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Prefazione
per la nuova edizione italiana
M
olto tempo fa, ho espresso la preghiera di riuscire a
insegnare tutto sugli angeli in Italia. Resto sempre
molto colpita dalla comprensione e dalla connes-
sione degli italiani con il regno angelico. Dopo tutto, angeli e
cherubini sono raffigurati regolarmente nell’arte, nell’architet-
tura e persino nella moda italiane. Mentre tieni questo libro tra
le mani, la mia preghiera viene esaudita. La mia connessione
con gli angeli ora è unita alla tua, e insieme aiutiamo il mondo
a essere più consapevole e in armonia con il volere di Dio che
ci sia pace sulla Terra per tutti noi.
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Introduzione
I
l presente volume è una lettura fondamentale per gli allie-
vi dei miei seminari, in quanto parte integrante della loro
certificazione di esperti in materia, e per tutti gli appassio-
nati di angeli. Qui trovi spiegate le tecniche da utilizzare per
entrare in contatto con i tuoi angeli e per comunicare con loro.
Ho una visione precisa del futuro del nostro mondo, ed è
decisamente positiva. Ciascuno di noi darà ascolto alla bene-
vola guida degli angeli, e così saremo tutti più tranquilli, più in
salute e più felici. Da ex psicoterapeuta posso dire di aver capi-
to che parlare con i propri angeli custodi è il metodo più effi-
cace per raggiungere la pace interiore e la felicità. Le loro doti
di guarigione superano le metodologie terapeutiche inventate
dall’uomo che ho appreso durante i miei studi universitari o
la mia carriera professionale. Mi auguro di cuore che tutti si
prendano il tempo necessario per ascoltare i propri angeli.
Dal 1995 tengo seminari in tutto il mondo su come ascol-
tare, connettersi e guarire con gli angeli. Questo libro è il ri-
sultato delle esperienze che ho vissuto insegnando a persone
di ogni provenienza ed età. Ho capito che chiunque è in grado
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di ascoltare gli angeli, basta solo avere fiducia e smettere di
dubitare. Se seguirai i metodi che spiego qui, riuscirai a farlo
anche tu.
Il mio spirito ti accompagnerà passo dopo passo!
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CAPITOLO 1
CH I SONO
GLI ANGELI
L
a parola angelo significa “messaggero”. Gli angeli conse-
gnano agli esseri umani i messaggi da parte del nostro
Creatore. Sono doni inviati da Dio per aiutarci a ricor-
dare la nostra natura divina, di essere amorevoli e gentili, per
farci scoprire e mettere a frutto le nostre doti per il bene del
mondo intero e per tenerci al sicuro finché non sarà la nostra
ora. Ci fanno da guida anche nelle relazioni, nella salute, nella
carriera e persino nelle finanze.
I tuoi angeli sono con te per portare l’armonia, realizzando
così il progetto di Dio. Ti aiutano a tranquillizzarti, perché, una
persona alla volta, si può giungere a portare la pace nel mondo.
Ecco perché desiderano assisterti in ogni modo possibile per
farti raggiungere la serenità. Non li disturbi né sprechi il loro
tempo se gli chiedi dei “piccoli” favori. Sanno benissimo che
spesso le preoccupazioni minori si sommano ai problemi più
grandi, per questo è un piacere per loro aiutarti a superare gli
ostacoli che incontri sul tuo cammino.
Benché sia vero che le sfide fanno crescere, gli angeli dicono
che la pace interiore porta a una evoluzione ancora maggiore.
Se siamo calmi, le nostre giornate e la nostra creatività sono
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più aperte al servizio degli altri, e il nostro corpo funziona in
modo sano. Le nostre relazioni sbocciano e fioriscono, e noi
diventiamo esempi viventi dell’amore di Dio.
Di quando in quando mi capita di ricevere una lettera di
qualcuno che mi accusa di adorare gli angeli. Di solito l’autore
della lettera tiene a sottolineare che la nostra adorazione do-
vrebbe essere riservata solo a Dio.
Io rispondo sempre allo stesso modo: con amore. Tutti
commettiamo l’errore di dare per scontato qualcosa riguar-
do a un’altra persona, senza esserci presi la briga di verificare.
Chiunque abbia letto i miei libri, ascoltato i miei programmi
radiofonici o partecipato ai miei seminari può confermare che
sottolineo sempre che tutta la gloria va resa a Dio. Gli angeli
non vogliono assolutamente essere adorati. E io non ho mai
suggerito di farlo.
Detto questo, ricorda sempre che Dio è ovunque. Il Divi-
no è dentro di te, dentro di me e sicuramente dentro a tutti
gli angeli. A quelli che si trovano in disaccordo con le reli-
gioni organizzate questo discorso non piacerà. Magari una
donna è stata abusata dal padre, e quindi ora rifiuta tutte le
figure paterne, persino Dio. (Ma è ovvio che Dio è una fi-
gura androgina ed è al contempo il nostro Padre e la nostra
Madre spirituale, anche se sto usando pronomi maschili per
evitare di dover ricorrere ogni volta all’alternativa Lui/Lei.)
Oppure un membro di una religione organizzata ha fatto del
male a qualcuno, che ora rifiuta tutto ciò che ha a che fare
con la fede, persino i propri angeli e gli spiriti guida. O po-
trebbe darsi che qualcuno trovi illogico il concetto di Divino
e quindi smetta di pensare alla spiritualità. C’è chi si sente in
colpa per il proprio stile di vita e dentro di sé teme che Dio
possa “punirlo”, così prova a reprimere ogni consapevolezza
dell’esistenza di un Potere Superiore. Oppure qualcuno teme
che Dio potrebbe controllarlo, spingendolo verso uno stile di
vita privo di divertimento.
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Alcune persone mi chiedono se sia giusto provare a rivol-
gersi direttamente a Dio o agli angeli, o se invece sia blasfemo.
Io raccomando sempre di seguire le proprie convinzioni perso-
nali. Ma se Dio, i maestri ascesi e gli angeli sono davvero una
cosa sola, perché dovrebbe essere sbagliato parlare direttamen-
te con loro? Non si tratta forse semplicemente di accettare un
dono che ti è stato concesso dal Paradiso? Non è come se tu e
i tuoi angeli cospiraste contro Dio. Gli angeli (così come il tuo
Io Superiore) non sfiderebbero mai il volere di Dio, perciò non
c’è pericolo che tu possa sbagliare.
Gli angeli sono consapevoli delle tue illusioni di paura, ma
conoscono anche la verità dell’amore Divino. Dio, essendo
amore puro, conosce solo l’amore. Il Creatore sa riconoscere
quando la tua coscienza si allontana da Lui perché stai fa-
cendo un brutto sogno, ma non può saperne il contenuto. Se
fosse così, significherebbe che Dio non è fatto al cento per
cento d’amore.
Gli angeli sono un ponte tra la verità e l’illusione da incubo
dei nostri problemi. Possono salvarti da quell’orrore riportan-
doti in uno stato di veglia in cui ritrovare salute, felicità, pace
e abbondanza. Lavorano in armonia con il tuo Io Superiore e
con lo spirito con cui sei allineato spiritualmente, che sia Gesù,
Mosè, Quan Yin, lo Spirito Santo, Budda, Yogananda o altri.
Gli angeli non giudicano le tue convinzioni. Piuttosto agiscono
all’interno dei tuoi pensieri cercando una via per raggiungerti.
Un corso in miracoli dice che a volte Dio non ci aiuta nei
momenti di difficoltà perché non ne vede il bisogno (Egli vede
solo amore e perfezione, non l’illusione di problemi e mancan-
ze). Ciononostante Dio ci invia degli aiutanti quando pensia-
mo di essere nei guai. Non significa che ci ignori: il fatto è che
il Suo modo di assisterci consiste nel sapere che in verità tutto
è già risolto. Ma nel caso in cui ci ostinassimo a non volerlo ca-
pire, Dio ha creato gli angeli per aiutarci a trovare la via d’uscita
dagl’incubi a cui abbiamo dato forma.
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Gli angeli mi hanno rivelato che non avremmo bisogno di
loro se fossimo pienamente consapevoli dell’amore che ci cir-
conda in ogni momento. Ma visto che continuiamo a “fare zap-
ping” tra diversi livelli di paura e amore, Dio manda aiutanti
celesti in nostro soccorso.
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vita lunga, in modo da rimanere con le proprie famiglie terre-
ne per una o due generazioni. Ma alcuni pianificano un’uscita
anticipata e ritornano a Casa prima ancora che il loro corpo
raggiunga la maturità. Anche se fisicamente erano piccoli, è
possibile che le loro anime fossero più vecchie della tua o della
mia quando hanno lasciato il piano fisico.
La tua saggezza interiore conosce i diversi momenti in cui
hai stabilito di partire e per scoprirli ti basterà chiedere al tuo
Io Superiore: “A quale età lascerò questo corpo terreno?”. La
maggior parte di noi sentirà (con le proprie orecchie interiori)
tre età. A qualcuno appariranno dei numeri, mentre ad altri
non giungerà nessuna risposta, di solito perché inconsciamente
non vogliono conoscerla.
Qualcuno si sentirà dire una data molto prossima, e poi
nient’altro. Questo può voler dire che il tuo tempo è quasi agli
sgoccioli, oppure che il tuo ego sta prendendo il sopravvento
cercando di spaventarti. In fondo agisce mosso dalla paura. Nel
99 per cento dei casi, puoi optare per età più lontane, ma la
paura ti impedisce di sentirle. Rilassamento, esercizi di respi-
razione e meditazione possono aiutarti a ricevere le risposte in
maniera più accurata.
Il comitato che ci aiuta a delineare questo piano comprende
anche quegli esseri che saranno al nostro fianco come angeli
custodi e spiriti guida. Ciascuno di noi ha almeno due angeli
custodi dall’inizio alla fine; abbiamo almeno uno spirito guida,
anche se di solito è più di uno. Gli angeli custodi sono quegli
esseri che non si sono incarnati in corpi umani (a meno che
non si tratti di angeli incarnati, argomento al di fuori delle fi-
nalità di questo libro, ma che viene tratto in altri miei libri,
come Angeli in te (My Life)). Gli spiriti guida di solito sono i
tuoi cari defunti. Se sei giovane, si tratta di parenti che se ne
sono andati prima della tua nascita. Questi esseri ci aiutano a
restare sul sentiero giusto per raggiungere i nostri scopi e im-
parare le nostre lezioni personali. Ci aiutano anche a non fare
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devastare le nostre vite e i nostri corpi. Intervengono, senza
bisogno del nostro permesso, se stiamo per venire uccisi prima
che sia giunta la nostra ora. Se ci troviamo davanti a uno dei
nostri momenti di “intersezione”, nei quali potremmo decidere
di abbandonare il gioco, gli angeli e le guide spirituali ci assi-
stono nella scelta. Di solito, se non abbiamo ancora raggiunto
il nostro scopo e imparato le nostre lezioni, e soprattutto se
abbiamo accanto persone care, scegliamo di rimanere fino a
quando non si presenta la prossima intersezione.
Ho imparato per esperienza personale che gli angeli ci pos-
sono aiutare solo se glielo permettiamo. Nel 1995, la voce ma-
schile limpida e decisa di un angelo mi avvisò che se non avessi
chiuso il tettuccio della mia auto decappottabile, sarebbe stata
rubata. Per diversi motivi non ho dato ascolto a questo consi-
glio, e un’ora dopo mi sono ritrovata nel bel mezzo di un furto
d’auto a mano armata. In quel momento l’angelo mi disse di
gridare con tutto il fiato che avevo. Questa volta gli diedi ascol-
to, e le mie grida attrassero l’attenzione di alcune persone che
vennero in mio soccorso.
In entrambi i casi in cui l’angelo ha tentato di aiutarmi, io
ho potuto scegliere se ascoltarlo o meno. Se avessi ignorato
il suo secondo consiglio – “Grida con tutto il fiato che hai” –
non so se oggi sarei qui a raccontarlo. Ma una cosa è certa: se
fossi morta, almeno avrei saputo che gli angeli avevano fatto
del loro meglio per intervenire ed evitare la mia dipartita. Ho
riscontrato la stessa libertà di scelta in ogni persona con cui
ho parlato, sia in coloro che hanno avuto soltanto un incontro
ravvicinato con la morte, sia in chi è deceduto e ha comunicato
con me dall’Aldilà.
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vita. Ti ricordo che non hanno mai vissuto sulla Terra come es-
seri umani, a meno che non si tratti di “angeli incarnati” (quelli
che assumono forma umana, sia per brevi periodi che per una
vita intera).
Indipendentemente dalla nostra fede, dal carattere o dallo
stile di vita, ciascuno di noi ha almeno due angeli custodi (che
poi li ascolti o meno è tutta un’altra questione). Uno è il tuo
angelo estroverso, quello “chiacchierone”, che ti spinge a fare
scelte in linea con il tuo Io Superiore. Conosce i tuoi talenti e
il tuo potenziale e ti incoraggia a farli risplendere al massimo.
(Più avanti parlerò del genere degli angeli.)
L’altro angelo ha una voce e un’energia più tranquille. Ti
conforta quando ti senti triste, solo o deluso; ti abbraccia quan-
do non ottieni il lavoro o la casa che desideravi e ti calma quan-
do ti danno buca a un appuntamento.
Puoi avere più di due angeli custodi; in effetti la maggior
parte delle persone che conosco ne ha diversi. È pur vero che
il mio campione si basa sui partecipanti ai miei seminari e di
solito chi apprezza gli angeli ne attrae di più intorno a sé. Que-
sto non significa che gli angeli abbiano delle preferenze nei
confronti dei loro fan, ma semplicemente che chi li ama ten-
de a chiedere un aiuto extra. Queste richieste vengono sempre
esaudite, a prescindere da chi le fa.
I nostri angeli sono dotati di energie maschili o femminili
che li fanno apparire e agire chiaramente come uomini o come
donne. Tuttavia la proporzione tra maschile e femminile nei
nostri compagni Divini varia per ciascuno di noi. Per cui, per
esempio, tu potresti avere tre maschi e una femmina, mentre
tua sorella due femmine.
Tutti gli angeli hanno le ali e un aspetto celestiale, proprio
come appaiono nei dipinti rinascimentali che si trovano sui bi-
glietti di auguri e nell’arte sacra. Ma in base alla mia esperienza
posso dire che non usano le ali per spostarsi, dal momento che
non li ho mai visti sbatterle. Li ho visti invece usarle per av-
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volgere una persona e darle conforto, e che io sappia questa è
l’unica vera funzione delle loro ali.
Una volta gli angeli mi hanno confessato che l’unico motivo
per cui hanno le ali è perché questa è l’immagine di loro che ci
aspettiamo noi occidentali. Mi hanno spiegato: “I primi pittori
degli angeli confusero la nostra aura di luce per ali, perciò nei loro
dipinti ci rappresentarono con le ali, e così vi appariamo in questa
forma perché possiate sapere che siamo noi, i vostri angeli.”
È curioso notare che gli angeli custodi delle persone che
credono nelle religioni orientali, come per esempio chi prati-
ca il buddismo o l’induismo, di solito non hanno le ali. I loro
angeli sono simili ai bodhisattva (esseri illuminati ascesi) e
svolgono lo stesso ruolo degli angeli custodi occidentali: ama-
no, proteggono e guidano la persona a cui sono assegnati. Le
uniche eccezioni sono quegli orientali che provengono da un
background eclettico o New Age. Queste persone hanno vasti
gruppi di aiutanti spirituali che li circondano e spesso mi di-
cono: “Ho invocato ogni essere in Paradiso perché fosse al mio
fianco e mi aiutasse!”.
Gli arcangeli
Gli arcangeli sorvegliano gli angeli custodi. Di solito sono
più imponenti, forti e potenti. A seconda del tuo credo gli
arcangeli possono essere quattro, sette o un numero infinito.
E sono convinta che nel prossimo futuro ne conosceremo di
nuovi, proprio come quando si scoprono nuovi pianeti o siste-
mi solari.
Gli arcangeli non appartengono a nessuna denominazione
confessionale e aiutano tutti indipendentemente dal credo re-
ligioso o se siamo atei. Sono in grado di stare al fianco di cia-
scuno di noi, individualmente e simultaneamente, perché tra-
scendono i confini dello spazio e del tempo. Immagina come
sarebbe la tua vita se potessi essere in diversi luoghi contem-
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poraneamente! Gli angeli sostengono che l’unico motivo per
cui non facciamo esperienza della bilocazione è perché siamo
convinti di poter essere in un solo posto alla volta. A quanto
dicono, presto impareremo a superare questo limite.
Mi sono soffermata su questo punto perché alcune persone
si preoccupano del fatto che se invocano per esempio l’arcan-
gelo Michele potrebbero distoglierlo da questioni più “impor-
tanti”. Ma questa è solo una proiezione delle nostre limitazioni
umane! La realtà è che gli arcangeli e i maestri ascesi possono
stare al fianco di chiunque desideri la loro assistenza e vivere
un’esperienza completamente unica con ognuno di noi. Perciò
sappi che puoi invocare gli arcangeli semplicemente chiedendo
loro mentalmente di aiutarti. Non c’è bisogno di alcuna pre-
ghiera formale.
Il numero esatto degli arcangeli esistenti dipende dal tuo
sistema religioso o dal tuo testo spirituale di riferimento. La
Bibbia, il Corano, il Testamento di Levi, la Cabala, il Terzo
libro di Enoch e gli scritti di Dionigi l’Areopagita riportano e
descrivono tutti numeri e nomi diversi.
Basterà dire che esistono molti arcangeli, anche se di solito
nei miei libri e seminari parlo solo di Michele, Raffaele, Uriel e
Gabriele. Tuttavia di recente gli altri arcangeli stanno insisten-
do perché li coinvolga nella mia vita e nel mio lavoro, perciò
di seguito sono riportate le loro descrizioni e alcune indica-
zioni su come collaborare con loro. Le indicazioni sul genere
provengono dalle mie interazioni con loro. Visto che angeli e
arcangeli non hanno corpi fisici, l’attribuzione di un carattere
maschile o femminile dipende dall’energia delle loro specialità.
Per esempio, il forte atteggiamento protettivo dell’arcangelo
Michele è molto maschile, mentre l’attenzione alla bellezza di
Jophiel è molto femminile.
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Terra, perché lavora instancabilmente per il bene
del Pianeta. Controlla gli elementi e aiuta nella
guarigione degli animali, soprattutto di quelli
selvatici. Puoi invocare Ariel per fare più stretta
conoscenza con le fate, per dare una mano a risolvere
i problemi ambientali o per guarire un uccello o un
altro animale ferito.
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tutti i messaggeri terreni, come scrittori, insegnanti
e giornalisti. Puoi invocare Gabriele perché ti aiuti
a superare la paura, a non rimandare questioni che
riguardano la comunicazione o per ogni aspetto del
concepimento, adozione, gravidanza o prima infanzia.
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eliminare il disordine dall’ufficio, dalla casa o dalla
vita in generale.
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indicandoti come ottenere equilibrio ed equità
nelle tue relazioni interpersonali. Puoi chiedere
l’intercessione di Raguel per aiutare chi viene trattato
ingiustamente. Raguel ti aiuterà anche a portare
armonia in tutte le tue relazioni.
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i suoi effetti. Per scacciare ogni tipo di confusione
spirituale ascolta una musica rilassante e invoca
l’aiuto di Sandalfon.
I maestri ascesi
I maestri ascesi sono stati grandi leader, insegnanti e guari-
tori durante la loro vita terrena e continuano ad aiutarci osser-
vandoci dal mondo degli spiriti. Tra di loro alcuni sono molto
noti, come Gesù, Mosè, Budda, Quan Yin, Maria, Yogananda
e tutti i santi; mentre altri lo sono meno, come quegli yogi che
durante la loro vita hanno trasceso le proprie limitazioni fisi-
che, alcuni inventori che sono stati dei pionieri o quegli eroi di
cui non si cantano le gesta. I loro cuori traboccano d’amore e
di una devozione irremovibile nei nostri confronti; sono pronti
ad aiutare chiunque invochi il loro aiuto. Nel mio libro Archan-
gels and Ascended Masters [Arcangeli e maestri ascesi] descrivo
ciascuno di questi esseri nel dettaglio e indico come lavorare
con loro.
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Gli angeli della natura
Anche se spesso vengono chiamati fate, elementali o deva,
questi esseri sono angeli di Dio tanto quanto gli angeli cu-
stodi e gli arcangeli. Eppure vengono guardati con sospetto e
spesso sono trascurati e fraintesi. Poco tempo fa entrando in
una libreria ho notato con piacere che tutti i libri sugli angeli
erano raggruppati in una sezione specifica chiamata appunto
“Angeli”. Poi però mi sono chiesta: Dove sono i libri sulle fate?
Ho cercato nella sezione “New Age” e in quella di “Spirituali-
tà”, senza trovarne traccia. Infine sono riuscita a trovarli in una
vasta sezione dedicata alla “Mitologia”. Ho provato tristezza
per le fate e ho capito perché mi è stato affidato il compito di
far conoscere il loro mondo attraverso i miei libri e seminari.
Spesso le fate vengono considerate dispettose, perché, al
contrario di angeli e arcangeli, hanno un proprio ego. Sono an-
geli più densi che vivono più vicino alla Terra, e di solito quelli
che vivono su questo Pianeta hanno una loro personalità.
Gli angeli della natura, tra cui le fate, aiutano Dio nelle que-
stioni ambientali. Presiedono all’atmosfera terrestre, al paesag-
gio, alle riserve idriche e agli animali. Se sei il tipo di persona
che rispetta l’ambiente, per esempio riciclando e raccogliendo
la spazzatura da terra, le fate avranno per te un profondo ri-
spetto. Se poi ti spingi oltre prendendoti cura degli animali e
usando detergenti non tossici, questi spiriti saranno felici di
incontrarti e di lavorare con te.
Gli angeli della natura esaminano ogni persona con la
quale entrano in contatto e capiscono immediatamente il suo
grado di dedizione verso l’ambiente. Non appena inizierai a
comunicare con loro, tenteranno di arruolarti come aiutante
nella loro campagna per la difesa del Pianeta. Chi dedica la
propria vita ad aiutare gli animali e l’ambiente spesso ha delle
fate o degli elementali al proprio fianco come angeli custodi.
Questi spiriti stanno accanto alle persone, aggiungendosi ai
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loro angeli custodi e spiriti guida. Ho scoperto che si compor-
tano bene e non interferiscono mai con il libero arbitrio o la
felicità degli esseri umani. Di solito si limitano a spronarci a
sostenere le cause in difesa dell’ambiente. Puoi approfondire
l’argomento degli esseri elementali leggendo il mio libro ABC
delle fate (My Life).
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CAPITOLO 2
I NOST RI CARI
DEF UNT I
S
e hai perso qualcuno a cui eri molto legato, è possibile
che questa persona abbia passato del tempo con te dopo
il decesso e persino che sia costantemente al tuo fianco.
Dopotutto oltre ad angeli, arcangeli e maestri ascesi, anche i
cari estinti ti sono accanto per aiutarti. Può trattarsi di parenti
che sono morti prima della tua nascita, di persone con le quali
hai instaurato un legame profondo o di qualcuno dal tuo pas-
sato che può insegnarti una lezione importante per la tua vita.
Quando lasciamo questo piano di esistenza ci viene data la
possibilità di prestare servizio e aiutare, sia per far progredire il
nostro cammino spirituale che per dare una mano agli altri. Al-
cuni di noi si offrono volontari per diventare guide spirituali per
i loro cari sulla Terra. Di solito rimangono in carica fino al ter-
mine della vita terrena del loro assistito. La percezione del tempo
è diversa in Paradiso, per cui anche se vivrai fino a novant’anni,
nell’Aldilà sembrerà un lasso di tempo molto più breve.
Questi esseri sono al tuo fianco perché ti vogliono bene.
Inoltre è possibile che la tua vita abbia un fine, un obiettivo,
simile a quello dei tuoi cari defunti, per cui è come se attra-
verso di te avessero la possibilità di portare a termine la loro
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missione, se non sono riusciti a farlo durante la vita terrena. Se
ti chiami Annette come la tua cara zia, è probabile che sia lei
il tuo spirito guida. I tuoi omonimi sono quasi sempre con te.
Forse ti è stato dato questo nome proprio perché i tuoi genitori
hanno intuito istintivamente l’affinità tra le vostre anime.
Tuttavia, se zia Annette decide di diventare il tuo spirito
guida, prima deve superare l’equivalente di un corso di forma-
zione. In questa scuola celeste imparerà come starti accanto
e sostenerti senza mai interferire con il tuo libero arbitrio, e
come spostarsi nel piano astrale, rimanendo sempre a portata
d’orecchio se mai avessi bisogno di lei. Scoprirà come mettersi
in contatto con te attraverso il tuo principale canale di comuni-
cazione spirituale, che può essere rappresentato dai sogni, dalla
tua voce interiore, da una sensazione allo stomaco o anche da
un’intuizione intellettuale. Ci vuole del tempo per imparare a
diventare uno spirito guida. Per questo un caro che è defunto
da poco non è al tuo fianco in ogni momento. Solo chi ha por-
tato a termine questo lungo percorso formativo può essere con
te giorno e notte.
Mettiamo il caso che zia Annette sia stata una reporter di
successo e che tu sia un’aspirante scrittrice. Diciamo pure che
scrivere è parte della tua missione in questa vita. Quando ti
rivolgerai al Paradiso chiedendo: “Qual è lo scopo della mia
vita?”, telepaticamente la zia ti incoraggerà a scrivere. Ovvia-
mente può farlo solo perché conosce già quale missione Dio ha
deciso per te.
Capita che a volte mi chiedano se sia giusto comunicare con
i defunti. Qualcuno cita la Torah, che sconsiglia di parlare con i
morti o con i medium. Posso capire questi avvertimenti, perché
è sbagliato affidare la nostra vita a chi è passato dall’altra parte,
così come lo sarebbe darla in mano a qualcuno che sia ancora
su questa Terra.
L’unica autorità deve essere il nostro Io Superiore, in ar-
monia con il Creatore. I nostri cari defunti possono di sicuro
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aiutarci, ma non diventano automaticamente santi, angeli o
medium solo perché sono passati nell’Aldilà. Possono però la-
vorare insieme a Dio, allo Spirito Santo, ai maestri ascesi e agli
angeli per aiutarci a realizzare la volontà divina (che coincide
con le intenzioni del nostro Io Superiore). Credo che il moti-
vo principale per rivolgersi a questi spiriti sia rappresentato da
quell’aiutino extra che ci possono dare, oltre che per mantenere
o approfondire il legame con loro.
L’altra domanda che mi viene rivolta spesso è se disturbiamo
i nostri cari defunti quando chiediamo il loro intervento. Ma
proprio come i vivi hanno la possibilità di dire di no quando
non vogliono essere disturbati, lo stesso vale anche in Paradiso.
So per esperienza che i defunti sono felici di aiutare. In fondo
ora hanno tutto il tempo del(l’Altro) mondo! Ma soprattutto
desiderano aiutarti perché ti vogliono bene.
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Come approfondire il rapporto con i cari estinti
Una delle domande più comuni che mi sento rivolgere è: “I
miei cari defunti stanno bene?”. Il motivo di questa domanda
è semplice: la gente teme che possano trovarsi in qualche sorta
di luogo “infernale”, in senso letterale o figurato. Ma i miei
studi hanno riscontrato che il 90 per cento dei defunti se la
cava bene. Il loro unico disagio riguarda me e te, soprattutto se
siamo così gravati dal dolore al punto da diventarne ossessio-
nati o da entrare in uno stato di paralisi emotiva. Loro stanno
andando avanti con la loro vita, e vogliono che tu faccia lo stes-
so. Se interrompi la tua evoluzione spirituale o la tua felicità a
causa del dolore, anche chi si trova nell’Aldilà viene bloccato
in modi simili.
In effetti si potrebbe dire che l’unico problema che hanno
le persone in Paradiso… siamo noi! Se riusciamo a superare la
cosa e a vivere una vita felice e fruttuosa, i nostri cari defunti
canteranno di gioia e festeggeranno.
Nell’Aldilà gli spiriti stanno benissimo a livello fisico. Ogni
malattia, ferita o disabilità sparisce una volta che hanno abban-
donato il loro corpo. L’anima resta intatta e in perfetta salute.
Continuano a sentirsi se stessi, ma senza la pesantezza e il do-
lore delle limitazioni terrene.
In Paradiso le anime stanno bene anche a livello emotivo.
Ogni limite economico e temporale scompare, e non ci sono
pressioni o preoccupazioni (a meno che noi non siamo irrime-
diabilmente afflitti e non finiamo per turbare emotivamente i
nostri cari defunti). Chi si trova in Paradiso può manifestare
qualunque situazione o condizione, come un giro del mon-
do, una casa bellissima, lavorare come volontario o passare del
tempo con la famiglia e gli amici (vivi e morti).
“E se i miei cari defunti sono arrabbiati con me?”. Spesso le
persone si preoccupano che amici e parenti passati nell’Aldilà
possano avercela con loro, perché:
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• non gli sono stati vicini nell’ultimo periodo della
loro vita, o non erano con loro quando hanno esalato
l’ultimo respiro;
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Non aver paura che il nonno ti possa guardare mentre fai
la doccia o fai l’amore. Questi spiriti non sono dei guardoni.
Al contrario ci sono prove che dimostrano che gli spiriti guida
non vedono il nostro io fisico, ma percepiscono solo la nostra
energia e la nostra essenza luminosa. Sono però in grado di
cogliere in ogni circostanza i tuoi veri pensieri e sentimenti.
Perciò, visto che gli spiriti guida sanno esattamente cosa
pensi e come ti senti, non c’è motivo di nascondergli le tue
preoccupazioni. Mettiamo che tu provi sentimenti contrastanti
riguardo alla morte di tuo padre. Sei arrabbiato perché papà
beveva e fumava troppo, e questo ha contribuito alla sua dipar-
tita anzitempo. Ma ti senti anche in colpa, perché pensi che sia
“sbagliato” essere arrabbiati con chi non c’è più, soprattutto se
si tratta di tuo padre.
Tuo padre sa esattamente come ti senti, perché può leggere la
tua mente e il tuo cuore dal Paradiso. I tuoi cari estinti vogliono
che tu sia sincero con loro, vogliono discutere apertamente con
te della rabbia, della paura, dei sensi di colpa e delle preoccupa-
zioni rimaste in sospeso. Puoi affrontare questa conversazione
scrivendo una lettera alla persona in questione, pensando le cose
che vorresti dirle o semplicemente parlando ad alta voce.
Puoi comunicare con i tuoi cari defunti sempre e in ogni
luogo. Le loro anime non sono bloccate al cimitero, ma sono
libere di spostarsi nell’universo. E non aver paura di disturbare
la loro pace. Ciascuno di noi, vivo o morto che sia, vuole si-
stemare le questioni lasciate in sospeso nelle relazioni, perciò
i tuoi cari defunti saranno felici e ben disposti ad avere questa
conversazione tanto quanto te.
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il cuore restano con te anche dopo il loro trapasso. Il legame
che avete instaurato quando erano in vita funziona come una
specie di guinzaglio che li tiene eternamente al tuo fianco,
anche dopo la morte.
Durante i miei seminari parlo sempre al pubblico dei cani
e dei gatti che vedo correre e giocare nella stanza. Di solito
riusciamo a individuare a chi apparteneva ciascun cane, perché
l’animale resta al fianco del suo padrone. Queste rimpatriate,
in cui i partecipanti scoprono che l’adorato Fido è ancora ac-
canto a loro, sono decisamente commoventi. La gente scopre
che i propri animali mantengono la stessa personalità, aspetto
e comportamento di quando erano in vita. Se l’animale era
giocoso, iperattivo, amichevole, ben addestrato o estrema-
mente calmo, conserva le stesse caratteristiche anche dopo la
morte fisica. Cuccioli scodinzolanti saltano su cumuli di foglie
eteree e rincorrono palline da tennis. Se queste foglie, palline e
altri giocattoli siano evocati dall’immaginazione dei cani non
saprei dirlo.
Anche i gatti restano con i loro padroni, ma di solito la loro
maggior indipendenza rispetto ai cani li porta a non stare trop-
po vicini agli umani. Per questo mi risulta più difficile durante i
seminari capire a chi appartiene ciascun felino. L’unico modo è
descrivere i vari gatti che vedo correre nella stanza, e aspettare
che il padrone “reclami” il suo compagno.
Molti dei partecipanti ai miei seminari hanno affermato
di aver visto o percepito apparizioni dei loro amati animali.
C’è chi ha sentito il gatto Fluffy saltare sul letto, o percepito
il cane Red accoccolarsi sul divano. È possibile anche che la
nostra vista periferica colga il movimento dell’animale mentre
corre per la stanza. Questo perché la parte laterale degli occhi
è più sensibile alla luce e al movimento rispetto a quella fron-
tale, perciò è in quest’area che di solito cogliamo visioni “para-
normali”. Quando però ci giriamo frontalmente per guardare,
l’immagine sembra scomparire.
28
Ho visto alcuni cavalli e persino un porcellino d’India aggi-
rarsi per la stanza in guisa di angeli custodi. In vita sono stati gli
amati compagni dei loro padroni, e dopo la morte sono rimasti
fedelmente accanto alla “loro gente”. Gli animali ci aiutano in-
fondendoci l’energia divina del loro amore e tenendoci compa-
gnia anche se forse ce ne accorgiamo solo a livello inconscio.
Ho visto anche animali totem. Si tratta di aquile, lupi e orsi
che girano intorno alla testa dei loro umani, donando protezio-
ne e saggezza.
Ho visto delfini accanto a persone impegnate sul fronte del-
le problematiche oceaniche e marine, e unicorni attorno a chi è
in sintonia con la natura e il mondo elementale.
È possibile restare in contatto con i propri cari defunti, com-
presi gli amati animali, attraverso i procedimenti qui descritti.
29
CAPITOLO 3
MESSAGGI
DAI BAMBI NI I N
PARADISO
N
on c’è cosa più tragica di dover dire addio a un bam-
bino, tuttavia le loro anime in Paradiso sono estrema-
mente vitali e continuano a condurre una vita felice e
ricca di significato. Per molti anni ho riservato gratuitamente le
mie sedute private di terapia angelica a quei genitori che ave-
vano perso i propri figli. E parlando con queste giovani anime
nell’Aldilà ho imparato molte cose.
In base alla mia esperienza, il senso di colpa che sorge quan-
do si perde un figlio non ha eguali. I genitori ne sono sconvolti
e si chiedono se avrebbero potuto evitare la morte dei loro figli,
o se in qualche modo ne siano stati la causa. Si perseguitano
con mille “Se solo”: “Se solo non le avessi lasciato la macchina
quella sera”, “Se solo gli avessi prestato più attenzione quando
diceva che non era felice”, “Se solo fossi stato più severo e non
gli avessi permesso di restare fuori fino a tardi”.
Ovviamente rimproverarsi non riporterà in vita i figli. Vor-
rei però condividere alcune informazioni che potrebbero aiuta-
re a lenire questo dolore.
30
- I figli piccoli hanno un punto di vista diverso sulla morte.
I bambini fino ai cinque anni non concepiscono la morte come
noi. Per questo è così difficile spiegare a un bambino che an-
che dopo la morte i nostri cari ci restano accanto. “Ma quando
torna il nonno?” continuerà a chiedere, nonostante tu gli abbia
spiegato che il nonno ora è in Paradiso.
Perciò, quando i neonati e i bambini muoiono, non realizza-
no di essere morti. Anche perché in Paradiso si sentono felici
e vivi. Perché piangono tutti? si chiedono. Dal momento che
non sanno di essere passati dall’Altra parte, si precipitano in
aiuto dei loro familiari addolorati, offrendo loro doni eterei per
rasserenarli. Una volta, durante una seduta con una madre che
aveva perso la figlioletta di quattro anni, la donna si mise a
piangere inconsolabilmente. Dal mondo spirituale, la bambina
iniziò a disegnare arcobaleni per consolare la mamma. E men-
tre le passava ciascun disegno, io descrivevo la scena.
“Adorava disegnare arcobaleni quando era viva”, raccontò
la madre con malinconia, “e sapeva anche che ogni volta mi
facevano sorridere.”
31
aver perso un neonato o un feto hai avuto un altro bambino, è
possibile che si tratti della stessa anima. Se invece la donna non
concepisce altri figli, quell’anima crescerà accanto alla madre
diventandone lo spirito guida. O è possibile che quello spiri-
to acceda al mondo fisico ed entri comunque a far parte della
famiglia della madre in altri modi, attraverso un’adozione, o
diventandone il nipote.
32
La mia scelta di morire è stata un dono per te, anche se
forse non puoi capirlo. Mi è stato mostrato che se avessi scelto
di vivere sarei stato gravemente disabile. Ho capito quanto
stress questo ti avrebbe causato, anche a livello economico, e
anche per me sarebbe stata dura. Ho scoperto che tutto quello
stress avrebbe influito sul tuo matrimonio. Ti saresti sentita
impotente e colpevole se avessi scelto di vivere! Perciò per-
donami, ma ho fatto la scelta di abbandonare il mio corpo.
Gli angeli mi hanno mostrato che per quanto doloroso sarebbe
stato per te, alla fine ti saresti ripresa e saresti andata avanti.
Mi hanno mostrato che tu e papà avreste continuato a stare
insieme e a sostenervi l’un l’altro.
Perciò ti prego di accettare il mio dono. Ti prego di capire
la mia scelta! Sei sempre stata orgogliosa di me in passato, e
ora ho bisogno che tu lo sia ancora per la decisione che ho preso.
Credimi, sono davvero, davvero felice qui.
33
sofferenza fisica e puro terrore poco prima di morire.
Per fortuna nella sua misericordia Dio ha creato dei
“dispositivi di sicurezza” che ci aiutano a spegnere
la consapevolezza di un dolore insopportabile.
Sveniamo, ci distacchiamo con la mente (andando
altrove con la coscienza), oppure lo spirito viene
rimosso dal corpo prima che il dolore diventi troppo
terribile. Ormai sono convinta che l’immaginazione
dei genitori sia dieci volte peggio della reale
sofferenza che provano i figli.
34
Sono loro che potrebbero manifestare intorno a sé un conte-
sto infernale a causa dell’immenso senso di colpa che le assale
quando si accorgono del dolore che hanno causato alle loro
famiglie. Tuttavia quasi tutti i suicidi con cui ho parlato rie-
scono in poco tempo a perdonare se stessi e le persone con cui
erano arrabbiati.
Gli angeli e le guide spirituali circondano questi individui
come specialisti della salute mentale. E anche le tue preghiere
aiutano i loro spiriti a risollevarsi e a guarire. Spesso vengono
assegnati loro dei compiti che potremmo definire “lavori so-
cialmente utili”, come diventare guide spirituali temporanee per
distogliere i potenziali suicidi dal pensiero di togliersi la vita.
z
Il senso di colpa sembra essere un aspetto intrinseco dell’es-
sere genitore, e questo sentimento terribile non fa che aumen-
tare quando i nostri figli si ammalano, si fanno male o muoio-
no. Tuttavia Un corso in miracoli ci ricorda che il senso di colpa
non è una forma di amore, bensì un attacco mascherato. Infatti
quando ci troviamo in questo stato d’animo è come se attaccas-
simo noi stessi, svilendo il libero arbitrio dell’altra persona. Il
senso di colpa è spesso arroganza nella sua forma peggiore; ci fa
presumere che saremmo potuti essere il supereroe che arriva e
salva la situazione. Magari sarebbe potuta andare così, o magari
no. Ma a che scopo rimuginarci sopra una volta che i fatti sono
avvenuti? I nostri cari defunti, e in particolare i nostri figli, vo-
gliono che siamo felici. E che io sappia il modo migliore per
raggiungere la felicità è mettersi al servizio degli altri usando le
nostre doti naturali, le passioni e gli interessi.
Puoi fare in modo che le tue azioni diventino un monu-
mento vivente alla memoria di un figlio defunto, dando così un
senso a una morte che apparentemente non ne ha. Per esempio
potresti piantare un albero in onore di tuo figlio, organizzare
una corsa di cinque chilometri per raccogliere fondi per bam-
35
bini che si trovano in una situazione simile, tenere un discorso
davanti a un gruppo di genitori su un argomento che abbia a
che vedere con la vita e la morte di tuo figlio, iscriverti nell’e-
lenco dei donatori di organi (informando anche la tua famiglia
del tuo desiderio di diventare donatore), scrivere un articolo su
tuo figlio, dare il suo nome a una stella o aprire un fondo bene-
fico in suo nome. Che il tuo sforzo sia apparentemente piccolo
o monumentale, tuo figlio lo apprezzerà di sicuro. Ed è molto
probabile che ti aiuti nel tuo progetto.
La vita continua
Nei prossimi capitoli leggerai alcune tecniche per mantene-
re viva la relazione con i tuoi cari attraverso la comunicazione
spirituale. Come abbiamo visto in questi due capitoli le loro
anime vogliono che continuiamo a vivere una vita piena, felice
e in salute. E forse è proprio questo il miglior monumento che
possiamo erigere alla loro memoria.
36
CAPITOLO 4
U
na bimba guarda nel vuoto sopra la sua spalla sinistra
e sembra che parli da sola.
“Con chi stai parlando, tesoro?” le chiede la mamma.
“Con il mio angelo” risponde la piccola come se fosse ovvio.
In seguito la madre mi ha detto: “Il buffo è che non sia-
mo una famiglia religiosa, non abbiamo mai parlato di angeli
davanti a lei. Per quanto ne so, non li ha mai neanche sentiti
nominare.”
Ho sentito raccontare storie simili da genitori di tutto il
mondo. È un dato di fatto che i bambini siano più predisposti
a vedere e a sentire i propri angeli rispetto all’adulto medio.
Come mai? Grazie alle mie ricerche ho scoperto che il moti-
vo principale è che ai bambini non importa se gli angeli e i loro
37
messaggi siano reali o se siano solo fantasia. Si limitano a godersi
l’esperienza senza porsi domande sulla validità della cosa. For-
se è per questo che uno studio condotto dal dottor William
MacDonald dell’Università dell’Ohio ha rivelato che i bambini
vivono più esperienze paranormali verificabili rispetto a qualsi-
asi altra fascia d’età.
Il non sapere se la presenza angelica al nostro fianco sia reale
o immaginaria rende noi adulti così nervosi che spesso finiamo
per ignorare anche la guida divina più autentica! Se fossimo
come i bambini, e riuscissimo a sospendere il nostro scettici-
smo per un attimo, la nostra esperienza di Dio e del regno
angelico sarebbe più ricca e profonda.
Tuttavia spesso è la parte sinistra del cervello a farla da pa-
drona, richiedendoci prove e conferme. E magari si aggiun-
gono anche esperienze dolorose a renderci più cauti in queste
situazioni. Vogliamo garanzie che le nostre vite miglioreranno
davvero prima di essere disposti a lasciare il lavoro e metterci
in proprio, o di spostarci dalla città nella quale siamo cresciuti.
Per fortuna ci sono alcuni tratti distintivi che ci aiutano a
riconoscere le vere esperienze angeliche da quelle che sono pie
illusioni (o forme energetiche basate sulla paura). Ci vengono
alla mente attraverso i quattro sensi divini: la visione, l’udito, il
pensiero e le sensazioni. Tutti riceviamo dei messaggi angelici
attraverso questi sensi, anche se ciascuno di noi ne ha uno pre-
dominante con cui è più in sintonia. Io per esempio sono una
persona visiva, e quindi quasi tutte le mie esperienze angeliche
avvengono sotto forma di visioni. Altre persone sono più sinto-
nizzate sulle sensazioni che prendono allo stomaco, sui pensieri
o sull’orecchio interiore.
38
sicuro di trovarti di fronte a una visita o a un messaggio del tuo
angelo, controlla la presenza di questi segni.
39
• darti l’impressione che una persona cara ti sia vicino,
come per esempio un tuo caro defunto;
40
• non darti nessun senso di familiarità;
41
• avvenire di punto in bianco o in risposta a una preghiera;
42
• sembrarti vuota e assurda;
43
conoscenza e della consapevolezza dell’ambiente
circostante. L’esperienza psichica spontanea
(oggi spesso definita come “paranormale”) è più
frequentemente un evento isolato e sconnesso
da ogni malattia o disturbo conosciuto, e non è
assolutamente accompagnata da alcuna perdita di
contatto con l’ambiente circostante.”1
44
In una vera esperienza angelica
a livello uditivo:
• le frasi di solito iniziano con tu e noi;
45
Nelle esperienze uditive che si rivelano frutto
dell’immaginazione:
• le frasi di solito iniziano con la parola io;
46
In una vera esperienza angelica a livello visivo:
• le apparizioni in sogno sembrano surreali, con colori
ed emozioni molto vividi;
47
Prestare attenzione ai messaggi
Che i tuoi messaggi angelici giungano a te sotto forma di
visione, voce, idea, sensazione o come combinazione di questi
quattro elementi, facendo attenzione alle caratteristiche elen-
cate in questo capitolo ora sei in grado di distinguere i mes-
saggi autentici da quelli che sono frutto dell’immaginazione.
Stai pur certo che se ti trovi davanti a un pericolo prima che
sia giunta la tua ora, gli angeli ti parleranno con voce chiara e
decisa, indipendentemente dalla modalità che sceglieranno. Le
informazioni sulla tua vita quotidiana, invece, potrebbero giun-
gerti in una forma più sottile, ma nei capitoli seguenti leggerai
di come amplificarne l’intensità e la chiarezza.
Tutti abbiamo le medesime capacità di comunicare con gli
angeli, perché siamo tutti “spiritualmente” dotati allo stesso
modo. Può sembrare che alcuni siano più psichicamente por-
tati di altri, ma è solo perché queste persone si sono mostrate
disposte ad ascoltare, credere e fidarsi dei segnali che proven-
gono dai loro sensi spirituali.
Il più grande ostacolo che incontro nello sviluppo psichico
dei miei studenti è che si impegnano troppo per far accadere
un’esperienza angelica. Desiderano così disperatamente vedere
e sentire un angelo che si sforzano di riuscirci. Ma quando
le persone tentano di aggrapparsi a qualcosa, è perché sono
mosse dalla paura. Potrebbe trattarsi di un pensiero ansiogeno:
“Magari non sarò in grado di sentire o vedere nulla”, “Maga-
ri non ho nessun angelo” o di qualunque altra vaga preoccu-
pazione egocentrica. L’ego non ha nulla di psichico, poiché è
totalmente basato sulla paura. Soltanto l’Io Superiore che è in
ognuno di noi, e che si basa sull’amore, è in grado di comuni-
care con il divino.
Perciò, più riuscirai a rilassarti, più ti sarà facile entrare con-
sapevolmente in comunione con i tuoi angeli. La respirazione è
un ottimo punto di partenza, così come un sincero ottimismo,
48
come quello di molti bambini. I bambini infatti dicono: “Certo
che ho gli angeli. Tutti li hanno!”. A loro non importa se si
tratta solo del frutto della loro immaginazione: si limitano a
godere delle loro visioni e ad accettarle. Ed è per questo che
riescono a vedere con facilità i propri angeli custodi. Se smetti
di preoccuparti di capire se la tua connessione divina sia reale o
no, superi i blocchi del tuo ego e puoi godere dei doni naturali
– e assolutamente reali – del tuo Io Superiore.
Ciò che gli angeli dicono è: La paura è un predatore naturale
del regno della psiche. Deruba la tua mente delle sue capacità crea-
tive e ti chiede di lasciarle il controllo del tuo umore, delle tue gior-
nate e delle tue decisioni. Indebolisce te che sei onnipotente. Un suo
comando può annullare la tua capacità decisionale. Non permettere
al terrore di “perturbare” il regno della tua felicità, perché quello è il
regno gioioso di Dio. Sei più potente di qualsiasi forza ansiogena.
La tua volontà divina può sopraffare l’oscurità generata dal mondo.
La luce del tuo Creatore accecherà ogni nemico se solo concentrerai la
tua mente sul suo splendore.
Perciò, invece di dubitare della capacità insita in ognuno di
noi di connetterci con i nostri angeli, ricordiamoci dei messag-
gi celesti che abbiamo già ricevuto e di come possiamo raffor-
zare ancora di più questo collegamento. Nei capitoli seguenti
vedremo come aumentare il volume e la chiarezza dei messaggi
dei tuoi angeli.
49
CAPITOLO 5
COME P ERCEP I RE
LA P RESENZ A
DEI T UOI ANGELI
Q
uando gli angeli o i nostri cari defunti ci sono parti-
colarmente vicini, possiamo sentire la loro presenza.
Molte delle persone che ho intervistato ricordano il
momento in cui hanno percepito la vicinanza di uno spirito.
Spesso il racconto si ripete: “Ho sentito che mia madre era con
me l’altra sera. Sembrava così reale, ma mi chiedo ancora se
fosse solo la mia immaginazione.”
Spesso tendiamo a sminuire le nostre intuizioni e a non ave-
re fiducia in noi stessi. Quante volte hai avvertito una sensa-
zione allo stomaco che ti diceva di non lasciarti coinvolgere in
una certa situazione, accettare un lavoro, comprare qualcosa o
prendere una certa strada? E quante volte ci sei passato sopra,
l’hai fatto comunque, e poi te ne sei pentito?
Ovviamente, che tu abbia ascoltato o meno la tua guida
interiore, queste situazioni sono opportunità per imparare ad
avere fede e a dar retta al tuo Io Superiore la prossima volta.
Il processo per entrare in comunione con i tuoi angeli e cari
defunti consiste proprio in questo, nell’avere fiducia nella vali-
50
dità e accuratezza delle tue sensazioni in quanto strumento di
divinazione che Dio ha installato dentro di te. Nel caso in cui si
tratti di percepire la presenza di chi non c’è più, devi credere di
essere davvero in grado di distinguere una persona da un’altra.
In questo senso ciascuno di noi si può considerare un medium.
Fare da medium per gli estranei consiste nello stesso proce-
dimento basato sulle sensazioni che si usano per sé. Quando ho
una seduta con una persona che non conosco, la prima cosa che
faccio è esprimere l’intenzione di entrare in contatto con i suoi
cari defunti. La maggior parte dei miei contatti avviene in for-
ma visiva, perché quello è il mio canale primario di comunica-
zione divina, ma molto del mio lavoro si basa sulle sensazioni.
Dopo la morte le persone conservano gli stessi schemi ener-
getici e dimensioni fisiche di quando erano in vita, ed è proprio
questo che vede un medium. Chi ha avuto un’apparizione dei
propri cari defunti dice che questi avevano le stesse sembianze
di quando erano in vita, solo che apparivano più giovani e ra-
diosi. Ho scoperto che gli schemi energetici di chi è trapassato
sono simili alle lunghezze d’onda dello spettro cromatico: gli
anziani hanno lunghezze d’onda energetiche più lente e lun-
ghe, mentre i giovani hanno vibrazioni rapide, e le donne ri-
suonano più velocemente degli uomini.
È possibile stabilire un contatto basandosi esclusivamente
sulle sensazioni, sulla percezione di queste onde simili alle so-
nar. Ciascuno di noi ha un’“impronta” unica per quanto riguar-
da la personalità, l’immagine, il comportamento, le abitudini
e altri tratti distintivi. Non ti è mai capitato di entrare in casa
e di sentire con sicurezza chi altri ci fosse, pur vivendo con
molte persone e non avendo prove fisiche della loro presenza?
O mettiamo che tu sia in cucina a preparare il pranzo quando
senti aprirsi la porta d’ingresso: senza usare la logica forse sei in
grado di capire chi è arrivato. Un altro esempio potrebbe essere
quando entri in una stanza piena di persone e sei in grado di
percepire l’umore del gruppo.
51
Allo stesso modo, quando uno dei tuoi cari defunti ti è ac-
canto, sei in grado di riconoscere la sua personale impronta
energetica. Nelle mie sedute da medium mi capita che il 90 per
cento dei clienti sappia già qual è lo spirito che gli è accanto:
vengono da me solo per avere conferma delle loro sensazioni.
Per qualche ragione non riescono a fidarsi di quello che prova-
no e hanno bisogno della conferma di un “esperto”.
Puoi immaginare quanto sia difficile per un medium profes-
sionista come me esporsi e tenere pubblicamente queste sedute
in televisione, durante i seminari o nei programmi radiofonici.
La maggior parte delle volte non ho la minima idea del signi-
ficato delle informazioni che sto trasmettendo. Eppure mi fido
delle mie sensazioni tanto da esprimerle ad alta voce, e quasi
sempre il cliente esclama: “Sì, è proprio così!”. Mi ci sono voluti
tanta pratica, molte preghiere, un incontro ravvicinato con la
morte e svariati tentativi falliti per ottenere questo livello di si-
curezza. La mia speranza è che tutti riescano ad avere lo stesso
grado di fiducia nelle proprie sensazioni emotive e fisiche.
52
• percependo la presenza di qualcuno seduto al tuo
fianco (anche vedendo un’impronta sul divano o sul
letto dove la persona o l’animale defunto si sono
appena appoggiati);
53
esempio), o perché temono di essere giudicati da Dio
e cacciati all’“inferno”. Perciò queste entità restano
vicino alla Terra e possono interferire con la felicità
dei viventi.
54
Puoi anche usare le tue sensazioni per testare le percezioni
intuitive e vedere come reagisci. Mettiamo per esempio che
tu senta un forte bisogno di trasferirti in un’altra zona, ma sei
combattuto perché non sai come questo cambiamento possa
influire sulla tua famiglia, sugli amici e sul lavoro. Anche se al-
cuni di questi fattori non ti sono chiari, puoi “mettere alla prova
il tuo futuro” e cercare di comprendere meglio i consigli divini.
Immagina come sarebbe restare a vivere dove sei ora, e con-
centrati sulle sensazioni che provi. Il tuo cuore è sollevato, tri-
ste, pieno di gioia o di quale altra emozione? Avverti tensione
o rilassamento in qualche parte del corpo in risposta a questa
immagine mentale?
E ora fai un confronto con le sensazioni fisiche ed emotive
che provi immaginando come sarebbe trasferirti. Le tue sen-
sazioni sono un preciso strumento di misura dei desideri della
tua anima e della tua volontà divina, la quale è tutt’uno con la
volontà di Dio.
55
(un cilindro con una punta finale) per pochi soldi in una qua-
lunque libreria di metafisica o fiera di gemme. Esponi il cristal-
lo alla luce del sole per almeno quattro ore per eliminare ogni
residuo psichico del precedente proprietario. Quindi posiziona
uno o più di questi cristalli sul comodino o sotto il letto. Se si
trovano sul comodino posizionali in orizzontale, con la punta
rivolta verso la tua testa. Se si trovano sotto il letto mettili in
verticale, con la punta rivolta verso la tua testa o il cuore.
Più diventerai sensibile e più sentirai il bisogno di spostare
i cristalli in modo che le punte non siano più rivolte verso di
te. È anche possibile che tu debba riposizionarli lontano dal
letto. Le persone con una chiarosenzienza più spiccata possono
soffrire di insonnia se i cristalli si trovano troppo vicini a dove
dormono.
56
a un amico fidato di bendarti e di passarti oggetti a caso da
toccare, o cibi da assaggiare. Concentra tutta la tua attenzione
sulle sensazioni emotive e fisiche che emergono, e prova a in-
dovinare che cos’è l’oggetto.
Proteggi te stesso
I chiarosenzienti si lamentano di essere troppo sensibili. “As-
sorbo le energie negative dai problemi degli altri” e “Mi sento
sopraffare perché sento le emozioni di tutti” sono le due lamen-
tele principali per quanto riguarda la sfera delle sensazioni.
Ironia vuole che i chiarosenzienti tendano a svolgere profes-
sioni che li portano ad aumentare le probabilità di stabilire un
contatto fisico con gli altri. Massaggi, guarigioni energetiche,
medicina, assistenza psicologica sono alcune delle occupazioni
più comuni tra le persone che comprendono il mondo attraver-
so le sensazioni. E se è vero che questo tipo di persone eccellono
in tali professioni, devono però aver cura di proteggersi per evi-
tare di assorbire i residui delle energie negative dei loro clienti.
Ci sono due modi per farlo: misure preventive e attività
di purificazione. Le misure preventive consistono nel proteg-
57
gersi dalle energie tossiche degli altri. Le attività di purifica-
zione comportano il rilascio di tutte le energie negative che
abbiamo assorbito, comprese quelle che hanno origine dalle
nostre paure.
Come proteggersi
Le misure preventive sono un po’ come il controllo delle
nascite: non sono sicure al cento per cento, ma forniscono una
buona protezione. Esistono decine di modi per proteggersi, ma
di seguito elencherò solo i miei due preferiti.
58
vetti. Così ho visualizzato me stessa immersa in un fascio di
luce rosa, come se fossi dentro al tubetto di un rossetto che si
estendeva oltre la mia testa e sotto i miei piedi.
Non ti è mai piaciuto proteggerti con la luce bianca, mi ricorda-
rono gli angeli, perché ti fa sentire isolata dagli altri. Visto che la
tua missione nella vita ti richiede specificamente di interagire con le
persone, e non di isolarti (come hai fatto in passato), eviti sempre di
usare lo scudo di luce bianca.
Avevano ragione. Anche se conoscevo perfettamente questi
metodi di protezione, non li usavo quasi mai perché volevo es-
sere presente per i miei clienti. Una volta ho lavorato con uno
psichiatra che riceveva le persone barricato dietro una gigante-
sca scrivania in quercia. Ho sempre pensato che la usasse come
una sorta di scudo per evitare un coinvolgimento emotivo con i
pazienti, oltre che come status symbol. Non ho mai voluto usa-
re la luce bianca durante le mie sedute perché mi faceva sentire
come se mi stessi isolando dai clienti.
Gli angeli mi fecero notare: Lo scudo di luce rosa è diverso.
Guarda come emana un’intensa energia di amore divino verso que-
sta donna. E guarda anche come proietta una fortissima energia
celeste verso di te. Nulla può penetrare questo scudo di luce rosa,
tranne le energie che hanno origine dall’amore divino. Così puoi
essere completamente presente per questa donna, senza assumere su
di te il peso della sua illusoria sofferenza.
Da quel giorno ho usato la tecnica dello scudo rosa con
grandi risultati e feedback positivi dalle persone a cui l’ho in-
segnata. Grazie angeli!
Come purificarsi
A volte ci sentiamo stanchi, irritabili o depressi senza sapere
il perché. Spesso la colpa è da ricercarsi nel contatto con gli
stati mentali negativi delle altre persone. Se lavori in un settore
in cui aiuti gli altri, il tuo livello di esposizione alle emozioni
59
tossiche è particolarmente alto, ed è essenziale che ti purifichi
regolarmente da queste energie.
Ecco i miei tre metodi di purificazione preferiti.
60
convinzione che tu sia la sua fonte di energia o felicità), si crea
un laccio tra te e lei. Questo legame è visibile a ogni chiaroveg-
gente e palese per chiunque abbia un po’ di intuito.
I lacci assomigliano a tubi chirurgici e funzionano come
pompe di benzina. Quando una persona bisognosa ha stabilito
una connessione con te, assorbirà la tua energia attraverso que-
sto cavo etereo. Magari non lo vedi, ma puoi sentirne gli effetti:
ti senti stanco o triste senza sapere il perché. Il motivo è che la
persona all’altro capo del cavo ha appena attinto al tuo potere
o ti ha inviato energia tossica attraverso di esso.
Perciò ogni volta che aiuti qualcuno, o quando ti senti apa-
tico, triste o stanco, una buona idea è “tagliare i tuoi lacci”. Re-
cidere questo legame non equivale ad abbandonare, rifiutare
o separarti dalla persona. Stai solo troncando la parte disfun-
zionale, ansiogena e co-dipendente della relazione. La parte
affettiva rimane intatta.
Per tagliare i tuoi lacci puoi pronunciare mentalmente o ad
alta voce queste parole:
61
loro fonte di energia o felicità: Dio lo è. I cavi si riformeranno
ogni volta che una persona si legherà a te per paura, perciò
continua a tagliarli secondo le necessità.
62
sporco. Ogni entità che passa attraverso il tubo una volta di là
viene trattata con umanità dalla Brigata della misericordia, che
l’accoglie e la scorta verso la Luce. Continua ad aspirare finché
non vedrai più alcun detrito psichico passare attraverso il tubo.
Una volta che sarai ripulito, l’Arcangelo Michele invertirà
l’interruttore facendoti arrivare dal tubo una densa luce bianca
dalla consistenza quasi pastosa. È come una specie di materiale
di “coibentazione” che riempirà gli spazi precedentemente oc-
cupati dalla sporcizia psichica.
Quella dell’aspirazione è una delle tecniche più potenti che
abbia mai provato. Puoi usare questo metodo anche sugli altri,
da vicino o a distanza. Basta solo che desideri lavorare su di
loro, ed è fatta. Anche se non riesci a vedere o sentire nulla in
modo chiaro durante il processo, anche se pensi Sto solo im-
maginando tutto, i risultati saranno tangibili. Subito dopo una
sessione di questo tipo molte persone provano un immediato
sollievo dalla depressione o dalla rabbia.
63
CAPITOLO 6
COME RICONOSCERE
E RICEVERE I DEE
DIVI NE E P ENSI ERI
P ROFONDI
O
gni volta che sei sicuro di sapere qualcosa senza avere
idea di come lo sai, si tratta di chiaroconoscenza. Magari
ti sarà capitato qualcosa di simile: stai discutendo con
qualcuno di un argomento che non ti è del tutto familiare, ma
qualcosa dentro di te ti fa sentire sicuro di quello che stai dicen-
do, e ti affidi a questa sicurezza anche se non hai prove che la
supportino. L’altra persona ti chiede: “Ma come fai a saperlo?” e
tu non puoi rispondere altro che: “Lo so e basta, tutto qui.”
Probabilmente una o due volte nella tua vita ti avranno dato
del “saputello”, e devi sapere che questo aggettivo contiene in
effetti un briciolo di verità: sai davvero un sacco di cose, ma
sei perplesso riguardo al come sei giunto ad avere tutte queste
informazioni.
Molti grandi inventori, scienziati, scrittori, leader e futuro-
logi e hanno utilizzato il loro dono della chiaroconoscenza per
attingere all’inconscio collettivo e trovare nuove idee e ispira-
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zione. Thomas Edison per esempio ha detto: “Ogni progresso,
ogni successo, scaturisce dal pensiero.” Si dice che Edison e al-
tri grandi inventori usassero meditare finché un colpo di genio
non dava loro ispirazione e idee.
La differenza tra una persona che riceve semplicemen-
te queste informazioni e una che ne trae anche beneficio sta
nell’abilità di accettarle come qualcosa di utile e speciale. Molte
persone con questo dono trascurano i messaggi che ricevono
pensando che siano informazioni palesi e ovvie anche per gli
altri. Chiunque sa queste cose, dicono a se stesse. E poi due anni
dopo scoprono che l’idea brillante che avevano partorito è stata
sviluppata e commercializzata da qualcun altro. La vera sfida
per chi riceve indicazioni divine sotto forma di pensieri, idee o
rivelazioni è accettare che si tratti di informazioni uniche che
potrebbero essere davvero la risposta alle sue preghiere.
Mettiamo che tu abbia richiesto l’aiuto divino per lasciare
il lavoro e metterti in proprio. Poco dopo ti viene l’idea di
un’attività che potrebbe aiutare gli altri, e quest’idea diventa
un pensiero costante (due caratteristiche delle indicazioni che
provengono dal Divino). Cosa fai, la metti da parte pensando:
Tutti sognano di mettersi in proprio, la mia non è altro che una
pia illusione?
Ho scoperto che le persone con il dono della chiaroco-
noscenza traggono beneficio dall’allontanarsi dal computer e
dall’ufficio per una buona dose di natura e aria fresca. Molte
persone riflessive tendono a mettere il lavoro al primo posto
nella loro vita, creando così uno squilibrio nelle aree della for-
ma fisica, della spensieratezza, della famiglia, della spirituali-
tà e delle relazioni. Passare anche solo un po’ di tempo in più
concentrandosi su questi aspetti può aiutare queste persone a
seguire con maggior chiarezza le idee che nascono dalla loro
Mente Infinita.
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Giudizio vs. discernimento
Chi preferisce un approccio “riflessivo” alla comunicazione
angelica potrebbe avere un quoziente intellettivo superiore ri-
spetto agli altri. Dopotutto si tratta generalmente di avidi let-
tori e con numerosi interessi che li portano a ottenere punteggi
di QI ben oltre la media.
Il segreto per attingere a questa conoscenza intellettuale sta
nell’essere capaci di distinguere tra quando usare il discerni-
mento e quando affidarsi al giudizio. Ci sono delle differenze
fondamentali tra questi due comportamenti intellettuali che
possono determinare diversi risultati spirituali.
Iniziamo con un esempio che riguarda il fumo. Sicuramente
sei a conoscenza di tutti gli studi che collegano questa abitu-
dine con numerose malattie e rischi per la salute. Il discerni-
mento ti porterebbe a dire: “Non sono attratto dal fumo o dai
fumatori. Non mi attira l’odore delle sigarette o i loro effetti.”
Il giudizio ti farebbe dire: “Fumare è sbagliato. E i fumatori
sbagliano.” Vedi la differenza? Il primo agisce secondo la Legge
dell’attrazione, la quale ti chiede solo di rispettare le tue prefe-
renze personali, senza etichettare o condannare.
Allo stesso modo, quando non sei sicuro che una certa
idea abbia origine divina, presta attenzione ai tuoi meccani-
smi interni di discernimento. Il vecchio proverbio che recita
“Nel dubbio, meglio evitare” racchiude una grande verità. Il tuo
computer interno sa se qualcosa funziona o no. Magari non si
tratta di rifiutare completamente un’idea, ma solo di ripensarne
o rivederne alcune componenti.
Qualche volta avrai bisogno di consultare specialisti in aree
che esulano dalla tua competenza. Se questo è il caso ti basterà
chiedere mentalmente a Dio e agli angeli di guidarti da questi in-
dividui, e sarai felice di vedere con quanta rapidità verranno da te.
A me è capitato quando ho sentito che avrei dovuto scri-
vere un libro sul vegetarianismo. Sapevo che avevo bisogno di
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trovare un collaboratore che fosse un dietologo professionista
con un’inclinazione per la spiritualità, e in più doveva essere
preparato sul vegetarianismo. Con fede assoluta ho rivolto a
Dio la mia richiesta di trovare questa persona. Tre settima-
ne dopo, durante uno dei miei seminari, ho conosciuto una
dietologa professionista di nome Becky Prelitz. Era venuta a
sentirmi parlare perché era molto interessata alla spiritualità
nella vita e al suo insegnamento. Questa è la donna che stavo
cercando! pensai. Più parlavo con Becky e più mi convince-
vo che fosse proprio lei l’esperta inviata in risposta alla mia
preghiera. Oggi Becky e suo marito Christopher sono miei
grandi amici; il nostro libro Eating in the Light: Making the
Switch to Vegetarianism on Your Spiritual Path [Mangiare nella
luce: passare al vegetarianismo nel tuo cammino spirituale] è
uscito in America nel 2001.
67
• hai avuto un’idea per un’impresa, un libro o
un’invenzione che ti assillava. O l’hai messa in
pratica scoprendo che funzionava a meraviglia, o
l’hai ignorata scoprendo poi che qualcun altro con la
stessa idea l’ha sfruttata facendo fortuna;
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talenti, le tue passioni e i tuoi interessi e come queste caratteri-
stiche possano essere usate per aiutare gli altri. Ai tempi della
Bibbia, i soldi venivano chiamati “talenti”, e tu hai dei talenti
che puoi scambiare per denaro.
La vera chiaroconoscenza non si limita a sventolarci un so-
gno sotto il naso per poi deriderci mentre cerchiamo di scopri-
re come realizzarlo. No! Ci fornisce istruzioni complete passo
dopo passo. Il trucco però è ricordare che Dio c’insegna solo
un passo alla volta. Riceviamo queste informazioni sotto forma
di pensieri ricorrenti (o sensazioni, visioni, parole a seconda del
nostro orientamento spirituale) che ci dicono di fare qualcosa.
Quel “qualcosa” di solito ci sembra insignificante: per esem-
pio chiamare una certa persona, scrivere una lettera, andare a
un incontro, leggere quel libro. Se seguiamo le indicazioni e
compiamo il primo passo poi, nello stesso modo ricorrente, ci
viene data la serie di istruzioni successive per il secondo passo.
Passo dopo passo Dio ci guida lungo tutto il percorso fino alla
destinazione prevista per noi.
Conserviamo sempre il nostro libero arbitrio, perciò possia-
mo decidere di ignorare la Sua guida in qualunque momento.
Ma molte persone si sentono bloccate, come se le loro ruote
girassero a vuoto nel fango, se non compiono uno di questi
passi ispirati da Dio. Una cosa che chiedo sempre a chi mi dice
di sentirsi bloccato è: “Quali indicazioni divine continui a rice-
vere ma hai scelto di ignorare?”. Sistematicamente scopro che
queste informazioni (che sono state messe da parte per paura
di cambiare la propria vita) sono il pezzo chiave che stava cer-
cando per muoversi.
Quando chiedi agli angeli di guidarti, loro ti inviano delle
idee in risposta alle tue preghiere. Ricevi questi messaggi divini
nei momenti in cui la tua mente è aperta e ricettiva, come du-
rante i sogni, mentre mediti, quando fai esercizio fisico o anche
mentre guardi un programma televisivo o un film (quando la
tua mente mette il pilota automatico). Queste rivelazioni divine
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ti faranno sentire entusiasta ed energico, ed è importante non
contrastarle con pensieri pessimisti. L’idea ti sembra buona, e
saprai nel tuo intimo che è quella giusta! Ovviamente ogni idea
può fallire. Ma può anche aver successo! E in fin dei conti sono
questi tentativi che danno significato alla tua giornata.
Se in passato seguire un’intuizione ti ha portato a vivere
un’esperienza negativa, è normale che ora tu sia diffidente. Ma-
gari hai deciso di restartene tranquillo e sicuro evitando i cam-
biamenti. Va bene, basta che tu sia soddisfatto della situazione
in cui ti trovi! Ma se c’è uno squilibrio in qualche area della
tua vita, è normale che desideri (e così anche Dio e gli ange-
li) di risanare la situazione. Questo processo viene chiamato
“raggiungimento dell’omeostasi”: è un impulso istintivo verso
l’equilibrio comune a tutte le creature viventi.
70
che cercavi. I due ingredienti fondamentali di questo esperi-
mento sono: 1) chiedere di essere guidati (la legge del libero
arbitrio impedisce al Paradiso di aiutarci se non siamo noi a
chiederlo), e 2) fare attenzione all’aiuto che riceviamo.
Essere consapevoli di questo tipo di assistenza è totalmente
differente dal giocare a una caccia al tesoro in cui si va alla
ricerca degli indizi. Una falsa guida richiede sempre fatica e
preoccupazione. La vera ispirazione divina giunge con facilità
sulle ali dell’amore.
Ho scoperto che la maggior parte delle persone dotate di
chiaroconoscenza ha avuto un’esperienza con i propri cari de-
funti nel corso della quale sapeva che un nonno, un genitore o
un altro caro erano al suo fianco. Senza effettivamente vedere
o percepire la presenza del defunto, queste persone avevano la
consapevolezza della vicinanza del loro caro. Lo stesso tipo di
consapevolezza le porta a ottenere altri risultati psichici nel la-
voro, nella famiglia e nella salute. Senza sapere come, ricevono
informazioni che si rivelano precise e utili.
Più imparerai a fidarti e a seguire queste informazioni, più
beneficerai del tuo sistema interno di guida divina. Mettiamo
per esempio che ti venga un’idea per avviare una nuova attivi-
tà. L’idea è a prova di stupido e ti chiedi come hai fatto a non
pensarci prima. Ti metti in gioco e tutte le porte ti si aprono:
fondi, location, partner e altro ancora. L’attività si espande ra-
pidamente e tu sai di essere stato guidato dalla saggezza di Dio.
71
Sulla Terra un mentore è una persona esperta nel tuo stesso
settore che ti insegna come fare le cose, ti fa da guida dando-
ti consigli e informazioni. Il programma di guida spirituale è
simile in quanto vieni assegnato a un esperto che passa del
tempo con te guidandoti lungo il cammino della vocazione o
della passione che hai scelto.
Nel mondo spirituale puoi lavorare con una celebrità defun-
ta così come con un qualunque illustre sconosciuto. La mag-
gior parte di loro è più che felice di trasmettere la propria co-
noscenza. Aiutare gli altri è un modo di sentirsi utili, così come
lo è per te. E in più non ti fanno pagare i loro servizi, per cui li
puoi incontrare a casa tua, persino in pigiama!
Quando per la prima volta mi sono sentita spinta verso il
contatto con un mentore, scelsi un autore in particolare che
ammiro molto (non mi consente di divulgare il suo nome per-
ché pensa che sarebbe solo fonte di lusinghe per il suo ego). Gli
chiesi mentalmente di aiutarmi a scrivere il libro The Lightwor-
ker’s Way. E lui venne da me immediatamente. Anche se potevo
vederlo solo vagamente, avvertivo con chiarezza la sua presenza
a livello di sensazioni, pensieri e udito.
La visita di questo autore mi colse così di sorpresa (era come
vedere una star del cinema!) che non sapevo cosa dire. Riuscii
solo a balbettare: “Sei… sei… sei qui!”.
Al che lui rispose: “È evidente che non sei pronta. Chiama-
mi quando sarai più preparata a lavorare con me.”
In quel periodo avevo appena iniziato a fare letture psichi-
che per persone famose che rispettavo profondamente e notai
che la mia ammirazione per loro mi faceva sentire a disagio. Mi
comportavo in modo diverso quando stavo con queste celebrità
rispetto a quando ero con gente “comune”. Il che mi infastidi-
va, perché sapevo che era solo una questione di ego. Era come
se considerassi queste persone famose “al di sopra” di me o, in
altre parole, separate da me.
Così chiesi a Gesù e agli arcangeli di entrare nei miei so-
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gni e di cancellare le questioni legate all’ego che mi facevano
considerare gli altri superiori o inferiori a me. E come sempre
la mia richiesta fu esaudita immediatamente! La mattina dopo
avvertii un cambiamento. Non saprei spiegare come successe.
Posso solo dire che è successo. Da quel momento in poi non mi
sono più sentita intimidita dalle persone che ammiravo.
Da allora ho invocato l’aiuto di altri mentori. Una volta,
mentre facevo jogging, ho sentito un dolore terribile al fianco
(la classica “fitta”). Chiesi immediatamente aiuto e fui piace-
volmente sorpresa quando riconobbi Jim Fixx, compianto au-
tore de Il libro della corsa, nell’uomo che mi venne incontro dal
mondo degli spiriti. Mi disse di concentrarmi per cercare di
mantenere la testa dritta, smettendo di muoverla in su e in giù
come un bulldog. Questo significava allungare e uniformare
le falcate. Quando smisi di far ballonzolare la testa le fitte ai
fianchi scomparvero e non si sono più ripresentate. Oggi Jim
mi aiuta anche con la resistenza e la velocità durante la corsa.
Nel corso dei miei seminari parlo spesso al pubblico del
Programma di guida spirituale, e la maggior parte ha “adottato”
con successo una guida in Paradiso. Alcuni di questi mentori
sono inventori, scrittori, guaritori e musicisti famosi passati a
miglior vita. Per citare qualche esempio: c’è uno studente di
medicina a Chicago che scrive lettere ad Albert Einstein rice-
vendo assistenza da lui; un compositore di Atlanta corrisponde
con John Denver attraverso la scrittura automatica; un archi-
tetto del Midwest parla con Michelangelo quando ha bisogno
di ispirazione.
Per entrare nel Programma di guida spirituale basta sempli-
cemente pensare a un essere con il quale ti piacerebbe comuni-
care. Se non ti viene in mente nessuno in particolare, chiedi a
Dio e agli angeli di assegnarti a una persona esperta in un certo
settore (come ho fatto io quando correvo).
Poi, anche se non puoi sentire, vedere o percepire la presen-
za di questo nuovo mentore, porgigli comunque una domanda.
73
Puoi scriverla sulla carta, batterla a computer, pensarla soltanto
o pronunciarla ad alta voce. La tua guida riceverà la domanda,
indipendentemente da come la formuli.
Fai attenzione alle risposte che ti giungono sotto forma di
pensieri, parole, sensazioni o visioni. Una buona idea sarebbe di
annotare le domande e le risposte, come in un’intervista. (A pag.
122 troverai la spiegazione completa sulla “scrittura automatica”.)
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tipo di indicazioni è tenere un diario giornaliero nel quale in-
trattieni una conversazione con te stesso riguardo ai tuoi pen-
sieri e alle tue idee. La struttura del diario potrebbe essere quel-
la di un’intervista con il tuo Io Superiore, magari organizzata in
domande e risposte. Così ti sarà più facile trasferire informa-
zioni dall’inconscio alla mente cosciente.
Una volta che hai ottenuto una risposta, cerca di non trarre
conclusioni affrettate. Dai ai tuoi pensieri e idee un attimo per
esprimersi. Chiedi: “Che cosa state cercando di dirmi?”. Po-
trebbe trattarsi solo di un’intuizione del tipo: “Questa persona
non mi sembra onesta.” Oppure potrebbe essere un’idea ispira-
ta che ti aiuta a conoscere la verità riguardo a un principio spi-
rituale, o un’illuminazione su un nuovo imperdibile business.
Tenendo un diario potrai valutare gli schemi e l’accuratezza
dei tuoi pensieri e idee. Ti abituerai a diventare consapevole di
quali sono quelli veramente ispirati da Dio. Ti sarà sicuramen-
te capitato di ignorare i tuoi pensieri e poi di dire: “Lo sapevo
che sarebbe successo!”, o “Lo sapevo che non ci sarei dovuto
andare!”. Sia i tuoi successi che i tuoi fallimenti ti dovrebbero
insegnare a fidarti delle tue intuizioni e a seguirle.
Un’altra cosa che ho notato è che le persone con un orien-
tamento razionale (a differenza di chi è predisposto alle sensa-
zioni, alla vista o all’udito) tendono a essere lavoro-dipendenti.
Spesso si rintanano in ufficio e restano incollate alla sedia davanti
al computer. Lavorare così tanto va bene, finché si mantiene un
equilibrio con il tempo passato all’aria aperta. Ma di solito sono
io a dover spingere queste persone a stare in mezzo alla natura.
Sembrano considerarla al di fuori della loro zona di sicurezza!
Una volta all’aperto però queste persone trovano che l’aria fresca,
le piante e gli alberi le aiutano ad affinare i loro sensi psichici e
diventano ancora più aperte e consapevoli delle ispirazioni divine.
La tranquillità che c’è negli spazi aperti rende più semplice
ascoltare i pensieri e prendere nota delle idee intelligenti. Fa-
cendo spazio a questi time-out personali nella nostra tabella
75
di marcia, ci prendiamo una pausa dal mondo degli orologi e
dei telefoni. Ci sintonizziamo meglio sul ritmo interiore del
nostro corpo e del mondo naturale. Passare regolarmente del
tempo all’aria aperta ci aiuta, tra l’altro, a sviluppare un “tem-
pismo perfetto”, cioè la capacità di notare e seguire il ritmo
della vita. Una volta rientrati in ufficio, siamo maggiormente
in grado di cogliere il momento opportuno per fare una certa
telefonata, scrivere quell’e-mail o dire la nostra alla riunione. Il
tempo all’aria aperta potrebbe anche ispirarci ad abbandonare
completamente l’ufficio e a crearci una carriera più in sintonia
con i desideri del cuore.
76
di personal trainer a casa. L’idea sembrava perfetta perché era
un servizio che avrebbe aiutato gli altri in un campo che le
piaceva, le avrebbe permesso di restare a casa con il suo bam-
bino e di riuscire a guadagnare dei soldi allo stesso tempo.
Bernice decise di lasciare il lavoro e di avviare questa attività
da casa. Nel primo mese si iscrissero cinque persone, il che le
fece guadagnare abbastanza da pagare le bollette e mettere da
parte qualcosa.
Ma poi Bernice cominciò a chiedersi se quel successo sa-
rebbe durato. Dove troverò nuovi clienti? si domandava sempre
più agitata. Dopo averci riflettuto per qualche giorno Bernice
acquistò spazi pubblicitari su diversi giornali. Comprò anche
brochure colorate, con carta da lettere e biglietti da visita ab-
binati. Le spese per questi investimenti erano alte, ma Bernice
decise che doveva “investire per fare soldi”.
Il mese seguente ebbe solo un nuovo iscritto, il che la fece
preoccupare ancora di più per la sua attività e la spinse a spen-
dere altri soldi in pubblicità. Ma niente di ciò che faceva sem-
brava funzionare, così nel giro di quattro mesi Bernice decise
di tornare al suo vecchio lavoro che le permetteva di portare a
casa uno stipendio fisso.
Cosa è successo? si chiese. Se analizziamo la sua situazione,
troviamo che Bernice era stata ispirata veramente dal Divino
ad aprire la sua attività, ispirazione rafforzata dal successo ini-
ziale che le aveva consentito di pagare le bollette e risparmiare
qualcosa. È stato solo quando Bernice ha lasciato spazio alla
paura che l’attività ha iniziato ad andare male. Ed è stato sem-
pre allora che lei ha cominciato a forzare le cose con pubblicità
sbagliate e spese inutili. Le uscite erano aumentate e i guadagni
scesi perché aveva iniziato a dar retta alle paure dell’ego invece
di ascoltare le rassicurazioni e la guida del suo Io Superiore.
77
ignorando il nostro maestro interiore. A volte siamo disposti
a prestare ascolto solo a ciò che vogliamo sentire; decidiamo
che “è lui l’uomo giusto” anche se il nostro intuito (e le nostre
migliori amiche) ci gridano che è solo un verme. Oppure deci-
diamo che la volontà di Dio è che molliamo il lavoro e ci tra-
sferiamo all’altro capo del mondo, anche se le nostre sensazioni
ci dicono di propendere per un cambio più graduale. Alcune
volte finiamo per accantonare le nostre intuizioni e fare qual-
cosa che va contro il nostro buonsenso solo perché qualcuno
con una volontà più forte ci convince a farlo.
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- Origine. La vera guida si manifesta rapidamente, come un
fulmine, in risposta alla preghiera o alla meditazione. Quella
falsa giunge lentamente ed è originata dalla preoccupazione.
Quando ti viene un’idea, fermati un attimo ed esamina la serie
di pensieri che la precedono. Se eri preoccupato per qualco-
sa, può essere che il tuo ego abbia partorito uno schema per
salvarti. Se invece stavi meditando tranquillamente, il tuo Io
Superiore ha avuto lo spazio per connettersi veramente con
l’inconscio collettivo divino e probabilmente ti ha trasmesso
un’idea preziosa.
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CAPITOLO 7
COME SENT I RE
I T UOI ANGELI
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• Continuare a sentire la stessa canzone, sia nella testa
che alla radio.
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Per avere le risposte devi chiedere
Dio e gli angeli ci parlano rispondendo alle nostre doman-
de, perciò per avviare una conversazione ci basta chiedere.
Una volta volevo sapere perché alcune sette cristiane sosten-
gono che sia giusto “temere Dio”. Non riuscivo a capire perché
mai si dovesse avere paura del nostro Creatore amorevole, né
perché qualcuno dovrebbe aspirare a temerlo. Così ho chiesto
ai miei angeli di aiutarmi a capire questo sistema di fede. Ap-
pena finito di porre la domanda iniziai a cambiare le stazioni
radio in macchina e la ricerca automatica selezionò proprio su
un talk-show cristiano. In quel preciso momento il presentato-
re iniziò a spiegare perché i cristiani “dovrebbero” temere Dio.
Non ero d’accordo con il suo messaggio, ma fui molto grata di
aver ricevuto la risposta alla mia domanda… e così in fretta.
C’è qualcosa che vuoi chiedere o un’area della tua vita nella
quale hai bisogno di essere guidato? Fermati un momento e
poni la tua domanda a Dio e agli angeli. Devi esprimere l’in-
tenzione di essere ascoltato dal Paradiso e avere fede che ri-
ceverai la risposta. Anche se in questo momento non riesci a
cogliere la risposta di nessun essere divino, stai pur certo che
invece loro riescono a sentirti!
Dovresti ricevere una risposta uditiva alla tua domanda nel
giro di un giorno o due. Qualche volta sarà sotto forma di can-
zone. Ti capiterà di sentire una melodia ripetersi alla radio o
nella mente. La risposta potrebbe essere nel testo oppure, se
la canzone ti ricorda qualcuno, potrebbe essere un segno che
questa persona (viva o morta che sia) ti sta pensando.
Di solito quando sentiamo una voce che ci chiama al mat-
tino vuol dire che i nostri angeli o le nostre guide vogliono
semplicemente salutarci. È più facile per loro trasmettere que-
sti saluti al risveglio perché la nostra mente è lucida ed è più
aperta alla comunicazione spirituale. È anche più probabile che
ricordiamo il messaggio se lo riceviamo nel dormiveglia, piut-
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tosto che quando ci troviamo in uno stato di sonno profondo.
E se oltre ai saluti hanno anche una rivelazione da fare, sarà
sempre quello il momento più adatto per trasmettercela. Perciò
quando sentirai chiamare il tuo nome non preoccuparti: è sol-
tanto un saluto amorevole da parte degli angeli per farti sapere
che vegliano su di te.
Se dopo aver fatto una domanda al Paradiso non ricevi al-
cuna risposta, è possibile che sia stato tu a non accorgertene.
O magari non vuoi sentire le informazioni che il Cielo ti sta
trasmettendo perché in passato non hai apprezzato il modo in
cui sei stato guidato. Se è così, sei tu a impedirti di cogliere la
risposta. Continua a ripetere la domanda finché non riesci a
ricevere la risposta. Chiedi ai tuoi angeli di aiutarti a sentire, e
prima o poi succederà.
Tienna, una mia allieva di counseling spirituale, era frustrata
perché dopo aver passato tre giorni al mio corso per lo sviluppo
psichico non riusciva ancora a sentire i suoi angeli. Si lamenta-
va del fatto che durante le sue sedute angeliche era riuscita solo
a sentire messaggi discontinui di una o due parole. Per esempio,
mentre teneva una seduta per uno dei suoi compagni di classe
aveva sentito all’orecchio le parole zio e incidente d’auto. Alla
fine uscì fuori che il compagno di Tienna aveva perso uno zio
proprio in un incidente d’auto.
“Ma voglio sentire più di una o due parole alla volta!” si la-
mentava. “Voglio poter avere un’intera conversazione con Dio
e gli angeli.”
Chiesi agli angeli di Tienna di aiutarla e li sentii dirle: Con-
tinua a seguire il corso, Tienna. Con dedizione e pazienza riuscirai
presto a sentirci. Le riferii il messaggio.
Dopo il quinto giorno di corso, Tienna venne da me tutta
emozionata: “Riesco a sentirli, riesco a sentirli!” esclamò. Ave-
va avuto una svolta nella sua abilità chiaruditiva proprio come
avevano predetto i suoi angeli: mostrando la persistente in-
tenzione di sentirli e smettendo di chiedersi “quando” sarebbe
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successo. Da quel giorno in poi Tienna ha avuto conversazioni
complete con i suoi angeli, dalle quali ha ottenuto consigli sia
per sé sia per i suoi clienti.
Squilli all’orecchio
Molti operatori di luce dicono di sentire spesso, in un orec-
chio solo, un suono squillante e acuto. Si tratta di un rumore
stridente che può essere doloroso e invasivo. Eppure i medi-
ci che li hanno visitati hanno sempre escluso che si trattasse
di acufene (un disturbo del nervo uditivo). Questo perché lo
squillo ha un’origine immateriale: è una stringa di informazioni
intessute tra loro, codificate in impulsi elettrici. Il Cielo scarica
consigli, assistenza e informazioni attraverso questa banda lar-
ga, che emette suoni simili a quelli dei vecchi modem quando
si connettevano a internet.
Qualche volta questo rumore è accompagnato dalla sensa-
zione che qualcuno ci stia pizzicando o tirando il lobo dell’o-
recchio. Questo accade quando gli angeli e le guide vogliono
attirare la tua attenzione. Non è necessario che tu comprenda
consciamente il messaggio codificato in quello squillo, basta
che ti predisponga a riceverlo. L’informazione verrà salvata nel
tuo inconscio, dal quale influenzerà positivamente le tue azioni,
facendo sì che non ti tiri indietro rimandando il tuo lavoro di
operatore di luce.
Non temere che questo squillo possa provenire da una fon-
te oscura o inferiore. Il suono stesso è segno del fatto che la
frequenza energetica delle informazioni codificate provenga
dall’alto dell’amore divino. Le forze inferiori non sarebbero in
grado di lavorare con una frequenza così elevata.
Lo squillo è in realtà la risposta alle tue preghiere di essere
guidato nella tua missione di vita. Se dovesse diventare troppo
forte, doloroso o invasivo dì mentalmente ai tuoi angeli che ti
sta facendo male e chiedi loro di abbassare il volume. L’infor-
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mazione ti arriverà comunque, solo che sarà trasmessa in modo
più tranquillo. E se anche il pizzicarti o tirarti il lobo dell’orec-
chio dovesse diventare doloroso, dillo ai tuoi angeli e alle tue
guide, e chiedi loro di smettere.
Da quando ho chiesto ai miei angeli e guide di abbassare il
volume dello squillo e di smetterla di tirarmi le orecchie, non
ho più fastidi di questo tipo. Gli angeli non si offendono as-
solutamente per le nostre richieste. Anzi, hanno bisogno dei
nostri feedback per capire qual è il modo migliore di aiutarci.
85
• i nostri cari estinti parlano esattamente come
parlavano quando erano in vita, anche se la loro
voce potrebbe sembrare più giovane e forte. Usano
lo stesso vocabolario e stile comunicativo di quando
erano fisicamente vivi;
86
difficoltà nel cogliere la voce del Paradiso. Magari ti capita di
leggere storie di persone che raccontano di come hanno rice-
vuto avvertimenti o messaggi dai propri angeli e ti domandi:
Perché i miei angeli non mi parlano? Di seguito riporto diversi
metodi che ti possono aiutare a sentire la voce di Dio in modo
forte e chiaro.
87
mesi. (Questo è un metodo eccezionale per rilasciare qualunque
tipo di problema.)
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pregare gli amici di abbassare la voce quando ti parlano al tele-
fono; al ristorante chiedi di sedere a un tavolo tranquillo lonta-
no da gruppi rumorosi e assicurati che le tue stanze d’albergo
siano lontane da ascensori e distributori automatici.
89
CAPITOLO 8
COME VEDERE
I T UOI ANGELI
G
li angeli desiderano connettersi visivamente con noi
tanto quanto lo vogliamo noi, se non di più, e ci aiu-
tano a comunicare con loro palesando chiaramente la
loro presenza. Nei miei libri ho raccolto decine di storie di per-
sone che hanno visto degli angeli.
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Con dedizione e pratica molte persone sono in grado di svi-
luppare l’abilità di vedere gli angeli a occhi aperti, all’esterno
della mente. In altre parole riescono a guardare una persona e
a cogliere distintamente l’angelo che volteggia alle sue spalle.
C’è però da dire che spesso chi è alle prime armi ha bisogno di
chiudere gli occhi fisici mentre “scansiona” qualcuno. Questo
gli permette di vedere con gli occhi della mente le immagini
degli angeli custodi di quella persona.
C’è chi vede luci o colori nelle prime fasi del percorso di
chiaroveggenza. Altri colgono immagini fuggevoli della testa o
delle ali di un angelo. Qualcuno vede gli angeli come traslucidi
e incolori, oppure opalescenti e circondati da sfumature can-
gianti. Altri ancora li vedono come figure intere, con capelli e
abiti dai colori sgargianti.
In un periodo di stress, o dopo aver pregato intensamen-
te, alcune persone hanno incontri molto vividi con gli angeli,
simili in tutto e per tutto a una vera apparizione. Da sveglie e
con gli occhi aperti queste persone vedono un angelo, il quale
può sembrare un comune essere umano oppure conformarsi
all’immagine tradizionale con ali e tunica. L’angelo è davvero lì
e la persona potrebbe anche toccarlo o sentirlo senza rendersi
conto che non ha natura umana, finché non scompare.
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spirituale, in particolare quando si parla di angeli. Sulle foto
vedrai decine di questi globi luminosi. Questo metodo funzio-
na meglio se mentre scatti le foto esprimi il forte desiderio di
vedere gli angeli.
Proprio come con qualunque altra richiesta che rivolgi ai
tuoi angeli, chiedi loro di apparire sulla fotografia quando cat-
turi l’immagine. Le nuove fotocamere digitali sono ancora più
efficaci nel cogliere le immagini degli angeli.
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Le luci colorate provengono dagli arcangeli e dai maestri
ascesi. Quelle bianche sono la prova luminosa della presenza
degli angeli.
Almeno la metà del miei lettori in tutto il mondo sostiene
di vedere regolarmente queste scintille e lampi di luce. Molte
persone però esitano a rendere pubblica la cosa per timore che
si dica che hanno le allucinazioni. Ma non è così. Vedere le luci
degli angeli è un’esperienza del tutto reale e normale.
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Sette passi per aprire il terzo occhio
Il chakra del terzo occhio, centro energetico sito tra gli oc-
chi fisici, è ciò che regola la frequenza e l’intensità della chiaro-
veggenza. Aprire il terzo occhio è un passo essenziale per poter
vedere al di là del velo che ci separa dal mondo spirituale.
Di seguito sono riportati i sette passi che ti permettono di
aprire il chakra del terzo occhio.
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che hai creato è il circuito di una batteria, nel quale la mano
dominante invia energia che viene assorbita dall’altra mano.
Passando attraverso la tua testa questa energia si porta via
tutti i detriti psichici, risvegliando il terzo occhio. Questo
processo di solito richiede un paio di minuti; potresti av-
vertire una certa pressione alla testa, calore nelle dita e un
formicolio alle mani. Sono tutte sensazioni normali dovute
all’energia coinvolta.
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7. L’ultimo passo consiste nel porre il dito medio della
mano dominante sulla punta del cristallo, sopra il terzo occhio
(localizzato leggermente più in alto rispetto al punto centra-
le tra gli occhi fisici). Dovrai rimuovere ogni scudo innalzato
davanti al terzo occhio. Con movimenti lievi, simili a carezze
che vanno dal basso verso l’alto, devi fare in modo che lo scu-
do si sollevi, come se stessi tirando la tendina di una finestra.
Ricordati di respirare mentre lo fai, perché trattenere il respiro
rallenterebbe solo le cose. Ripeti il procedimento di solleva-
mento dello scudo per almeno sette volte, o comunque finché
non senti che è stato rimosso.
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visione non è importante. Ciò che conta è che noti e presti
attenzione alle immagini, che sono spesso messaggi visuali dei
tuoi angeli.
1. Perdere il controllo
Paura: Temi che aprendo il canale della chiaroveggenza sa-
rai sopraffatto da continue visioni di angeli e persone morte
ovunque tu vada. Potresti persino temere che Dio provi a con-
trollarti o ad avere per te progetti inaccettabili.
Verità: La chiaroveggenza è come una televisione che puoi
accendere, spegnere e regolare a tuo piacimento. E ciò che Dio
vuole per te coincide con quello che desidera il tuo Io Superio-
re. Il Grande Disegno ha in serbo per te tanta felicità e abbon-
danza; inoltre ogni aspetto della tua vita acquisterà maggiore
significato.
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spiriti è bellissimo, qualcosa che Hollywood non è ancora ar-
rivata a capire. Nemmeno gli spiriti terreni e gli esseri generati
da pensieri paurosi (i cosiddetti “angeli caduti”) sono spaven-
tosi la metà delle versioni cinematografiche della vita dopo la
morte. La maggioranza dei defunti hanno un aspetto giovane,
raggiante e trasmettono felicità. Non credi che anche tu sta-
resti benissimo se non dovessi mai più pagare una bolletta in
vita tua?
3. Essere ingannato
Paura: Sei preoccupato: “Se fosse solo la mia immaginazio-
ne e mi stessi inventando tutto?” o peggio: “E se venissi con-
tattato da spiriti inferiori che si fingono i miei angeli custodi?”.
Verità: Il motivo per cui diversi studi dimostrano che i
bambini vivono le esperienze psichiche più attendibili è che
non si lasciano ossessionare dalla paura che possa trattarsi solo
della loro immaginazione. Quando gli inquisitori chiesero a
Giovanna d’Arco se non stesse solo immaginando di sentire la
voce di Dio, lei rispose: “In che altro modo Dio dovrebbe par-
larmi se non attraverso la mia immaginazione?”. Solo perché
avviene tutto nella mente, non significa che sia meno reale,
valido o preciso.
A volte mi viene chiesto: “Non hai paura di poter essere
ingannata da un demone mascherato da angelo?”. Questa do-
manda presuppone che i demoni si prendano la briga di andare
in un negozio di costumi e di coprirsi di piume bianche per
rigirarci come vogliono attorno ai loro artigli. Il punto è che
ci sono energie ed esseri inferiori che non inviterei a casa mia
per cena, proprio come ci sono persone vive con le quali scelgo
di non stare. Ma questo non è un buon motivo per rifiutare la
chiaroveggenza in toto.
Mi spiego meglio. Se ti chiedessi se preferiresti camminare
per una via malfamata della città a mezzanotte o a mezzogior-
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no, diresti a mezzogiorno, giusto? E perché? Perché così potre-
sti vedere chi hai intorno, ovvio! Be’, la stessa cosa vale anche
per il mondo spirituale. Dal momento che questi esseri ripro-
vevoli ci sono comunque, non preferiresti avere un’idea di chi
siano i personaggi in scena in modo da poter invocare l’Arcan-
gelo Michele perché faccia da “buttafuori” davanti alla porta di
casa tua e perché si assicuri che nessuno entri senza essere stato
prima identificato (assicurandosi cioè che tutti i visitatori siano
esseri dalla grande integrità e con una potente luce interiore)?
La luce interiore è il miglior indicatore dell’integrità di un
essere, che si tratti di una persona vivente o di qualcuno appar-
tenente al mondo degli spiriti. Con la chiarosenzienza riesci a
percepire il carattere di una persona; con la chiaroconoscenza
lo sai e basta se una persona ha una certa integrità o meno;
mentre con la chiaroveggenza puoi letteralmente vedere la luce
che le risplende dentro.
I cosiddetti esseri caduti del mondo spirituale non possono
imitare la luce splendente che emana dal ventre e si irradia in
alto e verso l’esterno. Queste entità potrebbero indossare un
costume da Arcangelo Michele, ma sarebbero comunque prive
dell’elemento essenziale, vale a dire di quell’aura brillante che
deriva da una vita vissuta nell’amore divino. In questo senso la
chiaroveggenza ci aiuta a distinguere i nostri amici nel mondo
fisico e non, e ci tiene al riparo dai pericoli.
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Lettere ai Corinzi, afferma che tutti abbiamo il dono della pro-
fezia e che dovremmo aspirare a questi doni spirituali… purché
siano usati con amore.
Ed è proprio questa la differenza, no? Il manuale per inse-
gnanti, volume III, di Un corso in miracoli spiega che le abilità
psichiche possono essere usate a servizio dell’ego (che definisce
come l’unico diavolo presente su questo mondo) o dello Spirito
Santo. In altre parole, possiamo sfruttare la chiaroveggenza per
amore oppure per paura. Se usi questo strumento per servire
Dio e per diffondere guarigione non hai nulla da temere. E
vedrai che il giudizio degli altri ti scivolerà addosso.
5. Essere deriso
Paura: Hai paura di essere definito “pazzo”, “strano”, “sac-
cente” o “troppo sensibile”… o di dover affrontare i giudizi di
parenti con posizioni estremiste.
Verità: È probabile che tu sia un “operatore di luce” o un
“bambino indaco”, ovvero una persona che sente il dovere di
rendere il mondo migliore da un punto di vista spirituale. Gli
operatori di luce (e i loro corrispettivi più giovani, i bambi-
ni indaco) si sentono spesso diversi o fuori luogo. E quando
gli altri deridono i tuoi interessi o i tuoi doni spirituali que-
sta sensazione non fa che peggiorare. Se da piccolo sei stato
preso in giro potresti avere ancora ferite emozionali aperte
legate a quelle derisioni. Chiedi ai tuoi angeli di intervenire e
ascolta i loro consigli nel caso in cui ti dicessero di cercare un
aiuto professionale.
100
tua vita che non ti piace: ovvero, vuoi continuare a vivere
nella negazione.
Verità: La chiaroveggenza può aumentare la tua consapevo-
lezza di quelle parti della tua vita che non funzionano. È vero
che fare il punto della situazione potrebbe far crescere la tua
insoddisfazione, ma è anche vero che valutare le tue relazioni,
la carriera, la salute o un’altra area della tua vita non significa
dover fare subito un’inversione a U e sistemare tutto in una
volta sola. L’insoddisfazione è un ottimo motore per spingerci
a migliorare una situazione. Può ispirarti a fare jogging, a man-
giare in modo più salutare, a vedere un consulente matrimonia-
le e/o a escogitare altri metodi per guarire la tua vita.
7. Vedere il futuro
Paura: Hai paura di dover prevedere cambiamenti planetari
o sociali terrificanti.
Verità: Se “vedi” questi eventi, e sei assolutamente sicuro che
non siano proiezioni del tuo ego, allora hai un’immagine più
completa della tua missione di operatore di luce. Verrai guidato
per capire come aiutare il mondo a evitare, o a fare i conti, con
questi cambiamenti. Per esempio, potrebbe esserti chiesto di
pregare per la pace, di diffondere energia di guarigione, di sta-
bilizzare la Luce in alcuni luoghi, di insegnare ad altri operatori
di luce o di guarire coloro che sono colpiti dai cambiamenti.
Se questo compito ti sembra spaventoso e scoraggiante, ri-
corda che sei stato tu stesso a offrirti volontario prima della tua
incarnazione… e che Dio e gli angeli non ti avrebbero affidato
un incarico così monumentale se non fossero stati certi che
ne eri all’altezza. Inoltre saranno lì a supportarti lungo tutto il
percorso, a patto che sia tu a chiederlo e che ti mostri aperto a
ricevere il loro aiuto.
101
8. Assumerti una responsabilità
troppo grande
Paura: Se prevedi una situazione negativa ti viene da chie-
derti: Dovrei intervenire?
Verità: Agli angeli terrestri di solito viene chiesto soltanto di
pregare per una situazione, a meno che non si tratti di un inca-
rico davvero speciale, e se è il caso che tu intervenga o che avvi-
si qualcuno ti verranno date istruzioni molto chiare al riguardo.
102
tivi abbiano ancora effetti sul mondo di oggi. Uno di questi
è l’Inquisizione, durante la quale migliaia di persone furono
bruciate, impiccate, torturate e derubate perché avevano con-
vinzioni e svolgevano pratiche spirituali contrarie a quelle della
Chiesa dominante. La sofferenza scaturita da quel periodo e
dalle conseguenti “cacce alle streghe” nel corso della storia ri-
suonano ancora ai giorni nostri come echi antichi che gridano:
“Conformati al credo ufficiale o ne pagherai le conseguenze!”.
Il risultato è la paura e una tendenza a “rinchiudere nell’arma-
dio la nostra spiritualità”, che ci porta a tenere segrete abilità
psichiche e convinzioni spirituali.
Ma come fai a sapere se le ferite di una vita passata stanno
bloccando la tua chiaroveggenza? Ecco alcuni segnali:
103
Questi invece sono i segnali che stanno a indicare come
un’esperienza dell’infanzia abbia bloccato la tua chiaroveg-
genza:
Sforzarsi troppo
Da sempre il blocco più grande alla chiaroveggenza è lo
sforzo di vedere. Come ho già accennato in precedenza, se ci
sforziamo o ci impegniamo troppo nel fare qualcosa finiamo
per bloccarci. Questo perché ogni forma di pressione ha origi-
ne dalla paura, la quale a sua volta scaturisce dall’ego e l’ego non
ha nulla di psichico.
104
Ci sforziamo troppo quando temiamo, nel profondo, di non
essere in grado di realizzare qualcosa e tentiamo così di forzare
le cose. Ma se sotto la superficie c’è negatività, ore e ore di af-
fermazioni positive e tentativi di manifestazione si annullano.
La paura diventa una preghiera negativa che sfortunatamente
attrae quel genere di profezie che si autoavverano.
105
spirituale con il quale lavori di entrare nei tuoi sogni. Un esem-
pio di come fare può essere una preghiera del genere:
106
a ricordarci l’un l’altro che, se non eravamo sinceri con noi stes-
si, non avremmo mai potuto aiutare al meglio i nostri pazienti.
Penso che sarebbe d’aiuto anche per te ricevere l’incorag-
giamento di qualcuno che si trova in una situazione simile.
Prega perché questa persona entri nella tua vita e vedrai che
la incontrerai. Puoi anche trovare supporto negli incontri di
metafisica che si tengono nelle librerie, presso le Chiese del
Pensiero Nuovo come la Unity Church e la Religious Science,
nei corsi di sviluppo psichico o nei forum in internet che par-
lano di arti intuitive.
107
- Affermazioni positive: mi stupisco di quanti metafisici
brillanti ed esperti si lamentino di non essere capaci di visua-
lizzare. Quando faccio notare loro che questa è un’afferma-
zione negativa, si accorgono che sono proprio quelle parole a
bloccare il canale della chiaroveggenza. E così iniziano a usare
affermazioni positive per descrivere ciò che desiderano invece
di ciò che temono.
“Sono una persona visuale” e “Sono profondamente chiaro-
veggente” sono esempi di affermazioni positive da ripetere a te
stesso, anche se ancora non le consideri vere. Credimi: la realtà
si mette sempre al passo con i pensieri che fai!
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si assumono con cibi e bevande malsani ti aiuta a diventare un
canale di comunicazione divina.
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CAPITOLO 9
RICEVERE MESSAGGI
DAI T UOI ANGELI
110
La cosa migliore è fare una lettura per una persona che non
conosci molto bene, qualcuno che abbia una mente aperta e
che non sia incline al giudizio. Un nuovo amico conosciuto
a un corso di studi spirituali potrebbe essere il partner ideale
per una lettura di questo tipo. Puoi comunque fare una lettura
per un familiare o un vecchio amico; l’unico rischio è che il
tuo ego si metta a gridare: “La sapevi già quella cosa su questa
persona!”. Se sei in grado di ignorare gli sproloqui dell’ego che
ti dice che “ti stai inventando tutto”, sei in grado di fare letture
per chiunque, che tu conosca o meno la persona.
Iniziamo con una lettura angelica reciproca, nella quale tu
e un’altra persona vi leggete simultaneamente. Apri la seduta
recitando questa preghiera all’essere spirituale con il quale
sei allineato:
111
Immaginate di trovarvi su una splendida piramide viola
che vi trasporta magicamente su una spiaggia bianca alle Ha-
waii. La piramide atterra sulla sabbia con un leggero “plop” e
si apre, trasformandosi in una coperta grande abbastanza per
tutti e due. È un giorno meraviglioso alle Hawaii, e siccome
la spiaggia su cui vi trovate è accessibile solo via mare o via
aereo, tu e il tuo compagno potete godere di assoluta privacy.
Puoi sentire una leggera brezza estiva accarezzarti la pelle
e soffiarti tra i capelli. Senti il profumo del sale nell’aria e il
rumore melodioso delle onde che si infrangono sulla riva. Un
caldo raggio di luce solare ti punta dolcemente alla testa, pene-
trandola e illuminando dall’interno la tua mente e il tuo corpo.
In lontananza, noti un branco di delfini che nuotano vi-
vacemente nell’oceano. Ti sintonizzi con queste creature e
senti che ti stanno inviando un’onda di amorevole energia
divina. Mentre il tuo cuore si gonfia di calore e gratitudine
per questi splendidi animali, ti accorgi che sei tutt’uno con
loro. Ma questa sensazione va anche oltre: sei tutt’uno con
ogni forma di vita dell’oceano, comprese le tartarughe marine
e i colorati pesci tropicali, con le onde, la sabbia e il sole.
Ti accorgi di essere tutt’uno con ogni forma di vita, inclu-
so il tuo compagno. E così, rivolgendoti mentalmente a lui, gli
dici: Io e te siamo una cosa sola… io e te siamo una cosa sola
… io sono te… e tu sei me… e io e te siamo uno. Comprendi
che questa unità che condividete è reale. Anche se dall’esterno
potete sembrare diversi, all’interno tu e il tuo compagno con-
dividete un solo spirito, una sola luce, un solo amore. Rivol-
giti mentalmente al tuo partner dicendogli: “Un amore… un
amore… un amore.”
Mentre gioisci di questa consapevolezza, realizzi di essere
tutt’uno anche con gli angeli. Osservando il tuo compagno a
occhi chiusi, ma con gli occhi spirituali ben aperti, immagina
come sarebbe vedere gli angeli del tuo compagno con gli occhi
della mente. Che aspetto potrebbero avere?
112
Qualcuno di loro assomiglia a un piccolo cherubino? A un
angelo di altezza media? O a uno degli angeli più grandi?
Potresti cogliere ogni dettaglio di questi esseri o scorgerne solo
un’immagine fugace. Oppure potresti semplicemente percepi-
re la loro presenza o sapere che sono lì.
Mentre continui a osservare lo spazio attorno al tuo com-
pagno avvalendoti della vista spirituale, potresti anche no-
tare la presenza di alcune persone che sembrano essere dei cari
defunti. Le figure che stanno immediatamente dietro al tuo
compagno di solito sono i suoi genitori defunti. Riesci a vede-
re un uomo o una donna alle sue spalle? In questo caso, cerca
di notare ogni loro tratto distintivo, per esempio cosa indos-
sano, se portano gli occhiali, il taglio dei capelli, la barba, il
colore degli occhi o se hanno in mano qualcosa.
Poi osserva attorno alla testa e alle spalle del tuo compa-
gno. Riesci a vedere delle persone con capelli bianchi o grigi
che sembrano essere morte in età avanzata? Quali altri tratti
distintivi riesci a notare in loro? E cosa puoi dire di persone
che sembrano essere morte quando erano di mezz’età? Qual-
cuno che è morto giovane? Fai attenzione a ogni dettaglio
delle persone che ti appaiono, senza preoccuparti che sia reale
o che te lo stia solo immaginando.
Vedi qualche animale accanto al tuo compagno? Qualche
cane o gatto? Animali piccoli o grandi? Cosa ti colpisce del
loro pelo? È chiaro, scuro o a macchie? Lungo, corto o medio?
Continuando a osservare attorno al tuo compagno fai caso
all’eventuale presenza di altri angeli, cari defunti o animali.
Se qualcuno di questi attrae particolarmente la tua attenzio-
ne cerca di sintonizzarti con lui esprimendo la chiara inten-
zione di stabilire un contatto.
Anche se non riesci a vedere nessuno vicino al tuo com-
pagno, o se non sei sicuro di te stesso, puoi comunque ri-
cevere dai suoi angeli e dalle sue guide messaggi accurati
che gli porteranno dei benefici. Respirando profondamente
113
esprimi l’intenzione di avere una conversazione mentale
con questi esseri.
Poi, rivolgendoti loro mentalmente, chiedi: Cosa volete
farmi sapere sul mio compagno? Continuando a ripetere la
domanda, prendi nota delle impressioni che ti arrivano come
risposta. Fai attenzione a ogni pensiero, parola, immagine
mentale o sensazione che ti giunge mentre ripeti la domanda:
Cosa volete farmi sapere sul mio compagno? Cerca di non
forzare le cose. Abbi semplicemente fiducia e vedrai che le ri-
sposte arriveranno. Fai attenzione anche al più piccolo pen-
siero, sensazione, visione o parola che senti nella mente.
Poi chiedi mentalmente alle guide e agli angeli del tuo
compagno: Quale messaggio da parte vostra volete che gli
trasmetta? Di nuovo, presta attenzione a tutte le impressio-
ne che emergono sotto forma di pensiero, sensazione, visione
o parola. Non giudicare o ignorare queste impressioni, ma
limitati a osservarle con distacco.
Quindi, rivolgendoti sempre mentalmente alle guide e
agli angeli del tuo compagno, chiedi loro: C’è niente che vor-
reste dire a me? Respira mentre aspetti la risposta.
Infine, chiedi loro mentalmente ancora una volta: C’è
qualcos’altro che vorreste che riferissi al mio compagno? Stai
pronto a ricevere la risposta su diversi livelli.
114
Come eseguire la scrittura automatica
in modo sicuro e controllato
Ho ricevuto i messaggi angelici contenuti nel mio libro
Angel Therapy - Terapia angelica attraverso il processo della
scrittura automatica. Si tratta di un metodo che ti consente di
trasmettere messaggi dettagliati dall’Aldilà. A volte le persone
hanno paura della scrittura automatica perché hanno sentito
storie di spiriti terreni che si sono intrufolati in queste sessioni
fingendosi angeli o guide spirituali. Esistono però delle tecni-
che per proteggerti da questa evenienza, e le troverai descritte
qui di seguito.
Puoi eseguire una seduta di scrittura automatica con qua-
lunque entità appartenente al mondo spirituale; è una tecnica
fantastica per mantenere e rafforzare i rapporti con i propri
cari defunti, per guarire da questioni lasciate in sospeso e per
rimarginare ferite aperte. Se il tuo cuore soffre perché hai perso
delle persone a cui eri legato, vorrai sicuramente comunicare
con loro attraverso la scrittura automatica.
Puoi usare questa tecnica per metterti in contatto con cia-
scuno dei tuoi cari defunti, anche se sono nati morti, o sono
morti in fasce o da piccoli. Puoi persino contattare persone che
parlano un’altra lingua, o persone con ritardi mentali o affette
da mutismo. E puoi anche comunicare con i tuoi amici a quat-
tro zampe che ti hanno lasciato. Ciò è possibile perché i nostri
spiriti comunicano a livello non verbale anche se poi il loro
messaggio viene “tradotto” nella nostra lingua madre. Proba-
bilmente noterai che le tue trascrizioni contengono parole che
non appartengono al tuo usuale vocabolario. E anche la tua
calligrafia potrebbe essere diversa, potresti commettere errori
di ortografia che prima non facevi (o viceversa).
La scrittura automatica può assisterti anche nel tuo cammi-
no spirituale, perché attraverso di essa puoi avere conversazioni
con Dio, con i tuoi angeli custodi, con i maestri ascesi e con gli
115
arcangeli. Puoi chiedere ai tuoi angeli custodi: “Qual è il vostro
nome?” e altre domande. Inoltre puoi chiedere agli arcangeli e
ai maestri ascesi di aiutarti a ricordare la tua missione e a lavo-
rare per la sua realizzazione.
Puoi usare la scrittura automatica anche per contattare un
mentore spirituale. (La spiegazione completa del Programma
di guida spirituale si trova nel Capitolo 6.)
Puoi scrivere il messaggio a mano, al computer o con la
macchina da scrivere. Se lo scrivi a mano avrai bisogno di al-
meno quattro fogli di grandezza standard, una buona superficie
di appoggio e una penna o matita ben funzionanti. L’ideale sa-
rebbe anche avere della musica rilassante in sottofondo e stare
seduti in una posizione comoda.
Inizia le sedute di scrittura automatica con una preghiera.
Di seguito trovi quella che uso io. È in linea con le mie convin-
zioni spirituali, perciò potresti volerla riadattare alla tua fede
personale. Non mi permetterei mai di dire a qualcun altro a chi
rivolgere le proprie preghiere, riporto questo esempio solo per
mostrare un modo efficace di chiedere aiuto:
116
vista. La cosa più importante da ricordare quando esegui la
scrittura automatica è l’autenticità. Trascrivi ogni impressione
che ricevi, anche se temi che possa essere solo il frutto della tua
immaginazione. Se non ricevi nulla, scrivilo. Comincia buttan-
do giù qualsiasi cosa ricevi e vedrai che si trasformerà progres-
sivamente in un’autentica comunicazione spirituale.
Durante la seduta di scrittura automatica potresti avere
l’impressione che sia qualcun altro a guidare la tua penna o
matita. Come ho già detto prima, è probabile che la tua cal-
ligrafia, il tuo vocabolario e la tua ortografia cambino duran-
te la seduta. Non spaventarti, perché la paura può bloccare la
comunicazione divina. Ricorda che sei al sicuro e protetto da
Dio e dall’Arcangelo Michele, l’angelo “buttafuori”, che non
permetterà a nessun essere di avvicinarsi, a meno che non sia
mosso da buone intenzioni. La tua mano potrebbe anche co-
minciare a scarabocchiare piccoli cerchi, che nel linguaggio
del mondo spirituale sono un modo per salutarti e dirti: “Sia-
mo felici di connetterci con te!”. Se gli scarabocchi continuano
troppo a lungo, rispondi che anche tu ne sei felice, ma che ora
vorresti passare a una forma di comunicazione più compren-
sibile per te.
Una sessione di scrittura automatica è come una giornata al
luna park per il tuo ego che sicuramente ti incalzerà: “Ti stai
inventando tutto!”. Se dovesse succedere, lascia che sia l’essere
con il quale stai conversando a darti la prova dell’autenticità
della vostra comunicazione. Prova a chiedergli: “Come faccio
a sapere che non mi sto inventando tutto?”. Con tutta pro-
babilità la risposta che riceverai sarà sufficiente a convincerti
dell’autenticità della tua conversazione divina. Ma se hai an-
cora dei dubbi, continua a ripetere la domanda finché non ri-
cevi un messaggio che metta a tacere il tuo ego. Oppure chiedi
all’essere con cui parli di darti un segno concreto e poi smetti di
scrivere. Quando avrai ricevuto quel segno, ti sentirai più sicuro
di te nella sessione successiva.
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Comincia pensando a una domanda alla quale desideri dav-
vero ricevere una risposta. Rivolgila mentalmente all’essere spiri-
tuale. Poi scrivila in cima al foglio, continuando a ripeterla men-
talmente. Sii ottimista e sicuro di ricevere la risposta che cerchi.
Prendi nota di tutte le impressioni che emergono attraverso
ciascuno dei quattro canali di comunicazione divina: pensieri,
sensazioni, parole e visioni. Quindi passa a un’altra domanda e
un’altra risposta… e così via.
Quando hai finito di comunicare con un essere spirituale,
puoi passare a conversare con un altro. Una volta concluso, ri-
cordati di ringraziare tutti quanti hanno partecipato. Gli angeli
dicono che amano trasmetterci messaggi e che per loro è un
compito gratificante, perché adempiono al volere di Dio. Tut-
tavia, quando ringraziamo i nostri angeli, il nostro cuore si ri-
empie di gratitudine. E questa calda sensazione di riconoscen-
za è il “ti voglio bene” che scambiamo con i nostri guardiani
celesti come chiusa di una lettera d’amore dal Paradiso.
118
P O S T FA Z I O N E
LASCIA CH E
I L CI ELO T I AI U T I
C
hiunque può ricevere messaggi dai propri angeli. A dire
il vero lo stiamo facendo… proprio ora. Se non siamo in
grado di comprendere questi messaggi possiamo chie-
dere assistenza ai nostri angeli, oppure usare uno dei metodi
descritti in questo libro.
Se chiediamo ai nostri angeli di guidarci o di darci delle
risposte, non li disturbiamo affatto. È loro desiderio aiutarci in
ogni area della nostra vita perché sperano di portare la pace sul
Pianeta, una persona alla volta.
Se pensi che staresti più in pace con te stesso se ricevessi
un aiuto economico, se vivessi una grande storia d’amore o se
trovassi un lavoro più stabile, stai pure certo che gli angeli sono
all’opera per aiutarti proprio a realizzare tutto questo. Nessuna
richiesta è troppo insignificante o troppo grande per gli angeli.
Non li distogli da un compito più importante quando chiedi il
loro aiuto. Dopo tutto il numero di angeli disponibili a fornire
assistenza supera di gran lunga il numero delle persone che ne
fanno richiesta. Ci sono miliardi di angeli “disoccupati” e “an-
noiati” che sarebbero più che felici di aiutarti a costruire una
vita produttiva e ricca di significato.
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Sappi che ti meriti tutto l’amore, l’attenzione e le miracolose
benedizioni di Dio e degli angeli. Loro ti amano incondizio-
natamente, per quanti errori tu possa aver commesso nella vita.
Sei prezioso tanto quanto ogni altra persona. Se ti può aiutare,
ricorda che il Creatore ci ha fatti tutti meravigliosi allo stesso
modo. Denigrare te stesso equivale a denigrare Dio.
L’ego prova a convincerci che non ci è dovuto nessun aiuto o
attenzione speciale dal Paradiso, che per qualche motivo siamo
cattivi o indegni. Ma è solo un bieco tentativo di impedirci di
ricordare la nostra vera identità e il nostro potere spirituale.
Non dare ascolto a quella voce, perché ti distoglierebbe dal per-
seguire la tua missione. Tutti abbiamo bisogno di raccogliere i
frutti della tua missione su questo Pianeta.
Fai in modo di essere sempre aperto ai messaggi dei tuoi
angeli. Non ti diranno mai nulla che tu non sia in grado di sop-
portare. E non tenteranno nemmeno di prendere il controllo
della tua vita. I loro messaggi ti aiutano a sentirti più sicuro e
felice e a dare più significato a ogni aspetto della tua vita.
Puoi chiedere di avere più angeli al tuo fianco (o al fianco di
una persona cara) semplicemente pensando che vorresti entra-
re in contatto con altri di loro. Puoi rivolgere questa richiesta
direttamente a Dio o agli angeli stessi. Il risultato sarà il me-
desimo, poiché gli angeli sono estensioni dell’Entità Suprema.
Sono letteralmente le proiezioni psichiche dell’amore di Dio.
Chiedine pure quanti ne desideri per te o per un’altra persona.
Il regno angelico è pieno di esseri celesti specializzati in
ogni tipo di condizione umana. Puoi chiedere l’intervento di
angeli che ti aiutino a trovare una nuova casa, a incontrare la
tua anima gemella, a guarire il tuo corpo. Ci sono angeli che
possono aiutarti nel tuo ruolo di genitore, a scuola o a trovare la
motivazione giusta per fare esercizio fisico. Tutto ciò che questi
aiutanti divini desiderano è assisterti e trasmetterti i loro mes-
saggi, sempre che tu glielo permetta. Più lascerai che il Cielo ti
aiuti, più risorse avrai da restituire al mondo.
120
Una volta presa l’abitudine di coinvolgere gli angeli in ogni
aspetto della tua vita, inizierai ad agire come se appartenessi a
una squadra vincente. Non si tratta di trasferire tutta la respon-
sabilità della tua esistenza nelle mani degli angeli, ma sempli-
cemente di far girare il pallone tra i tuoi compagni di squadra
in Paradiso. Se continuerai a farlo, la tua vita diventerà molto
più semplice e pacifica.
Se è vero che la sofferenza ci fa crescere a livello spirituale, la
gioia lo fa ancora di più. La tranquillità è la condizione ideale
all’apprendimento e, aspetto ancora più importante, puoi inse-
gnare meglio ai tuoi figli e agli altri se sei in uno stato di felice
rilassatezza. Non devi necessariamente soffrire per crescere! E
Dio sicuramente non desidera che tu soffra, proprio come tu
non lo desidereresti per i tuoi figli.
Ricorda che i tuoi angeli ti amano e che sono disposti ad
aiutarti in qualunque modo possibile pur di donarti la pace.
È sufficiente che tu chieda loro di assisterti e poi accettare la
guida che ti offrono in risposta alle tue domande. Se parlerai
con i tuoi angeli e li ascolterai, vedrai che ogni aspetto della tua
vita si eleverà verso il Paradiso.
Sintonizzandoti sui messaggi dei tuoi angeli puoi davvero
aiutare a creare un mondo di pace… una persona alla volta…
cominciando proprio da te!
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Amore e Luce
– Doreen
Copyright © 2007 by Doreen Virtue
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