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Esperto.

Modulo 1

L’arte primitiva.

La mentalità magica dell’uomo primitivo:

● “magia omeopatica”, cioè il simile produce il simile, o l’effetto è simile causa

● “magia contagiosa”, ovvero, quegli elementi che sono stati in contatto, continuano ad
interagire anche a distanza

● l’interazione magica dell’oggetto e della sua immagine

I problemi della versione magica:

● i cacciatori del Paleolitico non necessariamente disegnavano quegli animali che


cacciavano

● l’esistenza dell’attività di culto in popolazioni, ben lontane dall’essere primitive

● le grotte venivano pitturate secondo un unico modello, creando un racconto sulla natura,
il mondo animale e l’uomo

Pittura rupestre

● Immagini di animali

● Impronte delle mani

Quale era la loro predestinazione

● Erano parte di un certo rituale magico, il quale, secondo le idee dell’uomo primitivo,
doveva portare fortuna durante la caccia;

● Aiutavano gli sciamanti a entrare in uno stato di trance, parlare con gli spiriti degli
antenati e chiedere loro aiuto;

● Dovevano mettere in guardia le generazioni future riguardo il pericolo, che può essere
rappresentato dai vari animali, le tribù ecc.
● Erano solo dei disegni e non avevano nessun significato particolare.

Le Veneri paleolitiche

● Statuette di donne come ideale estetico (l’idea dell’arte per l’arte)

● Immagini di donne – immagini di sacerdotesse.

● Statuette di donne – riflesso del culto della fertilità.

● Statuette di donne – immagini dell’antenata progenitrice.

Antico Egitto

Il ruolo principale dell’arte in questa cultura – garantire l’immortalità del Faraone e celebrare il
suo potere. L’idea della stabilità e dell’inviolabilità della legge mondiale, l’atemporalità
dell’essenza divina e della grandezza del Faraone. Il culto della morte: la vita – è solo un gradino
prima dell’oltretomba. Per questo tutte le opere dell’antico Egitto sono orientate all’eternità, e
ciò riguarda tutti i tipi di arte, dalle pitture parietali all’architettura.

Scultura

● Preferenza per le rocce dure (basalto, granito, ossidiana)


● Di conseguenza – una forma con pochi dettagli e preferenza verso volumi geometrici
chiari
● Immobilità
● Grandi forme monumentali (la scultura adorna diverse costruzioni di culto, non esiste
separatamente dall’architettura)
● Subordinazione a canoni precisi: se la figura è seduta, allora le mani sono sulle ginocchia,
se è in piedi, sono lungo il corpo; i volti hanno un aspetto generalizzato; le figure degli
uomini venivano colorate con colori più scuri rispetto a quelle delle donne
● Se la scultura rappresenta delle persone semplici (non Faraoni), allora è possibile una
maggiore libertà e tendenza alla verosimiglianza
● Un allontanamento dalle regole è stato possibile solo durate il degno di Akhenaton
(periodo del Nuovo Regno): le sue sculture non sono astratte, ma concrete, e hanno una
somiglianza ritrattistica (fino ad un certo punto). Anche se dopo di ciò si tende verso un
canone ancora più severo.

Pittura

● Tendenza verso figure semplici e chiare


● Lo scopo dell’artista, è di mostrare i vari elementi dalla prospettiva più vantaggiosa (i
piedi di profilo, il busto in prospettiva frontale, il volto di profilo, gli occhi in prospettiva
frontale)
● Come nella scultura, vi è un canone molto rigido: oltre alle regole riguardanti la
rappresentazione delle varie parti del corpo, viene regolata la dimensione delle figure (il
Faraone è sempre il più grande).

Architettura

● L’architettura religiosa somiglia a una versione ingrandita di quella ad uso residenziale,


che non si è preservata fino ai nostri giorni, poiché veniva fatta con dei materiali fragili e
di breve durata.
● All’inizio costruivano le mastabe (“panchina”), sotto le quali, in una camera sotterranea
venivano sepolti i corpi.
● La prima piramide risale al 27 secolo a.C. – la piramide di Djoser (62 metri). Di fatto, sono
delle mastabe poste le une sulle altri. La sepoltura del Faraone è ancora sotterranea.
● L’aspetto definitivo delle piramidi si forma nel 26 secolo a.C. – è il complesso delle
piramidi di Giza. Sepoltura dei Faraoni all’interno della piramide. La camera con il
sarcofago – una “grotta” all’interno della roccia, della quale è fatta la piramide.
● Il prossimo tipo di costruzione, è il tempio. Inizialmente all’interno di essi venivano
collocate le piramidi, ma poi, per proteggere le tombe dai saccheggi, hanno smesso di
costruirli (troppo appariscenti). Hanno iniziato a seppellire i Faraoni fuori dal territorio del
tempio, e questo luogo veniva tenuto in segreto.
● Un tempio senza piramide – Tempio di Hatshepsut a Deir el-Bahari, inizio del 15 sec. a.C.
Nei templi l’elemento più importante, è il seguire un determinato asse. Da ciò una rigida
simmetria. Diversi elementi si susseguono: peristili (un cortile con colonne), ipostili (sale
coperte da colonne). L’altezza del tempio diminuisce man mano che ci si muove in
profondità. Alla fine – una stanza sacra (santuario) con la statua di un Dio.

Antica Grecia

Qui l’arte veniva formata da diverse tribù: all’inizio fioriva la cultura della civiltà minoica e
micenea, poi la cultura dei Dori e degli Ioni. La particolarità dello sviluppo dell’arte, è dovuta al
sistema politico e alla visione del mondo dei Greci: non vi è il culto di un solo sovrano, l’uomo, il
cittadino passa in primo piano. Anche gli Dei assumono una forma umana qui.

Pittura

● La pittura da cavalletto che conosciamo (ovvero quando vi è un quadro) esisteva in


Grecia, ma non è arrivata ai nostri giorni. Dalle descrizioni (“Ekphrasis”) degli autori,
sappiamo che aveva raggiunto un livello abbastanza elevano e seguiva i principi della
verisimilitudine.
● Ai nostri giorni è arrivata la pittura vascolare. 3 stili principali: quello geometrico, a figure
nere, a figure rosse. Lo sviluppo della pittura segue la via della complicazione e del
perfezionamento.

Scultura

● Nel periodo iniziale – scultura immobile, una semplificazione delle forme. Le figure sono
simili a delle colonne – fatte sulla base dei pilastri rituali (xoans). Simili alla scultura
egiziana.
● Nel periodo classico iniziale nasce una nuova tecnica – contrapposto (o chiaismo), che
permette di dare vita alla scultura, di fornirle energia interna e la forza per acquisire
mobilità (il primo – Policleto). L’idea è semplice: rappresentare come l’uomo sposta il
peso da una gamba all’altra.
● Le sculture servono a degli scopi religiosi – sono statue di Dei, figure dei vincitori dei
giochi olimpici, parti di architettura (Telamoni e Cariatidi).
● Un tratto comune – l’idealizzazione. La scultura non rappresenta una persona in
particolare, ma un modello rappresentativo dell’uomo. Per questo non vediamo una
somiglianza ritrattistica.
● In un periodo tardo, quello ellenistico, inizia a presentarsi una certa individualizzazione.
Inoltre, in questo periodo vi è una forte tendenza verso l’aumento dell’espressività e
della dinamicità delle forme scultoree (un modello – Laocoonte).

Architettura

● Non vi è la maestosa grandezza delle piramidi egiziane – questi sono templi per persone,
fatti da persone
● Alla base del pensiero architettonico – l’antropomorfismo (somiglianza al corpo umano).
Quindi l’elemento principale è la colonna. Le proporzioni della colonna sono progettate in
base alle proporzioni del corpo umano.
● Il tempio greco era un oggetto di adorazione. Una persona semplice non entrava al suo
interno (all’interno nella cella – la statua di una divinità) tutte le feste religiose si
svolgevano all’esterno – per questo il tempio all’esterno doveva essere bello ed
espressivo. Per questo veniva pitturato, decorato con della scultura e rilievi scultorei.

I principali ordini greci (dal latino “ordine”):

Dorico:

● tarchiato
● le colonne non hanno basi
● le colonne hanno 20 scanalature
● il capitello è composto da una piastra quadrata (abaco) su un cuscino (echino)
● Fregio: piastre quadrate (metopi) e triglifi con scanalature
● Prototipo – il corpo maschile

Ionico:

● capitelli con volute


● le colonne hanno delle basi
● fregio a rilievo
● prototipo – corpo femminile

Corinzio:

● la struttura è simile all’ordine ionico


● fregio senza decorazioni
● la particolarità principale – il capitello, simile a un cesto, con ornamenti d’acanto
● prototipo – il corpo femminile

Antica Roma

Pittura

● Arrivata ai nostri giorni sotto forma di pitture parietali. Possono essere delle pitture che
imitano lo spazio architettonico o mostrano diverse scene. Questa pittura ha raggiunto
un alto livello di verosimiglianza.

Architettura

● Progettazione principalmente delle grandi città


● Approccio pratico all’architettura. Ai romani non importa delle basi filosofiche
dell’architettura dei Greci
● L’elemento principale – la scena, non la colonna
● Diffuso l’uso di archi
● Il ruolo degli interni è importante
● Importanza dell’ingegneria civile (ponti, strade, circhi, teatri ecc.)
● Uso del calcestruzzo (rivoluzione del calcestruzzo). Il calcestruzzo appare nel 3-1 sec. a.C.

Scultura
● A differenza della Grecia, la cultura di Roma si basa sull’esaltazione dell’individuo, perciò
in questo periodo fiorisce parte del ritratto scultoreo. A loro non importa più
dell’idealizzazione, per questo è solito incontrare volti brutti (o anche vecchi).
● Nelle statue si nota una discordanza tra il corpo e il volto (il corpo è idealizzato, il volto –
individualizzato)

Medioevo (Bisanzio + Europa)

Bisanzio

Architettura

Dopo la conversione al cristianesimo da parte di Costantino, è sorto il compito di creare una


nuova architettura cristiana, nuovi templi.

Un nuovo tempio, non dai pagani romani, ma dalle luminose basiliche. All’interno un tempio
antico è solo un edificio piccolo con una statua di Dio, tutte le processioni avvenivano all’esterno,
ed erano necessarie delle costruzioni in grado di ospitare un grande numero di persone.

Le basiliche erano degli edifici profani, nei quali venivano svolti processi, venivano risolte
questioni finanziarie, avvenivano negoziazioni. E sono diventati degli edifici adatti per divenire le
nuove chiese cristiane.

Tratti della basilica cristiana:

● alcune navate (solitamente 3 o 5, molto raramente 7)


● le navate sono separate le une dalle altre da un colonnato
● il muro è posto sulle colonne (nelle prime costruzioni – una trabeazione frontale, poi tra
le colonne iniziano ad inserire gli archi)
● quella in mezzo più alta degli altri
● nella parte superiore della navata nel mezzo – un cleristorio (una fila di finestre). Un
elemento di fondamentale importanza, poiché permette di distinguere una basilica da un
edificio che non è una basilicata
● nella parte orientale – l’abside dove viene raffigurato Cristo

Parallelamente alla linea line di sviluppo della basilica nell’architettura cristiana, ne esisteva una
seconda, lo sviluppo delle costruzioni centriche con la cupola, divenute la principale forma
architettonica per le costruzioni della cultura ortodossa orientale (tipo di chiesa a croce
inscritta).

Esempio – Santa Sofia a Costantinopoli (anno 532-537)


– Diversa dalle tradizioni precedenti

– L’edificio più grande, lussuoso e costoso

– Costruttori: matematici e ingegneri Isidoro e Antemio

– A differenza del Pantheon – la cupola è su una base quadrata sui pennacchi. I pennacchi
sono poggiati sui pilastri, integrati nei muri.

– Questo ha permesso di evitare i muri portanti, perciò nei muri ci sono così tante finestre

Pittura

● Esiste sotto forma di pitture parietali (catacombe, nuove chiese), mosaiche e icone.
● L’allontanamento dalla carnalità antica. Attenzione all’astratto, ultraterreno,
inimmaginabile. La trascuratezza del culto del corpo. Pertanto i traguardi della pittura
antica sembrano “dimenticati”, ma in realtà i pittori di questa epoca semplicemente non
tendono alla verosimiglianza.
● La prospettiva rovesciata
● L’icona nasce dal ritratto del Fayyum (egiziano). Tecnica dell’encausto (il colore
mescolato alla cera calda). La logica dello sviluppo dell’icona – da immagini più “naturali”
sempre più verso immagini “astratte”. Il momento della massima fioritura è nel 12 sec.,
quando si formano definitivamente il canone e le particolarità del linguaggio pittorico.

Europa Occidentale

Pittura

● Gli artisti si occupano principalmente della pittura di manoscritti e bibbie. Nonostante le


forme, che sembrano primitive, in ogni elemento si percepisce come i pittori si orientano
verso le immagini antiche (nel come rappresentano i corpi, le diverse pose, le pieghe dei
vestiti)

Architettura

Il primo grande stile – l’architettura romanica

● Il termine è stato introdotto nel 19 secolo


● L’architettura ha preservato molti dei tratti principali dello stile architettonico romano
(per questo romanica) – archi a tutto sesto, volte a botte, absidi e ornamenti d’acanto
(ornamenti in forma di foglie)
● Stile antibizantino e filoromano
● Architettura massiccia, pesante. Principalmente a causa del peso delle volte
● Le volte seguono la linea di sviluppo delle basiliche. Nelle costruzioni meno recenti, i
soffitti sono ancora in legno, successivamente impareranno a farli di pietra
● Le cattedrali iniziano ad essere circondate da torri
● In Inghilterra, mezzo secolo prima dello stile gotico, nasce la volta a crociera (cattedrale
di Durham). Ma gli architetti inglesi non sono ancora consapevoli del nuovo potenziale
costruttivo di questa volta, e non si sviluppa li, mentre in Francia diventerà la base per la
nascita dell’architettura gotica

Il secondo grande stile – quello gotico. Cosa c’è di nuovo in questa architettura

● Rompe con il passato. Rifiuto di chiusi blocchi di pietra e della frontalità delle chiese
romaniche
● Costruzioni più leggere, trasparenti, accentuazione delle diagonali e degli spiragli
● Divisione degli interni in celle con volte a crociera
● Archi a sesto acuto (esistevano già nella cultura romanica e orientale)
● Prevalenza del verticale
● Struttura scheletrica
● Sulla facciata si combinano delle torri accoppiate e la rosa gotica (la rosa esisteva già
nell’architettura romanica, a è divenuta l’elemento principale proprio nello stile gotico)

I tratti più importanti:

● L’elemento principale di questa architettura è la luce. Poiché la luce è l’incarnazione di


Dio. Il primo a parlarne è stato l’abate Sugerio – il padrino dell’architettura gotica, che ha
costruito la prima cattedrale del nuovo modello, Saint – Denise.
● A causa della necessità di ottenere uno spazio illuminato dalla luce il più possibile, era
necessario fare delle grandi vetrate. Per poterlo fare, bisognava creare una costruzione
che permettesse di eliminare il carico portante sui muri e di spostarlo all’esterno.
● Tutto il peso in una cattedrale gotica è distribuito nella seguente maniera: la volta a
crociera trasferisce il carico sulle colonne, per questo il muro non è portante. Ma a causa
di ciò si crea una forte controspinta laterale che bisognava contenere. Per farlo, i muri
sono sostenuti da degli archi rampanti all’esterno, a loro volta collegati a dei pilastri
esterni – contrafforti. In questa architettura il verticale vince senza dubbio
sull’orizzontale. Queste cattedrali tendono verso su, assieme a loro si libra in aria l’animo
dell’uomo. Per questo tutta la logica dello sviluppo dello stile gotico segue la strada del
verticalismo.

Scultura

● L’arte delle sculture libere è in calo


● D’ora in poi la scultura è funzionale all’architettura ed è parte integrante di essa
● Nasce la curva a forma di fiamma, che fa somigliare le figure alla fiamma della candela
● Le figure sono mobili, e questo movimento è esclusivamente verso su, per sottolineare la
tendenza verticale della cattedrale gotica.

L’arte dell’epoca rinascimentale

Introduzione

Limiti cronologici approssimativi, 14–16 secolo. Un periodo brillante nella storia dell’arte e della
cultura in generale, quando avviene “la scoperta del mondo e dell’uomo”. (J. Burckhardt).

Basi economiche: crescita urbana, aumento del benessere generale, una sempre maggiore
indipendenza della fiorente borghesia dal potere della chiesa e dei feudatari.

Basi filosofiche: umanesimo, nel contesto del quale l’uomo diventa il valore maggiore. La
formazione di un’immagine profana del mondo, emancipazione dell’individualità, della
personalità, una sempre crescente libertà della visione soggettiva del mondo. La nascita
dell’autocoscienza dell’individuo.

Basi estetiche: riferimento alle immagini antiche della letteratura e dell’arte, la loro
rielaborazione nel contesto dell’estetica cristiana. Il concetto dell’imitazione della natura, l’dea
del sublime, l’idealizzazione.

Firenze – la culla del Rinascimento. L’attività dei Medici. L’accademia platonica a Firenze.

Rinascimento italiano

Primo Rinascimento. Pittura

Giotto (1266/67–1337)

Si considera essere rappresentante del Protorinascimento.

Rafforzamento della voluminosità delle figure, interesse verso la rappresentazione dello spazio,
del movimento delle figure; varietà delle pose e dei gesti, introduzione del tempo storico.

Opere:

Gli affreschi nella Cappella degli Scrovegni a Padova. 1303–1305 affreschi nella Basilica di San
Francesco ad Assisi. 1297–1299

16 secolo – campo di varie sperimentazioni con la forma e lo spazio. Le opere dei pittori
fiorentini: Masaccio, Piero della Francesca, Botticelli. Attenzione verso la linea e la forma.
La prospettiva come la principale tecnica artistica, che crea l’illusione di uno spazio reale, ed
esprime la regolarità e l’armonicità del mondo. La teoria della prospettiva – Filippo Brunelleschi e
Leon Battista Alberti.

Architettura

L’integrazione nell’attività architettonica di elementi dell’architettura antica (Grecia – ordine,


Roma – archi, cupole), l’unione di diversi elementi dell’architettura greca e romana in un unico
edificio. L’idea della proporzionalità (le proporzioni del corpo umano come modello per le
proporzioni architettoniche); la simmetria, la corrispondenza dello spazio esterno, all’interno, la
funzionalità degli elementi, decoro contenuto.

Opere:

Filippo Brunelleschi. Cappella Pazzi. 1430; Ospedale degli Innocenti 1419.

Leon Battista Alberti. Basilica di Sant’Andrea a Mantova. 1470. Donato Bramante. Tempietto a
San Pietro in Montorio 1520.

Scultura

Si basa sui modelli dell’antichità (l’interpretazione della figura in base ai modello greci + la
somiglianza ritrattistica della scultura romana). Comparsa della statua indipendente, separata
dall’architettura.

Opere:

Donatello (1386–1466) “San Gregorio”. 1515–1517 “David” 1430.


“Profeta Abacuc” 1426.

Alto Rinascimento

Creazione dei monumenti principali negli anni 1490–1520. Si sommano gli esperimenti e le
ricerche fatte dagli artisti nel corso del 14–15 secolo. La vera fioritura dell’arte. La promozione
dei singoli preminenti artisti, “titani” del Rinascimento. La creazione delle immagini di un mondo
sublime, conforme alle leggi, armonioso, basato sulla prospettiva; immagini eroiche, idealizzate.

Leonardo da Vinci:

Nato nel comune di Vinci, poco distante da Firenze, ha studiato presso la bottega di Andrea del
Verrocchio.

Un eccezionale esempio di “uomo universale”. Non era solo un pittore, scultore e architetto (si
sono preservati solo degli schizzi architettonici), ma anche ingegnere, studioso di botanica,
chimica, musicista, studioso di fisica, ottica, scrittore.
Ha lavorato a Firenze, Milano, Roma. Ha trascorso gli ultimi anni della sua vita in Francia presso
la corte del re Francesco I.

La pittura come la più alta forma di conoscenza del mondo, che sintetizza le conquiste di tutti gli
altri ambiti della conoscenza, tra cui anche la filosofia.

La tecnica dello sfumato (“foschia” che sfuma i contorni delle figure, e che riproduce l’aria tra la
superfice della figura e la luce che cade su di essa).
La prospettiva aerea (gli oggetti in lontananza sembrano immersi in una foschia bluastra,
“sfumante” i suoi contorni).

Paesaggi montani “cosmici”; un’estrema espressività dei gesti dei personaggi. Le conoscenze
scientifiche, mitologiche, bibliche, convergono in un unico punto. L’uomo possieda una natura
complesso, duplice, lui è la corona della creazione.

Leonardo come artista intellettuale.

Opere:

“Ritratto di Cecilia Gallerani (La dama con l’ermellino)”, 1490 “Mona Lisa”, 1505
“Sant'Anna, la Vergine e il Bambino con l'agnellino”, 1510 “Vergine delle rocce”, 1483–1486

“L’ultima cena”, 1489

Raffaelle Sanzio (1483–1520)

Artista e architetto. Nato a Urbino (Umbria). Ha studiato nella bottega di Perugino. Ha lavorato a
Perugia, Firenze, Roma.

“Il padre” del ritratto classico (tratti individuali, elementi caratteristici + idealizzazione; l’apertura
del personaggio al “dialogo” con lo spettatore, l’umanità delle immagini).

“Decanta” le immagini della Madonna.

Una chiara struttura dell’immagine, una composizione perfettamente bilanciata. “Scenografia”:


viene costruita una “messa in scena” con una precisione geometrica (una “scatola” spaziale), che
poi viene riempite dalle figure. La massima varietà di prospettive, pose, gesti. Una combinazione
armoniosa dell’individuale e dell’universale.

L’imitazione non solo della natura ma anche dello stile di altri artisti.

Creazione di immagini di un mondo che si trova in perfetta armonia e in equilibrio tra tutte le
forze e i contrapposti.
La supremazia di una certa idea, alla quale vengono “adattate” determinate impressioni, basate
sull’osservazione della natura (la concezione di norma nell’arte => la nascita dell’accademismo).
Il contegno degli affetti, la geniale “aurea moderazione” in ogni cosa.

Opere:

Ritratti di Agnolo e Maddalena Doni, 1506 “L’estasi di Santa Cecilia”, 1514


“La Madonna Sistina”, (1513–1517)

“Ritratto di Leone X con i cardinali Giulio de' Medici e Luigi de' Rossi”, 1519
“Scuola di Atene”, 1509

Michelangelo (1475–1564)

Nato a Firenze. Ha studiato nella bottega di Ghirlandaio. Faceva parte della cerchia di Lorenzo il
Magnifico (morto nel 1492)

Era uno scultore, artista, architetta e poeta geniale.

Il soggetto principale dell’immagine – il corpo nudo maschile (per la prima volta dai tempi
dell’antichità attualizza l’idea della perfetta nudità nell’arte).

Crea delle figure potenti, monumentali. Le immagini pittoresche si avvicinano a quelle scultoree
e perfino a quelle architetturali. La forza dello spirito, la potenza interiore, “titanismo”, che si
manifesta tramite dei muscoli estremamente sviluppati.

Organizza lo spazio della volta della Cappella Sistina attraverso l’uso dell’architettura pittoresca.

Tensione interiore, la lotta tra due approcci diversi (il carnale e lo spirituale; la passione e la
purezza; l’antico (il pagano) e il cristiano).

Scultura: l’immagine cambia nel tempo (“David”, Bruto”). L’ambiguità, la duplice lettura
dell’immagine (“Lo schiavo morente”). Il passaggio graduale dalle potenti eroiche forme a quelle
“medievali” (“Pietà Rondanini”). La combinazione della superficie perfettamente liscia con quella
ruvida, “non trattata”.

La scultura come mezzo per somigliare a Dio il Creatore. “Liberazione” di un’idea già contenuta
nella pietra.

Opere:

Pittura del soffitto della Cappella Sistina, 1508–1512


“David”, 1504
Complesso (architettura e scultura) della Cappella Medici (1516–1534) “Mosè”, 1515

Figure di prigionieri (schiavi), 1532–1534 “Pietà”,1499


“Pietà con Nicodemo”, 1555
“Pietà Rondanini”, 1564

Tiziano (1485–1576)

Rappresentante della scuola di pittura veneziana. Nato poco distante da Venezia, ha imparato da

Giovanni Bellini (1426–1516)

Autore di immagini liriche e sensuali. Il mondo dei miti classici nei suoi quadri, appare come una
parte della natura reale, popolata da cerature in carne e ossa.

Particolare attenzione al colore come principale mezzo di espressione. Un accurato uso di colori
e della tecnica del chiaroscuro. La semitrasparenza anche degli strati di colore più spessi,
l’abbondanza di luce in essi.

Interesse per la rappresentazione dei vari stati della natura, della forza della natura. Un’accurata
rappresentazione degli elementi caratteristici.

Una nuova interpretazione della nudità femminile: rappresenta le figure femminili sullo sfondo di
un paesaggio, sottolineando non le loro caratteristiche scultoree, ma quelle naturali (la
morbidezza e la formosità delle forme corporee, il calore dorato della pelle, la lucentezza dei
capelli setosi e degli occhi ecc.). La sensualità, l’erotismo.

Il più grande ritrattista dei suoi tempi.

Pittura tarda: quasi monocroma, pennellata larga, libera.


Opere:
“Baccanale degli Andrii”, 1518
“Ratto di Europa”, 1562
“Uomo dal guanto”, 1520
“Ritratto di giovane donna”, 1536
“Venere di Urbino”, 1538
“San Sebastiano”, 1570

Rinascimento nordico

Jan van Eyck (1390?–1441)

Pittore olandese. Ha lavorato nella parte meridionale dei Paesi Bassi, era pittore di corte del duca
di Borgogna.

A van Eyck viene attribuita l’invenzione della pittura ad olio.

Particolarità della sua arte – la combinazione di una visione del mondo religiosa, mistica,
caratteristica del Medioevo, e di un approccio realistico alla pittura. L’idea della
rappresentazione della bellezza del mondo divino, tramite la bellezza del mondo terreno,
materiale.
Tema della “devozione domestica”: “l’irruzione” del sacro nella sfera della vita quotidiana.

Rappresentazione dei veri paesaggi naturali e urbani. Uso della prospettiva aerea. Lo spazio
acquista profondità, le figure diventano più voluminose, mobili. Elabora i dettagli in modo che
presentino un altissimo grado di realisticità (decorazione dei vestiti, piante, pietre preziose ecc.)

Vividezza, freschezza, luminosità dei colori.

Assenza di interesse verso la proporzionalità anatomica delle figure come succedeva


nell’antichità, basso livello di idealizzazione della nudità.

Innovazione nella ritrattistica: uso della prospettiva di ¾, rappresentazione delle peculiarità


espressive momentanee.

La differenza dell’approccio degli artisti italiani e di Van Eyck:

gli artisti italiani hanno iniziato dallo studio della prospettiva, dell’anatomia, costruivano una
“scatola” spaziale e poi inserivano all’interno di essa le figure in base ai principi trovati. I quadri
sono caratterizzati da contorni ben delineati, da una prospettiva costruita accuratamente, e da
delle splendide e ben elaborate figure umane.

Van Eyck accumulava i dettagli, lavorava in maniera dettagliata la superfice degli oggetti,
creando in questo modo l’illusione della realtà, l’impressione che si tratti di un riflesso.

Opere:

“Polittico di Gand”, 1432

[confrontare: Hugo van der Goes. “Trittico Portinari”, 1475–1478; Matthias Grünewald “Altare di
Isenheim”, 1516]

“Ritratto dei coniugi Arnolfini”, 1434


“Ritratto di uomo con turbante rosso”, 1433 “Madonna del Cancelliere Rolin”, 1435

Albrecht Dürer (1471–1528)

Artista tedesco, grandissimo maestro dell’incisione. È nato e ha lavorato a Norimberga.


Ha viaggiato due volte in Italia (Venezia).

Era affascinato dalle scoperte del Rinascimento italiano (la prospettiva, le proporzioni, il
posizionamento del corpo nello spazio), studiava le opere dei teorici antichi. Assieme a ciò – una
sincera religiosità. Una forma perfetta nel rispetto dei canoni antichi, nella rappresentazione di
un contenuto religioso e morale.

Il campo principale della sua attività è la grafica stampata. L’immagine come equivalente di
un’espressione verbale (l’immagine deve parlare). Creava principalmente illustrazioni ai testi
della Sacra Scrittura, ma ricorreva anche a storie antiche (“Hercules”, 1498–1499).

Ha portato la xilografia (incisione su legno) al livello di arte elevata. La trasmissione della


tensione, di azioni energiche, forti contrasti di luce e ombre, accurata lavorazione dei dettagli.

Nell’incisione su rame otteneva delle transizioni tonali molto delicate. Alternava vari tipi di
tratteggiatura: movimento ininterrotto, oscillazione della materia, addensamento delle tenebre,
illuminazione dello spazio, il volume delle figure.

Ha usato per primo il contorno bianco (per separare le forme nell’ombra dallo scuro circostante).
Nella pittura – simmetria, chiarezza geometrica, si basa sui modelli dell’arte italiana, caratteri tipi
delle immagini.

Opere:

“Apocalisse” (un ciclo di 15 tavole, xilografia), 1496–1498

“Adamo ed Eva” (incisione su rame), 1504

“Adamo ed Eva” (quadro), 1507

Incisioni “Maestre”: “San Girolamo nella cella”, 1514; “Il cavaliere, la morte e il diavolo”, 1513;
“Melancholia”, 1514

“Ritratto della madre”, 1514


“Festa del Rosario” (quadro), 1506 “Autoritratto con pelliccia”, 1500

Pieter Bruegel il Vecchio (1525/1530?–1569)

Si sono preservate poche informazioni riguardo la vita di questo artista. Probabilmente è nato a
Bruegel, ha vissuto a Anversa e Bruxelles.

Era ben istruito, faceva parte della cerchia degli umanisti. A quanto pare, era influenzato dalle
idee di Erasmo da Rotterdam (1466–1536).

Rappresentava con maestria scene della vita contadina e urbana. Ha gettato le basi per lo
sviluppo del genere quotidiano.
Studiava i lavori di Hieronymus Bosch (1450–1516), usava le immagini delle chimere di Bosch in
alcune delle sue opere.

Ha fatto un viaggio in Italia, dove veniva ispirato prima di tutto dai paesaggi della natura.
Elaborazione scrupolosa dei dettagli e di panorami ecumenici, la grandezza “cosmica” di semplici
scene quotidiane

Interesse non verso il singolo ma verso il generale, non verso l’individuale ma verso il collettivo,
verso quei processi e meccanismi, che muovono la società. Uno de primi studiosi della coscienza
collettiva.

Usava varie tecniche di disegno. Nelle composizioni con più figure, la pittura fluida; puri colori
locali, che riempiono le figure con dei contorni chiari e generalizzati. Nei paesaggi – pennellate
più larghe, libere, che trasmettono la dinamicità degli stati di transizione della natura.

Opere:

“Proverbi fiamminghi”, 1599 “Giochi di bambini”, 1560


“Torre di Babilonia”, 1563 “Trionfo della morte”, 1563
Ciclo “Mesi”, 1565 “Banchetto nuziale”, 1568

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