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Il Ministero dell'Interno decise definitivamente il rilascio di Jerry Masslo, dopo due settimane di
trattenimento in una cella dell'aeroporto di Roma-Fiumicino così poteva così rimanere in Italia, ma
senz'alcuno status giuridico definito.
Le condizioni di vita delle migliaia di immigrati, che già da alcuni anni raggiungevano Villa
Literno per cercare lavoro nelle campagne, erano durissime. Alla fine degli anni ottanta, il
comune campano contava circa 10.000 abitanti che viveva prevalentemente di agricoltura.
Jerry Masslo, ogni mattina all'alba, insieme a centinaia di immigrati, raggiungeva il paese
dove si attendeva l'arrivo dei caporali o si contrattava direttamente con il datore di lavoro
per poi recarsi nei campi a raccogliere il pomodoro. Il lavoro di raccolta, poteva durare in
alcuni casi anche quindici ore al giorno e veniva pagato a "cassette" (ottocento o mille lire a
cassetta).
L’ASSASINIO DI JERRY MASSLO
Quasi al termine della stagione di raccolta nei campi, la sera del 24 agosto 1989, Jerry Masslo si era
ritirato nel capannone di via Gallinelle, dove dormiva con altri 28 immigrati. Alcune persone, con i
volti coperti, fecero irruzione con armi e spranghe chiedendo che venissero consegnati loro tutti i
soldi che avevano addosso. Per gli immigrati, che non avevano altro sistema che conservare tra i loro
indumenti tutto il denaro che guadagnavano, significava dover consegnare agli assalitori tutto ciò che
avevano guadagnato in due mesi e oltre di lavoro.