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B = {a, e, i, o, u}
1 L’unica cosa che non è ammessa è che da un elemento del primo insieme parta più di un
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e ad ogni elemento dell’insieme A sono associate le vocali che compaiono nel
nome dello stesso elemento: ciò significa che la corrispondenza collega penna
con a ed e, libro con i ed o, matita con a ed i.
Se riflettiamo bene, la corrispondenza che abbiamo definito si limita a sce-
gliere alcune coppie sostantivo − vocale tra tutte le coppie possibili, che sono
molte di più: la coppia (penna, i), ad esempio, è una coppia sostantivo−vocale,
ma penna non contiene la vocale i e quindi questa coppia non viene scelta dalla
corrispondenza. Vengono selezionate soltanto quelle coppie che sono costituite
da sostantivi e vocali che si corrispondono, per cui la corrispondenza è perfetta-
mente descritta nel momento in cui indichiamo, nell’insieme delle coppie, quelle
costituite da elementi tra loro collegati. Possiamo anche dire che la corrispon-
denza viene a coincidere con l’insieme delle coppie selezionate.
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y ∈ B, venendo cosı̀ a mancare l’univocità. Ad esempio, la corrispondenza defi-
nita dall’equazione x2 + y 2 = 1, che graficamente rappresenta la circonferenza di
centro l’origine e raggio uguale a 1, non è una funzione, dato che tutte le rette di
equazione x = k, con −1 < k < 1, la intersecano in due punti. Abbiamo allora
un criterio per distinguere le curve che sono grafici di corrispondenze, ma non
sono grafici di funzioni, da quelle che invece rappresentano grafici di funzioni.
Dato che ad ogni elemento del dominio viene associato al più un elemento del
codominio, ovvero uno o nessuno, è opportuno dare la seguente definizione:
Definizione 4. Data una funzione f : A → B, si chiama insieme di definizione
di f l’insieme degli elementi di A che hanno un corrispondente in B:
f −1 (y) = {x ∈ Df : f (x) = y}
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Consideriamo ora il semplice esempio della corrispondenza C, definita tra gli
insiemi A = B = {x ∈ N : −10 ≤ x ≤ 10}, che seleziona le coppie (x, y) ∈ A × B
tali che x2 = y. Si ha dunque
C = {(−3, 9), (−2, 4), (−1, 1), (0, 0), (1, 1), (2, 4), (3, 9)}
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esistono x1 , x2 ∈ Df tali che f (x1 ) = f (x2 ) = k, e dunque la f non è iniettiva.
Osservazione. Una funzione che sia iniettiva e suriettiva è detta anche bijet-
tiva. Una funzione bijettiva f : A → B stabilisce tra gli insiemi A e B una
corrispondenza biunivoca, concetto fondamentale - ad esempio - per definire la
cardinalità di un insieme.
Non sempre è tutto cosı̀ semplice, come si vede dagli esempi seguenti.
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su R+ , cosicché è garantita l’esistenza della funzione inversa, log : R+ → R,
detta “logaritmo in base e” o anche “logaritmo naturale”.