Strafilococchi metabolismo
Strafilococchi patogenicità
Stafilococchi patologie
Strafilococchi diagnosi
streptococchi
Streptococchi patogenicità
Streptococchi patologie
Streptococchi diagnosi
Streptococchi pneumonia
Microbatteri microbacteriacae
tubercolosi
Caratteristiche morfologiche
Sono cocchi gram positivi (quando i piani di divisione cadevano casualmente e non erano
parallelli tra di loro, ma con un orientamento variabile si ottenevano degli ammassi irregolari
a forma di grappolo). Sono microrganismi immobili, asporigeni, quindi non formano spore e
alcuni possono essere capsulati.
Sono microrganismi catalasi positivi, che riescono a produrre un enzima, la catalasi, che ha
la funzione di scindere il perossido di idrogeno o acqua ossigenata (H2O2) in acqua e
ossigeno molecolare. Questo è un punto fondamentale che consente di differenziare gli
stafilococchi dagli streptococchi (analizzandoli con il vetrino perche I primi friggeranno)
poichè sono entrambi cocchi gram positivi e si colorano quindi con il cristal violetto. Gli
stafilococchi sono catalasi positivi mentre gli streptococchi sono catalasi negativi.
Gli stafilococchi crescono facilmente nei comuni terreni di coltura batteriologici, se noi
vogliamo isolarli rispetto ad altri microrganismi, possiamo utilizzare dei terreni alofili, ossia
terreni ricchi di sale(NaCl), a tal proposito le colonie sono bianche o giallo-oro, pigmentate
per la presenza di carotenoidi che produce durante il metabolismo e morfologicamente
rotonde con margini netti.
Il genere staphyilococcus comprende più di 32 specie. Un esempio di stafilococco e lo
stafilococco non aureo e lo stafilococco aureo definiti anche SPP (species). Gli stafilococchi
aureo (una delle specie più patogene per l'uomo) attorno alla colonia formano un alone.
Questo alone è dato dal fatto che lo stafilococco aureo è in grado di distruggere tutti i glubuli
rossi (emolisi) contenuti nel terreno (Agar sangue).
Quelle che sono più correlate e correlabili alla patologia umana sono l'epidermidis ,
l'haemolyticus, il capitis e il saprophyticus.
Caratteristiche metaboliche
Lo stafilococco aureus viene definito coagulasi positivo, cioè in grado di produrre un altro
enzima a parte la catalasi che si chima coagulasi capace di coagulare quindi di trasformare il
fibrinogeno in fibrina. Noi lo sfruttiamo in laboratorio come test diagnostico, lui lo sfrutta
come meccanismo di sopravvivenza all'interno dell'ospite, perchè coagulando il fibrinogeno
in fibrina, praticamente si circonda di questo coagulo e fa si che gli antibiotici non arrivino al
microrganismo e di conseguenza anche la risposta immunitaria cellulo mediata. In sostanza
si protegge dalla risposta immunitaria.
Fattori di patogenicità
Enzimi
Della coagulasi esistono due forme: una libera che quindi il microrganismo produce e
secerne all'esterno, e una forma legata che è invece legata alla parete cellulare.
Un altro enzima è la stafilochinasi o fibrinolisina che è un enzima in grado di sciogliere i
coaguli di fibrina.
La ialuronidasi che ha la capacità di scindere l'acido ialuronico, che si trova nel tessuto
connettivo, e facilita al microrganismo l'entrata nei tessuti.
La lipasi agisce sui lipidi idrolizzandoli
La nucleasi o DNAsi consente all'enzima di depolimerizzare il DNA
Le pennicilinasi che inattivano le pennicilline.
Tossinfezioni alimetari
Batteriemie:
Presenza di stafilococco nel sangue, secondarie agli interventi chirurgici.
Endocardite:
Patologia grave e mortale per il 50 % dei casi, sintomo tipico è l'influenza, ma poi quasi
subito degenera, nei casi di protesi valvolari cardiache può causare il riggetto della protesi.
Polmonite :
Tipica nei soggetti con fibrosi cistica.
Empiema:
Raccolta di pus in una cavità, se empiema polmonare si raccoglie nei poloni. Il pus a
secondda della cavità dove si accumula è difficile da drenare, in questi casi si inizia una
terapia di antibiotici.
Osteomielite:
Infezione delle ossa.
Artrite settica:
Si sviluppa soprattutto nei bambini in cui viene introdotto lo stafilococco tramite iniezioni
intrarticolari.
Endocarditi :
Causate da stafilococco epidermidis che infetta le valvole cardiache durante l' intervento
chirurgico e provocherà il riggetto delle valvole.
Infezioni del tratto urinario delle donne e degli uomini sessualmente attivi:
Causati generalmente dai gram negativi ma rispondono molto bene agli antibiotici.
Diagnosi di laboratorio
dipende cosa dobbiamo cercare.
Esame microscopico:
L'esame microscopico diretto ha senso quando il campione proviene da materiale che
normalmente è sterile es urina vescicale e il sangue e liquido cefalo rachidiano.
L' esame microscopico dell' espettorato ha un senso se si cerca un micobatterio e si fa la
calorazione di ziehl, perchè il batterio si colorerà e sarà distinguibile.
Se dobbiamo prelevare delle urine senza catetere conviene prelevare il mitto intermedio,
avvero quell' urina intermedia che non è infetta da contatto con la cute esterna. L' esame
microscopico può essere o a fresco senza colorazione o dopo colorazione. Quello a fresco ci
consente di vedere la forma e la disposizione del microrganismo quindi se è disposto a
grappolo o a catena. Quella dopo colorazione serve a visualizzare il microrganismo un po'
meglio e distinguerne il tipo. L' esame microscopico di un batterio che è a contatto con l'
esterno si può fare solo se prima lo si coltiva in cultura e dopo lo si sottopone all' esame.
Nel caso di stafilococco aureo emolitico si distinguerà subito perchè è circondato da un'
alone chiaro che è dato dall' assenza di eritrociti. Dopo la coltura si può fare l' esame.
Esame colturale
Il test della catalasi va fatto per vedere se è uno stafilococco, quello della coagulasi per
vedere ad esempio se è Aureus. Si mette una goccia di acqua ossigenata (H2O2) nella
colonia, se il batterio è uno stafilococco produce la catalasi scinderà l'H2O2 in H2O e O2
molecolare che si manifesta in bollicine, quindi la colonia friggerà. Se è uno streptococco
non produrrà la catalasi e quindi non friggerà. Questo test dunque permette di distinguere i
due tipi di cocco. Poi in alcuni tubicini vanno fatti dei substrati secchi in cui creiamo una
sospensione batterica scogliendo i batteri in soluzione fisiologica distribuita in tutti i tubicini.
Se il microrganismo utilizza il glucosio diventa giallo, se non lo utilizza resta rosso. Da tutto
ciò si ottiene una sequenza di cinque/sei numeri che ci permette di identificare il
microrganismo in esame. Queste tecniche sono un pò anticuate perchè ci sono dei
macchinari in cui stratifichiamo un pannello con il batterio e lui ci dirà che tipo di
microrganismo è e quale antibiotico dobbiamo usare per combatterlo.
Urinocoltura:
Serve un contenitore sterile, una buona detersione intima, e un campione di urina intermedia
perchè un primo campione potrebbe essere contaminato.
STREPTOCOCCHI
Morfologia: Gli streptococchi sono cocchi, gram + catalasi negativi cioè utilizzando la
catalasi non si avrà lo svilupo dell O2 molecolare e non si formeranno le bollicine.
Sono cocchi uniti a formare delle catenelle, dato dal fatto che quando si dividono secondo
piani di scissione binaria paralleli tra di loro rimangono adesi, quindi tendono a formare il
classico filo di perle.
Anche questi sono immobili, asporigeni come i precedenti, ma più capsulati, nel senso che
hanno una capsula veramente molto abbondante, come ad esempio lo streptococco
pneumonia (o pneumococco), che è l’agente eziologico della polmonite (la cui presenza
della capsula è un fattore di patogenicità molto importante, perché esistono degli stipiti di
streptococco pneumonia che sono capsulati e altri non lo sono. Lo pneumococco non
capsulato non è in grado di provocare la polmonite, mentre quello con la capsula provoca
la polmonite. La capsula,quindi, costituisce un fattore di patogenicità molto importante per
questi microrganismi.
Caratteristiche colturali: Rispetto agli stafilococchi,che crescevano molto bene nei terreni
comuni batteriologici anche se preferivano quelli con molto cloruro di sodio e sono definiti
lofili, gli streptococchi sono molto più esigenti dal punto di vista nutrizionale e richiedono
terreni che sono arricchiti con sangue o con siero. Formano anche essi delle colonie
rotonde a margini lenti, opache,con pigmentazione biancastra( lo stafilococco aureo
invece ha una forma di colorazione più dorata, gialla, per la presenza dei carotenoidi).
I ceppi che producono la capsula formano delle colonie più mucose, sono molto lucide. La
capsula è formata da acido ialuronico ed ha la funzione di inibire la fagocitosi, per questo
è un’importante fattore di patogenicità, perché protegge e maschera il microrganismo
dall’azione dei fagociti che lo ingloberebbero altrimenti. Gli streptococchi costituiscono la
maggior parte della popolazione della cavità orale e faringea. Diciamo che gli
streptococchi come genere, streptoccocus, costituiscono la flora commensale della cavità
orale. Sono stati rinvenuti anche lungo il tratto gastrointestinale e al livello vaginale. Alcune
specie sono notevolmente patogene tipo il pyogenes, che è l’agente eziologico della
faringite, la galactie,che si trova al livello vaginale e lo streptococcus pneumoniae (questi
sono i 3 streptococchi più patogeni rispetto agli altri, i quali sono più che altro commensali
della cavità orale, o al massimo agenti eziologici della carie).
1) l’emolisi
Sulla base del polisaccaride c, gli streptococchi si classificano in circa 20 gruppi che
vengono denominati con le lettere dell’alfabeto:
- lo streptococco pyogenes, che è beta-emolitico, viene chiamato anche
streptococco beta-emolitico di gruppo A. Esso ha ha un’emolisi completa, appartiene
al gruppo A ed ha 2 antigeni: quelli gruppo specifici determinati dal carboidrato e
quelli tipo specifici che invece sono determinati dalla proteina n che si trova al livello
del peptidoglicano.
- l’agalactiae, che è un altro patogeno, è di gruppo B. Ad esempio, gli streptococchi
fecali, che comunque adesso si chiamano enterococchi , anche se fanno sempre
parte della classe degli streptococchi , fanno parte del gruppo D.(Lo pneumococco
non si può classificare in base al carboidrato c perché non lo possiede, esso può
essere classificato grazie all’emolisi).
I fattori di patogenicità
I fattoripatogenetici sono dati da tossine ed enzimi.
Come tossine, lo streptococco pyogenes produce un’esotossina pirogena e una
streptolisina S e una streptolisina O.
a) L’esotossina pirogena streptococcica, originariamente era chiamata tossina
eritrogenica. sono tossine che agiscono come superantigeni, cioè stimolano la
risposta immunitaria inducendo il rilascio delle citochine imfiammatorie(interleuchina
2, interleuchina 6, interferone di tipo gamma, fattore di necrosi tumorale), causa di
shock tossico. Lo streptococco pyogenes, oltre a essere l’agente eziologico della
faringite, è il responsabile della scarlattina, che è l’unica malattia esantematica ad
eziologia batterica, perché tutte le malattie esantematiche come morbillo,
rosolia,varicella, la quinta malattia, la sesta malattia, sono tutte determinate da virus.
La scarlattina è determinata dallo streptococco pyogenes, che produce questa
tossina eritrogenica. Questa informazione genetica che determina la produzione
della tossina non è propria dello streptococco, ma viene data allo streptococco dal
fago (i faghi sono i virus che infettano i batteri e possono trasferire loro delle
informazioni codificanti per le sostanze che generalmente loro non producono). Se
non contiene l’informazione genetica perché non è infettata dal fago, si dice non è
lisogenizzato, lo streptococco non provocherà mai la scarlattina
b) 2 streptolisine: S(ossigeno stabile) ed O(ossigeno labile). La streptolisina S è
ossigeno stabile, non è immunogena, determina la lisi delle cellule del sangue
(eritrociti, leucociti e piastrine) ed è responsabile di questa tossina che produce la
beta emolisi sulle piastre . La streptolisina O, che è ossigeno labile, può lisare le
cellule del sangue in coltura, è immunogena,quindi induce la formazione della
risposta immunitaria ed è alla base del test che si fa per vedere se una persona ha
l’infezione da streptococco (il titolo).
Come enzimi streptochinasi, deossiribonucleasi, c-5-a-peptidasi.
1. la streptochinasi lisa i coaguli di sangue, facendo si che lo streptococco si
guadagni l’accesso nel tessuto infetto;
2. la deossiribonucleasi agisce sul dna, come dice lo stesso nome, e scindendo il dna
dei leucociti rende più fluido e più agevole la penetrazione nell’ambiente esterno;
3. la c-5-a peptidasi agisce sul c-5-a che è un fattore del complemento che si attiva
durante la risposta immunitaria, inattivando il processo infiammatorio.
Streptcocchi viridanti
Per quanto riguarda gli streptococchi viridanti ( alfa emolitici, che non producono l’ emolisi
totale), per crescere richiedono una certa percentuale di anidride carbonica,
quindi vengono incubati in degli appositi incubatori in cui vi è un’ atmosfera abbastanza
calcolata, nel senso che introduciamo un 10% di co2.
Possono trovarsi nella faringe ma anche nel tratto geneto urinario e sono molto spesso
associati alla carie dentale( comprendono agenti eziologici della carie) , quindi in realtà
non sono dei patogeni importanti dal punto di vista della patologia; sono causa di processi
patologici meno gravi.
Streptococco pneumoniae
Lo streptococco pneumoniae provoca la polmonite, ancora oggi è molto temuto poiché
può portare alla morte.
Ha un fattore di patogenicità importante, costituito dalla capsula.
Nei ceppi capsulati, quelli patogeni ,le colonie sono più grandi e mucose , mentre nei ceppi
acapsulati le colonie sono più piccole e appaiono generalmente più piatte.
Il pneumoniae non possiamo classificarlo in gruppi, perché non ha il carboidrato C.
Quindi è abbastanza diverso dagli altri streptococchi. Tra l’ altro è diverso anche nell’
incubazione perché è alfa emolitico se lo coltiviamo in aerobiosi ( presenza di ossigeno).
Se noi lo coltiviamo in anaerobiosi , ha un’ emolisi di tipo beta.
Questo perché la sua emolisina( quella che determina la distruzione dei globuli rossi è
sensibile all’ ossigeno);
anch’ esso è catalasi negativo , quindi utilizza un metabolismo di tipo fermentativo,
proprio per la classica capacità di crescere in anaerobiosi.
I ceppi virulenti posseggono una capsula di natura polisaccaridica e la capsula è molto
variabile, tant’ è che in base agli antigeni della capsula , possiamo distinguere addirittura
fino a 90 sierotipi.
Cosa provoca?
Sicuramente la polmonite locale (si raggiunge la guarigione dopo 2/ 3 settimane),
provoca una sintomatologia caratterizzata da brividi intensi, febbre molto alta ( anche a
41°C ) , una tosse molto produttiva con un espettorato striato di sangue, dolore al torace,
pleurite e mortalità nel 5% dei casi dell’ infezione. Distinguiamo vari genotipi; il sierotipo 3
è potenzialmente molto patogeno.
Oltre alla polmonite, possiamo avere:
-sinusiti ( infezione dei seni paranasali),
-otite media,
-meningite ( prevalentemente pediatrica),
-batteriemie ( con passaggio del microrganismo nel circolo sanguigno) nel 30% delle
polmoniti, e nell’ 80% delle meningiti.
Come faccio diagnosi?
L’ esame microscopico può essere importante perché possiamo mettere in evidenza la
capsula.
Vi è una colorazione specifica con l’ inchiostro di china che mette in evidenza la capsula.
Possiamo stabilire il grado di patogenicità di un microorganismo anche attraverso la
colorazione con l’ inchiostro di china e quindi mettendo in evidenza la capsula.
Un altro test importante ( a parte ovviamente la catalasi, che possiamo fare per tutti gli
streptococchi) è l’ optochina ( usato come usavamo l’ antracitracina). L’ optochina è un
antibiotico usato per lo pneumonio.
Lo streptococco pneumonio è sensibile a questo antibiotico.
In base a questo possiamo poi effettuare l’ antibiogramma che ci consente di stabilire la
terapia.
I microbatteri Le microbacteriaceae
Le microbacteriaceae sono una famiglia di batteri che comprendono diversi generi, in
particolare ricordiamo due specie che sono patogene per l’uomo, ovvero il mycobacterium
ed il corynebacterium.
Il corynebacterium è un batterio gram positivo causa la difterite, malattia infettiva acuta che
può arrivare a danneggiare organi e tessuti specifici in base al tipo di batterio.
Il mycobacterium è un bacillo responsabile della tubercolosi dell’uomo.
Mycobacterium
Caratteristiche:
● I micobatteri non sono né gram positivi né negativi perchè non si colorano con la
colorazione di gram, ma sono definiti bacilli acidi alcol resistenti, perché la loro
parete è costituita da cere quindi da un peptidoglicano molto sottile e da una gran
quantità di acidi grassi.
● Non formano spore
● Sono aerobi stretti, ovvero agiscono in presenza di ossigeno.
● Sono molto sottili.
● Hanno un tempo di generazione molto lungo(fino a 24 ore a seconda delle specie)
ma con i terreni di coltura moderni si è riuscito a generare una colonia di batteri
anche dopo due settimane (di solito ci sarebbero volute almeno sei settimane).
● Costituiti per il 60% da lipidi e per il 15% da proteine.
● Non producono esotossine quindi i fattori di virulenza sono costituiti dal fattore
cordale e dalla capacità dei micobatteri di inibire il killing macrofagico ( quando i
batteri sono inglobati da fagociti, si attiva il sistema mielo-perossidasico che è una
catena enzimatica che serve ad uccidere il batterio fagocitato. Con l’inibizione di
questa catena enzimatica, il batterio si duplica all’interno del fagocita stesso).
Classificazione:
La lebbra