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Strafilococchi

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Strafilococchi patogenicità
Stafilococchi patologie
Strafilococchi diagnosi
streptococchi
Streptococchi patogenicità
Streptococchi patologie
Streptococchi diagnosi
Streptococchi pneumonia
Microbatteri microbacteriacae
tubercolosi

Caratteristiche morfologiche
Sono cocchi gram positivi (quando i piani di divisione cadevano casualmente e non erano
parallelli tra di loro, ma con un orientamento variabile si ottenevano degli ammassi irregolari
a forma di grappolo). Sono microrganismi immobili, asporigeni, quindi non formano spore e
alcuni possono essere capsulati.

Appartengono alla famiglia delle micrococcacee, il genere è staphylococcus, la specie


stafilococco aureus.
Per quanto riguarda il metabolismo, sono microrganismi aerobi e anaerobi facoltativi; quando
sono in presenza di ossigeno utilizzano la catena dei citocromo ossidasi e quindi la via
respiratoria del metabolismo, quando invece sono in assenza di ossigeno, utilizzano il
processo della fermentazione in aerobiosi.

Sono microrganismi catalasi positivi, che riescono a produrre un enzima, la catalasi, che ha
la funzione di scindere il perossido di idrogeno o acqua ossigenata (H2O2) in acqua e
ossigeno molecolare. Questo è un punto fondamentale che consente di differenziare gli
stafilococchi dagli streptococchi (analizzandoli con il vetrino perche I primi friggeranno)
poichè sono entrambi cocchi gram positivi e si colorano quindi con il cristal violetto. Gli
stafilococchi sono catalasi positivi mentre gli streptococchi sono catalasi negativi.

Gli stafilococchi crescono facilmente nei comuni terreni di coltura batteriologici, se noi
vogliamo isolarli rispetto ad altri microrganismi, possiamo utilizzare dei terreni alofili, ossia
terreni ricchi di sale(NaCl), a tal proposito le colonie sono bianche o giallo-oro, pigmentate
per la presenza di carotenoidi che produce durante il metabolismo e morfologicamente
rotonde con margini netti.
Il genere staphyilococcus comprende più di 32 specie. Un esempio di stafilococco e lo
stafilococco non aureo e lo stafilococco aureo definiti anche SPP (species). Gli stafilococchi
aureo (una delle specie più patogene per l'uomo) attorno alla colonia formano un alone.
Questo alone è dato dal fatto che lo stafilococco aureo è in grado di distruggere tutti i glubuli
rossi (emolisi) contenuti nel terreno (Agar sangue).
Quelle che sono più correlate e correlabili alla patologia umana sono l'epidermidis ,
l'haemolyticus, il capitis e il saprophyticus.

Caratteristiche metaboliche
Lo stafilococco aureus viene definito coagulasi positivo, cioè in grado di produrre un altro
enzima a parte la catalasi che si chima coagulasi capace di coagulare quindi di trasformare il
fibrinogeno in fibrina. Noi lo sfruttiamo in laboratorio come test diagnostico, lui lo sfrutta
come meccanismo di sopravvivenza all'interno dell'ospite, perchè coagulando il fibrinogeno
in fibrina, praticamente si circonda di questo coagulo e fa si che gli antibiotici non arrivino al
microrganismo e di conseguenza anche la risposta immunitaria cellulo mediata. In sostanza
si protegge dalla risposta immunitaria.

I batteri gram positivi presentano un citoplasma, al di fuori vi è la membrana, la parete e poi


gli acidi tecoici. Partendo dall'esterno verso l'interno vi è una capsula con 11 sierotipi di
stafilococco, quindi il peptidolicano più grande rispetto ai gram negativi. Quello che
carattirizza lo stafilococco è la proteina A, molto importante perchè ha la capacità di legare la
frazione costante delle immunoglobuline. Lo stafilococco infatti lega la parte costante e in
questo modo sequestra gli anticorpi, facendo si che non neutralizzino gli altri germi. Così la
proteina A costituisce un fattore di patogenicità. Altro fattore di patogenicità è la coagulasi.

Fattori di patogenicità

Meccanismo di patogenicità dello stafilococco aureo


Il microrganismo effettua la sua azione patogena attraverso la produzione di enzimi e di
tossine per creare il danno all'ospite. Lo stafilococco aureus produce
 cinque tossine citolitiche che danneggiano la membrana cellulare. Mandano in lisi la
cellula bersaglio, in particolare la tossina alfa si integra nella membrana cellulare e fa
si che il potassio fuoriesca. Si ha quindi un afflusso di sodio e di calcio all'interno e si
crea un disequilibrio osmotico per cui l'acqua entra nelle cellule facendole andare in
lisi. Esse sono la tossina alpha, beta, delta, gamma, la tossina di panton valentine;
La tossina beta è una sfingomilinasi C ( che agisce sempre sulle memrane degli
eritrociti e dei leucociti inducendo la formazione di pori e la lisi delle cellule)
La tossina delta agisce sempre sulle membrane cellulari con modalità di detergente,
scompaginando quindi i fosfolipidi e producendo il danno.
La tossina gamma e quella di Panton valentine determinano la lisi dei globuli bianchi
e quindi l'alterazione dei lipidi delle membrane cellulari
 due tossine esfoliative causano la sindrome della cute scottata (sindrome delle 4 S)
Sono due tossine diverse con una forma definita termostabile e termolabile. Significa
che una è resistente al calore e una è sensibile al calore. Anche queste agiscono
sulla membrana cellulare.
 la tossina dello shock tossico; un'esotossina chiamata precedentemente tossina
pirogenica che è resistente al calore ed è responsabile della sindrome da shock
tossico. È la tossina responsabile della morte di molte ragazze mestruate che
utilizavano gli assorbemti interni.
 otto enterotossine, denominate da A ad E e poi G, H, e I.
Le enterotossine sono tossine che agiscono sull'apparato enterico e generalmente
causano diarree. Sono resistenti all'azione dei succhi gastrici ed anche al calore,
questo fa si che sono responsabili delle classiche tossinfezioni dei matrimoni. Sono
prodotte dal 30% al 50% dei ceppi dello stafilococco aureo, la più comune è la A. Si
ha la contaminazione del cibo che anche se cotto, non neutraizza la porzione tossica (
resistono fino a 30 minuti a 100° ). Poco si conosce sul loro meccanismo d'azione, si
sa che si comportano da super antigeni e sono in grado di stimolare molto bene il
sistema immunitario. Stimolano la risposta cellulo mediata e si pensa che siano anche
responsabili del vomito che si ha durante le tossinfezioni alimentari.

Enzimi
Della coagulasi esistono due forme: una libera che quindi il microrganismo produce e
secerne all'esterno, e una forma legata che è invece legata alla parete cellulare.
Un altro enzima è la stafilochinasi o fibrinolisina che è un enzima in grado di sciogliere i
coaguli di fibrina.
La ialuronidasi che ha la capacità di scindere l'acido ialuronico, che si trova nel tessuto
connettivo, e facilita al microrganismo l'entrata nei tessuti.
La lipasi agisce sui lipidi idrolizzandoli
La nucleasi o DNAsi consente all'enzima di depolimerizzare il DNA
Le pennicilinasi che inattivano le pennicilline.

Patologie causate dallo stafilococco aureus


Causate da tossine:
Sindrome da cute scottata (Malattia di Ritter)
Causa nei bambini di età inferiore ad un mese, un eritema periorale localizzato, che copre
l'intero corpo in due giorni. Generalmente quando l'eritema viene toccato la pelle si stacca
dalla superfice e si forma una bolla che non contiene il batterio e ciò fa capire ancora di più
la natura tossica. L'epitelio torna normale dopo 7-10 giorni.

Sindrome da shock tossico


Scoperta nei primi anni del Novecento, perchè dei bambini morirono per contaminazione di
un vaccino. I sintomi sono febbre ed eruzione cutanea

Tossinfezioni alimetari

Causate dal proliferare dei microrganismi :


Infezioni cutanee:
Definite piogene, perchè causate dai microrganisma come i foruncoli ( è la prima
manifestazione dell' infezione da stafilococco, se più foruncoli si uniscono al livello sel
sottocute si formano i favi e qui si accumula il pus), l'infetigine (infezione tipica dei bambini
che colpisce il viso e gli arti si ormano delle macule che si trasformano in vescicole e croste),
la follicolite (infezione dei follicoli piliferi), e le infezioni delle ferite.

Batteriemie:
Presenza di stafilococco nel sangue, secondarie agli interventi chirurgici.

Endocardite:
Patologia grave e mortale per il 50 % dei casi, sintomo tipico è l'influenza, ma poi quasi
subito degenera, nei casi di protesi valvolari cardiache può causare il riggetto della protesi.

Polmonite :
Tipica nei soggetti con fibrosi cistica.

Empiema:
Raccolta di pus in una cavità, se empiema polmonare si raccoglie nei poloni. Il pus a
secondda della cavità dove si accumula è difficile da drenare, in questi casi si inizia una
terapia di antibiotici.

Osteomielite:
Infezione delle ossa.

Artrite settica:
Si sviluppa soprattutto nei bambini in cui viene introdotto lo stafilococco tramite iniezioni
intrarticolari.

Sindromi da stafilococchi coagulasi negativi


Sono gli stafilococchi che non producono la coagulasi. Uno tra i più famosi è lo stafiloccocco
epidermidis. Le sindromi tipiche sono:

Endocarditi :
Causate da stafilococco epidermidis che infetta le valvole cardiache durante l' intervento
chirurgico e provocherà il riggetto delle valvole.

Infezioni da cateteri Shunt :


La maggior parte di questi cateteri si infettano per la scarsa detersione degli accessori posti
sulla cute e in contatto con l'esterno. Essi producono una capsula che gli permetta l'adesione
a queste protesi e scivolono fino ad arrivare all' interno dell' organismo.

Infezioni delle protesi :


Avviene durante l'intervento operatorio e l'unica soluzione è sostituire la protesi che
possibilmente può reinfettarsi.

Infezioni del tratto urinario delle donne e degli uomini sessualmente attivi:
Causati generalmente dai gram negativi ma rispondono molto bene agli antibiotici.

Diagnosi di laboratorio
dipende cosa dobbiamo cercare.
Esame microscopico:
L'esame microscopico diretto ha senso quando il campione proviene da materiale che
normalmente è sterile es urina vescicale e il sangue e liquido cefalo rachidiano.
L' esame microscopico dell' espettorato ha un senso se si cerca un micobatterio e si fa la
calorazione di ziehl, perchè il batterio si colorerà e sarà distinguibile.
Se dobbiamo prelevare delle urine senza catetere conviene prelevare il mitto intermedio,
avvero quell' urina intermedia che non è infetta da contatto con la cute esterna. L' esame
microscopico può essere o a fresco senza colorazione o dopo colorazione. Quello a fresco ci
consente di vedere la forma e la disposizione del microrganismo quindi se è disposto a
grappolo o a catena. Quella dopo colorazione serve a visualizzare il microrganismo un po'
meglio e distinguerne il tipo. L' esame microscopico di un batterio che è a contatto con l'
esterno si può fare solo se prima lo si coltiva in cultura e dopo lo si sottopone all' esame.
Nel caso di stafilococco aureo emolitico si distinguerà subito perchè è circondato da un'
alone chiaro che è dato dall' assenza di eritrociti. Dopo la coltura si può fare l' esame.

Esame colturale
Il test della catalasi va fatto per vedere se è uno stafilococco, quello della coagulasi per
vedere ad esempio se è Aureus. Si mette una goccia di acqua ossigenata (H2O2) nella
colonia, se il batterio è uno stafilococco produce la catalasi scinderà l'H2O2 in H2O e O2
molecolare che si manifesta in bollicine, quindi la colonia friggerà. Se è uno streptococco
non produrrà la catalasi e quindi non friggerà. Questo test dunque permette di distinguere i
due tipi di cocco. Poi in alcuni tubicini vanno fatti dei substrati secchi in cui creiamo una
sospensione batterica scogliendo i batteri in soluzione fisiologica distribuita in tutti i tubicini.
Se il microrganismo utilizza il glucosio diventa giallo, se non lo utilizza resta rosso. Da tutto
ciò si ottiene una sequenza di cinque/sei numeri che ci permette di identificare il
microrganismo in esame. Queste tecniche sono un pò anticuate perchè ci sono dei
macchinari in cui stratifichiamo un pannello con il batterio e lui ci dirà che tipo di
microrganismo è e quale antibiotico dobbiamo usare per combatterlo.

Urinocoltura:
Serve un contenitore sterile, una buona detersione intima, e un campione di urina intermedia
perchè un primo campione potrebbe essere contaminato.

STREPTOCOCCHI

Morfologia: Gli streptococchi sono cocchi, gram + catalasi negativi cioè utilizzando la
catalasi non si avrà lo svilupo dell O2 molecolare e non si formeranno le bollicine.
Sono cocchi uniti a formare delle catenelle, dato dal fatto che quando si dividono secondo
piani di scissione binaria paralleli tra di loro rimangono adesi, quindi tendono a formare il
classico filo di perle.
Anche questi sono immobili, asporigeni come i precedenti, ma più capsulati, nel senso che
hanno una capsula veramente molto abbondante, come ad esempio lo streptococco
pneumonia (o pneumococco), che è l’agente eziologico della polmonite (la cui presenza
della capsula è un fattore di patogenicità molto importante, perché esistono degli stipiti di
streptococco pneumonia che sono capsulati e altri non lo sono. Lo pneumococco non
capsulato non è in grado di provocare la polmonite, mentre quello con la capsula provoca
la polmonite. La capsula,quindi, costituisce un fattore di patogenicità molto importante per
questi microrganismi.

Appartengono alla famiglia delle streptococcocee, genere streptococcus e sono aerobi e


anaerobi facoltativi, quindi hanno una predilezione di crescita in anaerobiosi, vengono
infatti definiti aero-tolleranti (cioè crescono in presenza di ossigeno ma crescono meglio in
condizioni di anaerobiosi. Infatti crescono sul fondo della provetta, dove la concentrazione
di ossigeno che riesce ad arrivare è sicuramente minore). Essendo prevalentemente
anaerobi prediligono il sistema di tipo fermentativo (utilizzano prevalentemente la
fermentazione rispetto ai processi di respirazione).

Caratteristiche colturali: Rispetto agli stafilococchi,che crescevano molto bene nei terreni
comuni batteriologici anche se preferivano quelli con molto cloruro di sodio e sono definiti
lofili, gli streptococchi sono molto più esigenti dal punto di vista nutrizionale e richiedono
terreni che sono arricchiti con sangue o con siero. Formano anche essi delle colonie
rotonde a margini lenti, opache,con pigmentazione biancastra( lo stafilococco aureo
invece ha una forma di colorazione più dorata, gialla, per la presenza dei carotenoidi).
I ceppi che producono la capsula formano delle colonie più mucose, sono molto lucide. La
capsula è formata da acido ialuronico ed ha la funzione di inibire la fagocitosi, per questo
è un’importante fattore di patogenicità, perché protegge e maschera il microrganismo
dall’azione dei fagociti che lo ingloberebbero altrimenti. Gli streptococchi costituiscono la
maggior parte della popolazione della cavità orale e faringea. Diciamo che gli
streptococchi come genere, streptoccocus, costituiscono la flora commensale della cavità
orale. Sono stati rinvenuti anche lungo il tratto gastrointestinale e al livello vaginale. Alcune
specie sono notevolmente patogene tipo il pyogenes, che è l’agente eziologico della
faringite, la galactie,che si trova al livello vaginale e lo streptococcus pneumoniae (questi
sono i 3 streptococchi più patogeni rispetto agli altri, i quali sono più che altro commensali
della cavità orale, o al massimo agenti eziologici della carie).

Possono essere classificati utilizzando 2 fattori:

1) l’emolisi

2) Antigene c (o antigene di Lancefield) che è un polisaccaride della parete.


In base all’emolisi possiamo suddividerli in:
- α-emolitici o viridanti: emolisi incompleta con alone verdastro determinato dalla
degradazione metabolica parziale dell’emoglobina.
- β-emolisi : emolisi completa con formazione di un alone trasparente.
- Γ-emolisi : mancanza dell’emolisi, i microrganismi gamma emolitici possono
essere definii anche non emolitici.

Sulla base del polisaccaride c, gli streptococchi si classificano in circa 20 gruppi che
vengono denominati con le lettere dell’alfabeto:
- lo streptococco pyogenes, che è beta-emolitico, viene chiamato anche
streptococco beta-emolitico di gruppo A. Esso ha ha un’emolisi completa, appartiene
al gruppo A ed ha 2 antigeni: quelli gruppo specifici determinati dal carboidrato e
quelli tipo specifici che invece sono determinati dalla proteina n che si trova al livello
del peptidoglicano.
- l’agalactiae, che è un altro patogeno, è di gruppo B. Ad esempio, gli streptococchi
fecali, che comunque adesso si chiamano enterococchi , anche se fanno sempre
parte della classe degli streptococchi , fanno parte del gruppo D.(Lo pneumococco
non si può classificare in base al carboidrato c perché non lo possiede, esso può
essere classificato grazie all’emolisi).

I fattori di patogenicità
I fattoripatogenetici sono dati da tossine ed enzimi.
Come tossine, lo streptococco pyogenes produce un’esotossina pirogena e una
streptolisina S e una streptolisina O.
a) L’esotossina pirogena streptococcica, originariamente era chiamata tossina
eritrogenica. sono tossine che agiscono come superantigeni, cioè stimolano la
risposta immunitaria inducendo il rilascio delle citochine imfiammatorie(interleuchina
2, interleuchina 6, interferone di tipo gamma, fattore di necrosi tumorale), causa di
shock tossico. Lo streptococco pyogenes, oltre a essere l’agente eziologico della
faringite, è il responsabile della scarlattina, che è l’unica malattia esantematica ad
eziologia batterica, perché tutte le malattie esantematiche come morbillo,
rosolia,varicella, la quinta malattia, la sesta malattia, sono tutte determinate da virus.
La scarlattina è determinata dallo streptococco pyogenes, che produce questa
tossina eritrogenica. Questa informazione genetica che determina la produzione
della tossina non è propria dello streptococco, ma viene data allo streptococco dal
fago (i faghi sono i virus che infettano i batteri e possono trasferire loro delle
informazioni codificanti per le sostanze che generalmente loro non producono). Se
non contiene l’informazione genetica perché non è infettata dal fago, si dice non è
lisogenizzato, lo streptococco non provocherà mai la scarlattina
b) 2 streptolisine: S(ossigeno stabile) ed O(ossigeno labile). La streptolisina S è
ossigeno stabile, non è immunogena, determina la lisi delle cellule del sangue
(eritrociti, leucociti e piastrine) ed è responsabile di questa tossina che produce la
beta emolisi sulle piastre . La streptolisina O, che è ossigeno labile, può lisare le
cellule del sangue in coltura, è immunogena,quindi induce la formazione della
risposta immunitaria ed è alla base del test che si fa per vedere se una persona ha
l’infezione da streptococco (il titolo).
Come enzimi streptochinasi, deossiribonucleasi, c-5-a-peptidasi.
1. la streptochinasi lisa i coaguli di sangue, facendo si che lo streptococco si
guadagni l’accesso nel tessuto infetto;
2. la deossiribonucleasi agisce sul dna, come dice lo stesso nome, e scindendo il dna
dei leucociti rende più fluido e più agevole la penetrazione nell’ambiente esterno;
3. la c-5-a peptidasi agisce sul c-5-a che è un fattore del complemento che si attiva
durante la risposta immunitaria, inattivando il processo infiammatorio.

Esso provoca malattie suppurative (con formazione di pus) e non suppurative.


Tra le malattie suppurative vi sono la faringite, che può essere collegata alla
scarlattina(caratterizzata dal pallore circolare, con lingua rosso lampone),
piodermite(pio=pus, infezione della pelle con pus) ,erisipela(caratterizzata da distribuzione
ad ali di farfalla) ,cellulite(molto grave nei pazienti diabetici).
Le malattie non suppurative sono la glomerulo nefrite acuta(porta il paziente a dialisi,
è un’infiammazione acuta dei glomeruli renali con edema, produce ipertensione, ematuria,
quindi presenza di globuli rossi nelle urine e proteinuria, cioè la presenza di proteine
nelle urine) e la febbre reumatica(provoca delle alterazioni che riguardano sia il cuore, con
la pancardite, che riguarda il cuore nella sua totalità, o le articolazioni,con artrite
deformante, i vasi sanguigni,e la formazione di noduli sottocutanei).

Come facciamo diagnosi? Esame microscopico, esame colturale, identificazione.


Se noi sospettiamo che il paziente abbia la faringite da streptococco pyogenes, l’esame
microscopico diretto lo facciamo oppure no? Non lo facciamo perché c’è la flora
commensale.
Se noi lo seminiamo su un terreno con il sangue, come facciamo a capire se è uno
streptococco beta-emolitico oppure no? Si forma la beta-emolisi, mentre quelli della cavità
orale formano alfa-emolisi..
Bisogna fare, prima dell’identificazione con i test d’identificazione, la catalasi che
deve essere negativa.
Un altro test che possiamo fare è il test della bacitracina(antibiotico che agisce sulla parete
cellulare), la quale tutti gli streptococchi pyogenes sono sensibili, a questo punto facciamo il
gruppoe e infine si effettua l'antibiogramma(esame da laboratori per saggiare la sensibilità
di un microrganismo a farmaci antimicrobici).

Se il gruppo è A si forma un’ agglutinazione ( si formano questi puntini perché il


microorganismo determina la reazione antigene-anticorpo, e quindi precipita).
Mentre nell’ altro ( altra figura) non è precipitato; è rimasto diffuso.
Dopo che noi sappiamo che è catalasi negativa, che è sensibile alla bacitracina, sappiamo
che è di gruppo A; possiamo procedere con il test identificativo: gallerie api.
(Questo test sarà diverso da quello usato per lo stafilococco , quello era un apis apido e
questo è un apis retto quindi ci permetterà di identificare proprio il microrganismo).
Anche in questo caso poi facciamo l’ antibiogramma, per stabilire qual’ è l’ antibiotico più
adeguato da somministrare al paziente.
L'unica specie che appartiene al gruppo B e lo streptocco agalactiae, agente eziologico
della febbre, causa setticemie, polmoniti e meningiti, soprattuto nei neonati che
atraversano il canale del parto infetto. Anche in questo caso si effettua l'esame colturale, si
osserva la beta emolitici e si agglutina con l'antisiero B.
Questa è la motivazione per cui in genere all’ ottavo mese di gravidanza ( 36 settimane)
tutte le gravide fanno il tampone.
Il tampone vaginale per lo streptococco beta emolitico , è uno screening che viene fatto
proprio per evitare che il bambino a contatto col canale vaginale possa contaminarsi e
sviluppare polmoniti o , peggio ancora, meningiti, che sono causa di gravissime sequele
neurologiche.

streptococco beta emolitico di gruppo B.


COSA PROVOCA?
Può dare la malattia neonatale precoce, generalmente si verifica nella prima settimana di
vita. Può dare batteriemie, sostanzialmente setticemie ( presenza di batteri nel
sangue) , polmoniti e meningiti.
La mortalità è notevolmente diminuita con l’ uso degli antibiotici.
Anche se contrarre l’ infezione in età così precoce , può esporre a sequele neurologiche
quali cecità, sordità e gravi ritardi mentali.
La malattia neonatale a esordio tardivo si sviluppa in seguito alla nascita, che però ha una
fonte esogena e provoca batteriemie e meningiti ; e anche conseguenze neurologiche
molto gravi.
Cosa si fa?
Si procede con l’ esame colturale per fare diagnosi , si segna il tampone vaginale.
È beta emolitico , quindi si deve osservare l’ emolisi. Quindi facciamo il vetrino ed è un
cocco grano positivo, facciamo la catalasi ed è negativa, è beta emolitico;
Importantissimo ricordarsi della catalasi e il gruppo .
L’ agglutinazione è con l’ antisiero B .
I sieri ci servono per identificare il gruppo.
Identificazione:
- catalasi (negativa)
- è beta-emolitico,
- al posto della sub bacitracina troviamo idrolisi dell’ippurato +
- gruppo (antisiero B)
- gallarie API per l’identificazione
- antibiogramma

Streptcocchi viridanti
Per quanto riguarda gli streptococchi viridanti ( alfa emolitici, che non producono l’ emolisi
totale), per crescere richiedono una certa percentuale di anidride carbonica,
quindi vengono incubati in degli appositi incubatori in cui vi è un’ atmosfera abbastanza
calcolata, nel senso che introduciamo un 10% di co2.
Possono trovarsi nella faringe ma anche nel tratto geneto urinario e sono molto spesso
associati alla carie dentale( comprendono agenti eziologici della carie) , quindi in realtà
non sono dei patogeni importanti dal punto di vista della patologia; sono causa di processi
patologici meno gravi.

Streptococco pneumoniae
Lo streptococco pneumoniae provoca la polmonite, ancora oggi è molto temuto poiché
può portare alla morte.
Ha un fattore di patogenicità importante, costituito dalla capsula.
Nei ceppi capsulati, quelli patogeni ,le colonie sono più grandi e mucose , mentre nei ceppi
acapsulati le colonie sono più piccole e appaiono generalmente più piatte.
Il pneumoniae non possiamo classificarlo in gruppi, perché non ha il carboidrato C.
Quindi è abbastanza diverso dagli altri streptococchi. Tra l’ altro è diverso anche nell’
incubazione perché è alfa emolitico se lo coltiviamo in aerobiosi ( presenza di ossigeno).
Se noi lo coltiviamo in anaerobiosi , ha un’ emolisi di tipo beta.
Questo perché la sua emolisina( quella che determina la distruzione dei globuli rossi è
sensibile all’ ossigeno);
anch’ esso è catalasi negativo , quindi utilizza un metabolismo di tipo fermentativo,
proprio per la classica capacità di crescere in anaerobiosi.
I ceppi virulenti posseggono una capsula di natura polisaccaridica e la capsula è molto
variabile, tant’ è che in base agli antigeni della capsula , possiamo distinguere addirittura
fino a 90 sierotipi.
Cosa provoca?
Sicuramente la polmonite locale (si raggiunge la guarigione dopo 2/ 3 settimane),
provoca una sintomatologia caratterizzata da brividi intensi, febbre molto alta ( anche a
41°C ) , una tosse molto produttiva con un espettorato striato di sangue, dolore al torace,
pleurite e mortalità nel 5% dei casi dell’ infezione. Distinguiamo vari genotipi; il sierotipo 3
è potenzialmente molto patogeno.
Oltre alla polmonite, possiamo avere:
-sinusiti ( infezione dei seni paranasali),
-otite media,
-meningite ( prevalentemente pediatrica),
-batteriemie ( con passaggio del microrganismo nel circolo sanguigno) nel 30% delle
polmoniti, e nell’ 80% delle meningiti.
Come faccio diagnosi?
L’ esame microscopico può essere importante perché possiamo mettere in evidenza la
capsula.
Vi è una colorazione specifica con l’ inchiostro di china che mette in evidenza la capsula.
Possiamo stabilire il grado di patogenicità di un microorganismo anche attraverso la
colorazione con l’ inchiostro di china e quindi mettendo in evidenza la capsula.
Un altro test importante ( a parte ovviamente la catalasi, che possiamo fare per tutti gli
streptococchi) è l’ optochina ( usato come usavamo l’ antracitracina). L’ optochina è un
antibiotico usato per lo pneumonio.
Lo streptococco pneumonio è sensibile a questo antibiotico.
In base a questo possiamo poi effettuare l’ antibiogramma che ci consente di stabilire la
terapia.

I microbatteri Le microbacteriaceae
Le microbacteriaceae sono una famiglia di batteri che comprendono diversi generi, in
particolare ricordiamo due specie che sono patogene per l’uomo, ovvero il mycobacterium
ed il corynebacterium.
Il corynebacterium è un batterio gram positivo causa la difterite, malattia infettiva acuta che
può arrivare a danneggiare organi e tessuti specifici in base al tipo di batterio.
Il mycobacterium è un bacillo responsabile della tubercolosi dell’uomo.

Mycobacterium
Caratteristiche:

● I micobatteri non sono né gram positivi né negativi perchè non si colorano con la
colorazione di gram, ma sono definiti bacilli acidi alcol resistenti, perché la loro
parete è costituita da cere quindi da un peptidoglicano molto sottile e da una gran
quantità di acidi grassi.
● Non formano spore
● Sono aerobi stretti, ovvero agiscono in presenza di ossigeno.
● Sono molto sottili.
● Hanno un tempo di generazione molto lungo(fino a 24 ore a seconda delle specie)
ma con i terreni di coltura moderni si è riuscito a generare una colonia di batteri
anche dopo due settimane (di solito ci sarebbero volute almeno sei settimane).
● Costituiti per il 60% da lipidi e per il 15% da proteine.
● Non producono esotossine quindi i fattori di virulenza sono costituiti dal fattore
cordale e dalla capacità dei micobatteri di inibire il killing macrofagico ( quando i
batteri sono inglobati da fagociti, si attiva il sistema mielo-perossidasico che è una
catena enzimatica che serve ad uccidere il batterio fagocitato. Con l’inibizione di
questa catena enzimatica, il batterio si duplica all’interno del fagocita stesso).

Classificazione:

● In base all’acido-alcol resistenza


● In base agli acidi grassi contenuti (catene da 60-90 atomi di carbonio). Essi
costituiscono il cosiddetto fattore cordale che è una particolare sostanza ,formata
dai bacilli tubercolari virulenti, che consente ai batteri di crescere con una particolare
formazione simile a una corda. Inoltre questo fattore dà ai lipidi la resistenza ai
disinfettanti.
● In base all’elevata concentrazione di guanina più citosina (G + C): la guanina forma
con la citosina un triplo legame ad idrogeno. Essendo il DNA dei micobatteri ricco di
legami guanina-citosina, esso risulta molto resistente e può essere denaturato solo
ad elevate temperature.
● In base alla velocità di crescita si distinguono batteri: a lenta crescita (3-8 settimane)
che comprende il batterio della tubercolosi, a rapida crescita tra cui ricordiamo il
micobatterio responsabile della lebbra che è uno dei pochi batteri che non può
essere coltivato .
TURBERCOLOSI

● Trasmissione: per via aerea


● Infezione: il micobatterio arriva nei polmoni tramite l’ingestione di aerosol infetti,
viene fagocitato dai macrofagi alveolari (inattivi perché non riconoscono il batterio), il
batterio blocca la fusione del fagosoma con il lisosoma grazie alla presenza del
fattore cordale. In seguito blocca il killing macrofagico e si moltiplica all’interno del
fagocita stesso (fase prodromica dell’infezione). Dopodiché si generano nuovi
bacilli che richiamano macrofagi e linfociti circolanti, attivando la risposta immunitaria
cellulo-mediata. Il batterio viene rivestito dai linfociti T helper 1 e 2 che producono
citochine infiammatorie che attivano i macrofagi circolanti che, quindi, saranno in
grado di uccidere i micobatteri, limitando così l’infezione primaria.
● Manifestazione: a livello polmonare (primo sito di infezione) si forma un complesso
tubercolare calcificato (o di Ghon) che contiene i micobatteri vivi. Nel momento in cui
la risposta immunitaria diminuisce, i batteri si duplicano causando la rottura del
tubercolo. A questo punto, i micobatteri si disseminano nei vari sistemi del corpo
(tubercolosi renale, tubercolosi ossea, tubercolosi meningea etc.) portando alla
tubercolosi miliare. Solitamente la risposta immunitaria che si attiva nel caso di un’
infezione virale è quella umorale ma, in questa situazione, si attiva quella cellulomediata,
perché la risposta umorale è inefficace nei confronti del rivestimento (cere) dei miobatteri.

● Test di Mantoux: una prova di screening utile per accertarsi la presenza in un


individuo di un’infezione anche latente dal micobatterio della tubercolosi. Si inoculano
cinque unità di PPD (proteine purificate derivate). Se il diametro del ponfo supera i 15
mm significa che noi siamo venuti a contatto col miobatterio.
● Diagnosi: esame microscopico dell’espettorato con specifiche colorazioni.
Dopodiché si fa l’esame colturale o il test molecolare (individuazione DNA). L’esame
va svolto per tre giorni consecutivi per verificare se vi è o meno il micobatterio
nell’espettorato. Esame più conveniente: l’esame colturale, perché ,se noi non
coltiviamo il batterio, non possiamo sapere qual è la terapia da utilizzare.
Terapia: Il trattamento per la tubercolosi utilizza gli antibiotici per uccidere i micobatteri. Gli
antibiotici più utilizzati sono la rifampicina, la pirazinamide, l'etambutolo e l'isoniazide.
Sono i 4 farmaci che si usano, secondo le linee guida, nei primi due mesi di terapia,
nella cosiddetta "fase d'attacco". L’intera terapia dura dai sei ai nove mesi ed è
altamente tossica.
● Vaccino: costituito da mycobacterium bovis che è l’equivalente del mycobacterium
tubercolosis che causa la tubercolosi nei bovini. Da esso si è ricavato il bacillo dicalmette
guerin (VCG) che è stato attenuato ,trasportandolo più volte nei vari terreni in modo tale
che accumulasse mutazioni. è un vaccino costituito da batteri vivi, si passano sui vari
terreni di coltura, più di 300 passaggi, per ottenere la perdità della patogenicità ma il
mantenimento dell'immunogenicità, quindi viene eliminata la parte patogena e viene
matenuta la parte antigenica in modo che il vaccino possa continuare a stimolare il
sistema immunitario e indurre una reazione protettiva. Questo vaccino funziona nel 50%
dei casi, infatti non ha una grossa considerazione.

Altri tipi di micobatteri


Oltre al micobatterio della tubercolosi, abbiamo altri tipi di micobatteri che danno origine a
malattie polmonari, cutanee, disseminate in soggetti immuno-compromessi. Uno degli
esempi più comuni è l’ avium complex.
PERCHE‘ NOI NONOSTANTE FACCIAMO DIAGNOSI CON L'ESAME
MICROSCOPICO ASPETTIAMO LA CRESCITA? E' importante fare lo stesso la
coltivazione perchè dobbiamo decidere l'antibiotico e la terapia. Avere un
microrganismo isolato in laboratorio è importantissimo perchè comunque
dobbiamo capire se la terapia che comunque abbiamo iniziato può avere un
effetto positivo o meno. Bisogna fare inoltre un tipo di esame biomolecolare, che
è disponibile dagli ultimi vent'anni a questa parte, che ci consente di identificare il
microorganismo in 48 ore o anche di meno. Possiamo sapere se un organismo è
Tubercoloisis con gli acidi nucleici, isolando il genoma e identificandolo già dopo
48 ore. L'esame della coltura deve comunque essere continuato per controllare la
sensibilità degli antibiotici.
Ormai ci sono dei terreni di coltura particolarmente sviluppati, che consentono
anche di accorciare i tempi di crescita da 6 settimane a 10 giorni. Più abbondante
sarà il campione di partenza, più attiva è la tubercolosi, più facile sarà isolare il
microorganismo e quindi più velocemente crescerà.

La lebbra

La lebbra è una malattia altamente contagiosa. Ne esistono due tipi: forma


tubercoloide e
lepromatosa. La prima si trasmette da persona a persona tramite inalazione, mentre la
seconda si trasmette per contatto diretto.

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