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La struttura dell’atomo

Modello atomico - Sviluppo storico

Modelli Atomici Spettri Atomici Fisica Quantistica


Dalton Bunsen Planck
Atomi indivisibili Spettri atomici Radiazione corpo nero
Tubi di Crooke Teoria dei quanti
Thomson Leggi di Faraday
Particelle subatomiche Radioattività Rydberg
l spettro H Einstein
Rutherford Fotoni
Atomo nucleare Effetto fotoelettrico
Bohr
Orbite permesse Postulato quantizzazione

Proprietà
De Broglie corpuscolari - ondulatorie
dell’elettrone

Onde stazionarie Schrödinger


Principio di
Indeterminazione di
Heisenberg Numeri quantici
Stati energetici
Orbitali 2
Probabilità
PARTICELLE FONDAMENTALI E PRIMI
MODELLI ATOMICI

Modello atomico di Dalton:


materia costituita da atomi
indivisibili e indistruttibili

Plücker , 1858: scoperta dei


“raggi catodici”

Hittorf, 1869: i raggi catodici


seguono una traiettoria
rettilenea

Fondamenti Chimica T 3
Esperimento
di Hittorf

Thomson (1897) scopre l’elettrone

Fondamenti Chimica T 4
Esperimento di J.J Thomson
(Nobel 1906)

Thomson misurò il valore e/m = - 1.76 x 108 C g-1


m @ 1/1000 della massa di 1 atomo di H

Fondamenti Chimica T 5
Tecnologie sviluppate grazie
all’esperimento di Thomson

Fondamenti Chimica T 6
Primo modello della struttura dell’atomo
di Thomson (1904)

-
-

- -
-

Fondamenti Chimica T 7
Esperimento di Millikan (1909)

valore misurato e = - 1.602 x 10-19 C

valore accettato e = - 1.602 176 634 x 10-19 C


Fondamenti Chimica T 8
Esperimento di Millikan (1909)

Fondamenti Chimica T 9
Esperimento di Rutherford (1911)

Sorgente
particelle a

Sottilissima lamina metallica


Rivelatore
Premio Nobel
1908

Previsioni usando il modello


atomico di Thomson

Fondamenti Chimica T 10
Esperimento di Rutherford (1911)

[da P Atkins, L. Jones Chimica Generale Zanichelli]

Fondamenti Chimica T 11
Il modello nucleare

Ipotesi di Rutherford per


giustificare i risultati ottenuti

Fondamenti Chimica T 12
Il modello atomico nucleare

Ancora Rutherford, con esperimenti di diffusione di particelle a,


ottenne la prima evidenza “indiretta” della presenza dei NEUTRONI

J. Chadwich (1932): evidenza sperimentale dell’esistenza dei neutroni

Fondamenti Chimica T 13
La MATERIA è costituita da particelle
estremamente piccole: gli ATOMI

ATOMO: particella neutra a forma sferica


estremamente piccola
Atomo
ra≈ 10-10 m

elettroni nucleo
(e-) (rnucl≈ 10-14-10-15 m)

ra/rnucl ≈ 105 protoni neutroni


(p+) (n)

quarks quarks 14
Le principali particelle subatomiche

Particella Simbolo Massa* Carica elettrica


Elettrone e- 9.1094 x 10-31 kg -1.6022 x 10-19 C
(0.00054858) (-1)

Protone p (p+) 1.6726 x 10-27 kg + 1.6022 x 10-19 C


(1.00728) (+1)
Neutrone n 1.6749 x 10-27 kg 0
(1.00866) (0)
* massa in quiete; in rosso, massa e carica elettrica in unità atomiche

Fondamenti Chimica T 15
Il nucleo dell’atomo

Fondamenti Chimica T 16
Caratterizzazione di un nucleo
• NUMERO ATOMICO Z
• NUMERO DI MASSA A A
ZX
• Z = n° protoni
• A = n° protoni + n° neutroni

Carica nucleare +Z (unità di carica atomica)


+Ze (unità SI)
Fondamenti Chimica T 17
NUCLIDE = specie atomica caratterizzata
da una ben definita composizione del
nucleo.
14
7 N Nuclide dell’azoto: Z = 7, A = 14; A-Z = 7
Carica nucleare = +7

12 16 54 56
6 C 8 O 26 Fe 26 Fe

54 54
26 Fe 24 Cr nuclidi con diverso numero atomico Z
ma con uguale numero di massa A
(isos baros = stesso peso)
Isobari
Fondamenti Chimica T 18
Gli isotopi
12 13 14
6C 6C 6C

6C
Sono tre ISOTOPI dello stesso elemento
Le proprietà chimiche e chimico-fisiche
DIPENDONO dal numero di elettroni (quindi da Z)
Fondamenti Chimica T 19
Gli isotopi
Azoto
"#
!𝑁

"$
!𝑁

Stagno: 10 isotopi

Fondamenti Chimica T 20
La radioattività

Fondamenti Chimica T 21
NUCLIDI STABILI E
RADIONUCLIDI
Nuclidi conosciuti ad oggi : ~ 3100

300 presenti in natura

270 stabili
Fondamenti Chimica T 22
Fattori che influenzano la
stabilità dei nuclidi

Z A-Z
n° nuclidi stabili

200
161
150

100 55
50
50
4
0
pari n° nuclidi stabili
dispari
pari pari
pari dispari A-Z
dispari
dispari
Z

Fondamenti Chimica T 23
Fondamenti Chimica T 24
DECADIMENTO RADIOATTIVO

E’ un processo spontaneo in cui un nuclide


instabile (radionuclide) si trasforma in un altro
nuclide (instabile oppure no) emettendo
particelle e/o radiazione elettromagnetica.

Il tipo di decadimento può essere caratterizzato


in base al tipo di particella emessa.

Fondamenti Chimica T 25
Fondamenti Chimica T 26
"&! "&$
""#
!!𝑅𝑎 → """
!#𝑅𝑛 + $
"𝛼 %"𝑈 → %'𝑇ℎ + $"𝛼

&
(𝐻 → &"𝐻𝑒 + )('𝛽

"" "" '


((𝑁𝑎 → ('𝑁𝑒 + *(𝛽

$$
""𝑇𝑖 + )('𝛽 → $$
"(𝑆𝑐

#' ∗ #'
"+ 𝐶𝑜 → "+𝐶𝑜 +𝛾
Fondamenti Chimica T 27
28
Fondamenti Chimica T
Famiglia 238U

Fondamenti Chimica T 29
Interazione tra campo
elettrico e radiazione
nucleare

Fondamenti Chimica T 30
Schermaggio dalle radiazioni

Fondamenti Chimica T 31
Cinetica del decadimento
#$!
𝑁! = 𝑁" 𝑒
Nt è il numero di nuclidi al tempo t

N0 è il numero di nuclidi al tempo zero

k è la costante del decadimento del nuclide,


ha dimensioni [tempo]-1

𝑙𝑛2
𝑡!/# = è il tempo di dimezzamento (emivita)
𝑘
Fondamenti Chimica T 32
Alcuni esempi di t1/2

Fondamenti Chimica T 33
Classificazione scorie radioattive

Secondo IAEA (International Atomic Energy Agency), le scorie a vita


breve sono rifiuti radioattivi che contengono radionuclidi caratterizzati,
generalmente, da emivita inferiori a 30 anni. Le scorie a lunga durata sono
rifiuti radioattivi contenenti radionuclidi a vita lunga che di solito hanno
emivita superiore a 30 anni.

Secondo l’EU, (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica), le scorie a


vita breve contengono radionuclidi con emivita minore o uguale a quella
del cesio-137 e dello stronzio-90 (circa 30 anni). Viene inoltre posto un
limite alla concentrazione di emettitori alfa a vita lunga (4000 Bq g-1 in un
singolo contenitore e 400 Bq g-1 sul volume totale dei rifiuti).
Le scorie a lunga vita sono tutte quelle che contengono radionuclidi a vita
lunga oppure emettitori alfa in concentrazione superiore ai limiti per le
scorie a vita breve.

Fondamenti Chimica T 34
Attività di un campione: numero di decadimenti
diviso l’intervallo di tempo. Unità SI: bequerel (Bq),
vale 1 decadimento al secondo.
[Unità non SI ancora di uso comune, curie (Ci)
3.7 x 1010 decadimenti al secondo (è l’attività di 1 g
di 226Ra)]

Dose assorbita: unità SI: gray (Gy), 1 J kg-1


[Unità non SI, dose di radiazione assorbita, rad.
1 rad = 10-2 Gy]

Dose equivalente: tiene conto anche dell’effetto


biologico del tipo di radiazione, pertanto dose x Q.
Unità SI: sievert, Sv.
[Unità non SI rem, röntgen equivalent men]
Fondamenti Chimica T 35
Sommario delle caratteristiche
delle radiazioni

Potere Q Potere
Radiazione Schermo
ionizzante Sv Gy-1 penetrante

a ++ 20 1 Carta,
epidermide

b + 1 100 3 mm Al

g - 1 10000 Piombo,
calcestruzzo

Fondamenti Chimica T 36
Radiazioni ionizzanti vs. non ionizzanti

Poiché il tessuto vivente è composto per il 70-90% da acqua in peso, la linea di


demarcazione tra radiazione che eccita gli elettroni e radiazione che forma ioni è
spesso considerata uguale alla ionizzazione dell'acqua: 1216 kJ mol-1. Le radiazioni
che trasportano meno energia possono solo eccitare la molecola d'acqua. Si chiama
quindi radiazione non ionizzante. La radiazione che trasporta più energia di 1216 kJ
mol-1 può rimuovere un elettrone da una molecola d'acqua ed è quindi chiamata
radiazione ionizzante.
Fondamenti Chimica T 37

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