se sando dall'interno del canestro sotto il bor-
l'altezza che si desidera non è stata raggiun- do superiore e attorcigliare alcune volte.
ta, si aggiungeranno altre ventiquattro bac-
chette nuove che verranno inserite c o n l'e- • Panieri di giunco II giunco, raccolto s u i
stremità più sottile perché l'estetica del la- bordi degli stagni o dei fiumi o in posti umi-
voro non risulti negativamente interrotta a d i , viene lavorato ancora verde. L'armatura
causa del cambiamento di diametro delle del paniere è costituita da due rami, di noc-
bacchette d e l l ' i n t r e c c i o . I raccordi dovranno ciolo o di vimine, tagliati obliquamente alle
essere fatti all'interno del canestro, sullo estremità (fig. 409) perché possano venire
s t e s s o montante. uniti per formare i due cerchi del diametro
e della semiprofondità del paniere. Unire i
• Bordo superiore (fig. 407): si esegue con due cerchi a croce e f i s s a r e il punto di in-
la parte restante dei montanti. Piegare ver- crocio con legature che s i iniziano come in-
so destra i primi due montanti ponendovi dicato (i) nella figura 410 e che terminano
due cunei perché rimanga uno spazio vuoto con l'estremità della bacchetta di vimine
nel quale far passare poi gli ultimi due mon- rientrante nella legatura (r). Q u i n d i si c o -
tanti. Il primo montante verrà piegato dietro s t r u i s c o n o s e i archi con le estremità taglia-
il secondo montante. Procedere allo s t e s s o te obliquamente perché si possano infilare
modo per i montanti s u c c e s s i v i . A r r i v a t i al- (tre per parte) nelle legature (fig. 411). V i -
la piegatura del s e s t o montante, il primo mine leggero o rami di legno f l e s s i b i l e di
montante verrà fatto passare nel quinto qualsiasi arbusto andranno bene per questi

176
sei archi. Terminata l'armatura, s i inizierà, (di s p e s s o r e di c i r c a 20-25 cm) legati alle
mediante giunchi lunghi e f l e s s i b i l i , a in-
traverse con fil di ferro (fig. 414), oppure
trecciare il paniere, cercando di iniziare e tenuti stretti con una seconda traversa mes-
terminare s u uno s t e s s o arco, internamente
sa sopra (fig. 415).,
al paniere (fig. 412). Quale che s i a la t e c n i c a di copertura usata,
La t e c n i c a costruttiva dei g r a t i c c i , migliora-
e perché la capanna risulti impermeabile,
ta dalla conoscenza della costruzione dei occorre sempre iniziare dal basso verso
canestri in v i m i n e o dei panieri in giunco,
l'alto in modo da sovrapporre il materiale
permette anche la costruzione di stacciona- di copertura per c i r c a due terzi alla prece-
te di confine o barriere rompivento, usando dente f a s c i a (fig. 416). La soluzione ottima-
canne v e r t i c a l i , incrociate a X , intrecciate,
le è di poter rivestire inizialmente la ca-
ecc. (fig. 413). panna con un sottile strato di f e l c i , come
isolante, e quindi coprire con due strati di
• Vari tipi di copertura Per costruire le pa- larghe foglie (ad esempio con rabarbaro sel-
reti delle capanne con canne si usano fasci vatico). Le felci (o materiale vegetale simi-

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le) si avvolgeranno fra i divisori (fig. 417).
Il colmo del tetto della capanna general-
mente viene coperto con fasci vegetali a
fibra lunga accavallati sulla trave del tetto
(fig. 418), oppure con una s t r i s c i a di lamiera
zincata o di plastica (fig. 419). C o p r i r e le
capanne con rami frondosi è conveniente so-
lo per brevi periodi perché il fogliame risulta
efficace solo quando è verde e di g r o s s o
s p e s s o r e e se il tetto presenta una forte
pendenza, perché quando le foglie si secca-
no creano larghi spazi vuoti che lasceran-
no passare l'acqua e i raggi solari. Per ov-
viare a questo inconveniente si manterrà
l'intreccio iniziale, formato dai soli rami,
per il s o s t e g n o di altro materiale più stabile
(muschio, terra bagnata, zolle di terra, ecc.).
Non avendo a disposizione materiale vege-
tale di copertura, si potranno utilizzare o
muschio o zolle di terra d i s p o s t e a gradini,
e il colmo del tetto verrà ricoperto da una
serie di blocchi di terra che coprano con-
temporaneamente le due falde del tetto
(fig. 420). Le radici delle piccole piante si
intrecciano in modo da trattenere la terra,
dando una maggiore coesione e resistenza

419

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alle zolle. Perché le z o l l e di terra risultino • Terra battuta In sostituzione delle zolle
regolari, si userà una piccola pala da pian- di terra si può coprire una capanna con
tare verticalmente per tutta la profondità terra ordinaria leggermente bagnata e schiac-
del ferro lungo il perimetro della terra da ciata a strati s u c c e s s i v i con una larga spa-
togliere. Una buona dimensione risulta es- tola. G l i strati si legheranno fra loro for-
sere: due larghezze della pala per la lun- mando una terra battuta che dovrà e s s e r e
ghezza della zolla, e una larghezza della pala lasciata asciugare per alcuni g i o r n i . Questo
per la larghezza della zolla. La zolla verrà procedimento viene usato anche per la pa-
staccata facendo leva dalla parte più stret- vimentazione dei tepee dei p e l l e r o s s a , dove
ta (fig. 421). le squaw spargono ogni giorno acqua sulla

180
terra e poi spazzano c o n una s c o p a d i sag-
gina perché la s u p e r f i c i e di terra diventi,
col tempo, dura come c r e t a s e c c a t a . Si può
migliorare la c o n s i s t e n z a della terra battu-
ta facendo un m i s c u g l i o di terra argillosa
bagnata e paglia tritata, perché s i formi una
s p e c i e di malta da applicare c o n una larga
spatola s c h i a c c i a n d o bene a strati s u c c e s -
s i v i . Lasciar asciugare per alcuni g i o r n i .
In s o s t i t u z i o n e dei f a s c i , s i potranno usare
rami s e m p r e v e r d i a f o r c e l l a (fig. 422, d o v e :
a) pareti; b) tetto), che s i accavalleranno
ai d i v i s o r i . Se i rami f o s s e r o pesanti o gros-
s i , si potranno agganciare ai d i v i s o r i (fig.
423). Per coprire le pareti delle capanne c o n
paglia (fig. 424), s i fanno dei p i c c o l i fasci
dello s p e s s o r e di un pugno, s i pareggia la
base (importante) e s i annodano sulle tra-
v e r s e c o n il procedimento indicato nella
figura 425: girare la base del f a s c i o di pa-

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glia attorno alla traversa, poi attorno al fa- coperto con un g r o s s o spessore di paglia
s c i o s t e s s o , e ritornare la base fra la pa- tenuto bloccato da due traverse esterne le-
glia, sotto la traversa. Se la superficie da gate al telaio interno (fig. 428).
coprire è abbastanza ampia, s i potranno la-
sciare degli spazi fra un fascio e l'altro • Tettoia solare (fig. 429) Utilizzare mate-
perché si possa inserire lo strato s u c c e s s i - riale vegetale s e c c o a fibra molto lunga
vo superiore (fig. 426). Questo procedimen- perché possa essere piegato a metà sui d i -
to, di annodare i fasci di paglia alle traver- visori e legato a piccoli fasci stretti con
se, può essere migliorato come viene indi- una corda (o con una liana). Perché la tet-
cato nella figura 427: fare un giro attorno toia possa resistere alle piogge, l'inclina-
alla traversa con la base del f a s c i o di paglia zione dovrà essere portata a c i r c a 45°.
piegato e, passando sopra il fascio, bloc- • Riparo per bivacco (fig. 430) Il telaio del
carlo al fascio precedente infilandola nel- tetto poggia s u un gradino naturale del ter-
l'apertura ottenuta con una c a v i g l i a . Il c o l - reno perché l'altezza del fondo risulti mag-
mo del tetto delle capanne in paglia verrà giorata di c i r c a 25-30 c m , e davanti su due

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pali forcuti, lunghi ciascuno c i r c a 2 m, pian-
tati per terra parallelamente al gradino na-
turale (fig. 431). Il telaio del tetto è formato
da due longheroni e s t e r n i , lunghi c i a s c u n o
c i r c a 2,5 m, con la base a punta perché s i
possano piantare nel gradino naturale del
terreno. A l l e traverse si lasceranno tutte le
ramificazioni e foglie perché si possa avere
una migliore superficie di appoggio al ma-
teriale vegetale di copertura (fig. 432). Tut-
t'attorno al perimetro si scaverà un cana-
letto, provvisto di sfogo, per la raccolta del-
l'acqua (fig. 433). Perché la d i s p o s i z i o n e del
materiale di copertura risulti impermeabile,
i d i v i s o r i (o le s t e s s e ramificazioni delle
traverse incrociate) dovranno avere un'a-
pertura m a s s i m a di c m 3 0 x 3 0 (fig. 434).
• Oppure (fig. 435): per una maggiore ra-
pidità di costruzione, il riparo per il bivacco

può e s s e r e formato da un pannello inclina-


to perpendicolarmente contro la pioggia. Dei
rami, ai quali si lasceranno tutte le ramifi-
cazioni e f o g l i e , vengono fissati a tre lon-
gheroni, lunghi ciascuno c i r c a 3,50 m, con
la base a punta perché s i possano piantare
per terra (fig. 436).
Il materiale di copertura (a fasci) verrà d i -
sposto sul telaio del tetto poggiato per ter-
ra. Sulla verticale del bordo esterno di un
canaletto, largo c i r c a 15 c m e profondo cir-
ca 30 c m , si pianterà la parte inferiore del
pannello (fig. 437).
La superficie abitabile del riparo è in rap-
porto all'inclinazione del tetto: più è incli-
nato più la pioggia scivolerà nel canaletto,
ma la s u p e r f i c i e abitabile d i m i n u i s c e ; me-
no è inclinato più la pioggia attraverserà la
copertura, ma la superficie abitabile aumen-
ta (fig. 438)..

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