sa Giuseppina Di Maio
Laureata in terapia della neuro
e psicomotricità dell’età
evolutiva presso la Seconda Università
degli Studi di Napoli
Si tratta di un periodo di vita unico ed irripetibile, in cui il bambino si delinea nei suoi
principali tratti di personalità.
Dal momento della nascita, il bambino è predisposto ad imparare e a rispondere nel
modo più adeguato agli stimoli interni ed esterni. Il processo attraverso il quale il
bambino si sviluppa in relazione all'ambiente si chiama adattamento.
E' possibile descrivere lo sviluppo naturale del bambino prendendo in
considerazione le principali aree di sviluppo: la crescita fisica, lo sviluppo cognitivo,
quello affettivo ed infine l 'area sociale.
LO SVILUPPO MOTORIO
A livello cognitivo, in questa fase del ciclo vitale abbiamo il maggior sviluppo della
nostra vita. Il bambino, come notano spesso genitori e parenti, "ogni giorno impara
qualcosa di nuovo", la sua mente è flessibile e ricettiva, Il suo pensiero si modifica
rapidamente, tanto che riesce a risolvere problemi sempre più difficili.
LO SVILUPPO AFFETTIVO
Il mondo sociale del bambino costituisce una delle aree più importanti nella sua vita.
La famiglia rappresenta il primo ambito sociale di cui il bambino è parte.
Raggiungendo una maggiore maturità relazionale diventano significativi anche i
coetanei, la scuola, il contesto sportivo...
I coetanei rappresentano un elemento di confronto costante attraverso cui il
bambino può misurare sé stesso e la sua crescita. Il fenomeno dell'identificazione
porta il bambino a pensare, sentire ed agire come se le caratteristiche dell’altro
fossero le proprie. La posizione che si assume all’interno del gruppo influisce
sull’autostima e sull’auto-efficacia
Quando il bambino presenta delle difficoltà o dei deficit in una o più aree dello
sviluppo, (sia se è segnalato dalla scuola sia se sono i genitori a notare qualcosa) i
genitori sono indirizzati dal pediatra che deciderà se è il caso o meno di far fare una
visita specialistica al bambino. Se il pediatra acconsente manda la famiglia presso il
reparto di Neuropsichiatria Infantile della zona.
COME INTERVENIRE
INTERVENTO PSICOMOTORIO
Si basa appunto sulla considerazione della persona in modo «globale», cioè come
integrazione fra motricità (volontaria e involontaria) e attività psichica (affettiva e
cognitiva).
La psicomotricità propone quindi un APPROCCIO GLOBALE basato sul presupposto
che il bambino sia un’unità di mente e corpo, e che la crescita armonica avvenga
solo
tramite l’integrazione e l’armonizzazione delle diverse competenze.
La motricità,l'affettività, la sensorialità, lo sviluppo intellettivo, tutte queste cose si
uniscono a formare il bambino tutto intero, quel bambino a cui l'attività
psicomotoria si rivolge.
L'espressività psicomotoria di ogni bambino, somma di tutte le sue possibili
espressioni, è unica e originale, come unico e originale dovrà essere il percorso di
intervento per ognuno.
E' da questa modalità di porsi del bambino (l'espressività psicomotoria, appunto)
che parte lo psicomotricista per favorire uno sviluppo più armonico del bambino
stesso e una sua evoluzione.
LO SPAZIO TERAPEUTICO
Luogo in cui inizia l’incontro tra l’adulto ed il bambino, in cui togliere le scarpe,
ricordare alcune regole del gioco, guardarsi negli occhi, prendere i primi accordi,
salutarsi alla conclusione.
Panchetta o divano posizionato in entrata
LO SPAZIO SENSOMOTORIO
È il luogo dove il bambino può sperimentare con pienezza le potenzialità del proprio
corpo e della propria persona, attraverso un ambiente appositamente strutturato su
diversi piani, orizzontali, verticali, obliqui, duri, morbidi, elastici, resistenti.
Piani sui quali arrampicarsi, nei quali entrare, dai quali farsi avvolgere, partendo dal
presupposto che i bambini non solo conoscono lo spazio e gli oggetti attraverso
l'azione diretta, ma anche potenziano attraverso l'azione le proprie abilità di
equilibrio, regolazione e coordinazione, rinforzando così la propria sicurezza ed
acquisendo maggiore fiducia nelle proprie abilità motorie ed espressive. I materiali
adoperati sono:
materassi, cuscini, coperte e stoffe, cubi ed altre forme grandi di gomma piuma,
oggetti sui quali sperimentare l’equilibrio e il disequilibrio, oggetti dentro i quali
rifugiarsi e ritrovare i propri confini, corde, palle (grandi e piccole), tunnel, cerchi di
plastica e un grande specchio alla parete.
LO SPAZIO SIMBOLICO
BIBLIOGRAFIA