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28 marzo 2022 - 13:42 > Versione online

Le poesie di un chimico, Andrea Tontini,


docente Uniurb scomparso 10 anni fa

Notizie da Urbino, Fermignano e il Montefeltro / Testata dell'Istituto per la Formazione al


Giornalismo
di DAVIDE FANTOZZI
URBINO – Per i suoi colleghi e amici era “un ponte da proteggere tra scienza e
umanesimo”. L’eredità di un pensiero e della persona, lo studioso, che lo esprimeva,
resta nei tanti occhi commossi che hanno riempito l’Aula Magna dell'Università di
Urbino per il ricordo di Andrea Tontini. A 10 anni dalla scomparsa del chimico di fama
internazionale e docente dell'UniUrb è stato presentato il libro Tra gli inorganici e il
muro. All’interno, una raccolta delle poesie scritte da Tontini. Il rettore Giorgio
Calcagnini, pur “non avendolo mai conosciuto di persona”, ricorda ancora “il giorno
della sua morte. Il desiderio di trovare una spiegazione a una decisione, quella di
togliersi la vita, che non si può spiegare”. La cosa migliore per chi ha conosciuto Tontini,
afferma Calcagnini, è “ricordarlo per la persona che era, per quello che ha fatto e per ciò
che ha scritto”.

Il rettore dell'UniUrb , Giorgio Calcagnini, durante il suo intervento


Anche il direttore del Dipartimento di scienze biomolecolari,

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Marco Rocchi
, riconosce l’importanza del ricordo. Qualcosa che “è doloroso, ma anche piacevole”,
ammette. In particolare nei confronti di una persona “attenta e curiosa”, verso cui “non
abbiamo il dubbio di parlarne bene solo perché non c’è più”. Rocchi parla con voce
decisa, scandendo bene le parole, ma abbassa leggermente il tono di voce quando al
ricordo di Tontini si affianca quello di
Marco Pivato
, figlio dell’ex rettore
Stefano Pivato
e giornalista,
scomparso pochi giorni fa
. “Avevano uno sguardo comprensivo sul mondo, non a compartimenti stagni. Se si
fossero conosciuti si sarebbero piaciuti”, asserisce.

Il professor Marco Rocchi condivide il suo ricordo di Tontini


Salvatore Ritrovato, professore di Scienze umanistiche e curatore del libro Tra gli
inorganici e il muro, parla del valore nell’apertura alla multi e interdisciplinarietà, il
“messaggio che ci lascia Andrea e di cui oggi avremmo tutti bisogno.” La capacità di
Tontini di essere un tramite tra due poli, e il rimpianto per averlo perso troppo presto. “Se
negli ultimi 10 anni lo avessimo avuto con noi – dice Ritrovato – avrebbe fatto da ponte
tra mondo scientifico e umanistico. E i ponti vanno protetti bene”.
Sono poi intervenuti conoscenti e amici, con i loro
ricordi. Il professor Andrea Duranti ricorda di come
Tontini a biliardo amasse “studiare le traiettorie delle
palle con l’aiuto della fisica”. Per il collega Vincenzo
Fano “c’è la sensazione che manchi qualcosa, e
dobbiamo imparare ad accettare questa assenza”. Per
l’amico Gabriele Amadori “la sua morte è una spina
nel cuore”. La commemorazione è proseguita alle
13.30, con la messa in suffragio di Tontini celebrata nella Chiesa di San Domenico.

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