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Il sistema termodinamico

Sistema termodinamico: una quantità di


materia o porzione di spazio separata dal resto
dell’universo,che si chiamerà ambiente esterno,
mediante un determinato contorno (V.C.)
costituito da una superficie reale o immaginaria,
rigida o deformabile

Volume di Controllo (V.C.) : é una porzione di spazio delimitata da una superficie


ideale che include il sistema da studiare e che lo distingue da ciò che lo circonda
localmente (ambiente esterno).
Caratterizzazione dei Sistemi attraverso il V.C.
La descrizione fisico-matematica di un sistema consiste nella scrittura di relazioni che :

1. interpretano una o più leggi generali della fisica ( conservazione della massa,
dell’energia, della quantità di moto etc.)

2. si stabiliscono correlando tutte e sole le entità misurabili sul V.C.

La scelta del V.C. è dunque cruciale ai fini della descrizione del sistema.

Tale scelta va fatta in modo tale da rendere matematicamente definito il problema


della determinazione delle incognite.
Per riscontrare che la descrizione che si può dare di un sistema dipende dal V.C. prescelto, si
considerino i seguenti esempi:

Rispetto al V.C. tracciato in fig., il sistema:

è classificabile come sistema chiuso


è descrivibile da una funzione del tipo
m& f (Q1 , Q2 )  0

Rispetto al V.C. tracciato in fig., il sistema:

è classificabile come sistema aperto


è descrivibile da una funzione del tipo
f (Q2 , m&, X1 , X 2 )  0
m& con : X1 , X2 proprietà del fluido in 1 e 2

Rispetto al V.C. tracciato in fig., il sistema:

m& è classificabile come sistema aperto


è descrivibile da una funzione del tipo

f (Q1 , m&, X1 , X 2 )  0
m&
con : X1 , X2 proprietà del fluido in 1 e 2
Equilibrio di un sistema
Per definire lo stato di un sistema mediante dei parametri occorre che il sistema si trovi
in condizione di equilibrio

Un sistema si dice in equilibrio termodinamico se è contemporaneamente in equilibrio


termico, meccanico e chimico
Variabili di stato
Lo stato di un sistema termodinamico è definito dal valore di alcuni parametri
chiamati variabili di stato o funzioni di stato

Una variabile di stato o funzione di stato:


-è individuata univocamente dallo stato fisico del sistema
-la sua variazione non dipende dal particolare tipo di trasformazione seguita

Possono essere:
Meccaniche: individuano la posizione e la velocità rispetto ad un sistema di
riferimento inerziale
Termodinamiche: individuano lo stato interno del sistema (p, V, T, U,H,S,etc.)

Ogni coordinata si può sempre esprimere come funzione di altre coordinate


Estensive: dipendono dall’estensione (dimensione) del
sistema (V, U, E,H,S) cioè sono proporzionali alla massa
del sistema
Intensive: non dipendono dall’estensione (dimensione)
del sistema (p,T) cioè non sono proporzionali alla massa
del sistema
Trasformazione termodinamiche
Si studieranno trasformazioni costituite da una
successione di un numero molto grande (al limite,
infinito) di stati di equilibrio, ciascuno dei quali è
rappresentato da un punto sul piano P-V
Trasformazioni di questo genere si dicono quasi-
statiche
Trasformazione quasi-statica: ogni
trasformazione che avviene in modo che, in ogni
istante, il sistema rimanga infinitamente vicino al
precedente stato di equilibrio

Trasformazione reversibile: è una successione di stati


di equilibrio che può essere percorsa in senso inverso,
con gli stessi scambi a segno invertito, tra il sistema e
l’ambiente esterno
Trasformazioni quasi statiche particolari

Trasformazioni adiabatiche avvengono senza scambio


di calore tra il sistema fisico e l’ambiente esterno

Trasformazioni cicliche hanno lo stato iniziale che


coincide con quello finale
Calore e Lavoro
Cos’è l’energia?

L’energia è la capacità di un corpo di eseguire lavoro e di trasferire calore.

Quali forme di energia?

• Energia cinetica
• Energia potenziale
• Energia interna
Energia cinetica
Denominiamo energia cinetica l’energia dovuta al movimento dei corpi

Energia potenziale
L’energia posseduta dagli oggetti, in virtù della loro posizione, è denominata energia
potenziale

Energia interna

L’energia interna U di un sistema termodinamico è data dalla somma dell’energia cinetica


e potenziale delle particelle che lo compongono

Ecinetica è la somma di tre diverse componenti:l ’energia cinetica traslazionale,l’energia


cinetica di rotazione e l’energia cinetica di vibrazione della molecola

Epotenziale di una molecola è determinata dalla posizione reciproca degli atomi che
formano la molecola, ovvero dalle forze dei legami intramolecolari che uniscono gli atomi
Calore
Il calore è una modalità di trasferimento di energia da un corpo a una temperatura più
elevata a uno con una temperatura più bassa. Il trasferimento cessa non appena i due
corpi hanno raggiunto l’equilibrio termico

ll calore dipende anche dalla quantità di materia che viene coinvolta nel trasferimento di
energia ed è perciò una grandezza estensiva.

Inoltre, il calore non è funzione di stato, pertanto dipende da come avviene la


trasformazione (dal percorso)
Il calore specifico
La quantità di energia che un corpo caldo trasferisce a uno più freddo non dipende
soltanto dalla differenza tra le due temperature, ma anche dalla massa del corpo più
caldo
Si definisce calore specifico (J/kg K) la quantità
di energia assorbita (o ceduta) da 1 kg di
materiale che provoca un aumento (o una
diminuzione) di temperatura di 1 K.

Il calore specifico a volume constante cv può


essere considerato come l’energia richiesta per
innalzare di 1°C (o di 1K) la temperatura di una
massa unitaria di una sostanza mantenendone
costante il volume

Il calore specifico a volume constante cp può


essere considerato come l’energia richiesta per
innalzare di 1°C (o di 1K) la temperatura di una
massa unitaria di una sostanza mantenendone
costante la pressione
Lavoro termodinamico
Si consideri una massa di gas contenuta in un cilindro a pareti
rigide e non vi sia attrito tra pistone e cilindro
Si effettua la trasformazione a pressione costante quasi-
statica

Se S è la superficie del pistone

Nel grafico di una trasformazione nel piano


pressione-volume, l’area al di sotto del grafico
rappresenta il lavoro compiuto

V2

L12   p  dv  p  (v
V1
2  v1 )
Lavoro isocoro

2
L12   pdV  0
1

Lavoro isotermo

V2 V2
dv v2
L12  
V1
p  dv  RT  
V1 v
 RT ln
v1
Lavoro Politropico pv n  cost

 n 1


p v  p1v1 p1v1 p2v2   
V2
p1v1  p2
 1 Con n≠1
n
L12   p  dv  2 2
1 n
 
1  n  p1v1
 1  
  
 1  n  p1 

V1
 
Il lavoro compiuto in una trasformazione ciclica

In una trasformazione ciclica il sistema compie delle trasformazioni e ritorna nello stato
iniziale

In una trasformazione ciclica il lavoro è


uguale all’area racchiusa dalla curva

Anche il lavoro non è una funzione di stato, pertanto dipende da come avviene la
trasformazione (dal percorso
Scambi di calore e lavoro
PRIMO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

(R. Clausius, 1850)

In una trasformazione ciclica la quantità di calore netta scambiata tra il


sistema e l’esterno (presa con il suo segno) è uguale alla quantità di
lavoro netto scambiato (presa con il suo segno)
La variazione di energia interna del sistema è uguale alla differenza tra il calore
assorbito dall'ambiente ed il lavoro compiuto dal sistema
I Principio della termodinamica - Sistemi chiusi
Per una trasformazione finita

w  w1
2 2

Q12  u2  u1  L12  2  g  z2  z1 
2
Il lavoro L12 è il lavoro totale scambiato dal sistema con
l’esterno e in assenza di energia cinetica e potenziale
coincide con il lavoro delle forze interne nel caso di
processo reversibile:
2
L12   pdV
1

Per cui possiamo scrivere l’equazione del I Principio per sistemi chiusi nella forma:

2
Q12  u2  u1  L12  u2  u1   pdV
1
I Principio della termodinamica - Sistemi aperti
Per sistemi aperti si consideri la fig. Per una trasformazione finita

w2  w1
2 2

Q12  u2  u1  L12   g  z2  z1 
2
Dove L12 rappresenta il lavoro totale scambiato
tra il sistema e l’esterno

L12  L'12  p2v2  p1v1

Dove
L’12 è il lavoro utile disponibile esternamente
p1v1 è il lavoro di immissione
p2v2 è il lavoro di emissione

w2  w1
2 2

Q12   u2  p2v2    u1  p1v1   L '12   g  z2  z1 


2
La somma u + pv viene chiamata entalpia (indicata con la lettera h) o contenuto
termico totale del sistema:

L’entalpia è una grandezza di stato (dipende cioè solo dallo stato iniziale e da quello
finale del sistema che si trasforma) e la sua unità di misura è sempre il joule

Per cui possiamo scrivere l’equazione del I Principio per sistemi aperti nella
forma:
2 2
w - w1
Q12  h2 - h1  L '12  2  g  z2 - z1 
2
Dove

2 2
L'12  L12   p2v2  p1v1    pdv   p2v2  p1v1    vdp
1 1
OSSERVAZIONI
PRIMO PRINCIPIO
1) Le espressioni del Primo Principio appena ricavate per i sistemi chiusi e aperti

a) sono simili: l’ energia interna DU è tipica dei sistemi chiusi, mentre l’entalpia DH è
tipica dei sistemi aperti.

b) valgono in generale, quindi anche per i sistemi reali (irreversibili)

c) in nessuna delle due espressioni figura tuttavia un termine esplicito delle


irreversibilità (attriti, isteresi, effetti dissipativi…). Questi effetti vanno pensati inclusi
nel termine Q (la manifestazione sensibile degli attriti è il calore)

2) L’energia interna (U) e l’entalpia (H) sono funzioni di stato; come tali :

a) sono formulabili in funzione di una qualsiasi coppia di variabili termodinamiche.

Per esempio : U= U(T,p) , U(p,v) , U(T,v)

H=H(T,p) , H(p,v) , H(T,v) .

b) godono della proprietà additiva; quindi se un sistema può esser scomposto in due
sottosistemi si ha :
UA+B= UA +UB;
Energia interna di un gas ideale. Esperienza di Joule
 Il gas è contenuto in un recipiente a pareti rigide ed
adiabatiche, ed è collegato tramite una valvola ad un
secondo recipiente rigido ed adiabatico in cui è stato
fatto il vuoto.
 Il gas è quindi isolato termicamente dall’esterno.
 Si apre la valvola e si lascia espandere liberamente il gas
nel secondo recipiente.
 Si aspetta il ristabilirsi dell’equilibrio termodinamico.
 Si trova che il volume del gas è cambiato, la pressione è
cambiata, ma non è cambiata la temperatura del gas
misurata con il termometro T (questo è valido a rigore
solo per un gas ideale).
 Il gas non ha scambiato calore con l’esterno (Q=0).
 Le pareti del contenitore sono rigide, quindi il gas non ha
“scambiato” lavoro con l’esterno (L=0).

Allora. non è variata l’energia interna del gas

 Dato che la sola variabile termodinamica che non è cambiata è la temperatura,


se ne conclude che l’energia interna di un gas perfetto è funzione solo della sua
temperatura:
Essendo anche

Allora anche h è funzione della sola temperatura

Poiché u e h dipendono solo dalla temperatura, anche i calori specifici cv e cp


dipendono dalla sola temperatura
• A basse pressioni, tutti i gas reali si avvicinano al
comportamento di un gas ideale e perciò I loro calori
specifici dipendono soltanto dalla temperatura
• I calori specifici dei gas reali a basse pressioni sono
detti calori specifici a pressioni zero e sono indicati con
cp0 e cv0.

• Per piccoli intervalli di temperatura si può assumere


che i calori specifici variano linearmente con la
temperatura

25
TEOREMA DI CONSERVAZIONE DELLA MASSA ED EQUAZIONE DI CONTINUITÀ

Si consideri (v. Fig.) un sistema costituito da un V.C. e da una massa molto piccola
aggiuntiva che nell’istante t si trova a ridosso della sezione d’ingresso 1 (Dmi , cui
competono tutte le caratteristiche termiche e meccaniche del punto 1) e all’istante t
+Dt si trovi a ridosso della sezione d’uscita 2 (Dmu , con le caratteristiche termiche e
meccaniche del punto 2).

Se non ci sono né estrazioni né immissioni di massa, la massa totale del sistema si


conserva, allora:

Dmi  mVC (t )  Dmu  mVC (t  Dt )


Riordinando, dividendo per Dt e passando al limite per Dt 0 in ambo i membri:

mVC (t  Dt )  mVC (t ) Dmi Dmu dmVC


lim  lim  lim  m&i  m&u
Dt  0 Dt Dt  0 Dt Dt  0 Dt dt

In generale :

dmVC
dt
 
portate in
m&i  
portate
m&u Espressione del teorema
di conservazione della
ingresso in uscita massa

la massa netta scambiata da un volume di controllo durante un intervallo di tempo dt è uguale


alla variazione netta (aumento o diminuzione) della massa totale nel volume di controllo durante
dt
Si consideri ora l’elementino di fluido in figura che percorre, nel condotto di
sezione S, il tratto dx a velocità w. La sua massa vale :
dm dx
dm   dV   S dx S
dt dt

m&  S w

è detta portata massica e rappresenta la quantità di massa che fluisce attraverso una
sezione trasversale nell’unità di tempo

Se volessimo considerare il volume di fluido che fluisce attraverso una sezione trasversale
nell’unità di tempo avremmo la portata volumetrica

& wS
V
La portata massica e la portata volumetrica sono legate dalla relazione

&  V
m &
IL BILANCIO DI MASSA PER I PROCESSI A FLUSSO STAZIONARIO

Durante un processo a flusso stazionario la massa totale contenuta nel volume di controllo non
varia nel tempo e per il principio di conservazione della massa, la massa totale entrante nel
volume di controllo deve eguagliare quella uscente

dmVC
dt
0 
portate in ingresso
m&i   m&u
portate in uscita
Il principio di conservazione vale per le masse e non esiste un principio di
“conservazione del volume”
Pertanto, la portata volumetrica entrante in un dispositivo a flusso stazionario e quella
uscente dal dispositivo possono essere diverse

Per esempio, la portata volumetrica all’uscita di un compressore d’aria è molto minore di


quella all’entrata anche se la portata massica dell’aria attraverso il compressore è costante,
perché la densità dell’aria all’uscita del compressore è più alta.

Solo nel caso sostanze incomprimibili (e quindi liquidi)


e di flusso stazionario le portate massiche e
volumetriche rimangano costanti

Compressore a vite Compressore centrifugo


I Principio della Termodinamica in Forma Meccanica

Il I Principio della termodinamica applicato ai sistemi aperti può essere elaborata


consentendo di mettere in evidenza solo i termini meccanici eliminando formalmente
dall’equazione l’entalpia e il calore scambiato

Considerando la definizione di entalpia

differenziando (1)

L’equazione del I principio della Termodinamica per sistemi aperti per una trasformazione
infinitesima
(2)

Sostituendo la (1) nella (2)

mettendo in evidenza du

(3)

L’equazione del I principio della Termodinamica per sistemi chiusi per una trasformazione
infinitesima
Mettendo in evidenza duchiuso
(4)

Sottraendo membro a membro la (3) e la (4) otteniamo

(5)

Si definisce cosi R perdita di carico che è la quantità di energia dissipata per attrito per unità di
massa
Riordinando e riscrivendo l’equazione (5)

Dw2
2
L  R   vdp  g Dz  0
1
2
Nota come equazione di bernoulli .
Essa esprime la conservazione dell’energia meccanica ( solo meccanica) .
In essa infatti non figura il calore.
Peraltro essa contiene in forma esplicita il termine R che non figura
nell’equazione del primo principio e che rappresenta l’entità energetica delle
irreversibilità del sistema.
LAVORO REVERSIBILE PER SISTEMI APERTI

Dw2
2
Dall’equazione di Bernoulli : L  R   vdp  g Dz  0
1
2
sotto le ipotesi di

1. trascurabilità del termine gravimetrico : g Dz  0


Dw 2
2. trascurabilità del termine cinetico : 0
2

3. deflusso reversibile :R=0


2

si ricava l’espressione del lavoro reversibile per i sistemi aperti: Lrev   v dp


1
CASI NOTEVOLI
di lavoro reversibile per sistemi aperti
FLUIDI COMPRIMIBILI e Gas ideali (pv=RT)

Compressione o espansione isoterma : T= cost

2 2
dp p
Lrev   v dp   RT   RT ln 2
1 1
p p1
Risulta:
Lrev  0 se p1  p2 (espansione)

Lrev  0 se p1  p2 (compressione)

L’espansione e la compressione isoterma sono puramente ideali. Nella realtà esse sono adiabatiche.

Trasformazioni adiabatiche : pv k  cost

 k 1
  k 1

p1v1   p2  k  RT1  p2  k
2 2
Lrev    vdp   p11/ k v1 
dp
    
k 1   k   1
pk k  1   p1   k  1  p1  
1 1
   
Trasformazioni politropiche : pv n  cos t

 n 1
  n 1

p1v1   p2  n  RT1  p2  n
2 2
 1
dp
Lrev    vdp   p1 v1  n  n
1/ n
1   n  
p n 1   p1   n  1  p1  
1 1
   

Tra il lavoro reversibile della politropica per i sistemi chiusi e per i sistemi aperti sussiste dunque
la relazione :
( Lrev ) sistemi  n ( Lrev ) sistemi
aperti chiusi

FLUIDI INCOMPRIMIBILI: v= cost

2 2
Lrev   v dp  v  dp  v( p1  p2 )
1 1

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