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INTRODUZIONE ALLA FISIOLOGIA GENERALE

Fasi dell’attività di ricerca:


• Osservazione
• Ipotesi
• Sperimentazione → si programma una serie di attività di laboratorio e si
ottengono dei risultati che devono essere confermati.
• Teoria

L’attività di ricerca si fa su dei modelli sperimentali:


• Colture cellulari: singole cellule vengono estratte da tessuti e vengono
coltivate, cioè vengono messe su piastra con mezzo di mantenimento in modo
che possano accrescersi, così sarà possibile farvi degli esperimenti;
A volte non bastano le colture, in quanto sono organismi troppo semplici e quindi
bisogna usare organismi più complessi.
• Organismi complessi: topi, rane, pesci, ecc., vengono definiti modelli animali.
Esempio: il calamaro è stato usato come modello animale per comprendere la
trasmissione dell’informazione nervosa. Nel mantello sono presenti delle
strutture del sistema nervoso che hanno appunto questo compito che si
chiamano assoni. Il vantaggio sta nel fatto che gli assoni del calamaro sono
molto grandi e quindi si prestavano bene alla strumentazione di quegli anni
(1940).
Anche il ratto viene usato come modello animale perché condivide molti aspetti
con l’essere umano e quindi è ottimo per lo studio di molte funzioni
dell’organismo.
Anche l’essere umano viene usato nella sperimentazione che in questo caso si chiama
sperimentazione clinica e può avvenire solo e soltanto mediante il consenso della
persona che dovrà sottoporsi al trattamento.

OMEOSTASI
È la capacità del nostro organismo di mantenere il proprio ambiente interno costante e
di preservare le sue funzioni. È importante affinché l’organismo possa funzionare, per
questo tutti i parametri devono rimanere costanti.
L’organismo possiede dei parametri che cerca di mantenere costanti:
• Temperatura (36.5-37° C): è un parametro critico per le reazioni biochimiche
che avvengono all’interno del nostro organismo;
• pH → 7.4;
• Quantità di H2O: quando perdiamo acqua, viene stimolata la sete o, viceversa,
quando ne assumiamo troppa, essa viene espulsa attraverso l’urina;
• Livello di zuccheri (glucosio);
• O2: quando svolgiamo attività fisica intensa, viene intensificata anche la
respirazione.
Questi parametri possono variare entro un certo range e l’organismo attiva dei
meccanismi di regolazione in grado di monitorare ed eventualmente correggere i
parametri che subiscono variazioni. L’organismo si rende conto del cambiamento
mediante dei sensori specifici per ogni parametro. Questi sensori monitorano
continuamente il loro parametro per accertarsi che esso resti nel range giusto.

SCHEMATIZZAZIONE DI UN SISTEMA DI REGOLAZIONE

1. X → è il parametro, quindi può essere la T, il pH, ecc;


2. Sensori (es. termo-sensore per la temperatura) → Inviano la misura del
parametro sottoforma di segnale elettrico al centro integrativo;
3. Centro integrativo → struttura in grado di confrontare l’informazione ricevuta
dal sensore con il valore di riferimento (valore al quale un certo parametro deve
mantenersi affinché l’organismo possa funzionare). Se i valori corrispondono la
loro differenza è 0, altrimenti si verifica un segnale di errore.
4. Organi effettori → quando il centro integrativo trova il segnale di errore, invia
l’informazione agli organi effettori, i quali attiveranno un’azione di correzione per
riportare il parametro al valore di riferimento. L’azione di correzione degli organi
effettori si chiama feedback → retrazione correttiva che può essere + o –
(l’azione è tale da opporsi alla causa che l’ha indotta);
Il feedback può essere:
Feedback negativo → sono la maggior parte dei feedback che intervengono nel
nostro organismo. Essi fanno sì che quel parametro sia corretto nella direzione
opposta alla causa che l’ha indotto. Ad esempio, se la temperatura è aumentata, il
feedback negativo farà in modo che la temperatura diminuisca quindi la fa variare in
direzione opposta per farla tornare al valore di riferimento;
Feedback positivo → quando il parametro che è stato registrato viene amplificato.
Esso non può intervenire su parametri come la temperatura o la quantità di ossigeno
perché in questo caso non si può continuare ad aumentare o diminuire questi
parametri ma bisogna correggerli con il feedback negativo. Un esempio può essere il
vomito, quando sentiamo lo stimolo l’azione viene amplificata per raggiungere
quell’obiettivo. Quindi esso avviene quando qualcosa deve essere eliminato
dall’organismo.
La febbre dovuta ad un’infezione è un qualcosa che l’organismo adotta per difendersi
da agenti estranei. È un aumento controllato della T: le sostanze prodotte dai globuli
bianchi “dicono” all’ipotalamo di alzare la T (set-point) per aumentare la risposta
immunitaria.
REGOLAZIONE DELLA TEMPERATURA
Generalmente, la T corporea è intorno ai 36-37°C.
1. Quando la temperatura aumenta, questa variazione viene registrata dal sensore
(termorecettore) che invia l’informazione al centro integrativo, il quale si rende
conto dell’errore di segnale e lo invia agli organi effettori che provvedono a
riportare la T = 37° C. I sensori sono spesso cellule nervose. In questo caso, gli
organi effettori sono ghiandole sudoripare, vasi sanguigni e muscoli scheletrici
che danno origine al feedback negativo.
• Muscoli scheletrici: non intervengono;
• Vasi sanguigni: si rilassano per aumentare la superficie di scambio di
calore con l’esterno;
• Ghiandole sudoripare: aumentano la produzione di sudore per abbassare
la T;

2. Quando la temperatura si abbassa, gli organi effettori devono aumentare la T


per riportarla al valore normale
• Muscoli scheletrici: si contraggono rapidamente senza provocare alcun
movimento (brivido di freddo) in quanto la contrazione serve per
sviluppare calore;
• Vasi sanguigni: in particolare quelli più esterni, si restringono per ridurre
lo scambio di calore con l’esterno e trattenerlo all’interno;
• Ghiandole sudoripare: riducono la produzione di sudore.
La temperatura oscilla in un certo range durante l’arco della giornata: la mattina e la
notte si abbassa mentre durante il giorno si alza. Gli animali che sono in grado di
mantenere costante la T corporea sono detti omeotermi, viceversa gli eterotermi. Gli
omeotermi sono in gradi di mantenere T = costante perché sono in grado di svolgere:
 Termogenesi → produrre calore attraverso il metabolismo e i brividi.
 Termodispersione→ disperdere calore attraverso evaporazione (sudorazione),
conduzione (scambio di calore tra 2 oggetti a contatto), irraggiamento (qualsiasi
corpo caldo emette radiazioni attraverso il quale viene perso calore) e
convezione (dispersione di calore mediante flusso d’aria).
L’organismo è in grado di poter controllare i diversi parametri entro un certo range,
però può succedere che l’organismo, oltre certe condizioni, non riesce a riportare i
parametri ai valori fisiologici e non avviene più l’omeostasi → si va incontro alla morte.
 Ipotermia: a 30-32° C si va incontro al collasso e dai 25° C in giù si va incontro
alla morte (es. assideramento).
 Ipertermia: a 39° C → shock da calore, a 41° C → colpo di calore e dai 43° C in
su si va incontro alla morte.

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