Parole che diventano storie” : è la proposta di un laboratorio per bambini dai 6 ai 10 anni, per

imparare a inventare una storia, personale e collettiva, e a trascriverla in un libro animato.

A cosa serve un laboratorio del genere per i bambini dell’era tecnologica e dell’inglese, del calcio e
della danza, di ogni tipo di sport che la società ci propone ?

Fidatevi: serve. Serve a recuperare una dimensione oggi dimenticata, quella della narrazione, che
permette al bambino e anche all’adulto, di sviluppare la fantasia,la creatività, l’originalità e insieme
a proiettare nel racconto la traduzione simbolica del proprio vissuto.

Per dare inizio a una storia tutto può essere utile : una corda, un filo, un sasso, una fotografia, una
parola abbinata a un’altra scelta a caso: addirittura un’ombra può diventare uno spaventapasseri,
uno spaventaoche, uno spaventamaiali, come è accaduto per i bambini di una scuola dell’infanzia
con cui è stato realizzato il laboratorio.

Si chiamano prompt e, nella scrittura creativa sono parole, temi, spunti di partenza su cui deve essere
scritta la storia. Può essere una singola parola, un intero incipit, una citazione, il titolo o il testo di una
canzone, lo scheletro di una trama (in questo caso si parla di plot e qui trovate un esempio con diverse
tipologie di storie). Si tratta di spunti random in grado di avviare la nostra immaginazione che ha bisogno
solo di un’imbeccata.
Le liste di prompt possono essere totalmente personalizzate e create dai cosiddetti generatori automatici
di parole, di cui ho parlato qualche giorno fa a proposito di Wheel Decide.
Utilizzando quello strumento vi mostro come possono essere utilizzati in classe questi generatori casuali di
suggerimenti per avviare le storie.
In questo caso i prompt fanno riferimento a:
1. Il personaggio principale
2. Un altro personaggio
3. Ambientazione iniziale
4. Una situazione
Naturalmente potreste arricchire di parole ciascuna di queste categorie o aggiungerne altre come il tema
della storia, le azioni dei personaggi, ecc.