IL BUDDHISMO
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Come una fiamma che si spegne lentam~nte
La riflessione sull'esistenza e sul dolore della vita ha avuto in India un'ulteriore ri-
sposta nel pensiero buddhista, una filosofia a sfondo mistico in cui l'intelletto è visto come
mezzo per aprire la strada all'esperienza del superamento degli opposti e delle distinzioni al
fine di attingere la realtà indivisa e indifferenziata. A differenza dell'ihduismo, il buddhismo
risale a un unico fondatore, il principe Siddharta Gautama, che visse in India nella secon-
da metà del VI secolo a.e., contemporaneo di Confucio e Lao-tzu in Cina, di Zarathustra in
Persia, di Pitagora ed Eraclito in Grecia.
La dottrina del Buddha ha carattere ·essenzialmente psicologico, in quanto essa non si
cura di conoscere la natura dell'universo o del divino, ma vuole unicamente salvare l'uomo
dalla sofferenza. Il buddhismo, dunque, è una speciale "psicoterapia", che usa i tradizionali
concetti dell'induismo ·(maya, karman, nirvana... ) in chiave pratica. Questo aspetto è chia-
ramente espresso nel seguente frammento, che mette in rilievo l'avversione del buddhismo
per ogni forma di ritualismo esteriore e di dogmatismo:
Ascoltami, brahmino: io non preparo legna
per fuochi sugli altari.
Soltanto interiormente brucia il fuoco eh' io accendo, .
come il mio fuoco brucia, sempre teso e ardente.
Come un Arahant [il buddhista che ha raggiunto la perfezione], io vivo una vita santa.
[... ] Il cuore fa da altare,
e su di esso, il fuoco è l'uomo stesso, vinto.
Samyutta Nikaya, in A C. Bouquet, Breve storia delle religioni,
trad. it. di M. Cenerini. Mondadori, Milano 1986, p. 216
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to. Si deve, altresl, osservar e che per il buddhismo questo sciogliersi del sé individuale nel
Sé cosmico non equivale al nulla: infatti tale condizione è espressi one di felicità e di vita più
piena.
Less ico
Nirvana
Letteralmente questo termine significa "estinzione" e indica estertsione esso rappresenta anche l'annullamento dell'io in-
l'estinzione dei desideri, degli interessi e delle immagini della dividuale nell'Assoluto.
vita empirica, come si estingue la fiamma con un soffio. Per
PERSAPERNEDIPIÙ ~ - - - - - - - - - - - -- - - - - .
Il Buddha storico
secondo la tradizione ìl buddhismo prende l'awio proprio dal- dossando le vesti dell'asceta itinerante. vive sette anni di du-
l'esperienza del Buddha storico, il principe Siddharta Gauta- rissima rinuncia in cui, si racconta, mangia unicamente un
ma. La sua vita, awolta di leggenda e tradizioni, è in genere chicco di riso al giorno. Ma la sua inquietudine non trova ri-
suddivisa in quattro periodi: la nascita e l'infanzia; il cammino sposta finché un giorno, sotto l'albero del fico, raccoltosi in
verso l'illuminazione; gli anni della predicazione; la fine della meditazione, raggiunge l'illuminazione e la convinzione che la
vita terrena e il nirvana. Il principe Siddharta nasce in una re- giusta via da seguire sia quella "di mezzo", intermedia allo
gione himalayana al nord dell'India intorno al 563 a.e. Nobile, sfrenato abbandono al piacere e all'esasperata rinuncia alla
riceve un'educazione adeguata al suo rango e passa la sua vita. Comincia allora il suo percorso di insegnamento. A Bena-
giovinezza nel lusso e negli agi della vita di corte. Ma, lenta• res dove si reca in seguito al "risveglio" (Buddha vuol dire "il ri-
mente, in lui si Insinua il dubbio e la consapevolezza della va- svegliato", da buddhi che significa "intelligenza", "illuminazio-
cuità della vita condotta; dubbio che si rafforza nell'incontro ne", "luce riflessa" della conoscenza propria dell'Assoluto),
con l'umarnt.à povera e sofferente che ha occasione di cono- predica la sua dottrina che si compone d1 quattro "nobili ve-
scere fuori dal suo palazzo. Decide allora di abbandonare tut- rità", in cui sono contenuti la diagnosi e 11 rimedio al male e al
to per Intraprendere un cammino di ricerca e purificazione in- dolore dell'umanità.
npensiero cinese, essendo portato a usare sempre immag ini èon~e te, esprime il prin_cip~
Lo yin e lo yang J
(o
del movimento ciclico attraverso due p«:>l~tà oppos ~,. eh~ definiscono
~-tta la reajtà _sia
fisica che spirituale: yin e yang. In origlne, 1 due terrmru indicavano le parti
m o_mt>_ra (yin)
e al sole (yang) di una montagna. I due termini sono correlati, in quanto
l'uno nchiama per
forza l'altro: opposti, ma coessenziali.
C'è una frase nel Libro delle Mutaz ioni che chiarisce in modo defuùtivo
il seneo del Tuo,
come unità degli opposti, essa dice: «Quello che fa comparire una volta l'oscur
ta il chiaro, è il Senso (il Tuo]» (I King, a cura di R. Wtlhelm, As~?labio, Roma o ed una vol- 1
1_970, p. 566).
Il Tuo ovvero il "senso", è dunque unità degli opposti correlativi: oscuro
e lwrunoso, ma an-
che f e ~ e e maschile. Per quanto riguarda quest'ultima correlazione,
il taoismo usa i
due termini sopra citati:
_: yin: il princi pio mater no, buio, passivo; che è anche la mente femmin
ile, intuitiva e
complessa, simboleggiata dalla terra (che sta sotto ed è ricettiva)
-yang : il princi pio patern o, forte e rigido; il potere creativo, ma
anche l'intelletto ra-
• zionale , lucido, simboleggiato dal cielo (che sta sopra ed è movimento).
Un antico simbolo cinese, il "diagramma della realtà ultima", che riprodu
ciamo qui sotto,
mostra bene il carattere di perenne alternarsi delle forze principali della natura
, yin e yang.
In esso lo yang ritorna ciclicamente alle sue origini, lo yin raggiunge
il suo massimo e lascia
il posto allo yang, e cosl per sempre.
Les sico
Yin e yang
In origine i due termini indicavano le parti in ombra (yin) e al gramma della realtà ultima si mostra visibilmente l'alternarsi di
sole (yang) di una montagna. Poi sono passati a significare. queste due forze. Il Tao è. in definitiva. il "senso" delle cose,
presso i maestri del taoismo. le due polarità. opposte e corre- che consiste appunto nell'unità degli opposti: yin ~I buio. il ma-
lative, della realtà. Tutto è costituito da yin e yang. Nel dia- terno. 11 passivo) e yang (il chiaro, 11 paterno, il creativo).
, Les sico
Medicina preve ntiva taoist a
::iecondo l'antica medicina cinese. la malattia s1cura roalmen smo e l'ambiente. Particolare interesse assume la dieta equi
te soltanto attraverso la prevenzione La prevenzione s1basa librata e una vita conc1ott.a ton regolanta secondo le leggi del
51111a conm,renz" rtello 51ato d1 salutr 1'ob11>tt1vo dC'lla medi la natura. 1ntcres5ante l'affinità tra questa 1mposta11one e
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Lessico
Tao
Parola indefinibile del vocabolario cinese. Essa è certamente la altresi, la "via" cosmica, che l'uomo deve riconoscere in modo
Più misteriosa e densa di significato che la lingua cinese abbia intuitivo e mistico, rifiutando la ragione analitica. Esso è stato
Prodotto. Originariamente con Tao si intendeva la "via" o l'or- anche paragonato. da quest'ultimo punto di•vista, al /6gos dei
dine della natura e dell'universo. Il filosofo Lao-tzu ne estese il Greci, che rivela un analogo significato di "raccogliere·, "lega-
significato. intendendo con Tao l'unione di tutte le cose del- re" e "dare unità" alle varie idee o parole in un discorso dota-
l'universo. Esso è, dunque, il nome che allude alla realtà ulti- to di senso. Nel /6gos, però, manca l'aurea di mistero e di in-
ma, l'essenza indicibile dell'universo. In questo senso può ri- conoscibilità che è, invece, tipica, del Tao.
tenersi l'equivalente del termine induista Brét1aman. Il Tao è,
Questa concezione dell'universo viene spesso messa in correlazione dai critici con talune
affermazioni presenti nei frammenti di un filosofo occidentale del VI secolo a.e., Eraclito di
Efeso ( di cui ci occuperemo nell'Unità successiva). In effetti la convergenza tra le due visioni
del mondo appare sorprendente. Noi qui ci limitiamo a sottolineare due analogie sigrufica-
tive:
a) l'affermazione che "tutto scorre" nell'universo: Eraclito diceva che non ci si può ba-
gnare due volte ne llo stesso fiume;
b) l'interpretazione del movimento come alternarsi ciclico di opposti: «La strada all'in
su e quella all'ingiù è una sola e la medesima», diceva Eraclito; e Lao-tzu analogamente os-
servava: «Il difficile e il facile si completano a vicenda».
Si de~e altresl osservare che nel taoismo è assente ogni riferimento morale, tanto caro ai
confuciani. Domina invece una visione metafisica dell'universo, concepito come un pe-
r~nne fluire, al cui interno tutto si compie e ricomincia da capo. Questa coneezione, tuttavia,
riveste un significato anche sul piano morale in quanto l'uomo, nei momenti di dolore e,di po-
vertà, ha potuto dare senso alla sua sofferenza proprio in considerazione del fatto che essa
non è perenne e che , comunque, il successo è destinato a finire e a tramutarsi nel suo oppo-
s~. Da qui il senso deWequJllbrio e della giust:a misura che caratterizza tutto il pensiero
cmese. Come dice Lao-tzu: «Il Santo rifugge ctd.'ll'eccesso, dallo sperpero, dallo sfarzo», per-
ché sa che cqloro che più accumulano ricchezze e beni tanto più saranno poveri.