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LE ISTITUZIONI DELL’UNIONE EUROPEA

ALTRI ORGANI IMPORTANTI

 CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA – CGE

1. Mission: garantire uniforme interpretazione e applicazione del diritto UE e rispetto da parte


degli Stati membri e delle istituzioni della normativa dell’UE.
2. Sede in Lussemburgo
3. base giuridica: TUE, art. 19
4. CGE diversa da Corte CEDU

È un organo antico anch’esso, nel senso che addirittura era già previsto nel 1952 nella comunità
europea del carbone e dell'acciaio.
Localizzata a Lussemburgo.
Ben distinta dalla Corte CEDU - la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo - di Strasburgo, che è una
emanazione del Consiglio d'Europa e non è un organo dell'unione europea.

Se consideriamo la Corte, prendiamo subito a riferimento come base giuridica l'articolo 19 del
trattato sull'unione e poi aggiungeremo, nell’ esaminare nel dettaglio l'organizzazione,
l'articolazione e le funzioni della Corte, il pacchetto di articoli che va da 251 a 281 del trattato
sul funzionamento (TFUE) che ci aiuterà a completare questo quadro.

La corte di giustizia europea ha un compito fondamentale quello di garantire che il diritto


dell'unione sia interpretato in maniera uniforme all’interno dell’Unione stessa, non solo
l'interno degli organi ma in tutti i paesi dell'unione europea, garantire che non ci siano delle
divergenze interpretative che fanno distorcere sia la volontà dei paesi fondatori e sia la volontà dei
paesi poi associati progressivamente e integrati all'Unione sia degli atti che vengono emanati da
parte dell'Unione.
Per far sì che ci sia questo rispetto da parte degli stati ma anche da parte delle stesse istituzioni è
necessario avere un organismo autorevole, indipendente che possa essere riferimento nella
costruzione dell'intero ordinamento normativo.

Costruzione dell’ordinamento normativo


Usato non a caso questo termine di costruzione perché spesso si tende a immaginare la giustizia e
i procedimenti giurisdizionali come dei momenti secondari, come soltanto delle piccole correzioni di
rotta di procedimenti di costruzione di ordinamento che avverrebbero soprattutto per opera di atti
legislativi o di atti amministrativi.
Non è così, perché noi abbiamo una distorsione mentale che ci porta a considerare sempre la
centralità della legge, è un vizio di pensiero del giurista moderno europeo continentale soprattutto
che risente molto della rivoluzione francese, dell’ordinamento di impronta napoleonica, è il legi-
centrismo che si è progressivamente costruito nel corso degli ultimi due secoli.
Non è così infatti in altri ordinamenti dove la funzione del giudice ha mantenuto un'assoluta
centralità, come negli ordinamenti di common law e noi abbiamo nell’Unione europea - anche se
questo non è più tanto vero dopo Brexit - comunque avuto una convivenza lunga con un paese
come il Regno Unito che ha questa impronta.
Dobbiamo riconsiderare il nostro stesso approccio concettuale e riconoscere che il giudice è un
soggetto che contribuisce a costruire l'ordinamento.

Non è un caso che questa grande autonomia del diritto comunitario europeo, la superiorità stessa
del diritto europeo rispetto al diritto degli stati membri, si sia affermata più grazie alla Corte di
giustizia che non ad interventi degli altri organi dell'UE.
CGE come costruttrice di un ordinamento autonomo.
Due sentenze molto importante del patrimonio giurisprudenziale dell'Unione Europea:

1- la sentenza “Costa-Enel” del 64


il diritto comunitario europeo è da intendersi come un ordinamento giuridico autonomo e prioritario rispetto alle
norme giuridiche a livello nazionale

2- la sentenza Van Gend & Loos del 1963


il diritto comunitario è immediatamente applicabile davanti ai tribunali degli Stati membri (sent. Van Gend &
Loos, 5 febbraio 1963) in quanto "ordinamento di un nuovo genere nell'ambito del diritto internazionale”

perché hanno fissato dei punti di non ritorno, hanno fissato dei concetti essenziali:

1- come quello secondo cui il diritto dell'unione è da considerarsi un ordinamento


giuridico autonomo quindi non dipendente dagli ordinamenti statali e prioritario cioè
superiore anche in termini di gerarchia delle fonti rispetto alle norme emanate a livello
nazionale.

Si noti come questo ordine concettuale è stato affermato nel 1964 quindi ancora all'epoca delle
comunità europee e ben prima della nascita dell'Unione.

2- l'altro profilo fondamentale, per cui il diritto dell'unione è immediatamente applicabile,


non c'è bisogno di una mediazione da parte del legislatore nazionale perché c'è un
effetto diretto del diritto dell'unione sul diritto interno. Il giudice nazionale applica
direttamente quanto viene stabilito all’interno dell’ordinamento europeo, che è un
ordinamento di nuovo genere nell'ambito del diritto internazionale, non è frutto soltanto di
un trattato ma è ormai frutto di un ordinamento nuovo a sé stante che ha un rapporto
originale e diretto con il diritto interno.

COMPOSIZIONE DELLA CORTE DI GIUSTIZIA


- La Corte di giustizia è composta da 27 giudici e da 11 avvocati generali, un giudice per ogni
paese UE
- Tribunale: 2 giudici per ogni paese UE
- giudici e avvocati generali offrono garanzie di indipendenza, sono nominati di comune accordo dai
governi degli Stati membri, previa consultazione di un gruppo responsabile della valutazione
dell'idoneità dei candidati (artt. 253 e 255 del TFUE)
- godono di immunità di giurisdizione

La corte di giustizia è emanazione dei singoli stati ma è un emanazione che va filtrata


attraverso determinati requisiti e determinati accertamenti.

La Corte si articola su due livelli:

1- la corte di giustizia vera e propria , che è composta da 27 giudici cioè uno per ogni Stato
membro ed è assistita da 11 avvocati generali
2- il tribunale, che ha una composizione doppia dal punto di vista numerico ed è ormai
diventato sostanzialmente il giudice di prima istanza per molte procedure e quindi si
sobbarca un onere e quantità di lavoro molto rilevante.
Magistrati, giudici e avvocati generali

- Giudici e avvocati generali sono nominati di comune accordo dai governi nazionali con mandato - rinnovabile -
di sei anni.
- eleggono un presidente che resta in carica per un mandato rinnovabile di tre anni
- Gli avvocati generali assistono la Corte. Essi hanno il compito di presentare, in piena imparzialità e
indipendenza, un parere giuridico, denominato «conclusioni», nelle cause di cui sono investiti

Non pensiamo che il nome avvocato richiami un soggetto con una funzione di difesa di interessi di
parte, non è né un professionista né qualcuno a cui sia affidata la tutela di un interesse particolare.

Giudici, avvocati generali offrono garanzie di indipendenza anche se sono nominati dai governi
degli Stati membri, poiché devono essere valutati attentamente da un gruppo responsabile
incaricato di questa operazione di screening, di accertamento delle idoneità professionali ma
anche etiche e di cultura europea, di predisposizione ad operare correttamente all’interno di questo
organismo.

Una volta nominati e una volta assunte le funzioni, questi soggetti acquisiscono uno status
molto particolare e molto protetto, tutelato, acquisiscono un' immunità di giurisdizione -
quindi ovviamente non sono perseguibili per quanto fatto all’interno dell’istituzione giurisdizionale
dell'Unione - e possono quindi operare per un periodo relativamente lungo si parla di sei anni in
questo caso per essere totalmente al servizio dell'unione in questa loro particolare funzione.

La nomina di giudici e degli avvocati generali è per un periodo lungo di sei anni ma deve
avvenire di comune accordo tra i governi nazionali; in sostanza ci vuole un placet di tutti i 26
paesi ulteriori rispetto alla proposta che viene fatta da uno di essi. Non si deve sottovalutare
l'importanza di questo aspetto, ci possono essere personaggi autorevoli dal punto di vista della
loro competenza giuridica ma che risultano sgraditi ad un paese diverso a causa di opinioni
espresse o per attività svolte in precedenza e qui si va proprio a cercare invece di comporre
l’organismo con le massime garanzie di indipendenza, di terzietà rispetto agli interessi in gioco.

Il mandato del presidente è un mandato più breve ma anche esso rinnovabile e che dura tre
anni.

Si noti poi che queste spesso sono carriere lunghe, la permanenza all’interno della corte di
giustizia europea in alcuni casi si prolunga per più mandati e dà luogo ad una grande stabilità
dell'organismo che quindi non è soggetto a rinnovo troppo breve.

- La figura dell’avvocato generale

11 avvocati generali sono dei giuristi, sono dei magistrati anche essi.

Caratteristica principale: non sono organo giudicante bensì organo di collaborazione, organo
coadiuvante perché sono richiesti di presentare in piena imparzialità ed indipendenza un
parere giuridico.
Questo è un meccanismo particolare, originale ma non del tutto sconosciuto nello studio delle
giurisdizioni: l'avvocato generale è una specie di procuratore della Repubblica che dà una
opinione sotto forma di conclusione.
Sono opinioni molto pesanti nel senso che molto spesso contribuiscono a formare in maniera
significativa il parere finale che poi verrà espresso sotto forma di sentenza dalla Corte o dal
tribunale.

È comunque una funzione consultiva interna alla Corte, che viene svolta al pari del ruolo della
Corte stessa con assoluta indipendenza.

ARTICOLAZIONE DELLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA

- suddivisa in 2 sezioni:
- la Corte di Giustizia tratta le richieste di pronuncia pregiudiziale presentate dai tribunali nazionali e
alcuni ricorsi per annullamento e impugnazioni
- il Tribunale giudica sui ricorsi per annullamento presentati da privati cittadini, imprese e, in taluni
casi, governi di paesi dell’UE (si occupa principalmente di diritto della concorrenza, aiuti di Stato,
commercio, agricoltura e marchi)

La corte di giustizia si articola su due livelli, su due piani:

1- la corte di giustizia vera e propria: incaricata di trattare:

a) le richieste di pronuncia pregiudiziale accertamento di conformità delle


interpretazioni che vengono date a livello delle corti nazionali interne rispetto a
determinate questioni.

b) alcuni ricorsi, alcune tipologie particolari di ricorso, es. annullamento di atti.

c) le impugnazioni, quindi ricorsi di appello in qualche modo rispetto alle decisioni del
tribunale.

2- Il tribunale: è il giudice primo, giudice diretto dei ricorsi per annullamento, che sono
delle domande di giustizia che possono venire sia dai governi dei paesi membri
dell'unione ma che vengono principalmente da soggetti privati, molto spesso imprese
perché sovente si tratta di regolazione giuridica di questioni inerenti il mercato comune.
Una miriade di questioni possono arrivare sul tavolo del tribunale, ma principalmente:

a- questioni inerenti il diritto della concorrenza.


b- la legittimità o meno di aiuti di stato, quindi di aiuti erogati da autorità pubbliche
a sostegno di questa o l’altra l'attività economica
c- tema di commercio
d- tema di agricoltura
e- marchi d’impresa

COMPITI DELLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA

- interpreta il diritto UE: pronunce pregiudiziali


- garantisce rispetto delle norme UE: procedure d’infrazione contro governi nazionali avviate
dalla Commissione europea o da altro paese dell’UE (condanna per inadempienza +
sanzione pecuniaria)
- annulla atti giuridici dell'UE: ricorsi per annullamento, anche su ricorso di privati
- assicura l'intervento dell'UE: ricorsi per omissione
- sanziona le istituzioni dell'UE: azioni di risarcimento del danno, anche su ricorso di privati

La corte ha compiti molto vari, compiti che spesso all’interno dei singoli stati sono attribuiti a diversi
organi, mentre qui risultano centralizzati su quest’unico organismo (anche se abbiamo visto
essere articolato su due livelli).

a) il primo fronte di intervento della Corte riguarda l'interpretazione del diritto, ossia
l'intervento nei casi in cui un giudice nazionale si trovi di fronte a dubbi in
relazione alla reale portata di determinate disposizioni, siano esse dei trattati
oppure del diritto derivato. In questo caso la corte di giustizia è chiamata a illuminare
i giudici nazionali in ordine al reale contenuto di queste disposizioni.
b) funzione di garanzia rispetto ad eventuali comportamenti di carattere illegittimo.
Si tratta delle situazioni in cui uno stato membro sarà incorso in infrazione al
diritto dell'Unione Europea. Anche la commissione ha un ruolo in questo e può
sanzionare direttamente determinate infrazioni, ma qui abbiamo un procedimento che
di nuovo vede la commissione coinvolta ma che ha come dominus e come decisore il
giudice, quindi la corte di giustizia. Si parla di inadempimenti e di conseguenti sanzioni
pecuniarie.
c) il terzo fronte riguarderà gli atti illegittimi eventualmente emanati da organi
dell'unione europea che consentono il ricorso alla Corte di giustizia per il loro
annullamento, ricorso che può avvenire anche da parte di privati non soltanto da parte
degli Stati membri.
d) sistema che consente di sbloccare situazioni nelle quali qualche organo dell'unione
non intenda o non riesca ad attivarsi e quindi per far fronte a queste omissioni c'è
la possibilità di ricorrere alla Corte che stabilisce e sancisce l'esistenza di questa
situazione omissiva.
e) possibilità di adire la corte di giustizia per conseguire il risarcimento, anche da
parte di privati, di un danno eventualmente sofferto per l'azione delle istituzioni
dell’Unione.

FORME DI INTERVENTO DELLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA


(competenze)

1) INTERPRETAZIONE DEL DIRITTO DELL’UNIONE (RINVIO PREGIUDIZIALE)

- i tribunali nazionali degli Stati membri devono assicurare la corretta applicazione del diritto UE, ma potrebbero
darne interpretazioni divergenti
- in caso di dubbio sull’interpretazione dei trattati o sull’interpretazione o la validità di una norma del diritto UE, il
giudice nazionale può chiedere chiarimenti alla Corte o può chiedere se una normativa o prassi nazionale sia
compatibile con il diritto dell’UE (TFUE, art. 267)
- se il giudice è di ultima istanza, la facoltà di rinvio diventa un obbligo
Prende la forma, nel diritto interno di ogni stato membro, di un rinvio pregiudiziale.

Per capire di che cosa si tratta proviamo a richiamare alla mente quello che avviene nei casi in cui,
in corso di un procedimento giurisdizionale davanti a un giudice, sorga una questione di
costituzionalità. Cosa succede in questo caso?
Il giudice sospende il giudizio e trasmette la questione alla Corte costituzionale qualora gli appaia
che il dubbio di costituzionalità di una norma possa essere rilevante per l'esito del giudizio e che la
questione che si pone non sia manifestamente infondata.

Qualcosa di simile succede quando si tratta di applicare il diritto dell'unione europea, la sua
corretta comprensione e la applicazione nei termini esatti in cui il diritto dell'unione è stato posto.

In casi che possono guardare sia l'interpretazione che l'accertamento di validità di una norma
Ue avviene che giudici nazionali possono chiedere chiarimenti o addirittura, in caso il
procedimento si trovi ormai in ultima istanza per esempio in Corte di Cassazione nel nostro caso,
questa facoltà del giudice diventa un obbligo.

- Perché questo funziona secondo un criterio gerarchico interno, per cui bisogna di solito
attendere l'ultimo grado di giudizio perché la questione venga sollevata?

Perché si vuole evitare che si ingolfi, che si intasi il lavoro della Corte di giustizia Ue a
causa del proliferare di questioni sottoposte da giudici di prime cure (cosiddetti di prime
cure vuol dire che vengono investiti inizialmente della questione, un semplice tribunale per
esempio). Si preferisce che ci sia il filtro del resto del giudizio, che può dare la corretta
interpretazione, e poi soltanto in ultima istanza andare a chiedere alla Corte del
Lussemburgo di definire la questione.

Definire la questione: rispondere al quesito, perché nel frattempo sarà rimasto sospeso il
procedimento a livello del giudice interno e una volta avuta la risposta, il giudizio potrà riprendere il
suo corso e il giudice nazionale potrà a sua volta dare il responso definitivo conforme al diritto
dell'unione.

 Per capire il funzionamento ed avere tutta la terminologia esatta di questa questione


relativa al rinvio pregiudiziale bisogna considerare l'articolo 267 del trattato sul
funzionamento dell'unione europea.
Esso dà indicazioni circa la struttura di questa particolare operazione di sospensione del
giudizio e di rinvio pregiudiziale.

2) RISPETTO DELLA LEGALITÀ DELL’UNIONE (PROCEDURE DI INFRAZIONE O


PER INADEMPIMENTO)

- intervento della Corte nei confronti di un governo nazionale che non rispetti il diritto dell'UE.
- procedura può essere promossa dalla Commissione europea o da uno Stato dell’UE (dopo la
fase ‘precontenziosa’).
- se lo Stato è dichiarato inadempiente, deve porvi subito rimedio, altrimenti si apre una seconda
procedura che può comportare pagamento di una somma forfettaria o di una penalità (TFUE, artt.
258-260)
Un secondo versante di competenza della Corte di giustizia europea è quello che riguarda il
rispetto della legalità dell'unione da parte degli Stati membri.
Procedura di infrazione che accompagna le situazioni di inadempimento che possono essere
originate da trasgressione da parte degli Stati membri.

a) considerare l'azione sinergica di Commissione europea e Corte di giustizia


La commissione infatti è soggetto tutore della legalità dell’Unione, è a lei che spetta
controllare nel complesso - e ha gli strumenti per farlo - che l’insieme degli stati diano
adeguata ottemperanza. Quindi spesso a sollecitare la Corte Ue in ordine ad eventuali
infrazioni sarà la stessa Commissione, la quale avrà naturalmente avuto cura di mettere lo
stato che contravviene in condizione di presentare le sue osservazioni, giustificazioni,
argomentazioni a illustrazione della propria posizione.

Articolo 258: questo tipo di intervento che è puramente della Commissione, spesso questa
fase può essere prodromica all'esercizio della funzione giurisdizionale.

b) Oltre alla commissione anche singoli stati possono poi lamentare che altri stati si
siano resi responsabili di analoghe infrazioni.
Es. infrazioni per esempio relative alla turbativa del mercato, in questo caso la Francia può
essere interessata a ottenere un certo tipo di comportamento da parte della Germania o
della Spagna, allora e ci troveremo in situazioni di iniziativa di parte.

Quale che sia il soggetto che promuove questa azione, il giudice a cui ci si rivolge è la corte
di giustizia.
Ma prima di introdurre una questione di questo genere:

1- Gli Stati membri, come anche la commissione, devono effettuare un percorso


preliminare che in questo caso passa attraverso la commissione. Prima di adire
direttamente la corte di giustizia lo Stato membro dovrà chiedere alla
commissione di accertare questo tipo di violazione, la presunta violazione degli
obblighi derivanti dai trattati.
2- La commissione - non è in questo caso un giudice - si deve limitare ad emettere un
parere motivato.
3- A seguito di questo parere - oppure trascorsi tre mesi se la Commissione non avrà dato
corso a questa attività consultiva - potrà essere introdotto a tutti gli effetti un giudizio per
inadempimento.

Articolo 260 del trattato sul funzionamento dell'unione europea, modalità di


svolgimento di questa procedura che sostanzialmente si articola in due fasi:

1- una fase di accertamento, nel corso della quale la Corte individua eventuali
responsabilità, identifica una situazione per cui si è mancato ad un obbligo
espressamente previsto dai trattati.
2- sulla base di tale accertamento, lo stato deve prendere i necessari provvedimenti.

Se lo stato messo in qualche modo sotto accusa non avrà dato adempimento a questi
obblighi sulla scorta di quanto deciso dalla Corte di giustizia, passerà poi ad una fase
successiva sanzionatoria e qui la sanzione è esclusivamente di natura pecuniaria che consiste
nel pagamento di una somma forfettaria.
Questa penalità è una sanzione spesso considerata debole e poco influente perché non sempre
agli stati pare necessario ricorrere ad una modifica delle proprie politiche solo in conseguenza di
queste decisioni.
Es. tipologia piuttosto precisa di situazioni nelle quali la corte di giustizia è chiamata ad intervenire
per procedura di infrazione: situazione delle direttive europee (fonti del diritto europeo).

La direttiva obbliga lo Stato membro ad adottare un certo tipo di legislazione entro un


determinato periodo. Se a questo obbligo di intervenire entro un certo termine lo stato membro
non dà corso, si configura una situazione classica di inadempimento e quindi scatta la procedura di
infrazione.

3) ANNULLAMENTO DI ATTI (RICORSI PER ANNULLAMENTO)

- se il governo di uno Stato membro, il Consiglio, la Commissione europea o (in qualche caso)
il Parlamento europeo, ritengono che un atto dell'UE violi i trattati o i diritti fondamentali,
possono chiedere alla Corte di annullarlo
- a salvaguardia delle prerogative di Corte dei Consti, BCE e CdR
- I privati cittadini possono chiedere alla Corte di annullare un atto UE che li riguardi direttamente
(TFUE, art. 263)

Il terzo tipo di provvedimenti che possono essere richiesti alla Corte di giustizia europea riguarda
l'annullamento di atti.
Qui si tratta evidentemente di atti emessi dal Consiglio, dalla Commissione europea, qualche
volta anche dal Parlamento europeo, che possono essere stati adottati in violazione di
norme precise e soprattutto in violazione dei trattati.

Questo tipo di competenza è simile alla funzione del nostro giudice amministrativo: viene a
correggere eventuali illegittimità di atti adottati dagli organi amministrativi e di governo.
La competenza della Corte di giustizia è analoga a quella dei nostri tribunali amministrativi, del
nostro Consiglio di Stato, in un controllo di legittimità che però può investire anche atti legislativi
quindi:
- Competenza di legittimità amministrativa.
- Competenza di legittimità di tipo costituzionale, quasi dire analoga a quella che esercita la
Corte costituzionale nel nostro ordinamento interno.

Quindi la corte di giustizia europea cumula delle funzioni diverse per assolvere lo stesso risultato
che è quello del mantenimento della legalità, sia essa legalità rispetto ai trattati oppure legalità in
ordine agli atti amministrativi adottati.

- Per quali vizi di legittimità può intervenire la corte di giustizia?

Si tratta di vizi che ricalcano in buona misura quelli che noi conosciamo nel nostro diritto nazionale
come vizi di legittimità dell'atto amministrativo:

a) si tratta di vizi di incompetenza, quando un atto sia stato adottato da un organo che non era
competente ad emetterlo
b) violazione delle forme sostanziali o dei trattati o di altre regole di diritto, quindi quello che noi
chiamiamo nella giurisprudenza amministrativa il “vizio di violazione di legge”
c) sviamento di potere, perché con questo atto si è tentato di raggiungere uno scopo che non era
rientrante tra quelli affidati, assegnati ad una determinata istituzione ad un determinato
organo.

Altri tre organi dell'unione sono abilitati a proporre ricorso per annullamento:

- Corte dei conti


- banca centrale europea
- comitato delle regioni

Questi tre organi particolari vengono innalzati ad un livello così alto nella possibilità di contrastare
atti magari della commissione o del consiglio o del Parlamento.
Motivazione : questi tre organi tutelano dei valori considerati particolarmente importanti, sono
garanti nella loro attività di determinati principi e di determinate autonomie.

- la Corte dei Conti è l'organo depositario della legittimità contabile dell’Unione, è quello che
va ad accertare la correttezza di spesa dei fondi dell'unione europea
- la banca centrale europea è soggetto detentore di una autonomia monetaria rispetto agli
altri organi dell'unione
- il comitato delle regioni è invece l'espressione delle autonomie dei poteri locali, siano essi
regionali o municipali

Possibilità di questi organi di difendere le loro rispettive attribuzioni attraverso


l'instaurazione di un conflitto che può portare all’annullamento di un atto emesso da uno dei
tre organi principali dell'unione.

Anche i cittadini - quando si dice cittadini molto spesso ci si riferisce alle imprese e ai soggetti
economici privati all’interno dell’Unione - possono essi stessi ricorrere alla Corte per ottenere
l'annullamento di un atto emanato da organi dell'unione europea che abbia su di essi un
riflesso diretto.
Si deve trattare di atti che riguardano direttamente e individualmente questa persona; se la
persona è colpita dagli effetti di una decisione che la riguarda immediatamente e che la riguarda
individualmente (quindi non deve trattarsi in questo caso di un atto normativo generale ma di una
decisione individuale) es. una sanzione emanata illegittimamente da un altro organo dell'unione, in
questo caso può ricorrere per ottenere giustizia alla Corte di Lussemburgo.

Caso particolare – statuti degli organi


Ci sono anche altre fonti che possono legittimare dei ricorsi.
Alcuni organi - penso per esempio alla banca centrale europea - sono regolati non soltanto dal
trattato dell'unione o dal trattato sul funzionamento dell’Unione ma da un vero e proprio statuto che
li riguarda; in questi casi, se questi particolari atti istitutivi o regolativi di questi organismi
contengono delle disposizioni specifiche, si potrà fare atto ad un ricorso contro gli atti che essi
hanno emesso.
4) GARANTIRE INTERVENTO DELL’UNIONE – RICORSO PER OMISSIONE

- a fronte della non ottemperanza all’obbligo del Parlamento, del Consiglio e della
Commissione (o di altri organi) di assumere determinate decisioni, i governi dell’UE, le altre
istituzioni dell’UE e, talvolta, anche i privati cittadini o le imprese possono ricorrere alla Corte
(TFUE, art. 265)
- necessità di assegnazione di un termine

Ulteriori interventi che sono possibili da parte di questo giudice.


Consente al giudice di intervenire a fronte di una non ottemperanza all’obbligo di assumere
delle decisioni.

Ci sono delle circostanze nelle quali l'intervento di un organo - penso soprattutto alla commissione
europea - diventa obbligatorio in risposta a determinate istanze, in esito a certe procedure.

In caso contrario:

1) il ricorrente - che può essere una persona fisica o giuridica quindi non soltanto uno stato
ma anche una cittadino europeo oppure un'azienda o un'impresa - può presentare intanto
una sollecitazione formale ad agire che deve essere rivolta all’organismo che è tenuto
ad assumere questa decisione.
È quella che nel nostro diritto amministrativo conosciamo come “atto di messa in mora”.
In particolare, si assegna un termine che non deve essere inferiore ai due mesi per
ottemperare a questa richiesta.

2) Se l'istituzione o l’organo che sono tenuti ad assumere questo provvedimento non


agiscono a quel punto diventa ricevibile, quindi ammissibile un ricorso alla Corte di
giustizia affinché sanzioni questo tipo di comportamento omissivo.

5) SANZIONI CONTRO LE ISTITUZIONI DELL’UE – RISARCIMENTO DEL DANNO

- ogni cittadino o impresa i cui interessi siano stati lesi da un'azione o omissione dell'UE o del suo

personale li può citare davanti alla Corte (TFUE, artt. 268 e 340)

Possibilità del giudice della corte europea di erogare delle sanzioni nei confronti delle
istituzioni europee per fatti commessi o meglio per danni provocati dalle istituzioni o dai
suoi agenti nell'esercizio delle loro funzioni, nei confronti di soggetti terzi.

Siamo qui sul terreno di una responsabilità extracontrattuale, cioè una responsabilità normale per
comportamenti tenuti da persone che operano, agiscono nell’interesse dell’Unione europea.
- Se vogliamo avere un parallelo con il nostro diritto interno, guardiamo al principio generale
stabilito dall’articolo 28 della costituzione italiana che stabilisce che i funzionari, dipendenti
pubblici sono sì direttamente responsabili ma che la responsabilità civile si estende allo
stato e agli enti pubblici. In sostanza il datore di lavoro risponde anche per tutto quanto è
stato fatto dalle persone che agiscono in nome e per conto dell’istituzione.

PROCEDURA

- ogni causa è assegnata a un giudice (“relatore”) e a un avvocato generale


- pubblicità delle udienze e obbligatorio patrocinio di un avvocato
- la trattazione della causa avviene in due fasi: scritta e orale
- possibili procedimenti accelerati o d’urgenza
- sentenze motivate, non è possibile dissenting opinion

Procedura da seguire di fronte alla Corte di giustizia

Alcuni aspetti fondamentali.

Ogni questione che deve essere trattata è affidata alle cure di un giudice relatore + quando si
tratta di questioni davanti alla Corte e non al tribunale anche ad un avvocato generale per quella
funzione consultiva e di espressione di un parere.

La configurazione della corte: potrà essere variabile a seconda della complessità della questione,
da numeri minimi sempre dispari fino a riunioni, fino a sedute che possono essere di carattere
plenario.

Sedute pubbliche: davanti alla Corte di giustizia le udienze si svolgono in forma pubblica ad
eccezione che la Corte disponga diversamente, comunque la regola come per tutti gli organismi
dell'unione europea - almeno in via tendenziale- è quella della pubblicità.

È necessario essere assistiti da un avvocato abilitato a difendere le cause in quella sede.

Sviluppo della causa, abbiamo due momenti distinti:

- una fase scritta


- una fase orale

Procedimenti di urgenza
in qualche caso sono anche previste delle corsie accelerate, ci sono procedimenti che possono
avere un maggior rapidità.
Ad esempio, per quanto riguarda i rinvii pregiudiziali relativi allo spazio di libertà, sicurezza e
giustizia perché qui spesso le questioni trattate possono avere ad oggetto anche delle persone che
sono in stato di detenzione e comunque si ritiene che l’esperimento di questo rinvio pregiudiziale
debba avvenire in maniera sollecita per consentire al giudice penale del paese di riferimento di
poter arrivare più rapidamente alla formulazione della sua sentenza.

Obbligo di motivazione delle sentenze


Le sentenze della Corte di giustizia non possono contenere solo il dispositivo ma devono essere
adeguatamente motivate e devono esplicitare le ragioni in base alle quali sono state pronunciate.

Modalità con la quale si forma il convincimento della Corte


Questo debba risultare esteriormente unanime e non lasciare spazio alla “dissenting opinion”

“Dissenting opinion” significa la possibilità per un giudice di esternare nella sentenza le motivazioni
di non condivisione del ragionamento od addirittura della stessa decisione finale, che sono stati
propri dei suoi colleghi.
Elemento caratteristico della Corte Suprema degli Stati Uniti.
Tipologia di approccio in base alla quale quindi un magistrato o un giudice prende le distanze in
qualche modo ma non per dissociarsi in maniera astratta ma per spiegare, per dare conto della
propria posizione che può essere
- concorrente cioè permettere di arrivare allo stesso risultato ma per altra via
- totalmente dissenziente e in questo caso il giudice spiega all’interno della sentenza di non
essere d'accordo con le conclusioni a cui è arrivato il collegio per le motivazioni che
esplicita.

Questa tipologia di approccio non è consentita per le sentenze della Corte di giustizia
dell'Unione Europea.

FASI DEL PROCEDIMENTO DI FRONTE ALLA CORTE DI GIUSTIZIA

1) FASE SCRITTA

- Le parti presentano dichiarazioni scritte alla Corte; vi possono essere osservazioni da parte delle autorità
nazionali, dalle istituzioni dell’UE e dei privati.
- il giudice relatore sintetizza e poi si discute in riunione generale della Corte, che decide:
a) quanti giudici si occupano della causa (3, 5 o 15 giudici)
b) se occorre un’audizione (fase orale) e se è necessario un parere ufficiale dell’avvocato generale

a- Gli avvocati avranno sottoposto all'attenzione della Corte le loro comunicazioni, le


istanze, le memorie e documenti difensivi, le repliche e le osservazioni necessarie.

b- La Corte ha un quadro del contenuto della questione e quindi può stabilire che tipo di
assetto avrà il giudizio.
c- ll giudice relatore, il giudice a cui è assegnata questa causa ha il compito di
riassumerla, di sintetizzarla e di portare quindi all’attenzione della riunione generale
della Corte la questione.

d- La Corte prende delle decisioni di carattere pratico:

- Quanti saranno i giudici che dovranno decidere la questione (decisione numerica sulla
dimensione del collegio): ci sono configurazioni più o meno numerose a seconda della
complessità e del peso della vicenda, di solito si tratterà di 5 giudici ma potrebbero essere
meno potrebbero essere anche soltanto tre oppure anche molti di più fino a tre volte tanto.

- La corte stabilisce se occorre anche una fase orale vera e propria

- Se è necessario che nel procedimento sia coinvolto l'avvocato generale, di solito questo è
richiesto per questione di maggiore spessore, quelle che possono magari anche fare in
qualche modo giurisprudenza per il seguito e quindi vediamo come il coinvolgimento
dell'avvocato generale sia un coinvolgimento soltanto eventuale.

2) FASE ORALE

- gli avvocati delle parti sono sentiti dai giudici e dall’avvocato generale, che rivolgono loro le domande che
reputano opportune
- Se la Corte lo richiede, il parere dell’avvocato generale è fornito alcune settimane dopo l’audizione.
- I giudici, successivamente, deliberano ed emettono il verdetto disciplina generale del procedimento: Statuto
della CGE

Se è stato deciso di procedere anche alla seconda fase del giudizio, cioè alla fase orale:
- questo si svolge in audizione pubblica
- presenza delle parti necessarie, gli avvocati possono illustrare le loro posizioni
- l'avvocato generale, se presente, può portare all'attenzione della Corte le proprie
conclusioni e in questo modo si introduce anche una dinamica dibattimentale che può
permettere di avvicinarsi alla piena conoscenza della questione.

Si tenga presente che potrebbero anche essere coinvolti a seconda della tipologia di giudizio:
- consulenti
- convocati dei testimoni
- sentiti dei periti

perché la corte di giustizia deve poter avere una visione a tutto tondo della questione.

I giudici non si limiteranno a ad ascoltare ma potranno anche interloquire e potranno anche porre
dei quesiti agli avvocati.
- In base a quali normativa procede la Corte

L'insieme delle norme che regolano lo svolgimento della sua attività è confluito in un documento
riassuntivo che è lo statuto della Corte di giustizia dell'unione europea, il testo unico delle
norme sulla procedura seguita all’interno della Corte di giustizia.

GIURISPRUDENZE DELLA CORTE

- sentenze e ordinanze, conclusioni e posizioni degli avvocati generali, pareri della Corte sono pubbliche e accessibili su
https://eur- lex.europa.eu
- risultati:
1) anticipazione del riconoscimento dei diritti (ante Carta dei dir. fond.)
2) influenza sulle relazioni inter- istituzionali (p.e. il rafforzamento del Parlamento europeo)
3) promozione delle politiche dell'UE (ad esempio, impatto positivo sulla creazione del mercato unico)

Dove si può prendere conoscenza della corte di giustizia.


Attualmente tutti gli atti emanati dalla Corte (sentenze,ordinanze,pareri) sono pubblici, sono
accessibili e sono tutti consultabili anche on line sul sito “Eur Lex”.

Impatto di questa giurisprudenza


La corte è uno soggetto marginale, un soggetto irrilevante o scarsamente rilevante nella dinamica
complessiva di costruzione dell’ordinamento comunitario e di orientamento dell'unione stessa
oppure ha un ruolo centrale?
La seconda risposta è quella giusta anche se non è un organismo costantemente sotto i riflettori
dell’opinione pubblica e non è costantemente assistito dalla stampa e dai media.

La corte di giustizia ha un ruolo capitale per tre aspetti:

1- In primo luogo la corte di giustizia ha un funzione di battistrada: le sue sentenze sono


molto spesso state anticipatorie di assetti che poi si sono consolidati.
Es. riconoscimento dei diritti che oggi fa riferimento a una carta dei diritti fondamentali
ma che è stato in realtà il frutto di conquiste progressive che sono quasi tutte passate
attraverso decisioni fondamentali della Corte di giustizia stessa. Quindi la rete di
protezione dei diritti dei cittadini dell'unione europea è stata fatta in grande misura nei
decenni attraverso la giurisprudenza della Corte.
Si pensi soprattutto alle questioni della discriminazione, alle questioni delle pari
opportunità, diritti dei lavoratori: su tutti questi terreni è stata la Corte a segnare i
passaggi epocali che poi sono soltanto stati razionalizzati e riassunti nella carta dei
diritti fondamentali.

2- La seconda problematica rispetto alla quale il ruolo della Corte di giustizia si è rivelato
strategico è quella dei rapporti tra le istituzioni dell'unione.
Gli organi dell'unione possono trovarsi in disaccordo, possono trovarsi in conflitto tra di
loro e in questo caso possono ricorrere alla Corte come un soggetto arbitro, che
stabilisce fino a dove si può spingere la discrezionalità di ciascuno di essi.
Da questo punto di vista questo è un po' come la funzione della Corte costituzionale nel
nostro paese in ordine ai conflitti di attribuzione, ma data l’indeterminatezza dei trattati e
data una certa loro genericità sotto alcuni profili, questo tipo di influenza è stato
particolarmente significativo.
Chi ha raccolto il maggior beneficio da questa giurisprudenza sulle relazioni tra le
istituzioni è stato sicuramente il Parlamento europeo, che ha trovato forte sostegno per
le proprie rivendicazioni nelle pronunce espresse dalla Corte di giustizia.

3- Promozione cioè incentivazione del sostegno dato alle politiche dell'unione.


Es. regole del mercato unico: non basta stabilire dei principi generali, non basta
emanare regolamenti, direttive, in qualche caso c'è bisogno della bacchetta del giudice
europeo perché alcune situazioni intricate o alcuni ostacoli più o meno volutamente
messi in campo dagli stati per impedire, rallentare o distorcere l'andamento della
concorrenza possono essere regolati e qui la funzione del giudice europeo è
sicuramente stata decisiva.

 BANCA CENTRALE EUROPEA

- gestisce l’euro, salvaguardandone il valore


- mantiene stabilità dei prezzi
- guida la politica economica e monetaria dell’UE
- base giuridica: TFUE e Statuto del Sistema europeo di banche centrali e della Banca centrale europea

Dal 1999 è operativo un ulteriore organo dell'unione europea, una istituzione di cui è fondamentale
conservarne l'indipendenza rispetto alle indicazioni della politica.

COMPITO PRINCIPALE: salvaguardare il valore dell'Euro

EURO
è la moneta unica, non di tutta l'unione europea ma soltanto dei paesi, degli Stati membri che
hanno deciso di aderire alla moneta unica e che abbiano soddisfatto i cosiddetti criteri di
convergenza, cioè quei criteri di solidità finanziaria, di equilibrio finanziario che sono stati stabiliti
dal trattato di Maastricht. ( EUROZONA )
MANDATO PRECISO: tutelare la stabilità dei prezzi, indicazione che viene definita in modo
preciso nei trattati (compito legato all’inflazione).

Nella nostra percezione quotidiana la stabilità dei prezzi è un qualche cosa che può apparirci di
difficile comprensione e bisogna capire bene il significato di questa espressione, rapportarsi alla
problematica dell'inflazione che si è registrata soprattutto tra gli anni '70 e gli anni '90 e che ha
fortemente indebolito la capacità di acquisto dei cittadini di alcuni paesi dell'unione europea.
Ci sono varie scuole di pensiero dal punto di vista dell'utilità o meno dello strumento dell'inflazione
e degli interventi delle banche su di essa, ma noi guardiamo questa questione dal punto di vista
che è stato condiviso al momento dell’approvazione dei trattati cioè che l'inflazione debba essere
tenuta costantemente sotto controllo e debba essere tenuta su livelli inferiori al 2%
tendenzialmente e quindi che non ci sia una perdita di capacità di acquisto nel medio periodo
troppo significativa per i paesi che hanno aderito alla moneta unica. Come si raggiungono questi
obiettivi? Ci vuole naturalmente una guida di politica economica e monetaria, una guida che è
affidata e consegnata alla banca centrale.

COMPOSIZIONE
La banca centrale è composta dai soli stati membri che hanno adottato l'euro quindi non è
un organo a tutti gli effetti operante come organo espressione dell'intera Unione nella sua
azione.

GIURISPRUDENZA

Nel suo operato quotidiano dovrà fare riferimento ai trattati ma ha anche un documento
riassuntivo particolarmente pregnante che è proprio lo statuto del sistema europeo di banche
centrali e della banca centrale europea , che raccoglie le disposizioni - alcune delle quali hanno
un carattere tecnico molto spinto - che illuminano sul funzionamento di questa istituzione.

Da questa denominazione del documento di riferimento capiamo che ci troviamo in


presenza di un sistema alquanto complesso perché si parla di sistema europeo di banche
centrali e di banca centrale europea.

Parliamo sia di banca centrale


europea e sia consideriamo
CONFIGURAZIONE degli organi della BCE anche le banche centrali dei
singoli
Stati membri
C’è una configurazione articolata di organi e di rapporti tra questo perno centrale, costituito dalla
banca centrale europea - nuovo soggetto di governo di una nuova moneta - e i soggetti esistenti
che hanno mantenuto le loro capacità, il loro potere d'azione che sono naturalmente le banche
centrali dei singoli paesi dell'Unione.

- Presidente della BCE


- Consiglio direttivo: Comitato esecutivo + governatori delle banche centrali nazionali dell’eurozona
- Comitato esecutivo: Presidente e vicepresidente BCE + quattro membri nominati per un periodo di
otto anni dai paesi dell’eurozona
- Consiglio generale: Presidente della BCE + Vicepresidente della BCE + governatori delle banche
centrali nazionali dei 27 Stati membri UE (= “organo di transizione”)

1) Al suo vertice c’è il presidente della banca centrale europea - Christine Lagarde -
notorietà di chi ricopre quella istituzione perché si fa costantemente riferimento sulla
stampa e nell'opinione pubblica delle decisioni che vengono assunte da questo organismo.

2) Consiglio direttivo che sostiene il presidente.

Ha una composizione articolata: (ne fanno parte)


- componenti del comitato esecutivo che rappresenta il blocco motore della Bce.
- i governatori delle banche centrali nazionali dell’eurozona, cioè della parte di paesi, dei 19
paesi che hanno aderito all'euro

3) Comitato esecutivo, più ristretto, composta da sei persone soltanto:


- il presidente della Bce
- il vicepresidente della Bce
- altri quattro membri che sono di nomina stabile e nomina piuttosto lunga per garantirne
l'indipendenza e per non far si che siano soggetti a sollecitazione troppo ravvicinata dei
paesi che li hanno anche designati.
È importante che ci sia una tutela e una garanzia della loro estraneità alle politiche che
vengono decise dal singolo paese.

4) Consiglio generale
Organo che ha una geometria più larga, perché vi ritroviamo:

- Consiglio direttivo
- I governatori delle banche centrali nazionali di non solo i 19 stati che hanno l'euro come
moneta ma di tutti e 27 gli Stati membri.

Significato del consiglio generale?


Anche quei paesi che non hanno optato per l'euro e che continuano a conservare le loro
monete nazionali hanno necessità di tenersi raccordati alla politica monetaria; in alcuni casi
oltretutto sono anche paesi che hanno fatto l’opzione di ingresso ma che sono ancora
tenuti sulla porta dal fatto di non soddisfare ancora i requisiti di stabilità prescritti.

Possiamo considerare il consiglio generale come un organo di transizione, nel senso che
ha una funzionalità tendenzialmente limitata al solo periodo nel quale permarrà questa
anomalia di una Unione di paesi che ha in parte optato per la moneta comune e in parte
continua ad utilizzare la propria moneta nazionale.

FUNZIONAMENTO DELLA BCE

- è il perno del Sistema europeo delle banche centrali : BCE + banche centrali nazionali di tutti i
paesi UE
- Dirige la cooperazione tra le banche centrali dell’eurozona nell’Eurosistema
- Consiglio direttivo : stabilisce politica monetaria dell'eurozona e fissa i tassi di - interesse applicabili
ai prestiti erogati dalla BCE
- Comitato esecutivo : attua la politica monetaria e gestisce gli affari correnti

Figura simile a quella dell'atomo, intorno al quale gravitano degli elettroni.


La Bce è il perno di questo sistema e intorno ad essa gravitano
- le banche centrali nazionali di tutti i paesi dell'unione europea
- le banche dell’euro sistema, nel senso più ristretto

Come svolge le sue funzioni la banca centrale?

Ci sono due organi che affiancano il presidente che sono il consiglio direttivo e il comitato
esecutivo.

a) il soggetto che effettivamente traccia la linea della politica monetaria nell’Eurozona e


soprattutto ha come mandato di stabilire i tassi di interesse applicabili ai prestiti della Bce è
il consiglio direttivo.

b) le fasi più attuative di queste politiche e la gestione dei cosiddetti “affari correnti” sono
rimesse invece al comitato esecutivo.

La banca centrale europea ha operato delle azioni di straordinaria importanza:

1- la prima a cavallo degli anni 2000, quando ha iniziato e realizzato rapidamente


l'operazione di conversione delle monete nazionali nell’euro e ha stabilito i livelli di cambio
e quindi ha permesso l'ingresso di tutti i paesi a tutti gli effetti nella moneta unica.

2- 2009 la banca centrale europea si è trovata a far fronte ad una crisi finanziaria senza
precedenti e ha dovuto quindi mettere in campo delle politiche particolarmente incisive
attraverso la riduzione dei tassi di interesse e poi attraverso operazioni che sono di natura
meno convenzionali soprattutto per cercare di favorire la liquidità del sistema bancario.

3- A fronte della gravissima crisi che sta attraversando, non soltanto dal punto di vista
istituzionale ma dal punto di vista dell’emergenza sanitaria, in questi giorni l'intera Europa,
si guarda con grande attenzione a quanto saprà e potrà fare la banca centrale europea a
sostegno dell'economia dei paesi dell'unione. C’è molta attesa per le introduzioni di nuovi
strumenti e questo ci dà la misura dell’importanza di questo organo per l'intera Unione.

Sistema europeo delle banche centrali – SEBC


- Sistema europeo di banche centrali (TFUE, art. 127)
- comprende sia la BCE che le banche centrali nazionali di tutti i 27 Stati membri dell’UE
(indipendentemente quindi dal fatto che abbiano adottato o meno l’euro)

Questa sua funzione di mantenimento della stabilità dei prezzi è orientata a sostenere delle
politiche di tipo prudenziale da parte degli enti creditizi e di stabilizzazione del sistema
finanziario.
In sostanza si tratta di mettere l'intera Europa, non soltanto l’euro sistema a 19 ma l’intera
Europa a 27 in condizione di non avere degli scossoni, di non avere degli squilibri
eccessivi.

Delicatezza del ruolo svolto dalla Bce come perno di tutto questo sistema, essa può operare
secondo due canali distinti:
- uno più compatto e coeso all'interno dell'euro sistema.
- l'altro in maniera più allargata e quindi più dialogante con le banche centrali nazionali degli
8 stati residui, che rimangono maggiormente indipendenti ma che rimangono anche
soggetti emettitori di moneta, battitori di moneta, perché possono decidere quanta produrne
e questa quantità di moneta immessa o non immesse in circolazione ha un effetto
sicuramente sulla stabilità complessiva del sistema.
FUNZIONI DEL SEBC – art 127 TFUE

- sostiene le politiche economiche generali nell'Unione


- svolge le operazioni sui cambi
- detiene e gestisce le riserve ufficiali dei paesi dell’area dell’euro (gestione di portafoglio)
- promuove il regolare funzionamento dei sistemi di pagamento

Il sistema europeo delle banche centrali deve:

A) Dare un'impronta complessiva alle politiche economiche dell'unione.

B) Deve mantenere molta attenzione sulle operazioni di cambio perché non sono ininfluenti i
valori di cambio ma devono essere garantiti. Questo è nella storia del sistema monetario
europeo anche prima dell'introduzione della moneta unica, il tentativo di evitare delle
fluttuazioni eccessive nei cambi tra le monete.

C) Gestione del portafoglio delle riserve ufficiali dei paesi dell’area euro, quelle che sono le
riserve auree, riserve monetarie sono di particolare importanza e devono essere
oculatamente gestite. Un tempo erano gestite dalle banche centrali nazionali nel nostro
caso dalla Banca d'Italia, oggi la riserva ufficiale per quanto riguarda i paesi dell’area euro
è gestita da Francoforte, è gestita dalla banca centrale europea.

D) Impulso che dedica la banca centrale europea a regolare il funzionamento dei sistemi di
pagamento, la velocità del pagamento, la regolarità del pagamento da parte dei vari
soggetti da parte degli enti pubblici è oggetto di un monitoraggio continuo e in qualche caso
può richiedere interventi di sollecitazione da parte dell'autorità centrale.

EUROSISTEMA
- composto da BCE e Banche Centrali Nazional dei soli paesi che hanno introdotto la moneta
unica.
- Eurosistema e SEBC coesisteranno finché vi saranno Stati membri dell’UE non appartenenti all’area
dell’euro

All’interno del sistema europeo delle banche centrali c'è questo nucleo più duro, questo nucleo
più compatto che coinvolge soltanto la Bce e le banche centrali nazionali.

Fino a quando durerà questo sistema, questa duplicità di regimi e di relazioni?

Sarà comunque necessario mantenere in via provvisoria questo doppio regime fino a quando non
gli sarà una soluzione definitiva che allinei tutti i paesi su un'unica moneta, chissà se l'uscita della
Gran Bretagna, il paese che sicuramente pesava in maniera determinante nel mantenere una
distinzione tra le monete e che meno era propenso degli altri a rinunciare alla propria sovranità
favorirà oppure no il completamento del disegno che è stato lanciato a Maastricht che è stato
immaginato come un sistema in qualche modo di ineluttabile avanzata verso una moneta unica
comune e che da qualche anno invece registra delle battute d’arresto, delle resistenze che hanno
impedito finora la conclusione di tutto questo percorso.

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