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LA LETTERATURA CORTESE-CAVALLERESCA

Nell’XI secolo nasce in Francia del nord una produzione letteraria in volgare, la lingua d’oil.
Distinguiamo così una materia di Francia e una materia di Bretagna.
MATERIA DI FRANCIA
A cui appartiene le canzoni di gesta (chansons de geste) in cui vengono cantate le gesta di Carlo
Magno e dei suoi paladini impegnati con la guerra contro i Saraceni. Si sviluppa il ciclo Carolingio
animato dall’eroismo in difesa del re e della fede.
La morte eroica di Roland costituisce il momento più importante del poema, emblema del valore e
della fede che si fa uccidere pur di difendere il proprio re e dio.
MATERIA DI BRETAGNA
La materia di Bretagna, definita anche ciclo bretone, o ciclo arturiano, è l'insieme delle leggende sui
Celti e la storia mitologica delle Isole britanniche e della Bretagna, in particolar modo quelle
riguardanti re Artù e i suoi cavalieri della Tavola Rotonda.
Il romanzo cavalleresco canta le avventure e l'amore di singoli cavalieri. Inizialmente è in versi, poi,
prende la forma in prosa e la sua struttura diventa più simile a un “romanzo”.
CHRETIEN DE TROYES
Chrétien de Troyes è stato uno scrittore e poeta francese medievale, scrisse dei romanzi dedicati al
ciclo bretone. Introdusse nella letteratura i personaggi di Lancillotto e Parsifal. Ma soprattutto
immise nel romanzo arturiano il Santo Graal. Le opere di Chrétien, tra cui Erec e Enide, Lancillotto
o il cavaliere della carretta, Percival o il racconto del Graal e Yvain il cavaliere del leone.
Chrétien fu il più grande interprete degli ideali cavallereschi di lealtà e generosità nel mondo delle
corti feudali. In questa società, sviluppata nella Francia settentrionale, la materia amorosa ha un
ruolo fondamentale: la donna viene esaltata come signora, l'amante come vassallo, l'amore come
omaggio di devozione e mezzo per una elevazione spirituale. L'amore non conosce ostacoli e il
cavaliere, se occorre, deve saper vincere ogni difficoltà anche con il sacrificio della vita cogliendo
l'occasione per potersi innalzare al di sopra di sé dando piena misura delle sue possibilità.
La poetica di Chrétien è caratterizzata dalla presenza di elementi di un mondo più ideale che reale,
al fine di esaltare i sentimenti nobili dell'uomo.
Mentre nella poesia epica come in quella espressa nelle canzoni di gesta, le azioni degli eroi sono
ispirate alla religione, la patria, l'onore proprio e del proprio signore, nel caso del romanzo cortese il
tema della vicenda è spesso la donna amata dall'eroe.

LA LIRICA PROVENZALE
si sviluppa nel sud della Francia con una produzione di liriche prevalentemente amorose in lingua
d'oc parlate nelle corti è utilizzata dai trovatori e si svolge parallelamente alla produzione letteraria
in lingua d'oïl che diede l'avvio alla letteratura francese.
I trovatori appartenevano alla nobiltà lavoravano a beneficio di un pubblico selezionato ristabilendo
l'etica feudale, essi componevano sia per diletto che per professione.
Sostengono una cultura laica ed esaltano la sensualità è la bellezza. Considerando l'amore cortese
una forma di elevazione spirituale e stabiliscono un'autentica servitù d'amore nei confronti della
donna. La donna spesso è irraggiungibile infatti è evocata tramite un senhal pseudonimo per
tutelarla dai pettegolezzi. Nelle produzioni dei trovatori possiamo distinguere due diversi stili:
 Trobar clus: stile difficile, con l’utilizzo di parole rare e strutture complesse.
 Trobar leu: stile agevole, poetica semplice e accessibile.
I generi più diffusi sono:
 La canzone, serie di strofe di numero variabile con versi di diversa lunghezza e di tematica
amorose.
 L’alba, che descrive il risveglio di due amanti che sono costretti a separarsi all’alba.
 La pastorella: un cavaliere che cerca di sedurre una contadina.
 Il sirventese componimento satirico soprattutto politico.
 Il planh, lamento funebre su un evento tragico.
 Il tensò, vicende politiche.
 Il plazer, desideri e situazioni piacevoli.
 L’enueg, fastidi o situazioni spiacevoli.

QUANDO ERBA NUOVA E NUOVA FOGLIA NASCE


1.a strofa
Prendendo lo spunto dal rinnovamento della natura che comporta la primavera, in questa strofa è da
notare che il termine gioia è ripetuto sei volte, ed è collegato prima a sensazioni visive, poi uditive
per arrivare alle conseguenze psicologiche nell’animo del poeta create dalla visione della donna
amata: quest’ultima gioia che deriva dall’esperienza amorosa è superiore a tutte le altre
2.a strofa
I due termini, reverenza e soggezione, mettono bene in risalto il rapporto di vassallaggio, di stampo
medievale esistente fra il poeta e la donna amata. Nella strofa troviamo il canone tipico dell’amor
cortese del ben celare: l’innamorato non lascia trasparire il suo comportamento ed il dolore che
prova derivato dal fatto che la donna amata non gli ha reso i favori che attendeva. Se lasciasse
intravedere i suoi sentimenti e quindi se rendesse noto il suo rapporto amoroso, la donna ne
potrebbe essere danneggiata. Da ricordare che spesso nella lirica provenzale, la donna amata era
sposata
3.a strofa
In questa strofa prevalgono l’attenzione all’aspetto fisico della donna amata e la concezione della
necessità che l’amore debba essere ricambiato.
4.a strofa
Il poeta e la donna amata devono rispettare le convenzioni sociali che impongono un amore celato.
Per questo la loro relazione amorosa, se da un lato si costruisce sulla fantasia, dall’altro ricorre a
sotterfugi in modo tale che l’onore della donna non ne sia compromesso. Nella strofa esiste anche
una certa forma di rimpianto per il tempo che passa troppo in fretta di cui i due amanti non sanno
approfittare, e soprattutto per la loro parte migliore che se ne va, cioè la giovinezza.
5.a strofa
Il poeta, che nella strofa precedente si collegava alla realtà, ora, invece, si trasferisce di nuovo nelle
sue fantasie e liberarsi innanzitutto da coloro che lo costringono a rispettare le rigide convenzioni
sociali. La forza dell’amore diventa quasi violenta perché il poeta immagina di baciare la donna
amata con tale forza da lasciarle il segno per molto tempo.
6.a strofa
In questa strofa, il poeta torna di nuovo alla realtà prendendo coscienza delle sue fantasticherie. Si
rivolge all’ Amore, personificato, accusandolo di aver approfittato della sua debolezza e
chiedendogli di esercitare il suo potere sulla donna amata come sta facendo su di lui.

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