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CLOROFITE/CHAROFITE (alghe
ALGHE verdi unicellulari/pluricellulari)
GIMNOSPERME
PTERIDOFITE SPERMATOFITE
ANGIOSPERME
CICLO APLODIPLOBIONTE
Sporofito (diploide)
mitosi meiosi
Zigote (diploide) Spore (aploide)
fecondazione
Gameti mitosi
PTERIDOFITE
CLASSI: felci, equiseto, licopodio (12.000 specie)
• Questa divisione presenta tessuti sviluppati: radici, fusti, foglie e tessuto
vascolare (motivo per cui sono dette crittogame vascolari)
• Le piante appartenenti a queste classi non presentano i semi
CICLO VITALE:
Lo sporofito (quello che si vede della pianta) presenta sotto la foglia gli sporangi,
ossia zone deputate alla formazione delle spore -> per meiosi si formano le spore ->
per mitosi si forma organismo aploide, ossia il gametofito -> differenziazione dei
gameti, ossia in zone specifiche, chiamate anteridio e archegonio, si formano i gameti
femminili e maschili -> fecondazione mediata sia dall’acqua che dal vento -> si forma
lo zigote -> lo zigote diventa per mitosi un organismo adulto, ossia la pianta che noi
vediamo (lo sporofito) -> ormai il gametofito è degradato, ossia va incontro ad
apoptosi
N.B. I gameti femminile e maschile (può considerarsi ermafrodite) sono prodotti dalla
stessa pianta ma la fecondazione è incrociata poiché vanno a fecondare gameti di
altre piante così da favorire il mescolamento genetico
SPERMATOFITE: GIMNOSPERME ANGIOSPERME
• Le spermatofite hanno introdotto il seme
• Il seme è una struttura che interviene dopo la formazione dell’embrione ->
solitamente viene avviato verso la formazione dell’individuo adulto attraverso la
mitosi -> in questo caso l’embrione viene bloccato nella forma di seme (novità
positiva evolutiva) -> il ruolo del seme è quello di proteggere l’embrione e ne
rallenta lo sviluppo facendolo sviluppare solo quando le condizioni ambientali
sono favorevoli -> propagazione della specie essendo di piccole dimensioni
può spargersi propagare in molti territori dopo la fecondazione (quindi può
svilupparsi in una zona diversa da quella in cui è stato concepito)
COME FA A NON FAR SVILUPPARE L’EMBRIONE?
- C’è un periodo di quiescenza che va dalla formazione del seme alla germinazione
dell’embrione
- La strategia è quella di essere fortemente disidratato e così che gli enzimi rallentino
lo sviluppo del seme (l’acqua sarà necessaria per lo sviluppo dell’embrione)
GIMNOSPERME
• Le gimnosperme sono solo migliaia di specie
• La parola deriva dal greco e significa seme nudo ossia non protetto dal frutto
-> il seme è esposto all’esterno -> sono tutte piante che si chiamano conifere
ossia dotate di coni dove sono presenti i semi (sono ermafroditi ma non avviene
l’autoimpollinazione per favorire la variabilità genetica) (es. pini e abeti)
ANGIOSPERME
• Le angiosperme sono circa 290 mila specie
• Le angiosperme sono piante spermatofite, quindi, hanno il seme ma hanno
anche due altre strutture ossia hanno fiori e frutti (nel fiore alloggia il
gametofito ossia dove si producono i gameti -> il frutto protegge il seme e
contribuisce alla sua propagazione)
IL FIORE:
• il gametofito è presente nel fiore (insieme ai gametangi)
• (corolla insieme di petali) i petali hanno funzione vessillare (di attrazione) ricchi
di cloroplasti -> inoltre attirano gli insetti attraverso una zona centrale
zuccherina -> essa viene prodotta dal calice che oltre a sostenere attraverso i
sepali che attuano la fotosintesi producono zucchero
• la struttura maschile si chiama stame: filamento + antera dove si trova
gametofito maschile, granulo pollinico; la struttura femminile si chiama carpello:
ovario (dove si trova il gametofito femminile, chiamato sacco ovarico) + stilo +
stigma
• I fiori possono essere: ermafroditi se possiedi sia gli stami che i carpelli;
unisessuato se presenta solo lo stame e non il carpello e viceversa
Pianta MONOICA -> se presenta sia i fiori maschili che femminili; sia presenta fiori
unisessuati che ermafroditi; si dice poligama se presenta sia fiori ermafroditi
Pianta DIOICHE -> se presenta o fiori maschili o fiori femminili in tutta la pianta
INFIORESCENZA -> Pianta hanno più fiori sullo stesso peduncolo -> le piante
prendono il nome di umbellifere (ad esempio anche la margherita -> piante composite
ossia un fiore costituito da più fiori)
ESEMPIO: Lo zafferano ha un fiore bisessuato che presenta stami e carpelli -> si
mangiano infatti solo stami e carpelli e non il fiore -> la crocina è la sostanza che dà il
colore rosso allo zafferano
CICLO SESSUATO:
Nei gametofiti si producono i gameti che attraverso l’impollinazione va a contatto con
quello femminili e avviene la fecondazione -> si forma lo zigote che diventa embrione
il quale non si sviluppa ma viene circondato dal seme (il seme si sviluppa dall’ovulo)
che lo protegge mentre l’ovario si trasforma in frutto -> quando le condizioni sono
favorevoli il seme mette le radici e inizia a germogliare -> si sviluppa nuovamente lo
sporofito che per meiosi genererà le spore che a loro volta daranno i gametofiti (inizia
così nuovamente il ciclo)
IMPOLLINAZIONE NELLE ANGIOSPERME: (attraverso)
1. Entomogama, impollinazione mediata dagli insetti
2. Anemogama, impollinazione mediata dal vento
3. Ornitogama, impollinazione mediata dagli uccelli
Co-evoluzione: le piante e gli insetti si sono evoluti contemporaneamente modificando
le proprie strutture così da dipendere l’una dall’altro (gli insetti hanno modificato
l’apparato boccale per prendere il nettare mentre le piante hanno sviluppato colore
per attrarre gli insetti) -> corrispondenza univoca un insetto per una pianta (o insetto
che impollina più)
Specificità insetto-pianta -> Darwin notò l’esistenza di un fiore particolare
(l’orchidea di Darwin) poiché aveva la parte che conteneva il polline in tubo molto
lungo e quindi aveva previsto l’esistenza di un insetto con un becco molto lungo
ESEMPIO: Stapelia ha un fiore che odora di carne di putrefazione poiché gli insetti
sono necrofagi e ne sono attratti (i fiori sono profumati esclusivamente per attrarre gli
insetti)
IMPOLLINAZIONE
L’insetto impollinatore oltre ad essere attratto dal colore profumo nettare è attratto
anche da segnali elettrici (attrazione elettrostatica) -> gli insetti attraverso il volo e il
movimento delle ali acquisiscono una carica positiva e sono così attratti chimicamente
dal fiore che presenta una debole carica negativa -> il fiore dopo il contatto con
l’insetto scarica il suo potenziale e ciò rappresenta un segnale che avverte gli altri
insetti che il fiore è stato già impollinato recentemente (visitato recentemente) ->
l’insetto va sul fiore per il nettare ma allo stesso modo per il fiore “la visita”
dell’insetto è fondamentale
• I pollini viaggiano con il vento e non attraverso gli insetti e si è certi di ciò
poiché sono quei pollini che causano le allergie (piante anemogame) -> le
piante rilasciano il polline che va su un’altra pianta trasportato dal vento
• Il polline molto penetra nel naso e dà una risposta immunitaria, ossia le
proteine presenti all’esterno nel polline (strategia di vita per il polline) possono
costituire l’antigene per cui noi costituiamo gli anticorpi -> quando avviene il
riconoscimento dell’anticorpo verso quell’antigene è stimolata una risposta
infiammatoria che tende a respingere l’antigene
• L’ambrosia è una pianta che causa molti problemi di allergie; chi soffre di
questa allergia nei maggiori picchi non dovrebbe uscire di casa -> il polline di
ambrosia oltre a contenere gli antigeni proteici che danno la risposta
anticorpale (ossia produrre proteine che inducono la produzione di anticorpi)
produce anche dei terpeni che stimolano una risposta infiammatoria nel TRPA1
(sensore che induce la risposta infiammatoria nelle vie aeree)
• Contro le allergie si danno gli antistaminici (cortisone) che bloccano i sintomi,
ossia la liberazione di istamina, ma non bloccano lo scatenamento del sintomo
IMPOLLINAZIONE
• Il granulo pollinico, ossia il gametofito maschile, rilasciato dall’insetto e giunto
sul fiore, deve raggiungere l’ovario, il gametofito femminile (deve entrare dallo
stigma); sullo stigma c’è una struttura di riconoscimento che riconosce l’esatto
granulo pollineo che deve raggiungere l’ovario, ossia il granulo pollineo una
volta rilasciato dall’insetto procede verso il gametofito femminile solo se c’è
complementarità (se non ci fosse complementarietà non avverrebbe
l’impollinazione) -> la parte femminile del fiore deve corrispondere a quella
maschile -> quando deve avvenire il riconoscimento il granulo pollineo sviluppa
il tubetto pollinico, una struttura tubolare che attraversa lo stilo e raggiunge il
sacco embrionale posto nell’ovario
• Per ogni sacco embrionale sono necessari due gameti maschili poiché deve
avvenire la doppia fecondazione: attraverso il tubetto pollinico arrivano due
gameti maschili; uno va a fecondare un gamete femminile che feconda e da
origine allo zigote; l’altro gamete va a fecondare una cellula che si trova nel
sacco embrionale e che si chiama cellula a due nuclei -> quando viene
fecondata si forma una cellula triploide, una cellula più attiva che produce più
nutrimenti
• La prima fecondazione genera lo zigote che diventerà embrione mentre la
seconda fecondazione genera una cellula triploide che andrà a costituire il
tessuto nutritivo del seme, ossia l’endosperma
• Con la doppia fecondazione la cellula uovo diventa zigote e poi embrione ->
l’ovulo nel sacco embrionale diventa seme mentre l’ovario, ossia la struttura che
conteneva l’ovulo diventa frutto -> in molti casi l’ovario contiene solo un ovulo
ossia quel frutto avrà un solo seme se l’ovario avrà più ovuli il frutto avrà più
semi
N.B. servono due gameti per ogni seme -> se ci saranno 3 ovuli saranno necessari 6
gameti
• La zona ricca di nutrimenti del seme prende il nome di cotiledone
Ci sono semi con:
1. Grande abbondanza di grassi e proteine (protoplasti o leucoplasti)
2. Grande abbondanza di amido (amiloplasti)
3. Grande abbondanza di proteine e amido
Questi nutrimenti non servono a nutrire l’embrione che è in uno stato di quiescenza
-> il seme è circondato da una cuticola che non permette il passaggio di gas (ha
rallentato il suo metabolismo) -> il seme però non ha bisogno di ossigeno poiché
riesce a sopravvivere attraverso la fermentazione -> questi nutrimenti sono necessari
durante la germinazione poiché avvengono moltissime mitosi -> trae nutrimento dai
cotiledoni del seme (la doppia fecondazione è servita a fornire una grande quantità di
nutrimenti tali da poter consentire la germinazione del seme successiva)
GERMINAZIONE DEL SEME
Condizioni favorevoli e necessarie per la germinazione:
- Acqua -> necessaria per reidratare gli enzimi così da attivarli e poiché la pianta deve
diventare un organismo autotrofo e deve assicurarsi di avere l’acqua per fare la
fotosintesi
- Ossigeno -> poiché nelle prime fasi di vita la pianta farà la respirazione cellulare per
consumare i nutrimenti e non la fotosintesi non essendo ancora in grado di farla
- Temperatura -> devono esserci temperature ottimale per lo sviluppo della pianta che
è anche quella necessaria per la germinazione
- Luce -> la pianta non germina in assenza di luce; c’è infatti il fitocromo, struttura che
osserva e segnala la presenza o meno di luce e stimola la germinazione (le prime fasi
non hanno bisogno di luce) -> quindi germina solo in prospettiva del fatto che è
presente la luce nel luogo in cui sta germinando così che poi potrà attuare la
fotosintesi
• Questi fattori stimolano la produzione di ormoni che poi inducono la
germinazione: QUINDI -> vengono idratati gli enzimi, vengono attivati le
amilasi, lipasi, si inizia a consumare l’endosperma -> utilizza queste riserve per
fare la radice -> grazie agli ormoni si rompe l’involucro seminale e la pianta
inizia a crescere
NELLE ANGIOSPERME:
• Monocotiledoni (piante con un solo cotiledone) ad esempio il mais o il riso;
• Dicotiledoni (piante con più cotiledoni) ad esempio il fagiolo o i legumi
(Esempio di pleiotropia)
Ci sono differenze fenotipiche tra le due specie: i monocotiledoni presentano vasi/
nervature parallele mentre nelle dicotiledoni sono ramificate -> anche il fusto è
diverso come anche le radici che sono ramificate nelle dicotiledoni mentre sono tutte
uguali nelle monocotiledoni (non c’è una radice principale) -> anche i fiori nelle
dicotiledoni sono a multipli di 5 mentre sono a multipli di 3 nei monocotiledoni