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Impianti di scarico

Alcune Definizioni

acque reflue domestiche: Acque contaminate dall’uso e solitamente scaricate da WC,


docce, vasche da bagno, bidè, lavabi, lavelli e pozzetti a terra.

2. acque grigie: Acque reflue che non contengono materia fecale o urina normalmente
vengono convogliate insieme alle acque nere).

3. acque saponose: acque provenienti dal lavello di cucina e dalla lavastoviglie

4. acque nere: Acque reflue che contengono materia fecale o urina.

5. acque meteoriche: acque provenienti da piogge e raccolte sulle coperture degli


edifici (non sui piazzali)

6. sistema di scarico: Sistema composto da condutture di scarico ed altri componenti


per la raccolta e lo scarico delle acque reflue per mezzo della gravità (collettore fognario
a quota inferiore rispetto al sistema di scarico dell’alloggio) o di mezzi di sollevamento
(collettore fognario a quota inferiore rispetto al sistema di scarico dell’alloggio) .
La rete di scarico 1) sifone = dispositivo di scarico che mediante la
chiusura idraulica impedisce l'ingresso di cattivi odori
Colonna ventilazione
provenienti dalla rete di scarico;

2) diramazioni di scarico = tubazioni che collegano il


sifone di ogni apparecchio alle colonne di scarico,
devono avere un po' di pendenza verso la colonna di
scarico;

3) colonne di scarico = tubazioni verticali che


raccolgono ad ogni piano i liquami dalle diramazioni
e li convogliano nei collettori; cambiamenti di
direzione con curve a 45° e non a 90°;

4) collettori di scarico = tubazioni suborizzontali che


raccolgono i liquami provenienti dalle colonne di
scarico e li convogliano nelle fogne. Le colonne di
scarico sono collegate ai collettori in basso mediante
sifone o direttamente;

5) bocche di ispezione lungo le tubazioni, ed in


particolare una alla base di ogni colonna di scarico;

6) rete di ventilazione.
Sistemi di scarico

Esistono diversi sistemi di scarico,


quelli più tradizionali e quelli speciali
dotati di dispositivi particolari studiati
e brevettati da singole aziende
(geberit, ecc.).

Il liquido scaricato per effetto della


gravità tende a scendere verso il
basso e provoca all'interno della
condotta la formazione di una
depressione a monte che deve
essere colmata da un risucchio d'aria
proveniente dalla ventilazione e di
una pressione a valle.

I principali sistemi di scarico sono:

con ventilazione primaria

con ventilazione parallela diretta e indiretta

con ventilazione secondaria


ventilazione primaria
il più diffuso ed economico,
per costruzioni normali ad
uso appartamenti e per
distanze tra gli scarichi e
gli apparecchi di 3-4m di
lunghezza.

La ventilazione si ottiene
prolungando la colonna
verticale oltre il tetto con
un tubo dello stesso
diametro.

È importante non coprire


l'apertura sul tetto con
sistemi che ne riducono la
sezione di passaggio
dell'aria.
ventilazione parallela diretta e indiretta

consiste in una seconda colonna di ventilazione posta accanto a quella di scarico e ad


essa collegata ad ogni piano; si usa per edifici alti più di 10 piani.

Il diametro della colonna di ventilazione deve essere almeno i 2/3 di quello della colonna
di scarico
ventilazione secondaria
prevede una seconda
colonna di ventilazione
posta accanto a quella di
scarico, con diametro
superiore ai 2/3 di quello
della colonna di scarico;

alla colonna di ventilazione


primaria sono collegate
diramazioni della
ventilazione secondaria, a
sua volta collegata agli
apparecchi;

costi di esecuzione elevati.


Collegamenti

La braga a squadra La braga a angolo


caratterizzata da angoli caratterizzata da angoli
di allaccio tra gli 87.5° e di allaccio tra gli 45° e
88.5° consente 88.5° consente maggiori
circolazione aria, basse portate (30%), basse
velocità del flusso, e circolazione aria, e
bassa rumorosità rumosità
Collegamenti
Collegamenti

Si realizza Si realizza con due


interponendo tra due curve a 45° da usare
curve a 45° un tratto di solo in caso di
tubazione lunga due mancanza di spazio ed
volte la lunghezza è più rumorosa
nominale la colonna
Collegamenti
Minimo 1% massimo 5%
Alcune Foto
Ispezioni

Dove
cambiamento di direzione superiore a 45°
base di colonna
ogni 15 m per tubi maggiori DN 100
al termine della rete interna di scarico
SUPPORTI DI SOSTEGNO
POSA DEI TUBI NEL TERRENO
pendenza uguale a quella prevista per i tubi e con fondo piano, privo di
irregolarità.

- larghezza dello scavo: – 40 cm più il diametro del tubo.


- profondità dello scavo: – 80 cm quando i tubi passano sotto strade;
– 50 cm quando i tubi non passano sotto strade;
Dimensionamento
Per la realizzazione delle reti di scarico, devono essere utilizzati tubi in grado di
resistere:
– alle sollecitazioni termiche e meccaniche previste;
– alla possibile azione corrosiva dei liquami chimicamente aggressivi e dei gas che
possono svilupparsi in rete;
– alla possibile azione corrosiva del terreno in cui possono essere posti i tubi.

GRES

polietilene ad alta densità (Pead) Polipropilene (PP) Cloruro di Polivinile (PVC)


Portate Nominali (DU)
Portate Progetto (Qww)

Dove

K = fattore di contemporaneità

 DU= somma unità di scarico


Dimensionamento Diramazioni di Scarico
Dimensionamento Colonne Ventilazione Primaria
Dimensionamento Collettori Scarico
Acque meteoriche
Acque meteoriche: acque di pioggia direttamente incidenti sulle superfici prese in
considerazione ed anche quelle della stessa origine che, provenendo da zone
circostanti, possono interessare la medesima superficie per scorrimento superficiale
Riutilizzo Acque Piovane

http://italian.wunderground.com/weatherstation/abou
t.asp

Filtro Pluviale
Portata acque Piovana
In condizioni stazionarie, la portata di
acque meteoriche da far defluire da una
copertura
deve essere calcolata mediante la formula
:

Q = r · A · C ·Cr
dove:

Q è la portata d’acqua (l/s);

r è l’intensità di precipitazione (l/(s ⋅ m2);


(Annuario statistico meteorologico dell’
Istat)

A è l’area effettiva della copertura (m2 );

C è il coefficiente di scorrimento (preso =


1,0 salvo quando diversamente)

Cr è il coefficiente di rischio
Cr coefficiente di rischio
Situazione Cr
Cornicioni di Gronda 1,0
Cornicioni di gronda posti in zone dove la tracimazione di acqua causerebbe disagi particolari
(zone di forte passaggio di persone)
1,5
Canali di gronda interni dove, in occasione di pioggie di intensità superiori a quelle di progetto,
si avrebbero infiltrazione all’interno dell’edificio
2,0
Canali di gronda interni di edifici a particolare destinazione (ospedali, impianti di
telecomunicazione, musei, depositi, depositi di sostanze particolari…,
3,0

Area effettiva della copertura, A


A = LR · BR
dove:
LR = lunghezza della copertura
da drenare, (m);
BR =larghezza della copertura
dal canale di gronda al colmo
(m).
Smaltimento con rete fognaria.
Le fognature di tipo statico convogliano i liquami a un corso d’acqua superficiale.

I liquami devono essere parzialmente depurati passando dalle fosse settiche


PLUVIALI
La portata massima di progetto di un pluviale verticale con sezione circolare non deve
essere maggiore della capacità riportata nel prospetto seguente
Fognature di tipo statico

Le acque dei wc scaricano nella
fossa settica, posizionata in
corrispondenza degli stessi;
• le acque saponose, provenienti
dagli altri sanitari, passano
attraverso un pozzetto di
decantazione,
• quelle provenienti dalla cucina
passano attraverso un pozzetto
degrassatore.

La valvola di non ritorno ha la


funzione di evitare inversioni di
flusso dalla fogna ai piani bassi
dell’edificio con conseguente
fuoriuscita di liquami dagli scarichi
dei sanitari che si trovano ad una
quota inferiore a quella di ristagno
delle acque.
Le fognature di tipo dinamico
convogliano tutti gli scarichi al
depuratore.

• non sono previste fosse


settiche;
• la rete di raccolta delle
acque luride si dovrà
allacciare direttamente alla
rete fognariaconvogliata al
depuratore
• la rete acque piovane si
allaccerà alla rete fognaria
per le acque piovane
convogliata direttamente ai
corsi d’acqua. .

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