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turrisbabel

Mitteilungsblatt der Architektenkammer Bozen Notiziario dell’Ordine degli Architetti di Bolzano Vierteljährlich Trimestrale August Agosto 2001
Mobilität / Mobilità

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Taxe Percue Sped. in a. p., 45%, art. 2, comma 20/b legge 662/96 (BZ) In caso di mancato recapito, rispedire all’ufficio di Bolzano C.P.O. per la restituzione al mittente che si impegna a corrispondere il diritto fisso

Mobilität, Verkehr, Plätze


Mobilità, traffico, piazze
Radmobilität in Bozen
Nuovi paesaggi urbani
Bozner Ungereimtheiten
Non luoghi
Wettbewerbe / Concorsi
Appalto Concorso per
Piazza Tribunale
turrisbabel Mobilität / Mobilità
53
Editorial / Editoriale
2 Il disegno della città
Luigi Scolari
Mobilität, Verkehr, Plätze / Mobilità, traffico, piazze
4 Neuorganisation der Verkehrsflüsse in Bozen
Stephan Lausch
10 Radmobilität in Bozen
Maria Theresia Pernter
18 Bozner Umgereimtheiten
Otto von Aufschnaiter
22 Piazza Verdi, una piazza a misura di automobile?
Pier Francesco Bonaventura

Mitteilungsblatt der Architektenkammer 26 Intervista: uno spazio aperto non è una piazza!
Notiziario dell’Ordine degli Architetti a cura di Umberto Bonagura
39100 Bozen, Sparkassenstraße 15
28 Intervista: il Piano Winkler
39100 Bolzano, via Cassa di Risparmio, 15
a cura di Umberto Bonagura, Emil Wörndle
Tel. 0471/ 971741 http:// www.bz.archiworld.it
e-mail: turrisbabel.bz@archiworld.it 34 Nuovi paesaggi urbani
Roberto Gigliotti
38 Città dinamica e paesaggio mobile
Camilla Dell’Eva e Manuela Demattio
42 Bergbahnen erobern die Stadt
Verantwortlich für den Inhalt / Direttore responsabile:
Luigi Scolari
Diego Del Monego
46 La città e lo spazio pubblico. Otto anni di piani […] per Salerno
Vizedirektor / Vicedirettore: Alberto Vignolo
Umberto Bonagura
De Architectura

Redaktion / Redazione:
54 Nuova Piazza Mazzini
Giovanni Dissegna, Emil Wörndle a cura di Orazio Basso
58 Piazza Domenicani
Mitarbeiter / Collaboratori:
Carlo Azzolini
Pier Francesco Bonaventura, Manuela Demattio,
Andrea D’Affronto, Roberto Gigliotti, Margit Lanbacher, 60 Neugestaltung des Zollstangenplatzes, Bozen
Fulvio Melle, Claudio Paternoster, Mario Sbordone, Fulvio Melle
Martina Toepper, Rodolfo Zancan
62 Sistemazione superficiale parkauto Euro.Pal
a cura di Rodolfo Zancan
Kammerbeauftragter / Resp. rapporti con l’Ordine:
Roberto D’Ambrogio 64 Neugestaltung des Dorfplatzes von Laas
Zusammengestellt von Margit Lanbacher
Verantw. für die Werbung / Resp. per la pubblicità:
68 Progettare gli interstizi urbani
Ulrich Weger, Tel. 0471/973886
a cura di Claudio Paternoster
Grafik / Grafica: LUPE, Bozen/Bolzano Wettbewerbe / Concorsi
Druck / Stampa: Europunto Srl, 72 Appalto Concorso per piazza Tribunale a Bolzano
San Bonifacio (VR)
a cura di Martina Toepper e Andrea D’Affronto

Für Wort, Bild und Zeichnungen zeichnen 78 La “quarta ecologia” di Bolzano. Progetto per la Porta Sud
die jeweiligen Autoren verantwortlich. Mario Sbordone
Scritti, fotografie e disegni impegnano soltanto
Ausstellungen und Vorträge / Mostre e conferenze
la responsabilità dell’autore.
82 Non luoghi
Register der Druckschriften des Landesgerichtes Bozen
Registro stampe del tribunale di Bolzano Letizia Ragaglia
N./n. 22 /97 vom/del 9.12.1997 84 Nuove infrastrutture per nuovi paesaggi
Vierteljährlich/Trimestrale, Jahr/Anno XI/53
a cura di Roberto Gigliotti
August / Agosto 2001
Spedizione in a.p., 45%, art. 2 comma 20/b,
Thesis
legge 662 /96 – Filiale di Bolzano 88 z.B. BZ – Integration von Infrastruktur und Stadt
Kostenlose Verteilung / Distribuzione gratuita awg_AllesWirdGut
94 Textbausteine / Architetture di carta
Titelseite / Copertina:
Ponte Druso, Bolzano 95 mailtb.bz@archiworld.it
Foto: Ludwig Thalheimer, Lupe (BZ) 95 Inter-nos
2 August Agosto 2001 turrisbabel 53

Luigi Scolari

Editorial
Editoriale Il disegno della città
La città riprodotta su di una A volte la combinazione di reazione che dimostra una per-
planimetria evidenzia la sua lo- vuoti e pieni genera spazi di cezione dello spazio!
gica di pieni e di vuoti. Il reti- risulta, i non luoghi. Per primi È stato anticipato che i prossi-
colo urbano alterna spazi edifi- i fotografi, poi antropologi, mi interventi saranno frutto di
cati e tracciati rettilinei. Entram- architetti ed artisti hanno rivol- concorsi progettuali, abbiamo
bi i sistemi, quello architettonico to uno sguardo precoce sul fiducia che questa procedura
e quello viabilistico, coesisto- territorio e inteso qualificare più democratica possa miglio-
no e interagiscono vicendevol- queste aree attribuendo loro rare il disegno della città.
mente. Come nell’illusione ottica un’identità e riconoscendone i
di una grafica in negativo-posi- peculiari processi generativi Es braucht eine verstärkte Ausei-
tivo, per politici e progettisti e di appropriazione. nandersetzung mit der Verkehrspro-
sembra prevalere la lettura al- Adottando questa sensibilità blematik. Der Winkler-Plan wurde
ternata di un sistema sull’altro. percettiva e questa modalità bisher nicht vollständig umgesetzt
Al cittadino questa lettura ur- interpretativa la città verrebbe und hat die gewünschte Wirkung
banistica rimane estranea. Egli intesa nella sua globalità e noch nicht erreicht.
sperimenta piuttosto le con- secondo una qualità diffusa. Verkehr und Mobilität beanspruchen
seguenze delle loro relazioni. Anche la costruzione delle ope- die Negativ-Volumina der Stadt fast
L’effetto negativo più macro- re infrastrutturali, il ponte sul- zur Gänze. Parks und Grünzonen
scopico dell’organizzazione l’Isarco o la strada arginale, po- existieren meist nur als historisches
del territorio per destinazioni tevano essere occasione di un Erbe, selten werden sie neu geplant.
d’uso è il collasso del suo si- progetto paesaggistico in cui Die Plätze sind eine Sonderform der
stema di collegamento. esaltare l’estetica ingegneristica. Stadt-Hohlräume, da sie auch kultu-
A Bolzano la questione del traf- Esempio riuscito di un interven- rellen Zwecken und der Erholung die-
fico e della viabilità, in vista to di design è il rivestimento nen. Und es finden sich auch Rest-
della costruzione dei nuovi del tratto autostradale cittadino. räume, non luoghi, die, wenn sie mit
macroquartieri, è inderogabile. La città moderna per darsi der nötigen Sensibilität erkannt wer-
Il piano Winkler, che in sintesi un’identità deve potersi ricono- den, zum Erscheinungsbild der Stadt
prevedeva una riduzione del scere nei propri luoghi, e pre- beitragen können.
traffico, consentendo la percor- scindere dalle testimonianze Überhaupt muß eine Stadt in ihrer
renza sugli assi di attraversa- storiche. Inesistenti o deficitari Gesamtheit gesehen, verstanden und
mento e limitando la circola- sono i testimoni tradizionali gestaltet werden, um ihr eine starke
zione nei quartieri ai soli resi- della città, piazze, porte, ponti e Identität zu verleihen; auch infra-
denti, sinora è stato attuato parchi. Pochi sono i progetti strukturelle Einrichtungen sollten
solo in parte e ha perso il suo degni di rappresentare Bolzano. gestaltet werden (ein gelungenes
effetto virtuoso. La città co- Sembra mancare una visione Beispiel ist die Neugestaltung des
struita destina la maggior par- omnicomprensiva della città, Autobahnabschnittes durch Bozen)!
te dei suoi vuoti ai flussi della una volontà forte per degli inter- Bozens Stadtverwaltung hat damit
mobilità, alla rete stradale. venti coordinati di riqualifica- begonnen, einzelne Plätze aufzuwer-
Tra i vuoti, i parchi urbani sono zione. Salerno si è posta questi ten, und sie hat mit diesen Maßnah-
eredità del passato o patrimo- stessi obbiettivi con strategie e men unterschiedlichste Reaktionen in
nio paesaggistico esistente. metodi da imitare. der Bevölkerung ausgelöst, – ein
L‘elevato costo dei suoli non L’amministrazione comunale gutes Zeichen, weil es verdeutlicht,
agevola acquisizioni pubbli- bolzanina ha individuato nelle wie stark die Verbundenheit mit die-
che, e scarsa è la pianificazio- piazze gli spazi privilegiati per sen Orten ist!
ne di nuovi polmoni verdi. avviare il processo di riqualifica- Die zukünftigen Eingriffe will die
A volte i vuoti si trasformano zione urbana. I progetti hanno Stadt über Wettbewerbe ausschrei-
in piazze, luoghi di appropria- suscitato le critiche positive, e ben, und wir vertrauen darauf,
A destra zione culturale, intervalli della non, della popolazione, eviden- daß diese – demokratischere – Vor-
Rivestimento del tratto
cortina edilizia, luogo di rigene- ziando così un forte legame con gangsweise das Gesicht der Stadt
autostradale cittadino
Foto: Ludwig Thalheimer razione dal traffico cittadino. quei luoghi. Finalmente una weiter verbessern wird.
4 August Agosto 2001 turrisbabel 53

Stephan Lausch

Mobilität, Verkehr, Plätze


Mobilità, traffico, piazze Neuorganisation der Verkehrs-
flüsse in Bozen und Wieder-
gewinnung von Lebensqualität
1 – Die moralische Verpflichtung zur Ver- Beschluß zur Schließung der Talferbrücke
kehrsverminderung in der Stadt für den privaten Autoverkehr. Für die
Es gibt zweifellos so etwas, wie eine mora- ersten Monate des Jahres 2002 ist jetzt die
lische Verpflichtung zu einer drastischen Schließung der Drususbrücke zwecks um-
Verminderung des Autoverkehrs in der fassender Sanierung angekündigt.
Stadt. Diese ist gerade jetzt wieder ganz
entschieden vom italienischen Umweltmini- 1.1. – Eine massive Verkehrsvermin-
ster, Willer Bordon, bestätigt worden und derung ist möglich
wird auch von Mitgliedern der Bozner Obwohl es in den letzten Jahren eine De-
Stadtregierung anerkannt (siehe Interviews zentralisierung der Zielorte in der Stadt ge-
in der Tageszeitung Alto Adige von Urbani- geben hat, ist die Altstadt weiterhin einer
stikstadtrat Silvano Bassetti und die Posi- der stärksten Anziehungspole für den Auto-
tion des Umweltstadtrates Stefano Fattor). verkehr. Das belegt allein schon das kon-
Die Gründe dafür müssen hier nicht noch zentrierte Parkplatzangebot in der Altstadt.
einmal aufgelistet werden, sie sind allge- Wenn daher jener Anteil Autoverkehr,
mein bekannt. Dennoch hat man den Ein- dessen Ziel die Altstadt ist, ohne seinen
druck, als ob die wiederholte Erinnerung an Ursprung dort zu haben, aus den Wohn-
diese Verpflichtung eher überflüssig und gebieten der Stadt herausgefiltert würde,
langweilend wirkt, nachdem schon beinahe dann wären nicht nur Bozens Hauptachsen
über Jahrzehnte hin wirkungslos die über- (Drususallee, Italienallee, Freiheitsstraße,
zeugendsten Gründe dafür geltend ge- Vittorio-Veneto-Straße) von einem beträcht-
macht worden sind. Es sieht so aus, als ob lichen Teil des Autoverkehrs entlastet, son-
die herrschende Realität, die gegenüber dern teilweise auch einzelne Stadtviertel,
einem solchen Anspruch unabänderlich durch die der Autoverkehr mit Ziel in der
erscheint, diesen entwertet und müßig Altstadt fließt (z.B. Mailand-, Turin-, Triest-,
erscheinen läßt. Die Situation ändert sich Venedigerstraße, Prinz-Eugen-Allee, A.-
aber schlagartig in dem Moment, wo ein Diaz-Straße u.a.). Wahrscheinlich würde
Element ins Spiel kommt, das diese Reali- darüber hinaus auch Autoverkehr, der jetzt
tät nicht mehr so festgefahren erscheinen zielgerichtet auf die Altstadt in der restli-
läßt und diese Verpflichtung wieder zum chen Stadt entspringt, gar nicht mehr
Politikum macht. stattfinden, wenn die Zufahrtsmöglichkeit
über die Talfer- und die Drususbrücke nicht
So unglaublich es auch erscheinen mag, mehr gegeben wäre.
diese Verpflichtung wird in Bozen quasi Diese so einfachen, wie naheliegenden
zwangsläufig einlösbar und damit alle poli- Überlegungen sind der Hintergrund einer
tischen Programme und Versprechungen, langfristigen Planung zu einer dauerhaf-
die in Plänen und Projekten seit vielen Jah- ten Verkehrsberuhigung in der Stadt:
ren schon ihren Niederschlag finden. Das geltende Stadtverkehrskonzept, das
Seit 15 Jahren weiß man planerisch, wie Bestandteil des noch in Kraft befindlichen
dieses Ziel erreicht werden kann, und eben- 10jährigen Bauleitplanes ist, ebenso wie
so alt ist immerhin auch der nie durchge- der zweijährige Städtische Verkehrsplan
führte Beschluß des Bozner Gemeindera- (PUT) und zahlreiche Projekte einschlägig
Rechts Plantafel 1
tes, der ein klarer Schritt in diese Richtung arbeitender Organisationen, haben sie auf-
des Stadtverkehrskonzeptes
Bozen von 1991 gewesen ist – der nie durchgeführte genommen und ausgestaltet.
2 – Die planerische Verpflichtung (die Zähne des Kammes). Die Eisackufer- men, ist 1998 wieder vom zweijährigen
Mit unübersehbarer Deutlichkeit zeigt die straße als neue Stadterschließungsstraße Städtischen Verkehrsplan bestätigt worden,
Plantafel 1 des Stadtverkehrskonzeptes soll damit die herkömmlichen Hauptachsen wenn es dort heißt: „Das Hauptzufahrtssys-
Bozen von 1991, daß das gesamte Stadt- Moritzingerstraße - Grieserplatz - Freiheits- tem zur Stadt wird gemäß dem geltenden
zentrum zwischen dem Berghang des Hör- straße -Talferbrücke und Drususallee - Stadtverkehrskonzept bestätigt, das heißt,
tenbergs im Norden, der Talfer im Westen Hadriansplatz - Drususbrücke - Marconi- die Straßen in der Industriezone und die im
und dem Eisack im Südosten von außen straße ersetzen. Bau befindliche Straße am linken Eisack-
prinzipiell nur noch von der Virglvariante ufer werden als Einbahnstraßen genutzt,
her erschlossen werden soll. Die Zufahrt 3 – Die strukturellen Voraussetzungen um den Verkehr durch ein kammartiges
über die Talferbrücke hat nur noch stadt- Das ist die Grundidee des nach wie vor gül- Erschließungssystem über die Brücken in
viertelinterne Funktion, und die immer tigen Stadtverkehrskonzeptes. Zu seiner die Stadt zu leiten und zu verteilen.“
noch geltende Haupterschließungsachse Verwirklichung sind die Infrastrukturen so
„Drusus-Marconi“ ist gegenüber allen an- gut wie fertiggestellt (die Eisackuferstraße 4 – Die organisatorischen Maßnahmen
deren Stadterschließungs- und Einfallsstra- mit der Anbindung an die regionalen Ver- Man ist verleitet zu sagen, daß es wohl
ßen ganz klar zurückgestuft und eindeutig kehrsadern in Bozen Süd und das Parkhaus sehr viel leichter fällt, auch sehr kostenauf-
nicht mehr als Altstadterschließungsstraße Bozen Zentrum). Fertigzustellen bleibt die wendige Bauten mit einem Minimum an
vorgesehen. Zur Anwendung kommt damit neue Brücke über den Eisack als direkte Zu- funktionaler Berechtigung (wie zum Bei-
das Grundprinzip des Stadtverkehrskonzep- fahrt von der Erschließungstangente zum spiel die in ihrer Form überdimensionierte
tes, die sogenannte kammartige Stadter- Parkhaus in der Mayr-Nusser-Straße und in neue Eisackbrücke) zu verwirklichen, als so
schließung. Verstanden wird darunter die die Altstadt. Zu seiner Durchführung fehlen gut wie kostenfreie organisatorische Maß-
Erschließung der Wohngebiete der Stadt aber die organisatorischen Maßnahmen, nahmen mit einem Maximum an funktio-
nicht mehr über die Hauptverkehrsachsen, mit denen die Infrastrukturen die Funktion, naler Bedeutung zu ergreifen. Jedenfalls ist
die die Stadt bis heute durchschneiden, für die sie erstellt worden sind, tatsächlich schon vor Baubeginn der Eisackuferstraße
sondern, von einer Tangente (die Eisack- erfüllen. Die Notwendigkeit dieser Maßnah- immer wieder darauf aufmerksam gemacht
uferstraße als Kammrücken) her, über men zur Umsetzung des Konzeptes und um und gefordert worden, daß parallel zur
stichartig in die verschiedenen Stadtviertel damit der Verpflichtung zu einer nachhalti- Verwirklichung der Infrastruktur ein Plan
führende Stadtviertelerschließungsstraßen gen Verkehrsverminderung nachzukom- zu erstellen sei zur Neuorganisation der
6 Mobilität, Verkehr, Plätze / Mobilità, traffico, piazze – Neuorganisation der Verkehrsflüsse in Bozen und Wiedergewinnung von Lebensqualität August Agosto 2001 turrisbabel 53

Verkehrsflüsse in der Stadt, dessen Anwen- cke in die Altstadt fließt, wird zwangsläufig
dung die Verkehrsverlagerung aus den auf die Tangente, die neue Stadterschlie-
Wohngebieten auf die Tangente sicherstel- ßungsstraße am Eisack und in der Indus-
len sollte. Obwohl die neue Struktur mitt- triezone, zu verlagern sein, so wie es die
lerweile schon in Funktion ist, fehlen auf ihr ursprünglich planerisch zugedachte
Verwaltungsebene immer noch überzeu- Funktion verlangt. Und dies für 2-3 Mona-
gende Vorstellungen davon, wie mit ihnen te, Zeit genug, sich an die neue Regelung
tatsächlich die versprochene Entschärfung zu gewöhnen. Wenn es für die Stadtver-
der vom Autoverkehr bestimmten Situation waltung bisher politisch ausgeschlossen
in der Stadt bewerkstelligt werden soll. schien, einen derart drastischen Eingriff
Teilweise fehlt wahrscheinlich auch das ins Verkehrssystem zu wagen, um die Ver-
Bewußtsein einer solchen Notwendigkeit. kehrsflüsse stadtverträglich umzulenken,

2
1

3
4

1 2

Damit drohen die neuen Infrastrukturen, so besteht jetzt die Möglichkeit, eine neue
als Möglichkeit zur Verkehrsverminde- Organisation der Verkehrsflüsse in der
rung in der Stadt geplant und gebaut, ledi- Stadt zu experimentieren, ohne den Invek-
glich dem Anspruch auf Kapazitätserweite- tiven der Vertreter einer uneingeschränkten
rung der Infrastrukturen angesichts des Autonutzung in der Stadt ausgeliefert zu
zunehmenden Verkehrs zu entsprechen. sein. Es kann nicht nur, sondern es muß
im Zusammenhang mit der Schließung
4.1. – Die Drususbrücke als der Brücke jene Umorganisation des Ver-
politischer Schlüssel zum Beginn einer kehrs geplant und angewandt werden, die
Verkehrswende in Bozen so problemlos die Verlagerung des Auto-
War die moralische und die entsprechende verkehrs von der Drususachse auf die Tan-
planerische Verpflichtung für die Stadtver- gente durchführt, daß sie dann beibehal-
waltung bisher nicht ausreichende Veran- ten werden kann.
1 Vorschlag für eine lassung, die geeigneten Maßnahmen zu Hüten sollte sich die Stadtverwaltung vor
Regelung der Zufahrt
zu den 6 Erschließungs-
einer klaren Verkehrswende zu treffen, so der möglichen Versuchung, den Autover-
zonen der Stadt: zwingt jetzt die Notwendigkeit einer umfas- kehr der Drususachse auf die Tangente und
1 - Altstadt; 2 - Gries;
senden Sanierung der Drususbrücke die die Talferbrückenachse zu verteilen. Damit
3 - Quirein; 4 - Neugries;
5 - Haslach; 6 - Don Bosco. Stadtverwaltung zu eben diesen Maßnah- würde Autoverkehr in Stadtbereiche ge-
2 Die Drususbrücke men: der Autoverkehr, der jetzt aus dem führt, in denen er nicht sein Ziel hat und
3 Die Umwidmung
der Achse Drususallee -
Etschtal, aus dem Überetsch und aus dem die zum Durchschleusen völlig ungeeignet
Marconistraße Süd-Westen der Stadt über die Drususbrü- sind, Autoverkehr, der sich dort nicht nur
turrisbabel 53 August Agosto 2001 Neuorganisation der Verkehrsflüsse in Bozen und Wiedergewinnung von Lebensqualität – Mobilität, Verkehr, Plätze / Mobilità, traffico, piazze 7

selbst im Weg ist, sondern vor allem den Fahrzeuge des Handels und des Handwerks).
öffentlichen Verkehr zum Erliegen brächte. Mit einer solchen Regelung käme in ver-
Nicht ein Umwegverkehr ist durch die bindlicher Form jenes Ordnungssystem zur
Schließung der Brücke in Kauf zu nehmen, Geltung, das ursprünglich zur schrittweisen
sondern die mit der Tangente angestrebte Eindämmung des stadtinternen Autover-
und möglich gewordene stadtverträgliche kehrs konzipiert worden war, von der
Führung und kammartige Erschließung Stadtverwaltung dann aber mit gegenteili-
konsequent und exemplarisch für die Alt- ger Wirkung eingesetzt worden ist.
stadt, als dem stärksten Verkehrsmagneten,
durchzuführen. 4.2. – Die Farbigen Zonen
Will die Stadtverwaltung überzeugt und Die neue Erschließungsstraße ist die not-
konsequent die sich mit der notwendig ge- wendige Voraussetzung dafür, daß stadtex-

wordenen, vorübergehenden Schließung terner und stadtinterner Durchgangsver-


der Drususbrücke bietende Gelegenheit kehr aus den Wohngebieten der Stadt ab-
nutzen für den Übergang zu einer stadtver- gezogen werden kann. Das Instrument der
träglichen Mobilität, dann darf es nicht nur Farbigen Zonen kann und muß, ergänzend
keine Verlagerung auf die Talferbrückenach- dazu, jenes Organisationsprinzip sein, mit
se geben, sondern es müssen auch die Tal- dem die Verlagerung verbindlich und kon-
ferbrücke, wie die Drususbrücke nach ihrer sequent durchgeführt wird. Im Stadtver-
Wiedereröffnung, selektiv für den privaten kehrskonzept sind die Farbigen Zonen be-
Autoverkehr geschlossen werden. Selektive schrieben als Möglichkeit, den Autoverkehr
Schließung heißt auch hier Schließung für stadtviertelbezogen zu regeln. Ihre Einfüh-
den privaten Autoverkehr. Davon könnte rung im Sommer 1993 sollte zwar erklärter-
allenfalls die Zufahrt der Bewohner der Alt- maßen eine Verkehrsberuhigung bewirken,
stadt ausgenommen sein, auch für diesen sie hat als Parkplatzbeschaffung aber eine
Verkehr wäre aber die Zufahrt über die Tan- gegenteilige Wirkung gehabt. Die Farbi-
gente und die Einfahrt über den Verdiplatz gen Zonen sind demnach ein Instrument,
oder die Rittnerstraße sinnvoller. Von der mit dem auch ganz Gegensätzliches ver-
Schließung ausgenommen bleiben natür- folgt werden kann. Potentiell kann mit ihrer
lich außer dem öffentlichen Verkehr alle richtigen Anwendung die Autobenutzung
Fahrzeuge, die einen öffentlichen Dienst ver- in der Stadt auf eine Zu- und Abfahrtsbe-
sehen, und solche, die zur Berufsausübung wegung reduziert werden. Dazu müssen
unabdingbar sind (Transportfahrzeuge, sie a) als Erschließungszonen und b) als
August Agosto 2001 turrisbabel 53

riansplatz und Drususbrücke zur Zu- und


Abfahrtsstraße für Quirein, die über die
Romstraße an die Stadterschließungs-
straße am Eisack angebunden ist. Die Dru-
susbrücke soll außer für Fahrzeuge des
öffentlichen Dienstes, des Gütertranspor-
tes und von Behinderten keine Autover-
bindung mehr zur Altstadt sein. Die allge-
meine Altstadtzufahrt erfolgt nur noch
über die neue Eisackbrücke, um auf einem
der ohnehin zahlreichen Parkplätze im
südlichen Stadtbereich zum Stehen zu
kommen und um in stadtverträgliche
Mobilität umgewandelt zu werden.
Die Eindämmung des Autoverkehrs bleibt
damit nicht auf die Drususstraße be-
schränkt. Vielmehr werden zum Beispiel
die heute vom Durchgangsverkehr stark
belasteten Straßen Qureins zu reinen
Quartierstraßen, und auf ihnen, bei Tempo
30, wieder eine vielfältige Nutzung möglich.
Die Drususstraße selbst hätte damit im
Abschnitt Hadriansplatz - Drususbrücke
1
in ihrem heutigen Erscheinungsbild keine
Parkregelungszonen angewandt werden: Berechtigung mehr. Der Fahrspurenbe-
a) Die Gliederung der Stadt in Farbige darf für Autos kann auf eine Fahrbahn
Zonen als Erschließungszonen ist die pro Richtung reduziert werden, womit es
Grundlage für die Regelung der Autover- sich lohnen würde, auch an eine urbani-
kehrsflüsse und zwar so, daß der Zu- und stische Wiedergewinnung des gesamten
Abfahrtsverkehr, bezogen auf die Stadt- Straßenraumes zu denken.
viertel, so wenig als möglich Wohnbereiche Zweifellos ist diese Straße von ihrer An-
durchfährt. b) Die Gliederung der Stadt in lage her aber zu mehr berufen, als bloß
Farbige Zonen als Parkregelungszonen, in dazu, die Aufgabe einer Stadtvierteler-
denen, mit dosierbaren Ausnahmen, nur schließungsstraße zu erfüllen. Die Achse
die Anwohner uneingeschränkt Autoab- Drususallee - Marconistraße ist und bleibt
stellplätze besitzen, ist die Grundlage da- urbanistisch nicht nur jene Straße, die Alt-
für, daß in erster Linie unnötiger innerstäd- und Neustadt direkt miteinander verbindet,
tischer Autoverkehr unterbleibt. Darüber sondern die auch ihre volle Berechtigung
hinaus kann damit aber auch die Zufahrt als Stadterschließungsstraße hat. Das darf
von Autoverkehr von außerhalb der Stadt in Zukunft aber nicht mehr für eine Ver-
in dem Maß abgewandt werden, in dem kehrsform gelten, die die Straße selbst zur
dafür Alternativen geschaffen werden. Todeszone und ihr Umfeld unbewohnbar
macht. Ihrer eigentlichen Bestimmung kann
4.3. – Die Umwidmung der Achse sie im Abschnitt Hadriansplatz gerecht wer-
Drususallee - Marconistraße den, als inner- und außerstädtische Haupt-
Mit Hilfe einer solchen Regelung kann verbindung für den öffentlichen Verkehr.
die Funktion der Drususachse im Abschnitt
Reschenstraße – Hadriansplatz ausschließ- 4.4. – Die Drususallee als zweite Haupt-
lich auf die Erschließung der Zone Neu- achse des öffentlichen Verkehrs
gries/Europa begrenzt werden. Alle an- Es ist folgerichtig, daß im Zuge einer so
deren Stadtbereiche werden über andere eingeleiteten Verkehrswende auch der
Erschließungsstraßen erreicht. Die Stadt- öffentliche Verkehr eine Neuorganisation
zufahrt über die Drususstraße endet am erfährt. Die Stadt Bozen befindet sich von
1 Der Hadriansplatz
als Knotenpunkt der öffentli-
Hadriansplatz. Damit wird der Straßenab- ihrer urbanistischen Ausdehnung her ge-
chen Verkehrsmittel schnitt der Drususstraße zwischen Had- sehen, angesichts ihres Mobilitätsbedar-
turrisbabel 53 August Agosto 2001 Neuorganisation der Verkehrsflüsse in Bozen und Wiedergewinnung von Lebensqualität – Mobilität, Verkehr, Plätze / Mobilità, traffico, piazze 9

fes und des entsprechenden Ausbaus des die Talferbrücke einfahren soll. Wenn nun
öffentlichen Verkehrsnetzes, im kritischen über die Achse Drususallee - Marconi-
Übergangsbereich der Anwendung von straße eine neue, starke und direkte öffent-
zwei verschiedenen Systemen der Organi- liche Verkehrsverbindung zum Altstadt-
sation öffentlicher Verkehrslinien. Vorzube- zentrum entsteht, dann könnte auch daran
reiten ist der Übergang von der derzeitigen gedacht werden, alle Buslinien, die, vom
direkten Linienführung mit der Möglichkeit, Hadriansplatz kommend, heute über die
über eine Linie möglichst direkt ans Ziel Talferbrücke in die Altstadt fahren (für die
zu kommen, zu einer Linienvernetzung, ja dann eine direkte Alternative über die
die mit eventuell einmaligem Umsteigen Drususbrücke besteht), ihre Endstation
schneller und direkter ans Ziel führt. Dazu vor der Talferbrücke haben. Ausgenommen
braucht es einen zentralen Kreuzungspunkt blieben die Verbindungslinien zwischen
aller Linien, an dem das Umsteigen in alle
Richtungen möglich ist. Ein solcher Kreu-
zungspunkt kann eigentlich nur der Had-
riansplatz sein: er bildet das orographische
Zentrum der Stadt und ist Schnittpunkt
der beiden Hauptverkehrsachsen der Stadt.
Mit der selektiven Schließung der beiden
Altstadtzufahrten über die Talfer liegt es
nahe, einen ersten entschiedenen Schritt in
diese Richtung zu tun. Wer sich die Linien-
führung der inner- und außerstädtischen
Buslinien in Bozen ansieht, muß sich wun-
dern: es gibt keine direkte Verbindung zwi- Gries, Moritzing und der Altstadt. Die
schen Alt- und Neustadt. Das sicher auch, Talferbrücke könnte damit für Fußgänger
weil die Drususstraße bis heute als die und Radfahrer zu einem wirklich attrakti-
starke Achse für den Autoverkehr gilt. Da ven Altstadtzugang werden.
es für diesen jetzt eine Ersatzstraße mit hö- Die vorübergehende Schließung der Dru-
herer Kapazität gibt, kann die Achse Drusus- susbrücke ist eine bislang unvorstellbare
allee - Marconistraße im Abschnitt Hadri- Gelegenheit, mit der Verpflichtung zu einer
ansplatz - Verdiplatz zu einer zweiten Haupt- spürbaren Verringerung des Autoverkehrs
achse der Linien des öffentlichen Verkehrs in der Stadt Ernst zu machen. Mit ihr ent-
werden. Eine schnelle, direkte Verbindung fallen gerade jene Hürden, die es bislang
zwischen Alt- und Neustadt wird damit unmöglich gemacht haben, dieser Forde-
möglich. Vorstellbar ist, daß entweder ein rung zu entsprechen: der politische Wider-
Teil der Linien, die heute über die Talfer- stand im Gemeinderat und in Teilen der
brücke in die Altstadt führen, oder alternie- Bevölkerung mit dem entsprechenden
rend die Linien des öffentlichen Verkehrs in Widerhall in den Medien. Denn es bleibt
Zukunft direkt über die Drususbrücke bis der Stadtverwaltung nichts anderes übrig,
zum Bahnhof und Waltherplatz führen. als mit einer funktionierenden Übergangs-
So wie der stadtbelastende Autoverkehr so regelung zu beweisen, daß diese Verkehrs-
weit als möglich aus den Wohnbereichen verlagerung effektiv möglich ist und ihre
der Stadt herausverlagert werden muß, Wirkung als das zentrale Element einer
so muß auch darauf geachtet werden, daß Neuregelung der Verkehrsflüsse in der
der öffentliche Verkehr bei einem weiteren Stadt unter Beweis zu stellen. Aufgrund
Ausbau nicht zu einer Belastung für be- einer solchen Erfahrung kann dann in der
stimmte Wohnbereiche wird. Die Bünde- Verwaltung, aber auch in der Bevölkerung
lung der meisten ÖV-Linien auf der Achse ein Lernprozeß stattfinden, der es im
Italienallee - Siegesplatz -Talferbrücke ist für weiteren leichter macht, ebenso entschie-
die betroffenen Altstadtbereiche schon so den auch für andere Stadtviertel das Prin-
weit zu einer Belastung geworden, daß zip der stichartigen, am wenigsten belas-
der Stadtviertelrat Bozen-Zentrum die For- tenden, kürzesten direkten Zufahrt an-
derung erhoben hat, daß nur noch eine zuwenden und den stadtinternen privaten
unbedingt nötige Anzahl von Bussen über Autoverkehr weitgehend zu unterbinden.
10 Mobilität, Verkehr, Plätze / Mobilità, traffico, piazze August Agosto 2001 turrisbabel 53

Maria Theresia Pernter

Radmobilität in Bozen
Radmobilität ist eine Besuchern erlebt wird, und wie sie sich
stadtverträgliche Mobilität nach außen hin darstellt.

Die Förderung des öffentlichen Verkehrs Auch in Bozen findet eine nicht zu
und der Radmobilität, gekoppelt mit der vernachlässigende Radmobilität statt
Verringerung des Autoverkehrs, sind die
tragenden Säulen einer fortschrittlichen Ver- Die Voraussetzungen für die Radmobilität
kehrspolitik in den europäischen Städten. in Bozen sind gut. Das Fahrrad ist das idea-
Aus den Trümmern der autogerechten Stadt – le Verkehrsmittel für die täglichen Wege auf
der Vision der sechziger Jahre, die an der Strecken von 0,2 bis 5 km, und das bebaute
eigenen Utopie erstickt ist – erwächst die Gebiet von Bozen hat einen maximalen
menschengerechte Stadt und eine stadtver- Durchmesser von 5 km. Auf dieser Entfer-
trägliche Mobilität. Dabei spielt das Fahrrad nung ist das Fahrrad dem Auto, was den
zunehmend eine entscheidende Rolle: Zeitaufwand betrifft, deutlich überlegen.
„…auch wenn das Fahrrad nicht als Allheil- Im Falle von Bozen auch deshalb, weil die
mittel für alle Verkehrs- und Umweltübel Stadt im wesentlichen flach ist, was ein
taugt, an denen die Stadt leidet, so stellt Radfahren ohne größere Anstrengungen
es doch eine Lösung dar, die bei verhält- ermöglicht. Hinzu kommt, dass Bozen ein
nismäßig geringem finanziellen Aufwand ideales Klima aufweist. In einigen europäi-
bestens zu einer allgemeinen, auf Erneue- schen Ländern, wie z.B. in Holland, wird
rung der städtischen Umwelt und Verbesse- das Fahrrad trotz deutlich schlechteren
rung der Lebensqualität ausgerichteten klimatischen Bedingungen ganzjährig be-
Politik passt“ stellt die Europäische Kom- nutzt, während in Bozen seine Nutzung
mission fest (GD XI – Umwelt, nukleare derzeit noch stark saisonal bedingt ist.
Sicherheit und Katastrophenschutz „Fahr- Neben den positiven Voraussetzungen sind
radfreundliche Städte“, Belgien 1999). in Bozen in Bezug auf die Radmobilität
In den Städten sind die Vorteile der Rad- auch große Schwachpunkte zu verzeichnen.
mobilität gegenüber der Automobilität ein- Als größte Hemmschwelle für eine massive
deutig: Das Fahrrad ermöglicht eine direkte Steigerung des Radverkehrs haben sich
Zugänglichkeit zu den verschiedensten bisher die meist engen Straßenräume
Diensten, Einrichtungen und Erledigungen erwiesen. Bei der Zuteilung von Flächen,
(Bildung, Arbeit, Einkaufen, Freizeit, Woh- seien es Fahr- oder Stellplatzflächen, wurde
nen), ohne die Struktur der Stadt zu be- und wird im Zweifelsfalle meist zugunsten
einträchtigen und zu belasten. Das Fahr- des Autos entschieden. Deshalb sind reser-
rad verursacht weder Lärm noch Luftver- vierte und reservierbare Flächen für andere
schmutzung und hat darüber hinaus einen Mobilitätsformen nur spärlich vorhanden.
geringen Flächenbedarf, was sich auch Im Falle des Radverkehrs ist man bisher
in deutlich niedrigeren Infrastrukturkosten oft auf Rest- und Grünflächen ausgewichen.
niederschlägt. Die Folge davon ist, dass auf den meisten
Die Radmobilität ist nicht nur für die Stadt Straßen, auch auf den Hauptverkehrsach-
von Vorteil, sondern auch für diejenigen, sen, Mischverkehr zwischen Fahrrad und
die das Fahrrad benutzen. Bei mittleren Auto vorherrscht. Dies ist an sich nicht
Distanzen ist es das schnellste Verkehrs- negativ, aber die schiere Menge des moto-

Projekt Plan der


mittel von Tür zu Tür, es ist überall und fle- risierten Verkehrs, die generelle Nichtein-
Radmobilität in Bozen xibel einsetzbar, es ist im Vergleich zum haltung der vorgeschriebenen Geschwin-
Auftraggeber
Auto unvergleichlich billiger, und es hält digkeitsgrenze bzw. das Fehlen von sinn-
Stadtgemeinde Bozen
Auftragnehmer den Benutzer fit. Der Anteil der Radmobi- vollen oder notwendigen Geschwindig-
Ökoinstitut Südtirol lität ist ein wichtiger Faktor für die Lebens- keitsbeschränkungen, kombiniert mit an-
Ende der 1. Projektphase
(Bestand, Kriterien,
qualität in einer Stadt, aber auch für die Art deren ungünstigen Rahmenbedingungen,
Strategien) März 2001 und Weise, wie die Stadt von Bürgern und lassen schwere Konflikte entstehen.
Trotz dieser problematischen Situation ist Radwegen (z.B. Radweg entlang der Talfer
die bestehende Nachfrage an Radmobilität und des Eisacks, Radweg entlang der Vitto-
in Bozen überraschend hoch. Der Anteil der rio-Veneto-Straße), 2) Radstreifen entlang
Wege, die in Bozen mit dem Fahrrad zurück- der Fahrbahn, vor allem in Gegenrichtung
gelegt werden, kann aufgrund der Analyse von Einbahnstraßen und 3) einigen Wohn-
verschiedener Datenquellen auf rund 16% straßen, auf denen die Geschwindigkeits-
geschätzt werden. Der Wert liegt im europäi- beschränkung des Verkehrs auf max. 30
schen Mittel und ist somit beachtlich; bei km/h ein sicheres Radfahren ermöglicht.
verbesserten Rahmenbedingungen kann er Der Großteil der Radmobilität spielt sich
aber noch erheblich gesteigert werden. aber im Mischverkehr ab, d.h. die Radfah-
Die größten Flüsse des städtischen Binnen- rer teilen sich den Straßenraum mit dem
verkehrs spielen sich zwischen den im motorisierten Verkehr oder, was seltener
Westen liegenden Wohnvierteln und dem vorkommt, mit den Fußgängern.
alten und neuen Stadtzentrum ab. Weniger Das derzeitige Angebot weist einige größe-
bedeutend sind die Flüsse der Quell-/Ziel- re Schwachstellen auf:
gebiete Haslach/Oberau, Bozner Boden 1) Die vielen Gefahrenstellen im gesamten
und Industriezone. Was die wichtigen Ein- von Radfahrern genutzten Verkehrsnetz;
zel-Zielpunkte des Radverkehrs betrifft, 2) die fehlende, bzw. nicht erkennbare Ver-
wie z.B. Schulen, öffentliche Einrichtungen netzung jener Achsen, auf denen Radfah-
und Sportinfrastrukturen, so sind diese ren relativ sicher ist; 3) das qualitativ und
Oben Ziele des
Radverkehrs in Bozen mehr oder weniger gleichmäßig über das quantitativ allgemein ungenügende bzw.
(Schulen, Ämter, andere
gesamte Stadtgebiet verstreut. wenig systematische Angebot an Fahrrad-
öffentliche Einrichtungen,
Sportanlagen, usw.) abstellplätzen; 4) die fehlende Information
Bestehende Barrieren Das derzeitige Angebot für die Fahrrad- über die vorhandenen Infrastrukturen und
für den Radverkehr
mobilität in Bozen besteht aus: die fehlende Information auf den vorhan-
(Bahn, Fluss, Hauptachsen
des Autoverkehrs) 1) Getrennt vom Autoverkehr geführten denen Infrastrukturen.
Überörtliche Radachsen
Hauptachsen
Stadtviertelachsen
turrisbabel 53 August Agosto 2001 Radmobilität in Bozen – Mobilität, Verkehr, Plätze / Mobilità, traffico, piazze 13

Die Radmobilität in Bozen ist steigerbar Zu den Strategien für die Förderung der
durch Verbesserungen der Rahmenbe- Radmobilität gehört auch das Ermöglichen
dingungen und des Angebotes eines geregelten, bequemen und sicheren
Abstellens der Fahrräder in wichtigen
Die Erfahrungen anderer vergleichbarer Zielgebieten und an Zielpunkten, wie z.B.
Städte haben gezeigt, dass durch eine ge- im Stadtzentrum von Bozen. Es ist notwen-
zielte Politik zugunsten des Fahrrades und dig, das derzeit qualitativ und quantitativ
eine entsprechende Anpassung der Rah- mangelhafte Angebot an Abstellplätzen für
menbedingungen eine Verschiebung der Fahrräder deutlich zu verbessern.
Automobilität zugunsten der Radmobilität Von zentraler Bedeutung, um bestehende
durchaus möglich ist, und zwar in relativ und neue Angebote für die Radmobilität in
kurzer Zeit. Diese Verschiebung kann aus- der Stadt sichtbarer, erkennbarer und be-
schlaggebend dafür sein, die Konflikte um kannter zu machen, ist die gezielte Infor-
die Zuordnung von öffentlichen Flächen mation und Kommunikation. Zusätzliche
öfters zugunsten der „schwächeren“ Ver- Dienste und Infrastrukturen, z.B. die Integra-
kehrsteilnehmer zu entscheiden. Durch tion mit dem öffentlichen Verkehr, organi-
die Verminderung der derzeit allgegenwär- sierte Parkstrukturen und Radverleih, führen
tigen fahrenden und geparkten Autos könn- zur allgemeinen Aufwertung der Radmobi-
ten die frei werdenden Flächen vielfälti- lität, sofern sie attraktiv sind und gut in das
ger genutzt werden, sodass in der Folge Gesamtsystem eingebunden werden.
die Stadt leb-barer und erleb-barer wird.
Die übergreifende Strategie, um das Ziel der Die Radmobilität ist wichtiger Be-
Verschiebung des Modal Split zugunsten standteil einer in die Zukunft gerich-
der Radmobilität zu erreichen, ist die Gleich- teten Mobilität, auch in Bozen
behandlung des Fahrrades gegenüber dem
Auto und den städtischen öffentlichen Ver- Die Vision einer zukunftsfähigen Mobilität
kehrsmitteln, besonders was die Bereitstel- beinhaltet eine intelligente Vernetzung
lung von Mitteln für Infrastrukturen, Dien- der unterschiedlichen Mobilitätsformen
ste und Öffentlichkeitsarbeit betrifft. durch infrastrukturelle, organisatorische
Die Strategien, um eine allgemeine schnel- und informative Maßnahmen. So besteht
le Erreichbarkeit und eine gute Zugänglich- die Radmobilität nicht nur aus möglichst
keit mit dem Fahrrad innerhalb des urba- bequemen Radachsen und Stellplätzen.
nen Raumes zu erzielen, sind die qualitati- Dazu gehörige Aspekte sind auch Radver-
ve Verbesserung des derzeitigen Angebotes leih, Reparaturmöglichkeiten, Informations-
einerseits und die Realisierung eines zu- dienste und -materialien, Mitnahmemög-
sammenhängenden und die Stadt abde- lichkeiten in Fahrzeugen des öffentlichen
ckenden Hauptnetzes von Radachsen ande- Verkehrs und Abstellmöglichkeiten bei
rerseits. Wesentliche Bestandteile dieses Haltestellen und Bahnhöfen.
Hauptnetzes sind möglichst direkte Achsen Erste innovative europäische Projekte im
zwischen Quellgebieten und Zielpunkten. Hinblick auf die optimale Vernetzung der
Form, Beschaffenheit oder Regelung der verschiedenen Mobilitätsformen sind in
einzelnen Achsenabschnitte müssen der nördlichen Nachbarländern bereits reali-
vorhandenen Situation angepasst werden. siert und seit Jahren erfolgreich in Betrieb.
Ideal für die Radmobilität im Stadtgebiet ist In der Folge einige Beispiele, die sich inhalt-
nicht unbedingt der Bau von getrennt lich auch sehr gut für Bozen eignen würden:
geführten Radwegen, sondern vielmehr die
Links von oben nach unten
Bestehende Radachsen Realisierung von verkehrsvermindernden Sichere Fahrradabstellmöglichkeiten /
in Bozen (Radwege, Radstrei- und verkehrsberuhigenden Maßnahmen Fahrradverleih an großen Auffangparkplät-
fen, Wohnstraßen, Zonen mit
(Wohnstraßen, verkehrsberuhigte Zonen zen (Vernetzung Auto - Fahrrad - Bus)
eingeschränktem Verkehr)
usw.). Die Radfahrer finden nämlich dort Beispiel Park &Ride - Station an einem
Vorschlag für ein Hauptnetz
ihren natürlichen Raum, wo die Straßen- peripher gelegenen Knotenpunkt des
von Radachsen in Bozen.
Grafiken aus: “Piano della raumgestaltung an ihre Bedürfnisse ange- öffentlichen Busverkehrs in Münster (D).
mobilità ciclistica a Bolzano – passt ist, also dort, wo der Autoverkehr Vorhandene Dienste und Infrastrukturen:
Rapporto prima fase”
nicht durch Menge oder Geschwindigkeit Bus-Haltestelle, Parkplatz für Autos, Radab-
Ökoinstitut Südtirol / Alto
Adige, März 2001 das Geschehen dominiert. stellplatz, Radboxen, Radverleih.
14 Mobilität, Verkehr, Plätze / Mobilità, traffico, piazze – Radmobilität in Bozen August Agosto 2001 turrisbabel 53

Fahrrad-„Parkhäuser“ an zentralen Zug-


bahnhöfen (Vernetzung Fahrrad - Zug)
Beispiel Radstation am Hauptbahnhof von
Münster (D). Vorhandene Dienste und Infra-
strukturen: Stellplätze für 3000 Fahrräder
(Erweiterung für weitere 500 Fahrräder in
Bau), Radshop, Reparaturwerkstatt, Rad-
verleih, Fahrrad-Waschanlage.

Fahrradzentren an intermodalen Knoten-


punkten (Vernetzung Fahrrad - Bus - Zug -
Tram - Car Sharing) Beispiel „mobilè“- Fahr-
radzentrum am Hauptbahnhof von Freiburg
im Breisgau (D). Direkte Anbindung an das
städtische Fahrradnetz, an den überörtlichen
und städtischen öffentlichen Verkehr, an das
Car Sharing - System. Vorhandene Dienste
und Infrastrukturen: Stellplätze für 1000 Fahr-
räder, Mobilitätszentrale (Verkauf von Fahr-
karten und Beratung für alle Mobilitätsfor-
men), Fahrradgeschäft, Fahrkartenverkauf,
Car Sharing-Parkplatz, Bistro, Reisebüro.

Radstation Münster

Die Planung der Radstation begann be-


reits 1985 mit einem Wettbewerb zur Um-
gestaltung des Bahnhofsvorplatzes. Die
ursprüngliche Idee, eine Radstation für
1000 Räder zu bauen, entwickelte sich im
Laufe der Zeit zu einer Kapazität von 3000
Fahrrädern weiter. Im Verlauf des Pla-
nungsprozesses wurden in den folgenden
Jahren insgesamt 13 Standorte in un-
mittelbarem Bahnhofsbereich untersucht.
Es zeigte sich dann, dass eine oberirdische
Station mit dieser Kapazität nicht reali-
sierbar war, weil dadurch der Bahnhofsvor-
platz komplett bebaut werden musste und
andere Funktionen wie ÖPNV und PKW-
Verkehr zu sehr eingeschränkt bzw. unmö-
glich wurden. Eine Machbarkeitsstudie der
Abteilung Stadterneuerung der Stadt Müns-
ter sowie eine anschließende Untersuchung
des Ing.-Büros Thormählen + Peuckert aus
Paderborn und Aachen zeigte dann erste
Entwurfsbeginn und -ende Gesamt Entwurf und Statik der Veröffentlichungen
1985 – 1996 3300 Einstellplätze Stahlbetonkonstruktion Deutsche Bauzeitung/
Lösungsvorschläge für eine unterirdische
Baubeginn und -ende Baukosten Ing.-Büro Thormählen + DBZ, Ausgabe 9/1999 Fahrradstation unter dem Bahnhofsvor-
10. 1997 – 06. 1999 1. Bauab. ca. 13. Mio DM Peuckert, Paderborn /Aachen Mobil NRW, herausgege-
Bebaute Fläche 2. Bauab. ca. 1,5 Mio DM Entwurf Eingangsbauwerk, ben vom Ministerium für platz. Nur bei dieser unterirdischen
1. Bauabschnitt ca. 2600 m2 Auftraggeber Belichtungselement Wirtschaft, Mittelstand, Bauweise konnten alle Belange wie Stell-
2. Bauabschnitt ca. 900 m2 Westfälische Arbeitsgemeinschaft Energie und Verkehr des
Kubatur Bauindustrie GmbH Brandt & Böttcher Landes NRW, 04. 2001 platzbedarf der Radstation, ÖPNV, Taxen-
1. Bauab. ca. 10000 m3 Sperlichstraße 24, Architekten BDA Preise/Auszeichnungen
vorfahrt und Individualverkehr ausreichend
2. Bauab. ca. 4500 m3 48151 Münster (D) Darmstadt/Berlin Renault trafic design
Kapazität Projektleiter Planung und Gestaltung award 2000 berücksichtigt werden. Durch den Rat der
1. Bauabschnitt 2850 Ein- Klaus Kötterheinrich Innenbausbau Weitere Informationen
Stadt Münster erfolgte dann im Dezem-
stellplätze Westfälische Dipl.-Ing. Joachim Pries, www.muenster.de/stadt
2. Bauab. 450 Einstellplätze Bauindustrie GmbH Architekt BDA Münster link Umwelt + Verkehr ber 1995 der Grundsatzbeschluss und im
Fotos: Christian Richters
16 Mobilität, Verkehr, Plätze / Mobilità, traffico, piazze – Radmobilität in Bozen August Agosto 2001 turrisbabel 53

Fahrradstation Freiburg

Die Fahrradstation Freiburg liegt im Schnitt-


punkt wichtiger Wegebeziehungen zwi-
schen Stadt und Hauptbahnhof. Als Binde-
glied zwischen der Stadtbahnbrücke und
einer Fußgänger- und Radwegbrücke wird
sie zum zentralen Ausgangspunkt für den
Fahrrad- und öffentlichen Nahverkehr.
Mit seiner kreisrunden Form reagiert der
Bautypus auf unterschiedliche Anforderun-
gen, die sich aus der städtebaulichen Situa-
tion und dem von Gleisen, Masten, Ober-
leitungen etc. geprägten Umfeld ergeben.
Als „Drehscheibe“ für umweltverträgliche
Verkehrsmittel werden, neben 1000 be-
wachten Fahrradabstellplätzen, Dienstleis-
tungen rund ums Fahrrad wie Laden, Werk-
statt, Café und eine Mobilitätszentrale an-
geboten. Im Erdgeschoss stehen lediglich
die Stahlbetonstützen der Tragkonstruktion
und der Aufzugskern als statische Elemen-
te, abgestimmt auf das Raster der vorhan-
Dezember 1996 der Baubeschluss. denen PKW-Parkplätze der Bahn AG. Die
Die Durchführung der Maßnahme über- darauf aufgelagerte ringförmige Decke
nahm die Westfälische Bauindustrie GmbH erscheint fast schwerelos, da der Randab-
als kommunales Unternehmen mit dem schluss der gelb eingefärbten Stahlbeton-
Schwerpunkt „Bewirtschaftung des ru- fertigteile nur eine schmale Kante zeigt.
henden Verkehrs in Münster“. Die Westfäli- Der Zugang zur Ebene 1 erfolgt über einen
sche Bauindustrie GmbH beauftragte das bewachten Steg, von dem man die Fahrrad-
Büro Thormählen + Peuckert mit der Objekt- abstellebene mit 1000 Stellplätzen erreicht.
planung des unterirdischen Baukörpers. Dieses Parkgeschoss wird im Innen- und
In einem weiteren Wettbewerb zur Bahn- Außenring mit Edelstahl und Makrolon-
hofsvorplatzgestaltung im Jahre 1997 fiel lamellen diebstahlsicher abgegrenzt, ohne
dann die Entscheidung für die Gestaltung den Einblick ins Innere zu verwehren. Über
des Eingangsbereiches bzw. des oberirdi- eine freigespannte Treppe erreicht man die
schen großzügigen Belichtungselemen- Ebene 2 mit Fahrradladen, Mobilitätszentrale
tes für die Radstation. Sieger dieses Wett- und einem Café. Die direkte Anbindung zur
bewerbes waren die Architekten Brandt Stadtbahnbrücke erfolgt über eine Rampe.
& Böttcher aus Berlin bzw. Darmstadt. Die Funktionsbereiche der beiden Ebenen
Das Projekt ist dann in einer Bauzeit von lassen sich in der Außenhaut der Fassade
ca. 18 Monaten realisiert und im Juni mittels unterschiedlich verwendeten Mate-
1999 eröffnet worden. Bereits 1 Jahr rialien und Farben ablesen. So wird die Fas-
später erfolgte eine Erweiterung innerhalb sade der Ebene 1 mir ihren horizontalen
eines benachbarten nicht mehr genutzten Bändern aus Edelstahl und Makrolon luftig
Fußgängertunnels um ca. 500 Einstell- und offen gestaltet, in ihrer Struktur in
plätze. Diese Erweiterung mit einem zwei- Ebene 2 mit einer horizontal verlaufenden
ten Zugang ist im Januar 2001 in Betrieb naturbelassenen Holzverschalung aus Lär-
genommen worden. Träger der Radstation che fortgesetzt. Solarkollektoren für die Er-
Münster ist die Westfälische Bauindustrie wärmung des Brauchwassers sind als Brüs-
GmbH, der Betrieb liegt jedoch in privater tungselemente in das Balkongeländer des
Hand der Radstation Münster Hundt KG. Cafés integriert. Die Glas in Glas Photovol-
Die Radstation selbst erreichte bereits taikanlage wird als Überdachung des Auf-
15 Monate nach ihrer Eröffnung eine Aus- zugpodestes genutzt und bildet mit seiner
lastung von nahezu 100%. ovalen Form einen markanten Abschluss.
turrisbabel 53 August Agosto 2001 Radmobilität in Bozen – Mobilität, Verkehr, Plätze / Mobilità, traffico, piazze 17

Bruttogeschossfläche Am Karlsplatz 2 Haustechnik


Service 550 m2 79098 Freiburg (D) Sanitär/Heizung
Bruttorauminhalt Betreiber Krebser + Freyler
Service 1880 m3 Fahrradstation und Planungsbüro für Haus-
Bruttogeschoßfläche Mobilitätszentrale Freiburg technik
gesamt 1750 m2 Moltke Straße 42 Riegeler Straße 22
Planungsbeginn 79098 Freiburg (D) 79331 Teningen (D)
01. 1996 Architekten Projektleiter
Baubeginn 05. 1998 Rolf + Hotz Andreas Geiser
Fertigstellung 08. 1999 Freie Architekten BDA Tragwerksplanung
Bauherr Helligestraße 2 Müller + Klein
Freiburger Kommunal- 79100 Freiburg (D) Ingenieur-Büro
bauten GmbH Projektarchitektin Lindenmattenstraße 33
Baugesellschaft & CoKG Karin Sinnwell 79117 Freiburg (D)
Am Karlsplatz 2 Planungsteam Haustechnik Elektro:
79098 Freiburg (D) Christian Erdrich Burgert Planungsgruppe
Baubetreuung Thomas Streif Gewerbestraße 33
Freiburger Stadtbau GmbH Mechthild Zimmermann 79227 Schallstadt (D)
18 Mobilität, Verkehr, Plätze / Mobilità, traffico, piazze August Agosto 2001 turrisbabel 53

Otto von Aufschnaiter

Bozner Ungereimtheiten
Als Vorsitzender der Arbeitsgruppe „Ver- beschwerden oder Atemwegserkrankun-
kehr” für 4 Jahre ab 1996 und Vorsitzender gen erleiden müssen bzw. mußten.
des Stadtviertelrates Bozen Zentrum – Boz- Mobilität aber ist lebenswichtig und not-
ner Boden – Rentsch seit 2000 habe ich Er- wendig. Es liegt an uns, neue Formen der
fahrungen sammeln können, die jenen Mobilität zu finden, die weniger Lärm und
nützlich sein können und wollen, die an der Luftverschmutzung verursachen.
Entwicklung unserer Stadt interessiert sind. Der stärkste Widerstand dagegen kommt
Im erweiterten Altstadtbereich haben wir von der Liebe zum eigenen Auto. Wehe
ein gefährliches Ungleichgewicht zwischen dem, der mir mein hochheiliges Recht,
den Funktionen Arbeiten (über 80% der mein Auto vor meiner Haustür zu parken,
Kubatur) und Wohnen. In unserem Stadt- es jederzeit zu verwenden, nehmen will.
viertel fehlt der soziale Wohnbau als Ge- Zwar verlangt die Gemeinde eine Ober-
gengewicht zu den „gesalzenen” Woh- flächengebühr, wenn mit einem Stuhl oder
nungsmieten. Die Folgen sind Alte, die viel mit einem Tisch öffentlicher Grund besetzt
zu große Wohnungen bewohnen, und junge wird, doch den Mut, dasselbe mit Auto-
Paare, die es sich nicht leisten können, an besitzern, die ihr Auto auf öffentlichem
eine Familie zu denken. Die Lösung: Woh- Grund parken, zu tun, bringt sie nicht auf.
nungssuche am Stadtrand oder in anderen Die Straßen dienen dem beweglichen Ver-
Gemeinden und täglich pendeln. kehr, die Parkplatze dem stehenden Verkehr.
Ausgiebig wurde und wird über die täglich Bei uns werden sowohl die Fahrbahnen
in die Stadt strömenden Pendler und die als auch die Gehsteige als Parkflächen be-
dadurch verursachten Belastungen geklagt, ansprucht. Überall dort, wo keine Autos er-
dagegen hört man kaum je etwas über wünscht sind, werden Pfähle gepflanzt, meist
den von uns selbst verursachten innerstäd- werden dadurch Gehsteige noch stärker
tischen Verkehr. So haben wir nicht nur eingeengt. Anderswo braucht es derartige
interne Pendler, die bis zu viermal täglich Pfähle nicht, denn die dortigen Stadtpolizis-
zwischen Don Bosco oder Gries und Zen- ten verstehen es, sich Respekt zu verschaf-
trum hin- und herfahren, sondern auch fen und die Gehsteige frei zu halten.
innerhalb unseres Stadtviertels fahren täg- Den Altstadtbewohnern werden heute gün-
lich des öfteren „Pendler” von St. Anton, stige Parkmöglichkeiten im Parkhaus „Bo-
Bozen Dorf, Rentsch oder Bozner Boden zen Mitte” angeboten; auswärtige Autos, die
ins Zentrum und zurück. dort eigentlich parken sollten, werden hin-
Doch nicht genug damit, jetzt soll im Alt- gegen bis unter den Waltherplatz geleitet.
stadtbereich zusätzliche Büro-Kubatur ge- Um nicht diejenigen, die ihr Auto auf
schaffen werden: Entlang der Südtiroler einem Parkplatz, in einem Parkhaus oder
Straße und am Verdiplatz. Schon allein in der eigenen Garage abstellen, als
die Tatsache, daß dieser Platz „Verdiplatz” Dumme hinzustellen, hat unser Stadtvier-
genannt wird und nicht wie es sich eigent- telrat im Jahre 1998 den Stadtrat gebeten,
lich ziemte „Giuseppe-Verdi-Platz”, bezeugt von den Anrainern, die ihr Auto auf öffent-
eine mangelnde Sensibilität, nicht nur in lichem Grund parken, eine tägliche Gebühr
kultureller Hinsicht. Auch andere Platz- von z. B. 1000 Lire zu verlangen.
und Straßennamen belegen dies. Der tertiä- Der Gemeinderat hat dann aber den vom
re Sektor zieht Verkehr an, die Straßen im Stadtrat übernommenen Vorschlag abge-
Altstadtbereich können aber keinen zusätz- lehnt, und so erklärt sich, warum so viele
lichen Verkehr aufnehmen, sie vertragen gebührenpflichtige Parkplätze in den Tief-
keine weitere Verdichtung des motorisier- garagen und im Parkhaus Bozen Mitte
ten Individualverkehrs. Wir haben schon frei sind, dafür aber Altstadtgassen und
seit zu vielen Jahren zu vielen Personen, -straßen überquellen von geparkten Autos.
die durch die vom motorisierten Verkehr Daß Fußgänger in Bozen kaum eine
verursachte Luft- und Lärmbelastung Atem- Rolle spielen, sieht ein Blinder. Zum Glück
wird hier und dort etwas verbessert. ger an den wartenden Menschen vorbei,
Aber noch zu oft müssen die Fußgänger müssen sie auf die Fahrbahn ausweichen!
unnötige, ja schikanöse Umwege, die von Entlang der Außenmauer der Kirche am
Pfählen und dazwischen gespannten Ketten Dominikanerplatz werden täglich ohne Res-
eingegrenzt werden, hinnehmen. Es ge- pekt Motorräder und Mofas abgestellt,
nügt, nach Ravenna zu reisen, um sich obwohl diese dort nichts zu suchen haben,
überzeugen zu können, daß die Straßenver- denn sie dürften eigentlich gar nicht bis
kehrsregeln durchaus so ausgelegt werden dorthin gefahren werden. Vor dem Haupt-
Oben und nächste Seite können, daß die Fußgänger begünstigt und portal des Domes, auf dem Gehsteig vor
Abbildungen aus dem Buch nicht behindert werden, daß Fußgänger der Banca Nazionale del Lavoro am Wal-
„BZ“, einem Studentenprojekt
der Akademie für Design
von einem Gehsteig direkt und ohne Um- therplatz, stehen Motorräder und Mofas.
Bozen (Ania Coudouratzis, wege zum nächsten gehen können. Die Eisackstraße wurde für den Verkehr ge-
Stefano Lavarda, Carmen
An der Südseite des Waltherplatzes haben sperrt, endlich kann man dort aufatmen
Leiter, Patrizia Mair Barbato,
Esther Reichegger, Sabine wir eine weitaus breitere Fahrbahn als nötig, und sich frei bewegen, aber 138 Bewohner
Reichhalter, Sara Segato, domseitig ist der Gehsteig gerade etwa haben beim Bürgermeister eine Petition
erarbeitet unter der Leitung
von Ludwig Thalheimer und
einen Meter breit. Er dient auch als Warte- abgegeben, sie möchten dort ihre Autos
Isabella Fabris) insel für die Busbenutzer; wollen Fußgän- abstellen, obwohl dort nicht mehr als etwa
20 Autos abgestellt werden können. für die Fußgänger ganz besonders viele
Für den Verdiplatz wurde eine neue Eisen- „reizvolle“ Fahrbahnquerungen vorgese-
bahnunterführung zur Mayr-Nusser-Straße hen. Erst im Juli 2000, nach vier Jahren!,
beschlossen. Der Großteil des Platzes wird ist es uns endlich gelungen, mit der Unter-
für Fahrbahnen gebraucht, und anstelle die stützung des damals zuständigen Stadtra-
bestehende Unterführung zu verbreitern tes Roberto Bizzo, für über 80 Personen,
und deren Fahrbahn abzusenken, wird sie die entlang der Mayr-Nusser-Straße leben
großzügig den Radfahrern und Fußgängern und arbeiten, die Zufahrt und den nötigen
reserviert. Ihnen werden Umwege zugemu- Manövrierraum zu sichern. Die ursprüng-
tet, nicht so dem motorisierten Verkehr. liche Brückenrampe hatte diese Grundbe-
Wir lieben unsere Autos derart, daß wir dürfnisse nicht berücksichtigt.
vollkommen vergessen, daß Fußgänger Seit zu vielen Jahrzehnten gibt es zwischen
dort unterwegs sind, wo Häuser, Geschäfte Bozner Boden und Zwölfmalgreien in der
und Büros sind. Am Verdiplatz werden die Eisenbahnunterführung lediglich einen
Fußgänger in Zukunft an der Südseite 85 cm breiten Gehsteig. Der Gehsteig in
gebeten, auf das Flußufer auszuweichen, der Eisenbahnunterführung bei der Loreto-
südseitig des Parkhauses Bozen Mitte sind brücke wurde erst kurz vor der Inbetrieb-
turrisbabel 53 August Agosto 2001 Bozner Ungereimtheiten – Mobilität, Verkehr, Plätze / Mobilità, traffico, piazze 21

nahme des Parkhauses Bozen Mitte errich- Für die Bauern in St. Magdalena und
tet, obwohl er bereits 1996 von unserem Rentsch sind die Berg- und Hangstraßen
Stadtviertelrat gefordert worden war. Viel die einzige Zufahrt und Verbindung zur
rascher hingegen wurde der gewünschte Stadt. Auf diesen Landstraßen fahren die
Kreisverkehr vor dem Allgemeinen Lager- Bauern jedes Jahr mit ihren Traktoren die
haus verwirklicht. Ernte ein, das Fahrzeug- und Ladegewicht
Die Gehsteige der Leonardo-da-Vinci-, erreichen dabei gute 7 Tonnen. Laut Ver-
Sernesi-, Bahnhof- und Garibaldistraße kehrsschildern sind aber nur 1,5 t erlaubt,
werden teilweise als Abstellplatz für Fahr- obwohl die Realität eine andere ist. Sind
räder verwendet. Unglaublich, aber wahr: schon diese engen Straßen eine Zumutung
Die Beschickung der Fahrräderständer für die Bauern, so erst recht für die Fußgän-
erfolgt dort vom Gehsteig und nicht von ger; die streckenweise an der Hangmauer
der Fahrbahn aus. Ebenso umständlich befestigte Kette ist oft die letzte Rettung.
erfolgt dann auch das Abholen des Fahrra- Die Einfahrt nach Zwölfmalgreien ist ein-
des. Der östliche Gehsteig der Garibaldi- fach, aber das Verlassen wird den Autofah-
straße ist täglich derart von Fahrrädern rern mehr als schwer gemacht. Vom Bahn-
verstellt, daß Fußgänger auf die Fahrbahn hofsplatz fährt man direkt zu den Parkmög-
ausweichen müssen. Obwohl es in un- lichkeiten in der Laurinstraße, von dort
mittelbarer Nähe eine Tiefgarage gibt, wird aber zum Bahnhofsplatz zurück sind lange
beim Haupteingang weiterhin ein Oberflä- Umwege nötig, obwohl die Laurinstraße
chenparkplatz betrieben. Der westliche breit genug ist. Das Baugerüst für das neu
Gehsteig der Garibaldistraße wird meist errichtete Landhaus ist längst Vergangen-
derart mit Autos vollgeparkt, daß auch heit, im Verkehrsamt aber scheint die Zeit
dort Fußgänger auf die Fahrbahn (die Bus- stehen geblieben zu sein.
spur) ausweichen müssen. Immer wieder Wenn wir etwas zum Besseren verändern
klagen Anrainer, daß sie die Polizei verstän- wollen, dann müssen wir Bürgerinnen und
digen müssen, um sich Zugang zum Haus- Bürger unser derzeitiges Verhalten ändern
eingang zu verschaffen. Dies obwohl und aktiv uns einbringen bzw. teilnehmen.
wenige Schritte entfernt das Parkhaus Wenige sind meist überfordert. Viele kön-
Bozen Mitte mit einer derzeit durchschnitt- nen leichter die Vielschichtigkeit der Proble-
lichen Auslastung von lediglich 7% genü- me erkennen und Zukunftsvisionen entwi-
gend Platz bietet. ckeln. Die Probleme müssen an die Ober-
In unseren Köpfen ist die ehemalige Bren- fläche gebracht werden, und es ist von
ner Staatsstraße (durch Rentsch) immer größter Wichtigkeit, daß bei offenen Aus-
noch derart verankert, daß nur so ver- sprachen einer die Realität des anderen
ständlich wird, weshalb heute noch die Li- verstehen lernen kann.
nienbusse der SAD über Rentsch den Bus- Unsere Stadt braucht zudem ein Stadtent-
bahnhof anfahren und über Rentsch die wicklungs- und Koordinierungsbüro, oder
Stadt verlassen, anstelle die Kampiller Um- eine Gruppe von Fachleuten, die sich damit
fahrung zu benützen. Die städtischen Bus- befassen. Wir sollten und dürfen es uns
linien entsprechen schon lange nicht mehr nicht länger leisten, daß Urbanistik und
den heutigen Bedürfnissen und das Linien- Verkehr getrennte Wege gehen.
netz wäre dringend entsprechend anzu-
passen. Der Dienst muß benutzerfreund-
licher werden, die Information ist mangel-
haft. Am Waltherpaltz beim Reisebüro CIT
z. B., einer wichtigen Haltestelle, können
sich wartende Personen bei prallem Son-
nenschein wenigstens unter einer Baum-
krone retten, doch diese bietet keinen
Regenschutz. Da für die städtischen Busli-
nien das Land Südtirol zuständig ist, ist es
sehr mühsam, wenn nicht gar unmöglich,
rasche Antworten auf berechtigten Bedürf-
nisse zu bekommen.
22 Mobilität, Verkehr, Plätze / Mobilità, traffico, piazze August Agosto 2001 turrisbabel 53

Pier Francesco Bonaventura

Piazza Verdi, una piazza


a misura di automobile?
In origine era il ponte romano, posizio- to all’inizio degli anni ’50 da Pattis e Peliz-
nato più a ovest rispetto all’attuale ponte zari. Ai privati venivano concessi inden-
Loreto, probabilmente sull’asse formato nizzi per i danni bellici a condizione di rea-
da via dei Cappuccini e da via Goethe. lizzare nuovi edifici entro le linee stabilite
Il ponte rimase in funzione per tutto l’alto dal piano. Alla fine degli anni ’50 era già
medioevo e sarebbe stato spostato nell’at- stata completata la ricostruzione della fran-
tuale posizione solo tra il XVI e il XVII se- gia sud-ovest della piazza con un’edifica-
colo, come dimostra il confronto tra la zione ad alta densità e di aspetto continuo
mappa dell’alluvione del 1541 e la veduta e compatto3.
del Merian del 1650 . Il sito compreso tra
1
Anche il lato nord avrebbe dovuto essere
il ponte e il giardino dei Cappuccini si interamente occupato da edifici residenziali
chiamava Punteis (o Puntys) nel medioevo, (la ricostruzione del teatro era inizialmente
quindi Loreto (o Loretto) a partire dal XVII prevista in via Alto Adige, presso l’attuale
secolo, per via dell’omonima chiesetta stazione delle autocorriere) ma già con i
eretta nel 1619 e demolita nel 1894. Vi si successivi piani tutta l’area compresa tra le
trovavano la sede del tiro al bersaglio vie Isarco e Alto Adige venne vincolata ad
(Schießstand), donde il nome di Schieß- usi “direzionali” e la costruzione dei relativi
standplatz dato allo slargo situato di fronte volumi procrastinata per un buon quaran-
all’ingresso del giardino; il Ballhaus, ma- tennio. Nel frattempo era spuntato proprio
gazzino per lo stoccaggio delle merci co- di fronte a ponte Loreto un unico condomi-
struito nel 1645; la stazione del dazio e nio di cinque piani più un piano attico coro-
la locanda “Zur Sonne”. La parte ad est del nato da un inconfondibile tetto a zig-zag.
ponte era adibita a mercato del bestiame L’edificio porta il nome “Al Sole” in ricordo
ed era nota fino all’ultima guerra come della vicina locanda distrutta dalla guerra e
Viehmarktplatz o (dal 1923) Piazza del Mer- venne realizzato nel 1954 dall’ing. Sabbadin
cato. Nella seconda metà dell’Ottocento per il costruttore Buonomo. Fino alla recen-
agli edifici sopra citati si aggiunsero l’offi- te costruzione del teatro il “Sole” era com-
cina del gas (1861) e le sale civiche (1886). pletamente isolato, una sorta di avampo-
La zona rimase estranea all’intensa atti- sto tra la strada e il parcheggio retrostante.
vità edilizia conseguente al piano Altmann Per un curioso paradosso in tutti quegli
(1870), mantenendo un aspetto suburbano anni è stato al centro di una zona dalla
e una notevole incoerenza urbanistica e dubbia reputazione di Strich cittadino e al
funzionale2. Salvo l’utilizzo occasionale per tempo stesso sede di un’attività benefica e
marce e adunate non vi furono modifiche moralistica nota come “Mädchenschutz”4.
di rilievo neppure durante il fascismo, seb- Parlando sia con gli addetti ai lavori che
bene il piano Piacentini del 1935 ipotizzasse con i comuni cittadini ho potuto constatare
un completo riassetto dell’area collocando la pressoché unanime convinzione che il
la futura via Alto Adige sull’asse di ponte “Sole” sia completamente fuori luogo e
Loreto e prevedendo all’imbocco di questo avrebbe anzi usurpato al teatro comunale
una piazza quadrangolare delle dimensio- il posto che gli competeva sull’asse di pon-
ni di piazza Walther. A questo scopo erano te Loreto. Indubbiamente la presenza di una
previste estese demolizioni, all’incirca le facciata rappresentativa verso sud, magari
stesse che di lì a pochi anni sarebbero state con una generosa piazza pedonale anti-
provocate dai bombardamenti. stante avrebbe restituito urbanità a piazza
Verdi e probabilmente avrebbe indotto gli

A destra piazza Verdi


L’assetto odierno della piazza è nelle grandi amministratori ad adottare provvedimen-
Foto: Heinrich Wegmann linee frutto del piano di ricostruzione redat- ti per mitigare il traffico nella zona.
turrisbabel 53 August Agosto 2001 Piazza Verdi, una piazza a misura di automobile? – Mobilität, Verkehr, Plätze / Mobilità, traffico, piazze 23
24 Mobilität, Verkehr, Plätze / Mobilità, traffico, piazze – Piazza Verdi, una piazza a misura di automobile? August Agosto 2001 turrisbabel 53

Oggi invece il lato sud del complesso tea- architettonico, per la centralità della collo-
trale lo si percepisce di sfuggita, attraver- cazione ci rinvia a quell’ideologia di acriti-
sando in velocità la piazza tra un semaforo ca fiducia nell’automobile che ebbe proba-
e l’altro, né il nuovo porticato invita alla bilmente il suo apogeo alla metà degli
sosta e al passeggio. anni ’506 e merita certamente l’appellativo
di “tempio dell’automobile” che le è stato
La posizione nodale della nuova piazza e il attribuito dalla stampa locale.
suo asservimento al traffico veicolare ave- Quasi caricaturale appare in questa pro-
vano favorito l’impianto di strutture di sup- spettiva un progetto non realizzato per
porto alla crescente motorizzazione. Prima un’altra stazione di rifornimento da costrui-
fra tutte era arrivata la “Società Adriatica re all’imbocco di via Marconi. L’anonimo
Petroli”, che nel 1949 aveva ottenuto in con- progettista attinge alla tipologia del mau-
cessione dal Comune 1500 mq tra il trac- soleo, pianta esagonale, il nome del com-
ciato della futura via Garibaldi e i binari mittente (AGIP) scolpito a grandi lettere in
della ferrovia per Merano. Concepita come un carattere vagamente littorio. La stessa
centro integrato di servizi all’automobilista, monumentalità d’epoca fascista, abbando-
la stazione Shell (oggi IP) di piazza Verdi – nati i sogni d’impero e di romanità è qui

progetto di Pelizzari, direzione lavori di più modestamente messa al servizio del


Plattner e Gubiani – raggruppa tuttora sotto nuovo mito offerto in pasto ai cittadini,
il caratteristico tetto ad ala le officine di un quello della mobilità illimitata e democra-
elettrauto, di un gommista, la stazione di ticamente estesa a tutti.
lavaggio (abbandonata) e la pompa di ben-
zina con un piccolo automarket. Il tetto a Come abbiamo visto, il sito coincidente
pianta curvilinea sporge fino a 8,60 metri con l’attuale piazza Verdi è sempre stato
dal filo del fabbricato. Fortunatamente una segnato dalla coesistenza di destinazioni
manutenzione praticamente inesistente ci d’uso diverse e talora contraddittorie, non-
ha preservato tutte le finiture e i dettagli ché da una certa disponibilità ad accoglie-
originali, dal paramento in pietra al rivesti- re quelle funzioni precarie e indesiderate,
mento in tessere di ceramica della pensili- siano esse di magazzino, mercato del be-
na, agli infissi in ferrofinestra, ai pavimenti stiame, parcheggio o luogo di prostituzio-
in marmette, alla plastica cornice che ne, che la città tende a relegare ai propri
avvolge il fabbricato e funge nelle ore not- margini. La tendenza ora in atto è quella
turne da illuminazione indiretta. L’edificio di ribaltare tale vocazione con l’impianto
ha appena compiuto 50 anni e potrebbe di funzioni “nobili” e durature: il teatro,
perciò rientrare tra le opere soggette a vin- le sedi dell’IPES e della Camera di Com-
colo di tutela storico-artistica, trattandosi mercio e probabilmente un centro direzio-
di edificio di proprietà comunale . 5
nale con uffici e servizi vari sulle aree ce-
Il valore simbolico della stazione di piazza dute dalle Ferrovie dello Stato.
Verdi e soprattutto della sua icona, la pen- Tutti i recenti progetti non mettono per-
silina, è lampante. Per l’impegno proget- altro in discussione la funzione di croce-
Sopra piazza Verdi e la
tuale profuso in un manufatto tutto som- via stradale ormai assunto dalla “piazza”.
Stazione IP di piazza Verdi
Foto: Heinrich Wegmann mato “di servizio”, per l’enfasi del gesto Il piano di ricostruzione, permeato dal-
turrisbabel 53 August Agosto 2001 Piazza Verdi, una piazza a misura di automobile? – Mobilität, Verkehr, Plätze / Mobilità, traffico, piazze 25

1
Resti del ponte romano così criticata dalla Com- l’ideologia allora dominante della “città a di piazza Verdi e dintorni che considerano
sarebbero venuti alla luce missione edilizia dell’epo-
misura di automobile” (autogerechte giustamente come una iattura il progetto di
all’inizio degli anni ’50 du- ca: “…pur apprezzando
rante i lavori di scavo per l’originalità in genere del Stadt), ha risolto in parte il problema della sottopasso. E’ stato formato un gruppo di
la costruzione del condo- progetto, la Commissione
circonvallazione a sud del centro storico iniziativa civica per indurre il Comune a un
minio al civico 28. La pre- non ritiene che forme esa-
senza del ponte si riflette gerate si adattino ad una ma ha compromesso le condizioni di vita ripensamento in merito al progetto.
nel toponimo medievale. città modesta e tranquilla degli abitanti del quartiere, sottoposti a
Sulla questione dell’attra- come Bolzano …”.
versamento dell’Isarco in 4
Fino al 1987 vi funziona- livelli di inquinamento atmosferico e acu- Al di là del caso singolo, che come si è
epoca romana vedasi L. va al secondo piano un stico tra i più alti della città . L’odierno
7
visto assume una valenza urbanistica più
Dal Rì e altri, Die Ausgra- piccolo internato femmini-
piano di attuazione per la zona di via Gari- ampia, la stazione di servizio di piazza Verdi
bungen im Kapuzinerklo- le destinato alle ragazze
ster, in “Der Schlern”, Apri- delle valli giunte a lavora- baldi e piazza Verdi, che dovrà definire i rinvia a un’altra problematica finora un po’
le-Maggio 2000, pag. 287 re a Bolzano e da tenere
termini dell’edificazione nell’area oggetto sottovalutata, quella della salvaguardia e
e L. Dal Rì e G. Rizzi, Ricer- al riparo dai pericoli della
che archeologiche in Alto grande città. Ora il presi- di convenzione tra la società immobiliare del riuso delle stazioni di servizio dismes-
Adige tra tardo antico e dio moralizzatore è stato delle Ferrovie dello Stato e il Comune di se. Nel quadro del riordino del sistema dei
primo medioevo, in “Dalla assunto dalla Lega Nord,
tarda latinità agli albori del- che vi tiene piantata una Bolzano, non si discosta molto da quella punti di vendita su tutto il territorio nazio-
l’Umanesimo: alla radice bandiera sulla terrazza del logica anni ’50 e prevede un sottopasso nale è prevista la chiusura di circa 4.000
della storia europea”, a cu- primo piano, proprio so-
veicolare verso via Macello proprio attra- stazioni di servizio. Cosa farne? Alcune di
ra di P. Gatti e L. de Finis, pra la centralina per il rile-
Trento 1998, pagg. 354-355. vamento dei gas di scarico. verso la stazione di servizio. E’ evidente esse, come le stazioni di via Maso della

2
Scrive Claudio Panerari 5
Art. 5 del Testo Unico del- che la realizzazione del sottopasso come Pieve e del bivio per Merano, sono oggetti
in “turrisbabel” 1996, n. 36, le disposizioni legislative
prevista dal piano non solo comporterebbe di un certo pregio architettonico che fanno
pag. 7: “L’area tra piazza in materia di beni culturali
Verdi e via Alto Adige ha e ambientali (decreto legi- la perdita della stazione di servizio, ma ormai parte del paesaggio urbano ed extra-
costituito per molti secoli slativo 29-10-1999, n. 490). costituirebbe una nuova occasione per urbano. Come ci informa Christoph Mayr
la porta della città verso 6
Scriveva Roland Barthes
sud: area di margine, in quegli anni: “Credo che
richiamare ulteriore traffico nella zona ren- Fingerle in paesi vicini come la Svizzera
quasi una terra di nessu- oggi l’automobile sia l’equi- dendo vane tutte le buone intenzioni del strutture analoghe sono già state sottopo-
no (come ne esistono in valente abbastanza esat-
piano Winkler, che vorrebbe invece il tra- ste a tutela storico-artistica, come è il caso
tutte le città), tra la campa- to delle grandi cattedrali
gna e la città compatta; gotiche: voglio dire una sferimento del traffico di attraversamento delle stazioni di servizio in Bellevueplatz
disponibile a tutte le ma- grande creazione d’epoca,
veloce in zona industriale, la creazione di (1937) e in Albisriederplatz (1954) a Zurigo
nifestazioni straordinarie concepita appassionata-
della vita urbana: per gli mente da artisti ignoti, con- parcheggi di attestamento fuori dalle aree o quella dell’area di ristoro autostradale di
ingressi, le feste, le fiere. sumata nella sua immagi- abitate e il “declassamento” dell’asse via Deitingen Sud presso Solothurn (anni
Vero “portus” secondo ne, se non nel suo uso, da
la definizione di Pirenne: tutto un popolo che si ap-
Druso - via Marconi tra piazza Adriano e 1964/66). Ci vorrebbe la stessa sensibilità
luogo intermedio, di filtro propria con essa di un og- piazza Verdi in funzione di moderazione nei riguardi di edifici che hanno fatto la sto-
verso la città e come tale getto perfettamente magi-
del traffico. Per iniziativa del gestore del ria della mobilità, contemporanei di quelle
non formalizzato in un di- co” in Mythologies, tra-
segno. La strada verso sud duzione italiana: Miti d’og- distributore dallo scorso dicembre sono auto d’epoca cui un numero sempre cre-
ed il ponte sono gli unici gi, Einaudi, Torino 1974. state raccolte circa duemila firme in favore scente di collezionisti (tra cui sicuramente
elementi fissi in uno spa- 7
Presso il condominio
zio per il resto soggetto “Al sole” è in funzione la del mantenimento della stazione di servi- anche architetti e pubblici amministratori)
anche alle rotte del fiume”. stazione di misura BZ 2 zio, consegnate al Sindaco durante un riserva una maniacale attenzione.
3
Tra gli edifici del lato dell’Agenzia provinciale
incontro il 19 marzo. A sostegno dell’ini-
sud si distinguono il con- per l’ambiente. Particolar-
dominio “Thurner” al mente significativi sono i ziativa si sono schierati alcuni architetti
n. 15 (Luis Plattner, 1952); dati relativi al benzene, in
bolzanini non rassegnati a piangere lacri-
la “Casa dello Sport”, già quanto dovuti esclusiva-
Hotel Vajolet, e la casa al mente al traffico veicolare. me di coccodrillo di fronte all’ennesima
n. 12 (Bruschi e Rossi, 1958) I dati sono consultabili dissennata demolizione di un edificio di
con le sue logge tutte rivol- online sul sito www.pro-
te a sud-est, i parapetti e vinz.bz.it /agenzia-ambien-
grande valore architettonico, per di più di
i tamponamenti in legno, te/2903/monitoraggio.htm proprietà comunale, e tutti quegli abitanti
26 Mobilität, Verkehr, Plätze / Mobilità, traffico, piazze August Agosto 2001 turrisbabel 53

a cura di Umberto Bonagura

Intervista: uno spazio aperto


non è una piazza!
La gestione degli spazi pubblici e del traffi- oppure in altri casi non sono mai esistiti.
co è un tema direttamente legato alla Come per esempio nel quartiere dei Piani,
gestione della città. Turrisbabel ha organiz- che per la sua configurazione è stato sem-
zato due incontri con alcuni dei principali pre vissuto dagli abitanti come un paese
assessori del Comune di Bolzano per foca- satellite rispetto a Bolzano, ben delimitato
lizzare le scelte e i programmi dell’ammini- dalla ferrovia e dal fiume Isarco, con dei
strazione e capire qual’è il livello d’intera- precisi punti di accesso, i ponti e i sotto-
zione e di coordinamento tra le diverse passaggi, che ne fanno quasi una rocca
competenze. In un primo incontro la reda- medioevale cinta da fiume e ponti levatoi.
zione ha intervistato l’Assessore ai lavori Dove però non è mai esistito un luogo cen-
pubblici, Roberto Bizzo, sul tema delle piaz- trale del quartiere, non esiste una piazza.
ze; in un secondo incontro abbiamo riunito Ha la morfologia del quartiere medioevale
intorno ad un tavolo l’Assessore al traffico, ma priva di quella caratteristica fondamen-
Elmar Pichler-Rolle, e l’Assessore all’urbani- tale che è il luogo centrale, il luogo dove
stica, Silvano Bassetti, a confronto con i la gente s’immedesima.
colleghi Thomas Simma e Oswald Zoegge- Oppure il caso del quartiere Don Bosco,
ler sul tema del traffico. Pubblicamo qui di che aveva la sua piazza, ed era vissuta
seguito la sintesi di questi incontri. dagli abitanti come il luogo centrale, il
luogo nel quale essi s’identificavano, ma
turrisbabel: la creazione e la sistemazione dove negli anni passati si è dovuto giusta-
degli spazi pubblici è un tema centrale nel mente affrontare in termini pressanti il
dibattito sulla città. Qual’è l’orientamento problema dell’emergenza casa finendo col
dell’amministrazione comunale di Bolzano trascurare l’aspetto degli spazi pubblici.
a questo riguardo, e ancora, esiste un qua- In altri casi invece l’intervento d’arredo ur-
dro di riferimento complessivo e un coordi- bano c’è stato, ma è stato pensato come
namento dei vari Uffici competenti? complemento agli interventi di costruzione
Bizzo: Ci sono diverse interessanti inizia- nel sottosuolo, faccio l’esempio della co-
tive che stanno prendendo corpo nei nostri struzione dei garage, dove la realizzazione
programmi: un seminario di sensibilizzazio- della piazza nasce per completare un inter-
ne sul tema delle piazze e una serie di con- vento d’altro tipo. Non si è mai pensato
corsi sui casi concreti. Ma prima di entrare alla città e alla piazza in termini strategici e
nei dettagli vorrei inquadrare la questione progettuali di disegno dello spazio urbano.
in termini più ampi. Bolzano è una città turrisbabel: evidentemente finora non c’era
che si è profondamente modificata negli la volontà o forse c’era l’impossibilità di
ultimi anni in termini soprattutto quantita- attuare progetti complessivi. L’arredo ur-
tivi. Si è realizzato tantissimo, basti pensa- bano si è spesso limitato a ragionare sui
re alla zona ex semirurali, che ha avuto una ritagli che sono rimasti tra una casa e
delle più radicali trasformazioni negli ultimi l’altra, mantenendosi sul piano formale-
10 anni con il passaggio dal vecchio quar- compositivo dei “vuoti” e dei ”pieni”, men-
tiere al nuovo assetto. E ancora di più ne tre è chiaro che per avere una piazza ci
avremo in futuro, con il quartiere Resia I - vuole una città attiva tutt’intorno.
Firmian per esempio, dove sono previsti Bizzo: Forse abbiamo un po’ perso di vista
3500-4000 abitanti, circa lo stesso numero il problema della qualità. Dove per la qua-
di abitanti di un paese come Bronzolo. lità non considero solamente il discorso
Mancano però alcuni luoghi, quelli che della qualità del prodotto edilizio. Troppo
erano i luoghi centrali dei quartieri, che spesso infatti ci limitiamo a progettare il
sono stati snaturati o addirittura cancellati nostro edificio sul sedime che ci viene
turrisbabel 53 August Agosto 2001 Intervista: uno spazio aperto non è una piazza! – Mobilität, Verkehr, Plätze / Mobilità, traffico, piazze 27

dato, e non riusciamo ad intervenire sui realizzare il luogo centrale che poi sarà da anni d’iscrizione, perché m’interessa di più
luoghi circostanti, sul tessuto urbano. C’è progettare. L’Ipes è d’accordo, e questa è l’idea che non la sua rappresentazione, i
una cosa secondo me da sfatare: il con- una delle cose che stanno andando avanti! grandi studi hanno la possibilità di fare
cetto che uno spazio aperto sia una piazza. Abbiamo individuato poi altre 4 o 5 piazze presentazioni molto accattivanti. Sopratutto
Uno spazio aperto è solo uno spazio aperto! e precisamente la Piazza della chiesa di San m’interessa portare alla luce dei giovani
Punto! Perché quello spazio aperto possa Giuseppe ai Piani, la Piazza Adriano, che professionisti, che nel fare concorsi rischia-
diventare una piazza ha bisogno d’alcune sta diventando il baricentro di Bolzano, no spesso di essere soffocati da chi ha più
condizioni al contorno, che sono la presen- ed è diventata il tappo di un garage (ma mezzi. Grossi sforzi, questi li chiederò a
za delle persone e il vissuto quotidiano. quella attuale è solo una sistemazione tutti non solo ai giovani. Il concorso sarà la
Una piazza non è fatta di soli vuoti, ma è provvisoria perché voglio metterci mano parte finale, il primo passo dovrebbe esse-
fatta di vuoti, pieni e funzioni, perché un in maniera definitiva con i concorsi). re un seminario di progettazione nel quale
campo da calcio è uno spazio aperto ma La piazzetta senza nome tra via Ortles-Via si parte dal ragionamento su questi luoghi
non sarà mai una piazza, la gente ci va per Similaun, uno slargo in mezzo alle case che e si inizia a lavorare non tanto sui luoghi
giocare, ha altre funzioni. E’ tutto ciò che ci potrebbe essere la vera piazzetta del quar- già conosciuti, ma si punta all’individuazio-
stà attorno, che fa di un luogo qualunque tiere, ne ha anche le dimensioni di intimità, ne dei luoghi principali della città. Poi, una
un luogo vissuto. C’è bisogno di differen- ma al momento è solo un ritaglio abban- volta individuato il tema, mi piacerebbe
ziare e di rendere riconoscibili dei luoghi donato sul quale si affacciano una serie lavorare con il quartiere per sondare la
che altrimenti sono anonimi e indifferenziati. di edifici e il retro di un supermarket oltre gente ed avere un continuo feed back con
C’è bisogno in termini provocatori di mar- alla biblioteca e al centro di quartiere. gli abitanti. Io ho chiesto la collaborazio-
care il territorio per sentirlo proprio. Quindi Un’altra piazza virtuale è quel grande spiaz- ne degli Ordini per preparare i concorsi e
c’è bisogno anche di specializzazione del zo tra Via Torino, Via Dalmazia e Via Roma, dargli poi una finalità concreta. Cercherò
territorio. Allora arrivo al perché delle piaz- che non può essere lasciato all’anonimato di chiedervi lo sforzo di togliervi l’abito di
ze. L’obiettivo, in una città nella quale molto di un intreccio di strade, perché anche quel- professionisti e infilarvi quello di intellet-
si è fatto dal punto di vista della costru- lo è un luogo importante, tanto è vero che tuali per aiutarci a progettare questa città,
zione dei pieni, è quella di incominciare se non aveva un nome glielo si è dato a farla crescere. Sono qui per dirvelo se
a pensare al vuoto come ad un elemento comunque (è chiamato comunemente piaz- volete: il professionista deve smetterla di
qualificante e riqualificante del pieno. za Moretti perché c’era lì il bar Moretti). fare la prostituta e iniziare a dare anche
turrisbabel: ci sembra molto positiva que- Un altro brano dimenticato è la Piazza la propria intelligenza per i luoghi nei quali
sta visione che considera lo spazio aperto Municipio-Vicolo Gumer-Piazza del Grano, vive. Nel senso che mi piacciono anche le
non come semplice decorazione del vuoto quasi il retro bottega di Piazza Walther, provocazioni e allora se nel seminario qual-
che rimane tra gli edifici, ma che invece quando invece ospita la casa comunale, cuno lancia un’idea, a prescindere se vin-
gli attribuisce un suo ruolo principale, com- la rappresentanza della città. Piazza Madon- ce il concorso e se prende quell’incarico,
plementare agli edifici. Fino ad ora si è co- na, in Via Vintola, dove c’è un giardino e probabilmente ha messo in moto idee, ha
struito tanto ma si è data poca importanza il liceo dei Francescani che verrà ristruttu- messo in moto intelligenza. Chiederò a
al vissuto, e si è accentrato tutto nel centro rato. Questi sono i primi luoghi individuati. tutti i professionisti lo sforzo di un impe-
storico rispetto ai quartieri, che sono stati Poi c’è Via Torino, perché m’interessa anche gno metaprogettuale per poi arrivare a
un po’ abbandonati a se stessi. La città è il ragionamento sulla strada in quanto im- progettare insieme la città.
grande e va valorizzata tutta. C’è la volontà portante asse commerciale. Inoltre c’è la
di ridistribuire la qualità su tutta la città? Piazza Stazione che però resta una l’ipo-
Bizzo: Io con i miei tecnici ci siamo posti tesi un po’ accademica, dal momento che
l’obiettivo di individuare quei brani di città coincide con il traffico e ci sono già i sotto-
nei quali il bisogno di luoghi centrali è più passaggi, però vedremo di farla diventare
importante. Non ha senso, per lo meno parte del concorso o di farla rientrare nel
immediato, andare a pensare un ulteriore seminario in programma su questi temi.
intervento su Piazza Domenicani, peraltro turrisbabel: il compito dell’architetto non
richiesto dai commercianti, che vorrebbero è di abbellire la città, ma di capire dove
qualcosa di più bello, di più carino, ecc. e come cercare di risolvere i problemi.
Abbiamo iniziato da Don Bosco, dove Il seminario di sensibilizzazione è quindi
abbiamo messo insieme un rapporto con uno strumento fondamentale per orien-
l’Ipes. Abbiamo portato avanti una trattati- tare verso un esito concreto i concorsi
va con l’Ipes per modificare il piano di d’arredo urbano, che spesso nel passato
attuazione, facendogli spostare un loro sono rimasti sulla carta.
edificio, per creare un po’ di spazio tra gli Bizzo: Su queste cose io intendo muover-
edifici che sono in progetto e recuperare mi con un concorso d’idee riservato a
terreno di fronte alla chiesa in modo da giovani professionisti, poniamo con 5-10
28 Mobilität, Verkehr, Plätze / Mobilità, traffico, piazze August Agosto 2001 turrisbabel 53

A cura di Umberto Bonagura e Emil Wörndle

Intervista: il Piano Winkler


Simma: Mir als Architekt und als Bürger Die EUS hat das Problem, dass derzeit an
stellt sich die Frage jetzt nach der Fertig- der Nordspur noch Bauarbeiten im Gange
stellung der Eisackuferstraße, wie die Ge- sind. Wir hoffen, dass wir die in den näch-
meinde auf diese Fertigstellung reagieren sten Monaten eliminieren können, und sie
wird. Winkler hat ja vorgesehen, die Quer- hat auf der Südspur meines Erachtens zwei
straßen noch für den Privatverkehr inner- oder drei Mankos. Ich denke, dass die Aus-
halb der Zone zugänglich zu machen. fahrten der EUS Vorrang haben sollten an
Diese Verkehrsmaßnahme und die Eintei- der Palermobrücke und an der Reschenbrü-
lung der Stadtbezirke würde einen sehr cke, und ich denke auch, dass wir große
großen Input geben in die Urbanistik, da ja Probleme haben an dieser Brücke, welche
die Stadtgestaltung nicht beim Haus auf- die Autobahnüberführung macht und dann
hören kann, sondern in die Plätze und Stra- hineinführt in die Einsteinstraße. Diese Brü-
ßen führen kann oder auch führen muss. cke ist derzeit nur einspurig und das hat
Pichler-Rolle: Die Eisackuferstraße muss momentan den Effekt eines Flaschenhalses.
erst noch fertiggestellt werden, es fehlt der- Wenn man all dies vorausschickt, dann sind
zeit die Anbindung zur Bozner Altstadt, wir die nächsten Schritte unwillkürlich die, dass
benutzen eine immer noch provisorisch man den Verkehrsteilnehmer zunächst ein-
gestaltete Zufahrt an der Rombrücke. Die mal zwingen wird müssen, verstärkt die
wird erst möglich sein, wenn wir die neue EUS zu benützen. Sie haben vermutlich
Brücke fertiggestellt haben, die von der gelesen von der Geschichte in Oberau: In
sogenannten Virglvariante hinüberführt Oberau muss es einfach so sein, dass wir
zum Parkhaus Bozen Mitte, und wenn wir den Verkehrsteilnehmern klar machen, dass
dann auch die Anbindung an den Verdiplatz sie nicht bedenkenlos durch die Claudia-
haben. Dies ist ein sehr wichtiger Schritt. Augusta-Straße fahren können, sondern
Was des weiteren wenig berücksichtigt dass sie vorher entweder am Pfarrhof oder
worden ist, ist die Gestaltung der Virglva- dann spätestens in der Voltastraße wegfah-
riante selbst im Bereich der Kardauner Kreu- ren müssen und auf die EUS auffahren
zung, der Gabelung nach der Autobahnaus- müssen, und auf diese Weise wollen wir
fahrt Nord, bis zu der Durchfahrt unter Virgl. Oberau beruhigen.
Das ist sicherlich auch in Ordnung zu brin- Ein anderes Problem stellt sich im Bereich
gen. An der Kampillerbrücke tüfteln wir der- Gries: Die MEBO Ausfahrt Terlan dient dazu,
zeit daran, ob wir hier einen Kreisverkehr dass sehr viele den verkürzten Weg wählen
einrichten können, um das Ganze zu ver- über die alte Moritzinger Straße und die
bessern. Dies ist dann die Voraussetzung, Vittorio-Veneto-Straße durch Gries durch,
um erste ganz konkrete Maßnahmen zu und auch hier haben wir Maßnahmen
ergreifen, um die Leute dazu zu zwingen, geplant, um dies abzustellen. Und wir wer-
die Eisackuferstraße zu benützen. Erleichte- den, auch was die Kreuzung Drususallee –
rung bekommen wir durch zwei Projekte: Reschenstraße betrifft, zu Spitzenzeiten
eines im Norden, dort wird nämlich an sehr lange Rotphasen einführen, um die
der neuen Eggentaler Einfahrt ein Kreisver- Leute dann auch mit gezielten Informatio-
kehr errichtet. Er wird es uns erlauben, nen zu bewegen, die EUS zu benützen.
den Schwerverkehr durch Rentsch zu unter- All das sollte dazu beitragen, Oberau, die
sagen und den Verkehr noch intensiver Achse Drususallee, den Grieser Platz in
auf die EUS bzw. Virglvariante zu leiten. der ersten Phase zu entlasten. Mit einher-
Im Süden wird es eine neue Unterführung gehen wird eine Neugestaltung der Re-
geben, nördlich des Militärfriedhofs in schenstraße und eine bessere Gestaltung
St. Jakob, gleichzeitig wird die EUS auf 4 für Fußgänger und den ÖPNV in der Dru-
Sopra Da sinistra Spuren erweitert und es werden Kreis- susallee, und ich denke, dass dies Schritte
l’architetto Thomas
Simma e l’architetto
verkehre errichtet an der Galvanistraße sind, um die Verkehrsberuhigung für
Oswald Zoeggeler und Buozzistraße. diese Viertel zu verbessern.
turrisbabel 53 August Agosto 2001 Intervista: il Piano Winkler – Mobilität, Verkehr, Plätze / Mobilità, traffico, piazze 29

Simma: Mir kommt vor, Sie sind jetzt ein il problema urbanistico e quello viabilistico
bisschen ausgewichen, weil der nächste sono stati gestiti in forte separatezza.
Schritt vom Winkler-Plan wäre ja diese Il piano del traffico Winkler, è avvenuto in
stichartige Erschließung, das ist ja nicht nur tempi e con modalità diverse, e proprio
eine verkehrstechnische Maßnahme, son- come operazione disciplinarmente autono-
dern setzt auf gewisse Stadtviertel zwi- ma rispetto al piano urbanistico di Vittorini.
schen diesen stich- oder kammartigen Ora, ritengo che l’intuizione di fondo del
Erschließungsstraßen, eine neue Planungs- piano Winkler sia la più esatta interpreta-
idee muss dort ja entwickelt werden. Da zione di questa città fortemente allungata,
würde uns interessieren, welche Planungs- che quindi non è gestibile con circonvalla-
idee steckt da dahinter, was kommt hier für zioni, ma che è intelligentemente risolta
die Stadt? con una tangenziale forte, l’arginale, e una
Pichler-Rolle: Ich habe ihnen versucht zu serie di penetrazioni a pettine come ali-
sagen, was wir jetzt unmittelbar machen mentazione della città. Quindi il piano del
können, und ich bin überzeugt, auf diese Art traffico interpreta bene la Forma Urbis in
und Weise für diese Viertel eine Verkehrsbe- generale, ma non è ancora riuscito ad in-
ruhigung herbeiführen zu können. trecciarsi in maniera profonda con le confi-
Die Reschenstraße ist ja sicherlich, gemein- gurazioni dei quartieri e la localizzazione
sam mit der Claudia-Augusta-Straße, eine delle funzioni, proprio perché queste sono
sehr leicht zu bewältigende Straße, weil es nate prima, o pianificate in contemporanea
für beide Straßen einen hervorragenden ma con logiche diverse. Tanto per dire la
Bypass gibt. In der Reschenstraße ist es penetrazione a pettine attraverso i ponti e
derzeit bereits durch die Schnellstraße le strade principali stà funzionando pro-
Meran-Bozen der Fall, und wir wollen die gressivamente piuttosto bene, sta fluidifi-
Reschenstraße so gestalten, dass wir dort cando abbastanza il traffico urbano in alcu-
eine bessere Beleuchtung und längere Auf- ni punti, ma dal punto di vista della figura
pflasterungen vor den Kirchen machen urbana e dell’immagine architettonica non
wollen. Das selbe ist in der Claudia- è riconoscibile, bisogna leggere i cartelli
Augusta-Straße ohne weiteres möglich, stradali per infilarsi dentro questi canali.
weil wir ja auch hier eine Bypassmöglich- Alcune premesse strutturali cominciano ad
keit haben durch die Lanciastraße bzw. esserci, e la conclusione dell’arginale per-
durch die EUS. In allen anderen Fällen sind metterà di testare questi processi. Dobbia-
wir noch nicht so weit. Es gibt außer ein mo riuscire a far coincidere di più le opzio-
paar Ideenvorschlägen nichts Konkretes. ni di carattere urbanistico, cioé le localizza-
Bassetti: Vorrei dire due cose da un pun- zioni delle attività, le direttrici di sviluppo,
to di vista più generale, meno gestionale. ecc., con questo schema che nel frattempo
La città di Bolzano è per morfologia una si è virtuosamente disegnato, perché l’ar-
città che ha alcune sue difficoltà intrinse- ginale c’è e la città continua a crescere.
che alla gestione della viabilità, perché è L’ulteriore propaggine di città che presto
una città a forma di “cometa”, con un cen- sorgerà oltre Via Resia, ha per fortuna a di-
tro fortemente eccentrico che continua sposizione il sistema dell’arginale già pre-
ad avere un’enorme capacità d’attrazione. disposto. Credo che proprio per l’esten-
Dal punto di vista territoriale ha il suo sione urbana lineare verso Ovest, vadano
centro collocato nel collo d’imbuto di tutta tenute in considerazione ipotesi come il
la trama delle infrastrutture fondamentali. vecchio discorso mitico del tram, della
Per attraversare la conca, si tende neces- metropolitana leggera. La dorsale ferrovia-
sariamente a passare attraverso quest’im- ria secondaria, la ferrovia Merano-Bolzano,
buto che coincide esattamente con il centro potrebbe prevedere una nuova stazione
storico, che è quello che già crea polariz- urbana oltre Via Resia, e una anche tra
zazioni sue, e che è il meno permeabile dal Oltrisarco e il cimitero, così come c’è la
punto di vista del traffico. Questo è il pri- stazione della fiera, in modo da assorbire
mo problema. Un problema di fatto, fisico, parte del traffico urbano delle zone di nuo-
funzionale. Il secondo é di tipo pianifica- vo sviluppo. In questo l’urbanistica adesso
torio. Bolzano è una città che in passato potrebbe accompagnare a posteriori, pen-
ha avuto una gestione schizofrenica, dove sando a localizzazioni che tengano conto,
30 Mobilität, Verkehr, Plätze / Mobilità, traffico, piazze – Intervista: il Piano Winkler August Agosto 2001 turrisbabel 53

già che le scegliamo, della presenza di que- möglich gewesen, weil gewisse Entwicklun-
ste due dorsali fondamentali, per non met- gen überhaupt nicht vorhersehbar waren.
tere in crisi questo sistema che comincia ad Bis vor 6 Jahren hätte man nicht gewusst,
essere un asse forte automobilistico e un dass Bozen eine Universität bekommt,
potenziale asse del ferro. Questo per dire die ganze Diskussion mit dem Bahnhofs-
che la massa critica del problema è piutto- gelände ist doch auch relativ neu, wenn
sto robusta e che dal punto di vista urbani- sie das Bergmuseum auf Sigmundskron
stico, certo, io ho il problema di rispondere hernehmen, das ist eine Idee, die sich jetzt
alle forti domande d’ulteriore edificazione, durchzusetzen beginnt, wir haben die
e se potessi produrre alcune logiche di otti- Messe ausgesiedelt, die Metropolis gibt
mizzazione del sistema di viabilità che è già 15 ha vom Bahnhofsareal her, das sind
impiantato, e non prescindere da quello,
faremmo probabilmente un’operazione vir-
tuosa e significativa.
Simma: Ich glaube, aus den Statements
von Ihnen zu spüren, dass der Schritt, diese
kritische Masse zu nehmen, um daraus
ein Potential für die Stadt zu machen, noch
nicht gemacht wurde; so kommt es mir vor,
man arbeitet ein bisschen planlos, man
arbeitet nach einzelnen Projekten, aber
nicht in einem globalen Zusammenhang.
Auf dem Bahnhofsvorplatz haben wir jetzt
ein neues Gebäude fertiggestellt, aber mit
dem Platz reagiert man überhaupt nicht
auf seine Umgebung. Mit einfachen Maß-
nahmen könnte man hier etwas machen,
hier passiert nichts, hier scheint mir alles alles Dinge, die in der Form weder geplant
ein bisschen planlos zu sein. noch vorhersehbar waren, es gibt also sehr
Pichler-Rolle: Wenn ich vielleicht auf das viel Improvisation und das erschwert das
letzte eingehen darf, wir haben im wesent- Ganze. Einfacher wäre es, wenn man das
lichen zwei Maßnahmen geplant: eine ist, Ganze voraussehen könnte.
dass wir eine neue Unterführung bekom- Zoeggeler: Io girerei il tema in un altro
men sollen für den Fahrzeugverkehr, der senso. Mi ricordo che quando seguivo il
vom Verdiplatz direkt zur neuen Brücke corso d’urbanistica, da studente, facevo
führt, dadurch wird die Achse Garibaldistra- questo gioco perverso, perché non ero mai
ße-Rittnerstraße wesentlich entlastet. Wir d’accordo con il professore d’urbanistica.
wollen auch eine neue Fußgängerunterfüh- Bassetti: Chi era?
rung machen an der Talstation der Rittner Zoeggeler: Era Astengo. Alle sue lezioni
Seilbahn, die das Viertel Bozner Boden bes- giravo ogni frase che diceva nel suo rove-
ser anbindet. Danach wird man auch die scio, ed ero sicuro che solo così erano giu-
entsprechenden Schritte setzen können. ste. Quello era un po’ un gioco studente-
Ich schätze, dass wir mit der Fertigstellung sco, ma sono abbastanza convinto, ancora
der neuen Brücke hier eine wesentliche oggi, che sia l’urbanistica quella che ha ro-
Entlastung herbeiführen können und dass vinato le città negli ultimi cento anni, come
wir dann an die Neugestaltung dieses Plat- mai nella storia era successo prima, né
zes gehen können. Ich kann mir vorstellen, per guerre né per epidemie o altri disastri.
dass dieser Platz, wenn er einmal vom Ver- Ogni città europea oggi ha una cerchia
kehr entlastet sein wird, auch besser ge- di periferia che ormai supera l’80% e che
staltet werden kann, aber auf Ihre einleiten- è una zona non urbana. Io credo che sia
Pagina a fronte
de Feststellung eingehend muss ich ihnen la legge urbanistica ad aver provocato que-
Da sinistra l’assessore
al traffico e vicesindaco sagen, Sie haben im Prinzip schon Recht, sto, con l’accontentarsi d’alcune norme
di Bolzano Elmar Pichler- man könnte das Ganze globaler sehen und come la distanza dal confine, l’altezza, la
Rolle e l’assessore
all’urbanistica, l’architetto
man könnte das Ganze auch gewissenhafter cubatura ecc. Una volta le città erano ben
Silvano Bassetti vorausplanen, nur ist das in Bozen schwer disegnate, una volta il Re o il Papa o il
turrisbabel 53 August Agosto 2001 Intervista: il Piano Winkler – Mobilität, Verkehr, Plätze / Mobilità, traffico, piazze 31

Vescovo o il Duca avevano piacere di fare mento, dalla disposizione interna, fino ai libera, che cioè non tentano immediata-
più bella e più ricca la città, più grande la serramenti che sono quelli originali. Ora, mente di trascinare la normativa che ho a
piazza, più alto il palazzo… Oggi facciamo costruiamo per esempio una nuova piscina disposizione in un crogiuolo di trasforma-
tutto scientificamente, studiamo sistemi coperta, e il concetto sarà straordinario, zioni incontrollabili. Per essere ancora più
perfetti per il traffico, facciamo parcheggi come la statica e anche tutti i materiali in- chiari, in questo momento io lavoro su una
perfetti, facciamo tanto verde per ogni abi- novativi usati, ma la funzione pratica, dal- dimensione amministrativa che è puramen-
tante, ecc. Tutto è stato specificato, quanti- l’ingresso principale fino all’ultimo arma- te applicativa della normativa vigente, e in
ficato, si può misurare. Quando un proget- dietto, non quadra più. Te ne accorgi come alcune operazioni di ricerca metaprogettua-
to va in Comune, ne viene controllata al semplice fruitore, basta entrare e viene da le, per alimentare una cultura innovativa,
centimetro l’altezza, e al millimetro la cuba- dire, ma insomma, perché é fatto così? Che su cui si possa trovare consenso, per poi
tura, ma nessuno si occupa di altri criteri. cos’è questa roba qui? Lo stesso si può fare insieme una modificazione o un’imple-
Bassetti: È chiaro che le dittature non estendere a scala urbana. È possibile che mentazione della norma e per avvicinarsi
hanno bisogno di una norma urbanistica non riusciamo più a fare di una piazza un progressivamente alla regola. Mi spiego,
per orientare i processi di trasformazione luogo dove la gente s’incontra, ma addirit- quando dico che c’è una frattura, una con-
urbana essi avvengono per diritto di edi- tura succede, non chiedetemene il motivo traddizione enorme tra la domanda di ter-
ficazione dei suoli privati nel rispetto di perché siete voi gli esperti, che la gente, reni edificabili, la scarsità di suoli, e una
invece di attraversare questa piazza come normativa fondata sulle zone d’espansione
ha sempre fatto, passa a lato? Ho l’impres- con una densità che per legge la Provin-
sione che manchi la profondità, la pazienza cia fissa in 3,5 m3/m2, che io provocatoria-
e la cura del particolare, che forse non è mente chiamo densità edilizia di tipo semi-
pagabile da parte dell’ente pubblico, forse rurale e non urbana, io pongo il proble-
non è sopportabile per voi, perché richie- ma politico culturale della densificazione
derebbe un lavoro approfondito di anni. della città in condizioni di scarsità di suolo.
E se questa cura del particolare manca in Se fossi un avventuriero tenterei di forza-
moltissimi progetti, la colpa l’abbiamo tutti re subito la norma. Ma non lo faccio. Se
noi, perché siamo forse troppo poco attenti, la settimana prossima dovessimo fare un
ma anche tutta la società nel suo insieme. Piano di Attuazione, lavoro ancora con
Bassetti: Non è un problema che ci siano 3,5m3/m2 e con le vecchie normative e
delle norme, il problema è che si è determi- non con 5 o 7 m3/m2, ma contemporanea-
nata una modalità di espressione delle mente sto facendo lavorare un gruppo di
norme che si è attorcigliata su sé stessa, giovani, architetti e paesaggisti, con un
regole fondamentali che devono far coinci- per cui alla profusione di norme e vincoli tema che è tutto teorico e metaprogettuale.
dere l’interesse collettivo per strade, fo- che si sono sovrapposti, non corrisponde Ma chi affronta questa questione in ter-
gnature, e diritti equilibrati nelle potenzia- più alcuna regola capace di prefigurare la mini di massa, in termini di gestione della
lità di sfruttamento della risorsa suolo. È spazialità urbana. La difficoltà maggiore democrazia, non può alimentare questa
sul tipo di regole che io accetto fortemente che ho trovato nelle norme urbanistiche illusione. Perché c’è gente che aspetta la
di discutere, e allora io non credo che ce istituzionalizzate nel Piano Regolatore, stà casa, ci sono i lavoratori stranieri che
la caveremmo abolendo l’urbanistica e nella loro fissità. Siamo ancora capaci di dormono sotto i ponti, la gente è affamata
reinstaurando solo la regola dell’Ornato fare norme, non siamo più, o ancora, capa- di verde nei nostri quartieri, e perché sia-
Fabbriche, che era la fondamentale regola ci di fare regole. E c’è una bella differenza mo assolutamente assatanati da una cul-
ottocentesca pre-razionalista, pre zoning. tra norma e regola! E’ questo! Mi piacereb- tura dominante che impone il modello
Zoeggeler: Ma che forse era di più, forse be dire che se fossimo capaci insieme di ideale della casa unifamiliare per ciascuno.
era addirittura più rigorosa per certe cose. coltivare una cultura delle regole potrem- Quindi, culturalmente, la norma va tenu-
Bassetti: Certo, però procedeva sempre per mo smantellare progressivamente la cul- ta migliorando quanto possibile la pro-
minuscoli tracciamenti di fasi espansive di tura delle norme. Qui però viene l’ansia a gettualità, mentre su un altro livello, va
singoli brani di città di cui venivano fissati tutti. Come superare questa distanza? fatta lavorare l’intelligenza e l’innovazio-
i tracciati viari, gli allineamenti, le altezze. Io cerco di lavorare su due piani: uno è il ne disciplinare per proiettare scenari che
Pichler-Rolle: Ma siete sicuri che sia solo piano dell’amministrazione, dentro la quale poi cerchiamo di far interagire per poter
questo? Lo dico da semplice cittadino. Ho per i compiti e per le responsabilità che passare dalla norma alla regola. Questo
l’impressione che gli architetti non siano essa mi da, non posso azzerare le norme, è il mio impegno.
più in grado di eseguire cose abbastanza e allora da una parte, con la mano destra Zoeggeler: Io sono stato per due anni in
semplici. Il mio l’ufficio si trova nel palazzo faccio l’amministratore e quindi esercito il un comitato speciale della commissione
municipale, che é del 1907, dove mi sento controllo sull’applicazione delle norme, edilizia, a Linz, dove si è cercato di ridurre
assolutamente a mio agio e dove io ritrovo mentre con la mano sinistra provo a fare sempre di più la normativa e di rendere
una logica assoluta, a partire dall’orienta- delle operazioni di prefigurazione molto più elastiche le norme del Piano Regolato-
32 Mobilität, Verkehr, Plätze / Mobilità, traffico, piazze – Intervista: il Piano Winkler August Agosto 2001 turrisbabel 53

re ordinario, che valgono sempre, ma che die Stadt gestaltet. Und hier fehlt in Bozen
possono essere superate proponendo qua- die Figur des Bauherren und auch diese
lunque altra cosa. starke Idee – was will ich –. Die Verwaltun-
Bassetti: E in questo caso la valuta una gen sind zufrieden, dass sie ein Projekt
commissione di altissimo livello scientifico bekommen, das irgendwie funktioniert, ich
a cui il Comune delega… kann es eröffnen, und die Geschichte ist
Zoeggeler: Si, e il parametro è molto gran- erledigt. Aber die wirkliche Aufgabe des
de. Si dice che in una certa zona sono pre- Bauherren, die eine sehr schwere Aufgabe
visti tot. metri cubi, ma si può anche… ist, als Bauherr diese Regeln mitzubestim-
Bassetti: E uno può presentare un gratta- men, gemeinsam mit den Architekten und
cielo, che però va sotto il controllo di una mit allen Beteiligten, die wird in der Ge-
commissione… meinde Bozen zu wenig wahrgenommen.
Zoeggeler: Presenta un grattacielo che va Pichler-Rolle: Nur einen kleinen Einschub.
discusso. Si dice, al posto di questa cosa si Bedenken Sie, dass wir als Verwalter in
fanno due grattacieli, oppure facciamo un den letzten fünf Jahren bei Ideenwettbe-
lago, per esempio. Si lascia aperto il campo werben oder bei Firmenwettbewerben gar
anche ad altre proposte, così forse vengo- nicht dabei sein durften, es gab eine Kom-
no fuori delle idee anche più importanti. mission, die hat das Ganze bewertet.

Bassetti: Si, ci vuole una forte innovazio- Simma: Das Wichtigste ist, dass die Stadt-
ne liberalistica… verwaltung eine Idee von ihrer Stadt entwi-
Pichler-Rolle: Il problema è che la discre- ckelt, ich verstehe schon das Problem,
zionalità non la vogliono più lasciare, e es ist genauso wie beim Wohnbauinstitut,
questo lo si trova in tutte le leggi, non solo die Leute fragen nach Wohnungen, und ich
urbanistiche o edilizie. La cosa peggiore muss irgendwie Wohnungen bauen, das
considerata al momento dai nostri legisla- ist, was Bassetti sagt, die rechte Hand, die
tori, sia a livello provinciale che nazionale, linke Hand sollte aber viel mehr an diesen
è pensare di lasciare la discrezionalità ad Ideen arbeiten.
un sindaco o a qualsiasi organo eletto e Pichler-Rolle: Wir sind immer in einer
composto democraticamente. Attualmente ständigen Notsituation. Man muss schnell
i legislatori sono convinti che ci si debba eine Lösung finden, und ich glaube auch,
pronunciare secondo criteri oggettivi e der Bürger akzeptiert auch gar nichts mehr
secondo certe norme, e guai a consentire anderes. Man müsste versuchen, beides
la discrezionalità, perché non si è più den- zu machen, und wir sind ständig in einer
tro nessun parametro. Questo è grave. Situation, wo immer neue Dinge plötzlich
Simma: Diese Regeln, die früher entstanden kommen, plötzlich die Universität, plötz-
sind durch die Idee eines Königs waren ein- lich diese Bahnhofsüberbauung, das sind
fach eine Idee, die letztendlich nicht demo- wirklich Dinge, die hereinbrechen.
Sopra a sinistra
il direttore di turrisbabel,
kratisch abgesichert war, und diese Idee hat Simma: Beim Bahnhofareal bin ich nicht
l’architetto Luigi Scolari etwas urbanistisch weiter gebracht und hat der Meinung, dass es plötzlich hereinge-
turrisbabel 53 August Agosto 2001 Intervista: il Piano Winkler – Mobilität, Verkehr, Plätze / Mobilità, traffico, piazze 33

kommen ist, seit 13 Jahren wird darüber fahre, denke ich mir, es könnte schon ein obiettivi da raggiungere. Fino ad ora io
geredet… bisschen eine schönere sein, die wir in mi sentivo spesse volte come un direttore
Pichler-Rolle: Auch das erste Projekt für der Eisackuferstraße hergeknallt kriegen. sostituto di ripartizione, non potevo fare
die Eisackuferstraße ist bestimmt vor 30 Der Wettbewerb Stadttore ist auch nicht l’assessore!
Jahren gemacht worden… weitergekommen, wie kommt man in die Scolari: Tornando ad una visione da cit-
Simma: Ja, aber da muss man anfangen Stadt, wie fährt man hinaus? tadino, ho sempre pensato che se il Comu-
denken, man muss auch mal was Neues Pichler-Rolle: Es ist nur ein Stadttor heraus- ne dava in appalto i lavori per i garage,
entwickeln… gekommen, Bozen-Süd, und es geht weiter. gli spazi soprastanti venissero liberati per
Pichler-Rolle: Ja, nur hat es 30 Jahre Simma: Aber diese ganze Idee, was wird i pedoni, e non ancora per le macchine.
gedauert, bis es realisiert worden ist. aus der Stadt Bozen, wird nie weitergetrie- Molte piazze invece sono tornate nuova-
Simma: Ja, das macht ja nichts, wenn es ben, wird sie eine Studentenstadt, wird sie mente ad essere dei parcheggi. Piazza
etwas länger dauert, wichtig wäre, dass eine Dienstleistungsstadt… Adriano per esempio.
diese Idee einfach weiter entwickelt wird: Pichler Rolle: Da bin ich schon froh, dass es Pichler-Rolle: Devo correggere. Piazza Adria-
– Wo will ich hin –. diese elendslange Diskussion nicht mehr no è una sistemazione assolutamente prov-
Pichler-Rolle: In Bozen mischt sich so vieles, gibt. lo dico in lingua italiana: Che ruolo visoria. Abbiamo mantenuto il parcheggio
da mischt sich der Hunger nach möglichem ha la città di Bolzano? Ero nauseato da in superficie per servire la zona fino al com-
Bauland, das nicht zu Lasten des Grüns geht, questa discussione, perché Bolzano non pletamento dei lavori di Piazza Tribunale.
also dass sich die Stadt nicht weiter hinaus- ha un ruolo da definire, lo s’è cercato, ma Per le altre piazze invece abbiamo fatto
frisst, und deshalb sieht man das Bahnhof- non lo ha mai avuto. Bolzano è “di tutto,
areal als gute Gelegenheit, aber wenn man di più”: è la capitale di una provincia, con
in die Details gehen würde, was soll da hin l’Oberlandesgericht, la RAI, l’università, i
kommen, dann würden Sie bestimmt keine mercati, l’industria. Sono propenso a ra-
zielführende Antwort bekommen, Wohn- gionare su obiettivi concreti, ma non sono
häuser und Büros, alles ein bisschen, das assolutamente del parere che si debba
würden Sie als Antwort bekommen. Und puntare e fissarsi solo su un ruolo, Moltis-
diese Stadt hat überhaupt nicht darüber sime altre città cercano di darsi un’identi-
nachgedacht, dass sie keine richtigen Funk- tà, che da noi deriva un po’ dalla storia,
tionen hat in einigen Stadtvierteln; ich kann dalla posizione geografica. Non credo che
mir gut vorstellen, dass auch dort irgend noi dobbiamo identificarci in un “logo”.
etwas sein könnte, das alles aufwertet. Questo per me è troppo “svizzero”.
Jetzt baut man alles ins Zentrum hinein. Scolari: Che tipo di coordinamento c’è per
Simma: Aber da fehlt noch die Idee, wenn esempio tra il suo Assessorato e quello di
man den Stadtrat fragt, was sollte man Bassetti, oppure con quello all’Ambiente,
am Bahnhofareal machen, besteht keine nell’ambito di una visione globale della
Idee. Keine idea comune, die wir weiter- città? In che modo possono interagire? delle deroghe, penso all’incrocio di Via Pa-
bringen wollen, die kann ja dann mal kom- Pichler-Rolle: In molti modi. Con l’Asseso- lermo e Via Dalmazia, dove abbiamo un’as-
men. Vielleicht heißt es einmal, die Univer- rato all’Ambiente ci sono contatti per quan- se commerciale molto forte, che non per-
sität wird jetzt vier mal so groß und dann to concerne la progettazione di piste cicla- mette una sistemazione solo pedonale.
kommt die Universität ins Bahnhofareal. bili, di parchi e del verde. Mentre con l’As- Abbiamo stabilito che il 20% dei parcheggi
Gut wäre aber, die Stadtverwaltung hätte sessore all’Urbanistica sulle nuove zone, in superficie sono recuperabili, mentre
eine Idee, was will sie daraus machen, sui Piani di Attuazione della zona industria- l’80% deve diventare pedonale, e tranne in
und nicht nur die Idee, Wohnungen und le, ogni qualvolta si progetta qualcosa, quel caso, credo che l’abbiamo rispettato.
Geschäfte, das ist zu wenig. come i parcheggi e la viabilità di quelle Scolari: E per Piazza Matteoti qual’è il futuro?
Pichler-Rolle: Wir sind dabei, das zu tun, zone, ci sentiamo, e i tecnici responsabili Pichler-Rolle: Per Piazza Matteotti è pre-
Kollege Bassetti macht das schon. si riuniscono e ci ragionano insieme. visto un arredo di superficie libera, con an-
Simma: Ja, das muss man ihm zugeste- Scolari: Non c’è un Ufficio di coordina- che alcuni parcheggi ma solo ai margini,
hen, beim Bahnhofareal hat die Gemein- mento, o non è necessario secondo lei? non sulla piazza stessa.
de eine recht kluge Taktik eingeschlagen, Pichler-Rolle: Con la riforma stiamo cam-
aber diese Taktik fehlt mir noch, was die biando ritmo. Sono fiducioso che con il
ganze Stadt betrifft, einfach über diese Idee nuovo regolamento degli uffici si possa
der Stadt. Es werden irgendwelche Plätze migliorare. Voi sapete che adesso abbiamo
gestaltet, ohne dass sie miteinander zu- il sistema degli obiettivi. Il funzionario ha
sammenhängen, ohne dass da eine gesam- determinati obiettivi da seguire in modo
te Idee dabei ist. Brücken werden irgend- che il politico abbia più tempo per pensa-
welche gebaut, jedes Mal, wenn ich vorbei- re ai nuovi progetti, per poi fissare nuovi
34 Mobilität, Verkehr, Plätze / Mobilità, traffico, piazze August Agosto 2001 turrisbabel 53

Roberto Gigliotti

Nuovi paesaggi urbani


Bolzano non è una grande città e ad essa so l’attenzione degli utenti e dei progettisti
non si possono applicare le teorie contem- si concentra su un centro ormai congestio-
poranee sullo sviluppo urbano delle me- nato. I margini, fisici, ma non solo, vengo-
tropoli del nuovo millennio. Eppure, per no trascurati. Forse dovremmo pensare a
il ruolo che gioca nell’ambito del territorio luoghi “altri”, che non appartengono all’im-
in cui si colloca (capoluogo di una provin- maginario tradizionale, ma che ormai fanno
cia autonoma, sede universitaria, sede parte del nostro repertorio di immagini
di importanti istituzioni e quindi polo ge- quotidiane. Inoltre la città contemporanea
neratore ed attrattore di intensi flussi di non è fatta solo di luoghi, ma di flussi ed
traffico), essa ha le caratteristiche di un infrastrutture che diventano più importanti
centro urbano importante, complesso e, dei confini statici e spaziali. Lo spostamen-
soprattutto, in continua trasformazione. to è un momento fondamentale della
nostra giornata: Bolzano è raggiunta quoti-
Attualmente il concetto di paesaggio viene dianamente da migliaia di veicoli su tutte
recuperato e riappare nel dibattito cultu- le direttrici (alle tradizionali pendolarità in
rale dopo un periodo di relativa dimenti- ingresso si accompagnano quote rilevanti
canza o indifferenza. Esso assume tuttavia di pendolarità in uscita e di movimenti di
significati nuovi e diversi: non si tratta più tipo operativo). Così lo spostamento tra
di Arcadia importata all’interno della città l’abitazione e il luogo di lavoro, il parcheg-
e a questa contrapposta, né di spazio aper- gio, l’attraversamento della città, ci per-
to che abbellisce il tessuto edificato. Il pae- mettono di osservare da punti di vista
saggio della città è invece una matrice con- diversi. La percezione dello spazio urbano
nettiva per le nuove realtà urbane e per gli cambia. Ci si muove, soprattutto, e ci si
eventi dinamici che hanno luogo all’inter- ferma in uno spazio che non sempre è una
no di queste. I termini tradizionali con cui piazza all’interno di una zona pedonale.
si descriveva lo spazio pubblico (piazza,
parco, zona pedonale, marciapiede, stra- Si devono prendere in considerazione
da…) perdono forza e si applicano con dif- nuove forme di aree urbane il cui carattere
ficoltà, perché non colgono variabili impre- non è definito dalla posizione nel territorio.
vedibili che in maniera sempre più frequen- L’attenzione dei progettisti si può focaliz-
te definiscono il carattere dei centri urbani. zare su luoghi ibridi in cui pedone e auto-
Lo spazio pubblico inteso in senso tradizio- mobile si incontrano, come il parcheggio
nale è spesso un luogo predefinito all’in- di un supermercato, che naturalmente
terno del quale si raccolgono flussi preva- viene raggiunto tramite il mezzo privato.
lentemente pedonali: un luogo di incontro. In fondo sostare in un parcheggio in atte-
Oggi, invece, gli abitanti della città si muo- sa di qualcuno che sta facendo acquisti è
vono, scelgono dove andare e attraversa- un’occupazione più che rispettabile. Si
no nuovi paesaggi urbani collocati all’in- deve pensare allora a sistemi in cui alla
terno di un piano continuo e adattabile funzione necessaria di lasciare l’automobile
per funzioni, geometrie e organizzazione si possa aggiungere un uso pedonale. Le
distributiva alle circostanze urbane. Questo città in cui viviamo sono fatte anche di que-
piano va progettato come entità flessibile sto: shopping e movimento, per esempio.
per potere supportare la diversificazione Oppure luoghi il cui uso non viene definito
delle attività che avviene non solo nello a priori, ma si genera spontaneamente,
spazio, ma anche nel tempo . 1
come lo spazio di rappresentanza tra i due
palazzi provinciali nei pressi del centro sto-
1
Wall, A., Programming the
urban surface, in Corner, J., Frammenti di questo piano continuo li tro- rico e vicino alla stazione ferroviaria. Il suo
Recovering landscape, essays viamo anche a Bolzano e questo dovrebbe ruolo è predefinito, ma a questo se ne
in contemporary landscape
servirci a guardare con occhi diversi alla sovrappone uno “imprevisto”. È qui che tal-
architecture, Princeton Architec-
tural Press, New York 1999 città. Data la natura di questa, troppo spes- volta gli skaters si incontrano e si “esibi-
36 Mobilität, Verkehr, Plätze / Mobilità, traffico, piazze – Nuovi paesaggi urbani August Agosto 2001 turrisbabel 53

scono”. In fondo lo spazio pubblico è da di stabilire un collegamento tra i quartieri


sempre anche un luogo in cui “farsi vedere”. sulle due rive del fiume che determina
Skateboarders e graffiti infatti non sono punti di intersezione tra flussi e l’incontro
solo elementi di disturbo per gli spazi urba- di mezzi di trasporto diversi (automobile,
ni, ma esprimono il sintomo positivo del mezzo pubblico, bicicletta, pedoni). Questi
senso di appropriazione di un luogo da andranno necessariamente risolti e prefe-
parte degli utenti. La loro presenza va ap- ribilmente non solo da un punto di vista
prezzata in quanto rappresenta uno degli tecnico, ma anche tenendo conto del loro
svariati usi che si possono fare di uno apporto drammatico all’immagine urbana.
spazio pubblico. La sovrapposizione di Allora potremmo guardare alla nostra
questi usi indeterminati genera una reazio- città non solo in termini formali, ma anche
ne a catena di eventi imprevedibili sin- dinamici. In questa città accanto alle tipo-
tomatici della vitalità stessa di un luogo. logie familiari come piazza, quartiere e

Aumenta la mobilità e si incrementano i


sistemi di accesso. Cresce il numero delle
automobili private e si escogitano alternati-
ve di trasporto o nuovi sistemi di adduzio-
ne. Perché la superficie urbana funzioni le
infrastrutture di trasporto vanno progettate
e integrate assumendo quasi il valore di
spazio collettivo. Lo svincolo, la tangenzia-
le, la strada dell’automobile sono “paesag-
gi urbani” degni di essere presi in consi-
derazione e progettati tanto quanto le tra-
dizionali “piazze”. Il nuovo sistema di acces-
so alla città e la costruzione della nuova
strada arginale ci hanno svelato immagini
che fino a poco tempo fa ci erano scono-
sciute. Per questo si è pensato ad un invo-
lucro fonoisolante per l’autostrada che può
essere considerato un oggetto di design a
scala urbana. Ma ci si potrebbe spingere
oltre. Lo spazio compreso tra le due infra-
strutture (autostrada e strada arginale) è la
prima immagine di Bolzano che si offre al
visitatore e per questo merita una definizio-
2
Geuze, A., Die Stadt
ne che vada al di là della funzionale proget-
entwickeln ohne Dogma, in
Detail n. 04, Juni – Juli 2000 tazione ingegneristica. C’è poi la necessità
turrisbabel 53 August Agosto 2001 Nuovi paesaggi urbani – Mobilität, Verkehr, Plätze / Mobilità, traffico, piazze 37

parco emergono altri luoghi, spesso ambi- spazi aperti e di aree verdi per la ricreazio-
gui e poco definiti, ma che proprio per que- ne. Queste aree vanno progettate come
sto vanno presi in considerazione. Quante tali: spazi polimorfi e multifunzionali, flessi-
superfici si sono liberate in varie aree della bili e adattabili alle trasformazioni in corso
città in seguito alle decisioni del piano nella nostra città. Superfici semplici, ma
urbano del traffico di costruire nuovi par- disegnate in modo da supportare eventi di
cheggi interrati? Spesso sorgono in pros- natura differente all’interno delle quali le
simità di importanti arterie di spostamento separazioni zonali tradizionali diventano più
e di accesso e per questo saranno percepi- fluide ed interattive, spazi pubblici ben pro-
te non solo dai pedoni, ma anche dagli gettati integrati in un paesaggio che lasci
automobilisti. E poi si dovranno prevedere posto sia ai bambini che alle automobili2.
alcuni parcheggi in superficie, ma anche
tenere conto delle esigenze del contesto di
38 Mobilität, Verkehr, Plätze / Mobilità, traffico, piazze August Agosto 2001 turrisbabel 53

Camilla Dell’Eva e Manuela Demattio

Città dinamica
e paesaggio mobile
Gli ideali futuristici della velocitá e del tanto che la struttura stessa di molti inse-
progresso tecnologico hanno rappresenta- diamenti urbani, suddivisa per settori fun-
to uno dei principi-guida del secolo che si zionalmente distinti, pare creata su misu-
é chiuso, cosí come l’automobile ha rap- ra per il mezzo automobilistico, poiché que-
presentato per tutti un mezzo finalmente st’ultimo garantisce spesso l’unica possi-
accessibile per il veloce superamento delle bilità di raggiungere autonomamente ed
distanze. La motorizzazione di massa, tutta- in tempi brevi i diversi servizi distribuiti
via, ha generato anche molti problemi. sul territorio urbano. Ciò risulta vero so-
Congestionamento, incidenti, inquinamen- prattutto nel caso dei quartieri residenziali
to atmosferico e acustico, scempio del pae- decentrati, sede naturale della città mono-
saggio sono in realtá soltanto alcuni degli funzionale che rifiuta il disegno urbano;
effetti che ne sono derivati: il traffico é molto una città senza più il corso o la piazza, pri-
piú che un mero problema di trasporti. vata fin dall’origine non soltanto delle at-
I flussi che osserviamo oggi nelle nostre trezzature e dei servizi essenziali, ma anche
cittá sono espressione del nostro modo della possibilità, per i propri abitanti, di
di vita e della nostra societá dei consumi; intessere relazioni gli uni con gli altri e
essi inoltre caratterizzano e influenzano con l’ambiente circostante. Tutto ciò gene-
il rapporto fra le cittá e il loro paesaggio. ra da una parte una forte componente di
La netta suddivisione fra cittá e paesaggio mobilità coatta per i possessori di auto-
persiste concettualmente ma difficilmente mobile, costretti a spostarsi nella città per
1
le due accezioni sono ancora visibili nella raggiungere i luoghi di lavoro o di svago,
loro polaritá originaria. La “cittá senza con- dall’altra un’effettiva perdita di mobilità
fini” rappresenta l‘estrema conseguenza di da parte di chi non possiede l’auto o ne
una continua “proliferazione urbana” verso dispone solo occasionalmente. Ciò signi-
il paesaggio ma anche di un processo men- fica un notevole squilibrio anche dal punto
tale e fisico nato dalle esigenze “dell‘abi- di vista sociale, legato per lo più alla diffi-
tante della cittá contempranea, mobile ed coltà di fruizione del mezzo per chi non ha
indipendente”. La mobilitá modifica il pae- possibilità alternativa di spostarsi se non
saggio ritagliandolo e frammentandolo. a piedi, come i più giovani o gli anziani.
A questo proposito é importante identifica- In termini di traffico, anche la città di Bol-
re le modalitá con le quali definire il nuovo zano risente non poco di questa distribu-
paesaggio. Dunque é necessario passare zione predeterminata di spazi e servizi,
da un’idea di preservazione del paesaggio, caratterizzata com’è da una particolare
fatta propria dalla normativa provinciale, morfologia ”a cometa” che individua i
ad una progettazione del paesaggio.1 maggiori flussi di movimento tra il polo
residenziale di Don Bosco-Europa, clas-
Cittá dinamica – la mobilità urbana sificato come il quartiere residenziale più
tra coercizione e integrazione popolato, ed il polo lavorativo, concen-
trato per lo più attorno al centro vecchio
Nel corso degli anni 70, secondo il model- e nuovo. La “mappa dei generatori di traf-
lo di zoning allora prevalente, la pianifi- fico” elaborata dal CENSIS in occasione
cazione urbana ha sempre favorito la netta delle ricerche per il piano urbanistico co-
1 Umberto Boccioni
distinzione spaziale degli ambiti funzionali munale2, individuava in realtà 4 distinti
(1882-1916) Bozzetto per
“La città sale” 1910. della vita, sulla base di una loro organizza- poli di attrazione all’interno della città,
2 Umberto Boccioni zione in zone a destinazione differenziata. meta non soltanto degli obblighi scolasti-
“La città sale”, olio su tela,
1910 (New York, Museum
Le nostre città risentono in gran parte an- co/lavorativi, ma anche delle esigenze di
of Modern Art) cora oggi di questo modello localizzativo, svago e ricreazione di gran parte della
turrisbabel 53 August Agosto 2001 Città dinamica e paesaggio mobile – Mobilität, Verkehr, Plätze / Mobilità, traffico, piazze 39

popolazione bolzanina. Non fa dunque si genera in uno spazio ma anche in un


meraviglia l’esigenza comune di raggiun- tempo ben definito, come ad esempio le
gere queste zone anche più volte nel corso ore di punta!), il progetto prevedeva il coin-
della giornata, che se durante il giorno è volgimento dei maggiori “produttori di ora-
in parte dirottata sui mezzi di trasporto rio” di una certa zona della città – nella fatti-
pubblico, di sera diventa dominio esclusivo specie la zona produttiva di Bolzano Sud –,
del popolo degli automobilisti, complici la come gli enti e le imprese ivi insediate,
scarsa flessibilità del servizio di trasporto allo scopo di agevolarne il dialogo con i
pubblico notturno e le comuni istanze di propri lavoratori e con i propri utenti, in
autonomia ed indipendenza individuale. quanto attori principali dei flussi di mobi-
Di fatto, nella libertà di muoversi autono- lità da e per quella precisa zona della città.
mamente si riflette l’ideale individualista L’obiettivo strategico a breve termine era
della cultura moderna, ossia quello di quello di promuovere l’uso individuale dei
sottrarsi ad ogni vincolo sociale, spaziale mezzi di trasporto pubblici e quello collet-
e temporale per sentirsi finalmente padroni tivo dell’automobile per la mobilità casa-
di se stessi . In risposta a tale fenomeno,
3
lavoro, attraverso l’offerta di parcheggi
l’attuale tendenza urbanistica è quella di gratuiti e di autobus riservati, per giunge-
favorire un’organizzazione decentrata, arti- re infine a desincronizzare gli orari di in-
colata sulla base di una vera e propria cul- gresso ed uscita dai luoghi di attività, sca-
tura dei luoghi centrali. Collocando infatti glionando i flussi di traffico in diversi mo-
lungo la via dei luoghi di interesse tanto menti della giornata. L’area produttiva si è
di carattere commerciale (servizi di prossi- rivelata in questo senso un perfetto labora-
mità) quanto di sosta, incontro e scambio torio progettuale per ripensare la periferia
(dalla panchina al parco pubblico) i rap- anche dal punto di vista della sua organiz-
porti di fruizione diventano in larga misura zazione spaziale: non più una città-fabbrica
di carattere pedonale, contribuendo ad evi- dal carattere monofunzionale, dove gli
tare i forti movimenti pendolari verso il spazi pubblici si risolvono univocamente
centro, con le loro ben note conseguenze negli elementi della strada di scorrimento
2
di traffico, ingorghi, congestione. e del parcheggio, ma un centro vitale real-
L’interesse del modello decentrato, tutta- mente “abitato” da popolazioni tempora-
via, non risiede soltanto nella razionalizza- nee, con le loro legittime esigenze di incon-
zione del sistema di fornitura dei servizi; tro e interazione. Ci chiediamo tuttavia se
esso serve anche ad incentivare la parteci- la popolazione bolzanina sia matura per
pazione ed a riattivare circuiti di comuni- simili proposte, dal momento che i quoti-
cazione interni alla città, avvicinando il diani locali hanno recentemente dato noti-
cittadino ai centri di decisione non più zia dello “scandalo” causato dalla proposta
nel senso fisico del termine (spostamento di introdurre l’orario continuato per gli
verso il centro degli abitanti delle perife- sportelli comunali in certi giorni della set-
rie), quanto nel senso di una maggiore timana! In realtà strategie di questo gene-
integrazione sociale dei quartieri decentrati re si basano spesso su presupposti indimo-
1
Bernardo Secchi nel- seriti, ma vi passano
nel sistema organico della città. Intese in strati (vedi per esempio Lefebvre: ”la gente
l’analisi del LEROP per il attraverso senza investire
Piano Urbanistico di Bru- nulla di sé e senza eser- questo senso le strategie di decentramen- ha sempre interesse a partecipare”, oppu-
nico, ribadisce il ruolo citare, di conseguenza, to hanno la potenzialità di riassorbire le re “la partecipazione accresce la democra-
fondamentale della pro- alcun senso di responsa-
tendenze anomiche, individualistiche e aso- ticità”). A nostro avviso occorre piuttosto
gettazione del paesaggio bilità nei confronti degli
in relazione alla pianifi- avvenimenti circostanti ciali delle comunità periferiche, come favorire pluralismo ed autogestione, orga-
cazione urbana. e dell’ambiente in cui
anche il loro senso di isolamento e margi- nizzando lo spazio interno alla città in mo-
2
Vedi in proposito: CEN- transitoriamente si trova-
SIS, Bolzano 2000. Rap- no. Vedi a questo propo- nalità, che si esprime visibilmente nei flussi do non autoritario, ma tale da realizzare
porto di sintesi delle ri- sito J.H. Crawford, Car- di movimento centripeto di cui sono pro- le condizioni per cui la vita umana si possa
cerche per il piano urbani- free Cities, International
tagoniste. Un interessante esempio di po- svolgere il più liberamente possibile. Una
stico comunale, Bolzano- Books, July 2000.
Roma, dicembre 1987. 4
Per una trattazione più litica sociale volta a favorire la gestione pianificazione, dunque, che predisponga
3
Ciò vale in particolare ampia dell’argomento
locale dei flussi di traffico in un’area urba- il quadro generale, senza con ciò volerne
per gli automobilisti, i vedi Città di Bolzano.
quali, diversamente dai Patto della mobilità e na specifica, ci viene offerto da quel “Patto predeterminare il contenuto, a discapito
passanti a piedi o in bici- Piano dei tempi e degli della mobilità” sperimentato per la prima di chi ama organizzare più l’uomo che il
cletta, non fanno real- orari. Una prospettiva
volta a Bolzano a partire dal 1997 . Secon-
4
territorio in funzione dell’uomo.
mente parte del paesag- europea, Urbanistica Qua-
gio in cui si trovano in- derni n. 26, aprile 2000. do un approccio time oriented (il traffico (Camilla Dell’Eva)
40 Mobilität, Verkehr, Plätze / Mobilità, traffico, piazze – Città dinamica e paesaggio mobile August Agosto 2001 turrisbabel 53

Paesaggio mobile la naturalitá residua dell’incolto roccioso


e della macchia boschiva (paesaggio na-
Il fenomeno della “cittá senza confini” non turale), gli insediamenti storici urbani ed
sembra caratterizzare la cittá di Bolzano, agricoli, i vigneti (paesaggio culturale),
la quale a sua volta mitizza e salvaguarda gli antropismi recenti di tipo infrastruttu-
il proprio paesaggio a favore della “cittá rale ed insediativo (paesaggio urbano)5.
compatta”. Il fantasma dell’urbanizzazione Il concetto di “superficie urbana”6 definisce
diffusa, la cubatura prefissata come stru- il paesaggio come spazio estensivo ed in-
mento di controllo della pianificazione clusivo della cittá, il “campo” che ospita
urbana, la iperorganizzazione e la gestione i luoghi, vale a dire le tradizionali tipologie
degli spazi troppo spesso a carattere mo- urbane come il quartiere, il centro storico,
nofunzionale e la mancanza di spazi indefi- il parco, la piazza, accostando loro gli habi-
niti rischiano di cristallizzare il contrasto tat naturali e i nonluoghi intesi come in-
fra cittá e paesaggio, sublimandone la loro frastrutture della mobilitá, gli inceneritori,

immagine e limitandone peró la loro tra- i depuratori, le discariche, le aree indu-


sformazione. La cittá al contrario non deve striali ed artigianali, le stazioni di servizio,
essere piú considerata un punto definito, fast food etc. I luoghi e i nonluoghi si in-
ma piuttosto una superficie mobile, in con- castrano e si compenetrano reciprocamen-
tinuo cambiamento in cui si vogliono con- te: la realtá del transito e quella della di-
traddire i ruoli tradizionali e forse anacro- mora e della residenza, lo svincolo (dove
nistici di centro denso e periferia sparsa. non ci si incrocia) e l’incrocio (dove ci si
Oggi i margini si densificano, mentre i incontra), il passeggero (definito dalla
centri si allentano nella loro storica com- sua destinazione) e il viaggiatore (che si
pattezza a causa della funzione ormai obso- attarda lungo il suo tragitto).7 Questa è la
leta di alcune strutture urbane. Emergono struttura base che organizza e sostiene
e scompaiono i vuoti centrali come per una vasta gamma di attivitá fisse e mu-
esempio il giardino dell’ex ospedale – ora tevoli all’interno, tra e fuori la cittá. Cosí
universitá, il parcheggio ex monopolio – la superficie urbana è dinamica, come
futuro museo, lo spazio aperto di fronte un’emulsione catalitica in cui le variabili
alla stazione ferroviaria – ora palazzo pro- tempo e spazio assumono un ruolo fon-
vinciale, il parcheggio di piazza Verdi – damentale. L’influsso della gente, delle
ora teatro etc. Emergono nuove urbanitá loro esigenze di mobilitá costituisce quel-
della periferia come il quartiere ex semi- lo che i geografi urbani chiamano “daily
rurali, il futuro quartiere ex caserme Mi- urban system”, fornendo un’immagine di
gnone, l’area dello scalo merci come am- urbanismo sia dinamico che temporale.
pliamento del centro, il villaggio dei sinti Bolzano si riempie e si svuota ciclicamen-
e roma etc. A questo proposito preferirei te, perché “l’abitante della cittá” è un in-
pensare alla cittá di Bolzano come “super- dividuo libero che dispone di grande mo-
ficie urbana” in cui non si contrappongo- bilitá e di una illimitata scelta di possibilitá,
no ma si sovrappongono ed interagiscono un individuo anche camaleontico a volte
turrisbabel 53 August Agosto 2001 Città dinamica e paesaggio mobile – Mobilität, Verkehr, Plätze / Mobilità, traffico, piazze 41

pendolare, a volte vacanziere, che alter- percorso ciclabile, funivia, trenino, mac-
na shopping, cultura, giardinaggio, incon- china. Le seconde sono raggiungibili prin-
tri sociali, famiglia e weekend al mare o cipalmente tramite auto e sono finalizzate
in montagna . Bolzano puó essere inter-
8
alla destinazione e alla funzione che il
pretata come cittá dinamica, la cui “super- luogo rappresenta (es. localitá sciistica).
ficie urbana” funge da collettore e distri- La cittá cerca di supportare questo flusso
butore, il cui centro storico e il suo av- migratore tramite infrastrutture concentrate
volgente paesaggio da cartolina fungono (fiume, autostrada sopraelevata, arginale,
da poli attrattori antitetici. Essa assume ciclabile) e tramite una rete di percorsi
sempre piú i connotati di un drive in – ciclabili e pedonali regionali. Essi traspor-
flusso pendolare giornaliero – e di un tano l’abitante della cittá come su un tapis
drive on – flusso vacanziero del weekend. roulant dentro la superficie urbana verso il
Il paesaggio che quasi trasborda nella luogo sognato. Autostrada, MeBo, circon-
cittá come incombente presenza fisica e vallazioni, ciclabili, distributori di benzina,

visiva, il suo ruolo nell’immaginario collet- aree di ristoro, parcheggi, impianti di risali-
tivo, la sua immediata raggiungibilitá fa- ta sono caratteristiche di un paesaggio
voriscono dei movimenti centripeti dalla sempre piú familiare. Le infrastrutture che
cittá verso luoghi ameni, ricreativi e resi- collegano la cittá con il paesaggio presen-
denziali. Questo flusso d’evasione é ac- tano spesso un apparato semiotico fornito
centuato dalla morfologia urbana compatta di cartelli stradali, segnaletica pubblicitaria.
e dal passaggio netto verso il paesaggio Le distanze fra realtá urbana e idillio alpi-
aperto rappresentato dai parchi fluviali del no, fra cittá e luogo di vacanza si accorcia-
Talvera, dell’Isarco, dell’Adige, dall’idea di no drasticamente. Cittá, meta di evasione,
“mura verdi” come parco lineare, dai pen- casa, luogo di lavoro, shopping, casa di
dii e boschi immediati, dai frutteti e vigne- villeggiatura, pista da sci, baita e passeg-
ti, dagli spazi interstiziali indeterminati giata sono collegate in modo ottimale ed
come lo svincolo autostradale “spaghetta- efficiente. In questo modo le infrastruttu-
ta”, l’arginale, dagli spazi informali, simbolo re sono parte integrante della geografia
di appropriazione temporanea e luoghi di alpina e rappresentano gli intervalli fra i
incontro non istituzionali come la collina diversi luoghi del quotidiano: la realtá e il
Pasquali. In base alla dimensione tempo- sogno. Lo spazio cinetico é il luogo in cui
rale i movimenti centripeti si suddividono i vari ruoli di pendolare, jogger, turista,
in: “frequenti” verso le mete immediate amante della natura si incontrano. Auto-
(S.Genesio, Renon, Terlano, Appiano, Col- mobile e strada generano nuovi luoghi di
5
Definizione di paesaggio architectural Press,
come ambiente genetico New York 1999 le, Monte Tondo, Guncina etc.) e “dilatati” vita sociale. L’infrastruttura diventa dun-
della cittá, in Progetto 7
Augé M., Nonluoghi –
verso quelle piú remote (altopiano di Siusi, que fondamentale per la vitalitá della cittá
preliminare del Piano ur- Introduzione a una antro-
banistico comunale, 1991 pologia della surmoder- Val Sarentino etc. ). Le prime sono rag- contemporanea e occasione progettuale
6
Wall A., Programming nitá, Parigi 1992 giungibili attraverso svariati mezzi in cui per rivisitare i “contenitori del movimento”
the urban surface in 8
Geuze A., Die Stadt ent-
la variabile tempo influenza la percezione come ulteriori spazi di vita collettiva.
Corner J., Recovering wickeln ohne Dogma, in
landscape, Princeton Detail n. 04, Juni-Juli 2000 dello spazio di percorrenza: passeggiata, (Manuela Demattio)
42 Mobilität, Verkehr, Plätze / Mobilità, traffico, piazze August Agosto 2001 turrisbabel 53

Diego Del Monego

Bergbahnen erobern die Stadt


Umlaufbahnen, ein Begriff, der für viele Reschen 2 usw. entstehen im Laufe der
Menschen mit Skifahren in Verbindung nächsten 5 Jahre an die 2000 Wohnungen
gebracht wird. Jährlich werden damit welt- und die nahezu doppelte Anzahl an Autoab-
weit Millionen Menschen vorwiegend in stellplätzen, wenn es reicht. Nicht außer Acht
luftige sonnige Höhen befördert. In den zu lassen ist während dieses Zeitraums die
beiden vergangenen Jahrzehnten hat der Schaffung Hunderter neuer Arbeitsplätze in
technologische Fortschritt auf diesem Ge- der neuverbauten Industriezone.
biet Beachtliches erbracht. Die Förderleis- Was ist, wenn auch diese Bauvorhaben
tung der Aufstiegsanlagen wurde allge- stehen werden? Die Lebensqualität in man-
mein um ein Vielfaches gesteigert. Statis- chen Straßen der Stadt kann heute nicht
tisch betrachtet sind es die sichersten Be- mehr als solche bezeichnet werden. Es ist
förderungsmittel, die es auf der Welt über- die Hölle, vor allem im Sommer bei offe-
haupt gibt. Nun stellt sich die berechtigte nem Fenster. Viele Menschen sind dieser
Frage, warum diese Anlagen, von einigen Situation überdrüssig und rebellieren.
Ausnahmen abgesehen, immer noch fast Immer wieder werden Proteste laut, die in
ausschließlich zur Erschließung von Ski- Bürgerinitiativen die Schließung bestimm-
und Wandergebieten im alpinen Bereich ter Straßen fordern.
eingesetzt werden. Eine Tendenz, die ohne-
hin immer weniger Befürworter findet. Die Gemeindeverwaltung wird künftig hin-
sichtlich des Verkehrs in Wohnzonen und
Führende Hersteller in dieser Branche Wohnstraßen (also nahezu in der ganzen
haben daher bereits Systeme entwickelt, Stadt) zu noch drastischeren Maßnahmen
die vor allem für den Einsatz im urbanen greifen müssen als bisher, weil sich im all-
Ambiente gedacht sind und zur Erhöhung gemeinen Bewusstsein immer mehr die
der Netzwirksamkeit des öffentlichen Ver- Überzeugung breit macht, dass am Verkehr
kehrs beitragen. Traditionelle Umlaufbah- das Leben wirklich zugrunde gehen kann.
nen (auf tragendem Umlaufseil) und schie-
nengebundene seilgezogene Personen- Um die Mobilität in der Stadt Bozen ab Mitte
nahverkehrssysteme können über längere dieses Jahrzehnts überhaupt noch einiger-
Streckenabschnitte den alltäglichen Pend- maßen gewährleisten zu können, müssen
lerfluss stadtein- und stadtauswärts auf- dafür unverzüglich großzügige Maßnahmen
nehmen und somit den innerstädtischen in die Wege geleitet werden. Die städtische
bodengebundenen öffentlichen Verkehr Verwaltung ist gefordert, grundsätzlich da-
entlasten. Die Stadtbusse leisten dadurch rüber zu entscheiden, ob sich die Stadt wei-
auf den kurzen Strecken für die Anrainer terhin dem Individualverkehr verschreiben
einen effizienteren und attraktiveren Dienst. kann, oder ob der Schritt zu ihrer Erschlie-
ßung mit einem kapillaren, öffentlichen Ver-
Es wird nicht mehr lange dauern, bis kehrsnetz gewagt werden soll. Ausgehend
der Verkehr in der Landeshauptstadt voll- von der einen oder der anderen richtungs-
kommen zum Erliegen kommt. Da helfen weisenden Entscheidung, werden in der
keine neuen Verkehrsstudien, keine Um- Folge zwei mögliche Zukunftsszenarien
fahrungsstraßen, keine Brücken und durchgespielt, die den sich anbahnenden
keine neuen innerstädtischen Parkplätze Verkehrskollaps entschärfen könnten.
bzw. Tiefgaragen mehr. Im Falle einer Entscheidung zu Gunsten
des Individualverkehrs müsste, ohne zu
Im städtischen Bereich wurde die absolu- zögern, die Schaffung der Verbindung zwi-
te Sättigung der verfügbaren Bewegungs- schen Einsteinstraße und Mendelstraße
flächen für Fahrzeuge und Menschen be- samt Brücke über den Eisack angestrebt
reits vor langer Zeit erreicht und überschrit- werden, auch wenn darüber bis zum heuti-
ten. In den EWZ Rosenbach, Reschen 1, gen Tag niemand so gern sprechen möchte.
turrisbabel 53 August Agosto 2001 Bergbahnen erobern die Stadt – Mobilität, Verkehr, Plätze / Mobilità, traffico, piazze 43

Im Falle einer Entscheidung zum resolu-


ten Umstieg nach vorne, ins Zeitalter des
besonnenen Hausverstandes, könnte die
gesamte Stadt ohne weiteres wieder zu
einem verträglichen Arbeits- und Lebens-
raum für tausende Menschen zurück-
verwandelt werden.
Beginnen könnte dieses Zeitalter ganz
einfach, indem wir uns mit dem Gedan-
Die Schnellstraße Mebo und die Reschen- ken anfreunden, inmitten der Fahrbahn
straße werden in 3 bis 5 Jahren dem Ver- einiger Hauptdurchzugsstraßen der Stadt,
kehrsaufkommen während der Stoßzeiten in 5 m Höhe Kabinen zu sehen, die in kur-
nicht mehr genügen. (Die Gestaltung eines zen Abständen voneinander auf einem
detaillierten Zeitplanes für die Abfolge der von Masten getragenen, strukturierten
Bautätigkeit in den Bauzonen entlang der Schienenpaar leise stadtein- und -aus-
Reschenstraße ist sowieso absolut notwen- wärts gleiten. (Bitte jetzt nicht sarkastisch
dig, um die Anrainer nicht über das bereits schmunzeln; nur lächeln. OK? Danke)
nicht verträgliche Maß hinaus zu belasten.) Gewiss kein atemberaubender Anblick,
Gewaltige landschaftliche Veränderungen aber sind die kilometerlangen Autoschlan-
werden diesen neuerlichen Schub der Stadt gen die sich tagtäglich durch die Stadt
Richtung Sigmundskron prägen. Die ge- wälzen und an unserer Gesundheit nagen,
wohnte ländliche Peripherie von Bozen dagegen etwa eine Augenweide? Auch
wird bald sowieso nur eine schöne Erinne- wenn diese Fahrzeuge in Zukunft einen
rung sein. Was soll’s. Auto und Fahrzeiten elektrischen Antrieb hätten, also emissions-
bzw. Stauzeiten werden weiterhin den frei wären, so würden sie trotzdem noch
Ablauf und die Organisation des Lebens eine Gefahr für Kinder, Fußgänger und be-
vieler maßgeblich beeinflussen. Die Fluktua- tagte Menschen darstellen. Geräuscharme
tionen im Verkehrsaufkommen werden Fahrzeuge sind schleichende Killer. Übri-
als Indikator für die Bestimmung neuer gens genügt schon der Anblick dieser vielen
Jahreszeiten dienen (weniger Verkehr = farbigen, leeren Büchsen, die alle Räume
Schulferien, Ferragosto usw; mehr Verkehr der Stadt für sich beanspruchen, um in uns
= Schulbeginn, Regenwetter, Kälte usw.) unbewusst Unruhe hervorzurufen.
44 Mobilität, Verkehr, Plätze / Mobilità, traffico, piazze – Bergbahnen erobern die Stadt August Agosto 2001 turrisbabel 53

Einige technische Betrachtungen dieser Länge könnte für 2500 Personen/h


ausgelegt werden (Mit der Möglichkeit,
Bei den traditionellen Umlaufbahnen das Verkehrsvolumen bei Bedarf auch zu
klinken Gondeln oder Sesselpaare in den verdoppeln). Morgens die Pendler rein und
Stationen aus dem Seil, um im Schritttem- die Studenten raus aus der Stadt, zu den
po den Aus- bzw. Zustieg der Fahrgäste Schulen. Abends spielt sich das Ganze in
zu ermöglichen. Nach einer kurzen Be- umgekehrter Reihenfolge ab. Die für die
schleunigung werden sie wieder ins lau- Studenten zu Stoßzeiten vor Schulen und
fende tragende Seil geschickt. Die Anzahl Bahnhöfen bereitstehenden Kabinen
der Gondeln, die auf der Strecke verkeh- könnten fließend dem für den laufenden
ren, kann bei Bedarf gesteigert werden. Betrieb ausgelegten Kabinennetz der An-
lage zugeführt werden. Das minutenlange
Herumwarten auf den Bus bei klirrender
Kälte und das Hineingepferchtwerden auf
engstem Raum mit unbekannten Menschen
sind wohl auch die wahren Gründe, wes-
halb viele die öffentlichen Verkehrsmittel
nicht benutzen und täglich lieber stunden-
lang im Auto sitzen. Das unbehagliche
Gefühl der Platzangst spielt dabei eine
nicht zu unterschätzende Rolle.
Wie verhält es sich im Vergleich dazu mit
den schienengebundenen Umlaufbahnen?
Gibt es andere psychologische Hemm-
schwellen, die es zu überwinden gilt? Viele
Menschen kennen diese Anlagen bereits
vom Skifahren und sind es gewohnt, sie zu
benutzen. Mit absoluter Sicherheit mehr als
den Bus. Die laufende Verfügbarkeit einer
permanenten Fahrgastbeförderung ohne
Wartezeiten stellt außerdem den größten An-
reiz dar, einen solchen Dienst, sofern er an-
Der Antrieb der schienengebundenen Um- geboten wird, auch in Anspruch zu nehmen.
laufbahnen ist nach diesem System auf- Je nach Ausführung und Hersteller fassen
gebaut, mit dem grundlegenden Unter- die Kabinen maximal 15 bis 25 Personen
schied, dass das Umlaufseil keine tragen- und können in Fahrzyklen von ca. 25 Sekun-
de Funktion hat. Das Zugseil wird von den aufeinander folgen. Die Plätze sind ge-
Walzen und Rollenwerken, ähnlich einer zählt und die Fensterflächen groß, der Aus-
Standseilbahn, in Führung gehalten. blick abwechslungsreich. Ein Kippen oder
Die Stationen befinden sich auf Plattfor- Abstürzen der Kabinen ist so gut wie un-
men, die mit Rolltreppen und Aufzügen möglich, weil sie auf Schienen fahren, über
erreichbar sind. Es besteht auch die Mög- tangentiale Verklammerungen am Bahnkör-
lichkeit, die Stationen (für bestimmte An- per einrasten und außerdem noch am Zug-
sprüche auch die gesamte Anlage) auf Bo- seil hängen. Kurze Wartezeiten und Ge-
denniveau zu führen. Mit einer Betriebsge- dränge für den Zustieg ergeben sich höchs-
schwindigkeit von 20 bis 25 km/h könnte z.B. tens anlässlich von Massenveranstaltungen.
die Strecke entlang der Drususallee von der Für den Aufbau dieser Anlage wären
Meraner Kreuzung ( AGIP-Tankstelle) bis keine Enteignungskosten zu verbuchen,
zum Verdiplatz, oder dem Mayr-Nusser- weil der Streckenverlauf über öffentliche
Parkhaus, mit Zwischenstopps an Stationen Straßen und Flächen führen würde.
wie z.B. Max Valier-Schule – Hadriansplatz – Auf einer Streckenlänge von 3 km und
ex GIL/UNI (von da aus mit einer Schleife einem km-Preis von grob geschätzt 20 Mrd.
weiter über die Talfer und entlang des Lire, ergibt das einen Kostenaufwand von
Eisacks), in knappen 15 Minuten bewältigt insgesamt ca. 60 Mrd. Lire. Die jährlich
werden. Die Förderleistung auf einer Strecke anfallenden Betriebskosten würden dabei
turrisbabel 53 August Agosto 2001 Bergbahnen erobern die Stadt – Mobilität, Verkehr, Plätze / Mobilità, traffico, piazze 45

ca. 3 Mrd. Lire verschlingen. 3000 Jahres- Haselburg und überhaupt das ganze Er-
karten zu je 1.000.000 Lire könnten den holungsgebiet an den Hängen des Kohle-
kostendeckenden Betrieb gewährleisten. rerberges würden dadurch auch Betag-
Pendler, welche die gleiche Strecke täglich ten und Behinderten zugänglich gemacht.
mit dem PKW fahren und gebührenpflichtig Eine Verbindung vom Mayr-Nusser-Park-
parken müssen, geben dafür unbewusst in haus nach Kampill und eine weitere über
der Regel mindestens das Dreifache dieses den Bahnhof zur Rittnerseilbahn könnten
Betrages aus. entschieden dazu beitragen, sowohl die
Die geschätzte Bauzeit inkl. Planung ist Bürgersteige als auch die Straßen des
mit ca. 3 Jahren zu veranschlagen, wobei Stadtkerns wieder autofrei zu bekommen.
der Aufbau nur einige Monate in Anspruch Die optische Wirkung solcher Anlagen
nehmen würde. Die Arbeiten zum Bau der auf das Landschaftsbild ist in Hanglage
beiden Teilstücke der Umlaufbahn, die kaum relevanter als jener einer Überlands-
heute an Stelle der abgestürzten „Cermis- leitung. Die Farbe der Gondeln kann der
Seilbahn“ Skifahrer und Wanderer wieder Umgebung angepasst werden.
über das Avisio- Tal befördern, haben keine Schade, dass die Schienenstränge entlang
8 Monate gedauert. Eine bemerkenswerte der meisten N-S-Straßenachsen in der
Leistung. Sie gibt uns darüber Aufschluss, Industriezon. zur Zeit sogar entfernt und
wie unglaublich schnell solche Anlagen die Trassen zu versiegelten Parkplätzen um-
stehen können, wenn der entsprechende gewandelt werden. Mit ihrer Verlängerung
Wille dazu besteht. Wohlgemerkt, es ging bis in die Handelszone Bozen Süd und
hier in erster Linie um den Erhalt des dann noch weiter, bis zum Flughafen,

Wohlstandes einer Talschaft, nicht etwa um hätte das gesamte Gewerbegebiet schon
die Förderung bzw. die Bewahrung von vor Jahren in ein großzügiges Straßen-
Lebensqualität. Wird der Faden nun weiter- bahnnetz eingebunden werden können.
gesponnen, so könnte die Strecke Kranken- Die genannten Umlaufbahnen als Zubringer.
haus BZ - Reschenstraße - Reschenbrücke - Ein kapitales Versäumnis, vor allem ange-
Voltastraße bis zur Tankstelle in der Claudia- sichts des von Tag zu Tag haltlos zunehmen-
Augusta-Straße die südliche Querverbin- den Verkehrsaufkommens in der Zone.
dung der Stadt bilden. Ein Ableger vom jet- Heute wären die Straßen frei für die Kun-
zigen Standort der Tankstelle aus Richtung den der Wirtschaft und nicht vollgestopft
Friedhof und Pfarrhof würde weitere Mög- mit Fahrzeugen der Pendler und innerstäd-
lichkeiten eröffnen. Eine traditionelle Umlauf- tischen Pendler, die dort arbeiten müssen.
bahn mit Gondeln, die vom Pfarrhof aus, Die gewagte Vorstellung, die Stadt mit
vorbei am Friedhof, hinauf zur Haselburg, Umlaufbahnen zu vernetzen, soll ein Anreiz
dann hinunter durch in die EWZ Rosen- sein, um dem Problem des Verkehrs in der
bach, bis zu den Berufsschulen und weiter heutigen Form konkrete Alternativen entge-
über den Virgl bis zum Parkhaus Mayr Nus- genzusetzen, die keine Notlösungen sind.
ser führen würde, könnte das Dreieck Der Einsatz bewährter alpenländischer
schließen und die besten Voraussetzungen Technologie und etwas guter Wille könnten
schaffen, um die Anlagen in jede Richtung maßgeblich zur Bewahrung unseres Le-
zu fast jeder Tageszeit auszulasten. bensraumes beitragen und nebenbei dem
Die gesamte Runde der Stadt könnte dann Image unseres Landes und unserer Wirt-
in 50 bis 60 Min. gefahren werden. schaft als Bestreiter eines fortschrittlichen
Der Höhenweg zwischen dem Virgl und der Mobilitätsdenkens zugute kommen.
46 Mobilität, Verkehr, Plätze / Mobilità, traffico, piazze August Agosto 2001 turrisbabel 53

Alberto Vignolo

La città e lo spazio pubblico.


Otto anni di piani, progetti e
concorsi per Salerno
Percorrendo le vie scoscese che risalgono ritmica sonorità che si fa musica per orec-
il ripido pendio e le strade parallele che chie disposte a dismettere l’abituale com-
corrono in piano a segnare l’orografia del postezza e aprirsi ad una antica sensibilità.
centro antico di Salerno, tra gli scorci ab- Qui vengono reintrodotte le medesime
bacinanti degli androni puntati verso la piante officinali contemplate nel Liber ciba-
luce e il vasto mare, un luogo assume un lis et medicinalis Pandectarum del Silvati-
notevole rilievo in mezzo agli antichi palazzi co. Queste erbe, studiate già nell’antichità
e alle case in parte abbandonate, in parte per l’impiego medico-terapeutico, sono il
già recuperate e vivificate. Un luogo pre- soggetto privilegiato delle oltre 8.000 im-
zioso perché frutto di una scoperta, innanzi- magini di grande bellezza, raccolte in codici
tutto, sebbene lo si possa già individuare custoditi da prestigiose istituzioni come la
con lo sguardo dalla parte bassa della città; British Library di Londra e la Biblioteque
ma indubbiamente prezioso perché, venu- National di Parigi.
sto di storia e di geografia dei luoghi, lo si Dalla Minerva, così riconosciuta come
può assumere a elemento simbolico di un luogo significativo all’interno della fascia
racconto che ha per protagonista la bella degli “orti cinti e terrazzati” che sono carat-
e vitale città di Salerno. teristica morfologica precipua della città,
Stiamo parlando del Giardino della Miner- si dipana una trama che intreccia virtuosa-
va, che può essere considerato l’“erede” mente i percorsi della storia e della tradi-
del più antico giardino botanico ideato da zione, le bellezze naturalistiche del paesag-
Matteo Silvatico a Salerno nel XIV secolo. gio e quelle artistiche monumentali della
Situato nel cuore della città antica a ridos- città, e la formidabile esperienza contem-
so delle mura medievali, il Giardino della poranea di una comunità che, per tramite
Minerva è stato recentemente oggetto di dei propri rappresentanti eletti e fortemen-
un restauro, che ha permesso di rendere te sostenuti, ha voluto porre l’architettura
visivamente palese una parte nobilissima al centro di un complesso di iniziative volte
della storia locale, incentrata sulla tradizio- al rilancio e alla riqualificazione della città.
ne della Scuola Medica Salernitana. In principio era il «Piano». Accade talvolta
Le forme settecentesche recuperate si com- che questo ‘mostro’ normativo di vincoli,
pongono di elementi caratteristici di gran- imposizioni, indici, standard, con tutto il
de interesse e bellezza. Una lunga scalea corredo trionfale di pallinati e righettature,
con pergolato collega i diversi livelli terraz- di criptosigle e di nanosimboli, divenga
zati dell’orto, e offre una vista distesa che strumento efficace di governo e trasforma-
abbraccia la città, le colline circostanti e il zione della città. Perché questo accada,
mare. Un sistema di distribuzione compo- sono necessarie due condizioni concomi-
sto di vasche, fontane con decorazioni cal- tanti: una precisa volontà e indirizzi chiari
caree e canalizzazioni scavate nelle mura- da parte dell’amministrazione comunale,
ture, convoglia le cospicue acque di fonte, e un progettista che non sia un semplice
che hanno permesso nei secoli l’esistenza ragioniere del metrocubo su metroquadro.
di altri giardini contigui. A Salerno queste condizioni si sono veri-
Sopra Il Giardino della L’esposizione è delle più favorevoli, protet- ficate. Nel 1992 entra in carica un’ammini-
Minerva erede del più antico ta dai venti di tramontana, il sole abbraccia strazione – guidata dal sindaco Vincenzo
Giardino Botanico di Salerno
ideato da Matteo Silvatico a
i corpi e gli alberi, i profumi inebriano, il De Luca – che per due mandati consecutivi
Salerno nel XIV secolo. rumore delle acque che ricadono è una allenta le morse di una vitalità repressa
8

1-2-3

6

In questa pagina il progetto 4 Terminal dei traghetti,


Aree ad Azione Puntuale Urbanistica Zaha Hadid
5 Palazzo di giustizia,
1 Edifici-mondo, David Chipperfield
Kazuyo Sejima / Ryue Nishizawa 6 Palazzo dello sport,
2 Edifici-mondo, Afra e Tobia Scarpa
Manuel de las Casas 7 Lungomare, Oriol Bohigas
3 Edifici-mondo, 8 Quartiere Imo, Oriol Bohigas
Antonio Monestiroli perimetro Parco Castello
48 Mobilität, Verkehr, Plätze / Mobilità, traffico, piazze – La città e lo spazio pubblico. Otto anni di piani, progetti e concorsi per Salerno August Agosto 2001 turrisbabel 53

dalle consuetudini e dalla rassegnazione. con efficacia. La proposta metodologica ha


Viene così confermato e rilanciato un pre- funzionato. Si è tralasciata la strada del-
cedente incarico, che non aveva ancora l’«informalismo delle quantificazioni astrat-
dato alcun frutto, a Oriol Bohigas per la te per «un procedimento che va dalla pic-
revisione del piano regolatore della città. cola alla grande dimensione, dal quartiere
L’architetto catalano, già artefice delle tra- alla città». Il «Piano» è stata la somma dei
sformazioni urbane di Barcellona mirate diversi progetti limitati a una serie di aree
alle Olimpiadi del 1992, trova una città con- con la caratteristica di essere disponibili ad
sona al suo spirito mediterraneo, e dispo- accogliere soluzioni di immediata attuazio-
sta ad assecondare le idee e i principi di ne. Non è più possibile pensare in grande,
una renovatio urbis fondata su una precisa il piano regolatore non credo sia più lo
identificazione e tematizzazione dei nodi strumento per trasformare la città. Bisogna
urbani da sciogliere. avere un’idea globale della città ma occorre
La metodologia che Bohigas e i suoi colle- costruirla per «pezzi» come abbiamo dimo-

ghi (Albert Puig Domenech e MBM Arqui- strato con il Villaggio Olimpico di Barcello-
tectes) intraprendono durante il lungo pro- na e come stiamo dimostrando a Salerno”
cesso di pianificazione, tuttora in atto, mira («L’Architetto», 153, febbraio 2001).
al superamento della rigida linearità anali- L’individuazione delle AAPU non ha di certo
si-obiettivi-progetto, in favore di un proces- esaurito le potenzialità di trasformazione
so interattivo, che procede dall’individua- della città. Parallelamente al processo di
zione di alcune aree strategiche e dall’ela- pianificazione e ai grandi progetti strategici
borazione di una serie di progetti urbani, per la città, vengono avviati e, fatto non
definiti come Aree ad Azione Puntuale Ur- secondario, portati celermente a termine,
banistica (AAPU). Lo strumento attraverso una serie di interventi di scala minuta –
il quale si procede in tale direzione è il strade piazze parchi giardini fontane – che
Documento programmatico, manifesto danno il senso tangibile della riflessione
delle idee, delle aspettative e delle speran- in atto e che rappresentano efficacemente
ze di una città, che viene accompagnato, i primi segni del cambiamento. Si tratta
con efficace spirito propagandistico, da uno indubbiamente di un’operazione di embel-
1 David Chipperfield, slogan destinato a occhieggiare da ogni lissement che si sovrappone a uno spazio
Palazzo di giustizia, progetto
tavola di piano: “Nuova coscienza di iden- dato (quinte edilizie, pieni e vuoti) e inter-
vincitore del concorso ban-
dito nel novembre 1998 tità, nuova esigenza di urbanità”. viene sulla configurazione delle superfici,
2 Zaha Hadid, Stazione Così si esprime Bohigas a proposito dell’e- sui materiali e sui cosidetti “arredi”. La
marittima di Salerno; pro-
sperienza salernitana. “Il «Piano» della città qualità è discontinua, i progetti talvolta
getto vincitore del concorso
3 Zaha Hadid, modellino campana sta procedendo lentamente ma sono realizzati maldestramente (ad esem-
turrisbabel 53 August Agosto 2001 La città e lo spazio pubblico. Otto anni di piani, progetti e concorsi per Salerno – Mobilität, Verkehr, Plätze / Mobilità, traffico, piazze 49

pio il Parco del Mercatello), ma questo nell’articolazione di più corpi di fabbrica


forse è il prezzo da pagare all’efficienza sfalsati, tenuti assieme da colonnati e corti-
condita da un briciolo di populismo. li, e interamente rivestiti da pietra lavica.
In positivo si deve dire che questi interventi L’immagine che ne deriva rievoca il tono
– attuati in parte con i fondi europei del positivamente retorico, appropriato al ca-
progetto Urban, utilizzati tra l’altro per il rattere istituzionale dell’edificio, che conno-
recupero della Minerva – sono significativi ta le migliori architetture dell’età fascista,
perché fanno leva sulla riscoperta e ricon- inevitabile riferimento se si pensa ai grandi
quista dello spazio pubblico, sia in termini ‘monumenti urbani’ che fino ad oggi con-
quantitativi (l’uso intenso e condiviso) sia tinuano a rappresentare “la Legge”.
come significato (l’attribuzione storica e Il mondo figurativo di Chipperfield, fatto di
sociale di senso). Sono segni fisici neces- linee taglienti, di piani levigati e di scansioni
sari a rendere concreta l’intensa vitalità di decise, si concretizza in un linguaggio chia-
una città mediterranea, dove il clima è mite ro ed efficace, che risulta particolarmente
2
e la gente è indotta a sciamare per le stra- comprensibile alle giurie concorsuali, come
de e le piazze o lungo l’animatissimo lun- testimoniano i numerosi successi riscon-
gomare, e manifestano l’intento rappre- trati in Italia negli anni più recenti (Venezia,
sentativo del ‘teatro’ dell’azione umana. Milano, Verona).
Un livello rappresentativo di più ampio Un mondo a parte, o perlomeno comple-
respiro viene invece affidato ad alcuni edi- mentare, è l’habitat disciplinare di Zaha
fici, o comparti, a scala urbana e a caratte- Hadid, popolato di figure sinuose e di vor-
re ‘monumentale’, definiti in prima battuta ticosi transiti attraverso orizzonti post eu-
all’interno le AAPU e in seguito fatti og- clidei. Dove sta Za-Zaha, a Salerno? Sul
getto di concorsi di progettazione. molo del nuovo porto. Qui il piano, in una
A Salerno! A Salerno! Sembra essere stato posizione d’eccellenza, prevede di insedia-
questo, negli ultimi anni, il ‘grido di batta- re la stazione marittima, ovvero un termi-
glia’ degli architetti à la page, confluiti a nal per l’approdo sia dei traghetti che delle
schiere nella città campana. Esponenti navi da crociera. Il progetto, risultato vinci-
dello star-system dell’architettura, assi pi- tore alla consultazione internazionale,
gliatutto dei concorsi internazionali come i viene presentato dalla stessa autrice attra-
Chipperfield e le Hadid, hanno potuto ci- verso la metafora dell’ostrica: un guscio
mentarsi su temi stimolanti e posti con chia- robusto che contiene al suo interno elemen-
rezza ed efficacia, su proposte non velleita- ti morbidi e fluidi. In questo caso, l’idea
3
rie bensì maturate da approfondite rifles- dello spazio-movimento che Hadid propone
sioni. Da questa procedura scaturiscono la quasi ossessivamente appare convincente,
nuova Cittadella Giudiziaria, la Stazione in una stazione che è, per definizione, luo-
marittima, il Palazzetto dello Sport e le ipo- go del transito e dello scambio, oltre che
tesi per il recupero del Centro Storico Nord. efficace artificio per connettere i due livelli
Sull’area dell’ex scalo merci ferroviario, in funzionali, quello terreno con biglietterie,
una zona semicentrale particolarmente bar, uffici amministrativi, e quello superio-
significativa perché posta a cerniera delle re degli approdi.
trasformazioni urbanistiche previste, la In tal modo la “topografia acquatica”
Cittadella giudiziaria introduce un interven- della stazione marittima segna, come un
to architettonico di grande rilievo che luminoso faro, una nuova porta di accesso
asseconda le indicazioni del piano Bohigas alla città, elemento simbolico che assecon-
relative alla vallata del fiume Irno, una pro- da la rinnovata vocazione turistica posta
fonda insenatura nord-sud ridefinita come tenacemente a fondamento dell’intero pro-
parco lineare a segnare l’attraversamento cesso di rinnovo urbano posto in atto. Una
della città. “porta di mare” che suggella il nuovo patto
Il concorso bandito nel novembre 1998 con l’ambiente acquatico, elemento princi-
vede l’affermazione della proposta proget- pe di una situazione ambientale e climatica
tuale di David Chipperfield. L’architetto in- privilegiata, significativamente in relazione,
glese dà corpo a un edificio severo e netto, per vicinanza e consonanza, con le bellezze
di carattere prettamente civile. Il notevole monumentali e paesaggistiche – dunque
volume previsto dal bando si stempera turistiche, per eccellenza – che vanno dalla
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costiera amalfitana alla penisola sorrentina. dello sport contribuisce a dare un carattere
Della complessiva opera di riqualificazione urbano al contesto circostante: un quartiere
ambientale, la sistemazione della zona destinato ad assorbire buona parte della
marittima è solo uno dei tasselli, assieme crescita demografica prevista dal piano,
alla valorizzazione della città storica e della centrato sulla grande piazza verde e posto
zona collinare, ma indubbiamente ne costi- a fianco del Campo di Calcio.
tuisce uno dei luoghi di maggiore evidenza Il progetto di Afra e Tobia Scarpa, risultato
e rappresentatività. La sequenza continua vincitore del concorso, si presenta con evi-
del lungomare, esteso dal Porto Commer- denza come la materializzazione tridimen-
ciale alla zona litoranea orientale, è una sionale di un celebre ‘marchio’ di famiglia,
linea arcuata che sottende l’ampliamento e quella caratteristica figura “a mandorla”,
la modernizzazione dei due porticcioli turi- o a cerchi intrecciati, che occhieggia sardo-
stici a ridosso della città storica, con la nica e lievemente inquietante con il suo
demolizione di vecchi magazzini e dell’ex ricercato carico allegorico. “La forma
1
cementificio sul fronte mare, e il recupero e geometrica della copertura – si legge nella
la costruzione delle spiagge che sono state relazione di progetto – rappresenta il sim-
assorbite dal continuo avanzamento della bolo antico della vita e della morte come
città verso il mare. dello spirituale e del materiale. Elementi
Due grandi piazze di nuova costruzione contrapposti che si compenetrano e si
segneranno le estremità del Lungomare e, miscelano nell’armonia del sentire, del
in tal modo, le principali porte d’entrata capire e dell’agire: lo sport”.
alla città: una piazza porticata a Santa Tere- A partire da una impostazione tipologica
sa, adiacente al nuovo porticciolo turistico convenzionale gli Scarpa, con la sensibilità
e alla stazione marittima, e una piazza-giar- poetica che li contraddistingue, fanno di
dino nell’estremità orientale. Entrambi que- una forma semplice e archetipa una com-
sti spazi sono stati approfonditi progettual- plessa sintesi di spazio, tecnica e linguag-
mente da Oriol Bohigas, secondo un crite- gio. Il doppio cerchio si materializza in un
rio di unità formale sia nell’architettura che traliccio reticolare, che sostiene la coper-
negli spazi verdi, per verificarne le poten- tura, regge gli apparati impiantistici e
zialità morfologiche e trascendere l’astra- diventa un grande occhio vetrato a illu-
zione puramente quantitativa della pianifi- minare i molteplici riti di celebrazione del
cazione urbanistica. corpo (sport o spettacolo che sia).
Tra queste due teste di ponte, si dipana Un ulteriore esito dell’intensa stagione pro-
2
una successione di giardini, in parte esi- gettuale salernitana è quello relativo alle
stenti e in parte di progetto, come elementi proposte per il centro storico Nord, secon-
di coesione volti a rafforzare il valore urba- do gli indirizzi e i criteri del concorso tenu-
no di tutto il litorale e a facilitare le connes- to tra il 1997 e il 1998. Se quantomeno
sioni con il centro storico, con i nuovi porti unica e rara appare l’occasione di una con-
turistici, con l’asse di attraversamento sultazione volta al recupero, visto l’impe-
nord-sud del Lungoirno e con la grande rante conservatorismo burocratizzante che
spiaggia centrale della città, tra i due porti. impera in Italia, non meno degno di inte-
La grande valenza di questi spazi pubblici è resse è l’apparato analitico e descrittivo
sottolineata dallo stesso Bohigas nella rela- che ha accompagnato l’iniziativa, condotta
zione che accompagna la bozza del Piano: con la consulenza di Bernardo Secchi.
1 Afra e Tobia Scarpa,
Palazzetto dello sport di “La città è il suo spazio pubblico. Quindi, la Ai grandi complessi di origine conventuale
Salerno, progetto
forma della città deve essere progettata a che sono attualmente il simbolo della parte
vincitore del concorso.
Sezione longitudinale partire da questo spazio, più che dagli ele- maggiormente degradata e soggetta ad
2 Afra e Tobia Scarpa, menti architettonici isolati ai quali, ciò non- abbandono del centro antico, ovvero della
rendering del palazzetto
ostante, corrisponde una parte della defini- porzione settentrionale, viene attribuita la
dello sport
3 Kazuyo Sejima & Ryue zione dello spazio pubblico”. definizione di “edifici-mondo”, efficace sin-
Nishizawa, progetto per
A sottolineare il ruolo non marginalmente tesi del complesso di stratificazioni, parti
il centro storico di Salerno.
Planimetria generale periferico dell’estremità orientale del Lun- aperte e parti costruite, passaggi, giardini
con evidenziati: percorsi gomare, interviene nuovamente un grande che li contraddistinguono.
pedonali lastricati con
intervento architettonico, che è stato l’og- Il concorso prevede la ristrutturazione e
pietre bianche, serre, e
aree verdi e spazi pubblici getto di un apposito concorso. Il Palazzetto il riuso di palazzo San Massimo e dei con-
turrisbabel 53 August Agosto 2001 La città e lo spazio pubblico. Otto anni di piani, progetti e concorsi per Salerno – Mobilität, Verkehr, Plätze / Mobilità, traffico, piazze 51

venti di Santa Maria della Consolazione, Alberto Vignolo per il Dipartimento di Ar-
già carcere femminile, di San Francesco e chitettura e Pianificazione del Politecnico
di San Pietro a Maiella e San Giacomo, già di Milano. L’ipotesi è quella della ricompo-
carcere maschile. Uno dei temi da risolvere sizione di un quadro botanico, paesaggi-
è quello dell’accessibilità, visto il notevole stico e ambientale a partire dal Giardino
dislivello altimetrico – quasi settanta metri della Minerva, e la relativa strutturazione
dalla parte più alta al livello del mare – che di una rete di servizi per la ricerca, il man-
connota il denso tessuto urbano. tenimento, l’accoglienza e la fruizione del-
Dei tre progetti segnalati, quello di Kazuyo l’intero sistema. Lo studio ha inoltre riguar-
Sejima/aRyue Nishizawa ha suscitato mag- dato la connessione e la funzionalizzazio-
giore interesse, per la lievità dell’approc- ne dei luoghi monumentali deputati allo
cio nell’esprimere il riutilizzo rappresenta- svolgi-mento delle attività culturali e scien-
tivo non solo dei vecchi edifici ma, in pri- tifiche e la definizione architettonica dei
mo luogo, dello spazio pubblico. nodi e dei tracciati di relazione.

Il motto del progetto, City Park, identifica Il progetto si definisce sostanzialmente


chiaramente la volontà di andare oltre le come individuazione di un percorso. Dai
semplici proposte di recupero dei grandi giardini della Villa Comunale nella parte
contenitori monumentali, per proporre bassa della città, in margine alla nuova
un’idea di città che fa leva sulla ridefinizio- piazza e ai parcheggi attestati in prossimità
ne degli spazi aperti condotta con il filo della stazione marittima, vengono attivate
conduttore del verde. Vengono proposte nuove percorrenze ora in parte non frui-
nove grandi serre in vetro, e spazi verdi bili, che si dipanano risalendo attraverso il
riconnessi da una trama pedonale conti- complesso degli «orti cinti e terrazzati»,
nua. Il tema conduttore ricompare con la e giungono ai piedi del Giardino della Mi-
proposta di un museo delle erbe medici- nerva, cuore del sistema e matrice di uno
nali, di un giardino degli olivi, degli eu- sviluppo ulteriore.
calipti, dei limoni. Il progetto, di grande La fruizione di questo orto botanico se-
impatto visivo ed efficacia comunicativa, condo le medesime ipotesi che hanno por-
intende dunque proporre una strategia uni- tato al recupero della parte attualmente
taria per la ricostituzione dell’identità del fruibile, si accompagna alla previsione di
centro antico a partire da alcuni elementi riconfigurare al suo intorno altri giardini
caratterizzanti e significativi. (pubblici e privati), e strutturare in tal
A un analogo atteggiamento si ispira il modo un sistema a scala urbana, che attin-
progetto di ricerca sviluppato da Antonio ge a un abaco di elementi comuni desunti
Piva, Pierfranco Galliani, Franco Giorgetta, dalle forme della tradizione consolidata
52 Mobilität, Verkehr, Plätze / Mobilità, traffico, piazze – La città e lo spazio pubblico. Otto anni di piani, progetti e concorsi per Salerno August Agosto 2001 turrisbabel 53

(muri, scale, lastricati, pergolati, sedute, vasi, pero della tradizione e della storia e dall’in-
fontane, rustici ecc.). Il percorso di risalita novazione della contemporaneità, giunge a
prosegue con un nuovo ascensore urbano, farsi paesaggio nel momento in cui mette
che conduce ai piedi della fascia conven- a sistema gli elementi costituivi della feno-
tuale, limite fisico oltre che simbolico tra menologia urbana e territoriale. Paesaggio,
paesaggio urbano e paesaggio naturale. per usare i termini del filosofo Massimo
Più oltre si estende la macchia mediterra- Venturi Ferriolo, come «luogo denso di ac-
nea, che ricopre il colle in cima al quale si cadimenti, ambito della vita umana, mondo
erge il Castello di Arechi, da sempre con- possibile che decidiamo di progettare, spa-
siderato l’emblema di Salerno. Ai suoi zio dove l’occhio può cogliere tutta la sto-
piedi, entro una fascia di vegetazione più ria, l’evoluzione e la tradizione». Ritornati
rada (segno di passati interventi difensivi alla Minerva attraverso la narrazione delle
e recenti incendi), corre il tracciato di un vicende del Piano e dei vari concorsi e pro-
mezzo di risalita meccanizzato, al fine di getti, appare evidente la notevole quantità

1-2-3

rendere accessibile con scioltezza, superan- e qualità delle proposte formulate. Grazie
do l’attuale tortuoso percorso automobili- alla visione d’insieme che le sottende e
stico, il sito monumentale del castello e il alla tenacia con cui sino ad ora sono state
colle con i sentieri naturalistici che da qui messe in campo, si può avere una concreta
hanno origine. La risalita meccanica, che speranza che il passaggio alla fase esecuti-
corre per un breve tratto in galleria, in va e realizzativa, in taluni casi già avviato,
seguito in trincea o poggiata direttamente possa davvero concretizzare le aspettative
sul suolo secondo l’andamento altimetrico riposte. Salerno attende con fiducia nuovi
del terreno, permette attraverso l’emozione visitatori e turisti, ai quali potrà offrire, ac-
dello sguardo che si allarga progressiva- canto ai segni preziosi della storia, il volto
mente di riconnettere e ricostruire il senso moderno e accattivante di una città che non
del percorso paesaggistico compiuto. ha timore di progettare il proprio futuro.
Un percorso tra architettura e natura, storia
e geografia dei luoghi, conoscenza e sco-
perta, forme della memoria e innovazione
1 Castello di Arechi, della contemporaneità, elementi della tra-
da sempre considerato
dizione e nuove opzioni di sviluppo. La
l’emblema di Salerno
2-3 Percorrenze ora in ricostituzione del Giardino della Minerva
parte non fruibili, che si diviene quindi punto di partenza per l’ap-
dipanano risalendo attra-
verso il complesso degli
plicazione a più vasta scala di una meto-
“orti cinti e terrazzati”. dologia progettuale, che partendo dal recu-
12
11

7
10
6
5

5 In questa pagina il progetto


di ricerca per il Dipartimento
di Architettura e Pianificazione
del Politecnico di Milano
4

1 Villa Comunale
2 Giardini pubblici
3 Via Fusandola
4 Torrente Fusandola
5 Giardini di Villa Avenia
6 Palazzo Capasso, spazi
espositivi e direzione giardino
7 Giardino della Minerva
8 Estens. Giardino Minerva
3 9 Giardino della Cera, raccolta
atrezzi antichi per la produzione
10 Stazione metropolitana
“Giardino della Minerva”
11 S. Nicola della Palma,
Archivio storico della Botanica
Salernitana, servizi culturali
12 San Lorenzo, servizi culturali

1
54 August Agosto 2001 turrisbabel 53

a cura di Orazio Basso

De Architectura
Nuova Piazza Mazzini
Il progetto di Piazza Mazzini nasce dalla però in parte questa visione. Due grossi
volontà dell’amministrazione comunale di volumi, posti a copertura dei collegamenti
dare sistemazione superficiale ad un nuovo verticali e di alcuni cavedi di aereazione,
autosilo interrato; l’area, precedentemente assumono il ruolo di perni della composizio-
occupata da una parcheggio e pochi alberi, ne. Il posizionamento ai margini dell’area,
si trovava in una situazione di sostanziale obbligato dalle risalite del garage sotterra-
non definizione, in contrasto con il carat- neo, ha finito per dettare il loro ruolo e ca-
tere unitario del progetto degli anni ’30. rattere: due personaggi gemelli, in muto
La realizzazione di garage sotterranei nelle dialogo tra loro, posti a guardia della piazza.
zone centrali delle città, è la risposta più La tessitura “a correre” del rivestimento
frequente che le amministrazioni danno in lastroni di arenaria di Meltina, così di-
per tentare di risolvere i problemi della via- versa dalle terse geometrie delle facciate
bilità nei centri urbani; spesso purtroppo, degli edifici degli anni ’30 che prospettano
questa importante tipologia di interventi, sulla piazza, concorre ad accentuare il loro
non si attua secondo un organico e coeren- carattere autonomo.
te processo progettuale. Sul lato verso Corso Libertà una fitta
Ciò che avviene sottoterra è considerato teoria di elementi, costituita da panche,
alla stregua di una infrastruttura solamente lampioni, alberi entro vasche rialzate, ten-
tecnica, affare esclusivo degli ingegneri, ta una forse impossibile difesa dall’inva-
senza che venga riconosciuta a queste denza del traffico stradale. Il sistema di rac-
costruzioni la dignità di veri edifici. All’ar- colta delle acque meteoriche è la matrice
chitetto è poi delegato il compito di dare della geometria della pavimentazione.
“dignità” alla parte superficiale, con il pro- Una serie di canali, realizzati in pietra bian-
getto sottostante ultimato, oppure, come ca di Chiampo, forma una vertebratura
nel caso di Piazza Mazzini, a lavori avanzati. che va ad innestarsi su di una lunga spina
Il progetto di Stanislao Fierro accoglie in centrale, sempre in pietra bianca, celante
pieno le contraddizioni implicite in questo il canale di raccolta principale.
tipo di interventi, muovendosi sul sottile Tale spina, unisce anche i diversi episodi
crinale dell’ambiguità. Il duplice volto di plastici ingenerati dall’acqua che sgorga
questo spazio, al contempo piazza e tetto dal sottosuolo. L’acqua fuoriesce, sotto
di un edificio interrato di tre piani, è reso forma di un velo, da una fenditura incli-
manifesto anziché occultato. nata del volume orientale, e, dopo essere
Una larga bordatura, in pietra bianca di stata inghiottita da un taglio orizzontale,
Chiampo, ricalca fedelmente il perime- va a colmare una vasca di spolio in pietra.
tro dell’edificio sotterraneo. L’area corri- Riemerge poi, dopo aver percorso “sot-
spondente alla copertura di quest’ultimo topelle” l’intera lunghezza della piazza,
è rivestita in grandi lastre di porfido, men- per lambire un altro frammento lapideo,
tre quella esterna al perimetro è pavi- un cantonale modanato incastonato nel
mentata con semplici cubetti, affermando volume orientale, prima di scomparire de-
così la propria appartenenza alle strade finitivamente. Al centro, una lunga fonta-
della città. La maggiore pendenza di que- na d’acqua potabile è agganciata alla spi-
sta parte rispetto al parterre lastricato na longitudinale. Essa appare come un
concorre, assieme ai materiali, ad eviden- “object trouvé” misteriosamente appro-
ziare la non appartenenza della piazza al dato sulla piazza, un moderno frammento
suolo naturale. Dall’alto si può cogliere tra i frammenti di spolio, che finisce per
l’esistenza di un grande edificio emergen- azzerare la distanza temporale che ci sepa-
te (…o imprigionato?) dal suolo. ra da essi.
Simulazione e dissimulazione Simulazione e dissimulazione
Sulla superficie della piazza un insieme di Tutto l’intervento è caratterizzato da un
1 Blocco est presenze, dal forte impatto plastico, attenua attento uso del dettaglio, che diventa uno
1
56 De Architectura – Nuova Piazza Mazzini August Agosto 2001 turrisbabel 53

dei capisaldi su cui si fonda il progetto. apparentemente inconciliabili. Così ad


Possiamo parlare di “dettagli urbani”, che esempio il risvolto d’angolo dei due volumi,
assumono il compito, così come l’apparato realizzato tramite imponenti pezzi speciali
geometrico ad un altra scala, di legare in arenaria di Meltina, allude a blocchi di
“la parte al tutto”. Anche a questa scala si grosse dimensioni; al contempo, la vicina
può trovare traccia di quella sottile ambi- presenza di un taglio verticale, svela la rea-
guità che permea tutto lo spazio; ambiguità le natura del muro e del suo rivestimento.
che nasce dalla compresenza di condizioni Simulazione e dissimulazione.

Progetto
Arch. Stanislao Fierro
Collaboratori
Stefania Maggio
Committente
Comune di Bolzano
Direzione dei lavori
Arch. Stanislao Fierro
Impresa
Pana S.p.a. Bressanone
Inizio e fine progetto
07. - 12. 1998
1 Blocco ovest Realizzazione 03. - 10. 1999
2 Blocco ovest Costo 1.790.300.000
3 Fontana a riciclo Dati dimensionali
4 Piazza Mazzini, pianta 3 1700 mq.
turrisbabel 53 August Agosto 2001 Nuova Piazza Mazzini – De Architectura 57

4
58 De Architectura August Agosto 2001 turrisbabel 53

Carlo Azzolini

Piazza Domenicani
Nel 1990 il Comune di Bolzano, spinto dai Nei quattro anni successivi il progetto si
commercianti che richiedono la valorizza- perde nei corridoi della Sovrintendenza
zione del loro luogo di lavoro, affida l’inca- di Verona, competente per la Chiesa dei
rico per il progetto di sistemazione di Piazza Domenicani, che non autorizza l’intervento,
Domenicani. Nell’aprile del 1992 è pronto e in quelli del Comune che non trova i fi-
il progetto di massima, i cui contenuti pos- nanziamenti necessari.
sono esser così sommariamente riassunti: Superati questi ostacoli il progetto giunge
nel 1996 in Commissione edilizia: sono qui
1 - Sostituzione delle due corsie longitu- stralciate le alberature situate a chiusura
dinali di marcia (120 x 12 metri) con tre del sagrato della chiesa e a copertura della
spazi urbani definiti dagli edifici che vi si cappella aggiunta negli anni sessanta su
affacciano (40 x 24 metri): via Cappuccini.
una prima piazza davanti alla chiesa, una Nel 1997 la Giunta municipale dà corso nel
tratto ampio di accesso al conservatorio e centro storico al progetto pilota di un cana-
una seconda piazza che inquadra gli edi- le di servizio, che raccoglie tutte le tubazio-
fici recenti (Inps e Ina). ni delle infrastrutture urbane in un vano
2 - Realizzazione su via Cappuccini di un ispezionabile interrato. Il primo tratto pre-
ambiente che definisca meglio il luogo scelto é proprio quello che attraversa Piaz-
ancora intatto del coro della chiesa. za Domenicani: il progetto esecutivo è affi-
3 - Previsione di una corsia centrale (nove dato all’ Ingegnere Johann Röck, che inse-
metri) per il passaggio del mezzo pubbli- risce la sistemazione superficiale all’interno
co nei due sensi di marcia, non essendovi del suo progetto e la adegua alle esigenze
percorsi alternativi validi per togliere com- delle quote obbligate del canale. Interviene
pletamente i veicoli dalla piazza; anche l’opposizione del parroco, che nega
4 – Ampliamento dei marciapiedi e rafforza- l’apertura al pubblico del retro del com-
mento degli spazi d’ingresso agli edifici pub- plesso monumentale dei Domenicani e la
blici (chiesa e conservatorio), mortificati dalle messa in vista totale dell’abside. Nel 1998
fermate bus e dall’eccessiva segnaletica. il progetto del Canale di servizio e della
5 - Sostituzione delle alberature di piccolo sistemazione di Piazza Domenicani ottiene
taglio posizionate in linea lungo i marcia- l’ultimo parere del Comitato tecnico provin-
piedi, con piante più imponenti sistemate ciale, che propone l’uniformità dei materiali
in punti scenograficamente adeguati. tra superfici pedonali e corsie viabili con
6 - Utilizzo di lastre in Pietra Persichina di l’utilizzo del solo Porfido. I lavori vengono
Prun (rosato-giallognolo) per la parte pe- eseguiti tra il 1998 e il 1999 fortemente con-
donale, e di cubetti in Porfido (violaceo- dizionati dal permanere del traffico bus e
rosso bruno) per la parte viabile. dai limitatissimi tempi (tre settimane) impo-
7 – Luci notturne a due livelli: lampioni sti dall’Amministrazione alla chiusura totale
alti per illuminare gli edifici e dividere della piazza. A tutt’oggi il continuo passag-
formalmente la piazza nelle tre parti ideali gio di mezzi pubblici e non solo, dà alla
proposte; lanterne su palo basso per con- piazza il carattere di area di transito e non
ferire alle aree pedonali una luce adegua- di spazio pedonale urbano, oltre a richiede-
ta al passeggio; re continui interventi di manutenzione.
8 – Sistemazione in punti strategici di ope- Il risultato finale ottenuto è quindi partico-
re scultoree: una composizione delicata al- larmente modesto rispetto alle potenzialità
l’ingresso della chiesa, un totem di luce iniziali. Bisognerà tenerne conto nel caso
davanti al conservatorio, una fontana a se- di analoghe realizzazioni future, per poter
Sopra (dall’alto in basso)
Piazza Domenicani prima gnalare il profilo antico di via della Posta; valutare meglio la qualità del prodotto fini-
e dopo la risistemazione 9 – Apertura del chiostro dei Domenicani to, in relazione alle numerose variabili in-
Pagina a fronte
1 Progetto iniziale
e recupero al pubblico del retro del com- tervenute durante il processo di progetta-
2 Progetto realizzato plesso monumentale. zione e la successiva esecuzione dei lavori.
turrisbabel 53 August Agosto 2001 Piazza Domenicani – De Architectura 59

2
60 De Architectura August Agosto 2001 turrisbabel 53

Fulvio Melle

Neugestaltung des
Zollstangenplatzes, Bozen
Die Neugestaltung des Zollstangenplatzes Skulpturen oder anderer Kunstobjekte in-
ist Teil des Sanierungsprogrammes der stalliert werden. Zugleich bildet das geome-
Gemeinde Bozen zur Umfeldverbesserung trische Dekorationsmotiv die verkehrsfreie
und Aufwertung von Fußgängerbereichen, Mitte des Zollstangenplatzes, die zusam-
Straßen und öffentlichen Plätzen. Der archi- men mit der äußeren Ellipse ein verkehrs-
tektonischen Neugestaltung des Platzes leitendes Element für eine Variation des
läuft die Erneuerung des Kanalsystems von Kreisverkehrs bildet. Um die beiden zentra-
Zollstange und Umgebung zur besseren len platzgestaltenden Formen gruppieren
Oberflächenentwässerung voraus. Das fol- sich die verschiedenen Fußgänger-, Aufent-
gende Projekt basiert auf diesen Maßnah- halts- und Sitzbereiche an den Platzrän-
men und setzt den Anfang für die sukzessive dern, unter anderem die Terrassenfläche vor
folgende Sanierung der Brenner-, Zwölf- der „Löwengrube“ mit Tischen, Pflanzen
malgreien- und Cavourstraße, die am und Sonnenschirmen.
Zollstangenplatz aufeinanderstoßen. Eine
völlig unstrukturierte Verkehrssituation be- Verkehrsführung
stimmt derzeit den Zollstangenplatz, einen
Knotenpunkt fünf sich kreuzender Straßen. Maßgebende Forderung des Bauherrn
Es ist weder eine eindeutige Vorfahrtsrege- für das neue Verkehrssystem war die Ge-
lung, noch eine klare Verkehrsführung er- währleistung maximaler Flexibilität, die
kennbar, was zu einer absoluten Irritation auch in Zukunft die verschiedensten Ände-
der Verkehrsteilnehmer führt. Die im Be- rungen in der Verkehrsführung erlaubt.
reich der Haltestelle und der Endstation Hierfür kommt an einem solch komplexen
stehenden Busse behindern den Verkehr. Straßenkreuzungspunkt sicher nur der
Insbesondere für Fußgänger und Radfahrer Kreisverkehr in Frage. Als Variante zu
entstehen bei der Überquerung des Platzes einem herkömmlichen Kreisverkehr wird
auf Grund der Situation hohe Risiken. die Ellipse als funktionales und gestalten-
des Element zugleich eingesetzt. Die fünf
Gestaltungskonzept verschiedenen Straßenrichtungen werden
hier in einem Punkt gesammelt und zu-
Thema des Platzes ist die Ellipse. Aufgabe sammengeführt. Die Rotunde erleichtert die
der neuen Gestaltung ist es, den verschie- reibungslose Verkehrsabwicklung.
denen, ambivalenten Funktionen des Plat- Die beiden leicht gegeneinander verdrehten
zes gerecht zu werden: Zum einen dem Formen nehmen die Richtung der Haupt-
stark frequentierten Verkehrsplatz mit viel verkehrsader Brennerstraße-Piavestraße
Bewegung durch KFZ, Fußgänger und Rad- auf. Durch die Drehung werden die für das
fahrer, zum anderern der Funktion als Einbiegen in die Ellipse, sowie für deren
„Stadttor“ zu Bozens Zentrum; aber auch Umfahrung notwendigen Fahrzeugwende-
dem Ort der regelmäßigen Kaffeepause, als kreise berücksichtigt.
Kern und Stadtteilplatz für Zwölfmalgreien. Fußgängerüberwege verbinden im Mün-
Um die Dynamik dieses bewegten Patzes dungsbereich der Straßen in den Platz die
auch im Entwurf aufzugreifen, sind die zwei Bürgersteige miteinander und begrenzen
Ellipsenformen in ihren Achsen zueinander zugleich als eine klare Linie die „Rotunde“.
verdreht – sie bilden das großzügige, ver- Durch die Gestaltung und die Wahl der
bindende Zentrum des Platzes. Die innere Materialien werden die Verkehrs- und Fuß-
Ellipse, um ca. 13° gedreht, stellt den Rah- gängerräume begrenzt – insbesondere die
men für eine Art „Kunstpodest“ dar, auf Bürgersteige werden größer und breiter als
dem Wechselausstellungen verschiedenster derzeit gestaltet.
Infrastruktur Raum geschaffen – der Platz wirkt als
Ganzes. Die Straßenbeläge im Bereich des
Die Erneuerung des Straßenbelages und Platzes bestehen aus Porphyr-Pflasterstei-
der Bürgersteige ist die Gelegenheit, die nen. Die zentrale Ellipse ist mit Feinkies ge-
Beleuchtung sowie das Entsorgungssystem pflastert und durch einen Ring von Porphyr-
des Oberflächenwassers neu zu gestalten Smolleri begrenzt.
und an das neue Regenwasserableitsystem
anzubinden. Darüber hinaus werden das Platzmöbilierung, infrastrukturelle
Beleuchtungssystem und die Stadtmöbilie- Elemente, Bepflanzung
rung neu geplant (Info-Ständer, Litfaßsäule
für die Bürger und Touristen). Ziel von Architekt und Bauherr war es, die
Stadtmöblierung in Anlehnung an bereits
Materialien umgesetzte Stadtsanierungsprojekte auszu-
wählen, so daß die Bozner Innenstadt ein
Dominantes Material des Platzes ist der einheitliches Bild vermittelt.
Südtiroler Porphyr. Die Strukturierung der In Zusammenarbeit mit der Stadtverwal-
geometrischen Platzformen wird aus- tung wurden funktionale und ästhetische
schließlich durch die verschiedenen Textu- Lösungen aus Materialien mit geringem
ren des Materials erreicht. Alle Fußgänger- Wartungsaufwand ausgewählt: Fahrrad-
und Aufenthaltsbereiche werden mit ständer > Edelstahl; Bänke > Gußeisen und
Bauherr Entwurfsabgabe großformatigen Porphyrplatten gestaltet. Massivholz; Beleuchtung > gemäß in der
Gemeinde Bozen, 02. 2000
Die Begrenzungssteine sitzen bündig mit Stadt schon verwendetem System; Straßen-
Amt für Arbeitsbeginn
Straßen/Abwasser 06. 2001 der Straßenoberkante, so daß jegliche poller > Gußeisen; Litfaßsäule > gemäß in
Architekt Arbeitsdauer
architektonische Barriere entfällt und der der Stadt schon verwendetem System;
Sicherheitskoordinator 100 Tage
Bauleitung Projektkosten gesamte Platz behindertenfreundlich aus- Schachtabdeckung > Gußeisen; Bäume
Arch. Fulvio C. Melle 395 Mio. Lire + 105
Entwurfsbeginn Mio. Lire zur Verfü-
gebildet ist. Zugleich wird durch das einheit- > Bestandserhaltung + Neupflanzungen
05. 1999 gung der Verwaltung liche Niveau ein zusammenhängender entlang der Straßeneinmündungen.
62 De Architectura August Agosto 2001 turrisbabel 53

a cura di Rodolfo Zancan

Sistemazione superficiale
parkauto Euro.Pal
Per dare ordine ad uno spazio urbano ir- fontana e una zona per il posteggio delle
regolare e reso poco leggibile dalle strade biciclette. L’impianto di illuminazione è
che lo circondano (incrocio via Palermo, via composto da luci basse (h = 80 cm) per
Dalmazia e viale Europa, a Bolzano) il pro- illuminare i percorsi nel verde, luci medie
getto differenzia i percorsi pedonali da una (h = 4 m) in corrispondenza del portico e
zona adibita a parcheggio e definisce i li- della piazza e luci alte (h = 8 m) per l’illumi-
miti di una piazza quadrata (20 x 20 m). nazione del parcheggio. La piazza avrà nel
Il parcheggio in superficie, che contiene 36 centro un sistema di illuminazione su unica
posti-auto facilmente accessibili, è situato asta alta circa 10 m con 4 lampade e relati-
nella parte ovest della zona presa in esame vi diffusori posti a diverse altezze tali da
e si colloca in corrispondenza degli accessi illuminare tutta la piazza da un solo punto.
privati ai condomini opposti a viale Europa. Sono previsti un impianto di irrigazione
Su questo lato un porticato segna in mo- interrato automatico e un sistema di cana-
do evidente una nuova spazialità e crea lizzazione e caditoie per evitare zone di
un invito a percorrere longitudinalmente ristagno delle acque. I materiali utilizzati
l’area, utilizzando una nuova via pedonale si differenziano per funzioni. Per la pavi-
per giungere infine in via Palermo. mentazione della piazza e del portico è
La piazza, perfettamente quadrata, è stata previsto l’utilizzo di cubetti di porfido al-
inserita tra il porticato ed una zona verde. ternati a fasce di pietra in lastre di bianco-
Quest’ultima, caratterizzata da alberi ad ne, mentre per il parcheggio ed il nuovo
alto fusto a foglie caduche e superficie marciapiede esterno sulla via Palermo e
erbosa, è situata in prossimità dell’incrocio su viale Europa è previsto l’asfalto.
e crea una barriera alla vista e al rumore Le colonne del porticato sono in cemento
del traffico. È delimitata da un muro di armato con fasce lavorate (bocciardate).
contenimento alto circa 80 cm, che permet- Le lampade (aste e attacchi) sono realiz-
te la creazione un salto di quota verso il zate in metallo di colore scuro. Le pan-
marciapiede, sottolineando maggiormente chine, che si trovano all’interno della piaz-
la separazione dalla strada. I collegamenti za, sono in acciaio verniciato con seduta
verticali con il parcheggio sotterraneo sono in listelli di legno trattato per esterni.
garantiti da due corpi scale di cui il princi-
pale, a cui è annesso anche un ascensore,
si trova in posizione centrale rispetto al
parcheggio in superficie, mentre il secon-
do, di dimensioni minori, si trova in cor-
Cubatura fuori terra rispondenza della via Palermo. Essendo
del corpo in superficie
(chiosco per scale entrambi strutture di attraversamento, non
e ascensore)
necessitano di pareti chiuse e sono pertan-
116.0 mc + 58 mc
(scala di sicurezza) to stati tamponati con griglie metalliche a
Superficie Lotto
cui si sovrappongono pannelli in legno a
3429.21 mq
Costi di costruzione listelli. Tra questo corpo e la piazza si trova
L. 700.000.000
Inizio e fine lavori
un muro verde, costituito da una struttura
in fase di appalto in acciaio rivestita di rete metallica atta a
Committente
Comune di Bolzano permettere a piante rampicanti di invadere
Progettista nel tempo tutta la struttura. Una parete rea-
Arch. Luciano Vattai
Direzione lavori lizzata nello steso modo chiude la piazza
Arch. Luciano Vattai
verso il posteggio. Al confine della piazza
Coordinatore progetto
Ing. Rosario Celi su via Palermo, sono state previste una
1

0 10 20 30 m

a sinistra vista passaggio


sopra vista chiosco
per scale e ascensore
2
0 5m 1 Prospetto nord
2 Sezione passaggio
64 De Architectura August Agosto 2001 turrisbabel 53

Zusammengestellt von Margit Lanbacher

Neugestaltung des
Dorfplatzes von Laas
Dienstag Nachmittag im Mai: Fahre durch straßenachsen Dr. K. Tinzl-Straße und
Laas im Oberen Vinschgau, um den (mittler- Schneidergasse. Ziel des Planers war es in
weilen nicht mehr neuen) Dorfplatz anzu- erster Linie, die einheitliche Raumwirkung
schauen; steuere mit dem PKW über jenen des gesamten Platzes hervorzuheben, die
südlichen Randteil des Platzes, welcher der Rhythmisierung von Vorplatz – Hauptplatz –
Vinschger Landesstraße angehört. Zeit- Vorplatz entlang der Landesstraße, aber
gleich tritt straßenmittig eine junge Frau auch das Hervorheben der Kreuzungspunk-
genüsslich in ihre Fahrradpedale und lässt te von Neben- und Hauptstraßenachsen, in
sich von keinem motorisierten Vierradver- diesem Sinn die Abhebung von Straßen-
kehr beirren; geradezu als wollte sie mit raum und Dorfinnenraum. Im Zuge dessen
ihrem Verhalten sagen: „Hier beginnt der gelang die Betonung der Schwellenbereiche,
Laaser Dorfplatz; Radfahrer und Fußgänger welche den Autofahrern Nachrang gegen-
gehen vor!“ Marmor- und Granitstraßen- über den Fußgängern signalisiert und auf
belag als Autorisation für Fußgänger und diese Weise ebenfalls eine zusätzliche ver-
Radfahrer? Ja, tatsächlich; beobachtet man kehrsberuhigende Wirkung ausübt. Mit der
das Treiben auf dem Platz, erkennt man am Instandsetzung des Platzes wurde diesem
Gehabe der Autofahrer, dass sie sich hier seine ganze Breite und zentrale Lage wieder
mit ihren Gefährten „fehl am Platz“ fühlen – zurückgegeben. Er erhielt seine angenehme
im wahrsten Sinne des Wortes. Proportion und eine bessere Nutzungsmög-
Wenn es möglich ist, dass Bodenstruktu- lichkeit für Feste und Konzerte.
ren, -formen und -farben lenken, dass Die Bodenbeläge wurden in einer diagona-
punktuell gesetzte Einrichtungsgegenstän- len Musterung, in spaltrauhem Laaser
de führen, dass Materialien das Verhalten Marmor, kombiniert mit hellgrauem Granit,
von Menschen beeinflussen, dann ist mit verlegt. Die Pflastersteine und Boden-
dieser Platzgestaltung die Intention des platten aus Marmor und Granit sind mit
Planers, zu lenken, zu führen und zu beein- einer grob gestockten Oberfläche verlegt.
flussen mit wohldurchdachten Maßnahmen Angesichts der angenehmen farbigen
gelungen. Weiß-Grau-Wirkung der Bodenebenen
Erst jetzt kommt der Dorfplatz als ein und der gebrochenen Lichtreflexion des
gelungenes Beispiel städtebaulicher Einbet- Laaser Weiß gab es doch polemische
tung eines öffentlichen Platzes in gebaute Stimmen aus der Marmorhochburg gegen
Substanz zur Geltung. Wer den Dorfplatz den Miteinbezug des Granits. Zweifellos
noch vor dem Umbau im Gedächtnis hat, hätte ein komplettes Vollklatschen mit
kann sich erinnern, dass er nur mehr einen dem edlen Weiß seine Wirkung verfehlt.
Restposten des offenen Raumes darstellte, Einen wesentlichen Bestandteil des Kon-
der am Ende von der Vinschgauer Verkehrs- zeptes stellt die Möblierung dar. Westseitig
lawine überrollt zu werden drohte. Mit der gruppieren sich als Raumteiler zwischen
Dorfumfahrung und somit der Verkehrsent- Dr. F. Tappeiner-Straße und Platzareal eine
lastung des Zentrums gewann Laas wieder Linde mit stammumlaufender Ruhebank,
ein pulsierendes Herz und die Möglichkeit, der monolithische Brunnen aus dem Laaser
die vorhandenen Qualitäten der bestehen- Material (Entwurf und Ausführung vom
den Struktur auszuschöpfen. Laaser Bildhauer Alfred Gutweniger)
Das Projekt beinhaltet die Neugestaltung sowie der Blickfang des gesamten Forums:
des zentralen, öffentlichen Dorfbereiches eine Rosskastanie, gerahmt von einem
und der Randbereiche, davon teils private dreistufigen Baumsockel aus Marmor-
Flächen, sowie der Hauptstraßenachse ringblöcken, welche das fallende Niveau
Vinschgauer Landesstraße und der Neben- des Platzes auffangen.
66 De Architectura – Neugestaltung des Dorfplatzes von Laas August Agosto 2001 turrisbabel 53

Poller aus dem weißen Kalkgestein gren- Ostern… Die Abgrenzung, die Straßen-
zen den Gehsteig auf der Südseite des kugeln, die sind nicht nach meinem Ge-
Platzes und den beiden Vorplätzen ab. Der schmack…
Fahrbahnbereich der Vinschgauer Strecke
hebt sich durch Marmor-Kugelpoller M, Beruf: Freiberufler, Alter: 41
vom Zentralplatz ab. Die Sitzbankreihe an Ja, der Platz ist jetzt besser als früher, da
der Sonnenfront der Randhäuser nutzen war der Platz, die Mauer, dann die Straße,
vor allem Dorfbesucher und Touristen. und jetzt fließt alles ineinander über…
Negatives hab ich eigentlich nichts aus-
zusetzen… Jetzt gibt es keine Grenzen
mehr, wenn man durchfährt, dann fährt
man automatisch langsam, weil man über-
all herumschaut… Automatisch fährt man
langsamer, ich glaub, das tun nun alle…

W, Beruf: Hausmeisterin, Alter: 44


Ja, beim neuen Dorfplatz gefällt mir sowie-
so alles, …besonders die Kugeln, …aus
Marmor; und ein bissl mehr Grün könnte
schon sein, aber sonst gefällt er mir schon.

M, Beruf: Angestellter, Alter: 50


Gut finde ich den Marmor, …dass es keine
Abgrenzung gibt und die Beleuchtung ge-
fällt mir…, die Säulen – die unten dicken
und oben mit der Kugel – die hätte ich nicht
gemacht und auch die Steinmischungen
nicht, …aber die Baumumringung ist recht
Je vier Lampenkörper an Nord- und Süd- interessant, das passt mir schon, wenn
fassaden gewährleisten die lichttechnische man sieht, wie die Kinder dort spielen…
Ausleuchtung des öffentlichen Raumes
und tauchen ihn in den Nachtstunden in ein M, Tourist, Beruf: Freiberufler, Alter: 42
angenehmes, nicht aufdringliches Hell. A casa ho un maglione regalatomi da
Die Wirkung der beiden runden Vorplätze mia moglie, a quadratoni riempiti di cam-
östlich und westlich des Hauptplatzes, piture di filo lavorato con punti differenti.
mit zentralem Schiefer-Kopfsteinpflaster- La piazza di Lasa, forse anche perché
belag, eingefasst von Marmorplatten und l’architetto è di Lana, mi ricorda questo
Granitrandsteinen, ist noch nicht besonders mio pullover di lana, che copre tutta la
ausgeprägt, da der oberflächengestalteri- piazza, e ne trasforma la durezza in un
sche Zusammenhang zwischen Hauptplatz morbido e prezioso indumento. Penso
und Nebenplätzen fehlt, und weil die Durch- che serva anche a questo l’architettura:
führung der Nebenstraßenrestrukturierung trasformare il freddo in caldo, il buio in
von Schneidergasse bzw. Dr. K. Tinzl-Straße luminoso, il dentro in fuori e il fuori in
noch aussteht. dentro, e così via.

Zum Abschluss Stimmen und Stimmungen


von Dorfbewohnern zur Laaser Platzgestal-
tung. (Umfrage durchgeführt im Mai 2001).

Geschlecht: W, Beruf: Lehrerin, Alter: 47


Projekt Ausführung Brunnen
Mir passt am neuen Platz, dass für Autos Arch. Ulrich Weger, Bozen Alfred Gutweniger, Laas
Art der Vergabe Ausführungszeit
das Parken untersagt ist, der Brunnen ge-
1. Preis des offenen 09. 1998 – 06. 1999
fällt mir ganz gut, ja, und dass nun wieder Ideenwettbewerbs zur Kosten
Rechts Ursprüngliche Neugestaltung des Dorf- Infrastrukturnetz ca. 250
Veranstaltungen auf dem freien Platz ge-
Situation (oben) und platzes im Jahre 1992 Mio. Lire, Platzgestal-
Projekt (unten) macht werden können, … zu Advent, zu Entwurf und tung ca. 660 Mio. Lire.
68 De Architectura August Agosto 2001 turrisbabel 53

a cura di Claudio Paternoster

Progettare gli interstizi urbani


I temi trattati in questo numero di turrisba- nualistica tecnica, può e deve essere inte-
bel costituiscono l’opportunità di ribadire so come uno strumento in grado di in-
l’importanza della progettazione di tutto lo crementare la qualità della vita dei suoi
spazio aperto, senza trascurare le infra- utenti. Riportiamo di seguito due progetti
strutture tecniche e i luoghi di risulta, veri e che hanno affrontato il tema negletto
propri “interstizi” e “ritagli” urbani. Si trat- delle isole ecologiche.
ta di spazi di difficile denominazione (non (Claudio Paternoster)
rientrano pienamente nelle classiche
categorie di piazza o di strada), cultural- Una piattaforma ecologica a Casaleone
mente poco considerati o scartati perché
marginali, poco visibili, secondari rispetto Occorre premettere che per noi lo spazio
agli obiettivi e ai budgets, inevitabili inci- interstiziale non è solo un luogo fisico
denti di percorso delle dinamiche urbane. ma è anche un luogo economico, o di nic-
Il tema non è nuovo, si veda il numero 44 chia, all’interno del quale alla bassa di-
di Turrisbabel, “Minimalia”, e le riflessioni di sponibilità di risorse si richiede un alto im-
Giovanni Dissegna, ma vale la pena attua- pegno di qualità progettuali e di processo.
lizzarlo per quanto riguarda gli “oggetti” di La sfida è stata configurare lo spazio pe-
arredo e le attrezzature per gli spazi urbani. riferico, contemporaneo, minimale, lo spa-
Il disegno architettonico dei vuoti urbani, zio vuoto e continuo dei luoghi intersti-
delle sedi stradali, di incroci, zone a verde, ziali, uno spazio non concluso di un pro-
aiuole, parcheggi, isole ecologiche, delle cesso in costruzione permanente.
cosiddette infrastrutture ed attrezzature tec- L’architettura come valore figurativo deve
niche, viene spesso dimenticato o conside- rappresentare un controllo preciso del
rato come voce di spesa superflua dalle processo economico e formale necessa-
Amministrazioni (tanto da liquidarlo con rio a unificare la complessità. Oggi il
la banale collocazione di oggetti tratti da paesaggio contemporaneo – per essere
cataloghi, per lo più deludenti, di prodotti descritto – si rappresenta con parole qua-
per l’“arredo urbano”). Anche dai progetti- li disorientamento, frammentazione, so-
sti l’impegno per questa progettazione è vrapposizione, indifferenza, simultaneità,
sottovalutato, ed essa viene considerata asimmetrie, assonanze, complessità… e
con attenzione marginale, puntando a temi per essere riconfigurato occorre costrui-
progettuali ed incarichi considerati più rap- re luoghi che di queste regole si compon-
presentativi. Pertanto questi compiti pro- gano, o meglio si trasmutino, in una for-
gettuali sono stati finora delegati alle com- ma nuova nella quale trovare valenze
petenze della tecnica ingegneristica. estetiche di riconoscimento e rappresen-
È del tutto evidente, però, che un’autenti- tazione. Con queste premesse abbiamo
ca qualità urbana non può prescindere pensato e costruito l’isola ecologica di
dalla progettazione diffusa e che non è Casaleone”. La piattaforma risponde
possibile continuare a trascurare le por- alle norme del Decreto Legislativo del 5
zioni “scomode” della città. febbraio 1997 n. 22, svolge la funzione
Gli interventi sulle infrastrutture, legati al di “deposito temporaneo” e non accoglie
riassetto della viabilità, dei servizi e delle attività di smaltimento e recupero.
attrezzature urbane, costituiscono in realtà Funzionalmente sono state assicurate:
delle occasioni straordinarie per ripensare - la recinzione dell’area con due accessi
parti di città, ridefinire lo spazio e reinven- carrabili controllati da un addetto e/o at-
tarne le modalità d’uso. traverso una tessera magnetica;
Il disegno dello spazio urbano, libero dal- - l’accoglimento dei container di raccolta
l’edificazione, in tutte le sue molteplici in area protetta dalle acque piovane (strut-
e possibili articolazioni, soddisfatti gli stan- tura di copertura);
dards urbanistici ed i requisiti della ma- - le aree per le manovre di scarramento
turrisbabel 53 August Agosto 2001 Progettare gli interstizi urbani – De Architectura 69

Piattaforma ecologica
per raccolta differenziata
dei rifiuti ingombranti
a Casaleone (VR)

Committente
Comune di Casaleone (VR)
Progettazione e
direzione lavori
Architetti Associati
Paolo Fossati e Daniela
Rinaldi, Verona
Volume realizzato
mc 4700 ca.
Importo dell’opera
£ 400.000.000
Realizzazione 10 mesi
1

1 Pianta del tetto


2 Layout
3 Prospetto interno
4 4 Prospetto laterale
70 De Architectura – Progettare gli interstizi urbani August Agosto 2001 turrisbabel 53

zionali per ottenere un’opera di impatto


architettonico e per nulla somigliante ad
una stazione di servizio, in considerazio-
ne all’analogia tipologica.
La posizione dell’edificio in fondo al lotto,
i suoi materiali di costruzione (acciaio
verniciato per le colonne di sostegno,
legno, vetro e alluminio per la struttura
di copertura) e la messa in trincea dei
containers, garantiscono la percezione di
un insieme ordinato. I materiali scelti per
il suolo ed il loro disegno, nel rispetto del-
l’economicità dell’opera, forniscono una
percezione progettata degli spazi vuoti.
Il prospetto recto dell’edificio, essendo
liminare con un’area verde a parco e a
bosco, è stato pensato in legno, con una
forma curva sia in prospetto sia in pianta,
cercando l’assimilazione ad una forma
naturale (d’artificio) e per dare continuità
ai percorsi tra le aree verdi. L’edificio è
(9 ml + 12 ml di raggio di manovra); inclinato verticalmente per rispondere
- le aree d’ingombro dei container ad aspetti estetici ed a necessità d’uso.
(2.4 x 5.0 x 1.5); Le colonne inclinate sostengono l’agget-
- l’accoglimento dell’utente in area coper- to di copertura dei containers posti sulla
ta (galleria 30 x 6 e piazzole 4.5 x 6) per testa dei piazzali, ma non intralciano le
le manovre di deposito e differenziazione. manovre di scarramento; l’inclinazione
- i containers per la raccolta di: Inerti del tetto dà un’unica linea di gronda di
domestici, Forsu e scarti di giardinaggio, raccolta delle acque piovane. Dal punto
accumulatori, materiali metallici, tessili; di vista estetico tale forma limita l’impat-
pressa carta e plastica, cippatrice; campa- to rettangolare e in altezza dell’edificio.
ne vetro e alluminio; deposito oli minera- (Paolo Fossati e Daniela Rinaldi)
li e vegetali domestici.
I containers di raccolta sono posti in trin- Un’isola ecologica didattica
cea alla profondità di 1 metro. Tale scelta a Bressanone
ha permesso di evitare l’imposta di gron-
da della copertura a quote elevate (ingom- L’incarico conferito dall’Azienda Servizi
bro verticale superiore a 4.50 m), il man- Municipalizzati prevede la progettazione
tenimento del piano della galleria a quota architettonica delle principali isole eco-
0.00 ed il facile deposito dei materiali di ri- logiche di Bressanone. L’iniziativa del pro-
fiuto da parte dell’utenza. È stato introdot- getto nasce dalla considerazione che una
to un ufficio per l’accoglimento dell’addet- corretta localizzazione, una soluzione fun-
to preposto al controllo e manutenzione. zionale non scevra di estetica ed una co-
Si è data risposta ad aspetti estetici e fun- stante manutenzione, influenzino le moda-

2
lità d’uso delle isole ecologiche da parte
dei cittadini. Tutto ciò può incidere sostan-
zialmente sulla riduzione del fenomeno
dell’abbandono illegale dei rifiuti, riparan-
do al conseguente stato di degrado, e sul-
l’incentivazione alla raccolta differenziata.
La progettazione architettonica delle isole
ecologiche garantisce una maggiore in-
1-2 Piattaforma ecologica tegrazione delle stesse nel contesto urba-
per raccolta differenziata
dei rifiuti ingombranti
no e una riqualificazione generale del con-
a Casaleone (VR) cetto di raccolta dei rifiuti, che deve libe-
turrisbabel 53 August Agosto 2001 Progettare gli interstizi urbani – De Architectura 71

rarsi dalle connotazioni negative e dai vandalismo ecc. Un caso emblematico


pregiudizi ereditati dal passato. può considerarsi l’isola ecologica a mar-
Obiettivo primario del progetto è la tra- gine del parco giochi per bambini di via
sformazione delle aree di raccolta da ano- Etzel. Qui si è predisposta la progettazio-
nimi e nascosti “spazi” tecnici, da “ano- ne dell’intera area, in modo da rendere
malie” all’interno del tessuto cittadino, in evidente che le due funzioni, raccolta dei
“luoghi” strutturati ed integrati nella città. rifiuti e gioco dei bambini, così diverse
Attualmente è stata completata la fase ed apparentemente antitetiche, possono
di riorganizzazione logistica del sistema coesistere arricchendosi reciprocamente.
di punti di raccolta e la progettazione Si è sistemato il complesso dei conteni-
delle prime isole ecologiche. Ogni luogo tori come se fosse un “gioco” educativo.
ha caratteristiche individuali ed esclusive: La vicinanza della stazione ferroviaria
non è stato ritenuto opportuno adottare fornisce lo spunto per una tematizzazio-
una soluzione unica e ripetitiva. Per moti- ne di questo elemento ludico-educativo
vi economici e di riconoscibilità azienda- come “trenino ecologico”.
le si è operato con una gamma limitata Alcuni elementi caratterizzanti trasforme-
di elementi formali cercando di assor- ranno i contenitori per i materiali ricicla-
bire nel progetto le relazioni, le geome- bili in “vagoni”, il presscontainer in “loco-
trie, i materiali dello spazio circostante. motiva”, e la nuova pavimentazione in
Lo studio, operato in sintonia con l’Am- metafora della “strada ferrata”. Sono pre-
ministrazione Comunale, ha evidenzia- visti tabelloni divulgativi ed esplicativi
to che un intervento limitato solo all’area sulla cultura della raccolta differenziata e
dei contenitori per i rifiuti non sarebbe del riciclaggio dei rifiuti. Il parco potreb-
risolutivo, poiché continuerebbero a be trasformarsi in uno strumento d’infor-
sussistere le condizioni che inducono e mazione didattica ed educativa, a disposi-
Isola ecologica
didattica a Bressanone favoriscono comportamenti scorretti zione delle scuole e dei genitori.
come l’abbandono illegale dei rifiuti, il (Claudio Paternoster)
Committente
Azienda Servizi Municipa-
lizzati di Bressanone
Progettazione
Arch. Claudio Paternoster
Arch. Carlotta Proto
Bressanone

3 Planimetria
4 Il “trenino ecologico” 4
72 August Agosto 2001 turrisbabel 53

a cura di Martina Toepper e Andrea D’Affronto

Wettbewerbe
Concorsi Appalto Concorso per
piazza Tribunale a Bolzano
Premesse storiche in ideali. E’ il brano architettonico che, se-
condo gli schemi consueti della tipologia
Nel 1941, il Piano Regolatore per la nuova delle Case del Fascio, si identifica come
Bolzano di M. Piacentini viene approvato arengario: sorretto da undici portali (ridot-
dal Comune. “Il Palazzo di Giustizia e la ti a tre nella realizzazione finale) forma
Casa Littoria, portati a termine tra le diffi- l’ingresso d’onore alla costruzione e fa
coltà dell’inizio della guerra, vengono as- in modo che dalla piazza esterna sia visi-
sociati ad una piazza unica, oggi Piazza Tri- bile l’ampia corte interna con punto di
bunale, nel punto di convergenza tra due fuga privilegiato nel luogo ove è posto il
assi stradali primari del disegno di piano Sacrario dei Caduti…”2
che la toponomastica del tempo deriva
esplicitamente dalla storia romana: Viale L’Appalto Concorso
Giulio Cesare e Via Cesare Augusto.
Il primo di questi, realizzato entro il 1938, “L’appalto concorso è il sistema di scelta
ed il Corso del Littorio, tra Piazza della Vitto- del contraente, secondo il quale l’impresa
ria e Piazza Tiberio a Gries, diventavano le invitata alla gara presenta il progetto ese-
due coordinate di riferimento assoluto per cutivo dei lavori e indica le condizioni alle
l’espansione in Oltretalvera e, limitatamen- quali è disposta ad eseguirlo sulla base di
te al Viale Giulio Cesare, per il collegamen- un progetto preliminare predisposto dal-
to con la zona popolare di Oltrisarco…” 1
l’amministrazione committente. L’ammini-
“La casa Littoria del fascismo alto-atesino strazione vi può fare ricorso quando le ca-
viene posta a cavaliere fra il Viale Giulio ratteristiche dell’opera siano di così specifi-
Cesare ed il Viale Augusto (al momento non ca particolarità da rendere conveniente l’u-
ancora completamente realizzato); localiz- tilizzo delle provate capacità e della orga-
zazione che ha significato particolare do- nizzazione tecnica di ditte specializzate sia
vendo essere l’edificio un fulcro direzio- nella progettazione che nella esecuzione,
nale per il disegno dell’espansione urbana, o quando sussistono speciali problemi,
quasi ad esprimere il senso propulsivo tecnici o scientifici od artistici, che fanno
delle sue funzioni istituzionali. Caratterizza- avvertire l’esigenza di raffrontare diverse
to da una pianta di forma trapezoidale, l’e- soluzioni in ordine alle quali si richiedono
dificio si attesta sulla piazza, a suo tempo singolari abilità inventive e costruttive.
dedicata alla memoria di Arnaldo Mussoli- Anche per l’appalto concorso di piazza Tri-
ni, e fronteggia il Palazzo di Giustizia. Il rap- bunale si volevano vagliare le diverse tipo-
porto con la piazza è tema centrale delle logie costruttive relativamente al parcheg-
scelte compositive dei progettisti (gli archi- gio interrato e le diverse soluzioni di siste-
tetti Pellizzari, Plattner, Rossi e gli ingegneri mazione superficiale per una piazza monu-
De Gasperi, Minarik e Tagliazucca) per la mentale di alto pregio architettonico, in
ricerca di continuità funzionali e visive tra relazione ai tempi e ai costi di costruzione.”3
spazio esterno e corte interna.
A dividerne materialmente e simbolica- Il 25 Luglio del 2000 sulla base dei lavori
mente gli ambiti viene sottesa tra due so- della Commissione Giudicatrice dell’ap-
lidi corpi laterali una agile cortina dal pro- palto concorso per la realizzazione di un
filo leggermente convesso, risultato di un parcheggio sotterraneo pubblico in piazza
segno descritto da un ampio gesto; più tribunale a Bolzano, la Giunta Comunale
che la facciata di un edificio vuole essere assegna l’incarico all’associazione di im-
manifesto propagandistico e simbolico prese Pana S.p.A.-Obersoler Cav. Pietro-
filtro di sublimazione delle idee di piazza WipptalerBau S.p.A.
turrisbabel 53 August Agosto 2001 Appalto Concorso per piazza Tribunale a Bolzano – Wettbewerbe / Concorsi 73

La decisione finale arriva dopo una se- prodotti durante i lavori delle due Com-
conda edizione dell’appalto concorso; in missioni Giudicatrici e delle relazioni pro-
occasione del primo appalto concorso, gettuali presentate dalle imprese parteci-
infatti, la Commissione Giudicatrice ritiene panti, ci inducono a fare alcune riflessioni.
che “Rappresentando il progetto un grosso Lo strumento appalto concorso ha il
intervento su una piazza monumentale vantaggio di permettere all’Amministra-
di alto pregio architettonico le soluzioni zione Committente, di riconoscere con
proposte dalle suddette ditte risultano non celerità l’impresa esecutrice dell’opera
pienamente accettabili e soddisfacenti; i in termini di affidabilità e professionalità.
grossi limiti sono rappresentati dalla pre- L’aspetto che più ci preme sottolineare ri-
senza di areazioni compromettenti per il guarda i criteri di valutazione operati nei
futuro aspetto estetico e funzionale della lavori delle Commissioni Giudicatrici.
piazza e dalla conseguente soluzione di Per avere la garanzia che uno spazio urba-
arredo che risulta generalmente alquanto no, di elevato pregio architettonico come
scadente. Per tale motivo la commissione piazza Tribunale ridiventi spazio della città,
propone di non aggiudicare a nessuno non si può non dare il giusto peso all’aspet-
dei concorrenti l’incarico di eseguire il to urbanistico e architettonico anche all’in-
progetto proposto, ma di ripubblicare il terno dello strumento appalto concorso.
bando al fine di ottenere un risultato glo-
bale più soddisfacente.” Il principio di va- E’ necessario che il punto riguardante il
lutazione più importante è quello dell’of- valore urbanistico e architettonico della
ferta economicamente più vantaggiosa, piazza, abbia rilevanza fondamentale e
determinata in base ai seguenti parametri: costituisca un parametro di valutazione
1) prezzo offerto > punti 51/100 a se stante a cui corrisponda il relativo
2) valore funzionale ed architettonico ge- punteggio. Riferire il valore architettonico
nerale con particolare riferimento al nume- di un opera quale la progettazione di una
ro dei parcheggi > punti 20/100 piazza, al numero di posti auto (cosi come
3) valore tecnico qualitativo del prodotto appare al punto 2 del bando), significa
nel suo insieme e funzionalità del raccordo ignorare il campo effettivo in cui si espli-
con la viabilità veicolare e pedonale in ca l’opera architettonica in rapporto alle
superficie > punti 15/100 problematiche urbane e la cui valutazione
4) tempi di esecuzione > punti 14/100 comporta metri di giudizio non ricon-
ducibili a meri criteri tecnici e funzionali.
E’ da notare come, la Commissione Giu- Ci piace pensare lo strumento appalto
dicatrice, prima di procedere all’esame concorso come una possibilità di confron-
dei progetti decide di apportare un cambia- to professionale tra impresa esecutrice e
mento al secondo parametro; e cioè “Al progettista; due figure indipendenti per
fine di valutare il parametro valore funzio- competenze specifiche ma complementari
nale ed architettonico generale con parti- per la buona riuscita di un’opera.
colare riferimento al numero dei parcheggi Per entrambi tale strumento può essere
la Commissione decide di scomporre tale stimolo creativo e occasione di crescita
parametro attribuendo 10 punti al numero sia attraverso la sperimentazioni di nuovi
di posti macchina da assegnare in modo materiali che l’applicazione innovativa
proporzionale, 7 punti all’organizzazione di tecniche tradizionali.
del parcheggio, intesa come posizionamen-
to dei punti di uscita, accesso, incroci, po-
sizione casse e parcheggio handicappati e
3 punti alla meccanica di controllo, intesa
come qualità degli automatismi, funziona- Di seguito pubblichiamo i progetti relativi
1
O. Zoeggeler, L. Ippolito, 1942, Lana 1992, pp. lità e razionalità degli stessi.” Se prima alla sistemazione esterna del parcheggio
L’Architettura per una 143-144, Tappeiner Casa
della modifica l’aspetto architettonico sotterraneo presentate dalle sette imprese
Bolzano italiana 1922- Editrice s.r.l.
1942, Lana 1992, pp.87, 3
Dott. Ing. Rosario Celi della piazza, anche se pur in generale, ve- partecipanti all’appalto concorso. Abbiamo
Tappeiner Casa Editrice s.r.l. (Ufficio Infrastrutture niva tenuto in considerazione, dopo questa scelto solo le piazze in quanto parte del-
2
O. Zoeggeler, L. Ippolito, Pubbliche del Comune
L’Architettura per una di Bolzano), tecnico
variazione esso cessa di esistere del tutto. l’opera “visibile” alla città, capace di contri-
Bolzano italiana 1922- responsabile dell’opera. La lettura del bando di gara, dei verbali buire alla qualità di questo spazio urbano.
1

1o Posto – Arch. Stanislao La composizione prende lotto conferiscono un for- piano cava di tre dimen-
Fierro, con Pana S.p.A., le mosse dagli assi gene- te dinamismo compositivo sioni e tre colorazioni.
Oberosler Cav. Pietro, ratori già esistenti e l’equi- e la monumentale scala Le lastre sono di spesso-
Wipptalerbau S.p.A. librio formale é garantito del Palazzo Tribunale sem- re 6/8 e alte 30-60-90 cm
da un accorto rapporto tra bra avere maggior respiro. montate a correre.
Il progetto vuole dar ri- le parti. I sistemi di colle- La fontana con acqua po- Le colorazioni usate sono
sposta a tutti i problemi gamenti, scala ed ascen- tabile – sulla parte opposta il grigio, il viola e il rosso,
2 di viabilità, strettamente sore, sono il naturale col- alla grande fontana cir- le parti emergenti della
legati alle necessità di un legamento tra la Piazza colare, sull’incrocio di Via Piazza (scale, ascensore,
parcheggio sotterraneo, ed il mondo sotterraneo A. Duca D’Aosta, viene fontana d’acqua potabile,
e al contempo proporre e vanno a dialogare con posizionata una piccola panche) sono in pietra di
una Piazza che dalle esi- gli altri elementi di arredo fontana d’acqua potabile Chiampo a piano sega.
genze del sotterraneo ne della piazza, panchine, in pietra di Chiampo.
venisse ancora più poten- fontane, pavimentazione, Il sistema di raccolta di
ziata. Studiare contempo- illuminazione. L’unico vo- acque piovane: attenzio- Attualmente su richiesta
raneamente le due pro- lume emergente é quello ne particolare è stata riser- del Comune, l’impresa
blematiche, inevitabilmen- dell’ascensore. vata al sistema di raccolta Pana S.p.A.,Oberosler
te legate, ha dato un ca- La fontana – la fontana delle acque piovane cer- Cav. Pietro, Wipptalerbau
rattere di forte unità all’in- esistente viene mantenuta cando di trasformare una S.p.A. con l’arch. Stanislao
tero progetto. e posizionata ad ovest necessità in un evento Fierro stanno attuando
La piazza – particolare im- verso Corso Italia. Questo formale. I sistemi di rac- una variante al progetto.
portanza ha avuto lo stu- nuovo posizionamento colta superficiali sono L’intervento dovrebbe
dio della Piazza accoglien- porta con sé numerosi tutti in pietra e rientrano estendersi a tutta l’area
do le straordinarie quali- benefici: rende la Piazza nel disegno complessivo compresa tra gli edifici del
tà degli edifici circostanti. più ampia, rende interes- della Piazza. Tribunale e gli Uffici Finan-
Si é voluto, pur tenendo sante un’angolo morto I materiali – la pavimen- ziari. Si dovrebbe quindi
inalterato il sistema di stra- dell’attuale Piazza, la forma tazione della Piazza è pre- giungere a una maggiore
de, dare una forte unità circolare della fontana con vista in lastre di porfido unitarietà del disegno
all’intervento di superficie. la figura trapeziodale del della Val di Cembra a esteso a tutta la piazza.
3

1-2 Arch. Stanislao Fierro


3 Arch. Oswald Zoeggeler
4 Arch. Claudio Lucchin

2o Posto – Arch. Oswald tazione in porfido con 3o Posto – Arch. Claudio è l’occasione per ristruttu- to ad una piazza sempli- antistante il Palazzo degli
Zoeggeler, con Costruzioni sottili righe radiali in mar- Lucchin, con Adanti S.p.A. rare questi grandi luoghi ce e pulita, capace di va- Uffici finanziari. In questo
Repetto, Hobag Bau S.r.l., mo bianco. Fuori concor- – C.C.C. Consorzio Coope- urbani (piazza Walther, lorizzare la città e gli edi- tratto centrale, anche il
Giolai Costruzioni S.r.l. so si propone di aprire rative Costruzioni piazza Tribunale, piazza Vit- fici circostanti e di assu- percorso veicolare è posto
il portico del palazzo delle toria, piazza Matteotti ecc.) mere il ruolo di grande allo stesso livello della
Il concetto per la sistema- finanze (ex Gil) com’era La realizzazione di un ga- valorizzandone il ruolo di luogo pubblico. piazza pedonale, per man-
zione esterna della piazza nel progetto originale e rage interrato pubblico in luogo pubblico per l’incon- La prima operazione è tenere un ideale collega-
del tribunale a Bolzano di far confluire lo spazio piazza Tribunale non è solo tro e lo scambio, utilizzan- stata quella di ridefinire mento tra gli edifici e le
prevede per questo con- della corte nella piazza l’occasione per togliere doli anche per manifesta- i bordi e ripulire la parte varie parti della piazza
corso il minimo d’arredo ripristinando la scalinata. posti macchina di superfi- zioni di grande richiamo centrale da aiuole e albe- stessa. Con la pavimenta-
per far valere la caratteri- Come unico elemento cie e quindi migliorare e interesse (mercatino di rature. Lo spazio urbano zione centrale si è cercato
stica della piazza. La piaz- d’arredo per rallegrare, l’impatto ambientale di Natale, festa dei fiori, ma- è stato meglio definito di mettere in evidenza il
za del tribunale è una delle con un po’ di ironia, l’at- questo tipo di infrastruttu- nifestazioni culturali ecc.). valorizzando, anche attra- rapporto spaziale esisten-
poche vere piazze della mosfera austera e severa re, ma è anche l’occasione Nell’insieme il progetto verso l’illuminazione, gli te tra i due edifici, mentre
città ed è una piazza “dise- della piazza abbiamo pre- per ridare alla città un im- presentato, studia e pro- edifici storici del tribunale la fontana centrale, oltre
gnata”. I due edifici che la visto dei mobili da “sog- portante spazio urbano. pone un garage interrato e degli uffici finanziari e a sottolineare l’elemento
delimitano nei lati lunghi giorno”: divani e poltrone Piazza Tribunale riveste da in stretto legame con la si- creando un vero e proprio generatore della piazza
sono tra le più significati- in calcestruzzo bianco sempre il ruolo di grande tuazione e con il progetto spazio pedonale centrale, stessa, permette allo spa-
ve testimonbianze dell’ar- con delle abat-jour in luogo pubblico. della piazza sovrastante. arricchito dalla fontana. zio urbano di valorizzare
chitettura degli anni tren- scala urbana, un po’ come Negli ultimi anni questo Si è posta particolare at- La configurazione plani- l’andamento dinamico
ta a Bolzano, per questa Giorgio de Chirico arre- ruolo si è andato riducen- tenzione alle possibili in- metrica di questo spazio che la caratterizza, evi-
ragione si è cercato di non dava le sue piazze d’Italia. do, anche per la cattiva terferenze tra le due rea- centrale, deriva dall’in- denziato dalle due naiadi.
introdurre nuovi elementi abitudine di trasformare le lizzazioni, studiando un castro di due superfici Si deve infine precisare,
di arredo importanti che grandi piazze cittadine in inserimento coerente con che sono l’ideale prolun- che si dovrà mettere ma-
vogliono modificare le ca- Collaboratori parcheggi di superficie, to- la piazza stessa per quanto gamento delle corti inter- no anche alla parte di
ratteristiche dell’mbiente Arch. Domenico Mariani gliendo gli spazi urbani al- riguarda griglie di areazio- ne degli edifici stessi. piazza fuori dal confine
perciò si propone soltanto Gotthard Erschbaumer l’uso civico. Il grande e me- ne, camini di ventilazione, Per meglio evidenziare dell’intervento, in modo
di unire spazialmente la Arch. Raffaello Furlan ritevole progetto dei par- rampe di accesso e scale questo aspetto, si è deciso che il tutto sia raccordato
piazza con una pavimen- Arch. Sabrina Pievani cheggi interrati è stata ed di emergenza. Si è pensa- di allargare la scalinata e completato al meglio.
5

4o Posto – Aig Associati, modulari posti in disegni altezze diverse. Il posizio- 5o Posto – Gentilini caricata di traffico, lascian- ed aiuole con piante an-
con P. A.C. S.p.A. regolari e simmetrici, che namento di elementi in Costruzioni S.r.l. do alla Via Corso Italia la che di medio-alto fusto;
subito dopo si ripropon- pietra lungo una fascia di funzione che la caratteriz- queste si intersecano con
L’attuale destinazione a par- gono in modo più casuale. pavimentazione più chiara L’area a disposizione per za di strada di grande percorsi pedonali di colle-
cheggio permette di ricon- Su di un punto nodale, segnala la presenza del la realizzazione del par- scorrimento. Sono previ- gamento tra i due palazzi
ferire, almeno parzialmen- rappresentato dalla fonta- cambio di livello e sottoli- cheggio interrato si trova ste una corsia in entrata e tra le due vie laterali.
te, alla piazza le caratteri- na, si vanno ad incerniera- nea la direttrice principale. tra le due vie di traffico di ed una in uscita. La dispo- La pavimentazione di que-
stiche di area pedonale e re delle direttrici trasver- Lungo una seconda diret- scorrimento urbano Duca sizione delle rampe atti- sti percorsi è prevista con
luogo d’incontro. La pecu- sali che nascono con l’in- trice è previsto un filare d’Aosta e Corso Italia ed gue permette anche il con- lastre di pietra calcarea
liare conformazione dell’a- tento di dare movimento di alberi ad alto fusto, che i due palazzi di Giustizia trollo dei veicoli sia in en- bocciardata che ripropon-
rea di intervento è con- all’impianto della Piazza. avranno tra loro una di- e Finanziario. In fase pro- trata che in uscita da un gono il tema delle faccia-
traddistinta da rigide sim- Detti assi si sviluppano sia stanza che va a scalare gettuale si è riscontrata solo punto di lavoro situa- te e delle gradinate dei
metrie e marcati allinea- in senso orizzontale che in man mano che ci si allon- la necessità di soddisfare to al primo piano interrato. due palazzi che si affaccia-
menti negli edifici che la quello verticale e si deline- tana dalla fontana in due esigenze prioritarie: La completa automazio- no sulla piazza. Il collega-
delimitano, e da uno svi- ano nel disegno della modo da individuare una mantenere la situazione ne del garage facilita la mento stradale tra le vie
luppo irregolare con forti pavimentazione, in salti di nuova vista prospettica. preesistente di flusso vei- ricerca di posti liberi e la C. Italia e Duca d’Aosta
assimetrie derivanti dai quota, in allineamenti di Dalle fasce concentriche colare tra le due vie di circolazione interna avvie- rimane inalterato.
collegamenti orizzontali alberi e in sedute così da attorno alla fontana par- scorrimento ed inserire ne con percorsi privi di Per i percorsi pedonali
esistenti e da quelli verti- individuare delle nuove tono singoli raggi che sot- l’ingresso/uscita del par- incroci in modo da facili- verticali di pertinenza
cali della realizzanda auto- viste prospettiche. Lungo tolineano le linee guida cheggio in maniera tale da tare al massimo l’uso del del parcheggio sono pre-
rimessa. La ridefinizione un primo asse orientato delle prospettive e dei per- garantire il minimo impat- parcheggio. visti due blocchi scala-
dell’assetto della piazza è nord-est sud-ovest, sfrut- corsi pedonali prevalenti. to sulla vie sopracitate. Al piano terreno è stata ascensore ubicati in posi-
stata risolta in un disegno tando il dislivello esistente Le zone destinate a ver- Queste scelte hanno de- recuperata all’uso pedo- zioni distribuite in modo
“libero”, svincolato dalle attualmen-te risolto con de saranno sistemate su terminato la ubicazione nale la parte della piazza da soddisfare sia la faci-
forti simmetrie degli edifici pendenza costante, è stato fasce concentriche attor- delle rampe su un solo prima destinata a parcheg- lità di accesso da ogni
monumentali, all’interno inserito un salto di quota no alla fontana, nella cur- lato; è stato scelto il lato gio prevedendo ampie punto della piazza anche
del quale, si vengono ad variabile da 0 a 50 cm. La va su Via Duca d’Aosta verso via Duca D’Aosta zone di verde attrezzato a persone portatrici di
individuare allineamenti fontana sarà quindi visibi- fino alla rampa e attorno perché già interessata dal su un terreno vegetale di handicap, sia la normati-
ben precisi ed elementi le da due punti di vista da all’ingresso principale. parcheggio ACI e meno circa ml 1,20 con giardini va di sicurezza.
7

5 Aig Associati
6 Gentilini Costruzioni
7 Arch. Giovanni Benussi
e Studi Tecnici riuniti
8 Ing. Ferdinando Luminoso

6o Posto – Arch. Giovanni permettere una lettura piú di cubetti di porfido deli- 7o Posto – Ing. Ferdinando inquinamento da gas e da ria applicativa che condi-
Benussi e Studi Tecnici agevole dell’opera e per mitate da cordoli ai mar- Luminoso, con Caserta rumori e con interferenze ziona inevitabilmente il mo-
Riuniti, con Zimmerhofer consentirne il godimento gini delle aiuole. Le bocche Sviluppo s.r. L. intollerabili tra la circola- do di percepirlo, di fornir-
S.r.l. anche a chi siederá sulla di ventilazione sono state zione, la sosta e le attività lo e quindi, alla fine, anche
panca concentrica alla poste all‘interno della fa- La scelta progettuale è specifiche dei due edifici. di usarlo. Caratteristica
Particolare cura è stata stessa, realizzata in mura- scia di verde, sia per ma- stata complessa, ma ci si Nella sistemazione ipotiz- peculiare dell’intervento è
posta nello studio della tura con sedile in tavole scherarle, sia per abbat- è rifiutati di compierla in zata gli alberi, posti in re- stata quella di partire dal-
finitura della nuova piazza. di larice. Tutte le strutture tere l‘eventuale emissione maniera drastica. lazione geometrica fra loro, la individuazione dei con-
In particolare, collocata la emergenti quali la palaz- inquinante. Negli altri casi Quantunque affascinante, segnano i percorsi pavi- fini, delle perimetrazioni
fontana in posizione bari- zina uffici/cassa manuale e si è addattato il disegno a l’ipotesi della totale pedo- mentati. Essi si svolgono e delle facciate interpreta-
centrica all´asse Tribunale i corpi degli ascensori sa- quello della pavimentazio- nalizzazione della piazza è intorno alla vasca esisten- te come soglie che divido-
Uffici Finanziari, si é volu- ranno realizzati in facciata ne, creando un raccordo stata scartata: essa avreb- te e scandiscono un ritmo no e, allo stesso tempo
to creare tutt‘intorno un strutturale a specchio con alle torri di ventilazione be certamente inibito il di percorrenze che si sfor- uniscono lo spazio interno
polmone di verde a servi- profilo portante nascosto, in una intercapedine otte- collegamento tra le due za di essere la linea-guida rispetto a quello esterno.
zio d‘un quartiere gia in modo da confondersi nuta nello spazio di risulta direttrici viarie proprio per trasformare lo spazio Nel tentativo di conferire
abbastanza compromesso il piú possibile con lo sce- tra l´estradosso del solaio nel punto di confluenza. in un luogo di incontro. pregnanza ambientale al
dalla cementificazione. I nario. I parapetti a prote- di copertura ed il piano di È stata invece enucleata La geometria della pavi- progetto, ci si è posti l’o-
percorsi pedonali e le ram- zione delle scale e delle pavimentazione. La scelta un’ampia zona a verde, mentazione è stata scelta biettivo di fondere gli ele-
pe d‘accesso verranno in- rampe saranno realizzati in del sistema di illumina- attrezzato, che con un in relazione alla geologia, menti naturali con l’archi-
globate tra aiuole piantu- lastre di cristallo con pro- zione della piazza ha volu- apparato scenico fatto di topografia e botanica del tettura del sito. La scelta
mate con vegetazione ad filo d´acciaio inox e corri- to sommare la qualitá dei geometrie elementari sito su cui si è intervenuto degli elementi di arredo,
alto e medio fusto in mano in inox satinato, corpi illuminanti impiegati evidenzia spazi collettivi e inteso come luogo dota- in parte realizzati in opera
modo da mascherare gli mantenendo, quindi, un alla scelta degli effetti di commisurati alla fruizione to di carattere, di forme e e rivestiti in materiali na-
accessi e migloiorare il impatto visivo il piú basso luce desiderati, unendo quotidiana dei cittadini. di andamento morfologici. turali, e in parte costituiti
microclima della zona. possibile. Particolare cura all´illuminazione dall’alto La presenza di due impor- L’utilizzo del porfido trenti- da ghisa e acciaio, è stata
La fontana verrá ricollo- é stata posta nella proget- quella dal basso intorno tanti e vitali uffici pubbli- no ha significato dovere effettuata per conferire
cata in posizione legger- tazione della pavimenta- alle aiuole ed inserita nella ci ha innescato una frui- riannodare i fili della sua alla piazza un’espressione
mente abbassata rispetto zione che si distribuirà in pavimentazione con pro- zione degli spazi di pessi- tradizione, valutando la di tradizione e nel con-
al piano della piazza, per modo articolato in fasce iezione sul verde. me qualità ambientali, con sua lunga e variegata sto- tempo di modernità.
78 Wettbewerbe / Concorsi August Agosto 2001 turrisbabel 53

Mario Sbordone

La “quarta ecologia” di Bolzano.


Progetto per la Porta Sud
Nel 1997 l’amministrazione comunale ha del servizio pubblico o con la ferrovia
bandito un concorso per la progettazione grazie alla creazìone di un’apposita ferma-
delle “Porte della città di Bolzano”. Si trat- ta a richiesta sulla linea per Merano.
tava di individuare delle proposte rappre- La prospettiva è quella di alleggerire il più
sentative e nel contempo logisticamente possibile dal traffico veicolare (pendolare
efficienti per disegnare i principali punti e turistico) l’area centrale, favorendo mez-
di accesso alla città. Tra questi il più fre- zi di accesso alternativi.
quentato è sicuramente quello corrispon- L’idea, pur scontrandosi con l’avversione
dente all'uscita di Bolzano Sud della A22. tutta italiana ad allontanarsi dalla propria
Nell’area del casello autostradale infatti auto, merita sicuramente di essere con-

si innestano sia la superstrada Merano- siderata per la sua potenziale efficacia,


Bolzano sia la nuova arginale e confluisco- nonostante con l’attivazione della ferma-
no i flussi della zona fieristico-produttiva ta ferroviaria della vicina Fiera il contesto
e dell'aeroporto. Inoltre è possibile cana- si sia già in parte modificato. Ma il proget-
lizzare in questa direzione il traffico pro- to risulta accattivante soprattutto per il
veniente dalla statale per Trento. tipo di approccio al tema concorsuale.
In questo quadro si inserisce il progetto Più di trent’anni fa Reyner Banham, ana-
dell’architetto UIrich Weger, vincitore dei lizzando l’area metropolitana di Los Ange-
concorso per la porta Sud. Esso prevede les nel suo “Los Angeles. The Architecture
di realizzare in uno degli ampi “non-luo- of Four Ecologies” (1971), individuava
ghi” compresi tra le rampe della cosid- quattro archetipi di ambiente urbano, e
detta spaghettata un grande parcheggio tra questì descriveva lo “spazio” del muo-
di interscambio tipo park & ride. Stretta- versi in auto. Uno spazio fisico e psicolo-
mente connesso con questa funzione è un gico, in quel contesto considerato con un
punto di informazione in grado dì orien- comprensibile ottimismo: «…come antiche
tare gli automobilisti e di rinviarli al cen- generazioni di intellettuali inglesi impararo-
tro città, possibilmente con gli autobus no l´italiano per poter leggere Dante in ori-
80 Wettbewerbe / Concorsi – La “quarta ecologia” di Bolzano. Progetto per la Porta Sud August Agosto 2001 turrisbabel 53

ginale, io ho imparato a guidare l’auto per librata per catturare l’attenzione di chi pas-
leggere Los Angeles». In molte città euro- sa in auto, in treno o in aereo. L’inclinazio-
pee di oggi lo “spazio” che più facilmente ne stessa fa riferimento, non senza una
l’automobile evoca è quello di alienate certa enfasi, a movimenti di ordine supe-
meditazioni nate nei veicoli in coda nelle riore. La torre infatti è parallela all’asse di
ore di punta, ma non per questo è venuto rotazione terrestre e costituisce con la sua
merto il particolare fascino legato allo spo- ombra una gigantesca meridiana. Di not-
starsi in un mezzo in veloce movimento. te è previsto un gioco di luci inverso con
È dall’esplorazione di questa singolare l’illuminazione artificiale dall’interno del-
sfera percettiva che il progetto si sviluppa, l’elemento, da realizzarsi semitrasparente.
suggerendo da un lato un modo per eli- Di un’architettura a scala più ridotta e
minare l’auto laddove non serve, dall’altro tradizionale fanno parte la stazione con
proponendo a chi si sposta distrattamente l’annesso centro di informazione e la pas-
e velocemente un segnale della città vicina. serella che, sovrapassando le sottostanti
Questo è il senso della grande torre incli- corsie, lega il parcheggio alla ferrovia
nata di metallo e luce che dal centro dei e ai bus. Lungo questo percorso rialzato
parcheggio si innalza per 70 metri al di so- da compiersi a passo d’uomo si può me-
pra dell’area. Si tratta di un elemento che glio apprezzare il rapporto di contrap-
modifica notevolmente il suo aspetto al punto che l’asfalto e i tralicci instaurano
variare dei punto di vista, una “porta” ca- con lo sfondo delle vicine montagne.
turrisbabel 53 Juni Giugno 2000
82 August Agosto 2001 turrisbabel 53

Letizia Ragaglia

Ausstellungen und Vorträge


Mostre e convegni Non luoghi
Nel 1992 l’antropologo francese Marc Augé conosciuto immediata fortuna, ma è
pubblica un libro dal titolo Nonlieux e fa la soprattutto nella letteratura recente che si
fortuna di questo neologismo. La defini- riscontra un impiego ricorrente e quasi
zione di Augé nasce in opposizione alla ossessivo del termine: pubblicazioni di
nozione antropologica di luogo associata sociologia e di urbanistica, ma anche rivi-
da tutta una tradizione culturale ad uno ste di architettura, di arte e di informatica
spazio concreto e simbolico, che è principio parlano di nonlieux, di non-sites, anti-sites,
di senso per coloro che l’abitano e princi- non-places, Nicht-Orte, nonluoghi, contro-
pio di intelligibilità per colui che l’osserva .
1
luoghi, atopie, città senza luoghi… Questa
Il nonluogo è il contrario di una dimora, di proliferazione ci invita a tentare una sorta
una residenza e si accompagna alla molti- di storiografia del concetto che è comparso
plicazione dei punti di transito, delle occu- sin dagli anni Sessanta sotto varie sem-
pazioni provvisorie, della rete di trasporti bianze e definizioni. Già nel 1963 Melvin
e comunicazioni che nell’epoca della “sur- Webber constatò come l’enorme aumento
modernità” ci obbliga a re-imparare a pen- della mobilità e lo sviluppo di forme di
sare lo spazio. Pertanto Augé riconosce comunicazione globale avesse indebolito
che “i nonluoghi rappresentano l’epoca, il principio di centralità su cui si basava
ne danno una misura quantificabile rica- l’ordine urbano e avesse determinato un
vata addizionando le vie aeree, ferroviarie nuovo tipo di spazio che egli descrive come
e autostradali e gli abitacoli mobili detti “urbano senza luogo”3. La città non viene
mezzi di trasporto (aerei, treni, auto), gli più vista come spazio unitario, ma come
aeroporti, le stazioni ferroviarie e aerospa- griglia composta da una rete di trasporti e
ziali, le grandi catene alberghiere, le strut- comunicazioni quasi invisibile, le cui fun-
ture per il tempo libero, i grandi spazi com- zioni sono disperse sul territorio. Michel
merciali e infine la complessa matassa di Foucault in una conferenza del 1967, affron-
reti cablate o senza fili…”2 tando il tema della creazione di “spazi altri”
Marc Augé sottolinea anche l’ambiguità dei nella sfera del quotidiano, parlò di “eteroto-
nonluoghi: contrariamente ai luoghi che pie”4. Le eterotopie sono unità spaziali e
hanno una loro identità relazionale e stori- temporali all’interno delle quali noi siamo e
ca, i nonluoghi sono anonimi, ma parados- contemporaneamente non siamo, come in
salmente vi si accede solo fornendo una uno specchio; oppure siamo degli altri,
prova della propria identità, un passaporto, come in un villaggio-vacanze o in occasio-
una carta di credito. Inoltre lo “straniero” ne di una festa, dove la quotidianità sub-
di passaggio si ritrova nell’anonimato delle isce un mutamento di tipo carnascialesco.
autostrade, delle stazioni di servizio, nei Le eterotopie “ritualizzano le dimensioni
grandi magazzini, nelle catene alberghiere, della frattura, della soglia, della deviazio-
in quanto spazi che hanno una intrinseca ne”5. La conferenza di Michel Foucault
riconoscibilità tipologica. È evidente che la tenuta davanti ai membri del Cercle
principale preoccupazione di Augé è rivolta d’études architecturales di Parigi diventerà
all’analisi antropologica dei luoghi della uno dei testi chiave del libro-catalogo Poe-
“surmodernità” e ad una riflessione sugli tics/Politics pubblicato in occasione della
effetti negativi che i nonluoghi hanno su decima documenta di Kassel (1997). Molte
ogni forma di socializzazione. Ma al con- opere esposte alla dX testimoniano della
tempo Augé non può prescindere dalle fine della “site specifity”, di qualcosa che si
implicazioni che il concetto comporta: il adatti specificamente ad un luogo:
nonluogo riguarda l’architetto, l’urbanista, le “Escape vehicles” di Andrea Zittel per
l’esperto in scienze della comunicazione, esempio sono dei caravan adattati a esi-
ma anche, semplicemente, il “flâneur” con- genze individuali che possono trovarsi
temporaneo che si aggira nei territori della ovunque, muoversi liberamente sul terri-
ville-territoire. Il neologismo di Augé ha torio. Come le eterotopie, le monadi-veicoli
turrisbabel 53 August Agosto 2001

si differenziano dallo spazio circostante e “spazi delle infrastrutture”: tangenziali,


cercano di costituire un’unità a sé stante, svincoli, superstrade, stazioni, aeroporti,
autosufficiente. Nel caravan si può dormire presso i quali sorgono discoteche, centri
sempre nello stesso letto, si può consuma- commerciali, stazioni di servizio e parchi
re giorno dopo giorno lo scatolame preferi- gioco. “Una parte significativa e consisten-
to, dalla Finlandia al campeggio di Rimini; te della popolazione frequenta i nuovi spazi
similmente uno straniero può ordinare del nomadismo urbano […] Si trova nei
sempre lo stesso menù in un qualsiasi supermercati, nelle palestre, nelle discote-
Mc Donald’s del mondo. Le eterotopie di che. Compra prodotti locali e souvenir
Foucault condividono alcuni aspetti dei negli autogrill”6. L’attrazione nei confronti
nonluoghi di Augé, con la differenza che dei nonluoghi risiede in parte nel loro
Augé mantiene costantemente una posizio- carattere ambiguo: la loro essenza sta nel-
ne assai pessimistica nei confronti di quelli l’anonimato, eppure sono immediatamente
che considera “prodotti effimeri della sur- riconoscibili, il Mc Donald’s come l’Auto-
modernità”. Nonluogo, atopie, luoghi vir- grill, il punto vendita Ikea come la pompa
tuali sono termini che trovano vasta diffu- di benzina.
sione in un altro campo: quello della comu- Numerosi artisti contemporanei hanno cer-
nicazione. La rete è il luogo d’attraversa- cato di “misuare” il territorio dei nonluoghi
mento per eccellenza. Recentemente su e possono oggi essere considerati una
“Casabella” è apparso un articolo, il cui sorta di eredi dei New Topographers.
titolo Agorà elettroniche, allude chiaramen- Hanno assimilato le tendenze della fotogra-
te – e ironicamente – agli spazi pubblici fia degli anni Ottanta e hanno individuato
1
F. Purini, Corpi ambien- forma di registrazione, storici. L’autore William J. Mitchell, un nel medium fotografico uno strumento
tali virtuali, in Casabella, finché non fu finalmente
esperto in materia di computer ed architet- privilegiato per relazionarsi al territorio
n. 597-98, Milano: Electa pubblicato in occasione
Periodici, 1993, p. 51. della mostra Idee, Prozeß, tura, discute della trasformazione in atto che li circonda e per indagarne le mutevoli
2
ibid., p. 74. Ergebnis al Martin Gro-
dell’idea stessa di spazio pubblico e privato forme. Nei loro percorsi la fotografia non
3
M. Cenzatti., M. Crawford, pius Bau di Berlino nel
Spazi pubblici, mondi 1984. Per la bibliografia con l’avvento di Internet e delle implicazio- è rappresentazione del mondo, ma relazio-
paralleli, in Casabella, italiana si rimanda a ni sulla percezione del territorio. L’abitudine ne con il mondo, capace di restituire uno
n. 597-98, Milano: Electa M. Foucault, Eterotopia,
alle logiche della rete aiuta a cogliere il sguardo denso e complesso sulla realtà.
Periodici, 1993, pp. 34-35. «Millepiani», 2, Milano:
4
Il 14 marzo 1967 Michel Mimesis, 1994. senso di mutamento del territorio almeno Lo sguardo del fotografo-artista si distin-
Foucault presentò al Cer- 5
D. Defert, Foucault, der
negli aspetti di evidente decontestualizza- gue dal modo di vedere comune, diventa
cle d’études architectura- Raum und die Architektur,
les un nuovo metodo di in Poetics/Politics. Das zione delle organizzazioni territoriali del esperienza autentica, diventa sguardo che
analisi dello spazio che Buch zur documenta X, passato. Ritornando ai nonluoghi conside- cerca, che va al di là. Sovente lavora sullo
chiamò «eterotopologia». Ostfildern bei Stuttgart:
rati in rapporto al paesaggio urbano con- spiazzamento di noi spettatori che abbia-
Con l’eccezione di alcuni Cantz Verlag, documenta
estratti, che furono pubbli- und Museum Fridericianum temporaneo si può rilevare come in queste mo in mente immagini di luoghi fisse e
cati in francese ed in ita- GmbH, 1997, pp. 274-283.
realtà, siano esse denominate territori del- preconcette, trasmesse dalla televisione o
liano nella rivista «L’Archi- 6
M. Ricci, Zapping. Il terri-
tettura» («L’Architettura, torio delle differenze, in l’attraversamento o spazi del nomadismo mediate dalla cartellonistica. Deviando da
cronache e storia», vol. Figure della trasformazio- urbano, si compia la condizione universale queste immagini fittizie induce ad una
XIII, n. 150, 1968), il testo ne, a cura di Mosé Ricci,
dell’essere di passaggio. Il tempo di chi uti- presa di coscienza e ad un riappropriamen-
per molto tempo fu ac- Pescara: Edizioni d’archi-
cessibile solamente sotto tettura, 1996, p. 97. lizza la città si svolge sempre più negli to dello spazio in cui ci muoviamo.
84 Ausstellungen und Vorträge / Mostre e convegni August Agosto 2001 turrisbabel 53

a cura di Roberto Gigliotti

Nuove infrastrutture
per nuovi paesaggi
Il 30 marzo si è tenuto a Trento il convegno hanno illustrato progetti realizzati in cui
dal titolo: “Nuove infrastrutture per nuovi il nuovo paesaggio media tra situazioni
paesaggi” organizzato dal Circolo Trentino estreme (per esempio territori di grande
per l’Architettura Contemporanea in colla- naturalità nei quali sono inserite infra-
borazione con l’Assessorato all’Urbanistica strutture decontestualizzate) e opere che
della Provincia Autonoma di Trento. Con diventano “legame” tra infrastruttura ed

1 l’aggettivo nuovo, ripetuto nel titolo, si sot- il luogo in cui questa si colloca, anche dal
tolinea la consapevolezza che il paesaggio punto di vista della fruizione pubblica.
è per sua natura un’entità mutevole. Sem- Paolo Bürgi (Svizzera) ha descritto un pro-
pre più spesso le trasformazioni del pae- getto che nasce dall’esigenza di rinnovare
saggio sono indotte dalle infrastrutture, per un’infrastruttura, ma che concretizza la
questo esse stesse dovrebbero diventare sfida di realizzare un intervento contempo-
progetti di paesaggio e non rimanere solu- raneo in territorio alpino.
zioni ad esigenze meramente funzionali. Anneliese Latz del Büro Latz und Partner
Il convegno è stato organizzato in modo (Germania) ha mostrato opere nelle quali
da fornire non solo un esauriente quadro permane la memoria delle infrastrutture,
sullo stato della materia attraverso l’espo- ma la loro estensione viene ridotta e fran-
sizione di progetti realizzati da parte di tumata in una dimensione più umana,
professionisti di fama internazionale, ma vitale ed accogliente.
anche allo scopo di confrontare le realtà Bernard Lassus (Francia) ha descritto inter-
straniere con quella locale e nazionale venti dai quali emerge l’approccio di un
giungendo così ad indicazioni metodologi- progettista che integra le conoscenze spe-
che utili alla progettazione del paesaggio. cifiche dell’urbanista con quelle dell’archi-
L’apertura del convegno è stata affidata tetto e del paesaggista.
ad Andreas Kipar che ha tracciato un qua- Claudio Panerari (Alto Adige)ha svolto una
lettura critica della politica paesaggistica

2
altoatesina degli ultimi trenta anni.
Sergio Giovanazzi (Trentino) ha mostrato
interventi infrastrutturali alpini di inizio
secolo.
Enrico Ferrari (Trentino) ha mostrato come
anche nella pubblica amministrazione loca-
le inizi a comparire l’attenzione e la sensibi-
lità verso il problema della progettazione
paesaggistica delle infrastrutture.
Lo Studio A2 ha presentato progetti che sono
un esempio locale dell’approccio al proget-
3
to dell’infrastruttura che tiene presente il
dro della situazione legislativa italiana ed rapporto di questa con il paesaggio e ne fa,
europea in merito all’argomento del con- anzi, l’elemento peculiare dell’intervento.
vegno facendo notare che in Italia potreb-
be essere fatto molto di più solamente Riflessioni a margine di un convegno
applicando i provvedimenti già esistenti.
A questo sono seguite due sessioni: una È ormai generalmente riconosciuto che le
dedicata ad esperienze europee ed una grandi infrastrutture della mobilità, attra-
relativa alla regione Trentino Alto Adige. versando intere sezioni di territorio, rappre-
Maria Auböck e Janos Kàràsz (Austria) sentano delle vere e proprie matrici di pae-
turrisbabel 53 August Agosto 2001 Nuove infrastrutture per nuovi paesaggi – Ausstellungen und Vorträge / Mostre e convegni 85

saggio contemporanee, capaci di trasfor- volgere il progetto di un’infrastruttura in un


mare con la loro presenza la natura dei progetto di paesaggio obbliga a concepire
luoghi e di creare nuovi indirizzi di svilup- il territorio come “testo” (parte attiva) e
po e di pianificazione. Tuttavia, l’esperienza non solo come “sfondo” (supporto passi-
quotidiana ci mostra una progettazione vo) del progetto. Inoltre, poichè le infra-
tecnico-funzionale disgiunta da una proget- strutture sono insieme programma urbani-
tazione paesaggistica, manifestando scar- stico e opera concreta, devono tener pre-
sa consapevolezza a livello di programma- sente sia gli aspetti della pianificazione
zione urbanistica e quindi escludendo tutte d’area vasta, sia la progettazione puntuale
le opere necessarie a dare dignità ad un di situazioni sempre diverse. Questo non
territorio attraversato suo malgrado. è tanto un problema dovuto alla scala del-
Ma questo vale anche, ed in maniera sem- l’intervento quanto piuttosto uno specifico
pre più evidente, per le grandi infrastruttu- delle infrastrutture, che richiedono, più di
re di portata territoriale e prossime alla qualsiasi altra opera territoriale, un control-
città o che si pongono addirittura all’inter- lo che passa continuamente dal piano della
no del tessuto urbano ed alla vita quoti- programmazione a quello della realizzazio-
diana del cittadino: i centri ospedalieri ne. A tal riguardo è utile distinguere gli
regionali, le nuove aree produttive polifun- interventi presentati in due categorie prin-
zionali, le riconversioni dei vecchi impianti cipali, al di là delle differenze di approccio
industriali dismessi, i nuovi quartieri mul- dovute sia alla paricolarità dei casi, sia al
tietnici legati al fenomeno dell’immigrazio- differente contesto culturale in cui si collo-
ne, sempre più crescente. Strutture che cano, sia alla particolare sensibilità dei
vengono ancora pensate come indipenden- progettisti: gli interventi ex-ante (in cui il
ti fra loro ed indifferenti al contesto pae- progetto paesaggistico è stato concepito
saggistico (contesto ambientale ma anche insieme o addirittura prima del progetto
sociale, culturale, storico e urbanistico). dell’infrastruttura), dove il paesaggio è
4 Ponendo a confronto le esperienze e le chiaramente il punto di partenza dell’inte-
posizioni di alcuni tra i più interessanti pae- ro progetto; gli interventi ex-post (in cui
saggisti europei, siamo partiti da questa il progetto paesaggistico interviene solo
riflessioni sia per definire lo stato discipli- dopo la realizzazione dell’infrastruttura),
nare sul tema, sia per ricavare alcune indi- dove il paesaggio è solamente il terreno
cazioni metodologiche sulla proposizione d'approdo del progetto.
e sulla costruzione di nuovi paesaggi con-
temporanei. In particolare con questo con- Il “bilancio costi / benefici”
vegno ci siamo posti il duplice obiettivo di
definire un quadro metodologico dove in- Analizzare tramite esempi concreti l’effi-
dividuare il corretto indirizzo progettuale e cacia dell’intervento sul paesaggio ex-ante
pianificatorio (compito affidato ad Andreas piuttosto che ex-post rispetto alla realizza-
Kipar), e verificare con esempi realizzati zione dell'infrastruttura costituisce una
di quanto in effetti si riesca ad incidere sorta di bilancio costi/benefici.Tale bilancio
sul territorio utilizzando tali metodologie non è da intendersi unicamente in chiave
(compito affidato a Maria Auböck e János economica. In realtà, proporzionalmente
Kárász per l’Austria, a Paolo Bürgi per la al costo totale di un’infrastruttura, l’inve-
Svizzera, ad Anneliese Latz per la Germa- stimento che è necessario destinare al ter-
nia, a Bernard Lassus per la Francia). ritorio per far sì che l’ambiente (naturale
e sociale) venga valorizzato è piuttosto con-
Alcuni risultati tenuto. Tuttavia i costi ambientali di un’in-
frastruttura anche piccola possono essere
Dai lavori sono emersi alcuni concetti parti- ingentissimi se le ferite causate al territo-
1 Marchio del Convegno colarmente significativi. In primo luogo il rio non sono risarcibili in termini di valori
“Nuove infrastrutture per
fatto che un’infrastruttura di nuova conce- paesaggistici. Per questo motivo interve-
nuovi paesaggi” tenutosi
a Trento il 30 marzo 2001 zione non è tanto la risposta ad un esigen- nire sul territorio ex-post, cioè “a danno
2 Andreas Kipar, Milano za funzionale quanto l’occasione per rimet- avvenuto”, significa obbligatoriamente in-
3 Atelier Auböck & Karasz,
tere in equilibrio il paesaggio, inteso come vestire molto. Investire molto in termini
Vienna
4 Paolo Bürgi, Camorino sistema di ecosistemi. Conseguentemente, economici ed investire molto in termini
86 Ausstellungen und Vorträge / Mostre e convegni – Nuove infrastrutture per nuovi paesaggi August Agosto 2001 turrisbabel 53

ambientali per ristabilire un equilibrio in Da “non-luoghi” a “luoghi”


una situazione irrisolta dal punto di vista
del paesaggio. Al contrario intervenire ex- Dare dignità e qualità agli interventi in
ante permette di scegliere quanto si vuole modo tale che l’intervento sul territorio
investire ed in quale direzione. In particola- a qualunque scala sia identificativo di
re significa non dover spendere risorse per quel luogo e di nessun altro non è una
risarcire o compensare impatti non mitiga- questione metodologica.
bili, ma dirigere le risorse per aggiungere Tutti gli esempi realizzati mostrati (sia
nuovi significati paesaggistici al territorio. che la situazione abbia imposto un approc-
cio ex-post, oppure ex-ante) hanno evid-
Pilotare la trasformazione enziato un concetto molto importante: la
necessità di una progettazione ad hoc.
La possibilità di indirizzare il processo di Ogni luogo per sua natura è unico e non
sviluppo territoriale è un dato irrinuncia- è uguale a nessun altro. Quindi, nel mo-
bile della progettazione di area vasta. mento in cui si studia una soluzione per
Nel caso di interventi ex-post la possibilità una determinata area piccola o grande che
di fungere da esempio per innescare “eco- sia, non è possibile fare alcuna generaliz-
nomie di scala” ambientali di area vasta zazione. È invece necessario confrontarsi
è limitata. In generale l’ambito territoriale concretamente, fisicamente con il luogo.
è definito (sia nel caso di piccole che di In questo senso non è di alcun aiuto ap-
grandi aree), le scelte strategiche sono già prontare delle soluzioni-tipo (manuale)
state compiute. Intervenire dopo significa poiché, astratte e decontestualizzate, non
ricucire, riconnettere, restituire senso ad hanno incidenza alcuna sul territorio.
una situazione compromessa ma già data Addirittura, come ha chiarito molto luci-
e quindi chiusa (operazione di estrema damente Lassus, l’esperienza insegna
difficoltà progettuale). Difficilmente l’inter- che non solo è necessario un progetto
vento riesce ad avere ripercussioni anche speci-fico per ogni situazione territoriale
all’esterno dei limiti dell’ambito conside- ma addirittura un’analisi specifica per
rato ed a prefigurare delle linee di svilup- ogni luogo e che questa “analisi appo-
po futuro (Auböck-Kárász, Latz, Ferrari, sita” è già progetto (analisi inventiva).
Panerari). Intervenire ex-ante permette La consapevolezza che il territorio per
invece di scegliere i limiti territoriali del- sua natura è in continua evoluzione por-
l’intervento e approntare una strategia ta inoltre a far comprendere quanto sia
aperta di ripercussioni sull'ambiente. Dal importante non soltanto la tempestività
“restituire senso” ad un’area problematica degli interventi (molto difficile da attuarsi
è possibile passare all’“aggiungere signi- sul piano della programmazione astratta)

1
ficato” ad un’area già ricca di significato ma soprattutto la loro capacità di inserir-
proprio, anche se latente (Bürgi, Studio A ). 2
si nel processo evolutivo naturale e di
Intervenire ex-ante permette anche di de- dargli una direzione. L’“inflexus” di cui
finire l'ambito più adatto compresa la pos- parla Lassus, è il progetto che diviene
sibilità di scegliere strategie e localizza- un’“inflessione” del processo evolutivo
zioni alternative. Da una “progettazione territoriale, che lo direziona dove vogliamo.
lineare” delle infrastrutture (che conside- In questo senso il progetto diviene con-
ra soltanto la direzione del senso di mar- cretamente sostitutivo della pianificazio-
cia) si passa ad una “progettazione tra- ne astratta ed infinitamente più incisivo
sversale” (che considera l’ampia riper- perché nasce e si evolve all’interno del
cussione sul territorio circostante, orto- codice territoriale stesso. In questo modo,
gonalmente al senso di marcia). È possi- Lassus ha fornito e dimostrato la reale
bile non solo evitare situazioni di degra- praticabilità di un approccio alternativo
do ma favorire la costruzione di nuovi alla pianificazione consueta (astratta).
episodi di qualificazione del territorio In altre parole ha dimostrato l’efficacia di
con ripercussioni che vanno ben oltre i un progetto che è insieme anche piano,
limiti dell’ambito territoriale dell’inter- di un intervento che è anche programma,
1 Studio A2, Trento
2 Latz + Partner, Kranzberg
vento. Dall’“aggiungere significati” si di un’opera (d’arte) che è anche processo.
3 Bernard Lassus, Parigi passa al “dare significati”; (Lassus). (Loredana Ponticelli e Cesare Micheletti)
2

3
88 August Agosto 2001 turrisbabel 53

awg_AllesWirdGut

Thesis
z.B. BZ – Integration von
Infrastruktur und Stadt
Dieses Projekt wurde 1998 erarbeitet und Modifikation der Infrastruktur
sollte Alternativen zur eingeschlagenen
Infrastrukturpolitik und zu geplanten Maß- Die Autobahn kann durch zusätzliche
nahmen aufzeigen. In der Zwischenzeit sind Anbindungspunkte im Stadtgebiet und in
einige Projekte (z.B. Eisackufer-Straße, Bozen Umgebung von der Transitroute zur
Lärmschutz entlang des Autobahnviaduk- Stadtautobahn werden. Die bestehende
tes…), die in unserem Vorschlag kritisch Infrastruktur wird so modifiziert, dass sie
betrachtet werden, ausgeführt worden. Aufgaben neu geplanter paralleler Straßen
übernimmt. Freie Kapazitäten werden
genutzt, anstatt neue zu schaffen, die ein
zusätzliches Verkehrsaufkommen provo-
zieren. Die geplante Hochleistungstrasse
soll entlang des südlichen Eisackufers,
unter der Autobahn, durch die Agglome-
ration geführt werden. Bozen darf nicht
umfahren werden. Sowohl Gütertranspor-
te, als auch Hochgeschwindigkeitszüge
sollen in Bozen halten. Die bestehende
Bahntrasse und der Bahnhof werden ver-
legt, um den Bozner Boden ohne künstliche
Barriere als zentrales Stadterweiterungs-
gebiet nutzen zu können.

Situation – Zwei überregionale Verkehrs- Chancen


träger durchziehen die Agglomeration: Die
bestehende Eisenbahntrasse und die Bren- Bündelung – Die Hochleistungstrasse
ner-Autobahn. Die in Zukunft wichtigste wird mit der bestehenden Autobahn ge-
Nord-Süd-Verbindung für Gütertransporte, bündelt. Hochrangige Infrastruktur wird
die geplante Eisenbahn-Hochleistungstras- entlang des südlichen Eisackufers konzen-
se, wird ein dritter wichtiger Verkehrsträger. triert. Die Integration des Stranges in To-
Dieser soll allerdings laut Planung Bozen in pographie oder hybride Gebäude vermei-
einem Bypass umfahren. Bozen trägt den det Immissionen und Barrieren.
Schaden der Verkehrsinfrastruktur (Emissio- Verknüpfung – Die Bündelung von Eisen-
nen und künstliche Grenzen), nutzt aber bahn und Autobahn in einem Strang er-
kaum das Potential des unmittelbaren Kon- möglicht die Verknüpfung der Infrastruktu-
taktes zu gesamteuropäischen Netzen. ren und einen effizienten Austausch zwi-
schen Schiene und Straße. Die Einbindung
Ziel – Infrastruktur und Stadt werden lokaler Verkehrsstrukturen leistet den Kon-
so integriert, dass die Effizienz der Infra- takt zu den überregionalen Transportnetzen.
struktur gesteigert wird, die Stadt von Anbindung – Durch feinmaschige An-
einer hochrangigen Erschließung profi- bindung an die Agglomeration wird die
1 Lage Infrastruktur
und Projektgebiete tiert, innerstädtische Brachen nutzbar wer- Autobahn zur effizienten Infrastruktur für
2 Bündelung
den. Die Präsenz der Infrastrukturnetze die Stadtregion. Die Transitstrecke wird
3 Verknüpfung
4 Situation: Autobahn muss akzeptiert und so modifiziert wer- zur Stadtautobahn. Die Geschwindigkeit
5 Strategie: den, dass das Problem zum Potential wird. wird drastisch reduziert, dadurch verrin-
Stadtautobahn
Die Durchzugsregion (Transit) wird zum gen sich Immissionen relevant.
6 Situation: Transit
7 Potential: Transfer Quell- und Zielgebiet (Transfer). Transit vs. Transfer – Der enge Kontakt
2 3

4 5

6 7
90 Thesis – z.B. BZ – Integration von Infrastruktur und Stadt August Agosto 2001 turrisbabel 53

von Autobahn und Stadt ermöglicht den vertikalen Umladeprozess mit der darunter
Transfer von Publikum und Waren und liegenden Hochleistungstrasse der Bahn
nutzt das Potential der hochrangigen verbunden – ein Intermodalterminal auf
Infrastruktur. Anbindungspunkte als hyb- zwei Ebenen –, LKWs und Bahn liegen
ride Zwischenzonen schaffen die Integ- direkt übereinander, der Güteraustausch
ration von Autobahn und Stadt. erfolgt auf kürzestem Weg vertikal. Die ver-
kehrsführende Oberfläche verbindet die
Autobahnknoten Süd Restflächen und ermöglicht die Nutzung
der Brachen der bestehenden Autobahn-
Präsenz und Verknotung der Hauptver- anbindung für Intermodalterminal, Logis-
kehrsträger Autobahn und Bahn-Hochleis- tikzentrum, Güterbahnhof, großflächige
tungstrasse ermöglichen ein für den lo- Service-Einrichtungen (Speditionen, Tru-
kalen Wirtschaftsraum essentielles Waren- ckerservice…) direkt an der Bozner Indus-
umschlagszentrum. Die MEBO quert die triezone. Die starke Verdichtung und Nut-
Autobahn und die neue Hochleistungstras- zung der Brachen ermöglicht eine Expan-
se in 8 m Höhe. Die hoch liegende Schnell- sion der Industrie- und Handelszone, so-

1
straße wird zu einer frei befahrbaren Ober- wie eine sehr gut erschlossene dezentrale
fläche verbreitert. Sie verbindet Autobahn, Dienstleistungszone, ohne weitere Land-
MEBO und lokales Verkehrsnetz über einen wirtschaftsflächen umzuwidmen. Die Bahn-
großen Kreisverkehr. Das Volumen zwi- linie Meran/Vinschgau und das lokale
schen dieser riesigen Oberfläche und dem öffentliche Verkehrsnetz werden eingebun-
bestehenden Terrain wird als Kubatur aus- den. Eine Park&Ride-Station entlastet die
gebaut. Die Oberfläche wird über einen Innenstadt, ein Shuttle fährt zum Flughafen.

1 Projektgebiet 1
2 Kontext Autobahnknoten
3 Ausbau des Knotens
4 Schema Überlagerung
5 Schnittschemen
6 Projektgebiet 2 3
z.B. BZ – Integration von Infrastruktur und Stadt – Thesis 91

2
5

Bahnhofsareal / Bozner Boden

Integration der Bahntrasse für Personen-


verkehr in die Stadt – die Urbanisierung
der Bahn – bedeutet, die Trasse so zu modi-
fizieren, dass Entwicklungsprozesse inner-
halb der Stadt und nach außen nicht ge-
stört, sondern gefördert werden: Die Bahn
wird an das nördliche Eisackufer verlegt,
der Bahnhof an den Verdiplatz verschoben.
6
Im Bereich Kampiller Brücke wird die Trasse
überquert, Richtung Verdiplatz fällt das Ge- Altstadt angeschlossen. Der Bahnhof wird
lände, die Bahn bleibt horizontal und wird zur Transferstation zwischen Transportnet-
aufgeständert. Die Barriere wird somit unter zen untereinander und der Stadt. Unter-
Ausnutzung der Topografie aufgehoben. schiedliche Hierarchien des öffentlichen
Der Bahnhof liegt am Verdiplatz ca. 9 m Verkehrssystems werden untereinander,
über angrenzendem Stadtniveau. Der Bahn- mit dem lokalen Straßennetz und sogar der
hof wirkt als Magnetpol für die Stadterwei- Autobahn direkt verbunden. Über die neuen
terung auf ehemaligem Bahnareal. Hochge- Autobahnausfahrten Kampiller Brücke und
schwindigkeitszüge halten am Verdiplatz. Rombrücke / Virgl-Viadukt wird der Bahnhof
Städtische Programme profitieren von der direkt angeschlossen.
unmittelbaren Präsenz der Infrastruktur Das bestehende Gewerbegebiet wird ver-
direkt am Zentrum. Diese gewinnt an Effi- dichtet. Es profitiert direkt von der Bahn-
zienz und Attraktivität. Die Verbindung des trasse und kann diese in einer hybriden
Erweiterungsgebietes verläuft parallel zur Struktur integrieren und anzapfen. Das
Trasse, die Barriere entfällt. Die Stadt kann direkte Einbetten der Trasse in die Kubatur
kontinuierlich wachsen und flexibel auf Ent- verhindert Immissionen und bringt der
wicklungsprozesse reagieren. Zusätzlich zu Stadterweiterung ein heterogenes Nut-
Bahndiensten entsteht ein Informations- zungsgefüge. Infrastruktur und Stadt ver-
und Dienstleistungszentrum, direkt an die mischen sich durch direkte Überlagerung.
92 Thesis – z.B. BZ – Integration von Infrastruktur und Stadt August Agosto 2001 turrisbabel 53

1 Konzeptschemen
2 Schnitte quer zur
Eisenbahntrasse – von der
Kampillerbrücke bis zum
Bahnhof am Verdiplatz
3 Konzeptschemen
4 Projektgebiet 3
5 Gesamtansicht Modell
6 Gefaltete, befahrbare
Oberfläche
7 Auto-Showroom
mit Werkstatt in der
Shopping-Mall
8 Auditorium / Expo,
Blick Richtung
Eisack und Stadt
2

3
turrisbabel 53 August Agosto 2001

Virgl-Viadukt

Am Virgl Viadukt, Höhe Rombrücke, ent-


steht eine der neuen Anbindungen an die
Autobahn. Der Eingriff liegt geographisch
zentral in der Agglomeration. Die Brenner-
Autobahn überquert Bozen als Viadukt in
einer Höhe von 6 bis 14 m als 20 m breites
5
Betonband. Die Schienentrasse tangiert das
Gebiet im Südwesten. Zwei Hauptverbin-
dungen des lokalen Straßennetzes verlau-
fen quer bzw. längs der Autobahn auf Stadt-
niveau. Die starke Präsenz der Verkehrsinf-
rastrukturen, v.a. der Autobahn, provoziert
eine extensiv genutzte Restfläche. Das Ge-
biet hat das große Potential, Vorteile einer

3
peripheren Lage mit solchen einer Lage in
dichter städtischer Struktur zu vereinen.
Lokaler Verkehrsknoten und Autobahn ver- 6

ursachen eine extreme Passantenfrequenz – zungen werden direkt von der Autobahn
täglich ein Vielfaches der Einwohner oder vom städtischen Netz erschlossen. Die
Bozens. Die Ausbildung einer Zwischenzo- Stadt gewinnt Programme der Autobahn, die
ne, einer Infiltration von Autobahn und Autobahn Programme der Stadt. 24 Stun-
Stadt, verwischt deren Grenzen. Die Annä- den pro Tag stehen Stadt und Autobahn die
herung von Autobahn und Stadt geschieht Serviceeinrichtungen zur Verfügung. Der
physisch (neuer Anbindungspunkt: Auf- Baukörper bietet durch unterschiedlichste
und Abfahrt) und programmatisch, indem Bedingungen (flach und tief / hoch und
typologische Komponenten der Servicezo- schlank, hell / dunkel, introvertiert / extro-
nen von Autobahnen (Tankstelle, Werkstatt, vertiert, von Verkehrswegen durchzogen /
Shop, Fastfood...) und spezifisch an die ruhig und privat…) die Voraussetzungen,
Agglomeration gebundene Programme ein heterogenes Nutzungsgefüge zusam-
(Hotel, Ausstellungsflächen, Konferenzbe- menfassen zu können. Wohnungen und
reiche, Sport- und Unterhaltungseinrichtun- Büros koexistieren mit einem Casino,
gen, Shopping-Mall, Büros, Wohnungen...) Sportplätze mit einem Restaurant, ein
vereint werden. Die Autobahnausfahrt wird Motel mit einer Shopping-Mall, ein Park-
zur hybriden, genutzten Kubatur, die gleich- platz mit einer Bibliothek, ein Bordell mit
zeitig die Verkehrsverbindung zwischen einer Hochzeitskapelle… Ein Wohnbau
Stadt und Autobahn und die Programme wächst heraus und faltet sich über die
aufnimmt. Eine verkehrsführende Oberflä- Autobahn. Die Plattform mit Patio-Wohnun-
che faltet sich, ausgehend vom Niveau der gen schirmt Immissionen ab. Introvertiertes
aufgeständerten Autobahn, durch das Wohnen mit privaten grünen Höfen ist mit
Gebäude. Die Anbindung an das lokale Ver- einer Wohnscheibe kombiniert. Die der
kehrsnetz verläuft als über diese Oberflä- Autobahn zugewandte Laubengangerschlie-
che gedehnter Kreisverkehr und garantiert ßung wird durch riesige Werbeflächen zur
unmittelbare Zugänglichkeit der Program- Autobahn geschützt. Man wohnt gratis –
me, das Gebäude wird befahrbar. Die Nut- die Werbeeinnahmen decken die Miete!

6 7 8
94 August Agosto 2001 turrisbabel 53

a cura di Orazio Basso

Textbausteine
Architetture di carta Marcovaldo
[…] Autunno – Il giardino dei gatti ostinati tempo, seguiva un gatto. Era l’intervallo del
La città dei gatti e la città degli uomini lavoro tra la mezza e le tre, quando, tranne
stanno l’una dentro l’altra, ma non sono Marcovaldo, tutto il personale andava a
la medesima città. Pochi gatti ricordano il casa a mangiare, e lui – che si portava la
tempo in cui non c’era differenza: le stra- colazione nella borsa – apparecchiava tra
de e le piazze degli uomini erano anche le casse del magazzino, masticava il suo
strade e piazze dei gatti, e i prati, e i cortili, boccone, fumava un mezzo toscano e gi-
e i balconi, e le fontane: si viveva in uno rellava lì intorno, solo e ozioso, aspettando
spazio largo e vario. Ma già ormai da più la ripresa. In quelle ore, un gatto che faces-
generazioni i felini domestici sono prigio- se capolino da una finestra era sempre una
nieri in una città inabitabile: le vie ininter- compagnia benvenuta, e una guida per
rottamente sono corse dal traffico mortale nuove esplorazioni. Aveva fatto amicizia
delle macchine schiacciagatti; in ogni metro con un soriano, ben pasciuto, fiocco celeste
quadrato di terreno dove s’apriva un giar- al collo, certamente alloggiato pressoqual-
dino o un’area sgombra o i ruderi d’una che famiglia benestante. Questo soriano
vecchia demolizione ora torreggiano con- aveva in comune con Marcovaldo l’abitu-
domini, caseggiati popolari, grattacieli nuo- dine della passeggiata di primo dopopran-
vi fiammanti; ogni andito è stipato dalle zo: ne nacque naturalmente un’amicizia.
auto in parcheggio; i cortili a uno a uno Seguendo l’amico soriano, Marcovaldo
vengono ricoperti d’una soletta e trasfor- aveva preso a guardare i posti come attra-
mati in garages o in cinema o in depositi- verso i tondi occhi d’un micio e anche se
merci o in officine. E dove s’estendeva un erano i soliti dintorni della sua ditta li ve-
altopiano ondeggiante di tetti bassi, cima- deva in una luce diversa, scenari di storie
se, altane, serbatoi d’acqua, balconi, lucer- gattesche, con collegamenti praticabili solo
nai, tettoie di lamiera, ora s’innalza il so- da zampe felpate e leggere. Sebbene il
praelevamento generale d’ogni vano so- quartiere dall’esterno sembrasse povero di
praelevabile: spariscono i dislivelli inter- gatti, ogni giorno nei suoi giri Marcovaldo
medi tra l’infimo suolo stradale e l’eccelso faceva conoscenza con qualche muso nuo-
cielo dei super-attici; il gatto delle nuove vo, e bastava un graulìo, uno sbuffo, un
nidiate cerca invano l’itinerario dei padri, tendersi del pelo su una schiena arcuata
l’appiglio per il soffice salto della balau- per fargli intuire legami e intrighi e rivalità
stra al cornicione alla grondaia, per la tra loro. In quei momenti credeva già d’es-
scattante arrampicata sulle tegole. sere entrato nel segreto della società dei
Ma in questa città verticale, in questa felini: ed ecco si sentiva scrutato da pupille
città compressa dove tutti i vuoti tendono che diventavano fessure, sorvegliato dalle
a riempirsi e ogni blocco di cemento a antenne dei baffi tesi, e tutti i gatti attorno
compenetrarsi con altri blocchi di cemen- a lui sedevano impenetrabili come sfingi,
to, si apre una specie di controcittà, di il triangolo rosa del naso convergente sul
città negativa, che consiste di fette vuote triangolo nero delle labbra, e solo a muo-
tra muro e muro, di distanze minime pre- versi era il vertice delle orecchie, con un
scritte dal regolamento edilizio tra due guizzo vibrante come un radar. Si giunge-
costruzioni, tra retro e retro di due costru- va al fondo d’una stretta intercapedine, tra
zioni; è una città di intercapedini, pozzi di squallidi muri ciechi: e guardandosi intorno
luce, canali d’aerazione, passaggi carra- Marcovaldo vedeva che tutti i gatti che
bili, piazzole interne, accessi agli scanti- l’avevano guidato fin là erano spariti, tut-
nati, come una rete di canali secchi su t’insieme, non si capiva da che parte, an-
un pianeta d’intonaco e catrame, ed è che il suo amico soriano lasciandolo solo.
attraverso questa rete che rasente i muri Il loro regno aveva territori cerimonie usan-
corre ancora l’antico popolo dei gatti. ze che non gli era concesso di scoprire.
Marcovaldo, certe volte, per passare il In compenso, dalla città dei gatti […]
95

a cura della redazione a cura di Mario Sbordone

mailtb@archiworld.it Inter-nos
Silberband durch Bozen tenuti al guinzaglio dalle padrone muni- www.parcheggi.it
Die Autobahn-Verhüllung – Man fährt die te di guanto igienico e fazzolettino racco- Argomento: parcheggi, con un occhio di
Italienallee entlang – stop and go – von gli escrementi, sopratutto nelle zone pe- riguardo a soluzioni tecniche e tecnologi-
Ampel zu Ampel, und da, plötzlich – beim donali dove più facile è calpestarli e ripro- che per le varie tipologie. Interessanti la
Überqueren der Drususbrücke – erscheint durli a forma di suole e di tacchi. sezione dedicata a mostre, convegni e fiere
sie im vollen Glanz der Abendsonne: Die Poco dopo Natale è breve momento di e il ricco elenco di indirizzi correlati com-
Lärm- und Sichtschutzkonstruktion an meritato riposo per gli Assessori Comunali prendente le informazioni in materia per
der aufgestelzten Autobahn mitten durch Provinciali Regionali e Statali Assessori molte città italiane.
Bozen. An diesem Planungsfehler der al Turismo alla Cultura Assessori al servi-
60er Jahre, der Tonnen von Blei und Ruß zio dei cittadini al servizio della comunità www.inu.it
auf die darunterliegende Stadt abgelagert Assessori divulgatori del buon nome e Pagina ufficiale dell’Istituto Nazionale
hat, wurde ein zweckmäßig-zeitgemäßes della buona forma del commercio e del- di Urbanistica con informazioni relative a
Metall-Glas-Rohr wie ein starker horizonta- l’onestà dei commercianti della propria mobilità e spazi pubblici nei centri urbani.
ler Strich gegen Oberau hin gezogen. Der città, della propria provincia, della propria
Gestalter des markanten Eingriffs ist mir regione, del proprio stato. Gli Assessori www.fiab-onlus.it
nicht bekannt. Vielleicht sitzt er in der riposano dopo l’intensa, attenta qualifi- La Federazione Italiana Amici della Bici-
Firma, die diese Konstruktion gebaut und cata organizzazione e divulgazione dei ra- cletta è promotrice di una delle soluzioni
montiert hat. Der Autobahngesellschaft duni e convegni degli ambulanti più quali- più radicali ed efficaci del problema traffi-
muß jedenfalls ein Kompliment für diese ficati e più noti internazionalmente. Ripo- co automobilistico: l’uso di un collauda-
gelungene Lösung ausgesprochen werden, sano dopo aver per notti intere studiate tissimo e sano mezzo alternativo. Com-
sei sie nun von einem ästhetischen oder le dimensioni, i colori, le posizioni dei ban- prende le più recenti proposte di legge e
funktionellen Standpunkt aus betrachtet. Es chi espositivi. Dopo aver studiato per gior- di modifiche al Codice della Strada.
besteht Einklang zwischen den restaurier- ni e per notti: balconcini e verande in le-
ten Betonstützen in Grau und den seitlich gno rustico; tettucci spioventi; cappuccet- www.atm-mi/ita/parche.htm
auf die Betonwanne der Fahrbahn aufzoge- ti rossi alle porticine a cuoricino. Dopo www.passau.de/passau/verkehr/parkride.htm
nen Lärmschutzwänden. Die Lösung liegt aver a lungo meditato sugli stendardi ros- Di fondamentale importanza per il succes-
im Trend. Sie entlehnt einiges aus dem Ge- si bianchi azzurri, sulle bandiere patriot- so dei sistemi di parcheggi park & ride è
dankengut der glitzernden Sportkarossen tiche sui rotondi angioletti portatori di la diffusione dell’informazione relativa, che
der middle- und higher class von gestern messaggi di pace opulenta. Riposano do- deve garantire visibilità in loco e a distanza.
und heute. Abgerundete Blechelemente mit po aver occupato ogni angolo con albe- Questi due indirizzi costituiscono l’informa-
Glaseinsätzen und regelmäßig angeordne- relli natalizi, trenini giocattolo, carrozze zione in rete delle città di Milano e Passau.
ten Montagefugen erinnern uns an vorbei- con carrelli e cavallini e migliaia di ban-
flitzende Auto-züge. Es scheint so, als ob carelle luminose vociose di argentei suoni. www.flaminiobertoni.it
die Autobahn selbst in Bewegung käme, Finalmente il nuovo millennio eredita la Non solo smog. Questo sito è dedicato ad
wie ein laufendes Silberband aus dem Cultura della bancarella finalmente i un grandissimo designer che con il suo
Virglberg herauszischt und gegen Süden nostri Assessori hanno definito l’impron- lavoro ha scritto alcune delle migliori pa-
hin in der Industriezone verschwindet. Das ta storica della nostra epoca, che sarà gine nel campo dell’automobile. Traction
ganze schaut edel aus, und das ist wichtig. ricordata per i grandi Uomini Assessori Avant, 2CV, DS, AMI6 sono solo alcune
Benno Simma che hanno dato all’umanità la Banca- delle sue indimenticabili creazioni. Per non
rella più ricca di amore e di bontà. demonizzare il mezzo in sè.
L’età della bancarella Marcello Bizzarri
Poco dopo Natale – le piazze vuote, allar-
gate in larghezza, allungate in lunghezza, Von: Dr. Arch. Thomas M. Demetz
alzate in altezza. Le strade prolungate [mailto:thomas.demetz@provinz.bz.it]
nelle zone pedonali. Poco dopo Natale Gesendet: lunedì 16 luglio 2001 15:20
poche persone a scatti in giro per le piazze An: mailtb.bz@archiworld.it
vuote più vuote anche degli alberi secchi Betreff: dio dettaglio
di freddo, nudi di addobbi luminosi. > se dio è nel dettaglio allora dio
Gli alberi possono godersi un po’ di na- è morto nel nuovo palazzo provinciale
turale letargo corteggiati solo dai cani Thomas Demetz
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„turrisbabel“ ist die Kulturzeitschrift der Architekten- “turrisbabel” è la rivista culturale dell’Ordine degli
kammer der Provinz Bozen; es erscheint 3-4-mal im Architetti della Provincia di Bolzano. La rivista esce con
Jahr und umfasst ca. 80 Textseiten plus Werbung. 3-4 numeri all’anno, è composta di circa 80 pagine di
Das Heft liefert aktuelle und dokumentarische Informa- testo più la pubblicità. Contiene attualità e documenta-
tion zum Thema realisierte und gedachte Architektur, zione su architettura realizzata e progettata, arreda-
Wettbewerbe, Design und Inneneinrichtung in Südtirol mento e design in Alto Adige e fuori, offrendo informa-
und außerhalb. zione in questi settori. Ogni numero ha una tiratura di
Jede Ausgabe hat eine Auflage von 3.000 Exemplaren, 3.000 copie, che vengono spedite in abbonamento
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