Modulo 3
“Didattica e stili di apprendimento per la crescita
educativa, culturale e sociale degli studenti”
Corsista
Irene Silani
INDICE
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1. Ogni individuo apprende in maniera diversa e personale 1
3. Considerazioni personali 4
BIBLIOGRAFIA
Oggi, si discute molto riguardo il concetto di stile di apprendimento, poiché contrasta con
metodologie che mettono in risalto alcuni aspetti relativi alla personalità degli alunni, come le
interazioni sociali, le competenze emotive e gli atteggiamenti. Altre critiche relative a tale concetto
riguardano, soprattutto, la scarsa efficacia dello stile di apprendimento nella pratica didattica.
Ultimamente, le problematiche relative all’insegnamento sono state tantissime comportando,
perciò, una minore attenzione sulle competenze, sulla buona volontà e sulle buone prassi di ogni
singolo insegnante. Per questo motivo, si richiede una didattica che consenta di moltiplicare i
risultati ottenuti dall’allievo, anziché ottenere una semplice somma dei risultati conseguiti di ogni
docente e ogni discente. Per ottenere questo tipo di insegnamento, si richiede una conoscenza dei
propri allievi, in particolar modo delle loro vie sensoriali preferenziali (acustiche, visive,
cinestetiche, etc), delle modalità di elaborazione delle informazioni (analitiche-sequenziali,
sintetiche-globali, etc), dei loro linguaggi più efficienti ed utili all’apprendimento (verbale,
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corporeo-gestuale, verbale-corporeo, lettoscrittura, etc).
Purtroppo, la realtà scolastica attuale mette in luce l’alta percentuale di studenti che appaiono
passivi, manifestano scarsa partecipazione e attenzione durante le ore curriculari avvertendo un
senso di inadeguatezza e di esclusione rispetto gli insegnanti, i compagni e le discipline insegnate a
scuola. Questo comporta un forte insuccesso formativo e abbandono della scuola. Perciò, e
fondamentale rendere consapevoli gli studenti dei propri processi cognitivi e di apprendimento,
aiutandoli a far capire loro che le difficoltà incontrate durante lo studio sono dovute, probabilmente,
a metodi di studio non completamente adatti ai loro stili e alle loro esigenze.
Inoltre, per potenziare le eccellenze possedute da ogni singolo studente, e fondamentale
utilizzare la meta cognizione, intesa come un vero e proprio strumento più che come metodo. Avere
a disposizione tutti questi elementi consente di innalzare l’autostima degli allievi, rendendoli più
motivati ad apprendere e agli insegnanti permette di capire, attraverso l’insegnamento
personalizzato, la metodologia più adatta da applicare ad ogni singolo studente, in modo da renderlo
capace di risolvere autonomamente i problemi che quotidianamente gli si presentano.
Quindi, l’insegnamento personalizzato, permette di mettere in pratica un tipo di didattica che, a
lungo andare, risulta sempre più efficace e soprattutto gratificante per allievi e insegnanti.
Naturalmente, il singolo docente non può affrontare tale didattica in maniera isolata, ma deve
interagire con tutto il sistema scuola. Quando viene applicata la didattica personalizzata, la quale
presuppone un insegnamento individualizzato e fondamentale fare una programmazione specifica
per ciascun allievo. Per gli allievi più svantaggiati, perché o provenienti da realtà socio-culturali
medio-basse o con Disturbi Specifici dell’Apprendimento, l’utilizzo di tale metodologia risulta
essere funzionale. In particolare, gli allievi affetti da DSA (dislessia: l’allievo non riesce a
decodificare e capire il testo scritto, ma comprende perfettamente ciò che gli viene spiegato
oralmente; disortografia: disturbo della scrittura, per cui l’allievo non riesce a tradurre i fonemi in
grafemi corrispondenti, solitamente tale disturbo si presenta associato con un altro disturbo
dell’apprendimento; disgrafia: disturbo di natura motoria, che interessa la motricita fine dell’allievo
deputata alla stesura grafica dei grafemi interessati, solitamente la disgrafia si presenta associata con
altri disturbi specifici dell’apprendimento; discalculia: disturbo che provoca la mancata
comprensione di: concetti di base di particolari operazioni, comprensione di termini e/o segni
aritmetici, riconoscimento di simboli numerici, operazioni aritmetiche standard… come per gli altri
disturbi dell’apprendimento, la discalculia solitamente si presenta associata ad altri DSA) che non
hanno l’opportunità di essere seguiti da un insegnante di sostegno, risentono dell’efficacia
dell’insegnamento personalizzato, aumentando la propria autostima. Per gli alunni non affetti da
DSA e provenienti da una realtà socio-culturale più serena, la personalizzazione dell’insegnamento
si realizza attraverso azioni metodologiche mirate, la cui più conosciuta e la valutazione diagnostica
(il famoso test d’ingresso), fatta ad inizio anno scolastico da ciascun docente.
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Inoltre, per rendere l’insegnamento-apprendimento più stimolante e gratificante per tutti, gli
insegnanti possono adottare diverse metodologie d’azione e una didattica che tenga presente gli stili
cognitivi di ciascun alunno e che interagisca, attraverso specifiche strategie, con codesti stili. In
questo modo si ha una compartecipazione di allievi e insegnanti: i primi acquisiscono autostima e
potenziano l’apprendimento personale, i secondi hanno l’opportunità di confrontarsi
quotidianamente con differenti stili cognitivi; essendo cosi fortemente stimolati a perfezionare la
propria attività didattica, in modo che sia personalizzata, adatta e congeniale agli stili preferenziali
di ciascun allievo.
3. Considerazioni personali
Avendo avuto modo di osservare diversi docenti e di riflettere sui diversi stili di insegnamento
visti mettere in pratica da quest’ultimi, posso giungere adesso alla conclusione che non esiste uno
stile di insegnamento giusto o sbagliato, bensì uno stile di insegnamento idoneo al gruppo-classe di
riferimento; ogni insegnante dovrebbe saper adeguarsi al contesto classe in cui si ritrova a far
lezione pur rimanendo sempre credibile tra ciò che dice e ciò che fa.
Essere credibili significa essere coerenti; la credibilità, infatti, cosi come come l’autorità, non e
solo una qualità morale, ma e qualcosa che viene riconosciuta dagli altri: la credibilità si configura
come una “relazione” tra chi vuole essere credibile e colui che deve credere, e quindi colui che deve
riporre fiducia.
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Errore diffuso, da parte di alcuni docenti-colleghi, è quello di considerare gli alunni come
persone “immature”, incapaci di comprendere fino infondo meccanismi che regolano le relazioni
umane. In realtà, ho notato, che i ragazzi hanno un squisita capacita di percepire le sfumature, i
dettagli, i piccoli gesti degli adulti e smascherare le loro reali intenzioni quando queste non sono
sincere e chiare.
Inoltre, pilastri indispensabili per risultare credibili, dinnanzi agli occhi dei nostri allievi, sono la
conoscenza e la competenza, poiché insegnare non e semplicemente conoscere bene i contenuti, ma
saperli trasmettere in maniera efficace e, soprattutto, affascinante e stimolante. Il docente, quindi,
non solo deve avere la capacita di insegnare, ma anche la competenza comunicativa e
“drammaturgica”, che si specifica in due aspetti: il “dinamismo” e “l’immediatezza”. Il dinamismo
consiste nella partecipazione emotiva che l’insegnante dovrebbe investire nella sua
rappresentazione, la sua capacita di controllare e animare l’ambiente e il clima relazionale della
classe; l’immediatezza e la disponibilità ad “accorciare le distanze” con gli studenti.
A seguito di quanto detto, credo che risulti più credibile il docente che riesce a instaurare un
legame positivo con gli alunni e a diffondere un senso di benessere e serenità. E’ molto importante
“quella qualità della relazione interpersonale tra insegnante e allievo per cui il ragazzo e portato a
pensare
<<tu (insegnante) sei credibile non solo perché sei competente, sai
insegnare, sei appassionato a ciò che fai, c’è una simpatia o una
sintonia con te, ma tu sei credibile soprattutto perché mi guardi, mi
ascolti. Perché ti lasci interrogare dalla mia presenza>>”
Accanto alla “credibilità del ruolo”, cioè alla credibilità legata al fatto di assolvere un certo ruolo
secondo regole stabilite da un contesto istituzionale, e sempre in gioco, quindi, una “credibilità nel
ruolo”, cioè il modo in cui una persona, in questo caso l’insegnante, vive personalmente quel ruolo,
lo interpreta, imprimendovi la propria umanità e personalità, caratterizzandolo con il proprio fare.
Infine, per quanto riguarda lo stile di apprendimento, ho potuto notare che ogni alunno apprende
in maniera del tutto personale e diversa dagli altri. Questo non e legato ai diversi livelli di
intelligenza ed abilita, ma alla modalità di utilizzo di queste ultime; nell’apprendimento e, infatti,
importante che gli alunni adottino il loro stile, ma che facciano anche esperienza con stili differenti,
imparando, cosi, a riconoscere le caratteristiche del compito in cui e più opportuno uno stile
piuttosto che un altro.
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BIBLIOGRAFIA
Bibliografia critica:
-A., Touraine, “Gli insegnanti che ci fanno diventare adulti”, La Repubblica, 25 Gennaio
2012, p. 54.
-Fabbroni, F., Pinto Minerva, F., Manuale di pedagogia e didattica, Editore Laterza.
Dispense:
-Corso di 50 ore, in modalità webinair, “I bisogni educativi speciali (BES): inclusività e strumenti di
intervento” tenuto da Associazione Nazionale Orientatori (ASNOR – Ente accreditato dal Ministero
dell’Istruzione dell’Universita e della Ricerca per la formazione del personale della Scuola DM
05/07/2013 - Direttiva 90/2003).
-Corso di 4 ore, in modalità webinair, “Criteri e strumenti della valutazione glottodidattica” tenuto
dalla Docente Daria Coppola - Università di Pisa - (con la collaborazione di Andrea Zingoni).
-Corso di 5 ore, in modalità webinair, “I dispositivi europei per la trasparenza delle competenze e
delle qualificazioni”, tenuto dalla Docente Erica Lepri.
Siti Web:
-www.edscuola.it/archivio/handicap, contiene numerose informazioni aggiornate sulle
problematiche e l’attualità dell’handicap ed una raccolta normativa, cliccando su” norme.
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-www.superando.it, sito della F I S H, federazione Italiana per il Superamento dell’handicap.
-http://digilander.libero.it/rihas sito con moltissimo materiale didattico, gestito dalla Dr.ssa Angela
Carlino Bandinelli.